Pubblichiamo un articolo che pare confermare i sospetti della prima ora sulla cosiddetta influenza suina: avevamo ventilato la possibilità che il virus H1N1 fosse stato creato in un laboratorio degli Stati Uniti (non è la prima volta: si legga l'articolo di Donald W. Scott, Micoplasma: l'agente patogeno di collegamento nelle affezioni neurosistemiche) e poi sparso in Messico, ma anche altrove soprattutto con gli aerei. Si ricordi, infatti, che vari casi dell'influenza A sono stati segnalati contemporaneamente in diversi stati anche molto distanti tra loro, come, ad esempio, il Messico e la Nuova Zelanda, sebbene i media di regime abbiano riportato la poco credibile notizia dei viaggiatori che, di ritorno dal Messico nei loro paesi di origine, hanno poi manifestato i sintomi della malattia. Nauralmente il virus è stato coltivato in laboratorio non per errore, ma affinché fosse diffuso e mietesse vittime. Si tratta di un ennesimo tentativo di causare una pandemia.
Il virologo australiano, Adrian Gibbs, che ha scoperto le singolari caratteristiche dell'agente patogeno, rischia come i numerosi microbiologi che, negli ultimi decenni, sono stati eliminati? Questi scienziati avevano provato che nei vari laboratori di Stati Uniti e Canada venivano creati o manipolati virus e batteri da usare come armi contro l'ignara popolazione.
- Notizia riportata dai principali siti della stampa internazionale -
L'ipotesi di un virologo australiano: ''I geni dell'influenza A/H1N1 mostrano di essersi evoluti troppo rapidamente di quanto ci si aspetterebbe trattandosi di un virus che viene dai maiali''. Tra le possibili cause quello dell'errore umano. Al lavoro gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità. Confermato un secondo caso in Cina.
Ultimo aggiornamento: 13 maggio, ore 11:25
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3308472777
Roma, 13 maggio 2009 - (Adnkronos Salute/Ign) - Potrebbe essere stato creato in laboratorio, magari per errore (Sic!), il virus responsabile dell'influenza A/H1N1. Lo sostiene uno scienziato australiano, il virologo in pensione Adrian Gibbs. Sulla sua teoria, non ancora pubblicata sulle riviste scientifiche, ma riportata dai principali siti della stampa internazionale, stanno indagando l'Organizzazione mondiale della sanità e alcuni esperti internazionali in materia di influenza.
Secondo Gibbs, che studia l'evoluzione dei virus, il microrganismo non sarebbe un prodotto della natura. I geni del nuovo H1N1, sostiene, mostrano di essersi evoluti troppo rapidamente di quanto ci si aspetterebbe trattandosi di un virus 'cresciuto' nei maiali. Potrebbe aver trascorso del tempo in un ospite intermedio, prima di passare all'uomo, come volatili o mammiferi marini, ma potrebbe anche essere stato coltivato in uova di laboratorio - è la tesi dello scienziato australiano - e questo spiegherebbe l'insolita rapidità della sua evoluzione. Per sopravvivere in questo ambiente nuovo, spiega, il virus deve adattarsi rapidamente, cosa che invece non farebbe a tale velocità crescendo in un 'ospite' che già ben conosce. Il risultato sono le mutazioni genetiche identificate dagli scienziati nel nuovo H1N1. Le uova sono usate nei laboratori e nei siti di produzione di vaccini, per far crescere i virus influenzali.
Gibbs, che ha presentato le sue conclusioni a una rivista scientifica per la pubblicazione, ha informato della sua teoria l'Oms nel week end appena trascorso. "Non c'era alcun segnale - ha affermato il virologo, secondo quanto si legge sul 'Canadian Press' - che le autorità stessero seriamente prendendo in considerazione la possibilità che il virus fosse un prodotto di laboratorio. Mi è sembrata una buona idea venire allo scoperto e dire 'i dati mi fanno pensare questo. Sarebbe ora di indagare'". L'Oms ha chiamato a raccolta i ricercatori dei principali laboratori di virologia per verificare se quest'ipotesi ha fondamento. Gli esperti stanno ancora lavorando, ma le prime analisi non supporterebbero la teoria di un'origine del virus in laboratorio.
Intanto le autorità cinesi hanno confermato oggi un secondo caso di influenza da virus H1N1. A denunciarne i sintomi è stato un ragazzo di 19 anni rientrato dal Canada. Il test effettuato sul paziente ricoverato in isolamento in un reparto dell'ospedale di Jinan, nella provincia di Shandong, ha confermato il contagio. Migliorano intanto le condizioni di salute del primo paziente che si è ammalato dopo il suo rientro dagli Stati Uniti.
Articolo correlato: A. Feltri, Virus, 2006
Il virologo australiano, Adrian Gibbs, che ha scoperto le singolari caratteristiche dell'agente patogeno, rischia come i numerosi microbiologi che, negli ultimi decenni, sono stati eliminati? Questi scienziati avevano provato che nei vari laboratori di Stati Uniti e Canada venivano creati o manipolati virus e batteri da usare come armi contro l'ignara popolazione.
- Notizia riportata dai principali siti della stampa internazionale -
L'ipotesi di un virologo australiano: ''I geni dell'influenza A/H1N1 mostrano di essersi evoluti troppo rapidamente di quanto ci si aspetterebbe trattandosi di un virus che viene dai maiali''. Tra le possibili cause quello dell'errore umano. Al lavoro gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità. Confermato un secondo caso in Cina.
Ultimo aggiornamento: 13 maggio, ore 11:25
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3308472777
Roma, 13 maggio 2009 - (Adnkronos Salute/Ign) - Potrebbe essere stato creato in laboratorio, magari per errore (Sic!), il virus responsabile dell'influenza A/H1N1. Lo sostiene uno scienziato australiano, il virologo in pensione Adrian Gibbs. Sulla sua teoria, non ancora pubblicata sulle riviste scientifiche, ma riportata dai principali siti della stampa internazionale, stanno indagando l'Organizzazione mondiale della sanità e alcuni esperti internazionali in materia di influenza.
Secondo Gibbs, che studia l'evoluzione dei virus, il microrganismo non sarebbe un prodotto della natura. I geni del nuovo H1N1, sostiene, mostrano di essersi evoluti troppo rapidamente di quanto ci si aspetterebbe trattandosi di un virus 'cresciuto' nei maiali. Potrebbe aver trascorso del tempo in un ospite intermedio, prima di passare all'uomo, come volatili o mammiferi marini, ma potrebbe anche essere stato coltivato in uova di laboratorio - è la tesi dello scienziato australiano - e questo spiegherebbe l'insolita rapidità della sua evoluzione. Per sopravvivere in questo ambiente nuovo, spiega, il virus deve adattarsi rapidamente, cosa che invece non farebbe a tale velocità crescendo in un 'ospite' che già ben conosce. Il risultato sono le mutazioni genetiche identificate dagli scienziati nel nuovo H1N1. Le uova sono usate nei laboratori e nei siti di produzione di vaccini, per far crescere i virus influenzali.
Gibbs, che ha presentato le sue conclusioni a una rivista scientifica per la pubblicazione, ha informato della sua teoria l'Oms nel week end appena trascorso. "Non c'era alcun segnale - ha affermato il virologo, secondo quanto si legge sul 'Canadian Press' - che le autorità stessero seriamente prendendo in considerazione la possibilità che il virus fosse un prodotto di laboratorio. Mi è sembrata una buona idea venire allo scoperto e dire 'i dati mi fanno pensare questo. Sarebbe ora di indagare'". L'Oms ha chiamato a raccolta i ricercatori dei principali laboratori di virologia per verificare se quest'ipotesi ha fondamento. Gli esperti stanno ancora lavorando, ma le prime analisi non supporterebbero la teoria di un'origine del virus in laboratorio.
Intanto le autorità cinesi hanno confermato oggi un secondo caso di influenza da virus H1N1. A denunciarne i sintomi è stato un ragazzo di 19 anni rientrato dal Canada. Il test effettuato sul paziente ricoverato in isolamento in un reparto dell'ospedale di Jinan, nella provincia di Shandong, ha confermato il contagio. Migliorano intanto le condizioni di salute del primo paziente che si è ammalato dopo il suo rientro dagli Stati Uniti.
Articolo correlato: A. Feltri, Virus, 2006
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