giovedì, maggio 01, 2008

Mettiamoci una croce sopra

Lode della dialettica (Bertold Brecht, trad. di Franco Fortini)

L'ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.
Gli oppressori si fondano su diecimila anni.
La violenza garantisce: Com'è, così resterà.
Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda
e sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.
Ma fra gli oppressi molti dicono ora:
quel che vogliamo, non verrà mai.
Chi ancora è vivo non dica: mai!
Quel che è sicuro non è sicuro.
Com'è, così non resterà.
Quando chi comanda avrà parlato,
parleranno i comandati
.
Chi osa dire: mai?
A chi si deve, se dura l'oppressione? A noi.
A chi si deve, se sarà spezzata? Sempre a noi.
Chi viene abbattuto, si alzi!
Chi è perduto, combatta!
Chi ha conosciuto la sua condizione, come lo si potrà fermare?
Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani
e il mai diventa: oggi!

Durante questi mesi abbiamo assistito alla "ritirata strategica" di diversi attivisti, scienziati, ricercatori indipendenti. Costoro, in seguito a pressioni di vario tipo, hanno pensato di abbandonare il campo minato e di ritornare alla loro normale vita di tutti i giorni. L'argomento "scie chimiche" non è, infatti, per nulla digerito dall'establishment, perciò le minacce o, quando va bene, i "cortesi consigli" non si contano ed è comprensibile che non tutti se la sentano di proseguire nella ricerca e divulgazione di verità scomode.

In effetti, apprezziamo di più una persona che, di fronte a "realtà più grandi", decide di gettare la spugna e, con onestà, spiega i motivi della sua scelta. Possiamo capire.

Purtroppo, però, non accade sempre così ed allora ci troviamo di fronte ad atteggiamenti ambigui per opera di personaggi che, pur di non abbandonare un ruolo che porta loro, evidentemente, autostima, si arrampicano sugli specchi pur di non inimicarsi i disinformatori. In tal modo restano in bilico ed in mezzo a fiumi di parole dette e scritte non solo non assumono nessuna posizione, ma addirittura occultano dati che noi definiremmo definitivi, pur di non inimicarsi quelle frange dei servizi segreti che hanno, invece, costretto altri ricercatori ad abbandonare.

Ecco quindi che i suoi "studi" proseguono, farraginosi ed inutili, focalizzati pedissequamente sull'"analisi" di documenti ufficiali, palesemente mendaci, come quelli della N.A.S.A. (vedi, ad esempio: "Contrail identification chart and formation guide", "Contrail Science", "Contrail education" etc.).

Così, ad esempio, leggiamo uno stralcio di un delirio di Santacroce:

"Verificare l'esistenza di scie anomale nei nostri cieli vuol dire verificare se esistono scie diverse dalle normali scie di condensazione. Per far questo è necessario avere prima ben presente cosa sia una normale scia di aereo, come si formi e come essa evolva nel tempo. In questo breve post, basandomi su articoli scientifici e su quanto riportato nel sito della NASA, riassumo come e perchè si formano le normali scie di condensazione di aereo, e perchè in certi casi esse permangono e si espandono. [...]

Oppure...

[...] "Dopo avere effettuato un po’ di fotografie ho iniziato a filmarlo. E mentre lo filmavo, con mia grande sorpresa, l'aereo ha iniziato magicamente a produrre una scia. Pensavo che si potesse trattare della tanto agognata prova dell'esistenza delle scie chimiche: un aereo con scia a quota bassa (ricordo che al momento non esistono prove di rilascio di scie a quote non consentite pubblicate in riviste scientifiche referate). [...] L'aereo fotografato è stimato, come detto, a 9200 metri e non fa la scia nella foto utilizzata per la stima. Cosa dice l'Appleman riguardo ai 9200 metri il 19 gennaio? A 9200 metri, secondo il diagramma di Appleman alle 13, non vi erano le condizioni per rilasciare una scia. Perfetto. E' proprio quello che volevamo. L'aereo della fotografia non fa la scia ed è stimato a 9200 metri e l'Appleman ci dice che a quella quota non ci sono le condizioni. I conti tornano. I dati confermano la stima della quota.

Ma dopo, la scia si forma. La vediamo bene nel video. Può essere allora che a quote più alte ci siano condizioni per le scie? L’Appleman ci dice che le condizioni per la formazione di una scia iniziano più sopra. A 9370 metri abbiamo una zona in cui i valori di temperatura e umidità iniziano a sovrapporsi nel grafico. La radiosonda salta quindi a oltre 10500 metri. A questa quota, le condizioni per avere scie sono nette.
[...]

Cosa ci indicano questi dati allora? Questi dati ci indicano che NON ho evidenze che la scia sia chimica. Quando l'aereo è passato sulla mia verticale si trovava a 9200 metri e non produceva scie, come previsto dal diagramma di Appleman. Poi l'aereo inizia a rilasciare una scia e sappiamo che le condizioni a più alte quote ci sono. La stima ipotizzata del momento in cui l'aereo inizia a rilasciare scie cade in un intervallo compatibile con la presenza di scie. E tutto questo tenendo sempre ben presente che i radiosondaggi sono a 3 ore dalla foto e quindi puramente indicativi! Non abbiamo quindi alcun elemento forte e inattaccabile che indichi che la scia sia chimica. In assenza di queste evidenze, l'identificazione migliore è che si tratti di una scia di ghiaccio. A questo punto, verificare l'ipotesi che l'aereo sia militare non ci cambia più di tanto perchè in ogni caso non abbiamo evidenza che la scia sia una scia chimica".


In buona sostanza, Massimo Santacroce affida le sue "stime" a dati ufficiali (vedi le affermazioni sulla persisteza per voce di Patrick Minnis - N.A.S.A.) e, quel che è peggio, impone una sua verità basandola sulla sola stima di una foto, correlata ad una non si sa quanto affidabile "taratura" della sua macchina fotografica. Egli valuta una quota di 9200 metri per un velivolo che, date le condizioni di visibilità (l'umidità in quota non è compatibile con la visibilità atmosferica a grandi distanze), già non poteva essere assolutamente scorto [1], se anche si fosse trovato a quote inferiori. Ma non solo! Egli nasconde, agli osservatori meno attenti che, in base ai dati atmosferici di quel 19 gennaio 2008 su Milano, non esistevano le "condizioni di sovrasaturazione" (in realtà si tratta di nozioni N.A.S.A. volte a giustificare l'esitenza di scie anomale nei cieli del mondo, ma prendiamole un attimo per buone...) per la persistenza delle scie che egli definisce "di condensa". Eppure, quando gli facemmo notare, provocatoriamente, che l'aereo da lui ripreso volava sotto gli stratocumuli, ebbe a rispondere che non si trattava di stratocumuli, ma di scie persistenti. Tutto questo in netto contrasto con i dati delle radiosonde da lui stesso richiamate! Una volta fattagli notare la palese contraddizione nelle sue affermazioni, Santacroce cancellò il nostro commento all'articolo. E' un approccio scientifico, il suo o un maldestro occultamento di dati oggettivi?

Si potrebbe eccepire che i calcoli di Santacroce rispettano la procedura scientifica, ma tale impressione si scontra con innumerevoli elementi che confutano queste certezze. Il fatto è che Santacroce non si cura per niente di esaminare prove che sono in netto contrasto con le sue errate conclusioni, ma anzi le nasconde, poiché esse smentiscono definitivamente le analisi sin qui da lui svolte.

Dispiace che una persona di una certa competenza, come Santacroce, pur di raccogliere il plauso (e certo di non essere più infastidito, minacciato o ricattato) da loschi figuri come i disinformatori axlman, scie-nziato, brain_use, denis_helicopter, giovanni, Emanuele Ciriachi etc., rinneghi la sua dignità di uomo, abiuri i principi scientifici, preferendo proseguire in una falsa attività di ricerca pur di non abbandonare un ruolo nel quale si vede appagato, il ruolo di ricercatore, pur di non scontentare i suoi padroni, verso i quali mostra una fedeltà canina.

Ecco quali sono i risultati ottenuti da Santacroce: la piaggeria più vergognosa e laida è la ricompensa di questi caudatari del sistema.


Axlman on apr 30, 2008 at 11:01 PM

Fai una bella cosa, Rosario, leggiti per bene il blog di Massimo Santacroce, questo, così ti fai finalmente un'idea di cosa vuol dire filmare aeroplani a duemila metri di quota e di cosa vuol dire affrontare seriamente l'argomento, e piantala una buona volta di fare il buffone.


Ecco! Questo è il risultato del lavoro svolto da certi personaggi, sempre in bilico tra verità scomode e convenienze personali. Forse Santacroce avrebbe fatto meglio a ritirarsi e basta, una volta subìte pressioni, invece di proseguire i suoi... "studi" riadattati alle esigenze di sopravvivenza all'interno di un Ateneo.

Spiacenti, cari disinformatori, ma la verità non è rappresentata da voi o dalle vostre momentanee bambole di pezza, ma da una prova solida ed inattaccabile, che manda voi, i vostri insulti e tutte le ricerche pseudo-scientifiche di persone che non hanno il coraggio di dire come stanno veramente le cose, al diavolo. La prova del cumulo dimostra, senza ombra di dubbio, che gli aerei impegnati nelle operazioni di aerosol volano a quote, ben lontane dai 10.000 metri sbandierati dal vostro valletto Santacroce. I cumuli attraversati in innumerevoli occasioni dai "tankers chimici" (li definiamo così per semplicità, ma qui ribadiamo che vengono quasi sempre impegnati velivoli di piccole e medie dimensioni) non superano i 2.400 metri di quota, dunque quelle scie NON SONO ASSOLUTAMENTE CONTRAILS DI CRISTALLI GHIACCIO e quelle dove fluttuano i cumuli non sono certo le quote canoniche degli aerei commerciali!

Ci pare evidente che, sebbene i disinformatori si stiano arrabattando anche su questo aspetto, affermando che le scie di condensa si possono formare anche a quota zero (essi riscrivono per questo le leggi della fisica), non potranno mai giustificare scie lunghe sino ad 800 chilometri e che si possano formare a 2.000 metri di quota e con temperature di 10 gradi sopra lo zero.

Prendiamo, infatti, in esame le immagini di questo filmato. Un velivolo bimotore percorre lo spazio di cielo sopra Sanremo e si dirige verso un gruppo di cumuli, al fine di scioglierli. Il "tanker" li attraversa, rilasciando una lunghissima scia. La sua quota di volo è immediatamente riscontrabile dalla nota altitudine dei cumuli (1500/2300 metri circa), mentre la temperatura è facilmente rilevabile da un semplice calcolo.

Quel giorno erano stati registrati 25 gradi Celsius ad 80 metri sul livello del mare. Noi sappiamo che, per ogni km di elevazione, si rileva un abbassamento di temperatura di circa 6,7 gradi Celsius. Ipotizzando un'altitudine media dei cumuli di 2000 metri, sottraiamo ai 25° Celsius 6,7 x 2 = 13,4. Otterremo una temperatura, a duemila (2.000) metri di quota, di 25 - 13,4 = 11,6 ° Celsius. Ora, quand'anche ci trovassimo in condizioni idonee di umidità relativa (cosa che comunque non si verificò a Sanremo il 16 aprile 2008), nessuno potrà mai convincere alcun fisico e meteorologo (e nemmeno noi) che si sia potuta formare una scia di cristalli di ghiaccio, lunga chilometri (quindi tantomeno annoverabile come "treccia di Berenice", di per sè scia breve ed evanescente) a 12° Celsius sopra lo zero termico.

La prova del cumulo si aggiunge alla prova dello stratocumulo, alla prova trigonometrica, alla prova del focale, alla prova del radar, alla prova del laser verde ed alla prova della propagazione del suono [2]. Tutte queste dimostrazioni, basate ora su riscontri empirici ora su calcoli matematici portano ad un univoco risultato: le scie che vediamo sfregiare i nostri cieli non sono scie di condensa, in quanto prodotte a quote estremamente basse, quasi mai eccedenti i 4.000 metri, checché ne dicano i disinformatori ed i loro lacché. Esse sono, senza ombra di dubbio, chemtrails: un'arma esotica! Sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario. Con i fatti e non con gli insulti!


[1] A pagina 11 di un vecchio testo "La fisica della particelle" di Kenneth W. Ford (versione originale 1965, quinta versione del 1980, Arnoldo Mondadori Editore, Milano) si legge "Quando un aereo a reazione passa alto nel cielo, si forma sulla sua scia una nube di cristalli di ghiaccio chiaramente visibile, anche se non è possibile scorgere l'apparecchio".

[2] "Le sorgenti principali del rumore causato da aeromobili convenzionali sono il flusso aerodinamico ed i sistemi di propulsione. Il primo viene definito anche rumore della struttura dell'aereo e viene prodotto dal flusso d'aria sulla fusoliera, dalle sue cavità, dalle superfici di controllo e dai carrelli d'atterraggio. Per tale motivo esso risulta responsabile del contributo dominante del disturbo all'interno dell'aeroplano stesso, mentre diventa di entità trascurabile rispetto al rumore dei motori per quanto riguarda la prossimità degli intorni dell'aeroporto".

Riuscite ad immaginare il rumore prodotto da migliaia di velivoli che sorvolano ogni giorno i nostri affollati cieli? Vi siete mai chiesti perché non li udite? Semplice, perché gli aerei commerciali volano a quote comprese tra 8000 e 13000 metri. Se quindi percepite il rombo sordo di un aereo e voltando lo sguardo verso l'alto lo scorgete rilasciare una scia, vi sono ottime probabilità che siete di fronte ad un velivolo che rilascia scie chimiche a bassa quota.



TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale

3 commenti:

  1. straker ottimo articolo davvero, il cerchio si stringe sempre più.

    Mi auguro con tutto il cuore che spariscano quelle persone privi di dignità.

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  2. Ciao Great. Ho atteso mesi, ma visto l'evolversi della situazione, ho pensato bene di dichiarare le nostre perplessità rispetto agli ambigui tentennamenti del Santacroce.

    Il dado è tratto ed ognuno per la sua strada. Non si può dire che non lo avessi avvertito.

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