mercoledì, luglio 30, 2008

Radioattività ed alghe

Nell'agosto del 1945 la seconda bomba atomica americana, dopo quella di Hiroshima, fu sganciata sulla città di Nagasaki.

Il Dr. S. Akizuki che lavorava in un ospedale ad appena un miglio dal centro dell'esplosione raccolse tutti pazienti sopravvissuti nei sotterranei del fabbricato distrutto e con mezzi di fortuna li nutrì con una strettissima dieta a base di riso integrale, miso (un fermentato a base di soia) e alghe.

A differenza dei degenti di altri ospedali che perirono nei giorni susseguenti a causa delle radiazioni, quelli del Dr. Akizuki, incluso egli stesso e i suoi collaboratori, si salvarono tutti.[1]

Akizuki dichiarò che aveva agito istintivamente e non sapeva esattamente perché la sua dieta avesse operato il miracolo, ma la sua esperienza e altre osservate in casi individuali anche a Hiroshima, ispirarono alcuni scienziati a condurre ricerche sul meccanismo tramite il quale alcuni alimenti o sostanze potessero proteggere dalle radiazioni ionizzanti e dai tumori.

Nel 1964 ricercatori del Gastro-Intestinal Laboratory della McGill University di Montreal dimostrarono che alginati contenuti nelle alghe riducevano fino all'80% la quantità di stronzio assorbito dall'intestino. Si osservò che l'alginato di sodio contenuto nelle alghe brune "agganciava" il composto radioattivo che veniva successivamente escreto dal corpo.[2]

In successivi esperimenti condotti negli anni '70 scienziati giapponesi verificarono che introducendo alginato di sodio estratto da alghe in cavie assieme a calcio e stronzio, si constatava una riduzione dell'assorbimento dello stronzio a livello osseo fino all'80% senza che ciò interferisse con quello del calcio.[3]

In un suo libro[4], nel quale comparava ed elaborava vari studi sia americani che giapponesi, Steven Schecter afferma: "Non c'è nessun altro gruppo di alimenti maggiormente protettivo nei confronti di elementi radioattivi ed altri contaminanti ambientali delle alghe [...] le alghe possono prevenire l'assimilazione di diversi radionucleotidi e metalli pesanti come cadmio, bario, zinco ed altre pericolose sostanze presenti nell'ambiente."

Recentemente alcuni studi sulle microalghe hanno individuato nuove sostanze, le fitochelatine, con importanti proprietà disintossicanti dai metalli pesanti. Lo vedremo prossimamente.

LG

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1. M. Kushi, The Cancer Prevention Diet, Japan Publications
2. Canadian Medical Association Journal 91: 285-88
3. Yukio Tanaka et. al., Studies on Inhibition of Intestinal Absorption of Radio-Active Strontium, Canadian Medical Association Journal 99:169-75
4. S. Schecter, Fighting Radiation with Foods, Herbs and Vitamins, East-West Health Books, 1988

Pubblicato da Luigi Gallo alle 16:07 in Benessere, Nutrizione, Salute, Scienza http://protonutrizione.blogosfere.it/2007/07/radioattivita-e-alghe.html


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2 commenti:

  1. Per ulteriori dettagli e approfondimenti potete contattarmi qui: http://about.me/luigigallo.
    Grazie,
    LG

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