sabato, novembre 27, 2010

Micro-elicotteri per spiare

Pubblichiamo un articolo riguardante elicotteri in miniatura radiocomandati: questi apparecchi, testimonianza di un'industria bellica i cui ritrovati non smettono mai di meravigliarci, sono la realizzazione degli scenari prefigurati e paventati da alcuni scrittori e cineasti: come non pensare, ad esempio, ai microvelivoli che spiano tutti i movimenti dei cittadini nel film "Essi vivono"?

Due grandi industrie americane del settore della difesa, A.A.I. Corporation e Honeywell, hanno dato vita ad una joint-venture per la produzione di elicotteri in miniatura del tipo U.A.V. (Unmanned Aerial Vehicles), comandati a distanza e capaci di decollare ed atterrare verticalmente, trasportando attrezzature video per la sorveglianza e la ricognizione.

Il sistema T-Hawk è costituito da due veicoli radiocomandati e da una stazione di controllo terrestre. L’elicottero è equipaggiato con un sistema di propulsione che gli consente di compiere il decollo e l'atterraggio in verticale, permettendogli pertanto di operare praticamente dappertutto.

Inoltre, la sua estrema maneggevolezza, unita al peso e all’ingombro ridotti (soltanto 57 cm di altezza per meno di 9 kg di peso) gli consente di raggiungere velocità fino a 130 kmh (tale velocità, su alcuni modelli, può essere limitata elettronicamente a 90 kmh), rendendolo ideale per l’impiego in operazioni di ricognizione in terreni difficili o montagnosi, dove l’invio di soldati potrebbe esporli a rischi non necessari, causando la perdita di vite umane ed il fallimento della missione.

Ovviamente, per adempiere tali delicati compiti di ricognizione, il T-Hawk è munito di una serie di telecamere di tipo elettro-ottico, nonché di sensori a raggi infrarossi per riprese dall’alto e notturne che lo rendono ideale non solo per la ricognizione aerea, ma anche per l’acquisizione di obiettivi o come supporto aereo per truppe di terra, collegato in tempo reale alla stazione base verso la quale trasmette immagini che possono decidere la riuscita di un’operazione militare o di sorveglianza.

Fonte: ecplanet.com



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giovedì, novembre 11, 2010

Ipocrisia e potere

E’ incredibile come la parvenza e l’ostentazione della libertà coesistano con la più feroce dittatura.

Quando si pensa al potere, lo si associa alla corruzione ed alla coercizione: questo è corretto. Tuttavia, il potere, nella sua ultima metamorfosi, è riuscito ad accreditare di sé un’immagine di sollecitudine e di paternalismo, attraverso alcuni espedienti. Lo stato ha figliato: ha procreato tutte quelle istituzioni, associazioni e movimenti che sembrano i figli che tentano di rimediare agli errori del padre. Lo stato attuale è mille volte più pericoloso di quello di un tempo, perché è subdolo, insinuante, viscido. Il suo linguaggio è cambiato: oggi è intriso di ipocrisia.

Si ricordino i regimi totalitari tra le due guerre: attraverso i loro gerarchi, essi non esitavano ad inneggiare alla guerra, alla conquista, alla creazione dell’Impero (Reich). La guerra, “sola igiene del mondo” era esaltata, le democrazie (additate alla pubblica condanna come plutocrazie) erano disprezzate, idee come l’uguaglianza sbeffeggiate. La propaganda era una grancassa che magnificava la nazione forte, persino aggressiva, muscolosa, in cui con senso di fervido patriottismo, tutti erano indotti ad identificarsi. Era, mutatis mutandis, lo stato etico di hegeliana memoria ingagliardito e gonfiato dalle ideologie scioviniste, revansciste e talora razziali.

Qual è la situazione odierna? Oggi lo stato quasi ama mostrarsi debosciato ed inefficiente. Perciò delega: delega poteri e competenze ad altre compagini, all’l’Unione europea, all’O.N.U., alla N.A.T.O… E’ solo apparenza: le “democrazie” sono tirannidi sub specie rei publicae. Sono altrettanti mostri partoriti dal mostro globale: quello che viene spesso evocato da papi, presidenti, ministri come Nuovo ordine mondiale è la meta di una distruzione programmata.

Qual è la situazione odierna? Oggi la quintessenza dello stato è l’ipocrisia: le carneficine sono definite missioni di pace. Il governo italiano acquista 131 bombardieri per dilaniare e mutilare civili, elargendo a popoli stritolati la “democrazia”. La schiavitù, a base di controlli, leggi, codici e codicilli, è chiamata “libertà”. Sub lege libertas, la loro, la libertà dei libertini. L’ignoranza, la pseudo-scienza e l’indottrinamento sono spacciati per “cultura”. Il C.I.C.A.P. è diventato un’istituzione culturale: la protervia e l’incompetenza ex cathedra. Le tradizioni e le lingue nazionali sono depauperate ed annichilite, ma “protette” da marchi. Persino le centrali nucleari e gli inceneritori sono gabellati, con infinita sfacciataggine, come risoluzioni per difendere l’ambiente e per ridurre il cosiddetto riscaldamento globale.

Ecco un’altra differenza: il vituperato Benito Mussolini promosse ed attuò la campagna per la bonifica delle Paludi Pontine. La civiltà (civis, civitas) era sentita come antitesi della natura che doveva essere in alcuni casi ancora soggiogata. Mussolini, pur con tutte le sue responsabilità, non si sarebbe mai sognato di avvelenare scientemente gli Italiani e di contaminare il paese con un’operazione come quella culminata nelle “scie chimiche”. Gli impulsi al dominio ed alla distruzione erano rivolti all’esterno contro il nemico, non contro i propri concittadini. Oggi lo stato, una specie di malattia autoimmune, che proclama il suo sconfinato amore per la natura, (è stato istituito pure un Ministero dell’ambiente) è lo stesso che la devasta con le irrorazioni clandestine, le discariche, le centrali atomiche, i poligoni militari….

Oggi lo stato, che mostra la sua infinita sollecitudine per i cittadini, è il medesimo che li intossica con i vaccini e con il cibo adulterato e transgenico. Non solo! Le categorie contro cui infierisce sono proprio quelle più deboli che finge di voler in primis tutelare: bambini, malati ed anziani cui sono prioritariamente destinati i “prodotti immunizzanti”. Sentiti come un peso, come “inutili bocche da sfamare” (Henry Kissinger), bimbi, infermi ed anziani sono bersagli privilegiati delle più crudeli azioni. I bambini e gli adolescenti sono nutriti con la tossica televisione. I pazienti sono umiliati negli ospedali dove vegetano, imbottiti di farmaci più nocivi che altro. I pensionati sono espulsi dalla società, vilipesi ed affamati con assegni irrisori. Il tutto, però, avviene all’insegna delle blandizie, dell’adulazione più sdolcinata: i farisei organizzano giornate della memoria, del nonno, dell’ambiente… Apprendiamo la “scienza”! Porteremo le classi al Festival della scemenza. Rispettiamo gli ecosistemi: demonizzeremo il biossido di carbonio; limiteremo la circolazione dei veicoli ed introdurremo nuovi balzelli. Favoriamo la salute: proibiremo il fumo in ogni dove.

Questa è la differenza: una giornata dedicata alla gioventù in un regime totalitario tra i due conflitti, nonostante la retorica, gli scopi ed i metodi discutibili, era veramente dedicata alla gioventù, concepita come il futuro della nazione. Ai giovani era consegnato il futuro, il destino della patria. Oggi ogni iniziativa "a favore di" è nei fatti un’iniziativa "contro", mascherata da discorsi reboanti, quanto insinceri. Lo stato attuale è molto più astuto ed infido. Con una mano ti offre un boccone succulento ma avvelenato, nell’altra, nascosta dietro la schiena, stringe una mazza chiodata, pronto a sferrarla sulla testa dell’ignaro cittadino, non appena ci si distrae per un attimo.

I servizi statali sono disservizi e sono un pretesto, oltre che per drenare risorse verso potentati economici e politici, per inasprire il controllo sul cittadino che, col fine di ottenere qualche scalcinata prestazione, è costretto ad attese estenuanti ed a pesanti esborsi. Si pensi al cosiddetto sistema sanitario nazionale, una gigantesca voragine che risucchia risorse. E’ un sistema egemonizzato dalle industrie farmaceutiche che, dalla diffusione delle malattie, ricavano lauti profitti.

Né a questa immonda impostura si sottraggono le organizzazioni cosiddette non governative, ideate ed istituite per spillare denari a contribuenti già spolpati. Il trucco è semplice: si focalizza l’attenzione su un problema, una malattia rara, un luogo o un’opera d’arte da salvare, un animale in via di estinzione (se il problema non esiste, lo si crea), quindi, con una campagna ad hoc, si convincono le persone a donare soldi con un sms dal cellulare, a destinare il cinque per mille. Ovviamente la questione non sarà mai risolta, poiché la risoluzione del problema è il problema per queste organizzazioni. Che poi esistano volontari in buona fede, non cambia la sostanza delle cose. Si consideri il caso della Chiesa cattolica e delle altre chiese: ti imbatterai forse in qualche fedele sincero ed animato da buoni propositi, ma il vertice dello stato cattolico è l’apoteosi dell’ipocrisia. La difesa (strenua, fanatica) della vita si arresta all’embrione: tutto il resto non vale assolutamente nulla.

Come giudicare poi gli "ecologisti" e molti "animalisti"? Gli ambientalisti sono una genia, una sentina di ogni bruttura, di ogni putredine. Questa stirpe degnere annovera i più bugiardi tra giornalisti, scrittori, politici, attivisti… Gli stessi "pacifisti" favoriscono la pace come l'industria bellica.

Il discorso potrebbe continuare a lungo, ma il rischio è quello di stuccare i lettori. La denuncia dei “sepolcri imbiancati”, però, è doverosamente evangelica, pertanto non ci si può esimere dal pronunciarla, ogni qual volta la verità è tanto oscenamente sfigurata.


Fonte: zret.blogspot.com



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