mercoledì, settembre 29, 2010

Nel bosco e nel sottobosco della disinformazione

Abyssus abyssum invocat.

Un vecchio detto recita: "Non svegliare il can che dorme". Non è mia abitudine soffiare sul fuoco, ma mi vedo costretto, dopo diverse settimane, ad affrontare una questione della quale non avrei voluto occuparmi e questo semplicemente, poiché ritengo che a certe beghe di bassa lega vada anteposta la discusione di problemi reali.

Fatto sta che, incalzato dagli eventi (mi riferisco all’articolo del 29/9/2010 a firma Tom Bosco “Storie di Stra(ker)ordinaria follia”), ritengo doveroso puntualizzare alcuni aspetti della controversia scatenatasi nel mese di settembre 2010, in seguito alla segnalazione di un lettore (il 28 agosto), il quale ci informò (legittamamente) della presenza di un noto disinformatore, tale Gucumatz sul forum di Nexus. Tale individuo era già presente sulla Rete in altri forum e conosciuto (scoprii successivamente) tra i fruitori del forum di Luogocomune.net come Francesco Grassi, esponente del famigerato C.I.C.A.P.

Edotto sul fatto che, addirittura, tale Gucumatz sembrava pure ricoprire la funzione di "moderatore" [ screenshot ], mi affrettai ad inviare una email a Tom Bosco, direttore della rivista Nexus e quindi responsabile del forum annesso al sito web. Nel messaggio gli chiesi se ne sapeva qualcosa.

Bosco mi rispose in tempi brevi, chiarendo che non ne era informato, ma che comunque, dato che loro linea editoriale era imperniata sulla libertà di vedute e sul libero scambio di opinioni, Gucumatz sarebbe rimasto al suo posto.

Tom Bosco: "È possibile, dato che non seguo il forum (non ne ho mai il tempo!) e lo stesso viene gestito da Andrea Rampado, che ci legge in copia. Va detto che il forum di NEXUS è di natura decisamente atipica (sai bene quale sia la mia posizione al riguardo, eppure vi sono alcuni moderatori di posizione "scettica" riguardo alle scie chimiche): non esiste una posizione prestabilita sugli argomenti, ma esiste la volontà di confrontarsi liberamente, da qualunque posizione. Ad ogni modo ti posso assicurare che se il gestore del forum lo ha fatto moderatore, avrà avuto i suoi buoni motivi".

A questo punto entrò in azione il fraterno amico di Tom Bosco, il quale mi scrisse che l'utente Gucumatz era ancora in fase di identificazione e che qualora fosse stato identificato come disinformatore, sarebbe stato certamente bannato. Rampado mi raccomandò di non rivelarlo a nessuno, poiché stava cercando di capire chi fosse questo Gucumatz e per questo mi invitò ad iscrivermi al forum ed a partecipare alle discussioni nelle quali ero chiamato in causa.

"In questo modo mi aiuterai ad acquisire (spero) un po di fiducia da parte di Gucu ed ottenere le informazioni che vogliamo; sapere chi è e che cosa fa nella vita".

Risposi che la cosa non mi interessava e che non avevo alcuna intenzione di prender parte a discussioni pilotate col solo scopo di menare il can per l'aia. Precisai altresì che erano almeno quattro anni che seguivo questa linea di condotta e che non intendevo cambiarla.

A questo punto il Rampado, dopo una lunga serie di "botta e risposta", perse le staffe e finalmente gettò la maschera.

Il giorno 03 settembre 2010, ore 10:00, Andrea Rampado scrisse:

SCIE CHIMICHE: LA PROVA DEFINITIVA..che non si deve mai gridare al lupo al lupo!
« inserita:: Luglio 22, 2010, 02:13:50 pm »

Di certo non vado a fare le figure di cacchetta che fai tu!!! Leggi attentamente le mie chiacchere visto che ho avuto il "potere paragnosta" che avresti fatto una magra figura uscendo con quell'articolo "scie chimiche la prova definitiva", ti potrebbero essere utili per il futuro Rosario. Lunga vita". [ Qui il post modificato dal Rampado il 30 settembre 2010 ]

Così scoprii che, mentre Tom Bosco rilanciava i nostri articoli sul caso del KC-10, il Rampado (Armando de Para), amministratore del forum di Nexus, aperse, badate bene, il 22 di luglio 2010, una discussione nella quale prima affermava che il video del KC-10 era un falso creato per screditare i veri ricercatori, poi segnalò il post di contrailscience.com (noto sito - italiano - dei disinformatori, già famoso per i suoi, quelli sì, falsi) per ripiegare infine sulla conclusione che si trattava solo di innocue scie di condensa generate dai profili alari (Sic!).

Fatto è che il tono della discussione aperta dal Rampado era palesemente orientato al discredito ed alla negazione del fatto che il video del KC-10 rappresentasse la prova certa delle irrorazioni clandestine nel mondo. Strano, vero? Strano che un ambientalista come il Rampado avesse ed abbia tali convinzioni. Strano che il Rampado miri non tanto a negare (apparentemente) l'evidenza delle chemtrails, ma a gettare fango su chi scrive e cioè su Rosario Marcianò.

Ovviamente non mi risparmiai un legittimo sfogo nei confronti del Rampado, chiedendogli se fosse un venduto oppure uno stupido. Intanto Tom Bosco ci leggeva in copia.

La nostra conclusione gettò quindi un'ombra sinistra sulla gestione del forum di Nexus, ma certamente non era nostra intenzione interferire con le decisioni editoriali di Tom Bosco e così, in risposta all'email del direttore, nella quale egli si dichiarava deluso per le nostre osservazioni, risposi così:

"Ciao Tom, non ritengo di aver ecceduto, anche perché gli eccessi sono opera di Andrea. Gli insulti, anche se velati, sono suoi. Non approvo il suo metodo e censuro assolutamente il suo atteggiamento paternalistico nei confronti di uno che egli ritiene "complottista" allo stesso modo, né più né meno di uno dei peggiori disinformatori presenti sulla piazza, portando gli stessi beceri esempi che porterebbe un negazionista delle attività di aerosol clandestine ed avallando le loro stesse tesi balzane, sin da prima di un nostro contatto.

Andrea: "Di certo non vado a fare le figure di cacchetta che fai tu!!!

Leggi attentamente le mie chiacchere visto che ho avuto il "potere paragnosta" che avresti fatto una magra figura uscendo con quell'articolo "scie chimiche la prova definitiva", ti potrebbero essere utili per il futuro Rosario
".

Andrea forse dimentica i ben tre articoli sul KC-10 (rilanciati poi da Nexus) e, mi dispiace affermarlo, ma di fotografia non capisce uno iota. Lo sbandamento dello sfondo è dovuto allo stabilizzatore ottico delle videocamere Canon ed è lui (visto che è in buona fede...) a farsi infinocchiare dai soliti noti, che quando non possono confutare, gridano al falso. Quindi si dovrebbe risparmiare certe sparate, perché non sono il tipo che non si incazza.

Così, mentre noi lavoriamo con fatica (da soli) per svelare le porcherie nei nostri cieli, altri si adoperano per delegittimare il nostro lavoro e - si noti - non da un blog di un disinformatore, ma dal forum di Nexus! Ciò è ben peggio! Sì, perché quello che si dice (male) sul mio conto su un forum di informazione indipendente appare più attendibile di quanto può apparire se letto sul blog di Attivissimo e soci. Sarà un caso? Io penso di no.

Non mi interessano le scelte ed i metodi di Andrea. Io d'altronde avevo chiesto a te un parere (e non ad Andrea), visto che i miei lettori avevano mostrato perplessità circa alcune scelte discutibili ed intendevo avvertirti della piega ambigua (agli occhi di chi legge) del forum. Se per te va bene, non ci sono problemi e non sono affari miei. Non ho intenzione (come crede Andrea) di imporre i miei convincimenti ad alcuno. Pensavo di farti un favore nell'informarti su quanto accade (da mesi) sul forum che non puoi giustamente seguire (giusto come non lo seguo io), per mancanza di tempo.

Quindi, scusa, ma non vorrei passare per quello che ha torto. Non sono stato io ad essere subissato di bla bla bla senza fine da un tizio che ha eccessiva stima di sé stesso e che pensa di poter giudicare gli altri, senza nemmeno conoscerli.

Comunque sia, carissimo Tom, rispetto le Tue opinioni e non sarò certo io a sindacare le Tue scelte editoriali. Saranno, come sempre, i lettori del forum a farlo.

Un caro saluto .

Rosario".


Per tutta risposta il direttore di Nexus pubblica, il 09/09/2010 un articolo dal titolo: "Scie chimiche, disinformazione e paranoia", il cui fulcro è la delegittimazione di chi scrive, attraverso frasi ambigue, falsità e melliflue allusioni.

Non contenti di tutto questo, il 14 settembre il nostro Gucumatz apre una discussione dal titolo "Storie di ordinaria paranoia": presto interviene (al quarto post) un fake di nome "::Straker::". Costui, già con il suo primo contributo, rivela tutte le intenzioni di voler apparire Rosario Marcianò. Infatti la discussione diventa incandescente, con diversi utenti compiacenti, compreso il Rampado e lo stesso Bosco con utenza... segreta ma non troppo, che danno spago al falso utente, rivolgendosi in alcuni casi a lui, apostrofandolo "Rosario", "Rosariuccio" etc. [ screenshot ] Alla pagliacciata si unirono i famigerati negazionisti come il fioba, eSSSe, riosaeba ed altri, tutti a loro agio in un contesto volto alla diffamazione ed al dileggio con la collaborazione di tutti ed il beneplacito del Rampado. [ screenshot ]

Ora, ovviamente, il primo strumento che ha a disposizione un amministratore di un forum o di un sito Web è l'identificazione degli IP di connessione, così da poter tracciare gli accessi ed eventualmente bloccare le utenze indesiderate. Senza dubbio il Rampado era a conoscenza del mio reale IP, in quanto negli stessi giorni aveva provveduto a bloccarne l'ingresso nel forum. Eppure il nostro ambientalista che interviene allegramente nella discussione con il fake di Straker, non sembra avvedersi (incapace?) del fatto che quell'utente non è Marcianò e quindi come agisce, secondo voi? Chiude la discussione? Cerca di verificare la genuinità dell'utenza che vuol apparire Rosario Marcianò alias Straker? Chiede chiarimenti? Mitiga gli entusiasmi di Gucumatz e gli altri nel proferire insulti? No. Nulla di tutto questo. Anzi, divertito e compiaciuto di quanto è furbo, sta al gioco per sei (6) pagine, sino a quando interviene chi scrive (utente Straker RM - già bannato) con un comunicato inequivocabile e non fraintendibile [ screenshot ]. Pensate che ciò sia stato sufficiente? No. La farsa prosegue, mentre nella chat del forum [ vedi screenshot ] il Rampado afferma (con troppa ed incauta sicumera) che l'IP dell'utente fittizio è identico a quello dell'utenza StrakerRM (il vero Marcianò). Nulla di più falso, ovviamente e Rampado lo sa benissimo, ma egli pare sicuro di poter alzare la posta e prosegue imperterrito nel mantenere quella "democratica" politica garantita nel forum. Democratica...

Il 15 settembre 2010, alle ore 16:35 inviai un'email di diffida al direttore di Nexus, Tom Bosco [ screenshot ] nella quale richiedevo la rimozione dei contenuti ed il blocco della falsa utenza. Non ricevendo risposta alcuna (sebbene il Rampado ne fosse venuto a conoscenza... lo si evince dalle sue batture nel topic in questione), il giorno successivo, alle ore 17:00 e quindi diverse ore dopo la scadenza del termine ultimo, sporsi denuncia presso la locale sede dei Carabinieri, nei confronti dei responsabili del forum, facendo anche presente che il falso straker poteva benissimo essere quello che già nei mesi precedenti (eventi regolarmente a suo tempo segnalati alla magistratura) aveva usato una mail falsa (rosario.marciano@email.it) per chiedere denaro spacciandosi per il sottoscritto [ screenshot ]. Intanto la discussione era ancora viva e vegeta.

Il 22 di settembre, Gucumatz segnalò la presenza di un fermo immagine che avrebbe evidenziato una denuncia nei confronti di Nexus: lo screenshot era inserito nel video, creato da noi di Tanker Enemy, per segnalare la presenza sulla Rete di falsi utenti che si spacciano per i Marcianò. A quel punto, dopo qualche istante di smarrimento, Rampado ne confezionò un'altra, indicando con uno screenshot che aveva finalmente identificato il personaggio che si gabellava per Marcianò. Accidenti! Dopo quattro giorni e nove (9) pagine di discussione! Congratulazioni!

Rampado scrisse che l'indirizzo IP del fake è 151.22.5.34 (provider IUnet). Tenete a mente questo IP. [ screenshot ]

Il 23 il fake inviava ancora [ screenshot ] messaggi privati ad altri utenti (sul forum di Nexus) spacciandosi ancora per Marcianò.

Il 25 settembre, alle ore 1:20, mi pervenne un'email [ screenshot ] con mittente emiliano.luisi@hotmail.it nella quale un omuncolo asseriva che era pentito e che "Non è di pubblico dominio però quella che è stata la mia reale intenzione nel postare quegli interventi che, ricalcavano comunque il pensiero espresso dal Sig. Marcianò nel suo blog www.tankerenemy.com. Prima di tutto non era mia intenzione impossessarmi dell'idendità di nessuno, tantomeno tentare di delegittimarlo o creare dei problemi a lui o al forum di Nexus. L'unica mia vera intenzione era quella di aprire un canale di dialogo costruttivo, attraverso una rappresentazione caricaturale di quello che era il clima instauratosi nei confronti di armando de para".

La mail del contrito Emiliano ha un altro IP di provenienza, che è il seguente: 95.75.127.6 (Provider Telecom Italia Mobile).

Già su questa incongruenza si potrebbe ragionare...


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lunedì, settembre 27, 2010

Scie interrotte a confronto - Frecce tricolori ed aerei chimici

Durante questi anni, abbiamo potuto osservare un'infinità di anomalie legate alle attività di aerosol clandestino nei nostri cieli.

Tra queste, per semplicità, ne citiamo due che stridono fortemente con la teoria delle contrails o scie di condensazione.

- Le scie sono sovente interrotte. Iniziano e terminano bruscamente. Esse vengono comunemente definite On-Off.
- Le scie assumono il classico aspetto del fumo in espansione o mostrano elementi che tendono a ricadere per via della gravità.

Queste scie appaiono larghe, frastagliate, dense, dai contorni netti. Non sembrano affatto il risultato della condensazione dei gas di scarico. In effetti, le abbiamo spesso viste generarsi da appositi erogatori e quindi noi sappiamo bene che stiamo assistendo ad un fenomeno di aerosol intenzionale.

Ovviamente, però, ogni nostra legittima osservazione viene rigettata dalla disinformazione organizzata, adducendo le giustificazioni più ridicole.



Con questo breve contributo filmato, intendiamo mostrarvi la stupefacente similitudine tra i fumogeni creati ad hoc dalla pattuglia acrobatica italiana e le scie prodotte da aerei che, intenzionalmente, sorvolano a bassa quota i centri abitati per disperdervi elementi chimici e biologici. Si noti come sia le scie delle "Frecce tricolori" sia le scie degli aerei chimici sono di larghezza, consistenza, conformazione simili. Coincidenze? Lo escludiamo, giacché i fenomeni fisici alla base dei due tipi di scie sono identici e cioè collegabili ad aerosol indotti. Solo che... le "strisce" nel cielo non sono innocue scie colorate composte da vaselina, ma il risultato della diffusione di nanofibre di vetro e di metalli pesanti, causa di nanopatologie, tumori e malattie respiratorie.

La prossima volta in cui vedete il cielo che, un po' alla volta, si offusca, pensateci.



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martedì, settembre 21, 2010

Un lavoro nei campi della F.E.M.A.?

La Guardia Nazionale di New York sta cercando specialisti in internamento, come guardie per la popolazione civile presso le sue "strutture di insediamento". I campi di concentramento nella Germania nazista venivano chiamati anch'essi "strutture di insediamento". È accettabile che una serie di governi criminali abbia creato un'infrastruttura genocida, come quella dei campi della F.E.M.A., in territorio statunitense per poi usarla contro il proprio popolo?

È accettabile che i media non segnalino la presenza di queste infrastrutture (campi di concentramento) oppure dei pericoli delle vaccinazioni di massa, proprio come i giornali non denunciarono l'esistenza dei campi di concentramento nel Terzo Reich? Il verdetto del processo di Norimberga per i criminali di guerra nazisti tedeschi era che nessuno stato di emergenza avrebbe potuto giustificare gravi violazioni dei diritti civili per opera di qualsiasi governo o organismo militare ed in nessuna circostanza. I funzionari del governo nazista tedesco ed i militari furono considerati colpevoli di crimini contro l'umanità: non importa quale fosse stato il loro rango.

Il Feldmaresciallo, Wilhelm Keitel, capo delle forze armate tedesche di Hitler, sostenne che i gerarchi non sapevano che cosa succedeva nei campi di concentramento, ma la sentenza del processo di Norimberga fu che avrebbero dovuto sapere, che avrebbero dovuto prendersi la briga di sapere: era loro dovere essere informati. […] Gli Stati Uniti d'America hanno bisogno di un secondo processo di Norimberga e questa volta per giudicare gli esponenti dell'esecutivo ed i militari, dai generali alle guardie dei campi, che lavorano per i banchieri, per l'O.M.S. e per l'O.N.U.?

I militari statunitensi si stanno preparando per sgomberare quaranta milioni di persone nella regione del Golfo Del Messico, area interessata dalla fuoriuscita del petrolio. Questi cittadini potrebbero essere “ospitati” nei famigerati campi della F.E.M.A., costruiti in molti paesi e simili ai campi di concentramento o a prigioni con annessi inceneritori. Questi spostamenti nei campi sembra che verranno "venduti" alla popolazione come sistemazione temporanea: si nutre un forte sospetto che la fuoriuscita del petrolio sia stata causata deliberatamente per instaurare la legge marziale e trovare così una scusa per rinchiudere le persone nei campi di prigionia della F.E.M.A. Tutto ciò rientra nei piani del Gruppo Bilderberg per destabilizzare e distruggere gli Stati Uniti.



Fonte: Mariorossiorg



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sabato, settembre 18, 2010

Davide Cervia ed il Progetto RFMP

Pochi giorni fa, è caduto un triste anniversario: Davide Cervia - esperto in armi elettroniche ed ex sottufficiale della Marina originario di Sanremo - venne rapito a Velletri il 12 sett. 1990 da un gruppo di loschi individui (testimonianza del vicino di casa, poi minacciato) e sparì nel nulla. Alla moglie Marisa fu in seguito "consigliato" di smettere di cercare il marito, con la promessa di una cospicua somma di denaro. Nel 2000 la Procura Generale di Roma avocò l'inchiesta con la seguente conclusione: Cervia era stato sì rapito, ma si archiviava il caso per la mancata identificazione dei responsabili. Ed i responsabili? Di mafia è impossibile, quindi il cerchio si restringe necessariamente attorno allo Stato stesso, con i suoi amati onnipresenti Servizi. Direi che spiegare i motivi è superfluo, date le circostanze che vedono i militari governare, giocando con le vite altrui senza alcun permesso, diritto o giustificazione.

Davide si occupava di quello che poi divenne il progetto di mappatura 3D del territorio (per mezzo di spargimento di sali di bario), un programma denominato R.F.M.P. e relativo sottoprogetto V.T.R.P.E. [ VIDEO ] Fu eliminato poiché probabilmente aveva compreso i pericoli a cui si andava incontro, se quel progetto fosse divenuto realtà. Il giovane fu eliminato ed il suo lavoro divenne parte integrante del "programma copertura" a.k.a. chemtrails.

Davide Cervia, esperto sanremese di guerra elettronica, probabilmente fu uno degli esperti di elettronica che elaborarono il sistema noto come RFMP, un sistema che attua una scansione tridimensionale del territorio a fini bellici, previa dispersione di sali di bario nell'atmosfera.

Davide Cervia nasce a Sanremo nel 1959, dove risiede con la famiglia fino al 1978, quando decide di arruolarsi come volontario in Marina, anche se poi rinuncia a rimanere in servizio fino al termine della ferma di sei anni. Accade, infatti, che nel 1982 conosce Marisa Gentile che sposa in quell'anno. Dopo il matrimonio, comincia a provare insoddisfazione per i lunghi periodi di lontananza dalla nuova famiglia che si è formato e decide di congedarsi con un anno di anticipo sulla scadenza naturale. Nel 1988 si trasferisce a Velletri, dove lavora per la società Enertecnel Sud, che ha sede presso Ariccia, trenta minuti di auto dalla sua abitazione.

Davide Cervia viene visto l'ultima volta alle ore 17 del 12 settembre 1990. "Ho visto un gruppo di persone che spingevano Davide con la forza verso l'interno di un'auto color verde scuro. Ho visto anche che lo hanno picchiato e subito dopo gli hanno messo un fazzoletto sulla bocca, come per narcotizzarlo. Davide urlava, faceva resistenza, tentava di difendersi. Poi, forse perché mi aveva visto o forse perché sperava che fossi nel giardino, mi ha chiamato urlando tre volte il mio nome." Così racconta a Marisa (la moglie di Davide Cervia) Mario, un anziano che vive solo da anni, custodendo una villa vicino all'abitazione dei Cervia.

Qualche mese più tardi, due persone si presentano a casa di Mario. Affermano di essere due agenti assicurativi, ma il loro tono è arrogante e perentorio, insistono per entrare in casa, dicono che devono parlargli. L'agricoltore non si fida dei due e riesce a riparare all'interno dell'abitazione. Marisa Gentile, la consorte di Davide Cervia, casualmente viene messa sulla pista giusta da un collega di Davide ancora in servizio. Quando Marisa lo mette al corrente di tutto l'accaduto, il militare non esita a collegare la specializzazione conseguita da Davide con la sua sparizione.

Un ispettore della Digos incontra Marisa. E' insistente: vuole sapere il nome di un ex collega di Davide che prestava servizio a La Spezia ma che è di Napoli. E' questa una descrizione che permette a Marisa di capire subito a chi si riferisce l'ispettore della Digos. Si tratta di una persona che ha fornito alla famiglia indicazioni sul passato in Marina di Davide, successivamente rivelatesi di estrema utilità. In quel momento -ricorda Marisa- ebbi la certezza che le mie conversazioni telefoniche erano regolarmente ascoltate, perché con quella persona ho parlato soltanto al telefono". In seguito si presenta a casa di questo ex collega di Davide un uomo, con la scusa di un censimento sulle Fiat Uno (sic): in realtà è un uomo con incarichi non precisati in Polizia. Se il suo scopo è di intimorire il marinaio, la missione può considerarsi un successo. Da quel momento Davide chiede a Marisa di non contare più su di lui.

Al convento dei Cappuccini di Velletri arriva una lettera anonima da Grottaglie, località in provincia di Taranto. Chi scrive dice di essere la moglie di un ex sottufficiale di Marina, "agganciato" da strani e misteriosi individui che gli chiedono di svolgere il lavoro che sa, se vuole evitare guai. Il fatto che la missiva non sia firmata è giustificato dalla paura di essere individuati e di esporsi quindi a rischi troppo elevati. La speranza dell'anonima scrivente è che l'inchiesta vada avanti e che "i magistrati indaghino meglio nei servizi segreti" per venire a capo della verità.

Il 12 settembre 1994 il Comitato per la verità su Davide Cervia occupa per dodici ore l'ufficio del capo-gabinetto del Ministero della Difesa, alla presenza di numerose telecamere e giornalisti di varie testate.


Lo Stato Maggiore della Marina fornisce ai familiari di Davide ben quattro fogli matricolari diversi, prima di arrivare a quello reale, in cui viene ammessa la qualifica di "specialista Ete/GE (tecnico elettronico/guerra elettronica).

L., un altro collega di Davide Cervia, riferisce: "Il nostro corso in Marina militare era inizialmente di 900 persone. Quando si frequenta il corso base, non sai neppure che esistono le guerre elettroniche. Gli Elt, i tecnici elettronici, erano 120. Dopo i primi tre mesi di corso siamo diventati 90. Dopo un anno, siamo diminuiti a 50 persone. Alla fine del secondo anno, abbiamo portato a termine il corso in 22, di cui solo 6 sistemisti. Noi eravamo orgogliosi di un radar ideato dalle industrie belliche italiane, un radar tridimensionale. Quello che non capivamo proprio, che anzi ci faceva andare in collera, era averlo venduto a 109 paesi. Noi sistemisti siamo stati invitati a compiere "gite turistiche" con le navi, che avevano lo scopo di magnificare e vendere i nostri armamenti ai paesi stranieri. Non immaginavamo per niente il giro di soldi che era dietro al traffico d'armi.

La palazzina dove studiavamo aveva le porte blindate. Eravamo tenuti sotto controllo dai servizi. Scoprivi così che il tuo amabile interlocutore del treno era un uomo della "sicurezza" che ti controllava. All'inizio del corso si presta un giuramento di particolare riservatezza, di livello NATO. Questo giuramento ti permette di accedere a tutti gli uffici che hanno una classe di segretezza affine alla tua.

Per un paese straniero è' quasi impossibile formare dei propri tecnici, perché ci sono delle nozioni-chiave di base per cui neanche un ingegnere elettronico riesce a leggere i manuali delle singole apparecchiature che leggiamo noi. Ma non è un problema d'intelligenza. Ci sono delle chiavi precise per capirle. Io ho conosciuto Davide Cervia alla scuola sottufficiali di Taranto nel 1979. Lui era entrato sei mesi prima di me. Era capo-corso, il primo degli allievi."

"Le indagini ufficiali sono ferme a quel 12 settembre 1990 ed il silenzio, come una pietra tombale che grava su tutti i segreti italiani, rischia di far dimenticare una vicenda drammatica che coinvolge i nostri servizi segreti, sempre loro, lo Stato maggiore della Marina militare ed i trafficanti di tecnologia militare.

Il magistrato che conduce le indagini convoca per la prima volta la moglie di Davide Cervia, Marisa Gentile, dopo sei mesi esatti dalla scomparsa del tecnico. Il sostituto procuratore, Romano Miola, che segue il caso, l'attende nel suo ufficio, ma non è solo. Con lui si trova il procuratore capo, Vito Giampietro, anzi è proprio lui ad interrogarla. Fin dall'inizio il contatto con la Procura non è sereno. Il procuratore chiede a Marisa Gentile di rispondere alle domande con un "sì'" o con un "no" e, ad ogni tentativo della donna di spiegare meglio varie circostanze, viene bruscamente invitata ad attenersi alle richieste o, nella migliore delle ipotesi, interrotta. Il dottor Giampietro contesta ogni episodio riportato dalla moglie del tecnico rapito.

La giornalista Laura Rosati chiede di essere ricevuta dal sostituto Miola il quale, non conoscendo il motivo della visita, è molto cordiale. Il cambiamento del suo atteggiamento è, però, tanto repentino, quanto radicale, non appena viene pronunciato il nome di Davide Cervia. Alzandosi di scatto, terreo in volto, ripete ossessivamente, mentre addirittura volta le spalle all'interlocutrice: "Non posso dire niente, vada via!".

Le intimidazioni colpiscono un po' tutti coloro che tentano di scoprire che cosa si celi dietro il rapimento di Cervia.

Nonostante l'importanza delle affermazioni di L., un ex militare che aveva studiato guerre elettroniche a Taranto con Davide Cervia, gli inquirenti non danno peso alle rivelazioni sulle guerre elettroniche e sulle "gite" che i militari della Marina italiana compiono per pubblicizzare nel mondo il sistema d'arma in cui è specializzato Davide Cervia.

L., dopo essersi congedato dalla Marina per un incidente, viene avvicinato da sconosciuto che gli propone di tornare al suo vecchio lavoro in cambio di soldi. Non accetta. Viene minacciato. L'impianto elettrico della sua auto prende fuoco (come era accaduto a Davide Cervia). Riceve una telefonata: "Hai visto? Può essere l'auto, può essere qualsiasi cosa." L. racconta agli inquirenti di conoscere la situazione di altri tecnici specializzati in guerra elettronica minacciati da sconosciuti, ma il titolare dell'inchiesta non gli chiede nemmeno di chi si tratta. Riceve altri avvertimenti nell'ottobre 1990, poco dopo il rapimento di Cervia. L. vive ancora oggi nascosto. Nessuno lo protegge.

Gli inquirenti prestano, invece, ascolto ad un certo Giuseppe Carbone, di Taranto. Spunta fuori il 22 gennaio 1991. Carbone è la persona giusta al momento giusto. Con la sua versione, tutto quadrò per chi propende per la tesi dell'allontanamento volontario. Nessun intrigo internazionale, nessun rapimento. Ci sono, però, molti dati di fatto che hanno permesso di appurare come Giuseppe Carbone non abbia mai conosciuto Davide Cervia. Eppure occorrono affinché gli inquirenti si accorgano dell'impresentabilità di Carbone. Nessun procedimento per falsa testimonianza pende sul suo capo. Rimane il mistero su chi gli abbia fornito tutte le informazioni su Davide, ma soprattutto ci si chiede come possa conoscere così bene gli ufficiali che lavorano al ministero della Difesa a settecento chilometri da casa sua. Carbone ha una fedina penale consistente: appropriazione indebita, emissione di assegni a vuoto (un reato commesso due volte), reati amnistiati ma che non dovrebbero sfuggire al vaglio di chi indaga su Cervia.

Quando alla moglie di Cervia arrivano le minacce di morte che investono tutta la sua famiglia, decide, per alcuni giorni, la donna di non mandare i figli a scuola. Due carabinieri vanno più volte a scuola per verificare la possibilità di denunciare Marisa Cervia per il mancato adempimento degli obblighi scolastici nei confronti dei figli. La procedura è anomala perché spetta ai capi d'istituto segnalare eventuali inadempienze circa gli obblighi scolastici per opera dei genitori.

Alla trasmissione televisiva "I fatti vostri", Marisa Cervia racconta di aver ricevuto l'offerta di cinquecentomila euro affinché non cerchi più Davide.

Fonti:

Gianluca Cicinelli, Il caso Cervia: un giallo di Stato
http://www.censurati.it/
http://www.peacelink.it/


Articoli correlati:

- Il Progetto RFMP: i dettagli, 2007

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domenica, settembre 12, 2010

Il bello, il brutto ed il (C)attivissimo

Lui non ve le rivelerà perché, spesso, sono le sue. Inganni, censure e mozzarelle nell'allevamento di bufale più linkato d'Italia.

Intorno ad Attivissimo si sta creando una sorta di “setta di opinione”: Attivissimo è diventato il sacerdote, a volte fin troppo autoritario, di una setta di opinione seguita fideisticamente da un gran numero di utenti di Internet. Non è certo l'unico, intendiamoci. Il suo è un destino comune a molti altri blogger che, grazie ai loro scritti, sono riusciti a guadagnarsi autorevolezza.

Tuttavia nei suoi siti si può notare una leggera dissonanza tra gli intenti dei suoi blog - di smascherare i guru "new age" e "next age" - ed il suo status quasi di guru dell'anticomplottismo, condizione che egli coltiva con un certo compiacimento.

Se il suo scopo è di smascherare le "autorità" più stravaganti, i capi carismatici delle fisime più incredibili e antiscientifiche, stranamente i suoi blog sono frequentati in buona parte da adulatori accondiscendenti che spesso leggono i suoi scartafacci in modo acritico e sovente sembrano riporre in lui una fede smisurata. Nei blog di Attivissimo, nonostante si discutano temi caldi e controversi, fra i commenti non sempre trovano spazio le opinioni in disaccordo, i dibattiti o le analisi contrastanti con le sue.

Il bello è che questo non avviene solo sui suoi blog, ma perfino in quello spazio "libero" che spesso è Wikipedia, dove la sua pagina personale è di volta in volta rigorosamente purgata da qualunque possibile accenno di critica, quand'anche provenga da professori universitari (vedi nota a questo articolo).

Dopo l'11 settembre 2009, probabilmente Attivissimo ha iniziato ad accorgersi che il numero degli utenti in disaccordo con lui stava crescendo e che gli creavano un po' troppi problemi e reazioni colleriche. Un po' come quella volta in cui un utente scomodo fu caldamente invitato dallo Sbufalatore Capo ad andarsene dal suo blog, anche se non aveva offeso nessuno, non si era macchiato di veri e propri abusi della netiquette considerata "normale", ma semplicemente perché dissentiva, senza aver prima fatto conoscere a tutti le sue credenziali professionali. Attivissimo, probabilmente sempre più intimorito da quest'ondata crescente di dissidenti che commentavano sul suo sito, poco dopo l'11 settembre 2009, ha optato per una "democraticissima" scelta già operata da alcuni grandi testate giornalistiche online, affezionate alla facoltà di monologare tipica dei mass media: ha optato, dicevamo, per la scappatoia di chiudere definitivamente i battenti e di impedire qualunque commento. Gli unici autorizzati a proferire parola da allora in poi sarebbero stati i gran sacerdoti della Setta "sbufalatrice".

Uno penserebbe che uno "sbufalatore", uno "smascheratore" abbia a cuore anzitutto la trasparenza ed abbia in odio tutto ciò che è oscuro, nascosto e censurato. Ebbene, con Attivissimo si sbaglia: lui è uno smascheratore che non vuole che sui suoi siti si dibattano i suoi scritti, neanche fra i suoi adepti, neanche fra i suoi scodinzolanti utenti di fiducia... Un caso davvero insolito, questo di un "CICAPino" sedicente demistificatore che sembra considerare i propri scritti come tavole mosaiche e sembra aspirare all'infallibilità papale...

Non potrebbe semplicemente moderare i commenti, cancellando eventualmente quelli che presentano offese gratuite e mantenendo tutti gli altri? Non dovrebbe essere cosa troppo impegnativa con gli strumenti che offre Blogger nel 2010...


Fonte: bufalattivissimo.splinder.com




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lunedì, settembre 06, 2010

Il nuovo logo per il Ministero dell'Interno

Il Ministero dell'interno ha indetto [ LINK ] un concorso per la creazione di un nuovo logo che esprima lo spirito di un dicastero al servizio dei cittadini. Ecco il logo ideato dal Comitato Tanker Enemy e con cui partecipiamo all'iniziativa. In hoc ... logo vinces.



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