sabato, agosto 31, 2013

Informazione pervertita

Il giorno 11 agosto 2013 il Dottor Marco Preve pubblica un articolo volutamente diffamatorio. Ricostruiamo, però, un possibile e molto plausibile antefatto.

E' il 10 agosto 2013. Stranamente il dottor Marco Preve si trova a Sanremo. Lo stesso giorno spunta la pagina di diffamazione su Facebook nei confronti di Antonio Marcianò. E’ creata ad hoc dal personaggio noto come Angelo Nigrelli, alias Mario Lipuma, alias Beppe Ciro, alias Giuseppe Cirone alias Stercorarius sanremensis etc. Dopodiché Preve imbastisce l'articolo per "La Repubblica". Singolare coincidenza: bisognerebbe, infatti, spiegare come sia riuscito il redattore a sapere di quella pagina, dianzi apparsa su Facebook. La pagina è un parto del negazionista di Sanremo, tipografo in disarmo e testimone per l'”accusa” nel farsesco processo istruito contro Rosario Marcianò.

Tra l’altro, per riportare uno stralcio dell’intervista alla collaboratrice del Dirigente scolastico (sempre che l’intervista non sia stata inventata di sana pianta dall’autore del bislacco testo), Preve deve essersi recato nella cosiddettà “città dei fiori”. Qui può aver preso contatto con il simpatico stampatore e con lui deciso gli ultimi particolari della “soluzione finale”, volta a neutralizzare con scaltri stratagemmi i testimoni della “difesa”, ossia Umberto Morazzoni ed Antonio Marcianò, scredidantoli in tutti i modi e sempre con l'uso della stampa nazionale. Il rinvio delle udienze ha permesso al Nigrelli ed ai suoi sodali di affilare le proditorie armi contro il Comitato Tanker enemy, vero obiettivo della campagna di diffamazione.

Non basta! Si è scoperto che sulla famigerata pagina di cui sopra grava addirittura l’ombra sinistra del satanismo. Se ne deduce che il Dottor Marco Preve non ha verificato le fonti del suo pezzo, contravvenendo ad una precisa regola deontologica.

Intanto, con infinita improntitudine i responsabili di Facebook si rifiutano di rimuovere la pagina infamante realizzata con lo scopo precipuo di favorire la pubblicazione dell’oltraggiosa e scalcinata cronaca e sebbene questa sia stata segnalata da oltre duecento persone. Questo pervicace diniego dimostra – se ce ne fosse ancora bisogno – che gli amministratori di Facebook sono conniventi con pericolose frange della disinformazione istituzionalizzata, finanziata lautamente dal governo.

Abbiamo così offerto un piccolo ma significativo saggio di come l’informazione ufficiale sia pervertita in modo irrimediabile.

To be continued…


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- Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi
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sabato, agosto 24, 2013

Un giornalista Preve-nuto

Ricorderete le recenti prodezze della testata "La Repubblica" che, per voce del giornalista Marco Preve e su mandato dei servizi, ha imbastito un raffazzonato "articolo" che aveva come unico obiettivo quello di screditare un insegnante di ruolo presso il Liceo "G.D. Cassini" di Sanremo. Il motivo? E' semplice... questo insegnante ha avuto l'ardire di offrire una visione alternativa di certi fatti e, insieme con il fratello, si occupa di geoingegneria clandestina alias scie chimiche. Così nei titoloni rilanciati anche dalla stampa locale, il Professor Marcianò "Crede nelle scie chimiche e cioé negli UFO ed è anche antisemita". Ovviamente chi conosce Antonio Marcianò e, soprattutto i suoi allievi, sa benissimo che queste sono infamanti accuse infondate e ridicole, ma ciò non interessa agli autori di questa azione in puro stile stalinista, giacché lo scopo, parallelamente alla diffusione di articoli sull'"aceto che distrugge le scie", è puramente orientato al discredito ed alla delegittimazione di quei pochi che sono sopravvissuti, in questi anni, a minacce e persecuzioni di ogni genere, cominciate sin dalle prime settimane successive alla messa on line del blog tankerenemy.com.

Coincidenze? Esagerazioni? Non direi e d'altronde, leggendo la sgangherata risposta del gazzettiere Marco Preve ad una missiva firmata da alunni ed ex alunni del professor Marcianò, si evince chiaramente che non solo il sedicente "giornalista investigativo" non ha la benché minima idea di che cosa significhi "indagine obiettiva", ma è pure dichiaratamente in malafede! Egli non solo nega di aver diffamato, ma insiste senza pudore nella sua condotta, forte del convincimento che, come i suoi compari della disinformazione istituzionalizzata, è intoccabile e che quindi le querele nemmeno lo sfioreranno. E' inoltre evidente, nella missiva del Nostro, che il reale bersaglio del vile attacco non è tanto il metodo di insegnamento del professor Antonio Marcianò, ma i temi di cui egli si occupa, al di fuori della scuola, insieme con il fratello Rosario e qualche altro collaboratore. Il problema è comunque di coloro che organizzano certe crociate a pagamento, poiché dovrebbero selezionare soggetti intelligenti ed invece si circondano sempre e solo di mezze calzette, utili solo a far brutte figure.

Di seguito riporto integralmente e senza modificarne formattazione (saranno evidenziate in neretto le frasi significative) e punteggiatura la mail inviata dal Preve agli studenti del Liceo "Cassini", discepoli che hanno aperto questa pagina di solidarietà su Facebook, a favore del loro docente.

"grazie per il tono civile della lettera e per la considerazione mostrata nei confronti del mio giornale. Mi permetta però di risponderle con qualche considerazione che naturalmente potrà anche non condividere. Prima di tutto una precisazione: noi non abbiamo infamato nessuno e se lei lo sostiene, o me lo dimostra non con interpretazioni ma con fatti, oppure è lei che sta diffamando me e la mia testata. Mi perdoni se sono un po' duro su questo punto ma il suo professore e suo fratello in questi giorni hanno praticato una diffamazione tanto vergognosa e pesante nei miei confronti, nei confronti di altri colleghi o semplici critici delle loro teorie, da sconfinare nella farsa. Lo hanno fatto nei vari blog che gestiscono e qui vengo ad un altro punto della sua lettera. La pagina Fb era solo uno dei canali on line su cui i Marcianò venivano criticati. E poi mi perdoni, non le sembra contraddittorio che lei ci accusi di prestare attenzione ad una pagina Fb quando Fb è proprio lo strumento che lei ha ritenuto più valido per difendere il suo prof? Potrà non essere d'accordo ma i social network sono oggi parte integrante del sistema mediatico informativo. Ma non è questo il punto, altrimenti i giornali passerebbero il tempo a seguire bufale o vendette on line.
Qui la differenza la fanno altri aspetti.
Primo, le critiche riguardavano idee e tesi effettivamente sostenute da Marcianò; secondo su vari siti e blog tali idee erano da tempo oggetto di critiche e discussioni; terzo credo di aver svolto correttamente il mio mestiere leggendo gli scritti, parlando per 40 minuti con il prof Marcianò e suo fratello che ha voluto intromettersi nella discussione, e soprattutto parlando con la vicepreside. Perché proprio qui sta il cuore del problema: il prof Marcianò per il liceo rappresenta comunque una fonte di imbarazzo visto che in città le sue tesi fanno discutere e alcuni genitori lo ritengono un problema per l’educazione dei loro figli. Lo dice la vicepreside non io. Mi sembra poi tanto appassionata quanto ingenua la vostra difesa del professore circa il fatto che non abbia plagiato (un verbo usato da voi e mai dal sottoscritto) le vostre menti. La vostra mail è quella di chi ritiene legittimamente il prof Marcianò un ottimo insegnante ma mi consentirete di ipotizzare (e se non fosse per una questione di riservatezza vi potrei dire che è anche qualcosa di più di un’ipotesi) che possa anche esistere qualcuno che la pensi diversamente anche se non ha scritto mail pubbliche o creato pagine Fb di sostegno.
Mi fermo qui e come vedete non mi sono neppure soffermato ad analizzare le tesi dei Marcianò. Mi limito ad una sola circostanza che non posso tacere: sostenere che quel carabiniere ferito a revolverate davanti a palazzo Chigi nel maggio scorso - credo sia rimasto invalido a vita – non sia mai esistito e sia il figurante di un complotto è una bestialità che offende non tanto una mente ormai compromessa, bensì voi e il vostro genuino affetto per un professore che vi ha comunque accompagnato negli anni più importanti della formazione di ciascun individuo. Ma visto che i vostri studi vi hanno soprattutto insegnato ad approfondire, sviluppare il senso critico e capire che la realtà e le persone possono avere diverse sfaccettature, permettetemi di invitarvi a rileggere l’intera vicenda alleggerendovi delle suggestioni adolescenziali.
Vi saluto cordialmente
marco preve
ps: utilizzate questa mia risposta liberamente anche se credo che diventerà l’ennesimo spunto per il vostro prof, suo fratello e i loro adepti telematici per vomitare sul sottoscritto e il mio giornale nuovi insulti, minacce e accuse di appartenenza a complotti mondiali"

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Preve... confuta e solo dopo esprimiti!

mercoledì, agosto 14, 2013

I giornalisti della polpetta

“Un’opposizione voluta ed autorizzata dal sistema”. (G.C. Argan)

Marco Preve è un giornalista salito al disonore della cronaca per aver scritto un demenziale articolo il cui scopo principale è il solito, ossia screditare chi si occupa di geoingegneria clandestina.

Chi è Marco Preve?

“Marco Preve, quarantasei anni, è nato a Torino, ma vive e lavora a Genova da quasi vent’anni come giornalista del quotidiano «La Repubblica». Ha iniziato come corrispondente di provincia, poi come cronista di nera e da tempo si occupa principalmente di giudiziaria e inchieste tra affari, politica, speculazione edilizia e urbanistica. Ha seguito i delitti del serial killer Donato Bilancia, poi le giornate del G8 del 2001 ed i processi che ne sono seguiti e ancora i principali scandali in Liguria, specialmente quelli legati al porto di Genova e al casinò di Sanremo. È interessato, anche come fenomeno sociale, alle battaglie dei comitati e delle associazioni ambientaliste. Collabora con “Micromega” e “L’Espresso”. Per “Chiarelettere” ha scritto nel 2008 assieme a Ferruccio Sansa "Il partito del cemento", e nel 2010 “La colata”, insieme a Ferruccio Sansa, Andrea Garibaldi, Antonio Massari e Giuseppe Salvaggiulo. Cura quotidianamente su internet un blog dal titolo “Trenette e mattoni” all’indirizzo www.preve.blogautore.repubblica.it, diventato luogo di denuncia e approfondimento di questioni legate alla devastazione del territorio della Liguria e alle malefatte di amministratori, banchieri e imprenditori”.

Sono dunque queste le credenziali di Marco Preve. Appartiene alla scolaresca di cronisti, pubblicisti, autori che sembrano la coscienza critica del sistema. “Micromega”, “L’Espresso”, “La Repubblica”… tutte testate che galleggiano nella maleodorante palude della pseudo-sinistra, di un’opposizione falsa e stitica, dell’ambientalismo d’accatto, dell’anti-berlusconismo di maniera. Sono pubblicazioni che da decenni fungono da valvola di sfogo per sudditi indignati contro i privilegi della casta. Sono scartafacci per radical chic, intellettualoidi dalle pose anticonformiste, “rivoluzionari” borghesi, per la low e middle class piena di frustrazioni superate solo quando Travaglio denigra Berlusconi. E’ un’accozzaglia di scribacchini che, soltanto per aver denunciato gli abusi edilizi di qualche palazzinaro e per aver messo alla gogna un paio di amministratori corrotti (che grande scoperta!), presumono di essere degli eroi della libertà, dei moralizzatori. Ignorano che il sistema stesso ha previsto questo loro patetico dissenso destinato a lasciare inalterato lo status quo. Sono simili a quei bambini che giocano alla guerra, immedesimandosi a tal punto nei contendenti da credere di combattere veramente.

Il Dottor Preve ha pubblicato due libri per la casa editrice “Chiarelettere”, incarnazione dell’editoria organica al potere sotto le apparenze della critica all’establishment.

Per “Chiarelettere” scrive, ad esempio, il meteorologo Luca Mercalli, noto negazionista, il sedicente “verde” che vede il filo d’erba e non la foresta.

Per “Chiarelettere” scrive Sandro Provvisionato, in forza a Canale 5, perfetta testimonianza di quel “giornalismo” che si barcamena fra timide inchieste ed adesione piena all’ideologia dominante propalata dalle reti “Mediaset”. Ci si arruffiana il pubblico con un’inchiesta un po' fuori dal coro per poi ribadire ad ogni piè sospinto le versioni ufficiali sul 9 11 e compagnia cantante.

Marco Travaglio è la punta di diamante della casa editrice in questione. Il personaggio si squalifica da sé.

Gianluigi Nuzzi ha pubblicato qualcosa per i tipi di “Chiarelettere”. Nuzzi è il reporter che ha avuto il merito di rivelare alcuni scandali del Vaticano, salvo poi mettere in risalto per contrasto un’inesistente Chiesa buona. E’ stata un’operazione molto efficace, con cui un’analisi impietosa del Vaticano di fatto l’ha rinvigorito e legittimato. Nuzzi ha realizzato il suo reportage per la scandalosa rete televisiva “La 7”, bivacco di ignoranti, di gazzettieri, di cattivi maestri, alcuni dei quali legati al Gruppo Bilderberg. “La 7” è il pendant sul piccolo schermo di quel mucchio di immondizia, noto come gruppo editoriale “L’Espresso S.P.A.” (beneficiario di 17 milioni di euro l'anno di finanziamento pubblico). In questo ammasso puzza in particolar modo la spazzatura nota come “Giornalettismo”.

Insomma le referenze del Dottor Preve sono quelle sopra riportate, l’ambiente in cui opera è quello poc’anzi descritto.

Che cosa ci si poteva attendere? Il giornalismo mainstream partorisce mostri, anche e soprattutto quando scrivono per quotidiani e periodici “indipendenti”, anzi indidementi.


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martedì, agosto 13, 2013

Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi

L'11 agosto 2013 vi abbiamo relazionato in merito alle incredili diffamazioni ad opera del giornalista Marco Preve. E' opportuno quindi evidenziare alcuni aspetti di questa vicenda, sempre ricordando che questo concertato attacco mediatico dimostra un innalzamento del livello, volto a far fuori, ad ogni costo, gente scomoda per il regime.

Allora... il quadro è chiaro e vi spiego come sono messe le cose:

Nel 2007 pestiamo i piedi ad Achille Pennellatore, pubblicando alcuni commenti ed articoli e video che mettono in evidenza come il meteorologo della Provincia di Imperia conosca bene la questione "aerosol clandestini" e confezioni quindi delle previsioni ad hoc. Questo, però, dopo un accordo con l'Aeronautica militare italiana. Ciò per il semplice fatto che, prima di quell'accordo, non azzeccava una previsione che fosse una, non sapendo nulla delle "innocue velature" create dai militari. Casualmente Achille Pennellatore è amico amico della famiglia Nigrelli ed ha anzi scritto un libro con uno dei Nigrelli. Il libro è "Polvere di STEL", patrocinato, guarda caso dal Comune di Sanremo, che deve preservare la sua rispettabilità.

La moglie di Nigrelli, Teresa, entra in contatto con mio fratello Antonio, spacciandosi per un'attivista. Raccoglie informazioni preziose. Di lì a poco i Nigrelli aprono una serie di blog dedicati esclusivamente alla diffamazione di chi scrive e del fratello Antonio.

Nigrelli è socio dei negazionisti del C.I.C.A.P. e con essi si coordina costantemente per tutta una serie di iniziative di stalking e diffamazione sulla Rete e sulla piazza non virtuale. Nigrelli vive a Sanremo, ovviamente e funge da base logistica per spiare e controllare i Marcianò.

Nigrelli, il Comune di Sanremo e Pennellatore si può dire che sono una cosa sola, giacché il tipografo in pensione funge da sponsor e garantisce la costante diffamazione dei Marcianò.

Nigrelli viene querelato più volte da chi scrive e fratello, ma... casualmente, la magistratura sanremese pensa bene di rinviare a giudizio chi scrive. Parte offesa e testimoni per l'accusa: i Nigrelli.

Nigrelli scrive su Facebook e gestisce insieme con altri negazionisti pagati dal Ministero dell'Interno diverse pagine diffamatorie e calunnianti dedicate allo scrivente ed ora anche al fratello Antonio. Usa il nick Mario Lipuma, ma tutti sanno che è uno degli pseudonimi di Nigrelli.

Nigrelli è logicamente un meccanismo dell'ingranaggio cui appartiene anche il noto stalker Task Force Butler, il quale usando un nome di comodo, scrive al giornalista Marco Preve e gli segnala la possibilità di scrivere un articolo utile a screditare Antonio Marcianò. In effetti Task Force Butler, in una serie di commenti sul blog di Nigrelli (alias wasp alias Leoniero alias... Mario Lipuma) e sul blog "Strakerenemy", intestato a Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P.) e gestito da Stefano Luciani alias eSSSe, ha orgogliosamente descritto una situazione di possibili guai per Antonio Marcianò e questo grazie alle sue segnalazioni anche al Ministero della Pubblica "istruzione" nonché alla Dirigente scolastica del Liceo "Cassini" ove insegna Antonio Marcianò.

Lo stesso Achille Pennellatore scrive sul profilo Facebook di Mario Lipuma-Niigrelli ed anche sul suo blog!

Il cerchio si chiude nel momento in cui il giornalista della testata "La Repubblica", Marco Preve, riceve da Task Force Butler l'indirizzo email cui scrivere (tanker.enemy at gmail.com) per ottenere il numero di telefono che poi sfocia nella telefonata che avete ascoltato. In realtà l'articolo è già pronto, ma richiede alcuni affinamenti, giacché il Preve ha ottenuto solo una parte delle informazioni necessarie da Task Force Butler nonché dall'ingenua vicepreside del Liceo. Ella riferisce di email di genitori preoccupati, ma che in realtà sono messaggi falsi inviati con nomi diversi da Task Force Butler, il quale è uso impiegare decine di nomi di fantasia per le sue scorribande sulla Rete e per inviare segnalazioni a destra e manca.

Marco Preve
10 ago 2013

Buongiorno, scusi l'intrusione, sono un giornalista di Repubblica redazione di Genova e stavo cercando di mettermi in contatto con il professor Marcianò del liceo Cassini di Sanremo per una questione che lo riguarda. Spero che questa mail sia la sua.
grazie

Marco Preve
la Repubblica, redazione Genova
16121-Via XX Settembre, 41
tel. 010/5742212 fax 010/5742263

Casualmente Mario Lipuma-Nigrelli è amico su Facebook di Marco Preve. Casualmente Achille Pennellatore, amico di Nigrelli, coglie la palla al balzo e scrive al direttore di SanremoNews per esprimere la sua soddisfazione sulle diffamanti accuse di Marco Preve e rilanciate dalle inutili testate locali.

Oviamente, dietro tutta questa manovra alla "servizi segreti de noiartri", si intravede solo un disegno: screditare coloro che, nonostante processi minacce ed attacchi di ogni genere, si permettono ancora di definire quelle scie con il loro vero nome: scie chimiche.

Qui la risposta di Antonio Marcianò al meteorologo Achille Pennellatore.

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domenica, agosto 11, 2013

Preve-dibili diffamazioni

Nec frangar nec flectar

10 agosto 2013 Il giornalista del quotidiano "La Repubblica", Marco Preve, dando séguito alla delazione anonima del famigerato Task Force Butler, osa telefonarci per tastare il terreno, visto che ha intenzione di scrivere uno scartafaccio ingiurioso e balzano. Il pretesto gli è offerto da uno studio del Professor Francesco Lamendola, inerente ai cosiddetti Protocolli dei Savi anziani di Sion. Subito subodoriamo l’inganno, per cui decidiamo di registrare la conversazione. Il redattore è poi diffidato dal pubblicare checché, basandosi tra l'altro, come Marco Preve ammette, solo su denigrazioni provenienti dal famigerato Task Force Butler, delatore a cottimo, calunniatore grafomane più volte segnalato alla magistratura.

Marco Preve
10 ago 2013

Buongiorno, scusi l'intrusione, sono un giornalista di Repubblica redazione di Genova e stavo cercando di mettermi in contatto con il professor Marcianò del liceo Cassini di Sanremo per una questione che lo riguarda. Spero che questa mail sia la sua.
grazie

Marco Preve
la Repubblica, redazione Genova
16121-Via XX Settembre, 41
tel. 010/5742212 fax 010/5742263

Nonostante la diffida, il cronista decide, naturalmente con l’avallo del direttore, Giuseppe Smorto, di pubblicare uno scartafaccio che è diffamatorio sin dal titolo. E’ un’accozzaglia di cose inventate, denigrazioni e colossali sciocchezze. E’ evidente che non si intende tanto attaccare l’autore, quanto delegittimare il Comitato Tanker enemy con la solita accusa di “antisemitismo” (sic). Nel pezzo di Preve, tra le altre cose, si menziona il seguente stralcio: “Gli autoattentati dei servizi segreti internazionali alle Torri gemelle ed al Pentagono", come fosse un’asserzione destituita di fondamento. Eppure l’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga (†), in un’intervista rilasciata alla testata “Il Corriere della sera” affermò: "Da ambienti vicini a Palazzo Chigi, centro nevralgico di direzione dell'intelligence italiana, si fa notare che la non autenticità del video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso 'confessa' che Al Qaeda sarebbe stato l'autore dell'attentato dell'11 settembre alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici d'America e d'Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla C.I.A. americana e dal Mossad con l'aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i Paesi arabi e per indurre le potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan". Un’interpretazione molto simile è stata pure proposta dal Dottor Ferdinando Imposimato, giudice onorario della Corte di Cassazione.

Tutto si può dire di Cossiga, ma non che fosse uno sprovveduto, tutt’altro! Se Preve si fosse documentato un po’, non avrebbe insinuato che l'interpretazione del 9 11 come inside job è una leggenda metropolitana. Preve dovrebbe vergognarsi: invece di contattare gli esponenti del Comitato per compiere un’inchiesta sulla geoingegneria clandestina, dà spazio a pettegolezzi, maldicenze, insinuazioni per i suoi vaneggiamenti. Lui che si interessa di ambiente (il solito patetico ambientalismo da salotto), dovrebbe preoccuparsi dell’avvelenamento quotidiano e non di un paio di genitori perbenisti (ammesso e non concesso che le lettere non siano state inviate dal solito Task Force Butler) che hanno paura della loro ombra. Lui che è giornalista dovrebbe concentrarsi su fatti e temi seri e non su pettegolezzi da spiaggia. Si vede che non sapeva come passare le ore di una noiosa domenica estiva.

L’articolo di Preve è offensivo e non solo per la consueta ghettizzazione e demonizzazione del dissenso (nota con le affermazioni di [1] Luttvak), ma soprattutto perché è una una testimonianza di scarsa (usiamo un eufemismo) deontologia professionale, sostituita dal malcostume di dar credito a fonti anonime e senza dubbio infamanti. Il trafiletto, prima che un tentativo di delegittimazione, è una prova di quanto sia affossata la vera Cultura. Non basta il cenno ad Italo Calvino per redimere il pressappochismo e la trivialità di certe farneticazioni. Inoltre il pezzo è infantile e mal scritto, un vero insulto in primo luogo a chi lo ha redatto oltre che alla lingua italiana.

E’ palese che si intende sempre più perseguire le opinioni, gli psico-reati, ricorrendo a tutti gli stratagemmi possibili ed immaginabili: intimidazioni, minacce, azioni “legali”. Il disegno è chiaro: chiudere la bocca a chi non si riconosce nel Pensiero unico.. I “giornalisti” si prestano a questo squallido gioco. Ricorrono alla generalizzazione, all’uso improprio di termini di cui ignorano il vero significato, attingono alle dicerie, si inventano o distorcono i contenuti delle interviste, tutto per rafforzare ed avallare il sistema che fingono di criticare in saggi “coraggiosi” magari pubblicati da “Chiarelettere”….

Il Preve trova delle ridicole giustificazioni per il suo temino: secondo lui, la vicenda avrebbe assunto una “dimensione pubblica” (sic). Veramente ad aver acquisito una valenza pubblica è la Geoingegneria illegale, ma colui ha preferito portare l’acqua al mulino dei datori di lavoro, piuttosto che impegnarsi in un reportage. Qualcuno ha scritto che “il vero giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia; il resto è propaganda”. Esatto! I gazzettieri sono versati solo nella propaganda, nella mistificazione e nell’adulazione dei potenti.

11 agosto 2013 - Marco Preve

Lei ha tutto il diritto di ritenersi diffamato e per questo motivo ricorrere a tribunali ed avvocati. Vorrei, però, che si soffermasse su alcuni aspetti. Primo, l'articolo riguardava suo fratello che è professore di un liceo. La pagina Fb anonima dava indicazioni su fatti veri, cioè gli scritti di suo fratello. Ho parlato a lungo con lei e suo fratello ottenendo da voi le spiegazioni che ho poi riportato fedelmente. Che esista un problema di opportunità per suo fratello me lo ha confermato la vicepreside del Cassini raccontandomi delle lettere di genitori preoccupati. La vicenda aveva assunto una dimensione pubblica e quindi abbiamo deciso di raccontarla ascoltando tutti i protagonisti. D'altra parte voi siete i primi a dare grande pubblicità alle vostre tesi su internet e in convegni e dibattiti senza nascondervi, quindi non vedo dove stia la violazione della vostra privacy.
Questo per quanto riguarda l'articolo. Per quanto riguarda invece la sua campagna mediatica contro il sottoscritto con tanto di foto e ipotesi complottistiche dell'ennesima regia occulta, mi scusi la sincerità ma arriva tardi, perlomeno dopo la Spectre e 007.
cordiali saluti

Marco Preve

Riconosciamolo: se non fosse per i faraonici contributi (Espresso-La Repubblica: 16.186.244 euro) che lo Stato, rubando i soldi ai contribuenti, elargisce alle testate (l’unica davvero indipendente è “Rinascita”, non a caso boicottata e vessata in modo scandaloso), i “giornalisti” sarebbero tutti a spasso e, al limite, potrebbero imbrattare con le loro frasi sgrammaticate i muri dei monumenti.

Cui prodest?

[1] "Colpo di Stato: manuale pratico". L'autore è Edward Luttwak, un esperto militare che è stato anche consigliere di Ronald Reagan, guerrafondaio e tiranno.

Egli spiega, in questo libro, come il colpo di Stato non debba essere per forza incentrato sull'uso della forza e delle masse, non un golpe militare, ma uno di tipo silenzioso che si appropri degli apparati dello Stato dall'interno.

Perché mi riferisco a questo libro? Perché spiega anche come trattare gli oppositori.

Nel Capitolo 4 l'autore afferma che è "essenziale evitare spargimenti di sangue, perché questo può avere ripercussioni negative".

Ancora...

"Le masse... il loro atteggiamento verso il nuovo regime dopo il golpe sarà, alla lunga, decisivo. Il nostro compito immediato sarà di imporre l'ordine pubblico, ma il nostro obiettivo di lungo termine sarà guadagnare l'accettazione delle masse, sì che L'USO DELLA COERCIZIONE FISICA NON SIA NECESSARIO."... il nostro STRUMENTO in questa direzione sarà il CONTROLLO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE di massa...". Ecco spiegato perché argomenti come le scie chimiche non trovano quasi mai spazio sui media più importanti, salvo per denigrare chi li tratta.

"L'azione dei media sarà mirata a convogliare la realtà e la forza del colpo, anzichè giustificarlo"

Qui viene la parte migliore:

"Ogni individuo che si oppone dovrà operare in isolamento. Quindi dobbiamo fare ogni sforzo per sopprimere quel genere di notizie. Se qualche resistenza compare, dobbiamo SOTTOLINEARE CON FORZA CHE ESSA VIENE DA ISOLATI, OSTINATI INDIVIDUI, MAL INFORMATI E DISONESTI, che non sono affiliati a nessun gruppo o partito importante. Il lavoro costante sul tema dell'isolamento farà APPARIRE LA RESISTENZA INUTILE E PERICOLOSA".

"Faremo uso di SELEZIONE adatta di FRASI SGRADEVOLI (per esempio ANTI-AMERICANISMO, ANTI-SEMITISMO... oppure, aggiungo io, SCIACHIMISTA... PARANOICO OSSESSIONATO.... ) Anche se il loro significato è stato oscurato dal loro normale uso costante e deliberato, esse restano utili come indicatori del nostro impeccabile nazionalismo".

In queste frasi qualcuno si è forse riconosciuto?

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giovedì, agosto 01, 2013

Disturbo cospirativo paranoide? Aberranti rivelazioni sul DSM 5

Chuck Giuliani è uno psichiatra italoamericano, nonché mio amico di infanzia. I suoi nonni paterni vivevano nella casa a fianco della mia, e lui ed i suoi genitori, che erano emigrati anni prima negli Stati Uniti, erano soliti far loro visita tutti gli anni, nel mese di luglio. E' stato così che ho conosciuto "Ciak", all'epoca un ragazzino un po' più grande di me.

Sono passati molti anni. Chuck, come preannunciavo, ha compiuto intensi studi universitari ed è diventato uno psichiatra abbastanza affermato anche se non famosissimo, iscritto all'American Psychiatric Association. Tale impegno non gli ha comunque impedito di continuare a far visita ai suoi amici italiani, né, qualche volta, di ospitarli nella sua dignitosa dimora, nel distretto di Washington. Io stesso gli ho fatto visita in un paio di occasioni. L'ultima volta è stato nel 2006.

Più volte, sia personalmente che via internet, abbiamo discusso, anche in modo animato, dei problemi della nostra società. Inutile dire che, da quando ho scoperto il signoraggio, e più che mai da quando tale argomento è diventato uno spinoso tabù, non ho mancato di parlargliene ogni volta che potevo, pur col rischio di annoiarlo. In cambio, lui cercava in ogni modo di annoiarmi con lezioncine sulle più disparate teorie psicologiche e novità nel campo del trattamento farmacologico delle patologie mentali.

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili).

Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici.

Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.

Tutto questo fino a ieri sera, quando le nostre "passioni" si sono incontrate inaspettatamente in un punto. Dopo alcuni giorni di silenzio, Chuck ha risposto ad una mia e-mail per darmi un aggiornamento in merito ad un tema a lui abbastanza caro, ossia il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM). Da qualche tempo è infatti in circolazione una bozza della prossima edizione, la quinta, la quale si prevede che uscirà nella sua versione definitiva alla fine del 2013.

Chuck mi ha riferito che, sebbene non presente in bozza, è tuttora in discussione la possibilità di inserire fra i disturbi mentali riconosciuti il cosiddetto "Disturbo cospirativo paranoide". E che cos'è questo disturbo cospirativo paranoide?
Non si tratta d'altro che non della credenza in quelle che spregiativamente vengono definite "teorie del complotto"!
E così, la comunità psichiatrica si sta preparando al passo successivo verso l'edificazione di quello che, ormai, non ho alcun problema a chiamare il Nuovo Ordine Mondiale: dichiarare insano di mente ogni possibile oppositore a tale aberrante linea politica.

Chuck, che è una persona fidata, per bene, si è detto ovviamente contrario ad una tale presa di posizione da parte della comunità medica. Ma non si è astenuto dal manifestare la sua preoccupazione, in quanto, a suo dire, da parte dell'APA si sarebbe recentemente raggiunta una quasi unanimità nell'accettare l'esistenza del Disturbo Cospirativo Paranoide. Io sono basito. Cosa possiamo fare?

Zeno Manfredi