martedì, maggio 05, 2020

L'informazione mainstream sul COVID19 ed il 5G: conflitto di interessi



L'azienda "made in China" ZTE (LINK) ha tra i suoi dipendenti la figlia della corrispondente di RAI Tre in Cina, Giovanna Botteri. Ecco il profilo Linkedin di Sarah Ginevra Pace Botteri. La ZTE è impegnata nella diffusione nel mondo della tecnologia 5G ed ha sedi anche in Italia. Uniamo i puntini. Pochi mesi prima che le cronache mainstream riportassero la storia dell'epidemia da COVD 19 nella regione cinese di Wuhan, la redattrice della RAI fu trasferita dagli Stati Uniti nella "Repubblica popolare cinese". I primi resoconti arrivano proprio dalla Botteri, corrispondente ora dalla Cina, per cui le uniche notizie che ci sono propinate sono proprio quelle della giornalista italiana che ha implicitamente incoraggiato, con le sue cronache, il "sistema cinese", rappresentato dall'ormai famigerato "lockdown", adottato in via ufficiale per limitare la diffusione del COVID 19, ma che ha, come obiettivo ultimo, l'adozione di un regime di controllo generalizzato della popolazione proprio attraverso la capillare implementazione della tecnologia 5G. Discutibili, fatali e draconiane misure di contenimento subito adottate dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con i suoi illegali DPCM.



Sin dall'inizio si è discusso sulle responsabilità delle antenne 5G che, sulla base di numerosi studi referati [1], indeboliscono il sistema immunitario, facilitando le infezioni da patogeni vari, virus compresi e che quindi sarebbe la reale causa dei decessi sia in Cina sia in Italia. Caso vuole che anche Bergamo e Lodi (epicentri del maggior numero di decessi ufficialmente da Coronavirus - almeno stando a quanto le autorità dichiarano) sono state scelte per prima come aree di sperimentazione 5G nel nostro paese. Ovvio che il fatto che la figlia della Botteri sia una dipendente ZTE è solo una coincidenza! Conflitto di interessi?

[1] ECCO L’ESTRATTO DELLO STUDIO JOHANSSON-DOYON PUBBLICATO NEL 2017 [LINK]

Electromagnetic fields may act via calcineurin inhibition to suppress immunity, thereby increasing risk for opportunistic infection: Conceivable mechanisms of action

Author links open overlay panel P.R.Doyon and O.Johansson

TRADUZIONE

Mentre un buon numero di studi ha dimostrato che i moderni campi elettromagnetici ambientali creati dall'uomo possono avere sia effetti stimolatori sia inibitori sulla funzione del sistema immunitario, i meccanismi precisi devono ancora essere completamente chiariti. Si ipotizza qui che, a seconda dei parametri, uno dei mezzi con cui l'esposizione a lungo termine del campo elettromagnetico abbia il potenziale per condurre alla fine all'immunosoppressione è attraverso l'inibizione a valle dell'enzima calcineurina - una fosfatasi proteica che attiva le cellule T del sistema immunitario e può essere bloccato da agenti farmaceutici.

La calcineurina è il bersaglio di una classe di farmaci chiamati inibitori della calcineurina (ad esempio, ciclosporina, pimecrolimus e tacrolimus). Quando i destinatari del trapianto di organi assumono tali prodotti farmaceutici per prevenire o sopprimere il rigetto del trapianto di organi, uno dei principali effetti collaterali è l'immunosoppressione che porta ad un aumentato rischio di infezione opportunistica, ad esempio, fungina, virale (virus di Epstein-Barr, citomegalovirus), batterica atipica (nocardia, infezioni da listeria, micobatteri, micoplasma) e parassiti (ad es. toxoplasmosi).

Frequenti rapporti aneddotici, nonché una serie di studi scientifici, hanno dimostrato che le esposizioni al campo elettromagnetico possono effettivamente produrre lo stesso effetto: un sistema immunitario indebolito che porta ad un aumento delle stesse o opportune infezioni opportunistiche, cioè fungine, virali, batteriche atipiche e infezioni parassitarie.

Inoltre, numerosi studi di ricerca hanno dimostrato che i campi elettrodinamici artificiali hanno il potenziale per aprire canali di calcio dipendenti dalla tensione, che, a loro volta, possono produrre un aumento patologico del calcio intracellulare, portando a valle alla produzione patologica di una serie di specie reattive dell'ossigeno. Infine, esiste una serie di studi di ricerca che dimostrano l'inibizione della calcineurina da parte di una produzione patologica di specie reattive dell'ossigeno.

Quindi si ipotizza qui che le esposizioni ai campi elettromagnetici abbiano il potenziale di inibire la risposta del sistema immunitario mediante un eventuale aumento patologico nell'afflusso di calcio nel citoplasma della cellula, che induce una produzione patologica di specie reattive dell'ossigeno che in talune circostanze può avere un effetto inibitorio sulla calcineurina. L'inibizione della calcineurina porta all'immunosoppressione che, a sua volta, conduce ad un sistema immunitario indebolito e ad un aumento delle infezioni opportunistiche.


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