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mercoledì, novembre 02, 2011

L'altra faccia di Obama

Ombre dal passato e promesse disattese

Autrice: Enrica Perucchietti

Casa editrice: Uno-Infinito Editori

Lo trovi qui.

Ormai da qualche tempo tutto il mondo si sta ponendo la stessa domanda: chi è realmente Barack Obama? Colui che incarna il famoso "sogno americano" è veramente un uomo del popolo salito alla ribalta per proprio merito? Quali interessi si nascondono, ad esempio, dietro i proclami umanitari che hanno spinto gli U.S.A. ad entrare in guerra contro la Libia di Gheddafi? Che cosa si nasconde dietro la riforma della sanità? Perché sono stati privilegiati i poteri forti a discapito dei contribuenti nella gestione politica della crisi finanziaria?

Ombre sempre più insistenti stanno mutando l'immagine con cui ha ammaliato il mondo anche attraverso il suo celebre motto "Yes, we can”, con il quale ha condotto la sua campagna elettorale, la più dispendiosa della storia. Appoggiato dai soldi delle banche e delle multinazionali, ha dovuto intraprendere accordi con imprenditori corrotti e terroristi per portare avanti la sua fabbrica del consenso.

L’autrice, Enrica Perucchietti, ci conduce a conoscere meglio questo personaggio attraverso le ombre della sua biografia. Ci spiega, tra le varie cose, come la nuova amministrazione democratica abbia presto disatteso ogni promessa di cambiamento, schierandosi dalla parte dei gruppi di potere e come abbia fatto ricorso a tecniche di manipolazione mentale per raccogliere voti.

L’obiettivo del libro è quello di fornire una risposta ai diversi interrogativi, ormai sempre più leciti: il Presidente è un burattino nelle mani delle lobbies di Wall Street? O un prescelto invischiato nei segreti della C.I.A. ed affiliato a gruppi occulti legati a Massoneria e Bilderberg? Esiste un Governo ombra che decide le sorti degli U.S.A. e del mondo per la costituzione di un Nuovo ordine mondiale di stampo fascista?

Enrica Perucchietti vive e lavora a Torino come giornalista e scrittrice. Dopo la laurea in Filosofia, intraprende la carriera di giornalista televisiva in programmi di politica, sport e attualità, diventando presto un volto noto del Nord Italia. Dopo numerose pubblicazioni in riviste nazionali, decide di gettarsi a tempo pieno nella scrittura. L’altra faccia di Obama è il suo primo saggio.

Book trailer qui.




Uno-Infinito Editori

mercoledì, agosto 10, 2011

Le classi non dirigenti ed il governo invisibile: i casi emblematici della Norvegia e dell'Italia

Norvegia, 22 luglio 2011: secondo i media ufficiali, un’autobomba esplode nel centro della capitale, Oslo, a poca distanza dalla residenza del Primo ministro. Le vittime sono sette. Due ore dopo, nell’isola di Utoya, Andrei Breivik, sparando all’impazzando, uccide ottantasei giovani che partecipano ad un raduno del Partito laburista.

Breivik è considerato l’unico responsabile della carneficina. I dubbi sulla versione di regime sono più che legittimi: era stata compiuta nei giorni precedenti al duplice attentato un’esercitazione militare. Come in altre occasioni (New York, 9 11; Londra 77 ). Le esercitazioni sono impiegate per sgomberare intere aree dove i servizi segreti possono piazzare cariche. Non si comprende come da solo Breivik abbia potuto ideare e perpetrare il criminale atto, dall’acquisto del fertilizzante (così è stato riportato) adatto ad essere usato come esplosivo, alla collocazione degli ordigni, dalla pubblicazione sulla Rete del suo nefando piano all’elusione delle misure di sicurezza, senza destare i sospetti dell’Intelligence e della polizia, senza che fossero decise indagini e perquisizioni, senza che fosse oscurata la sua pagina sulla Rete. Per molto meno, interviene la solerte Polizia postale. Se, come è assai probabile, i tragici eventi norvegesi sono stati concepiti ed attuati dai servizi, al candidato manciuriano Breivik è stata lasciata l’assoluta libertà di agire, chiudendo entrambi gli occhi.

E’ quasi certo che la strage norvegese è stata decretata in alto loco dal governo occulto mondiale che agisce nella totale impunità, poiché ufficialmente è un esecutivo che non esiste. I moventi dell’efferata decisione sono facili da intuire: la Norvegia, pur non essendo uno stato democratico, è un po’ meno tirannico di tanti altri; non ha ancora aderito all’euromoneta; è incline, nello scacchiere internazionale, a sostenere i Palestinesi; ha mantenuto un sistema di provvidenze sociali, ereditato dai governi socialdemocratici che per decenni hanno retto le sorti del paese scandinavo; ha escluso due imprese israeliane dalla possibilità di ottenere dei lucrosi contratti nel settore del petrolio... Sono altrettanti delitti di lesa maestà che giustificano, secondo la visione criminale delle élites criptocratiche, un sanguinario avvertimento per cui è stato scelto un giorno non casuale, il 22, multiplo di 11. Inoltre gli accadimenti norvegesi rientrano nella strategia del terrore atta a criminalizzare ora gli Islamici ora i Cristiani, dipingendoli come fanatici ed integralisti, grazie alla grancassa dei media controllati.

Sui retroscena dell’ecatombe non è il caso di indugiare, perché è arcinoto ormai il modus operandi della Cabal. Qui occorre, però, mettere in luce il ruolo del governo norvegese e, per analogia, la funzione di tutti i governi, incluso quello italiano. Le classi dirigenti dei vari stati sono, a conti fatti, classi NON dirigenti, ossia sono formate da docili esecutori dell’autorità planetaria che pone i vari esecutivi di fronte ad un aut aut: “O obbedite alla nostra volontà o vi dovete attendere delle ritorsioni”. E’ ovvio che i vertici politici di ciascuna nazione non conoscono tutti i progetti ed i fini della criptocrazia, ma non ne ignorano le linee salienti: forse l’esecutivo norvegese che, per snobismo o per accreditare di fronte al mondo una bella immagine di sé sostiene la causa palestinese, non sa che i cieli del paese scandinavo sono inquinati dalle scie chimiche?

Finge di non sapere nulla, proprio come Berlusconi simula di essere all’oscuro che la crisi economica abbattutasi sull’Italia è stata programmata ed attuata dai suoi padroni. Qualcuno ha scritto che, grazie al suo vile servilismo nei confronti della N.A.T.O. e dell’impero statunitense, l’Italia non avrebbe mai dovuto temere rappresaglie, sotto forma, ad esempio, di feroci speculazioni atte a distruggere l’economia. Ebbene, era un clamoroso errore. L’Italia, nonostante sia succuba degli Stati Uniti, si trova nell’occhio del ciclone: evidentemente gli Stati Uniti c’entrano poco o punto, visto che sono anch’essi soggetti ad una micidiale pressione speculativa che li sta portando al fallimento. Così è stato deliberato: lo sfacelo economico non è tanto la conseguenza di un detestabile sistema ipercapitalista, quanto il pretesto e lo strumento per condurre gran parte del pianeta ad una situazione di miseria e di recessione, intesa come pre-condizione necessaria e sufficiente per instaurare il “salvifico” governo mondiale.

Pertanto tutte le misure draconiane che i ministri dell’economia prenderanno saranno fumo negli occhi, controproducenti ed inefficaci. Inoltre, pur essendo ormai stato con impudenza comunicato Urbi et orbi che la vera causa del debito “sovrano” NON è lo stato sociale, ma l’emissione di titoli del debito pubblico, a loro volta collegati alla frode del signoraggio, i politici annunciano che per conseguire il pareggio del bilancio (fine utopico), si dovranno ulteriormente tagliare gli stipendi, i salari, le pensioni, i servizi e che sarà necessario aumentare il carico fiscale anche con l’aggravio delle inique imposte indirette.



E’ come se un genitore, adirato per una grave mancanza di un figlio, desse un sonoro ceffone al fratello del tutto incolpevole. Eppure le cosiddette parti sociali, la sedicente opposizione, le associazioni dei consumatori, dopo aver espresso qualche timida protesta, affermeranno che, per evitare il tracollo, è inevitabile compiere dei sacrifici. Persino il già vessato, martoriato, dissanguato umile cittadino accetterà di compiere dei sacrifici, senza accorgersi dell’ennesimo raggiro: gli spilleranno ancora quattrini, accusandolo di essere la causa di tutti i mali, perché non è produttivo, è andato in pensione troppo presto, poiché si avvale del servizio sanitario, anche quando non è indispensabile e via discorrendo. Intanto gli organi di regime continueranno a mostrare al suddito stupido le vere ragioni di un debito inestinguibile (i buoni del Tesoro), in quanto concepito per essere tale e per asservire gli Stati ai banchieri internazionali, a loro volta sottoposti alla volontà degli Oscurati. Quasi nessuno capirà che il signoraggio, le esorbitanti spese militari (incluse quelle per la biogeoingegneria) formano la mostruosa voragine che inghiotte tutto il denaro disponibile. Non lo comprenderà nemmeno quando il tartassato cadrà nella voragine.

Per concludere la piramide del potere mondiale.

Oscurati - Altri

Banchieri internazionali con le loro istituzioni (F.M.I., Banca mondiale, Banca dei regolamenti internazionali, Banca centrale europea…)

Complesso militare-industriale comprese le multinazionali di ogni settore

O.N.U. ed istituzioni collegate

Superstati (Unione europea, Organizzazione delle nazioni americane, Unione africana etc.)

Stati nazionali retti dalle classi NON dirigenti

Popoli

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