venerdì, marzo 25, 2016

Lettera aperta al Pubblico Ministero Dottor Alessandro Bogliolo

Il PM Alessandro Bogliolo mi rinvia a giudizio? Ed io gli scrivo.

Proc. N. 256/2016

Egregio e gentilissimo Dottor Bogliolo, in merito alla prevedibile decisione di rinviare a giudizio il sottoscritto, comprendo benissimo il motivo, che, per chiarezza, allego a questa mail. Infatti dipendenti (magari in divisa) del Ministero della Giustizia operano indisturbati da anni a danno di Rosario Marcianò, impegnati in azioni di discredito e stalking. Mi chiedo: "Costoro non commettono reato?". Comprendo che la legge non è uguale per tutti, evidentemente. E che dire poi delle continue archiviazioni a vantaggio di chi mi diffama, insulta e minaccia sino dal 2007 e continua tuttora a farlo?

Mi chiedo ancora come sia stato possibile, invece, eludere completamente il documentatissimo esposto da chi scrive inviato (nel 2014) a questa Procura per l'uso irresponsabile di additivi e carburanti neurotossici da parte delle compagnie aeree civili. Visto che la parte offesa, alla quale date credito, parla di baggianate, avreste potuto almeno verificare e documentarvi, prima di decidere per il rinvio a giudizio, ma forse non siete nella possibilità di farlo.

Peraltro il Suo esimio collega Dottor Massimiliano Rainieri archiviava a mio danno un fascicolo con la seguente motivazione:



E quindi? Lei capisce che in questa Procura qualcosa non funziona...

Ad ogni modo confermo tutto e rigetto non solo la liceità del procedimento, ma anche la legittimità della Procura di Imperia (ed altre) nell'istruire questi iniqui e balzani processi ora e sempre! Infine contesto il diritto ad esistere dello Stato italiano e di qualsiasi altro Stato, poiché, come ci insegna Gramsci, "ogni Stato è una dittatura".

https://www.youtube.com/watch?v=U-23wyFlLlc
https://www.youtube.com/watch?v=5bs_F14E-Mw

Distinti saluti.

Rosario Marcianò



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mercoledì, marzo 23, 2016

Le grottesche ed arbitrarie accuse della Bencivelli all'origine di un altro procedimento-farsa



ENNESIMO RINVIO A GIUDIZIO PER AVER DETTO LE COSE COME STANNO E CHE CONFERMO

Il Pubblico Ministero del Tribunale di Imperia, Dottor Alessandro Bogliolo, decide per il rinvio a giudizio a carico di Rosario Marcianò (l'ennesimo), poiché avrebbe "offeso" la giornalista della testata "La Stampa", definendo la categoria "giornalai" in questo video, pubblicato e titolato da Elia Menta.

Perché? Sono forse dei cronisti? Gli ultimi scivoloni relativi agli pseudo-attentati di Bruxelles non lo dimostrano? Confermo tutto e rigetto non solo la liceità del procedimento (nonché dei precedenti), ma anche la legittimità della Procura di Imperia (ed altre) nell'istruire questi iniqui e balzani processi ora e sempre! Infine contesto il diritto ad esistere dello Stato italiano e di qualsiasi altro Stato, poiché, come ci insegna Gramsci, "ogni Stato è una dittatura".

Leggete le motivazioni del PM e giudicate le pseudo-argomentazioni vergate, tra le altre cose, in una prosa improbabile e con una punteggiatura orribile.

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venerdì, marzo 11, 2016

Falsa identità



POLIZIA POSTALE, MAGISTRATI E DISINFORMAZIONE: UN UNICO SOGGETTO A DANNO DELLA VERITA'. KOENIG E' MARCIANO'? SECONDO LA PROCURA IMPERIESE LA RISPOSTA E' SI'.

L'assioma della magistratura e dei negazionisti al soldo dello Stato è sempre il medesimo: Rosario Marcianò è un soggetto da eliminare e poiché non lo possiamo far fuori, lo eliminiamo civilmente. Così ora lo accusano anche di sostituzione di persona. Ciò, è bene chiarirlo, sulla base delle dichiarazioni di certa Silvia Bencivelli, giornalista del quotidiano "La Stampa", socia U.A.A.R. e socia C.I.C.A.P., elemento in stretto contatto con Federico De Massis alias Task Force Butler e con la disinformazione organizzata che gravita attorno ai due Ministeri (Interno e Giustizia) oltre che al C.I.C.A.P. sopra citato. E' un soggetto organico al sistema, si potrebbe dire.

La tesi secondo cui Koenig e Marcianò sarebbero la stessa persona permette ai magistrati di assecondare le accuse della Bencivelli e di intentare una causa contro Rosario Marcianò, in cui la parte "offesa" è proprio la Bencivelli che non solo nel suo dossier presentato in Procura, ma anche nelle conferenze organizzate dal C.I.C.A.P., afferma (mendacemente) che Rosario Marcianò si spaccia per tale Koenig, al fine di poter minacciare la povera ed indifesa redattrice.

Ovviamente sia gli agenti della Poltel di Imperia (tra questi abbiamo testimoni per la difesa di Angelo Nigrelli alias Wasp) sia i magistrati avvalorano questo castello accusatorio senza fornire prove di sorta, ma semplicemente basandosi sulle affermazioni di negazionisti-stalkers come Task Force Butler e soci. Insomma... dal 2011 ad oggi tutti i processi a carico dei fratelli Marcianò sono stati suggeriti da Federico De Massis, per cui si comprende come mai la stessa magistratura archivia immancabilmente le querele a carico di questo persecutore.

Non dimentichiamo che fu la stessa Polizia Postale di Imperia, nella persona dell'Ispettore Dottor Ivan Bracco (testimone a difesa per Angelo Nigrelli) a proporre la perquisizione personale ed il sequestro hardware a danno dei fratelli Marcianò nel novembre 2013. Ciò sulla base di NIENTE! Possiamo immaginare sia logico, visto e considerato che gran parte degli accessi ad Internet che in questi anni hanno testimoniato le azioni di stalking, porta agli indirizzi IP dei due Ministeri (Interno e Giustizia) Quindi è proprio certo personale in divisa a collaborare strettamente con la disinformazione organizzata.

Niente proiettili o infarti procurati, dunque (almeno per ora), ma mille processi penali, indispensabili per togliere finalmente di mezzo due cittadini scomodi.



Bisognerebbe chiedere alla Bencivelli chi le ha suggerito che Koenig e Rosario Marcianò sarebbero la stessa persona. Federico De Massis?




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