domenica, settembre 16, 2007

Grillo a Berlino (by Zret)

Absit iniuria verbis

Qualche sera fa una rete televisiva ha trasmesso uno spezzone della tregenda di Grillo a Bologna, con tanto di scie chimiche sullo sfondo. Il demagogo arringava la folla, usando espressioni volgari e con una violenza da assatanato. Colpiva la folla ammassata nella piazza: la gente, per lo più, aveva lo sguardo perso nel vuoto, ebete. Era magnetizzata dall'oratore, dal suo linguaggio da taverna, ma soprattutto dalla mimica esagitata e scomposta, dagli occhi luciferini.

Qualcuno era sgomento, come se si fosse accorto all'ultimo minuto di aver sbagliato tutto, nell'affidarsi al grullo.

La mente è corsa subito al Fuhrer del Terzo Reich che, con grida belluine ed un'eloquenza rozza ma efficace, soggiogava la mente ed il cuore dei Tedeschi. Certo il paragone è un po' azzardato, perché Adolf Hitler (alias Rotschild), era una persona non del tutto indotta, mentre il tribuno genovese è l'ignoranza personificata.

Senza dubbio Hitler ed il suo entourage conoscevano tutte le strategie più insinuanti per plagiare le masse oceaniche, dalle scenografie suggestive alle adunate notturne, dalla gestualità alla voce, usate come potentissimi strumenti per incantare ed incatenare la nazione.

Il quadro globale è comunque alquanto diverso, perché gli Italioti di oggi sono facilmente plagiabili dal primo quaquaraqua che tuona contro la classe politica, mentre i Tedeschi furono convinti (non tutti) e corrotti con una propaganda martellante, capillare e molto raffinata. Ad ogni modo, chi ha letto anche solo qualche pagina di Elias Canetti o di Aldous Huxley sulla manipolazione della massa per opera di pifferai magici, comprende che grillo è una figura assai pericolosa.

D'altronde, prescindendo dalla condivisibilità di alcuni suoi (finti) obiettivi, come è possibile non provare una totale repulsione per un invasato che è di gran lunga peggiore rispetto agli uomini da lui demonizzati? Inoltre il simbolo da lui scelto per il V day, oltre a dichiarare la sua appartenenza ai fiancheggiatori delle élites, denuncia il suo stretto, inscindibile legame con le gerarchie vaticane, con cui il guitto - questo non è un mistero - è in ottimi rapporti.

Senza dubbio è una coincidenza che il numero 8, emblema, insieme con la V, del sabba bolognese, è la metà di 16...


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2 commenti:

  1. Ciao straker,ti ho lasciato la mia e:mail affinche ti mi contatti,altrimenti come facciamo a decidere se e guando fare una conferenza sulle sciechimiche???
    in attesa di una tua riposta ti saluto molto cordialmente.
    Oldleon.

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  2. Hai ragione, scusa, ma questa volta ha toppato zret, che avrebbe dovuto contattarti e se ne è dimenticato.

    Ti mando subito un messaggio.

    Scusami ancora.

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