domenica, febbraio 08, 2009

Bancarotta delle banche: tappa di un folle progetto (Articolo di Antonio Marcianò)

L'economia è scienza complessa; in realtà, però, è presentata e proposta come disciplina articolata ed ardua affinché siano celati alle persone i veri obiettivi delle decisioni inerenti alle attività produttive ed alla finanza nella società contemporanea. (Vedi Il sistema economico obbedisce a criteri di complessità?) Un'analisi innovativa ed eccentrica dei fenomeni economici ci consente di comprendere che l'economia non è struttura, ma sovrastruttura. Superati, infatti, modelli interpretativi obsoleti, si scopre un substrato su cui si depositano, a mo' di sedimenti su un greto di un fiume, le situazioni economiche. Questo substrato non si riferisce soltanto al controllo delle risorse e dei mercati, all'arricchimento, alla creazione di monopoli etc., se non in vista di un fine superiore che si potrebbe definire "politico".

La recente crisi delle banche e delle borse ci aiuta a chiarire l'assunto: la flessione dei titoli ed il fallimento degli istituti di credito sono solo in parte una conseguenza di scelte dissennate, poiché costituiscono un obiettivo intermedio per conseguire uno scopo più alto. In fondo, se una banca fallisce, significa solo che non concederà più prestiti consistenti in cifre digitate sullo schermo di un elaboratore, senza che l'istituto perda della liquidità di cui non ha mai veramente disposto. Il caos finanziario e creditizio sono premesse per costruire un'economia planetaria sotto l'egida del Nuovo ordine mondiale.

Conforta dunque, gettata alle ortiche tanta paccottiglia pseudo-economica, leggere gli articoli di Ersandro sul sito La truffa di Matrix: con esemplare chiarezza il giovane e perspicace autore illustra temi ostici come il signoraggio, la riserva finanziaria, l'inflazione, la moneta... riuscendo ad inserirli nel contesto corretto, ossia nel programma degli Oscurati che usano l'economia come instrumentum regni.

Così, tutte le analisi marxiste e post-marxiste sul capitalismo e sull'imperialismo, pur conservando una certa presa su fenomeni circoscritti, su aspetti superficiali e soprattutto ottocenteschi, non rendono conto della vera natura di un sistema in cui le situazioni più catastrofiche non sono, se non raramente, la conseguenza di azioni avventate ed egoistiche, poiché sono gli ingredienti adoperati per ammannire una pietanza velenosa.

Occorre quindi comprendere che ai governi non interessa in nessun modo e per alcun motivo risolvere i problemi (disoccupazione, decremento della produzione e della produttività, impoverimento del ceto medio, calo dei consumi, fallimento di imprese...) dato che ogni questione, quanto più si esacerba, accelera il processo volto all'instaurazione del dominio globale. La meta non è quindi il potere economico assoluto che le élites, succubi di stigie entità, già esercitano, ma la distruzione.

Queste acquisizioni devono indurci a non riporre alcuna fiducia nelle istituzioni internazionali e nazionali: uomini “politici” ed “esperti” fingeranno di intervenire per sanare un quadro economico e sociale compromesso, uno scenario che le medesime istituzioni hanno concepito ed attuato.

Con acume, Paolo osserva: "In codesto ordine di idee, il Nuovo ordine mondiale appare in fin dei conti un paravento, un pretesto per dispiegare la follia di base che regna in essi. Notoriamente tali entità perseguono tale obiettivo dalla notte dei tempi, dal preciso istante in cui esse sono state sciolte dai vincoli cosmici che le trattenevano ed hanno così iniziato ad insinuarsi nei pertugi che si aprivano via via nella Grande Muraglia".

E' proprio questa follia distruttiva che pungola ognora i sinarchisti, gli "scienziati" ed i tecnocrati loro alleati: li spinge a devastare la Terra, ad uccidere, a diffondere malattie, a far strame della bellezza e della verità. Essi preferiscono regnare su un cimitero che non regnare. Ad una vita sotto il segno dell'armonia e della natura, antepongono il delirio di agonizzanti atterriti dalla morte. Il loro mondo è un sepolcro tecnologico, il cui coperchio chiude ermeticamente l'avello in modo che non penetri neppure un filo d'aria ed una riga di luce.

Questa insania è, però, soprattutto autodistruttiva: come maldestri dinamitardi, gli artefici della devastazione saranno le vittime degli ordigni che essi stessi hanno piazzato.


Fonte: Zret Blog



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