lunedì, marzo 28, 2011

Violazione estrema dei diritti umani: sperimentazione umana non consensuale negli Stati Uniti oggi

Violazione estrema dei diritti umani: sperimentazione umana non consensuale negli Stati Uniti (articolo di Deborah Dupré) Pubblichiamo un articolo dell'ottima Deborah Dupré. L'agghiacciante cronaca si riferisce ai cittadini statunitensi vittime di torture per mezzo di armi elettromagnetiche e strumenti simili. Ringraziamo l'amica Giovanna per la traduzione. Un evento storico per i diritti umani negli Stati Uniti si è verificato martedì 1 marzo, quando la Commissione presidenziale per lo studio sulle questioni bioetiche ha ascoltato le sconvolgenti dichiarazioni di una rappresentanza dei molti statunitensi che vengono torturati attraverso armi a distanza, tattiche Cointelpro e simili. Ciascuna vittima sopravvissuta alla tortura ha presentato prove di violazioni estreme dei diritti umani, chiedendo al Presidente Obama di porre termine all'orrenda sperimentazione militare umana non consensuale condotta oggi su di loro e su migliaia di altri cittadini come loro.

Sulla base delle dichiarazioni fatte alla Commissione di Bioetica martedì, le vittime sopravvissute hanno avanzato istanza di un'inchiesta del Congresso. Hanno bisogno che i loro abusi siano documentati ed ascoltati. Essi rivendicano una maggiore declassificazione dei documenti governativi che nascondono la sperimentazione umana non consensuale e le operazioni di controspionaggio che hanno come obiettivo cittadini statunitensi. Tale declassificazione si è verificata durante l'amministrazione Clinton, rivelando violazioni dei diritti umani che hanno scosso la nazione. Uno studio immorale sponsorizzato dagli U.S.A. nel 1940 ha spinto i consiglieri di Bioetica a suggerire al Presidente Barack Obama di formare una giuria internazionale per valutare se le attuali leggi tutelino adeguatamente i volontari negli studi clinici a livello mondiale.

Il Presidente Obama ha così chiesto alla Commissione presidenziale per lo studio delle questioni bioetiche di esaminare se "le attuali norme per i partecipanti alla ricerca, proteggano le persone dai danni o dal trattamento non etico, nella nazione, così come a livello internazionale". Il 1 marzo Science A.A.S. Magazine ha riportato che Obama ha richiesto anche all'Istituto di Medicina (I.O.M.) di indagare sulla sperimentazione umana non consensuale in Guatemala. Tale studio avrebbe dovuto essere esaminato dalla Commissione di Bioetica, dopo che l'Istituto di Medicina si è reso conto che cinque dei suoi esponenti erano stati coinvolti nella ricerca in Guatemala. Gli esperimenti furono condotti “in segreto dai ricercatori, che mentirono ai soggetti testati e si preoccuparono del fatto che il programma poteva essere ‘rovinato’ se fosse divenuto pubblico”, come riportato da "U.S.A. Today".

Nel mese di ottobre il governo degli Stati Uniti ha rivelato che durante lo studio in Guatemala condotto dagli U.S.A., i medici nel 1940 hanno infettato soldati, detenuti, prostitute e malati mentali con la sifilide ed altre malattie sessualmente trasmesse. Tutte le tracce dello studio, che coinvolse ben 1.500 uomini e donne, giacciono sepolte in un archivio dell'Università di Pittsburgh, tra le carte del ricercatore John Cutler del Servizio di salute pubblica. Cutler, che morì nel 2003, aveva intenzione di continuare la sua ricerca sulla sifilide in Tuskegee (U.S.A. Today).

Martedì la Commissione sulla bioetica di Obama, presieduta dalla dottoressa Amy Gutmann, Rettore dell'Università di Pennsylvania e vice presieduta da James Wagner, Rettore della Università Emory, ha ascoltato i cittadini statunitensi che sono stati vittime di esperimenti umani non consensuali, comunemente indicati come "targeted individuals." Ad ogni cittadino è stato concesso un minuto e mezzo per spiegare alla Commissione la propria traumatizzante esperienza di persona torturata negli Stati Uniti. E' stato loro permesso anche di presentare prove delle loro esperienze di sevizie.

Un avvocato ha ricordato alla Commissione che le leggi internazionali impediscono le violazioni dei diritti umani che vengono condotte segretamente. Sono state presentate statistiche sul numero di Statunitensi soggetti a sperimentazione umana non consensuale, che riflettono migliaia di casi noti. Tra le vittime sopravvissute alla tortura è intervenuta Lisa Becker che ha presentato la prova di bruciature, per dimostrare di essere stata torturata a distanza. (Vedi Youtube, "Shocking evidence of no-touch tortured, burned woman presented to Obama" e http://www.youtube.com/watch?v=fjcLRIFVRO0 )

La signora Becker, le altre vittime e coloro che non hanno potuto essere presenti all'audizione vivono tutti nella speranza che il “programma di ricerca” che sono stati costretti a sopportare, sia interrotto allorché diverrà pubblico. La domanda resta oggi se i media tradizionali renderanno noto al pubblico questo programma o se resteranno in silenzio, rendendosi così complici, come è avvenuto per anni per cittadini che hanno denunciato violenze di stato con prove di questa sperimentazione umana non consensuale high-tech, applicata a distanza.

Fonti:

http://www.examiner.com/
http://nwo-truthresearch.blogspot.com/

1 Marzo 2011 (Washington, DC ) - Testimonianza delle Vittime dinanzi alla Commissione Presidenziale per lo studio delle questioni bioetiche

LINK 1

LINK 2


Traduzione a cura di Giovanna

giovedì, marzo 17, 2011

Coccarde e mostarde

Festeggia, stupido omiciattolo, mentre io ti avveleno

!7 marzo 2011: si festeggiano i centocinquant’anni dall’unità d’Italia. Il ferale evento è celebrato con strade ed edifici pavesati da coccarde e bandiere tricolori, per mezzo di concioni e magniloquenti parate. Patetici festoni penzolano in ogni dove, persino dagli schermi televisivi. Occorre ricordare che codeste commemorazioni sono quanto di più lontano si possa immaginare dal genuino spirito patriottico sostanziato di identità culturale, un’identità svilita e conculcata da governi a delinquere.

Assistiamo ad un diluvio di retorica ipocrita e tronfia ed è naturale che le celebrazioni siano promosse ed enfatizzate da chi intende suscitare rigurgiti sciovinisti utili per manipolare la massa acefala, ma è sconsolante notare come persone di media cultura (si tratta probabilmente di erudizione o, meglio, di ignoranza ex cathedra) si lascino imbambolare dalla viscida propaganda. Addirittura i docenti di Lettere e di Storia, insegnanti che dovrebbero essere preparati su certi temi, si uniscono al peana, dimentichi affatto di un romanzo come “I Malavoglia” e della novella “Libertà”, in cui Giovanni Verga denuncia, tramite l’icastica tecnica dell’impersonalità, i sogni risorgimentali tramutatisi in incubi osceni.



Quanti altri esempi si potrebbero proporre! L’impietosa opera narrativa “I viceré” di De Roberto, il disincantato libro, “I Vecchi ed i giovani” di Pirandello, l'epicedio di Tommasi di Lampedusa, "Il gattopardo" nonché tutte le pagine di storici rigorosi che misero a nudo il carattere ingannevole dei panegirici in onore dell’ignominiosa dinastia sabauda e della sua feroce guerra di conquista. Problemi come la vigliacca invasione del regno borbonico, il cosiddetto brigantaggio, l’esoso fiscalismo della neonata compagine unitaria, l’asservimento dell’Italia a rapaci potenze straniere, quali il Regno Unito, la coscrizione obbligatoria con il suo strascico di miseria e di combattenti massacrati su fronti lontani… sono relegati in un censorio silenzio.

Nelle scuole, encicliche vomitate del Ministero della pubblica distruzione, esortano ad onorare la reproba ricorrenza: le nuove generazioni sono subdolamente plagiate, mentre la carcassa dei media servili ci assorda con cacofoniche riproduzioni dell’inno le cui parole furono plagiate da Goffredo Mameli. E’ inno che, tra versi di dozzinale solennità e crescendo ampollosi, mostra tutta la sua ridicola bruttezza di sinfonia abortita.

La retorica con i suoi paludamenti è sempre detestabile, anche quando è strumento per rievocare circostanze insigni; allorquando è un espediente mefistofelico per inculcare disvalori e blandire il popolo bue, si deve soltanto rigettare con vibrata ed inappellabile indignazione.



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CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti


domenica, marzo 13, 2011

Scie chimiche: organigramma delle istituzioni coinvolte e ruolo dei disinformatori

"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che produce gli avvenimenti; un gruppo un po' più importante che veglia sulla loro esecuzione ed assiste al loro compimento e, infine, una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto".

Nicholas Murray Butler, esponente del C.F.R. , Council on foreign relations, struttura fondata dai Gesuiti


Di fronte al disastro a cui assistiamo quotidianamente, rappresentato dalle operazioni clandestine di aerosol (chemtrails), la nostra reazione istintiva è un misto di sconcerto, collera, disorientamento. Osserviamo aerei non identificati, privi di livree e targhe di riconoscimento. Il loro transponder è spento, per cui sono aerei che, ufficialmente, non esistono. Eppure migliaia di questi velivoli attraversano ogni giorno i cieli del mondo.

Come già altre volte precisato, siamo di fronte ad un progetto di avvelenamento della biosfera nel quale sono impegnate forze militari ma anche civili: infatti è appurato che le compagnie aeree per il trasporto di passeggeri e di merci collaborano fattivamente. Questi vettori percorrono i corridoi aerei alle quote loro assegnate (8/13000 metri), disperdendo additivi particolari in atmosfera. Noi, in realtà, siamo in grado di notare solo gli aerei militari che volano a quote di molto inferiori (1500/6000 metri circa) e questi velivoli vengono, però, spacciati per aerei di linea che formano "innocue scie di condensa".

Appare chiaro che esiste una rete disinformativa che coordina e gestisce ogni singola attività legata alla irrorazioni clandestine. Affinché sia possibile mantenere il silenzio su tali attività, è necessaria una stretta collaborazione tra istituzioni, enti pubblici, società private, militari e singoli individui. Ciò è perfettamente possibile ed i precedenti, come, ad esempio, le sperimentazioni su popolazioni inermi in Gran Bretagna, lo dimostrano. Se, infatti, la catena organizzativa è ben strutturata e legata da interessi reciproci che garantiscano la tenuta stagna delle informazioni, qualsiasi attività illegale può tranquillamente essere perpetrata per anni senza che il cittadino ne venga a conoscenza.

Quando ci riferiamo ai disinformatori, ci sfugge il vero significato e l'importanza che essi assumono nella gestione del cover-up e soprattutto non comprendiamo che essi esistono poiché qualcuno li coordina e li finanzia, fornendo loro strumenti, strutture ed un supporto logistico di tutto rispetto.

E' quindi sbagliato pensare che il fenomeno correlato alla rete di disinformatori sia un fattore minore e trascurabile, in quanto essi sono la protesi di coloro che, ai vertici, hanno a suo tempo deciso di avvelenare le popolazioni civili per meri scopi legati al controllo mentale ed alla manipolazione genetica, nell'ambito di progetti militari e governativi.

Non esisterebbero disinformatori, se non esistesse alle loro spalle un impianto organizzativo e finanziario. Un gruppo ristretto di agenti è preposto al reclutamento ed all’addestramento-indottrinamento di individui spesso frustrati e psicopatici (Costoro sono l'ideale per certe logoranti attività). Più in alto, nella catena di comando, sono onnipresenti i servizi, i quali forniscono le informazioni riservate (utili al momento giusto nel caso si debba dissuadere qualcuno dal continuare nella sua azione pericolosa per il sistema), predispongono l’identificazione degli attivisti operanti sulla Rete, nonché la successiva intercettazione delle loro utenze, l'assegnazione degli I.S.P. di connessione per i vari gruppi di disinformatori, il reperimento di materiale giudiziario, il finanziamento, attraverso fondi neri, di persone, dotazioni tecnologiche ed attività etc.

In questo modo il disinformatore, assunto con contratti a termine, ha carta bianca. Può operare anche sul luogo di lavoro. Verrà garantita la piena collaborazione e segretezza. L'unico suo obbligo è di rispettare il programma assegnatogli, senza limiti di orari e senza alcun impedimento per quanto riguarda la legalità delle sue azioni. L'unico imperativo è di operare a stretto contatto con gli altri disinformatori e di coordinare ogni azione con la struttura gerarchica di comando.

Il disinformatore "gregario" percepisce in media circa 6.000 euro al mese, più i premi per azioni di riconosciuto impatto mediatico utili alla delegittimazione dei ricercatori indipendenti.

Ovviamente, per agire sulla Rete, il disinformatore ha bisogno di una connessione veloce privilegiata e sempre operativa. In questo ambito, abbiamo notato che enti come l'I.N.P.S. e l'I.N.P.D.A.P. assumono un ruolo importante in questo ambito, visto che "ospitano" vari agenti disinformatori, fornendo loro I.S.P. pubblici, pagati dai contribuenti. Chiaramente ciò non rappresenta un incidente dettato dal caso o dalla fruizione clandestina di tali I.S.P., in quanto ogni amministratore di sistema di tali enti dispone di strumenti idonei alla tracciatura del traffico Internet, per cui un "dipendente" che dovesse impegnare il suo tempo per scrivere insulti e/o minacce sul blog Tanker Enemy o su altri blog e siti sotto sorveglianza, anziché svolgere il suo lavoro ufficiale, verrebbe subito identificato e punito. Ciò evidentemente non avviene poiché chi fornisce gli strumenti di connessione alla Rete è perfettamente consapevole del "lavoro" che sta svolgendo il dipendente I.N.P.S. o I.N.P.D.A.P. o di qualsivoglia altro ente o ufficio pubblico. E' chiaro perciò che, se gli amministratori di sistema chiudono non un occhio, ma due sulle illecite attività nell'ambito di un servizio pubblico, è semplicemente perché hanno ricevuto ordini molto precisi in tal senso e questi ordini provengono evidentemente dai dirigenti, i quali, a loro volta, hanno ricevuto ordini dal Ministero competente.

Se un cittadino qualunque si rivolge alle A.R.P.A. locali, le risposte che riceverà saranno le medesime fornite ogni ora dai disinformatori sulla Rete, dai piloti di linea, dai piloti militari, dai geologi come Mario Tozzi, dai meteorologi, dal Ministero della Difesa, dal Ministero dell'Ambiente, dal Ministero della Salute, dal N.O.E. dei Carabinieri (sempre se e quando si degnano di rispondere) etc., ovvero: "State tranquilli: è solo la condensa degli aerei di linea".

Queste risposte preconfezionate si collocano all'interno del progetto di cover-up globale, considerato che la popolazione deve rimanere completamente all'oscuro e, basandosi sull'ignoranza in certe materie, viene ai cittadini ammannita la solita storiella delle scie di condensazione. A questo si aggiungono i continui messaggi subliminali più o meno evidenti in spots pubblicitari, cartelloni, depliants, pellicole cinematografiche, telefilms, cartoni animati, videogiochi... Insomma il quadro è desolante, poiché le forze in gioco sono potenti e piene di risorse. In questo panorama di tele tessute nei nostri cieli e di riprogrammazione mentale ad opera di sottili menti, l'informazione, quella vera, si trova a dover combattere una battaglia impari ma, paradossalmente, tutto questo dimostra che la ragione è dalla nostra.

Laddove si manifesta il dissenso, ecco che entrano in gioco i disinformatori. Siamo di fronte ad un grave problema di liceità nella gestione della cosa pubblica e quindi del denaro dei contribuenti. Non si può ridurre a pura presenza fastidiosa e trascurabile un fenomeno, come quello della disinformazione, il quale è parte integrante del programma di avvelenamento del pianeta con le scie chimiche e con mille altri veleni. Dobbiamo combattere con tutte le nostre forze questo abominio, se vogliamo avere un futuro. Sta a noi decidere se intendiamo vegetare rassegnati o se vogliamo riappropriarci della nostra libertà.


Clicca qui per visionare l’organigramma delle istituzioni coinvolte in formato PDF.


NOTA: questo articolo è stato inviato alle sedi competenti