martedì, marzo 25, 2008

Polis senza polizia... un'utopia (articolo di Zret)

Aristotele affermò che l'uomo è zoòn politikòn. L' espressione greca è generalmente tradotta con "animale sociale". E' una resa errata e gravida di conseguenze deleterie. Zoòn politikòn, infatti, significa, "essere che vive nella polis". Lo Stagirita intendeva sottolineare che l'uomo si realizza solo nelle dinamiche interpersonali all'interno della città-stato; il filosofo poneva un limite più che magnificare la virtù dell'uomo come animale capace di interagire nel contesto sociale e politico. Oltre la polis, si estende il dominio della barbarie. Aristotele non poteva concepire uno stato, un'organizzazione che travalicasse le istituzioni ed i confini della polis.

Non ho intenzione di discutere circa la natura dello stato, argomento molto complesso, ma solo tracciare un parallelo fra il concetto di comunità e quello di polis. E' naturale che la società perfetta non esiste, ma bisognerebbe tentare di perseguire un modello anti-statale, di tipo amministrativo, inteso come male minore rispetto ad un organismo Leviatano che ha acquisito potere soverchio nei confronti dei cittadini (in verità sudditi), promettendo loro la sicurezza. Sicurezza? Se non esistessero le forze di polizia e la magistratura, la nostra vita sarebbe davvero meno sicura di quanto non sia già ora? Se un ladro ci aggredisce e ci deruba, se un avvelenatore inquina l'aria, l'acqua ed il suolo, se un folle uccide sparando all'impazzata, a chi ci rivolgeremo per avere giustizia? Con quali speranze di ottenerla? Sono davvero tutori dell'ordine i tutori dell'ordine o la loro presenza, nel migliore dei casi, si può reputare inutile? Esistono le eccezioni, ma una rondine non fa primavera.

E' vero: ogni tanto viene recuperata della refurtiva ed imprigionato un assassino, ma coloro che distruggono la pace con le loro missioni "umanitarie", chi sparge veleni in quantità industriali, chi tortura innocenti, (si pensi agli ignominiosi fatti di Genova del 2001), chi trafuga somme ingentissime, imperversa liberamente, sicuro dell'impunità. Lo stato tartassa, diseduca (si pensi al sistema scolastico, pur con qualche eccezione), debilita e diffonde patologie (vaccini obbligatori), soffoca la libertà, vilipende la cultura, in cambio di che cosa? Della pseudo-sicurezza e di qualche servizio. Sono servizi che potrebbero essere erogati da una piccola comunità ben organizzata, in cui non sia previsto né un sistema fiscale (con le imposte dirette ed indirette si finanziano per lo più le guerre e l'operazione "scie chimiche") né una polizia né una magistratura né un esercito. Sono consapevole che la democrazia diretta è un'utopia, che l'assemblearismo rischia di degenerare nel caos, ma non è forse il caso di impegnarsi per disegnare un modello di amministrazione non coercitiva, facendo leva sulle capacità e le attitudini dei singoli?

Senza dubbio gli uomini manifestano tendenze perniciose per sé e per gli altri, ma alcuni mostrano intelligenza ed altruismo. Forse questi ultimi potrebbero essere di esempio e promuovere un embrione di società incentrata sul lavoro creativo, sul rispetto per gli altri e per l'ambiente. Tutto ciò è irrealizzabile? Esistono e sono esistite delle comunità basate sulla collaborazione e non sull'homo homini lupus. Non erano e non sono perfette, ma sono di gran lunga preferibili allo stato stritolatore oggi imperante, anticipazione del mostruoso stato globale.

Abbiamo rinunciato alla libertà ed alla dignità in cambio della propaganda sulla sicurezza e del vuoto rito delle elezioni. Bel guadagno!




Articolo correlato: Santaruina, Senza stato, 2008

Fonte: Zret Blog

2 commenti:

  1. leggete questo:

    http://italiano.loveandempowerment.com/masters_it.html

    e' molto bello

    io penso che zret, straker e tutti i ricercatori di verità sono angeli che si sono incarnati di proposito per portare la luce e aiutare gli umani a ascendere vero l'unica reale realtà, ovvero:
    NOI SIAMO UNO, NOI SIAMO DIO

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  2. http://italiano.loveandempowerment.com/summer04_it.html

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