lunedì, aprile 02, 2012

Gianni Lannes: la guerra ambientale è in atto

Il giornalista investigativo, Gianni Lannes, è noto per alcune sue inchieste molto scomode. Ha indagato sull'omicidio di Ilaria Alpi e del suo operatore ed è autore di reportages circa le navi che, piene di rifiuti tossici e radioattivi, sono state affondate nel Mediterraneo dalla criminalità organizzata su incarico del governo Berlusconi. A proposito delle scie chimiche, Lannes è categorico. La Geoingegneria è una realtà concreta, documentata e verificabile. Si tratta di una guerra ambientale combattuta contro il pianeta e la popolazione. Tra i fini principali si annovera la depopulation: gli ecosistemi vengono contaminati ed impoveriti per sterminare, in modo quasi inavvertito ma implacabile, interi gruppi umani.



4 commenti:

  1. L’idea tecnologica, il suo nefando principio separatore tutt’altro che nuovo è assai antico, la mortificazione delle potenzialità vitali che propone affonda i suoi motivi in alcuni archetipi presenti forse in tutti i testi sacri dell'antichità, in fondo già lo stesso Omero nel libro XVIII dell'Iliade riferisce di automi costruiti da Efesto, schiave d'oro semoventi e parlanti; analogamente nel VII libro dell'Odissea si trovano cani d'oro nella reggia di Alcinoo.
    penso comunque a Mnemosine e le sue figlie, le Muse, del sodalizio instaurato con l’identità lirica del fragile uomo: la creatura di un solo giorno.
    Ieri ho letto la notizia che da qui a breve la Russia doterà il proprio esercito di armi psicotroniche atte a ridurre le persone alla stregua di zombie e se questo è riportato sul giornalino della metro vuol dire che allora già si usano queste armi. Assistiamo apparentemente impotenti al puro abominio.
    Alla fine l'uomo in assoluto è l’essere più enigmatico del creato, ora costretto a vivere la più atroce delle Età.

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  2. allora aggiungo...tanto per rispondermi da solo come un alienato...sulla scorta del pensiero di Filippani Ronconi, ogni epoca ha la sua impronta spirituale, ogni epoca riserva agli uomini prove da superare e dolori nonché frutti da raccogliere.
    Per chi comprende il senso dell’attuale Ciclo e dei più ampi che lo contengono, il giorno più bello è dunque quello presente.
    Le ultime epoche storiche sono state caratterizzate da una progressiva discesa nella materia, ma questa discesa nella materia rappresenta per l’uomo nobile e per tale intendo dire ispirato, per chi ricerca pervicacemente l'ispirazione oltre ogni possibile mortificazione, rappresenta dunque una singolare prova d’ardimento.
    Viviamo il Kaly-Yuga, l’epoca della massima materializzazione, che in definitiva è anche quella che rende possibile il conseguimento dei più alti traguardi di liberazione.
    Troppo spesso si equivoca l'aspirazione alla nobiltà con l'assunzione di un atteggiamento posticcio camuffato con la ridicola maschera di idee pseudoaristocratiche se non quando razziste.
    Non è questo l'invito ad una appartenenza larvale con un passato idealizzato e mai stato come ce lo immagginiamo dovesse essere.
    L'importanza risiede nel valore del qui e ora.
    La Tradizione è sola libertà possibile che possiamo darci e questo richiede non solo un esercizio di luminosa Disciplina ma anche di sovrana illusione, illusione intesa nella sua accezione eminentemente positiva.
    In definitiva nobiltà è conoscenza ma conoscenza non è aridità nozionistica e classista, quanto invece e sicuramente intelligenza d'amorosi sensi. Quest'età è l'età più disumana, più acrilica, più ferocemente antitradizionale che ci sia mai stata.
    Il Valore Tradizionale è assolutamente in antitesi col pensiero industriale.
    Tradizione è identità lirica, così come testimoniano Omero, Virgilio, Valerio Flacco, Dante e le vaste opere scolpite e dipinte che elevarono il senso dell'uomo nella storia.
    C'irraggeranno come polli di batteria, e sia!
    La convinzione personale è che i misteri dell'anima non potranno dissolversi dentro un fascio di microonde. Il cervello invece si.

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  3. Concordo con te, Giovanni. L'unico limite che può confinarci è l'infinito.

    Ciao

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  4. Hai ragione: anche il mitico Talos probabilmente era un automa.

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