C.U.D. pensionati: niente più invio a casa... dicono che serva a risparmiare, evitando le spese per la spedizione via posta tradizionale. Ma è vero? A quanto pare no, giacché per accedere ai servizi on line degli enti "previdenziali" si deve ottenere un codice PIN che, per metà viene inviato via SMS o posta certificata (PEC) e, per l'altra metà, è spedito a domicilio, via posta prioritaria. Non ci si era vantati che questa procedura era utile per eliminare i documenti cartacei e la posta tradizionale? Oltre a ciò, si può ben immaginare come questa iniziativa, dettata dalla recente "Legge di stabilità" (manovra economica) dell'esecutivo Monti, sia solo un ulteriore strumento per vessare i poveri pensionati che, spesso, vivono soli, inabili a muoversi, senza assistenza alcuna e, ovviamente, senza computer, stampante, telefono cellulare e che non sanno nemmeno che cosa sia la PEC, porca miseria! Quindi lo Stato non solo tratta come cittadini di serie C persone uomini e donne che hanno lavorato una vita per racimolare poi un assegno miserrimo ma che, ora, rischiano anche sanzioni per il semplice fatto di non essere in grado di superare taluni ostacoli. Sono scogli che, anche per chi è pratico, sono a dir poco da manicomio. Questa sarebbe la semplificazione digitale? Ma andate a cagare!
Sul portale dell'I.N.P.S. leggiamo:
"Devi richiedere il PIN? Per accedere ai servizi telematici INPS è necessario avere un PIN, cioè un codice segreto di identificazione personale (Personal Identification Number). Al momento sia di prima richiesta sia di nuova richiesta in fase di smarrimento, ti verrà assegnato un PIN di 16 caratteri. Al momento del primo accesso il PIN da 16 caratteri verrà trasformato in uno da 8. Questo per consentire una gestione più semplice del PIN senza diminuirne la sicurezza. Inoltre gli utenti che hanno già un PIN attivo da 16 caratteri possono continuare ad utilizzarlo; in occasione della sua modifica anche per tali utenti verrà generato un PIN di 8 caratteri".
Tuttavia non finisce qui! Il PIN scade ogni tre mesi, quindi alla volta successiva, bisognerà ripetere l'esasperante procedura di rinnovo con ulteriore, si suppone, invio per posta prioritaria, di metà del nuovo PIN. Siamo alla follia!
Sul portale dell'I.N.P.S. leggiamo:
"Devi richiedere il PIN? Per accedere ai servizi telematici INPS è necessario avere un PIN, cioè un codice segreto di identificazione personale (Personal Identification Number). Al momento sia di prima richiesta sia di nuova richiesta in fase di smarrimento, ti verrà assegnato un PIN di 16 caratteri. Al momento del primo accesso il PIN da 16 caratteri verrà trasformato in uno da 8. Questo per consentire una gestione più semplice del PIN senza diminuirne la sicurezza. Inoltre gli utenti che hanno già un PIN attivo da 16 caratteri possono continuare ad utilizzarlo; in occasione della sua modifica anche per tali utenti verrà generato un PIN di 8 caratteri".
Tuttavia non finisce qui! Il PIN scade ogni tre mesi, quindi alla volta successiva, bisognerà ripetere l'esasperante procedura di rinnovo con ulteriore, si suppone, invio per posta prioritaria, di metà del nuovo PIN. Siamo alla follia!
Attacco all'informazione
CLICCA QUIRange finder: come si sono svolti i fatti
Il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, risulta percepire solo lo stipendio dell'Inps, pari a 209 mila euro l'anno, mentre è noto che il manager convoglia su di se ben 22 altre cariche, tra cui quella di vicepresidente di Equitalia (ma c'è anche Telecom e Fandango) per cui il suo reddito supera ampiamente il milione di euro.
RispondiEliminaPer non parlare di Attilio Befera, l’integerrimo mastino del fisco, comparso solo per i suoi 304 mila euro l'anno come direttore dell'Agenzia delle Entrate e non anche per il suo stipendio come direttore di Equitalia.
"I TELEMATICI DELL'INPS"
La nuova odissea dei pensionati si chiama «Cud on line». Conseguenza dell’arcinota spending review del governo, il certificato unico dei redditi di pensione o di lavoro dipendente che fino all’anno scorso arrivava a casa via posta ora bisogna procurarselo su internet, sul sito dell’Inps.
Meraviglie dell’informatizzazione. Peccato che in questo modo si tagli fuori tutta una fetta di contribuenti che il web non sanno neppure che cosa sia. E che non possiede computer e stampanti, per andare a caccia del Cud per il 730 o per il modello Isee per gli sconti sanitari.
Il tutto per risparmiare 50 ml. torturando i pensionati. Il vaffa ci sta alla grande, che paghino loro con i mega stipendi che hanno, senza rapinare i 3€ alla povera gente.
Caro Wlady, questi personaggi andrebbero appesi per le palle!
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