mercoledì, novembre 14, 2007

Il C.N.R. ammette l'esistenza delle scie chimico-biologiche!!!

Il C.N.R. ammette, con incredibile spudoratezza l'esistenza non solo delle scie chimiche, ma anche di quelle biologiche. Si legga con attenzione il testo che pubblichiamo e, in particolare, ci si soffermi sulle parti evidenziate. Sebbene alcuni passaggi accennino a modelli, da altri si deduce che sono attuate operazioni chimico-biologiche, sempre dietro il paravento della ricerca, che interferiscono sulle dinamiche meteorologiche e climatiche. Inquietante e rivelatrice la frase che accenna agli effetti delle onde elettromagnetiche sulle idrometeore (pioggia, grandine, nubi, nebbia...). L'enunciato conferma l'ipotesi che più volte abbiamo formulato circa l'interazione tra campi elettrodinamici e fenomeni meteorologici. Tra le righe di un linguaggio da azzeccagarbugli della fisica dell'atmosfera, si comprende che le persone sono semplicemente delle cavie usate per i loro diabolici esperimenti da "scienziati" pazzi. Non tragga in inganno il paragrafo relativo alla tutela dei beni artistici ed architettonici: è la classica polpetta - è il caso di dirlo - avvelenata.


Cari cittadini, vi stiamo avvelenando, ma voi non lo sapete

Questo Istituto nasce nel 2002, dall'accorpamento, previsto nelle norme di riordino generale del CNR, di quattro entità precedentemente esistenti, e precisamente:


Istituto di Fisica dell'Atmosfera (IFA) , di Roma
Istituto di Scienze dell'Atmosfera e dell'Oceano (ISAO), di Bologna
Istituto per lo Studio dell'Inquinamento Atmosferico e l'Agrometeorologia (ISIATA), di Lecce
Istituto di Cosmo-geofisica (Sezione di Geofisica) (ICGF), di Torino


L’ISAC ha un organico di circa 130 ricercatori e tecnici che afferiscono a 4 “Aree Tematiche” e una “Struttura Tecnica di Servizio”, le cui attività vengono di seguito descritte.

Meteorologia Dinamica

Le principali tematiche sviluppate da questa Sezione riguardano la meteorologia di base e applicata, la dinamica dell'atmosfera e la turbolenza su tutte le scale del moto, dallo strato limite alla circolazione planetaria, includendo la climatologia dinamica e la regionalizzazione del clima. Le metodologie utilizzate (analitiche, numeriche, modellistiche e di analisi dati sia di campagne osservative che di esperimenti di laboratorio) sono quelle proprie della fluidodinamica geofisica. Temi di ricerca applicata riguardano la modellistica della turbolenza e della dispersione degli inquinanti nello strato limite planetario, la modellistica di previsione meteorologica a breve, medio e lungo termine, la modellistica globale meteo-climatica, anche accoppiata atmosfera-oceano. Aree geografiche di specifico interesse generale e applicativo sono quelle delle medie latitudini, con particolare riguardo all'area Mediterranea e Alpina.

Clima e sue variazioni

Le tematiche principali riguardano lo studio del comportamento del sistema climatico terrestre, rivolgendo particolare attenzione ai processi fisici che definiscono gli scambi di energia tra superficie terrestre ed atmosfera e i processi d’interazione della radiazione solare e della radiazione terrestre con l’atmosfera del nostro pianeta. In questo contesto, le attività di ricerca sono principalmente dedicate (1) allo studio dei vari processi fisici capaci di generare variazioni di notevole rilevanza sul bilancio di energia del sistema climatico terrestre, ed in particolare la forzatura radiativa da aerosol e nubi ed della modellistica (fisica e chimica) degli aerosol e degli altri costituenti atmosferici reattivi sulle scale locali e regionali, e (2) alla ricostruzione ed analisi delle serie storiche di dati climatici e meteorologici, con il fine di trarre accurate informazioni sulle variazioni climatiche avvenute nel passato e di ricavare utili indicazioni sulle previsioni dei futuri cambiamenti climatici.

Osservazioni della Terra

L’elemento unificante di questa Sezione è l’uso di dati rilevati dallo spazio, dal suolo terrestre ed in situ per l’osservazione e lo studio di processi e fenomeni fisici che avvengono nell’atmosfera terrestre e nel mare. Molti degli strumenti utilizzati per misure dal suolo od in situ sono stati sviluppati, perlomeno in parte, in Istituto, mentre l’Istituto stesso è spesso coinvolto nei gruppi di lavoro internazionali relativi alla definizione di nuove missioni spaziali, allo sviluppo degli algoritmi ed all’uso dei dati. Le tematiche scientifiche presentano ampie zone di sovrapposizione con le altre Sezioni Tematiche e comprendono problematiche di fisica e chimica dell’atmosfera e del mare.

Processi atmosferici

Questa Sezione comprende settori di forte interesse per le problematiche del clima e dell'ambiente:

(1) Chimica dell’atmosfera: Le attività di ricerca si articolano schematicamente su tre filoni fra loro interdipendenti: i)
interazione aerosol/nubi, chimica delle nubi ed effetti sul clima; ii) fisica e chimica dell’aerosol in diverse regioni del globo ed effetti sul clima; iii) modelli chimici di trasporto a scala regionale.

(2)
Nubi e Precipitazioni: L’interesse di questo gruppo riguarda aspetti cruciali dello studio delle nubi, delle precipitazioni, e dei sistemi precipitanti, senza restrizione di scale o di metodologie. I temi principali sono: a) microfisica delle nubi e fisica dell’aerosol atmosferico, b) formazione delle precipitazioni, con particolare interesse alla grandine ed alla fisica del ghiaccio atmosferico, c) interazione fra onde e.m. ed idrometeore, anche come base per la radarmeteorologia fondamentale, d) meteorologia da satellite e Nowcasting, per la stima dell’intensità di precipitazione e lo studio del ciclone extratropicale.

(3) Aerobiologia: attività di studio del materiale biologico aerodisperso in atmosfera e negli ambienti confinati, immissione, trasporto e diffusione, interazione con altro materiale particolato. Viene gestita la rete di campionamento del materiale biologico per i ministeri della Sanità e dell’Ambiente.

(4) Conservazione dei beni artistici e culturali: Le attività di ricerca sono incentrate sullo sviluppo delle scienze dell’atmosfera e del clima per la conservazione del patrimonio culturale, settore prioritario in ambito nazionale ed europeo. Attività sperimentali, di laboratorio e in campo, modellistiche e nuove metodologie vengono sviluppate per la diagnosi e la prevenzione del degrado che i manufatti artistici, storici, archeologici e architettonici subiscono per gli effetti diretti ed indiretti esercitati dai fattori ambientali.

Basi e grandi apparecchiature

Questa struttura è stata istituita per dotare l’istituto di strumenti adeguati per rispondere alle sfide tecnologiche più avanzate. Essa dovrebbe fungere da elemento trainante per le diverse sezioni scientifiche nel filone delle attività sperimentali, mantenendo pur sempre un carattere “trasversale” nel suo operato, rispetto a quello delle sezioni tematiche. L’ISAC dispone di quattro stazioni di misura sparse sul territorio nazionale.



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Ringraziamo il nostro amico "Dadi" per la segnalazione.

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