mercoledì, aprile 29, 2009

Tamiflu, cosa scrive Roche alla FDA americana

Il 13 novembre 2006, Roche la farmaceutica che detiene i diritti di sfruttamento del TAMIFLU, l’antivirale indicato come la via d’uscita dalla pandemia influenzale suina, invia una comunicazione riservata alla FDA statunitense.

"Spett.le FDA, dobbiamo allertare i professionisti della salute degli eventi neuropsichiatrici collegati all’uso del TAMIFLU in pazienti affetti da influenza. L’assunzione di TAMIFLU è associata a casi di sintomi neurologici e del comportamento che possono comprendere eventi quali, allucinazioni, delirio e comportamento anormale, con conseguente esito mortale. Siamo in possesso di rapporti postmarketing (principalmente dal Giappone) di casi di delirio e comportamento anormale, che conducono a autolesionismo in alcuni casi con esito mortale in pazienti con influenza che stavano ricevendo TAMIFLU. Poichè questi eventi sono stati segnalati volontariamente durante la pratica clinica, non siamo in possesso di dati per effettuare una valutazione di frequenza, tuttavia sembra di poterli associare all’uso del TAMIFLU. Questi eventi sono stati segnalati soprattutto tra i pazienti pediatrici (in 12 pazienti pediatrici l’esito è stato fatale) e spesso hanno avuto un esordio brusco. I pazienti con influenza dovrebbero essere controllati molto attentamente per i sintomi di comportamento anormale. Se i sintomi neuropsichiatrici compaiono, i rischi e i benefici del trattamento dovrebbero essere valutati per ogni paziente".

Aggiungiamo noi che il TAMIFLU prodotto e venduto in milioni di dosi a scadenza breve (2009) per fronteggiare il virus A/H5N1 (aviaria) si rivelò inefficace perchè il virus sviluppò immunità, mentre il “caso” vuole che sia efficacissimo contro questa influenza suina, una buona notizia per i magazzini ROCHE stipati di centinaia di milioni di dosi (pare 2,5 miliardi) in scadenza di questa inutile porcheria. Già perchè gli ESPERTI ci dicono che l’incubazione dell’influenza suina è di 4/6 giorni, mentre ROCHE consiglia l’assunzione nelle prime 48 ore di contrazione del virus, pena l’inefficacia totale.

Non siamo superesperti, non ci inviteranno mai a Matrix oppure a Porta a Porta, ma non ci vuole molto per capire che è impossibile assumere un farmaco entro 48 ore da una contaminazione, se i sintomi si rivelano almeno 4 giorni dopo.

Vi invitiamo a leggere anche questo post di Steven Salzberg professore di genomica, bioinformatica ed evoluzione all’Università del Maryland, intitolato “the tamiflu scam” ossia il raggiro di tamiflu.


Fonte: 43zero58 - 29 Apr 2009 in warning


Articolo correlato.



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venerdì, aprile 24, 2009

La verità è sempre altrove

Pirati, Somalia, Noi
(2009-04-15)

Mohamed Abshir Waldo è un analista somalo che lavora in Kenia. E’ autore di una pubblicazione dal titolo “Le due piraterie in Somalia: Perché il mondo ignora l’altra?”. Ecco la sua testimonianza:

“Ci sono due piraterie in Somalia. Una è quella che sta all’origine del problema di oggi, e che è la pesca illegale da parte di imbarcazioni straniere, che oltre tutto mentre pescano assolvono a un altro compito illegale, cioè la discarica di scorie tossiche industriali e persino nucleari nelle nostre acque, tutte provenienti dal mondo ricco. L’altra pirateria è quella che vi raccontano i vostri media. Ma essa si è scatenata in reazione a quei crimini, quando le nostre acque furono avvelenate, quando fu saccheggiato i nostro pesce, e in un Paese poverissimo i pescatori capirono che non avevano altra possibilità se non quella di reagire con la violenza contro le navi e le proprietà dei Paesi potenti che sponsorizzano la vostra pirateria e la discarica tossica qui.

Le nazioni maggiormente coinvolte in questa prima pirateria sono la Francia, la Norvegia, la Spagna, l’Italia, la Grecia, le Gran Bretagna, ma anche la Russia e i Paesi asiatici come la Korea, Taiwan, le Filippine, la Cina. Tutto è cominciato, per quanto riguarda la pesca illegale, nel 1991. Le comunità dei pescatori somali ha per anni protestato presso l’ONU e la UE, ma sono stati del tutto ignorati. I pescherecci occidentali arrivano qui e pescano senza licenza, addirittura reagiscono con la forza quando le nostre barche li contrastano, ci tirano addosso acqua bollente, ci sparano, ci mirano contro con i vascelli. Queste cose sono accadute per anni, finché i pescatori somali si sono organizzati in un corpo di Guarda Costiera di Volontari Nazionali, che voi ora chiamate ‘i pirati’.

Oggi le marine militari di questi Paesi pirateschi sono qui a proteggerli. I nostri pescatori hanno paura ad uscire in mare perché spesso vengono fermati dagli incrociatori occidentali e arrestati solo perché sospettati di essere 'pirati'. Si tratta di una terribile ingiustizia, con la comunità internazionale che fa solo i propri interessi e ci ignora. I nostri 'pirati' di oggi sono ex lavoratori alla disperazione, null’altro.

E poi c’è nel sottofondo il problema della discarica di sostanze industriali tossiche dai Paesi ricchi nelle nostre acque, che è iniziato negli anni ’70 ed è continuato sempre, in risposta soprattutto alla nascita in Occidente di leggi ambientali molto più severe di prima. E così i vostri governi hanno pensato di scaricarle in nazioni povere o in guerra, che non potevano reagire, o i cui governi potevano essere corrotti. Al Jazeera lo ha documentato, ma anche la CNN credo. E’ stato detto e più volte scritto che la Mafia italiana è pesantemente coinvolta qui in Somalia nella discarica di sostanze proibite (Ilaria Alpi, ricordiamoci, P.B.).

Proprio ieri (13/04) una nave è stata catturata nel golfo di Aden dai pescatori, non dai ‘pirati’, ma dai pescatori, che sospettavano che stesse per scaricare sostanze tossiche. La nave ha immediatamente gettato a mare due enormi container quando hanno visto i pescatori, ma per fortuna essi non sono affondati e sono stati trascinati a riva. La comunità locale ha invitato i vostri governi a venire a ispezionare quei container, ma per ora non c’è stata risposta.

La Banca Mondiale alcuni anni fa fece trapelare un memorandum confidenziale dove Larry Summers, che allora era il suo capo economista (oggi consiliere economico di Obama, P.B.), diceva “Penso che la logica economica dietro alla discarica di sostanze tossiche nelle nazioni più povere sia impeccabile e dovremmo affrontare questo fatto. Ho sempre pensato che i Paesi sotto-popolati in Africa siano molto sotto inquinati”. Poi ritrattò e disse che era sarcasmo.”

Paolo Barnard

NON SCRIVETE A ME. DIVULGATE ALLA GENTE NEI LUOGHI DELLA GENTE. Paolo Barnard


Fonte: http://nuovamentequi.blogspot.com/




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Falso il fuel dumping di MD80.it, ma Simone Angioni insiste!

Il 19 agosto, in seguito alla pubblicazione sul forum del sito md80.it, di due fotografie ritraenti un supposto fuel dumping nei cieli di Torino, abbiamo dimostrato [Qui], sulla base di diversi elementi, che si trattava di un falso creato ad hoc per giustificare il passaggio a bassissima quota di un velivolo chimico, spacciandolo per un aereo di linea in emergenza rientro e conseguente scarico di carburante. Ovviamente non solo gli autori del fake fotografico hanno negato ogni addebito, ma si sono anche lanciati, insieme con i soliti disinformatori, in una campagna diffamatoria nei nostri confronti.

Per l'ennesima volta, i falsari sono stai colti in flagrante!

Disponiamo, infatti, della registrazione (autentica, non spuria come tutte le foto e le notizie dei disinformatori) con la telefonata alla responsabile dell'aeroporto di Milano Malpensa. Ella ha escluso in modo categorico che sia mai stato eseguito un fuel dumping il 10 agosto per il velivolo 767-300 della Delta Airlines. Non solo! Abbiamo conferma che l'aereo non ha nemmeno sorvolato Torino per lo scarico del carburante, perché era ancora in fase di salita ed è rientrato nello scalo milanese in tempi ristrettissimi. Tra l'altro, come è logico, la dispersione del carburante in caso di emergenza, richiede almeno 45 minuti (vedi conversazione), e non può essere stata attuata nel lasso brevissimo tra l'allarme ed il forzato rientro, come spiegato dalla responsabile.

Un episodio istruttivo: il sistema inventa menzogne, lasciando il compito ai vari pennivendoli di amplificarle e di diffonderle, ma questi imbrattacarte valgono meno di un soldo bucato. Solo gli idioti possono credere alle loro ridicole bugie.

Ascolta l'intervista ai responsabili di Milano Malpensa.



Simone Angioni persiste nella menzogna, non appena si riprende da un incidente stradale (si vede che dalla vita non ha ancora imparato niente) e riprende l'episodio del falso Fuel Dumping, ignorando, ovviamente, le dichiarazioni della responsabile dell'aeroporto, la quale smentisce che vi sia mai stata un'emergenza che richiedesse lo scarico del carburante sui cieli di Torino.

Angioni, perchè dovete sempre mentire?

Certo... fa pensare il fatto che il video di NIKO sia stato segnalato come violatore di copyright (cosa non vera) sulla colonna sonora, cosicché il rombo dell'aereo non si può più sentire ed Angioni può dichiarare che il velivolo è altissimo. Che strana coincidenza! Il filmato è disponibile integralmente (audio compreso), qui.



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giovedì, aprile 16, 2009

I casini di Cassinis (by Tanker Enemy)

Sin dall'inizio TUTTO è stato studiato a tavolino (compresa la storiella dei cambiamenti climatici a causa del CO2) per coprire le operazioni di aersosol, nate nell'ambito delle attività di H.A.A.R.P. e proseguite (secondo programma) per gestire e controllare la popolazione (vedi "L'aeronautica ti vuole L.O.V."). Come già precisato diverse volte, la modificazione del clima è una necessità e non l'obiettivo principale. Le ultime analisi dei polimeri di ricaduta pervenuteci confermano che i polimeri (non certo le tele di ragno di Simone Angioni - C.I.C.A.P.) impiegati come vettori per metalli e nanostrutture intelligenti, sono stati concepiti per risultare il più possibile biocompatibili, in modo tale da venire assorbiti (via aria, cibo, acqua) dagli esseri viventi (cavie umane) senza manifestare eccessivi sintomi da rigetto per assunzione di corpi estranei (vedi il morbo di Morgellons).

Ci pare evidente che qui siamo di fronte ad un deliberato, scellerato inquinamento ambientale con scopi del tutto insani e che nulla hanno a che vedere con la protezione dai raggi del sole o amenità simili. Storielle che neanche il nostro bisnonno si sarebbe bevuto. Ma… a proposito di bisnonni, la guardia svizzera per eccellenza, il genio della bufala, l'ineffabile Paolo Attivissimo, non ancora soddisfatto delle miserabili figure collezionate raffazzonando insultanti post su post dedicati alle scie chimiche ed orientati, secondo i suo obiettivi (e di chi lo gestisce), a chiudere una volta per tutte la partita con il Comitato Nazionale Tanker Enemy, chiede aiuto ad un illustre ed anziano personaggio che, casualmente, pare avere rapporti di parentela con un noto "debunker", tale Riccardo Cassinis. L'"esperto" di turno è il Dott. Roberto Cassinis, professore, già ordinario di Geofisica, Università degli Studi di Milano, Facoltà di Geologia. Pare che costui sia davvero poco super partes, in quanto, se svolgiamo una piccola ricerca, otteniamo questi risultati:

Prof. Roberto Cassinis, Direttore dell'Istituto di Geofisica della litosfera del C.N.R. - Milano, rappresentante C.N.R., Membro Comitato Scientifico OdisseoSpace - Le tecnologie satellitari al servizio dell’uomo - Geologia tecnica & ambientale - Journal of technical & environmental geology - Rivista trimestrale dell'Ordine Nazionale dei Geologi - Comitato scientifico: Roberto CASSINIS

http://www.odisseospace.it/

Collaborazioni con i seguenti enti:

Académie Nationale del l’Air et de l’Espace - Toulouse
AIF – Associazione per l’Insegnamento della Fisica – Sezione di Milano
AIPAS – Associazione Italiana PMI per l’Aerospazio - Roma
CARLO GAVAZZI SPACE – Milano
ECSL Italian National Point of Contact – CNR - Roma e Parigi
ESA – Div. Space Education – Paris
ICOS – Istituto per la Comunicazione Scientifica - Milano
LYCEUM - Associazione Culturale per la Formazione e l'Aggiornamento – Milano
OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI BRERA – Milano
POLITECNICO DI MILANO – Cattedra di Logistica – Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale
Studio Legale Corabi - Milano
Université de Toulouse 1 – IEID – Institut d’Etudes Internationales et de Développement
VSSD - Virtual Space Sciences Department


Davvero disinteressata l'opinione di questo insigne luminare!

Ma ecco che cosa scrive Roberto Cassinis sul blog di Attivissimo dedicato alle scie chimiche - La bufala delle scie chimiche - Fatti e spiegazioni scientifiche del presunto (sic) complotto delle scie degli aeroplani


Roberto Cassinis:

"
Leggende e stregonerie si diffondono facilmente anche in questi ambienti come si può constatare esplorando il più moderno e globale mezzo di informazione, la “rete” informatica. Molte delle falsità raccolte vengono diffuse ad arte, per arrecare danni economici e morali a persone o ad organizzazioni. Altre (poche) sono costruite in buona fede da creduloni o da ignoranti. Qualche vecchio milanese ricorderà forse ancora “il Paneroni” che negli anni del dopoguerra teneva comizi in piazza del Duomo sostenendo che Galileo aveva sbagliato: era il Sole a girare intorno alla Terra.

Le fandonie messe in circolazione trovano fertile terreno anche presso un pubblico “informato”; la causa è, spesso, la corta memoria di molti: ci si meraviglia di fatti e fenomeni noti e già spiegati dalle generazioni precedenti, poi, magari, dimenticati dagli stessi soggetti che li avevano vissuti da giovani.

Una delle tante fandonie moderne

Per esempio, si è diffusa la voce che le scie bianche (condensation trails) lasciate dagli aerei che attraversano il cielo non siano dovute ad un fenomeno naturale ma al rilascio deliberato di sostanze chimiche che avrebbero lo scopo di dissolvere le nuvole oppure obiettivi “militari” non specificati (per es. la diffusione di epidemie). A queste fantasticherie si aggiunge che si tratta di un fenomeno nuovo che ha avuto inizio solo pochi anni fa, senz’altro non prima della seconda metà del secolo scorso.

Effettivamente, di strisce bianche in cielo oggi se ne vedono molte di più di qualche anno fa per la semplice ragione che il traffico aereo è in continuo aumento
".

Quest'ultima affermazione non incanta più nessuno, poiché va in netto contrasto con i dati ufficiali:

"(WAPA) - Nel 2009, la crisi economica farà diminuire il traffico aereo in Europa del 5%. A dirlo è una previsione a breve termine di Eurocontrol, l'organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea. Nei prossimi 12 mesi, un calo del numero dei voli sarà una costante per il vecchio continente, con Paesi come Francia, Italia, Spagna, Germania e Svezia che saranno particolarmente colpiti.

In base alle previsioni, il declino nel traffico colpirà tutti i settori. Perfino le compagnie low-cost non saranno immuni dalla crisi, visto che a novembre 2008 hanno registrato il primo cedimento in 15 anni di attività ed a febbraio di quest'anno hanno volato per il 5% in meno rispetto allo stesso mese del 2008 (calcolato come se non fosse un mese bisestile). Calo ancora maggiore il traffico business, sceso del 21%. La debolezza del traffico transatlantico ha annullato i benefici del trattato dei "Cieli aperti" tra Stati Uniti e Unione europea, firmato la primavera scorsa.

La crisi economica sta affliggendo il traffico aereo su tre fronti: minor produzione e minori guadagni significano minori merci da trasportare e minor domanda di viaggi aerei; in secondo luogo, le difficoltà di accedere ai crediti hanno ostacolato le ristrutturazioni e gli investimenti delle compagnie e hanno contribuito alla loro bancarotta; e infine, i recenti flussi migratori all'interno dell'Europa, che portarono a un aumento della domanda di trasporti aerei, ora sembrano controtendenza". (Grazie a bedevan per la segnalazione)

"
Gli spettacoli degli anni 1943-44

Chi scrive conserva il ricordo incancellabile di spettacoli grandiosi “goduti” gratuitamente nel Mediterraneo 65 o 66 anni fa. Il luogo di osservazione era una piattaforma molto mobile, alla superficie di un mare spesso imbronciato e movimentato da onde corte con creste schiumeggianti
". [...].

Qui ci sembra di leggere il romantico Massimo Santacroce. Mancano i violini e poi siamo al completo.

Ci pare anche di leggere le farneticazioni di un esponente del C.I.C.A.P. (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale). Uno a caso? Steno Ferluga, ad esempio, ma anche lo stesso Paolo Attivissimo o l'esimio
Paolo Toselli si sarebbero espressi nello stesso modo stereotipato. E' proprio il caso di ribadire che costoro sono davvero un fenomeno paranormale sul quale si deve studiare!

"E poi, ogni tanto, un altro spettacolo: sopra di noi, in cielo, fasci di innumerevoli scie bianche che ci sorvolavano. Gli aerei che le producevano erano appena visibili per quanto fossero dei grossi B17 (fortezze volanti) o dei B24 (“Liberator”) [...]

Appare subito evidente una contraddizione: secondo l'astronomo di Arcetri Gianni Comoretto, infatti, un aereo è distinguibile già da 30.000 metri di quota, ma, secondo Roberto Cassinis, riesumato parente del già noto disinformatore Riccardo Cassinis (nonnob), esperto di nanorobotica wireless, i B-17 erano appena visibili. Mettetevi d'accordo! Inoltre il B-17 ed il B-24 erano velivoli che superavano di poco i 30 metri di apertura alare. Erano quindi paragonabili ad un moderno A320. E' impossibile dunque avvistarli a quote così elevate, se già risultano "piccoli" quando volano al di sotto dei cumuli e quindi a quote di molto inferiori agli ottomila. Insomma, mentre Gianni Comoretto ostenta la "S" di Superman sul petto, Cassinis lo contraddice clamorosamente.

Inoltre il B-24 aveva una quota di tangenza pari ad 8.500 metri, mentre il B-17 arrivava al massimo a 10.900 metri di altitudine. Come già altre volte spiegato, queste fortezze volanti non erano in grado, a pieno carico, di arrivare a quote idonee alla formazione di contrails, in quanto la rarefazione dell'aria e la perdita di efficienza dei motori avrebbero fortemente ridotto l'autonomia di volo e quindi per lo meno compromesso il rientro alla base di partenza.

Il B-17 nasce a seguito di una specifica richiesta dell'8 agosto 1935 da parte dell'American Army Air Corps per un bombardiere capace di raggiungere i 400 km/h, con un'autonomia di 3.200 km e con una quota operativa di 3.000 metri.

Il modello 299 (Boeing B-29 Superfortress) ulteriormente sviluppato e rinominato YB17 era molto più potente e poteva volare ad una quota molto maggiore, ma l'American Army Air Corps ne possedeva solo trenta. Non fu pienamente operativo prima del 1945. Nel 1941 20 B-17 furono spediti in Inghilterra ma non dimostrarono grandi doti: il primo in volo sull'Inghilterra precipitò, durante la prima missione, le mitragliatrici si ghiacciarono e le bombe furono sganciate fuori obiettivo.

Per ovviare a questi problemi gli inglesi aumentarono la corazza e l'armamento riducendo la quota operativa.

Viene da chiedersi, alla luce di questi dettagli, come il Cassinis sia stato in grado di veder volare dei B-17 o qualunque altro velivolo, oltre gli 8.000 metri.

A pagina undici di un vecchio testo "La fisica della particelle" di Kenneth W. Ford (versione originale 1965, quinta versione del 1980, Arnoldo Mondadori Editore, Milano) si legge: "Quando un aereo a reazione passa alto nel cielo, si forma sulla sua scia una nube di cristalli di ghiaccio chiaramente visibile, anche se non è possibile scorgere l'apparecchio".

"Non ci facevamo tante domande sulla natura delle scie: ci sembrava logico che alla quota di crociera di quegli aerei (8.000-10.000 m) avvenisse la condensazione del vapor d’acqua contenuto nei gas di scarico dei motori (in quel caso si trattava di motori a pistoni, ma lo stesso fenomeno si verifica per gli aerei a reazione); la condensazione avviene in misura così notevole perché a quella quota la temperatura esterna è dell’ordine di – 40°C". [...]

Quota di crociera (quota operativa) e quota di tangenza non sono la medesima cosa e, come abbiamo visto, la quota operativa del B-17 era di molto inferiore agli 8.000 metri!

Si noti inoltre che per il Cassinis ora è sufficiente l'umidità prodotta dai motori, affinché si formi una scia di condensa ed in atmosfera, secondo questo "luminare", non è necessario che vi sia presenza di umidità relativa. La fisica è cambiata!

"Ricordo che allora le cabine degli aerei non erano pressurizzate e che l’equipaggio indossava tute riscaldate con erogatori di ossigeno".

Il problema non era soltanto il raggio d'azione, ma anche la mancanza di pressurizzazione. Inoltre la presenza di spifferi d'aria gelida obbligava l'equipaggio a vestirsi con ingombranti abiti invernali e non tute riscaldate! Anche le mitragliatrici rischiavano di ghiacciare.

Vogliamo ipotizzare che il Cassinis avesse una ventina d'anni a quell'epoca? Ebbene, come poteva essere così ben informato su certi aspetti tecnici? Lo aveva letto su Wikipedia?

Dobbiamo inoltre evidenziare la mistificazione operata dall'inclito geofisico. Egli sostiene, nel suo discorso mieloso e fuorviante, che secondo i ricercatori indipendenti (da lui definiti creduloni ed ignoranti), prima della metà degli anni '90, le scie di condensazione non esistevano. Veramente ripetiamo che sono le chemtrails ad essere manifestazione recente (salvo alcune eccezioni), mentre le scie di condensa sono, per quanto assai infrequenti, un fenomeno risalente alla prima metà degli anni '40. Non è un caso se il termine contrails fu coniato nel 1945. Sarebbe dunque interessante capire come sia possibile che il Cassinis conoscesse così bene il fenomeno delle "condensation trails" già nel 1943, se la parola "contrail" fu coniata solo due anni dopo, ovvero nel 1945 (Vedi Etymonline sotto la voce inerente).

Vediamo ora cosa possiamo leggere su un testo cartaceo del 2006:

"L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e, quindi, la formazione di scie. Le scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente."

[Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in
collaborazione con l'UAI (Unione Astrofili Italiani) - Gremese Editore – 2006 – pag 86]

Il Cassinis dimentica, guarda caso, il fattore umidità ambientale, volendo far credere che sia sufficiente la sola umidità prodotta dai gas di scarico dei motori affinché si formino le scie di condensa e non dimentichiamo che a quote elevate l’umidità relativa è prossima allo zero per cento. Chi è il truffatore?

"La mia testimonianza sembra “tagliare la testa al toro”. Le scie esistono fin da quando gli aerei hanno raggiunto quote di circa 8000 m. Ma io sono vecchio e ormai di testimoni delle “contrail” di allora ne sono rimasti ben pochi. E poi le testimonianze non bastano per convincere i creduloni. Posso ricordare che, secondo molte signore appartenenti alla buona società, le magie di Vanna Marchi valevano sacchi d’oro?".

Dottor Cassinis, non le pare che questo suo improvvido intervento abbia aggravato i casini già creati dai suoi collaboratorii? La vediamo molto grama per i disinformatori.




Riccardo Cassinis a suo padre:

"Babbo, vedi tu se ci puoi mettere una toppa. Mi ha detto topone (Paolo Attivissimo per gli amici) che c'è bisogno di una voce autorevole, perché qui si boccheggia. Gli insulti, le minacce, il discredito, non hanno sortito effetto alcuno. Straker non vuole ritirarsi! Mettici tu una toppa. Inventati qualcosa. Scrivi che le scie (di condensa eh!) te le ricordi da quando ancora prendevi il latte da nonna Maria. Mi ha detto topone che ti dà carta bianca, basta che ci metti una toppa, che qui la barca rischia di affondare ed i militari stanno rompendo i c... che vogliono dei risultati, che quel rompi... di Straker ha davvero stancato.

Allora, babbo, ci stai?"

E papà Roberto, tra un'imprecazione e l'altra (lui si voleva godere la pensione supermilionaria in santa pace), accetta e così, facendosi aiutare da un paio di ex suoi allievi (il fioba ed hanmar), scrive un paio di balle infarcite di poesia da uomo vissuto, saggio ed anziano. Et volià, l'articolo per Paolo Attivissimo è pronto. Brindisi con champagne e cena di gruppo per festeggiare il lieto evento.




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lunedì, aprile 13, 2009

Scoperta la nano-termite nelle Twin Towers

La termite è la sostanza (alluminio ed ossido di ferro) che, innescata, sviluppa temperaure capaci di liquefare il ferro. Usata tipicamente nelle armi anticarro a carica cava, è sospettata di essere stata usata per far collassare le due torri del World Trade Center l’11 settembre 2001.

Adesso, questo sospetto è comprovato. E non già da qualche blogger complottista, ma da un rapporto pubblicato su una rivista scientifica ufficiale - l'Open Chemical Physics Journal - che, dunque, ha superato la «peer review», ossia l’analisi critica di altri scienziati indipendenti.

Ecco il titolo del rapporto, i nomi degli autori, e le indicazioni bibliografiche relative:

«Active Thermitic Material Discovered in Dust from the 9/11 World Trade Center Catastrophe» pagine 7-31 (25) Authors: Niels H. Harrit, Jeffrey Farrer, Steven E. Jones, Kevin R. Ryan, Frank M. Legge, Daniel Farnsworth, Gregg Roberts, James R. Gourley, Bradley R. Larsen doi: 10.2174/1874412500902010007

I ricercatori, che hanno sottoposto ad esame quattro campioni di materiali tratti dale macerie delle Towers, hanno trovato termite ancora «attiva», ossia non del tutto combusta, che durante le prove ha «reagito vigorosamente» sviluppando intenso calore.


Altre indicazioni molto significative ottenute dalle analisi sono:

1 - La sostanza raccolta si innesca a 430 gradi centigradi, ossia a temperatura molto inferiore ai 900 gradi richiesti per la normale termite; ciò che fa pensare ad una «super-termite» preparata in modo estremamente sofisticato.

2 - Le componenti-base, alluminio purissimo («elemental») ed ossido di ferro, non sono solo finemente polverizzate: sono polverizzate in particelle nanometriche (meno di 120 nanometri), il che implica un processo di fabbricazione ad altissima tecnologia in laboratori molto avanzati.

3 - I due componenti metallici sono «affogati» e intimamente mischiati in un materiale rossastro che sembra essere insieme responsabile della bassa temperatura di innesco e un «potenziante» dell’effetto calorico-esplosivo. Vi è stata rilevata la presenza di carbonio, che indica una sostanza organica, e che secondo i ricercatori «è quel che ci si aspetta in una formula di super-termite per produrre gas ad alta pressione dopo l’ignizione e renderla esplosiva» (la termite di per sè non è esplosiva, brucia sviluppando un’altissima temperatura).

4 - Nel materiale rossastro sono stati identificati altri elementi, «potassio, zolfo, piombo, bario e rame», che sono «potenzialmente reattivi», ossia adatti a potenziare l’effetto.

Tutti questi ed altri risultati portano i ricercatori a concludere che «lo strato rosso dei grumi rossi-grigi trovati nella polvere del WTC è un materiale termitico attivo e che non ha (ancora) reagito, prodotto con nanotecnologia, ed è un materiale pirotecnico od esplosivo ad alta energia».

Insomma, la termite c’era, ed una termite preparata in modo molto particolare ed avanazato. Sarà interessante vedere se questo articolo (che è scomparso dal sito della rivista, ma dovrebbe essere pubblicato sulla versione cartacea) avrà risposta e smentita.

Il solo dubbio residuo che può essere avanzato è sui campioni di materiali esaminato: viene veramente dalle macerie delle Twin Towers?

I ricercatori dicono di aver analizzato quattro diversi campioni: uno raccolto da un residente di Manhattan «dieci minuti dopo il crollo», due il giorno seguente l’attentato, e il quarto una settimana più tardi. Tutti sono stati raccolti, a quanto si intuisce, da persone incuriosite dall’aspetto di questa strana materia rossastra.

Le proprietà della materia sono state analizzate al microscopio ottico, al microscopio elettronico (SEM, Scanning Electron Microscopy), alla spettroscopia a raggi X a dispersione di energia (XEDS), e al calorimetro a scansione differenziale (DSC). Le componeneti metalliche sono state ottenute per separazione con l’uso di metil-etil-ketone.

Combusto il materiale al DSC a 700 gradi, ne sono residuate «sferette e sferoidi di ferro» che indicano che si sono sviluppate temperature altissime, in quanto il materiale ferroso deve essere liquefatto per ottenere quelle sferette. In molte di queste sfere il ferro «eccede l’ossigeno in modo significativo», il che induce a concludere che è avvenuta una reazione di riduzione.ossidazione ad alta temperatura, ossia «la reazione (tipica) della termite)», dove l’alluminio è il «carburante» che brucia producendo l’altissima temperatura, utilizzando per la combustione l’ossigeno estratto dall’ossido di ferro (Fe2O3).

Il primo firmatario del rapporto, Niels Harrit, è professore associato di Chimica, esperto di nano-chimica, alla Università di Copenhagen in Danimarca, Niels Bohr Institute, un centro sotto l’egida della Danish National Reserach Foundation.

Qui di seguito riportiamo il sunto (abstract) dello studio, come riportato da Bentham Open Access, un sito editoriale che pubblica articoli scientifici «aperti».


The Open Chemical Physics Journal
Volume 2
ISSN: 1874-4125

Abstract

We have discovered distinctive red/gray chips in all the samples we have studied of the dust produced by the destruction of the World Trade Center. Examination of four of these samples, collected from separate sites, is reported in this paper. These red/gray chips show marked similarities in all four samples. One sample was collected by a Manhattan resident about ten minutes after the collapse of the second WTC Tower, two the next day, and a fourth about a week later. The properties of these chips were analyzed using optical microscopy, scanning electron microscopy (SEM), X-ray energy dispersive spectroscopy (XEDS), and differential scanning calorimetry (DSC). The red material contains grains approximately 100 nm across which are largely iron oxide, while aluminum is contained in tiny plate-like structures. Separation of components using methyl ethyl ketone demonstrated that elemental aluminum is present. The iron oxide and aluminum are intimately mixed in the red material. When ignited in a DSC device the chips exhibit large but narrow exotherms occurring at approximately 430 °C, far below the normal ignition temperature for conventional thermite. Numerous iron-rich spheres are clearly observed in the residue following the ignition of these peculiar red/gray chips. The red portion of these chips is found to be an unreacted thermitic material and highly energetic.

Keywords: JScanning electron microscopy, X-ray energy dispersive spectroscopy, Differential scanning calorimetry, DSC analysis, World Trade Center, WTC dust, 9/11, Iron-rich microspheres, Thermite, Super-thermite, Energetic nanocomposites, Nano-thermite

Qui di seguito, l’introduzione e le conclusioni:

INTRODUCTION

The destruction of three skyscrapers (WTC 1, 2 and 7) on September 11, 2001 was an immensely tragic catastrophe that not only impacted thousands of people and families directly, due to injury and loss of life, but also provided the motivation for numerous expensive and radical changes in domestic and foreign policy. For these and other reasons, knowing what really happened that fateful day is of grave importance.

A great deal of effort has been put forth by various government-sponsored and -funded investigations, which led, in large part, to the reports released by FEMA [1] and NIST [2]. Other studies of the destruction have been less well publicized but are no less important to the outstanding obligation that remains to the victims of that tragedy, to determine the whole truth of the events of that day [3-10]. A number of these studies have appropriately focused attention on the remaining physical material, and on available photographs and video footage, as sources of evidence still in public hands, relating to the method of destruction of the three skyscrapers.

CONCLUSIONS

We have discovered distinctive red/gray chips in significant numbers in dust associated with the World Trade Center destruction. We have applied SEM/XEDS and other methods to characterize the small-scale structure and chemical signature of these chips, especially of their red component. The red material is most interesting and has the following characteristics:

1. It is composed of aluminum, iron, oxygen, silicon and carbon. Lesser amounts of other potentially reactive elements are sometimes present, such as potassium, sulfur, lead, barium and copper.

2. The primary elements (Al, Fe, O, Si, C) are typically all present in particles at the scale of tens to hundreds of nanometers, and detailed XEDS mapping shows intimate mixing.

3. On treatment with methyl ethyl ketone solvent, some segregation of components occurred. Elemental aluminum became sufficiently concentrated to be clearly identified in the pre-ignition material.

4. Iron oxide appears in faceted grains roughly 100 nm across whereas the aluminum appears in thin platelike structures. The small size of the iron oxide particles qualifies the material to be characterized as nanothermite or super-thermite.

5. Analysis shows that iron and oxygen are present in a ratio consistent with Fe2O3. The red material in all four WTC dust samples was similar in this way. Iron oxide was found in the pre-ignition material whereas elemental iron was not.

6. From the presence of elemental aluminum and iron oxide in the red material, we conclude that it contains the ingredients of thermite.

7. As measured using DSC, the material ignites and reacts vigorously at a temperature of approximately 430 °C, with a rather narrow exotherm, matching fairly closely an independent observation on a known super-thermite sample. The low temperature of ignition and the presence of iron oxide grains less than 120 nm show that the material is not conventional thermite (which ignites at temperatures above 900 °C) but very likely a form of super-thermite.

8. After igniting several red/gray chips in a DSC run to 700 °C, we found numerous iron-rich spheres and spheroids in the residue, indicating that a very high temperature reaction had occurred, since the iron-rich product clearly must have been molten to form these shapes. In several spheres, elemental iron was verified since the iron content significantly exceeded the oxygen content. We conclude that a high-temperature reduction-oxidation reaction has occurred in the heated chips, namely, the thermite reaction.

9. The spheroids produced by the DSC tests and by the flame test have an XEDS signature (Al, Fe, O, Si, C) which is depleted in carbon and aluminum relative to the original red material. This chemical signature strikingly matches the chemical signature of the spheroids produced by igniting commercial thermite, and also matches the signatures of many of the microspheres found in the WTC dust [5].
10. The carbon content of the red material indicates that an organic substance is present. This would be expected for super-thermite formulations in order to produce high gas pressures upon ignition and thus make them explosive. The nature of the organic material in these chips merits further exploration. We note that it is likely also an energetic material, in that the total energy release sometimes observed in DSC tests exceeds the theoretical maximum energy of the classic thermite reaction.

Based on these observations, we conclude that the red layer of the red/gray chips we have discovered in the WTC dust is active, unreacted thermitic material, incorporating nanotechnology, and is a highly energetic pyrotechnic or explosive material.


Fonte: effedieffe.com

Le dichiarazioni dello scenziato danese Niels Harrit sulla nano-termite ritrovata nella polvere del WTC




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domenica, aprile 12, 2009

20 aprile 2009: giornata della telefonata al N.O.E.

Richiamiamo i Carabinieri del N.O.E. al loro dovere istituzionale, telefonando al loro numero per denunciare il disastro ambientale (art. 434 c.p.) e l'avvelenamento delle acque (439 c.p), causati dalle operazioni attuate con gli aerei chimici (chemtrails).

Per le vostre segnalazioni ai Carabinieri del N.O.E. sulle quotidiane irrorazioni clandestine, fate riferimento ai seguenti numeri di telefono ed indirizzi di posta elettronica. Dimostrate che ci siete e che non siete addormentati. Il N.O.E. ha il dovere di agire. E' suo compito istituzionale ed è vostro legittimo diritto esigere che tale organismo si adoperi in risposta alle segnalazioni dei cittadini.



NUMERO VERDE: 800 253608

Gruppo CC.T.A. Treviso 0422318030 ccgrptatvcdo@carabinieri.it
NOE Alessandria 0131235668 noealcdo@carabinieri.it
NOE Bologna 051553220 noebocdo@carabinieri.it
NOE Brescia 0303771519 noebrcdo@carabinieri.it
NOE Genova 01035605955 noegecdo@carabinieri.it
NOE Milano 022563303 noemicdo@carabinieri.it
NOE Torino 0118159390 noetocdo@carabinieri.it
NOE Trento 0461982077 noetncdo@carabinieri.it
NOE Treviso 0422424824 noetvcdo@carabinieri.it
NOE Udine 0432204720 noeudcdo@carabinieri.it
NOE Venezia 041920277 noevecdo@carabinieri.it
Gruppo CC.T.A. Roma 06660351 ccgrptarmcdo@carabinieri.it
NOE Ancona 071895747 noeancdo@carabinieri.it
NOE Cagliari 070402056 noecacdo@carabinieri.it
NOE Campobasso 0874483489 noecbcdo@carabinieri.it
NOE Firenze 055243386 noeficdo@carabinieri.it
NOE Grosseto 056420635 noegrcdo@carabinieri.it
NOE Perugia 0755287886 noepgcdo@carabinieri.it
NOE Pescara 0852058196 noepecdo@carabinieri.it
NOE Roma 06660351 noermcdo@carabinieri.it
NOE Sassari 079520002 noesscdo@carabinieri.it
Gruppo CC.T.A. Napoli 081261243 ccgrptanacdo@carabinieri.it
NOE Bari 0805533153 noebacdo@carabinieri.it
NOE Caserta 0823324153 noececdo@carabinieri.it
NOE Catania 095535511 noectcdo@carabinieri.it
NOE Catanzaro 0961792858 noeczcdo@carabinieri.it
NOE Lecce 0832391923 noelecdo@carabinieri.it
NOE Napoli 081668059 noenacdo@carabinieri.it
NOE Palermo 0916788076 noepacdo@carabinieri.it
NOE Potenza 097156312 noepzcdo@carabinieri.it
NOE Reggio Calabria 096528438 noerccdo@carabinieri.it
NOE Salerno 089304219 noesacdo@carabinieri.it



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Il Codex alimentarius: un inquietante progetto in campo alimentare

Il Codex Alimentarius entrerà in vigore il 31 dicembre del 2009 e potrebbe essere il più grande disastro per la salute umana: determinerà gli standard di sicurezza alimentare e le regole in più di 160 paesi del mondo, cioè per il 97% della popolazione mondiale.

La Commessione di Commercio Codex Alimentarius (che nel 1994 dichiarò le tossine come nutrienti) è attualmente finanziata e condotta dall’OMS (che appartiene all’ONU) e dalla FAO.

Un insieme di standard internazionali aventi come scopo la protezione della “salute” dei consumatori, attraverso pratiche nel commercio per: preparati alimentari, semipreparati, crudi, l’igiene degli alimenti, gli additivi, i pesticidi, i fattori di contaminazione, l’etichettatura, i metodi di analisi. Lo scopo recondito è di mettere fuori legge ogni metodo alternativo nel campo della salute, come le terapie naturiste, l’uso di integratori alimentari, di vitamine e di tutto ciò che potrebbe essere un potenziale concorrente per l’industria chimico-farmaceutica.

La lobby della chimica farmaceutica è nata da un’associazione condotta da Rockfeller e dall’IGFarben della Germania nazista. L’IGFarben fin dal 1932 fornì ad Hitler un finanziamento di 400.000 marchi senza il quale il secondo conflitto mondiale non avrebbe potuto avere luogo e nel 1941 costruì ad Auschwitz la più grande industria chimica del mondo approfittando della mano d’opera dei campi di concentramento. Nel processo di Noriberga i responsabili della IGFarben furono dichiarati colpevoli di genocidio, di schiavitù ed altri crimini. Però un anno dopo la condanna, nel 1952, tutti i responsabili furono liberati con l’aiuto di Nelsen Rockfeller (che a quei tempi era ministro degli affari esteri in USA) e s’infiltrarono nell’economia tedesca.

Fino dagli anni 70 il consiglio direttivo della società BASF, BAYER e HOECHST era costituito da membri del partito nazista che, a partire dal 1959, finanziavano il giovane Helmut Kohl. In pratica l’organizzazione nazista associata a Rockfeller ha costituito il mercato farmaceutico del pianeta. L'alleanza della IGFarben si è poi tramandata sotto un altro nome: “Associazione per l’industria chimica” che nel 1955 è stata raggruppata nel CODEX ALIMENTARIUS il cui spirito è la soppressione delle innovazioni scientifiche indipendenti degli ultimi 50 anni usando ogni mezzo per mantenere il suo posto sul mercato in riferimento al cancro, all’AIDS, alle malattie cardiovascolari ecc.



Un gran numero di partiti politici europei, di sinistra e di destra, sono stati finanziati da questa industria per assicurarsi una legislazione favorevole all’industria farmaceutica. Per influenzare i legislatori, condizionare gli organismi di controllo, manipolare le ricerche in campo medico ed educativo, solo nel 1961 le industrie farmaceutiche hanno fatto donazioni alle grandi università degli USA: 8 milioni di dollari ad Harvard, 8 milioni di dollari a Yale, 10 milioni di dollari a Jonh Hopkins, 1 milione di dollari a Standford, 1,7 milioni di dollari a Columbia di New York. L’informazione dei medici è interamente finanziata dalle compagnie, che nascondono con attenzione un gran numero di effetti secondari pericolosi e perfino mortali dei farmaci. Vale la pena ricordare che ogni anno solo nel Nord America muoiono 800.000 persone a causa delle medicine allopatiche. Il 13 marzo 2002 gli europarlamentari adottarono leggi a favore dell’industria farmaceutica secondo le disposizioni fissate del Codex Alimentarius, finalizzate ad elaborare una documentazione coercitiva per tutte le terapie naturiste e gli integratori alimentari. Ma nonostante 438 milioni di petizioni inviate al Parlamento Europeo le direttive del Codex sono state adottate.

Il dr. Rath Matthias, uno specialista tedesco per l’uso di trattamenti naturisti, nel 2003 ha consegnato alla Corte Internazionale di Giustizia un atto di accusa per crimini contro l’umanità. Matthias afferma: “Il vero scopo dell’industria farmaceutica mondiale è di guadagnare soldi grazie alle malattie croniche e di non preoccuparsi di prevenire o sradicare queste malattie. L’industria farmaceutica ha un interesse finanziario finalizzato alla diffusione di queste malattie, per assicurarsi il mantenimento o addirittura l’aumento dei prezzi dei medicinali. Per questo motivo i farmaci sono fatti per eliminare i sintomi e non per trattare le vere cause delle malattie… le compagnie farmaceutiche sono responsabili di un genocidio permanente e diffuso, in quanto uccidono in questo modo milioni di persone”.

A partire dal 2005 le direttive applicate mirano a: - eliminare ogni supplemento alimentare naturale che sarà sostituito con 28 prodotti di sintesi disponibili solo in farmacia: tutto ciò che non è nella lista del Codex è considerato illegale;
- le medicine naturiste, come l’agopuntura la medicina energetica, ayurvedica, tibetana ecc. saranno progressivamente vietate;

- l’agricoltura e l’allevamento di animali saranno regolate dall’industria chimico-farmaceutica che vieta per principio l’agricoltura biologica. Questo significa che ogni mucca da latte sarà trattata con l’ormone bovino della crescita (ricombinato geneticamente) prodotto dalla Monsanto. Inoltre ogni animale del pianeta usato a fini nutrizionali dovrà essere trattato con antibiotici ed ormoni della crescita. Le regole del Codex permettono che gli alimenti contenti OGM non debbano più essere etichettati come tali. Non solo. Nel 2001 il Codex Alimentaris reintegra 7 delle 12 sostanze chimiche (note per essere causa di cancro) vietate unanimemente da 176 nazioni.

- l’alimentazione umana dovrà essere irradiata con Cobalto i cui livelli saranno maggiori di quelli permessi in precedenza.


Franco Libero Manco (francolibero.manco [at] fastwebnet.it)
8.04.2009


Fonte: comedonchisciotte.org




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mercoledì, aprile 08, 2009

Giampaolo Giuliani ha ragione: lo difende Michelangelo Ambrosio dell'Istituto di Fisica Nucleare

Giorno 6 aprile, l'AGI (Agenzia Giornalistica Italia) pubblicava una dichiarazione di Michelangelo Ambrosio circa il 'metodo Giuliani' per il rilevamento preventivo dei terremoti. Ieri quella dichiarazione è stata censurata. Non la troviamo più, se non in english version, al suo posto c'è una pagina con altre notizie. Fortunatamente la rete non è la tv e la notizia l'abbiamo ritrovata su altri siti.
Ma procediamo con ordine.

Giampaolo Giuliani non è un imbecille, come sostiene ignobilmente Bertolaso, ma un tecnico di ricerca presso uno dei laboratori nazionali del Gran Sasso che ha messo a punto una metodologia nuova (in Italia) per il rilevamento dei sismi, basato sulla registrazione del 'precursore sismico' presente nel gas radon che si sprigiona dalle faglie. Tale metodologia viene regolarmente seguita anche in Giappone.
Michelangelo Ambrosio è Dirigente Ricerca Infn (Istituto Fisica Nucleare) che ha lavorato quattro anni con Giuliani. Ambrosio ha dichiarato in una lettera all'associazione 'Giuseppe Dossetti':

'Conosco bene Giuliani perche' ho lavorato quattro anni con lui. Negli ultimi tempi ci siamo scambiati dati sulla possibile correlazione terremoti-emissioni di gas Radon. Nei laboratori del Gran Sasso c'e' un interferometro laser che registra gli spostamenti della roccia perche' il laboratorio e' attraversato da una faglia sismica: questa e' una cosa nota. Trascurare con superficialita' le applicazioni di nuove tecnologie solo perche' proposte da ricercatori non appartenenti allo establishment preposto a tale funzione e' una negligenza criminale di cui oggi paghiamo le conseguenze. Le tragiche sequenze di queste ore del terremoto in Abruzzo rendono piu' che mai attuali le indicazioni degli scienziati che compiono studi di vulcanologia come il Dott. Giuliani tecnico e ricercatore del laboratorio di fisica del Gran Sasso'.

A supporto della tecnologia di Giuliani vi è anche la dichiarazione del responsabile dell'Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell'Associazione, 'Giuseppe Dossetti', Corrado Stillo, il quale afferma:

'Chiediamo che quanto prima si apra un serio dibattito sul perche' studi di previsione dei ricercatori italiani sulla possibile previsione di terremoti non sono presi in considerazione. Non e' l'ora delle polemiche ma e' opportuno che in un Paese sismico come il nostro gli studi sulle previsioni basate sull'emissione di gas radon siano valutate come avviene in altri Paesi, tra cui il Giappone, dove da tempo i dati sul radon vengono presi ed analizzati dagli esperti'.


Fonte: Italiani imbecilli





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lunedì, aprile 06, 2009

Giampaolo Giuliani: "Il terremoto era prevedibile" (by Zret)

"La Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha registrato un terremoto di Magnitudo 5.8 (Magnitudo Richter) (6.2 Mw=magnitudo momento) nella zona dell'Aquilano, il 6 Aprile 2009 alle 3:32 (ora italiana). Le coordinate epicentrali risultano le seguenti: Lat. 42.33N e Long. 13.33 E. La profondità dell'ipocentro è pari a 8.8 km. Il terremoto è caratterizzato da un meccanismo di tipo estensionale, con piani di faglia orientati NW-SE e direzione di estensione NE-SW (anti-appenninica)".


Nell'articolo Portali-addendum, si legge: "Il Gran Sasso, cui accennai in Portali (prima parte), si trova più o meno sulla stessa longitudine (13 gradi e 34 primi) di Lipsia (12 gradi e 23 primi). In laboratori ricavati nel cuore della montagna, non si studierebbero solo neutrini, ma si compirebbero esperimenti segreti. Alcuni scalatori hanno affermato di aver colà notato anomalie".

La longitudine del sisma coincide quasi perfettamente con quella in cui è ubicato il laboratorio sotterraneo. Ora, con i dati a nostra disposizione, non è possibile stabilire se la scossa sia stata naturale o artificiale. Stando ad alcuni ricercatori, un terremoto generato da sistemi d'arma come H.A.A.R.P. è contraddistinto da una frequenza più alta.

Secondo la scienziata statunitense Rosalie Bertell, armi elettromagnetiche “sono in grado di causare terremoti in siti scelti come bersaglio, sprigionando energie equivalenti alle più forti esplosioni nucleari”.

E' possibile che il fenomeno tellurico sia stato prodotto da movimenti delle faglie: infatti "l’attività di questi giorni si colloca tra la terminazione meridionale della faglia che si è attivata nel terremoto del 1703 (Int. MCS del X grado MCS, pari a Magnitudo circa 6.7) ed i limiti settentrionali della faglia associata nei cataloghi al terremoto del 1349 e di quella denominata 'Ovindoli-Piani di Pezza'”.

Comunque sia, è sintomatico che la "scienza" ufficiale si ostini a dichiarare che i sismi non possono essere in nessun modo preveduti. Giampaolo Giuliani ed altri dissentono. (Si ascolti l'intervista a fondo articolo).



E' inammissibile che tristi personaggi come Guido Bertolaso osino denunciare per procurato allarme (sic) chi avverte circa possibili pericoli. Cassandra andrebbe ascoltata, mentre gli incompetenti (ammesso e non concesso che si tratti solo di incompetenza) meritano inesorabile riprovazione.

Ci chiediamo a che cosa servano i tanto decantati "progressi scientifici", se ancora non si riesce a predire con una buona approssimazione eventi tanto disastrosi. Come spesso avviene, quasi tutte le innovazioni riguardano gli apparati militari. Forse evitare che un terremoto provochi danni e vittime non è nell'interesse dei governi: alcuni geologi d'altronde, invece di adoperarsi per monitorare la situazione sismica, invece di compiere studi utili per la collettività, preferiscono indagare le scie di "condensazione".



Link correlato:

Giampaolo Giuliani - Confermo: "Il terremoto era prevedibile"



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