"Altra iniziativa discutibile per opera della Procura di Imperia che, attraverso il Procuratore Generale Dott. Alessandro Bogliolo, ha presentato ricorso presso la Corte di Appello di Genova, avverso l'assoluzione in primo grado (perché il fatto non sussiste) in merito ai "reati" contestati (nel processo Solesin) di "Sostituzione di persona" e "Simulazione di reato". Secondo il Dottor Bogliolo, i delitti sussisterebbero comunque, poiché il sottoscritto ha pubblicato prima e dopo la sospensione operata da Facebook e poiché il "profilo criminale" di Rosario Marcianò avvalora la tesi secondo cui si paleserebbe una spiccata tendenza a mentire da parte del medesimo. Il Procuratore Generale chiede una nuova perquisizione con accesso al computer dell'imputato e, se il ricorso sarà accolto, una condanna a 2 anni e sei mesi complessivi di reclusione.
Si tenga conto che il processo Solesin contro Marcianò è soggetto a nullità assoluta, in quanto l'indagato fu interrogato dal Pubblico Ministero, Dottor Cinella Della Porta, in assenza del legale difensore. Quindi, in violazione del Codice di procedura penale, il processo non poteva nemmeno essere celebrato. Tuttavia il Giudice di Primo grado, Dottor Minieri, ha deciso comunque di procedere ed ha emesso condanna per il "reato di diffamazione" (per aver asserito che Valeria Solesin è viva), assolvendo però l'imputato per i reati (supposti) di cui sopra. Dunque è ovvio che chi scrive ha proposto ricorso in sede di Appello ed ha presentato istanza di annullamento del procedimento de quo. Pare, però, che la Procura Generale del Tribunale di Imperia non sia ancora soddisfatta, giacché chiede un nuovo processo per i delitti citati. In modo oggettivo si può constatare un "fumus persecutionis" senza precedenti. Vi aggiornerò, se e quando vi saranno sviluppi".
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Si tenga conto che il processo Solesin contro Marcianò è soggetto a nullità assoluta, in quanto l'indagato fu interrogato dal Pubblico Ministero, Dottor Cinella Della Porta, in assenza del legale difensore. Quindi, in violazione del Codice di procedura penale, il processo non poteva nemmeno essere celebrato. Tuttavia il Giudice di Primo grado, Dottor Minieri, ha deciso comunque di procedere ed ha emesso condanna per il "reato di diffamazione" (per aver asserito che Valeria Solesin è viva), assolvendo però l'imputato per i reati (supposti) di cui sopra. Dunque è ovvio che chi scrive ha proposto ricorso in sede di Appello ed ha presentato istanza di annullamento del procedimento de quo. Pare, però, che la Procura Generale del Tribunale di Imperia non sia ancora soddisfatta, giacché chiede un nuovo processo per i delitti citati. In modo oggettivo si può constatare un "fumus persecutionis" senza precedenti. Vi aggiornerò, se e quando vi saranno sviluppi".
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