Sanremonews, la testata sciacondensara, pubblica prontamente la velina ricevuta dalla "parte offesa". Un processo farsa che si conclude come era ben prevedibile e non per via di un'accertata colpevolezza, ma piuttosto perché la Magistratura è l'arma usata dal regime per far fuori gli oppositori. Sono onorato di far parte delle vittime di uno Stato canaglia.
Quanto segue è estratto dalle dichiarazioni spontanee consegnate al Giudice Domenico Varalli. Traetene voi le conclusioni.
Senza entrare nel merito del procedimento in esame, l’"imputato" rigetta in toto le imputazioni, considerandole, a tutti gli effetti, una forzatura che ha l’unico obiettivo di rinviare a giudizio, a prescindere dalla reale e concreta sussistenza nonché fondatezza delle accuse mosse dalla “parte offesa” e dal Pubblico Ministero.
Inoltre si contesta l’eccezione, secondo cui il sottoscritto sarebbe recidivo, in quanto, anche se non si considera la fondatezza di tali asserzioni che sono tutte da verificare e dimostrare, si precisa che la recidiva, quale circostanza aggravante ad effetto speciale, per incidere sul calcolo del termine di prescrizione va contestata formalmente e quindi non è un mero status desumibile dal certificato del casellario. A tal proposito si veda:
Contestazione della recidiva e prescrizione
Cassazione penale, sez. III, sentenza 27/03/2014 n° 14439
Nella sentenza in oggetto, alla Corte di Cassazione viene chiesto di precisare come incida la recidiva, quale circostanza ad effetto speciale, sul computo del termine prescrizionale ed in particolare se essa, per avere effetti penali, debba o meno essere contestata prima dello spirare del termine di prescrizione.
La sentenza
- “La Corte, dichiarando infondato il ricorso presentato, ha sottolineato come la recidiva deve essere considerata, come anche sottolineato pacificamente in molte sentenze, non come un semplice status da desumersi dal certificato penale, ma quale circostanza che deve essere formalmente contestata all’imputato per produrre effetti penali. (1)
- Ne deriva che la stessa, ai fini della determinazione del termine di prescrizione, deve essere formalmente contestata, prima che sia spirato il termine prescrizionale del reato nella forma non aggravata”.
(1) Cass. Pen., sez I, sentenza n. 13398 del 19 febbraio 2013.
Di conseguenza, mancando l’aggravante per i motivi sopra riportati -sentenza numero 4873/17 della quinta sezione della Corte di Cassazione, a conferma della precedente pronuncia a sezioni riunite del 2015 (31022)-, è acclarato come i termini della prescrizione non possano in alcun modo essere aumentati, giacché non esiste alcuna contestazione formale all’imputato della recidiva entro i termini di legge.
Si eccepisce altresì che il rinvio a giudizio è stato ricompreso nella diffamazione a mezzo stampa, laddove il presunto reato è inquadrabile nell'articolo 595 del C.P., senza aggravante, dacché blog e social media non sono equiparabili, per le ragioni indicate dalla Cassazione, alla stampa. Ne consegue che il rinvio a giudizio è comunque illegittimo e non valido.
Si puntualizza altresì che lo scrivente, nonostante le formali richieste avanzate, non è stato in grado di acquisire il fascicolo contenente tutta la documentazione utile alla “difesa”, giacché il dossier, comprensivo di fotografie e registrazioni video e audio, si trovava nello studio del compianto avvocato Fabrizio Spigarelli e tale materiale non è presente nel fascicolo messo a disposizione dalla Procura. Dopo il decesso dell’avvocato Spigarelli, non è stato possibile in alcun modo recuperare gli incartamenti: ne consegue che la “difesa” non può esplicarsi in modo completo.
Inoltre il sottoscritto ritiene questo Tribunale (ed i togati che lo compongono) inadatti ad un giudizio equanime ed imparziale, giacché, in tutta evidenza, hanno impedito - con l’uso disinvolto delle archiviazioni - che lo scrivente potesse ottenere giustizia in merito alle decine di episodi inerenti ad atti persecutori e di diffamazione, delitti perpetrati da soggetti come l’informatico di Pescara, Signor Federico De Massis alias Task Force Butler (LINK), il quale è stato più volte querelato ma, immancabilmente, codesta Procura (come altre) ha sempre archiviato con argomentazioni pretestuose e spesso al limite del grottesco. Non si può peraltro eccepire che codesti fatti non attengano assolutamente con il procedimento in questione, in quanto è lo stesso Signor Federico De Massis che, il giorno 9 dicembre 2017, inviò allo scrivente un messaggio di posta elettronica (tra i numerosi inoltrati quotidianamente dal 2011) dal tono velatamente minaccioso (tramite il servizio di messagging della piattaforma Blogger). Cfr infra.
Mannaggia, Strakky, non ci voleva.
Anche in vista di lunedì 18...
#strakerpuppa
#zretripuppa
#nomamminanopensioncina
Ci si chiede quindi come sia possibile che il soggetto Task Force Butler al secolo Signor Federico De Massis, più volte salvato dai togati di Imperia ed altre Procure, sia al corrente della data dell'udienza del 18 dicembre 2017 della quale neppure l’imputato era informato! Le spiegazioni possono essere due:
a) Tali informazioni il Signor De Massis ha ottenute direttamente dagli uffici di codesta Procura.
b) Tali notizie il Signor De Massis ha acquisito direttamente dalla “parte offesa”.
Volendo bonariamente escludere la prima ipotesi, si può solo evincere che la data esatta dell’udienza sia stata fornita dalla stessa “parte offesa” e da qui sarebbe interessante comprendere come sia possibile che la “parte lesa” possa essere in contatto con una figura che, qui si precisa, compie impunemente atti persecutori ai danni dello scrivente sino dal lontano 2011 e che tuttora gestisce diverse pagine Web (Facebook, Blogger, Google Plus, Twitter etc.) con obiettivi chiaramente di discredito e diffamazione. Oltre a ciò, il soggetto in questione coordina e gestisce altri individui che, parimenti, agiscono a danno della rispettabilità del sottoscritto. Di conseguenza, se la “parte lesa” è in rapporti con individui impegnati da anni in atti persecutori ai danni di chi scrive, quale legittimità può avere il procedimento a carico dell’imputato? E’ quindi evidente un’inaccettabile disparità di trattamento che inficia totalmente la credibilità di questa e di altre Procure italiane, le quali pare considerino la giustizia un mezzo utile a contrastare l’opera di informazione di chi scrive in merito alla guerra climatica attualmente in corso, peraltro confermata, tra gli altri, dal Generale Fabio Mini e, guarda caso, sempre negata dai togati di questa e di altri tribunali. Infatti qual è stata la sorte degli esposti sulla neurotossicità dei carburanti avio?
Ciò chiarito, è lapallissiano il rapporto ambiguo tra Procure italiane, calunniatori di professione (sempre protetti) e “parti offese” in questo come in altri procedimenti-farsa a carico di chi scrive.
Concludendo, alla luce di quanto esposto, l’imputato comunica la sua intenzione di abbandonare l’aula, senza rilasciare alcuna ulteriore dichiarazione, rifiutando l’iniquo procedimento a suo carico e disconoscendo totalmente, vista la violazione sia delle leggi internazionali sia del dettato costituzionale sia di singole norme del Codice di procedura penale, - lo si ribadisce - la legittimità e l’autorità di codesto Tribunale.
Quanto segue è estratto dalle dichiarazioni spontanee consegnate al Giudice Domenico Varalli. Traetene voi le conclusioni.
Senza entrare nel merito del procedimento in esame, l’"imputato" rigetta in toto le imputazioni, considerandole, a tutti gli effetti, una forzatura che ha l’unico obiettivo di rinviare a giudizio, a prescindere dalla reale e concreta sussistenza nonché fondatezza delle accuse mosse dalla “parte offesa” e dal Pubblico Ministero.
Inoltre si contesta l’eccezione, secondo cui il sottoscritto sarebbe recidivo, in quanto, anche se non si considera la fondatezza di tali asserzioni che sono tutte da verificare e dimostrare, si precisa che la recidiva, quale circostanza aggravante ad effetto speciale, per incidere sul calcolo del termine di prescrizione va contestata formalmente e quindi non è un mero status desumibile dal certificato del casellario. A tal proposito si veda:
Contestazione della recidiva e prescrizione
Cassazione penale, sez. III, sentenza 27/03/2014 n° 14439
Nella sentenza in oggetto, alla Corte di Cassazione viene chiesto di precisare come incida la recidiva, quale circostanza ad effetto speciale, sul computo del termine prescrizionale ed in particolare se essa, per avere effetti penali, debba o meno essere contestata prima dello spirare del termine di prescrizione.
La sentenza
- “La Corte, dichiarando infondato il ricorso presentato, ha sottolineato come la recidiva deve essere considerata, come anche sottolineato pacificamente in molte sentenze, non come un semplice status da desumersi dal certificato penale, ma quale circostanza che deve essere formalmente contestata all’imputato per produrre effetti penali. (1)
- Ne deriva che la stessa, ai fini della determinazione del termine di prescrizione, deve essere formalmente contestata, prima che sia spirato il termine prescrizionale del reato nella forma non aggravata”.
(1) Cass. Pen., sez I, sentenza n. 13398 del 19 febbraio 2013.
Di conseguenza, mancando l’aggravante per i motivi sopra riportati -sentenza numero 4873/17 della quinta sezione della Corte di Cassazione, a conferma della precedente pronuncia a sezioni riunite del 2015 (31022)-, è acclarato come i termini della prescrizione non possano in alcun modo essere aumentati, giacché non esiste alcuna contestazione formale all’imputato della recidiva entro i termini di legge.
Si eccepisce altresì che il rinvio a giudizio è stato ricompreso nella diffamazione a mezzo stampa, laddove il presunto reato è inquadrabile nell'articolo 595 del C.P., senza aggravante, dacché blog e social media non sono equiparabili, per le ragioni indicate dalla Cassazione, alla stampa. Ne consegue che il rinvio a giudizio è comunque illegittimo e non valido.
Si puntualizza altresì che lo scrivente, nonostante le formali richieste avanzate, non è stato in grado di acquisire il fascicolo contenente tutta la documentazione utile alla “difesa”, giacché il dossier, comprensivo di fotografie e registrazioni video e audio, si trovava nello studio del compianto avvocato Fabrizio Spigarelli e tale materiale non è presente nel fascicolo messo a disposizione dalla Procura. Dopo il decesso dell’avvocato Spigarelli, non è stato possibile in alcun modo recuperare gli incartamenti: ne consegue che la “difesa” non può esplicarsi in modo completo.
Inoltre il sottoscritto ritiene questo Tribunale (ed i togati che lo compongono) inadatti ad un giudizio equanime ed imparziale, giacché, in tutta evidenza, hanno impedito - con l’uso disinvolto delle archiviazioni - che lo scrivente potesse ottenere giustizia in merito alle decine di episodi inerenti ad atti persecutori e di diffamazione, delitti perpetrati da soggetti come l’informatico di Pescara, Signor Federico De Massis alias Task Force Butler (LINK), il quale è stato più volte querelato ma, immancabilmente, codesta Procura (come altre) ha sempre archiviato con argomentazioni pretestuose e spesso al limite del grottesco. Non si può peraltro eccepire che codesti fatti non attengano assolutamente con il procedimento in questione, in quanto è lo stesso Signor Federico De Massis che, il giorno 9 dicembre 2017, inviò allo scrivente un messaggio di posta elettronica (tra i numerosi inoltrati quotidianamente dal 2011) dal tono velatamente minaccioso (tramite il servizio di messagging della piattaforma Blogger). Cfr infra.
Mannaggia, Strakky, non ci voleva.
Anche in vista di lunedì 18...
#strakerpuppa
#zretripuppa
#nomamminanopensioncina
Ci si chiede quindi come sia possibile che il soggetto Task Force Butler al secolo Signor Federico De Massis, più volte salvato dai togati di Imperia ed altre Procure, sia al corrente della data dell'udienza del 18 dicembre 2017 della quale neppure l’imputato era informato! Le spiegazioni possono essere due:
a) Tali informazioni il Signor De Massis ha ottenute direttamente dagli uffici di codesta Procura.
b) Tali notizie il Signor De Massis ha acquisito direttamente dalla “parte offesa”.
Volendo bonariamente escludere la prima ipotesi, si può solo evincere che la data esatta dell’udienza sia stata fornita dalla stessa “parte offesa” e da qui sarebbe interessante comprendere come sia possibile che la “parte lesa” possa essere in contatto con una figura che, qui si precisa, compie impunemente atti persecutori ai danni dello scrivente sino dal lontano 2011 e che tuttora gestisce diverse pagine Web (Facebook, Blogger, Google Plus, Twitter etc.) con obiettivi chiaramente di discredito e diffamazione. Oltre a ciò, il soggetto in questione coordina e gestisce altri individui che, parimenti, agiscono a danno della rispettabilità del sottoscritto. Di conseguenza, se la “parte lesa” è in rapporti con individui impegnati da anni in atti persecutori ai danni di chi scrive, quale legittimità può avere il procedimento a carico dell’imputato? E’ quindi evidente un’inaccettabile disparità di trattamento che inficia totalmente la credibilità di questa e di altre Procure italiane, le quali pare considerino la giustizia un mezzo utile a contrastare l’opera di informazione di chi scrive in merito alla guerra climatica attualmente in corso, peraltro confermata, tra gli altri, dal Generale Fabio Mini e, guarda caso, sempre negata dai togati di questa e di altri tribunali. Infatti qual è stata la sorte degli esposti sulla neurotossicità dei carburanti avio?
Ciò chiarito, è lapallissiano il rapporto ambiguo tra Procure italiane, calunniatori di professione (sempre protetti) e “parti offese” in questo come in altri procedimenti-farsa a carico di chi scrive.
Concludendo, alla luce di quanto esposto, l’imputato comunica la sua intenzione di abbandonare l’aula, senza rilasciare alcuna ulteriore dichiarazione, rifiutando l’iniquo procedimento a suo carico e disconoscendo totalmente, vista la violazione sia delle leggi internazionali sia del dettato costituzionale sia di singole norme del Codice di procedura penale, - lo si ribadisce - la legittimità e l’autorità di codesto Tribunale.
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La guerra climatica in pillole
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Mi sembra un punto adeguato il disconoscimento del tribunale. Però non inficia il giudizio né la pena pecuniaria. Il passo successivo sarebbe appellarsi alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo. Con una assoluzione del tribunale internazionale la situazione sarebbe risolta
RispondiEliminaIl ricorso alla Corte Europea è possibile solo a seguito dell'avvenuta sentenza di terzo grado. Comunque sia non c'è problema: denuncio il Procuratore capo e lo stesso Giudice Varalli per complicità con lo stalker Federico De Massis, il quale già alle 12:04 mi forniva dettagli sulla sentenza di condanna. In pratica non l'ho saputo dall'avvocato difensore, ma dallo stalker protetto dalle Procure italiane e se pensano di cavarsela così, allora si sbagliano.
EliminaTask Force Butler ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Il Sole si sta "spegnendo": verso un nuovo Minimo ...":
RispondiEliminaNuntiamus vobis gaudium magnum, habemus judicium Strakkini!
Comunichiamo con somma gioia che oggi, 18 dicembre 2017, all'udienza tenutasi presso il Tribunale di Imperia, lo Strakkino è stato condannato ad una multa di € 4.500, al risarcimento dei danni nei confronti dei coniugi Nigrelli/Selvini con una provvisionale immediatamente esecutiva di € 15.000.
Inoltre partiranno tutti i processi nei confronti dei due fratelloni imbroglioni per tutte le cazzate e le falsità sparate nelle udienze.
Buon Natale, Strakky.
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Postato da Task Force Butler in === Tanker Enemy ====✈ alle lunedì, dicembre 18, 2017 12:04:00 PM
Se avessi tempo per raccogliere qualche foto, nome di account, indirizzo email ecc. di quedto parassita pervertito, al secolo De Massis, mi divertirei a farle girare per il mondo. Post esplicativi della grande competenza giuridica e cristallina eticita' dei togati collusi meriterebbero anche gli onori della cronaca. Non dispero di poterli fare presto, tuttavia.
RispondiEliminaSe è per questo ho tanto di quel materiale che lo si potrebbe sotterrare nonostante sia una gigantesca palla di grasso.
Eliminascusate ma non doveva essere De Massis lo stalker?
EliminaNon è il solo, come vedi.
EliminaTi sono vicino. Impossibile non analizzare le somiglianze con il caso del magistrato Paolo Ferraro. Seppur su argomentazioni differenti, il meccanismo é sempre lo stesso ormai sperimentato efficacemente da decenni. Mi fa rabbia pensare che l unico motivo per cui riescono ad averla vinta é che io come tutti ce ne stiamo al caldo quando bisognerebe presentarsi nel tribunale in 1000 alle tue o altrui udienze per urlare a gran voce la verità. Solo così qualche curioso dentro e fuori le aule si aprirebbe all informazione della vicenda.. e Rosario guarda posso solo immaginare la tua rabbia e indignazione. É utilissimo studiare il caso del magistrato Ferraro perché se lo facessi finalmente ti renderesti conto da quale scia provengono molti subumani che passano le giornata a diffamarti. Purtroppo tu come altri aprite un vaso di pandora, toccando apparati e servizi deviati di cui nessuno osa parlare. Non penso che lo scritto rimane come dici tu serva a molto.. L unica cosa che puó funzionare e riconoscere che l uomo é fatto di corpo anima e spirito. uno dei suoi ultimi video SCOPERTE DI PAOLO FERRARO:
RispondiEliminahttps://youtu.be/F3DGyKDgpPI
Tra cervelli riempiti da dissonanze cognitive é sempre piú difficile analizzare lucidamente. Ma anima e spirito TI GUIDANO e prego che un giorno non troppo lontano sia data a tutti la conoscenza per diventare salvatori di se stessi, come tu lo sei diventato di te impegnandoti in questa tua battaglia senza aspettare salvatori o maschere politiche esterne.. E quando ognuno farà la sua parte non basterà piú alcuna sentenza premeditata da inquisizione o manganello.
Non hanno ancora vinto. La verità è più forte della menzogna.
Eliminahttps://youtu.be/F3DGyKDgpPI come non accorgersi delle tattiche adottate.con gli stessi metodi strumenti! Non a caso l uomo oramai é solo un oggetto.. Strumentale.. Di solito utile anche per avallare o inficiare punti di vista.critici.e.personali basati su fatti.concreti come il tuo.
RispondiEliminaI pennivendoli riportano la velina inviata loro dallo stalker seriale Task Force Butler al secolo Federico De Massis, ben accudito e protetto dai magistrati, i quali condannano Rosario Marcianò per aver diffamato la coppia Nigrelli-Selvini che è palesemente coinvolta e sodale con il De Massis e gli altri. Il Giudice Dott. Domenico Varalli fa sua la tesi dell'accusa e della parte civile e prende per buone le calunnie dei Nigrelli e del loro legale Avvocatessa Paola Sala. Non contento il togato accusa chi scrive di aver falsificato foto e documenti per diffamare la "parte lesa". Vi dimostro che costoro mentono. E pagheranno per questo. Tutti denunciati presso la Procura competente per complicità in atti persecutori, falso, calunnia, diffamazione. Siamo solo al primo grado! Non è finita qui.
RispondiEliminahttps://youtu.be/AQOIjUvEZuI
salve ho letto su un post internet sua dolorosa e sofferta storia ed il racconto della sua verita'riguardo controversia giudiziaria e richiesta di accertamento obbiettivo ed imparziale di verita e giustizia da eventuali distorsioni o interferenze sull esito giudicato!..ho letto se ho capito bene che ha disconosciuto sentenza e chi la emessa non sono esperto ma immagino che questa strada sembra intuitivanente difficilmente percorribile perche' sentenza ha lo stesso valore ed effetti giuridici ed economici e presumibilmente i ricorsi successivi se vero e se ci fosse stata come racconta una pregiudiziale di parzialita' di giudizio probabilmente i ricorsi successivi troverebbero lo stesso ostilita giudiziaria' perche c e da immaginare che difficilmente in ambienti di stesse funzioni o ruoli si mettano contro o si contrastino l'un l'altro nei giudizi.sembra essere diventato un paese malato culturalmente ed eticamente con rare preziose eccezioni che non confermano la regola,difficile sembrerebbe essere in questo paese ottenere vera verita'e giustizia se e quando ci fossero controparti di forti interessi potenti o poteri vari anche fossero legalizzati!! .si spera in un futuro migliore di legalita'etica ordine e giustizia per tutti i cittadini che stanno perdendo purtroppo fiducia e cio e'triste e amaro per l anima dei cittadini ed il cuore della costituzione e i suoi sacri valori! !!..una domanda.. ma se lei dice che ha disconosciuto autorita e sentenza come puo'accedere ad appello??su internet si leggono di alcune persone che si dicono vessate da imposizioni o ingiustizie certo non si puo giudicare senza conoscere fatti e documenti ma per principio la verita'dovrebbe essere sempre oggettiva e mai interpretativa soggettiva o relativa , scrivono su internet che alcuni per superare controversie come sua pare ricorrano ad ad un certo strumento se ho capito bene chiamato della sovranita'individuale del proprio trust di essere vivente e assunzione di autorita'giuridica tramite il diritto naturale! non ne capisco granche'lei lo conosce? comunque un cordiale saluto e un augurio di buona giustizia e tutela delle liberta'costituzionali di espressione nel rispetto liberta'altrui e di ritrovare sua serenita'sperando anche con l aiuto anche della saggezza istituzionale!
RispondiEliminaCiao Stefano. Concordo con le tue valutazioni e rispondo alla tua questione: hai ragione, ma il mio ragionamento è semplice e cioè... se i togati ignorano bellamente le leggi europee, le norme e le leggi italiane e disattendono le mie fondate argomentazioni, ti pare che che sia da parte mia utile fermarmi a questa sentenza? La Procura di Imperia è famigerata per queste distorsioni e, nel frattempo denunciati tutti i magistrati di questo "porto delle nebbie", li porto in appello e poi vediamo.
EliminaUn caro saluto.
Il trust in stile "Popolo sovrano" è ovviamente inapplicabile a maggior ragione, visto che i Giudici se ne fregano delle leggi e delle norme europee.
EliminaIeri sera messaggio in stile mafia: alle 23:30 ci hanno staccato gli interruttori generali posti nel locale cantina e quelli posti nel garage.
RispondiEliminaI torbidi rapporti tra i negazionisti di Stato e la Procura imperiese
RispondiEliminaChi è veramente la "parte offesa" nel processo che vede condannato innocente Rosario Marcianò? Quali i rapporti di costoro con la disinformazione di Stato? Perché Marcianò è stato condannato a risarcire con 30.000 euro la famiglia di uno stalker di professione come Angelo Nigrelli alias Wasp? Ve lo spiego in questo video.
https://youtu.be/MLFIzP4Jv8w
DENUNCIATI PRESSO LA PROCURA DI TORINO
RispondiElimina• ASCHERO Dott.ssa Donatella - Presidente di Sezione
• BONSIGNORIO Dott.ssa Anna
• BOTTI Dott. Massimiliano
• CECCARDI Dott.ssa Alessia
• LUNGARO Dott.ssa Caterina
• LUPPI Dott. Paolo
• RAINIERI Dott. Massimiliano
• RUSSO Dott.ssa Laura
• VARALLI Dott. Domenico
• Nigrelli Enrico (parte lesa nel procedimento N 698/2010 R.G.N.R.)
• Selvini Daniela (parte lesa nel procedimento N 698/2010 R.G.N.R.)
residenti in Vicolo Romano 12, Arma di Taggia. Tel. 3474510567 - e-mail fiat421bcf@alice.it
• Avvocatessa Sala Dott.ssa Paola
• Foro di appartenenza: IMPERIA
• Albo / Elenco: AVVOCATO
• Data iscrizione: anzianità 13/01/2012
• Data di nascita: 30/04/1970
• Luogo di nascita: SANREMO (IM)
• Codice fiscale: SLAPLA70D70I138B
• Email: avv.paolasala@libero.it
• Pec: paolasala@pec.avvocatisanremo.it
• Tel. 0184570159
Legale di fiducia della coppia Nigrelli-Selvini
• De Massis Federico (alias Task Force Butler)
residente in VIA MAESTRI DEL LAVORO D'ITALIA 51 - 65125 - PESCARA (PE)
giacché, a vario titolo ed in circostanze diverse, a giudizio dello scrivente, hanno tutti agito a danno del denunciante con rinvii a giudizio ove le “parti offese – non pare casuale - sono sempre le stesse persone e tra loro paiono colluse in azioni persecutorie e di diffamazione nei rispetti dello scrivente nonché del fratello Antonio Marcianò sino dal 2007 poiché si ritiene di ravvisare nella condotta dei Signori di cui sopra, i reati di associazione a delinquere, atti persecutori, diffamazione, violazione del segreto d’ufficio, calunnia.
Marcianò condannato? Ecco la prerizia che inchioda i Nigrelli
RispondiEliminaLa perizia del perito di parte Ingegner Puppo inchioda alle loro responsabilità i coniugi Nigrelli. Il Giudice Dott. Domenico Varalli del Tribunale di Imperia l'ha bellamente ignorata, eseguendo la condanna a danno di Rosario Marcianò e stabilendo il risarcimento, in sede penale e civile, dei parenti dello scurrile diffamatore governativo Wasp!
https://youtu.be/AaLN9oJ08AQ
La conversazione telefonica che inchioda la Procura di Imperia
RispondiEliminaSecondo il Giudice Dott. Domenico Varalli della Procura di Imperia esisterebbe l'aggravante della recidiva e per questo motivo ha potuto non solo ignorare la prescrizione, ma anche infliggere una severa condanna, benché l'"imputato" sia comunque innocente. Nelle due conversazioni telefoniche intercorse tra il Marcianò ed il suo legale di fiducia Avvocato Fabrizio Spigarelli, poche settimane dopo purtroppo deceduto in circostanze mai del tutto chiarite, si evince come la questione della recidiva sia una montatura, escogitata per incastrare il ricercatore indipendente. Infatti, dalle verifica eseguite dallo Spigarelli presso il casellario giudiziario, non risultavano condanne in giudicato di alcun genere ed egli stesso addebitò le responsabilità di tali aberrazioni ad una manipolazione ad opera di una arcinota regia, coincidente con il persecutore seriale e calunniatore abituale Federico De Massis alias Task Force Butler. Quello stesso personaggio che i togati di Imperia e non solo stanno proteggendo.
https://youtu.be/WQLOJFQC844
Lo stalking di Stato prosegue: linea voce isolata!
RispondiEliminaNon contenti di averci sospeso da Facebook per un mese, ci hanno anche isolato la linea voce.
https://youtu.be/cNSR7bsCVYM
Riattacca il telefono, Strakky.
EliminaDai, che recenti acquisizioni ci hanno confermato che l'anno finirà col botto, anzi coi botti; i vostri, tuo e dello Zretino.
#strakerpuppa
#zretripuppa
#nomamminanopensioncina
#sipastinasicondannina
#processi
#giustizia
#condanne
Recenti acquisizioni ci portano a pensare che palla di grasso detto Chicco De Massis, farà il botto. Infatti una vena gli scoppierà e dai coglioni si leverà per l'anno nuovo che verrà. Ah! salutami il tuo amichetto Varalli!
EliminaTask Force Butler : lo stalker al soldo del Ministero della Giustizia
RispondiEliminaIl profilo psicologico dello stalker - Il nostro Governo e, per la precisione, il Ministero dell'interno ed il Ministero della Giustizia, attraverso i servizi (non deviati) dello Stato, operano da tempo per contrastare l'informazione indipendente in Italia. Per conseguire questo obiettivo, arruolano psicopatici che fungono da persecutori. I burattinai sono ben al corrente delle... "potenzialità" di certi loro agenti e sfruttano le turbe psicosomatiche di detti personaggi con il fine di fiaccare l'opposizione al regime.
https://youtu.be/_sxOhrcQtfc
Il "ben informato" negazionista governativo David Puente sul suo blog fogna scrive: "Mi risulta, da quanto mi è stato riportato, che durante l’arringa del processo pubblico (ricordiamolo a chi pensa che certe cose non si possano sapere) è stata riportata una dichiarazione di RT (Riviera Trasporti) dove viene negato il legame del mezzo all’azienda di trasporti e che le scritte nei mezzi in dotazione non possono essere manipolate dai conducenti." Ma davvvero? Quello in foto è un bus con a display il nome del piccolo al posto di guida. Si tratta di un "omaggio" al pargolo da parte dell'autista. Davvero le scritte non possono essere manipolate dal conducente?
RispondiEliminahttps://plus.google.com/photos/photo/115691428689322907993/6504314854733236562?authkey=CNWmue7UqPv82AE
Vaccini, Atac sospende l’autista che aveva scritto sul display del bus: “Vaccinati sto cazzo”
RispondiEliminaCAPODANNO CON IL BOTTO TRA 3... 2... 1...
RispondiEliminaMINISTERO DELLA GIUSTIZIA ECCO CHI MANOVRA LO STALKER TASK FORCE BUTLER ED I MAGISTRATI DI IMPERIA
https://youtu.be/Fg40o3N6PfE
Nel 2013, da un'indagine investigativa spunta il nome del referente di Federico De Massis, lo stalker di Stato che imbastisce i procedimenti penali a danno di Rosario Marcianò. Certificati penali falsi, precedenti penali inventati, informazioni di prima mano partono dalla Procura di Imperia e finiscono direttamente nelle mani della disinformazione di Stato. Stalkers manovrati e protetti dal Ministero della Giustizia! Ecco chi gestisce i negazionisti governativi. Ecco chi manovra i burattini delle Procure italiane. Ecco chi decide chi deve essere perseguito illegalmente! Ecco chi inventa recidive che non esistono!
Paolo Antinucci, archivio centrale dello Stato, Ministero della giustizia
REPARTO II - TABELLE GIUDIZIARIE
DIPENDENZA : UFFICIO II - STATUS GIURIDICO ED ECONOMICO
ORGANO : MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero della Giustizia. Reparto II - Tabelle giudiziarie
68852077 Fax 39 06 68897418 email
Paolo Antinucci (giustizia.it)
Competenze
Attività istruttoria e predisposizione dei provvedimenti relativi alle tabelle di composizione tabelle infradistrettuali e tabelle feriali degli uffici giudicanti Predisposizione di schemi di risposta alle interrogazioni ed interpellanze parlamentari in materia di status giuridico ed economico dei magistrati ordinari ed onorari.
si ho letto sua analisi ma una cosa non capisco dal suo racconto e ragionamento ..la.situazione di malattia della giustizia italiana come di altri settori istituzionali italici sembrerebbe essere opinione comune da tempo sia per i lunghi tempi ,sia per probabile difficolta ad avere vera verita' imparziale quando come controparte si avessero potenti,ricchi,clientele nascoste!!! dice che malattia sia della sua zona giudiziaria come dice ma forsec c e da immaginare sia diffusa in quasi tutta italia.. non si capisce se lei dice non si ferma qui in primo grado ma se dice anche che non ha fiducia in giustizia e e non accetta questa sentenza e vuole andare in appello e in cassazione , allora come fa a sperare se non ha fiducia che un altro giudicante in questo sistema malato vada contro in appello alla sentenza di primo grado? soprattutto se ci fossero come dice presunte omissioni bugie o verita'coperte?...non si capisce questa apparente incoerenza logica fra sua sfiducia nella giustizia e nella ricerca nonostante tutto di giustizia nei gradi successivi tramite la giustizia di cui non ha fiducia?non e'un controsenso logico affidarsi a chi non si ha fiducia e probabilmente continuera'ad avvalorare forse comodamente sentenza del giudicante precedente,? giusta o sbagliata analisi?
RispondiEliminaNon serve un legale, ma un killer! D'altronde se il processo è fasullo per via della recidiva inventata, è chiaro che ricorrere in appello sarebbe come legittimare il tutto. O no?
Eliminasi infatti come racconta e'una posizione difficile ,purtroppo sembra diffusa in questo paese carente di cultura civica e legalita'etica !!!sembra il classico circolo vizioso in cui ha bisogno delle istituzioni per fare verita e giustizia ,ma se cosi fosse sono paradossalmente le stesse istuzioni che creano ingiustizia. c era un filosofo che diceva e'pura illusione cercare di curare la malattia del sistema se la malattia e'dentro il sistema stesso in cui si cerca la cura! e'un controsenso logico .il filosofo diceva la cura puo'venire solo dall esterno! se l interno fosse malato eticamente e se ci fosse vera giustizia e verita non si ricorrerebbe per averla!per risolvere un problema e'illusorio 'ricorrere al problema stesso sarebbe una illogicita'diceva ,forse aveva ragione non conosco sua storia solo suo racconto in video .come dice giustamente lei non ricorrere sarebbe come legittimare sentenza che lei non ritiene giusta con sua verita' ma ricorrere significherebbe lo stesso ricorrere a chi non l ha aiutata a fare verita e giustizia e probabilmente se fosse cosi come suo racconto dice probabilmente non si schiererebbero uno
RispondiEliminacontro altro i giudicanti e confermerebbero non so'e'una ipotesi le sentenze fino in fondo ai vari ricorsi ,in questo paese non ci sarebbe da meravigiarsi di nulla !!! che situazione inquietante!!!le auguro di trovare seri uominini istituzionali giudicanti fedeli ai sacri principi costituzionali che facciano il proprio dovere liberi autonomi ed imparziali .non la cononosco sig marciano'ma si intuisce suo dolore e spiace molto! le auguro di cuore giustizia e serenita futura e liberta' nel suo come di tutti libero pensiero espressivo difeso dalla sacra costituzione italiana!
Non ho alcuna stima né fiducia in qualsivoglia collegio giudicante. Sono tutti pupazzi superpagati. Inutile d'altronde farsi illusioni: questi non sono errori giudiziari, ma forme di stalking statale che non accetto e che stigmatizzo come la peggior espressione del regime che si regge sulla finzione del voto. Per possono fottersi tutti.
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