martedì, aprile 24, 2007

Antenne UMTS e mutazioni genetiche



Dire di avere certezze oggi è una delle imprese più difficili. Soprattutto quando si vorrebbe sapere di più sui rischi che possono comportare sulla salute umana, oggetti (tv, radio, telefonini, elettrodomestici a microonde, e altri ancora) che sul mercato mondiale determinano i profitti e gli incassi di grandi colossi economici. Infatti, i magnate si premuniscono di finanziare, e di istruire come devono, ricercatori e scienziati, al fine di ottenere da questi le più spregiudicate falsificazioni di dati che garantiscono l’ignoranza popolare e l’arricchimento privato, anche se ciò potrebbe provocare la morte di centinaia di migliaia di uomini e donne, perché esposte a campi elettromagnetici in grado di provocare mutazioni genetiche, neuroma acustico, tumori, insomma, di uccidere profondamente e lentamente.

Sono stati casi eclatanti come quello di Radio Vaticana, in Italia, a incoraggiare gli scienziati più sensibili alla ricerca della verità, a rendere pubblici gli effetti dell’elettrosmog. In realtà, non si può parlare di effetti, ma di rischi, poiché la sperimentazione è in corso, oltre che in laboratori di ricerca, anche nella società. Anziché dei topolini, siamo noi stessi ad essere sottoposti, per le generazioni future, a test sulle nostre capacità di ‘adattamento’.

Un articolo, pubblicato di recente sul web dall’Unione Sarda, avverte che i ricercatori dell’Università di Lundt, guidati dal professor Salford, che si occupa da 25 anni del problema, hanno scoperto che irradiando gruppi di topi di età compresa tra le 12 e le 26 settimane per due ore consecutive a valori bassissimi, di 1,2 v/m, la barriera emato-encefalica si altera e lascia passare nel cervello sostanze nocive quali la sieroalbumina. E siccome l’età di quei ratti corrisponde a quella degli adolescenti di 12-14 anni, estrapolando il risultato dal ratto all’uomo, Salford ha messo in guardia sul fatto che stiamo allevando una generazione di giovani che andrà incontro a fenomeni di senescenza cerebrale estremamente anticipata.

L’allarme lanciato dai primi studi indipendenti, in merito ai principali tipi di effetti possibili come quello termico, cioè il riscaldamento del corpo umano oggetto di radiazioni, ha fatto sì che le Istituzioni italiane e le Autorità europee ed internazionali stabilissero dei limiti di applicazione. In Italia il Decreto Ministeriale 381 del 1998 definisce 6 volt/metro come limite da non superare mai e impone la minimizzazione dei valori di esposizione. Fissati limiti condivisi da istituti di ricerca pubblici, Aziende multinazionali di telefonia e Autorità, la questione, comunque, è tutt’altro che chiusa, poiché mentre la ricerca continua il proprio lavoro, la tecnologia s’innova.

L’UMTS, "Universal mobile telephone system", è la terza generazione di servizi telefonici mobili. La prima era la rete analogica, la seconda quella Gsm, che ha invaso l'Italia con 56,7 milioni di utenti nel 2003. Con l'Umts (500.000 abbonati in Italia nel 2003), che usa potenze più basse, ma frequenze più alte, intorno ai 2250 MegaHerz, alla telefonia mobile si aggiungono Internet, e-mail, fax, banche dati da scaricare o trasmettere. Se per le prime tecniche di radiotrasmissione c’erano dei rischi elevati, logica vorrebbe che per le seconde e le terze, ‘innovazione’ significhi riduzione dei danni scientificamente rilevabili. Purtroppo la logica di chi scrive, che metterebbe al primo posto la salute pubblica, non è la stessa dei grandi padroni della produzione e del commercio. La logica del profitto, oggi dominante, spinge per l’installazione su tutto il pianeta, a partire dai paesi più industrializzati, di Antenne sempre nuove, senza che ci siano risultati certi sulla loro innocuità.

Al contrario, c’è uno studio del 1997, del dottor Henry Lai, statunitense, che ha dimostrato come queste particolari frequenze (Umts) siano in grado di rompere i filamenti del Dna. Lo Stato, in questo contesto, avrebbe un ruolo importante. Se in Paesi come Svezia, Danimarca ed Olanda, i cittadini congiuntamente ai governi, decidono di non permettere l’installazione sulle abitazioni; nel nostro Paese il governo di centrodestra, ha promulgato una legge, il decreto 198/2002 Gasparri (Alleanza Nazionale), che liberalizza il mercato, cosicché con un’offerta di svariate migliaia di euro, le multinazionali della telefonia (Tim, Vodafone, ecc.) possono comprare da privati cittadini il loro tetto per installare antenne UMTS, le quali hanno bisogno di un campo d’azione di massimo 500 metri tra Stazione Radio Base e telefono cellulare per funzionare correttamente.

Perciò, potremmo ritrovarci a vivere in un permanente campo elettromagnetico: perché la videochiamata funzioni c’è bisogno di campo, quindi, in teoria, di un’antenna ogni 500 metri. Sarebbe proprio così, se non fosse per la legge regionale 30/2000 che, ad esempio, in Basilicata prevede che ogni Comune abbia un proprio Piano controllato di Localizzazione di Antenne, in modo da ridurre il danno di una proliferazione selvaggia.

A Lauria il Consiglio Comunale dell’11 Agosto 2006, ha riaperto la questione (dopo la vicenda Siemens che coinvolse, più di tutti, la contrada Seta) e sembra che le forze politiche vogliano risparmiarci una mobilitazione per evitare che il nostro Comune, come purtroppo tanti altri, si trasformi in una specie di comunità con gli uomini appendici delle antenne.

Nonostante questi primi passi che sembrano muoversi in difesa di un principio elementare come quello di precauzione e di tutela, noi, però, non ce la sentiamo di mantenere la calma. Tutt’altro, vorremmo che ogni cittadino si informi senza delegare. Ci aspettiamo che la scienza e le autorità ci diano al più presto delle risposte, non dopo l’ennesima ‘epidemia’ di tumori, ma prima. Secondo noi, non è in dubbio il valore del progredire tecnico che ci permetterebbe di pensare una vita diversa, di accorciare le distanze tra paesi e popolazioni lontane, di far circolare informazioni e beni di grande importanza. Più precisamente ci chiediamo se la scienza e le sue scoperte non possano essere finalizzate alla difesa dei diritti umani, tra cui quelli all’informazione ed alla salute, ed a liberare l’uomo attraverso la macchina, piuttosto che renderlo sempre più suo schiavo.

Come per esempio potremmo cominciare a fare con le energie alternative rispetto al petrolio e al nucleare, probabilmente, le stesse utilità dell’Umts potrebbero aversi attraverso altri strumenti, magari più sicuri. Ora come ora, sappiamo ciò che non vogliamo, e cioè diventare delle cavie solo perché l’ha deciso l’aristocrazia che governa il mondo. Non è una questione di morale salutista, per cui la difesa di ciò che è sano viene prima di tutto. Pensiamo che debba essere rispettato il diritto a poter scegliere sulla propria vita, quindi anzitutto il diritto alla conoscenza, senza il quale ogni libertà è un’illusione o una parola che significa il suo contrario.

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Grazie a Freenfo per la segnalazione.

Fonti:
http://www.indicius.it/
Organizzazione Lucana Ambientalista

6 commenti:

  1. Ottimo articolo, Straker. La possibilità di appurare di nuovo quanto la salute di noi tutti passi sempre di più in secondo piano, in favore di logiche determinate da grossi guadagni realizzati da poche persone. Un vero schifo! Non parliamo poi di tutti gli altri esperimenti fatti sulla popolazione inconsapevole. Futuro desolante, direi.

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  2. Futuro desolante... dici bene. Un futuro nel quale i "rieducatori" lavorano con le onde elettromagnetiche e con la censura e chi vuol diffondere la verità viene diffamato e discreditato. Un bel futuro, ci attende... non c'è che dire.

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  3. E' cominciata una guerra invisibile, non dichiarata, in cui uno dei due contendenti non sa neppure di essere stato aggredito. Ciò è tragicamente ironico. Ciao

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  4. Ciao a tutti, sempre più spesso si verificano episodi legati a scie e onde elettromagnetiche. Comincia ad essere davvero difficile mantenere uno stile di vita sano. Speriamo che prima o poi più persone si sveglino dal letargo. Un caro abbraccio. Freenfo

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  5. Ciao freenfo. penso che la massa si sveglierà dal lungo letargo, quando oramai sarà tardi. A meno che...

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  6. Le vergini sagge sono poche, Freenfo. Ciao

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