sabato, luglio 30, 2016

Valeria Solesin: profilo universitario creato post mortem



Il profilo universitario della presunta vittima italiana del Bataclan risulta realizzato a metà del 2016 e non esiste alcunché in precedenza. In pratica si è artificiosamente creato un passato ad un soggetto inesistente, ad una "vittima" inesistente. Un falso pubblico.

Come si può constatare [ LINK ], non si tratta di una pagina dell'Università in memoria della giovane, ma della pagina "istituzionale" e cioè quella della Dottoranda Solesin, con tanto di sintesi della tesi. Insomma è la pagina che era lecito aspettarsi di trovare il giorno dopo (ed i giorni prima) i "fatti" e non certo vedere comparire post mortem! Una verifica nel database di Archive.org conferma i sospetti che si tratti di un testo fittizio, visto che nel citato archivio non esistono pagine registrate precedenti al 2 luglio 2016 e che si riferiscano alla Solesin. [1] Ricordiamo che, stando a quanto hanno divulgato le autorità ed i media di regime, la Solesin figura tra le vittime dell'"attentato" di Parigi occorso il 13 novembre 2015. Ne deduciamo che il curriculum accademico relativo a Valeria Solesin è falso. Ma non solo! Nel portfolio della "Sorbonne" compare la stessa foto usata per dare la notizia prima della scomparsa della studentessa e poi del decesso nonché per la tomba. Imbarazzante.

Supervisore della tesi è Alexander Avdeev, ma, se si cerca Alexander Avdeev sul sito dell’Ateneo si è reindirizzati ad un unico profilo, quello della Solesin, appunto. Come mai?

Quando la letteratura sostituisce la realtà...

[1] In genere questa procedura si usa spesso per reperire, entro certi limiti temporali, la versione originale di una pagina che sia stata modificata nel tempo: ad esempio quella che conteneva informazioni che attualmente sono state cambiate, ovviamente “fidandosi” del crawler di Google e delle sue rilevazioni. In alternativa, uno storico delle pagine di un sito (con relative istantanee) è disponibile anche su archive.org, mediante URL tipo: https://web.archive.org/web/20160422104049/http://www.ilcorriere.it/


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10 commenti:

  1. Ottima indagine e conclusioni ineccepibili. Mi chiedo quante siano le personalità posticce non solo nei falsi attentati (oramai quasi quotidiani) ma anche nella vita mediatica attiva, quella specie di realtà parallela che ha sostituito un qual evolvere naturale degli eventi. Di naturale infatti, attorno a noi, non è rimasto granchè. Ciao

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  2. Il fratello non gradisce l'ipotesi della messa in scena ... Qui un articolo del gazzettino.

    http://www.pressreader.com/italy/il-gazzetino-venezia/20160802/282355449118166

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    Risposte
    1. L'articolo è scritto su commissione. L'informazione gli è arrivata da De Massis.

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    2. E' per lo meno una situazione fumosa. Come spiegare i lapsus del genitore? Freud avrebbe di che sbizzarrirsi.

      Ciao

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  3. Anche perché il profilo di "Solesin" lo avevo bloccato.

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  4. In genere questa procedura si usa spesso per reperire, entro certi limiti temporali, la versione originale di una pagina che sia stata modificata nel tempo: ad esempio quella che conteneva informazioni che attualmente sono state cambiate, ovviamente “fidandosi” del crawler di Google e delle sue rilevazioni. In alternativa, uno storico delle pagine di un sito (con relative istantanee) è disponibile anche su archive.org, mediante URL tipo:

    https://web.archive.org/web/20160422104049/http://www.ilcorriere.it/

    RispondiElimina
  5. Archive.org si basa sulla Wayback Machine, una applicazione introdotta nel 2001 che si occupa di memorizzare automaticamente le scansioni dei siti web e di renderle disponibili all'interno del portale come dei “fermi immagine”.

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