mercoledì, luglio 28, 2021

Il Dottor De Donno si è davvero tolto la vita, impiccandosi? Oppure lo hanno aiutato?

Il 27 luglio 2021 il Dottor Giuseppe De Donno, padre della terapia del Plasma Iperimmune, è stato trovato (si dice) impiccato. Si sarebbe tolto la vita. Il Dottor De Donno stava raccogliendo fondi per creare un centro di cure privato ed indipendente ed aveva deciso di dedicarsi interamente a tale progetto, dimettendosi da altri incarichi. De Donno fu oggetto pure dell'attenzione dei N.A.S., prontamente inviati dal Ministero della Salute (salute si fa per dire...) nonché fu bersaglio di attacchi violenti da parte del "mainstream". Ricordiamo quando Bruno Vespa gli chiuse il collegamento durante un intervento nella sua trasmissione di RAI Uno "Porta a porta". De Donno fu isolato e ricevette minacce. In ogni caso non era depresso e di certo uno pneumologo, ben sapendo come si muore per mancanza d'aria, avrebbe scelto un altro modo per togliersi la vita. La versione oltremodo comoda del "suicidio" del medico, che remava contro la regola infame "Tachipirina e vigile attesa", non sta in piedi ed in effetti, se andiamo indietro con la memoria, di impiccati che toccano con i piedi per terra la storia italiana è piena. Un esempio tra tutti è la strage di testimoni legati all'"incidente" di Ustica, allorquando, il 27 giugno 1980, un DC9 della compagnia Itavia fu abbattuto da un missile aria-aria francese. Verità inconfessabile, che andava a tutti i costi nascosta. E così fu, per anni, sino a quando l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, all'epoca dei fatti Ministro degli Interni, vuotò il sacco, poco tempo prima di morire. E' bene ripercorrere la scia di morti sospette per comprendere, ora, che cosa sta succedendo con la falsa pandemia, le inoculazioni coatte e la dittatura sanitaria che ci opprime da quasi due anni.

Rosario Priore, nella sentenza-ordinanza del 1999, dedicò un capo, il quarto, alla questione dei 12 decessi dubbi legati, in alcuni casi direttamente mentre in altri meno, alla vicenda dell’abbattimento del Dc9, avvenuto il 27 giugno 1980. E scriveva l’allora giudice istruttore: “Questo delle morti sospette è un capitolo che […] connota l’inchiesta e la rende sui generis, persino al confronto di altre per similari delitti di strage”.

Proseguiva il magistrato romano: “Si dovrà approfondire − e in tal senso non mancheranno le magistrature competenti per territorio, che già hanno preso in considerazione comportamenti dolosi – [dato che] risulta sufficientemente certo che coloro che sono morti erano a conoscenza di qualcosa che non è stato mai ufficialmente rivelato e da questo peso sono rimasti schiacciati”.

Oltre alla vicenda dei tenenti colonnello Ivo Nutarelli e Mario Naldini, al centro dell’indagine difensiva dell’avvocato Daniele Osnato, ce ne sono altre. Due di queste sono legate alle sorti di Ustica e a quelle del Mig libico ritrovato a Castelsilano, in provincia di Crotone, il 18 luglio 1980. Inoltre sono otto quelle di coloro che avevano avuto un ruolo in questa storia e che non fecero in tempo a raccontare tutto quello che di cui erano venuti a conoscenza.

I morti legati ad Ustica e al Mig libico trovato sulla Sila. Cominciamo con i primi due. Il maresciallo dell’Aeronautica militare Mario Alberto Dettori nel 1980 era controllore di difesa aerea a Poggio Ballone e la sera della sciagura è probabile che abbia visto qualcosa dai radar. Ma morì il 31 marzo 1987, quando venne trovato impiccato ad un albero nel Grossetano, in riva al fiume Ombrone. Dopo la strage trascorse in periodo in Francia e si disse che fosse caduto in depressione, sviluppando manie di persecuzione al culmine delle quali si sarebbe ucciso. Ma, scrisse Priorie, “sui singoli fatti [e] sulla loro concatenazione non si raggiunge il grado della prova”.

Il maresciallo Franco Parisi, invece, morì nella periferia di Lecce nello stesso modo, ma più tardi rispetto a Dettori, il 21 dicembre 1995. Controllore a Otranto, non era in servizio il 27 giugno 1980, ma lo era meno di un mese dopo, nella mattinata del 18 luglio, quando fu ritrovato il Mig libico, quello che si vorrebbe caduto quel giorno, mentre diverse risultanze dicono che precipitò una ventina di giorni prima. Parisi fu sentito da Priore tre mesi prima di morire, nel settembre 1995, ma dalla sua deposizione emersero “palesi contraddizioni”, oltre a “incresciosi episodi con ogni probabilità di minacce nei suoi confronti”. Avrebbe dovuto essere risentito nel gennaio 1996, ma non arrivò vivo a quell’appuntamento.

Oltre ai 2 morti di Ramstein, altre 8 vittime. Gli altri decessi riuniti nel capo dedicato alle “morti sospette” rientrano tra i “casi risultati non collegati alla vicenda di Ustica”. È il capitolo che contiene anche i nomi di Nutarelli e Naldini, i due ufficiali deceduti a Ramstein sulla cui fine si chiede oggi di indagare.

Coloro che poi completano l’elenco stilato dal giudice Priore sono il colonnello Pierangelo Tedoldi (morto il 3 agosto 1980 in un incidente stradale sull’Aurelia), il capitano Maurizio Gari (infarto, 8 maggio 1981), il sindaco di Grosseto nel 1980 Giovanni Battista Finetti (23 gennaio 1983, incidente a Istia d’Ombrone), il maresciallo Ugo Zammarelli (12 agosto 1988, incidente stradale a Lamezia Terme), il suo parigrado Antonio Muzio (1 febbraio 1991, vittima di omicidio a Vibo Valentia), il tenente colonnello Sandro Marcucci (2 febbraio 1992, incidente aereo mentre era in servizio antincendio), il maresciallo Antonio Pagliara (decedette lo stesso giorno di Marcucci in un incidente stradale a Lecce), il generale Roberto Boemio (12 gennaio 1983, omicidio a Bruxelles) e il maggiore medico Gian Paolo Totaro (2 novembre 1994, "suicidio" per impiccagione).

Tutti i militari appartenevano all’Aeronautica e gravitavano intorno a missioni di volo o a centri radaristici, soprattutto quello del Grossetano, zona che ha avuto un ruolo particolare nell’inchiesta per via della quantità di persone che qui si concentravano e che non avrebbero detto tutto agli inquirenti. Sulle circostanze di queste morti e in merito all’inchiesta su Ustica, allo stato attuale delle conoscenze, ci sarebbero solo coincidenze.

Tuttavia scrisse ancora Priore: “Questa inchiesta, […] caratterizzata per la massa di inquinamenti, così si distingue per il numero delle morti violente attribuite per più versi a un qualche legame con essa […]. Di fronte a una tale situazione […] non si sarebbero dovute determinare necessità estreme di soppressioni, se non nei casi eccezionali di testi diretti, tecnici, in possesso di larga parte dei fatti. Di testi cioè fonti, non smentibili o da mostrare come usciti di senno”.

AGGIORNAMENTO - Esattamente tre mesi prima (era il 27 aprile) era stata diffusa una notizia falsa, inerente al suicidio di De Donno. La notizia fu ovviamente smentita, ma si è rivelata una sorta di sentenza. Un avvertimento. Giuseppe De Donno aveva infranto i protocolli del Ministero della Salute, per cui doveva togliersi di mezzo, con le buone o con le cattive.

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martedì, maggio 25, 2021

Disclosure Project, le testimonianze: Carol Rosin

Carol Rosin è stata il primo manager donna delle Industrie Fairchild e portavoce per Wernher Von Braun negli ultimi anni di vita. Ha fondato l'Istituto per la Sicurezza e Cooperazione nello Spazio Esterno a Washington e ha testimoniato di fronte al Congresso in piu occasioni in merito agli armamenti per lo Spazio.

Von Braun rivelò alla Dr. Rosin l'esistenza di un piano per giustificare la spesa per questi armamenti spaziali organizzando una finta minaccia aliena. Era inoltre presente alle riunioni nel `70 quando il piano d'azione per la guerra del golfo degli anni `90 fu progettato.

Il 9 maggio 2001 (si noti la data al di sopra di ogni sospetto) Carol Rosin testimonia in relazione ai metodi adottati dai governi da decenni, pianificando una politica del terrore attraverso la costruzione a tavolino di una rosa di pericoli da contrastare: prima il blocco sovietico, poi il terrorismo islamico, quindi gli asteroidi ed infine gli extraterrestri ("The last card") e, come possiamo constatare dagli eventi occorsi, sta andando proprio cosi. Il futuro dell'umanità viene deciso con decenni di anticipo ed il tutto senza che i popoli se ne avvedano. Cadranno ancora nella trappola? Temo di sì.

Fonti:

altrogiornale.org
topsecrettestimony.com
disclosureproject.org



martedì, marzo 23, 2021

Ancora persecuzione giudiziaria

"Altra iniziativa discutibile per opera della Procura di Imperia che, attraverso il Procuratore Generale Dott. Alessandro Bogliolo, ha presentato ricorso presso la Corte di Appello di Genova, avverso l'assoluzione in primo grado (perché il fatto non sussiste) in merito ai "reati" contestati (nel processo Solesin) di "Sostituzione di persona" e "Simulazione di reato". Secondo il Dottor Bogliolo, i delitti sussisterebbero comunque, poiché il sottoscritto ha pubblicato prima e dopo la sospensione operata da Facebook e poiché il "profilo criminale" di Rosario Marcianò avvalora la tesi secondo cui si paleserebbe una spiccata tendenza a mentire da parte del medesimo. Il Procuratore Generale chiede una nuova perquisizione con accesso al computer dell'imputato e, se il ricorso sarà accolto, una condanna a 2 anni e sei mesi complessivi di reclusione.

Si tenga conto che il processo Solesin contro Marcianò è soggetto a nullità assoluta, in quanto l'indagato fu interrogato dal Pubblico Ministero, Dottor Cinella Della Porta, in assenza del legale difensore. Quindi, in violazione del Codice di procedura penale, il processo non poteva nemmeno essere celebrato. Tuttavia il Giudice di Primo grado, Dottor Minieri, ha deciso comunque di procedere ed ha emesso condanna per il "reato di diffamazione" (per aver asserito che Valeria Solesin è viva), assolvendo però l'imputato per i reati (supposti) di cui sopra. Dunque è ovvio che chi scrive ha proposto ricorso in sede di Appello ed ha presentato istanza di annullamento del procedimento de quo. Pare, però, che la Procura Generale del Tribunale di Imperia non sia ancora soddisfatta, giacché chiede un nuovo processo per i delitti citati. In modo oggettivo si può constatare un "fumus persecutionis" senza precedenti. Vi aggiornerò, se e quando vi saranno sviluppi".

"Se intendete sostenermi nelle spese processuali, ve ne sarò grato. Donazione con IBAN: IT09B0503401753000000052068 - Swift (BIC): BAPPIT21A88. Maggiori dettagli qui."

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sabato, febbraio 27, 2021

Imbrattacarte e negazionisti allo sbaraglio

"Conosci il tuo nemico", recita quel famoso detto ed è vero: per difenderti, devi conoscere il tuo avversario ed anticipare le sue mosse. E' di oggi la pubblicazione di un brogliaccio sulla pagina di un famoso "giornalista" organico al sistema. La velina è stata poi rilanciata dai soliti pennivendoli locali (di Sanremo) e nazionali, in merito alle "condanne" sulle quali vi ho già informato nei giorni e nelle settimane scorse.

Si tratta, in questo caso, di due "procedimenti" a mio carico che, per semplicità, definisco "Bencivelli" e "Solesin". Nel primo caso, abbiamo una "condanna" di secondo grado che è suscettibile di "nullità assoluta", in quanto non sono stato informato circa la data dell'udienza di Appello e poi si sono pure dimenticati di informarmi dell'avvenuta "sentenza" che, passati i termini per il ricorso, sarebbe divenuta definitiva. Sennonché, insospettito dal silenzio della cancelleria della Corte di Appello (che non rispondeva alle mie PEC nelle quali chiedevo che destino avesse avuto l'udienza rinviata a data da destinarsi per via dell'emergenza Covid), mi sono premurato di incaricare un legale di fiducia, visto che quello di ufficio era latitante. Così sono venuto a conoscenza del fatto che l'udienza di appello si era svolta il 17 settembre 2020 e che la "sentenza" era stata depositata con le motivazioni pochi giorni dopo. Tuttavia ormai era tardi per ricorrere in Cassazione! Si comprendeva a quel punto lo strano silenzio dei gazzettieri nonché della "parte lesa". Era evidente che non pubblicare alcunché sul "verdetto" in appello era funzionale alle mancate notifiche, giusto per impedirmi di ricorrere e per far sì che la "condanna" divenisse definitiva. Ora, però, non è finita, visto che è stata chiesta la rescissione del giudicato (annullamento della sentenza) per vizio di notifica.

La situazione è simile per quel che riguarda il procedimento "Solesin", poiché anche in quel caso si è verificata una grave violazione del Codice di procedura penale, in quanto l'interrogatorio per opera del Pubblico Ministero si è svolto in assenza del legale che avrebbe dovuto sostituire quello di ufficio e che non fu nemmeno avvisato. Infatti l'incontro ebbe comunque luogo, ma in assenza del difensore. Anche in questa circostanza, nel ricorso in appello già consegnato, si chiederà nuovamente l'annullamento del rinvio a giudizio e, di conseguenza, anche della "sentenza".

Inoltre, come se non bastasse, il Giudice di primo grado (nel processo Bencivelli vs Marcianò) non ha applicato correttamente l'articolo di legge [1], comminando una multa e, nel contempo, la reclusione. Il che rende la sentenza inapplicabile. Errore al quale non è stato posto rimedio nemmeno dai Giudici della Corte di Appello.

[1] Art. 595 c.p.: "Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito [c.p. 598] con la reclusione fino a un anno oppure con la multa fino a euro 1.032".

Questi aspetti sono ben conosciuti dai pennivendoli e negazionisti di turno, perché ne ho dato ampia delucidazione, ma, chissà perché, nei loro scartafacci a contenuto fortemente diffamatorio, queste informazioni sono omesse. Intanto ricevo insulti e minacce in quantità. Passi. "Il giudizio di uno stolto è un titolo da re". (W. Blake)

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sabato, febbraio 06, 2021

Chemtrails over Europe

L'enorme massa di umidità sotto forma di nubi, proveniente dall'Atlantico è in queste ore bloccata da una massiccia operazione di geoingegneria clandestina. Il notevole calo clienti di voli commerciali, ormai da anni artefici della manipolazione climatica, ha indotto le compagnie civili a subaffittare i propri velivoli a contractors, i quali adoperano gli aeromobili per coprire le aree in cui si deve intervenire per inibire le precipitazioni e per creare un medium atmosferico idoneo alla propagazione dei segnali radio sia in campo militare sia in ambito civile (vedi frequenze in banda Ka e 5G).

Non stupisce l'incremento di patologie respiratorie gravi (bronchiolite costrittiva acuta, coagulazione vascolare disseminata...) addebitate ad un fantomatico virus del raffreddore: il Coronavirus. La fake-pandemia è dunque l'ideale foglia di fico per coprire le reali cause dei decessi per insufficienza respiratoria, occorse, non a caso, in quelle zone ove sono maggiormente concentrate le nanopolveri di ricaduta, il 5G e le vaccinazioni antiinfluenzali che hanno creato interferenza virale.

Parliamo di Brescia, Bergamo, Lodi e gran parte della Lombardia. Se a questo aggiungiamo il minore irraggiamento solare, con inevitabile deficit di vitamina D, il quadro si completa ed appare tutto chiaro. Ovviamente le autorità non hanno interesse a tutelare la salute dei cittadini. E' piuttosto il contrario e ne abbiamo la dimostrazione nel costatare come le operazioni di aerosol siano costantemente negate, benché di fronte agli occhi di tutti e ben confermate da brevetti, accordi e trattati internazionali, programmi di geoingegneria, guarda caso finanziati, tra gli altri, dal "filantropo" Bill Gates, il fautore delle vaccinazioni di massa. Che incredibile coincidenza...

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venerdì, febbraio 05, 2021

La Giustizia come arma

Un anno di dittatura pseudo-sanitaria, basata su numeri completamente falsi. Fui tra i primi a denunciare la farsa del Coronavirus e ne pagai le conseguenze. Benché anche altri avessero espresso, ancorché con modi duri, la loro opinione sulle illegali restrizioni volute dall'ennesimo Governo fantoccio, fui l'unico a pagare: fui accusato di "istigazione a delinquere" e mi fu applicata la legge antiterrorismo, con lo spettro della sorveglianza speciale. Qualcuno (non è dato sapere chi) ha anche fatto cancellare gli account Paypal e le carte ad essi associate. Non solo il mio, ma anche quello di mio fratello, che non è indagato. Nel frattempo altri procedimenti penali sono andati avanti ed altri ancora sono stati istituiti, con il chiaro obbiettivo di mettermi a tacere, una volta e per sempre. In questi frangenti, nessun esponente della cosiddetta "informazione alternativa" ha posto all'attenzione dei "followers" questi fatti. Nessuno. L'operazione di isolamento ha quindi registrato l'evidente collaborazione di personaggi come Massimo Mazzucco, Claudio Messora, Diego Fusaro, Marcello Pamio e tanti altri.

Intanto, il 17 settembre 2020 è stata emessa, dalla Corte di Appello di Genova, una condanna ad 8 mesi di reclusione senza condizionale (per aver criticato un articolo di giornale - LINK), al termine di un'udienza lampo durata solo 10 minuti! Il tutto in assenza di notifica al domicilio dichiarato e quindi giudicando contumace l'imputato che, in tutta evidenza, in violazione degli artt. 178, c. 1, lett. c e 179, c. 1 C.P.P.., non era stato messo a conoscenza del processo né del deposito della sentenza. Il verdetto sarebbe quindi da cassare, in quanto rientra nei casi di "nullità assoluta" previsti dalla legge. Per questo motivo è stata proposta istanza di rescissione del giudicato (ex art. 629 bis C.P.P.) e si attendono le decisioni del Magistrato competente, ma potrebbero passare settimane o mesi.

Il 18 gennaio scorso, invece, ha avuto luogo il procedimento "Solesin vs Marcianò" (LINK). Anche in questo caso il processo non si sarebbe potuto celebrare, poiché, durante la fase delle indagini, era stato violato l'articolo 415bis del C.P.P. Nonostante ciò, si è andati avanti ugualmente ed il sottoscritto è stato condannato a 12 mesi di reclusione, poiché, secondo l'accusa, dubitando della morte della studentessa della Sorbona, in conseguenza di un mai verificatosi attentato al Bataclan, si sarebbe diffamato un deceduto. Una volta depositate le motivazioni della sentenza, ricorreremo in appello, chiedendo l'annullamento del processo per evidente violazione del codice di procedura penale.

Il 15 febbraio 2021 avrà luogo l'udienza nella quale saranno discusse le argomentazioni di opposizione all'avviso orale del Questore di Imperia, in merito alle restrizioni decise a mio carico sulla base della legge antiterrorismo. Anche in questo caso, dubito fortemente che si giungerà ad una decisione a mio favore.

Oramai è chiaro che siamo di fronte ad una persecuzione giudiziaria che non ha eguali in tutto il mondo. A questo punto una voce libera da condizionamenti sarà, giocoforza costretta a tacere? Probabilmente sì. Hanno vinto? Lo vedremo.

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domenica, gennaio 10, 2021

Il lockdown secondo il Prof. Eugenio Capozzi

Il Prof. Eugenio Capozzi, professore di Storia Contemporanea dell’Università degli studi di Napoli Federico II si esprime sulla situazione attuale: “Il lockdown generale è già stato deciso da tempo. Tutte le oscillazioni di queste settimane sono soltanto gioco del poliziotto buono e cattivo, tattica per imporre la decisione gradualmente, testando volta a volta le reazioni. Il progetto è chiaro e non ha niente a che vedere con la situazione sanitaria, che è sotto controllo (salvo le solite inefficienze di certe regioni) e che vede una pressione sugli ospedali inferiore a quella che si verifica abitualmente ogni anno per le epidemie stagionali di influenza. Morti e terapie intensive sono evidentemente in gran parte anziani ammalati di altro, spesso già ricoverati - i dati emergono su scala locale anche se il governo si guarda bene dal chiarirlo a livello nazionale. Se si volesse affrontare seriamente la protezione delle fasce di cittadini a rischio (chiarissimamente individuabili per via statistica) basterebbe monitorare gli anziani con patologie specifiche attraverso medicina di base e Usca, somministrare loro terapie ormai note ai primi sospetti di virus, fornire servizi per evitare loro il più possibile di uscire di casa, e raccomandare ai loro familiari di adottare con loro il più rigoroso distanziamento.

Ma chiaramente di questo a chi governa non importa nulla. Il progetto già pianificato dalla primavera è un altro, e tutto politico: un esperimento di ri-disciplinamento autoritario delle società funzionale ad un modello economico ben preciso.

È un progetto non solo italiano ma europeo, che parte dall'asse franco-tedesco e da Bruxelles, e di cui il governo italiano è solo uno tra gli esecutori. Non bisogna essere complottisti per individuarlo: esso è già palese nella torsione paternalista, eticizzante delle istituzioni Ue di cui Ursula von der Leyen è la garante.

L'obiettivo di queste classi politiche è enfatizzare a dismisura il virus per distruggere quel che resta della piccola e media impresa, del terziario autonomo, degli spazi di formazione, socialità e cultura "fisici", e sostituirli con consumi, intrattenimento, didattica, socialità integralmente digitalizzati, completamente inglobati dalle grandi corporations hi tech globali.

La narrazione terroristica del Covid e i lockdown sono lo strumento per rimpiazzare del tutto la socializzazione con i social, le comunità di scuola e università con la didattica su piattaforma, l'amore e il sesso con il dating virtuale, i ristoranti e i bar con il food delivery, i cinema e i teatri con Netflix, lo shopping con Amazon, i concerti con le dirette a distanza, lo sport con il "workout" casalingo gestito da app, il lavoro con sussidi statali di semi-indigenza, il culto religioso comunitario con una spiritualità solitaria senza nessun rilievo sociale.

E, soprattutto, per eliminare ogni forma di associazione culturale, circolo, movimento civico e politico libero, non controllabile, trasformando la società civile in una pluralità di individui isolati che si limitano ad essere followers dei leader politici, in un quotidiano reality show, "profilati" e sottoposti al continuo martellamento delle news unanimi di regime selezionate per loro dai social media depurandole di quelle che loro chiamano fake news, cioè di ogni fonte che non sia approvata dal complesso politico-mediatico mainstream.

L'accelerazione di questa trasformazione permetterebbe, per le élites europee, la saldatura tra il mega-tecno-capitalismo d'oltreoceano, lo statalismo burocratico Ue a economia sussidiata e il modello di mercato autoritario cinese.

L'unico ostacolo che può ancora frapporsi tra il progetto e la sua attuazione è la reazione, la resistenza, la mobilitazione delle società civili europee, dei ceti e delle fasce sociali che si è deciso di sacrificare. Dalla loro capacità di ribellione, dalla loro capacità di coordinarsi, dando vita a un blocco sociale e politico coerente in sostituzione di una rappresentanza politica ormai inesistente, dipende se l'esperimento tecno-autoritario riuscirà o sarà dichiarato fallito o quanto meno dilazionato.

Eugenio Capozzi
Professore Storia Contemporanea
Università degli Studi Napoli.

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sabato, gennaio 02, 2021

La farsa delle vaccinazioni in diretta TV

La falsa pandemia è costruita, è ormai arcinoto, sopra un castello di menzogne, a partire da un virus mai isolato, test inaffidabili e sulla base di cifre di decessi gonfiate, nelle quali un morto per incidente stradale o per infarto, ictus, leucemia, cancro, etc., viene catalogato come "paziente deceduto per Covid". Nessun magistrato che si sia permesso di scoperchiare il vaso di Pandora, per svelare il crimine peggiore della storia dell'umanità. Così il piano va avanti senza intoppi. La terza guerra mondiale è qui ed è una guerra contro i popoli. E se ancora non fosse chiaro a tutti, si contano ormai a decine le vaccinazioni pubbliche simulate, il che significa che, tra coloro che sanno, è evidente che non si tratta di "vaccini", ma di sieri mortali e nessuno oserebbe mai iniettarsi in corpo un veleno. Però devono convincere le persone a farlo ed il motivo è ormai palese: i cosiddetti vaccini hanno un unico scopo: sfoltire la popolazione, a cominciare dagli anziani e dai malati cronici che, a giudizio delle élites, sono una zavorra inutile per la società e devono sparire. Un vaccino biotecnologico è quindi lo strumento ideale per realizzare questo criminoso progetto di sterminio. Così, come nel peggiore dei film distopici di fantascienza siamo al cospetto di un colossale inganno, perpetrato ai danni dei cittadini, annichiliti dalla paura di morire, riprogrammati dai media di regime e che sognano un salvifico vaccino che non esiste e che, ingenuamente, si affideranno fiduciosi alle mani dei carnefici, nell'illusione di salvarsi da un nemico (il virus) che non esiste.

Vi mostro un'eclatante ripresa video, nella quale la dottoressa (si suppone lo sia, ma non è detto) sottopone a vaccinazione un'entusiasta paziente: Kamala Harris, la vice di Biden. Questa esclama: "Oh... è così facile?". La dottoressa ritrae la siringa e con gesto maldestro la fa scivolare verso il bracciolo della sedia, per raddrizzare l'ago che era ripiegato su se stesso. Una siringa pieghevole! Quindi, in questi giorni abbiamo visto siringhe con ago retrattile, siringhe senza ago, siringhe con il cappuccio ancora in sede e così via. Lo volete capire che vi stanno gabbando?



NOTA: qualcuno osserva che l'ago c'è e che esistono siringhe con il cappuccio ripiegabile. Esistono però anche le siringhe con ago retrattile. Costano 99 dollari l'una e sono impiegate in questi frangenti.

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