Il professor Lawrence Lessig, un autorevole giurista della Stanford University, nel rivolgersi al pubblico che quest’anno presenziava alla conferenza Brainstorm Tech - organizzata da Fortune a Half Moon Bay, in California – ha dichiarato che «sta per accadere una specie di ‘11 settembre di internet’», un evento che catalizzerà una radicale modifica delle norme che regolano la Rete.
Lessig ha anche rivelato di aver appreso nel corso di un pranzo con l’ex “Zar” governativo del controterrorismo, Richard Clarke, che c’è già un 'cyber-equivalente' del Patriot Act, una sorta di ‘Patriot Act per la Rete’, mentre il Dipartimento della Giustizia è in attesa di un evento cyber-terroristico per poterne applicare le norme.
Durante una sessione di un gruppo di discussione, intitolata “2018: Vita sulla Rete”, Lessig ha dichiarato:
«Sta per accadere una specie di ‘11 settembre di internet’ (“an i-9/11 event” nell’originale, NdT). Il che non significa necessariamente un attacco di al-Qā‘ida, bensì un evento in cui l’instabilità o l’insicurezza di internet diventi manifesta durante un fatto doloso che poi ispira al governo una reazione. Dovete ricordarvi che dopo l’11 settembre il governo ha predisposto il Patriot Act in appena 20 giorni e lo ha fatto approvare».
«Il Patriot Act è bel mattone e ricordo qualcuno che chiedeva a un funzionario del Dipartimento della Giustizia come avessero fatto a scrivere un cosi vasto corpus giuridico in così poco tempo, e ovviamente la risposta fu che esso se ne era stato buono buono dentro i cassetti ministeriali per tutti gli ultimi 20 anni, in attesa di un evento che lo avrebbe fatto tirar fuori di lì.»
«Naturalmente il Patriot Act è pieno di ogni sorta di follia su come i diritti civili vengono protetti, o non protetti in questo caso. Perciò mentre pranzavo assieme a Richard Clarke gli ho chiesto se ci fosse un equivalente, se c’era per caso un ‘Patriot Act per la Rete’ dentro qualche cassetto, in attesa di un qualunque considerevole evento da usare come pretesto per cambiare radicalmente il modo in cui funziona internet. Disse: “Naturalmente sì”».
Lessig è il fondatore del Center for Internet and Society alla Stanford Law School. È membro fondatore di Creative Commons, fa parte del consiglio di amministrazione della Electronic Frontier Foundation nonché del Software Freedom Law Center. È ancora più noto quale proponente di riduzioni nelle restrizioni legali nei confronti dei diritti d’autore, dei marchi e dello spettro delle frequenze radio, specie nelle applicazioni tecnologiche.
Questi non sono dunque i vaneggiamenti di un qualche smanettone paranoico.
Il Patriot Act, così come il meno conosciuto provvedimento denominato Domestic Security Enhancement Act 2003 (altrimenti noto come Patriot Act II), sono stati universalmente condannati dai difensori dei diritti civili e dai costituzionalisti collocati lungo tutto l’arco delle posizioni politiche. Queste leggi hanno sguarnito i diritti fondamentali e modellato quel che perfino i critici più moderati hanno definito come un “controllo dittatoriale” ceduto al presidente e al governo federale.
Molti credono che la legge fosse una risposta agli attentati dell’11/9, ma la realtà è che il Patriot Act è stato preparato ben prima dell’11/9 e se ne stava in sospeso, pronto per un evento che ne giustificasse l’applicazione.
Nei giorni successivi agli attentati, la legge fu approvata dalla Camera dei Rappresentanti con una maggioranza di 357 a 66. Al Senato fu approvata con 98 voti a favore e un solo voto contrario. Il parlamentare repubblicano texano Ron Paul dichiarò al «Washington Times» che a nessun membro del Congresso fu nemmeno consentito di leggere il provvedimento. Ora scopriamo che quasi la stessa normativa restrittiva per le libertà è stata già preparata per il cyberspazio.
Un “11 settembre di internet”, così come descritto da Lawrence Lessig, offrirebbe il pretesto perfetto per applicare simili restrizioni in un solo colpo, nonché di offrire la giustificazione per emarginare ed eliminare specifici contenuti e informazioni presenti nel web.
Un tale evento potrebbe presentarsi nella forma di un grande attacco virale, un hacking dei sistemi di sicurezza o dei trasporti ovvero di altri sistemi vitali di una metropoli, o una combinazione di tutte queste cose. Considerando la quantità di domande senza risposta riguardanti l’11/9 e tutti gli indizi sul fatto che fosse un’operazione deviata sotto copertura, non è difficile immaginare un evento simile dispiegarsi nel cyberspazio.
Tuttavia, anche lasciando perdere qualsiasi “11 settembre di internet” o “Patriot Act per la Rete”, c’è già uno sforzo coordinato mirante a circoscrivere il raggio d’azione e l’influenza di internet.
Abbiamo instancabilmente lanciato l’allarme su questo movimento generale teso a restringere, censurare, controllare a alla fine bloccare del tutto internet così come oggi la conosciamo, uccidendo in quel modo le ultime vere vestigia della libertà di parola oggi nel mondo ed eliminando il più grande strumento di comunicazione e informazione mai concepito.
I nostri governi hanno pagine e pagine di norme compilate per mettere le ganasce all’attuale Rete. provvedimenti quali il PRO-IP Act del 2007 /H.R. 4279, inteso a creare uno ‘zar degli IP’ presso il Dipartimento della Giustizia, oppure l’Intellectual Property Enforcement Act of 2007/S. 522, mirante a creare un'intera “rete di rafforzamento della proprietà intellettuale”. Non sono che due esempi.
Inoltre, abbiamo già visto in che modo i più grandi siti web privati ed i social network si stiano concentrando e convergano per realizzare sistemi onnicomprensivi di identificazione, verifica e accesso che sono stati descritti dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, come «l’inizio di un movimento e l’inizio di un’industria.»
Alcune di queste grandi società tecnologiche hanno già unito gli sforzi su progetti quali la Information Card Foundation, che ha proposto la creazione di un sistema di carte d’identità per Internet che saranno richieste per entrare in Rete. Naturalmente un tale sistema darebbe a chi lo gestisse la capacità di rintracciare e controllare l’attività degli utenti con molta più efficacia. Questo è solo un esempio.
Non basta. Come abbiamo già raccontato, i più grandi hub dei trasporti, come St. Pancras International, o anche le biblioteche, le grandi imprese, gli ospedali e altre grandi strutture aperte al pubblico che offrono internet wi-fi, stanno mettendo in lista nera i siti web di informazione alternativa rendendoli del tutto inaccessibili ai loro utenti.
Questi precedenti sono semplicemente il primo indicatore di quanto viene pianificato per internet nei prossimi 5-10 anni, con il web ‘tradizionale’ in via di divenire poco più che una vasta banca dati spionistica che cataloga ogni attività delle persone e le bombarda di pubblicità, mentre coloro che si conformano al controllo e alle regole centralizzate saranno liberi di godere del nuovo e velocissimo Internet.
Dobbiamo parlar chiaro riguardo a questa spinta irruente, che mira ad applicare meccanismi di stretto controllo sul web, e farlo ADESSO prima che sia troppo tardi, prima che la spina dorsale di un internet libero si rompa e il suo corpo diventi in sostanza paralizzato senza rimedio.
PrisonPlanet , traduzione di Pino Cabras
Fonte: http://www.pressante.com/
Articolo originale: http://www.pressante.com/big-brother/il-bavaglio-su-internet-aspetta-solo-un-grande-pretesto.html
Scritto da Steve Watson
sabato 09 agosto 2008
Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum
Aggiorna Tanker Enemy nei tuoi preferiti. D'ora in poi questo blog è raggiungibile digitando http://www.tankerenemy.com/
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RispondiEliminaCiao amico,
RispondiEliminaspero che queste tue ipotesi siano apotropaiche.
Ciao!
Le tecnologie già esistono e sono già in uso (vedi Cina, mondo arabo, ecc).
RispondiEliminaNella lista dei possibili pretesti per la stretta normativa quindi l'introduzione di tecnologia (ormai) collaudata (liberamente in terre lontane), nel trarre spunto dal tragico 9/11 credo vada riconosciuto che la follia di quell'evento abbia contribuito a dar forza ad un mostro che credevo antico, passato : le crociate. Anche nei tempi andati la religione era un prestesto, la follia (regressione) sta nel fatto che all'alba del 3° millenio si possa trovare ancora consenso grazie a questo genere di leva. Così è.
Nel caso avvenga tale evento quindi il tema sarà probabilmente (ancora) la religione, articolata nei probabili elementi: libertinaggio/sette+pedofilia+video/immagini. Lascio ai testi del marchese De Sade un argomentazione più dettagliata di quel che può accadere in questa orripilante ipotesi (che senza tener conto della rete è già realtà, da sempre).
Rispetto la Censura (attuale, quotidiana) e le sue tecniche d'attuazione avrei una domanda proprio per te Rosario, rispetto quanto ti ho ripetuto fin dal primo giorno che ci siamo web-incontrati e una recente scoperta che ho appena fatto.
A tuo giudizio, come mai Attivissimo ha cancellato tutti i miei commenti sui post che ha scritto/speculato riguardo le scie? A partire dal suo primo post dove avevo speso (ad oggi,perso) diverse energie. Tu invece sei rimasto, domandati il perché.
Per l'utente che si affacci per la prima volta su quel blog quindi, non troverà più i miei commenti sulle scie se non delle battute marginali. Al più troverà questa mia ultima apparizione... ultima visto che dopo quella non sono più riuscito a scrivere, bloccato da un'attivissima casualità.
Salut!
Ciao TARO, ben ritrovato.
RispondiEliminaConcordo con te sulle vie che useranno come scusa per blindare il Web. Già si notano i prodromi sui TG di regime, quasi ogni dì.
Riguardo alla Tua domanda su Attivissimo, premetto che la mia vita non è in alcun modo condizionata, nè lo sarà mai da un losco figuro come Heidi. Quale sia il motivo per cui abbia eliminato i Tuoi post e non i miei, in verità mi sfugge. Forse perché i Tuoi commenti erano giustamente equilibrati, mentre i miei no, essendo schierati con una verità il cui volto è sgradevole. Certe ambagi dei testimoni delle scie chimiche sono tollerate dal sistema. E' un'opposizione voluta ed autorizzata dal sistema. Oltre non si vada, perché la verità nuda e cruda non può essere tollerata. Certo, non amo avere commercio con la perfetta incarnazione di questa umanità corrotta: infatti tutti gli episodi tragici della storia di questi ultimi 40 anni sono di origine interamente imputabile ai s. s. Ed ecco che un livido e livoroso personaggio perfettamente simbiotico con certi loschi ambienti non merita, se non in modo marginale ed occasionale, la mia attenzione. Se una mosca si posa sulla mia spalla, la caccio via e non mi chiedo nulla sulla sua vita e sui suoi pensieri. E' semplicemente una noiosa, lurida mosca.
Sia detto con rispetto per la mosca.
P.s. L'ultimo link non funziona.
Un caro saluto
Una mosca noiosa che però attecchisce.
RispondiEliminaFai male a non considerarlo, non dico di temerlo, mai, ma devi tenere di conto che la maggior parte del pubblico parte ben predisposto per lui, abile ruffiano quale dimostra essere nello sfruttare gli spazi e i ruoli predisposti dal Sistema. Lo associ nel metodo alle SS, leggi il tuo approccio come quello dei tedeschi che tentarono di ostacolare il percorso di Hitler. Ti risulta che ci siano riusciti allora?
Per questa sottile censura retroattiva oggetto della discussione, al momento associo una serie di concause:
1. dalle statistiche, ho notato nel tempo che uno svizzero - non ho info + dettagliate se non che è l'unico elvetico - periodicamente viene sul mio blog (trail);
2. Al momento i miei blog sono fermi, forse il rinomato svizzero ha pensato che abbia mollato la presa e che potesse agire indisturbato. Quindi ha impedito al suo pubblico di conoscermi e approfondire sulle mie pagine sforbiciando con cura i miei commenti;
3. nel bene o nel male, fai ranking, sei Straker, quindi funzionale a portare nuovi neo lettori interessati all'argomento sul suo blog;
4. la differenza basica tra te e me, nel metodo che adottiamo, è che io mi limito a fatti (tangibili) da chiunque, tu invece i fatti che riporti li soffochi del commento che associ, esaltando/schiacciando il valore del fatto che riporti. In più devi accettare che i fatti che riporti, per il lettore normale, risultano un commento, non realtà, fino a quando non ti limiterai al tangibile. E ormai lo sai.
Come ti ho sempre ribadito, risulti più che funzionale al metodo del bufalaio (e della categoria debunker) ovvero di far prevalente il commento al fatto delle scie in cielo. Fossi in te sarei meno indifferente verso chi ti usa come propellente rivoltandoti contro le tue energie. Placida tecnica judo e delle discipline affini.
Il senso di questa mia uscita non è per dire che te sbagli ed io no - entrambi risultiamo perdenti in questa vicenda – ma l'attestazione della necessità di un approccio intermedio... oltre confermarti - dando pubblicità qui della censura subita - che le mosche – con il sempre dovuto rispetto per ogni forma di vita - è l'insetto mangia merd. più diffuso al mondo.
Salut!
PS: al secondo link va aggiunta una 'L' alla fine: quindi 'htm' diventa 'html'
PSS: comodo l'eeepc, quanto scomodo :-/
Pienamente d'accordo, ma vedi... uno come lui è organico al sistema ed in quanto tale ha dalla sua i media, a prescindere da quel che farà lui o da quel dirò o farò io.
RispondiEliminaPer contro la mia forza sta nell'onestà degli intenti, a prescindere dal metodo. Attivissimo, invece, è persona prezzolata che lavora col solo scopo di delegittimare, poiché i suoi padroni, per ora, è questo che gli hanno detto di fare.
Come dice quel detto? "Chi mi ama mi segua" al quale aggiungerei... "Gli altri vadano pure a leccare il disinformatico. Non sanno cosa li aspetta. I nodi vengono sempre al pettine".
P.S.
RispondiEliminaServizi... TARO, non SS. Sebbene le due cose si somiglino molto, intendevo quelli: i servizi.
PICCOLO CONSIGLIO:
RispondiEliminacopiate tutto ciò che potete,
in maniera cartacea,
in modo digitale,
su pietra su ferro....
insomma....conservate la Memoria
si aggiunga poi ciò:
RispondiEliminala sigla WWW
che stà per WW3..