venerdì, novembre 17, 2006

Scie chimiche: non bastano nemmeno le prove

Absit iniuria verbis

Parliamo di scie chimiche e del rapporto che i giornalisti(?) hanno con questo argomento...


Penso che se i "portatori sani di veline" avessero un po' di amor proprio non farebbero sciopero dichiarando che "la loro indipendenza nel dare le notizie, verrebbe compromessa dai nuovi contratti COCOPRO". Essi non sono più liberi da tempo immemorabile.

Osservo, invece, che giornalisti senza un editore alle spalle, hanno avuto il coraggio di affrontare l'argomento "Chemtrails". Il problema sono gli editori e la vigliaccheria della stragrande maggioranza (il 99,96%) dei giornalisti(?), che non vogliono rischiare il posto. Essi quindi, rinunciano alle fondamenta morali e professionali del loro mestiere e si abbeverano nella ciotola piena di porcherie (le notizie da divulgare e quelle da non divulgare) che il padrone offre loro.

Questo è il giornalismo oggi. Una finzione cinematografica di terz'ordine!

La dottoressa Gabanelli, ad esempio, cerca prove e poi nei servizi di Report essi stessi riprendono scie ovunque. Io mi chiedo: "Non le vede?".

Nessuno ne vuole parlare. Siamo sicuri che sia una bufala in stile internet? Piuttosto... chiediamoci ogni giorno perché la magistratura, i giornali, i politici, le televisioni, non danno seguito alle nostre richieste. Perché i pubblicitari creano spots nei quali devono appositamente essere presenti fotogrammi con scie chimiche. Perché la N.A.S.A. investe milioni di dollari per insegnare ai bambini che le scie che vedono sono normali "cirrus aviaticus". Perché Ruzzante, che aveva avuto il coraggio di presentare due interpellanze parlamentari, non è stato più candidato dal suo partito. Perché Pecorario Scanio, Grillo, Di Pietro, censurano la sola parola "scie chimiche" nei loro blogs. Perché tanto impegno ad opera dei debunkers di professione sguinzagliati sulla rete. Perché il controllo capillare dei forum, dei siti web e dei blogs che trattano l'argomento.

Tutte queste sono prove! Cara Gabanelli.

Per concludere...

Mobilitiamoci! Eseguite esposti, chiamate il NOE e l'ARPA di zona. Rompete i cosidetti sino all'esaurmento dei nostri carnefici e dei loro complici.

Osservate un aereo senza contrassegni come quello riportato più sotto utilizzare l'aereoporto della vostra città? Telefonate ai Carabinieri. Chiamate gli uffici dell'aereoporto e fategli vedere che a noi non ci possono prendere ancora per molto per i fondelli, perché siamo I N C A Z Z A T I !!!! Nessun aereo può volare senza contrassegni senza permessi speciali. Verrebbe abbattuto in dieci minuti. Questi permessi, chi li fornisce? Chiedetelo.

Tanker KC-135 in procedura di atterraggio presso l’aereoporto di Caselle (Torino) – Venerdi 10 Novembre 2006 – ore 09:37 - Notare la totale assenza di coccarde identificative
Tanker KC-135 in procedura di atterraggio presso l’aereoporto di Caselle (Torino) – Venerdi 10 Novembre 2006 – ore 09:37 - Notare la totale assenza di coccarde identificative.

Tanker KC-135 in dotazione alla U.S. Air Force, regolarmente identificabile
Tanker KC-135 in dotazione alla U.S. Air Force, regolarmente identificabile.

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