Nel quadro di una verifica capillare dei dati, la Regione Liguria, unica in Italia, ha deciso di adottare l'analisi del capello (mineralogramma) nei tests a campione che verranno eseguiti sugli automobilisti fermati sulle strade liguri. L'analisi del mineralogramma permette di ricavare dati di assunzione di sostanze chimiche nell'arco dei sei mesi precedenti. Infatti, se il soggetto vive e lavora in un ambiente inquinato ad esempio da bario, alluminio, titanio etc. il loro accumulo verrà evidenziato, analizzando pochi capelli, prelevati da diverse aree della nuca. Nei capelli, come del resto nelle unghie, si accumula qualunque elemento chimico o sostanza che vengano respirati o ingeriti.
L'iniziativa è stata ufficialmente giustificata con l'esigenza di scoprire chi fa uso di sostanze psicotrope o alcool e di verificarne l'eventuale assunzione protratta nel tempo. La spiegazione non convince affatto, considerato che non si può essere multati per guida in stato di ebbrezza, se si è bevuto un whisky il mese prima. Non si comprende l'adozione di un costosissimo esame come il mineralogramma (esame prescritto dai medici solo in caso di sospetta sclerosi multipla a placche o in pochissime altre evenienze) solo per obiettivi di controllo e repressione nell'ambito della sicurezza stradale. E' più facile, invece, che le autorità che, impunemente e clandestinamente eseguono esperimenti chimico/biologici in atmosfera e sulla popolazione, intendano monitorare la situazione attraverso analisi su soggetti a campione. Non dimentichiamo che l'I.S.A.C.-C.N.R., sotto l'egida del professor Franco Prodi, fratello del nostro beneamato Presidente del Consiglio, Romano Prodi, in collaborazione con diversi centri universitari italiani e stranieri, è impegnato in diversi progetti imperniati sullo studio degli aerosol in atmosfera e sui loro effetti sugli organismi viventi.
A proposito di elementi irrorati quotidianamente con l'operazione "chemtrails", è quantomeno sospetto che le mappe satellitari più significative gestite dalla N.A.S.A. e che evidenziano spesso lo scempio arrecato sulle nostre terre ed i nostri mari, stiano progressivamente sparendo. Di esse non si trova più traccia! Un'ulteriore dimostrazione che quanto qui si scrive è non solo rispondente a verità, ma che qualcuno sia particolarmente preoccupato e cerchi quindi di correre ai ripari. Negli scorsi mesi, ad esempio, avevamo affrontato il problema degli incendi divampati in Italia, Grecia, Croazia, Spagna, Tunisia, Libia, Marocco etc. e, grazie anche ad alcune importanti testimonianze, avevamo dipinto un fosco quadro che vedeva l'origine di tali incendi in poteri molto forti, laddove la spiegazione del pastore che appicca il fuoco al suo pascolo, unica fonte di sostentamento per lui, appariva improponibile nonché offensiva nei confronti dell'intelligenza umana. Evidentemente non ci sbagliavamo, visto che, proprio le mappe satellitari AERONET più significative riguardanti i roghi nel nostro paese, sono state (TUTTE) rimosse dai databases MODIS.
L'agronoma Rosalind Peterson, impegnata nella lotta contro le chemtrails da diversi anni, ha potuto verificare che la maggiore causa dei devastanti incendi che divampano negli U.S.A. ed in altri paesi nel mondo pesantemente interessati dalle operazioni di aerosol, è da ricercarsi nella massiccia diffusione, tra gli altri, di biossido di zolfo. La Peterson scrive:
"Agenti chimici altamente tossici e infiammabili, tra i quali il biossido di zolfo, vengono dispersi nella nostra atmosfera. Questi contaminano la nostra aria, l'acqua, il terreno. Dopo avere contaminato il suolo, bruceranno rapidamente ed intensamente caldi e, una volta in aria, potranno prendere fuoco, proprio come una miccia innescata troppo vicino a fumi di gasolio".
Intanto le mappe satellitari che evidenziano in modo chiaro ed inequivocabile che non si tratta di incendi causati da azioni di piromani, vengono a mano a mano rimosse dai databases AERONET MODIS. Qualcuno ha la coscienza sporca.
E lo scempio continua...
Un sentito ringraziamento ad Ezra Pound per le traduzioni.
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