sabato, dicembre 05, 2009

Onde elettromagnetiche e salute: quei "punti caldi" pericolosi per i nostri bambini (di Andrea Boretti)

Mentre la Francia proibisce l'uso dei cellulari nelle scuole, la Provincia di Roma copre con il wi-fi e tante onde elettromagnetiche il territorio romano. Un progresso tecnologico dannoso per la nostra salute e soprattutto per quella dei bambini, secondo i ricercatori dell’Università dello Utah.

Entro Natale ci saranno 200 nuovi hot spot nella Provincia di Roma, ed entro fine 2010 saranno 500 entro Natale ci saranno 200 nuovi hot spot nella Provincia di Roma, ed entro fine 2010 saranno 500. I "punti caldi" saranno la chiave tecnologica con cui la Provincia renderà accessibile gratuitamente la rete da palmare, telefoni cellulari e computer in gran parte del territorio romano. Anche piazza del Popolo, insieme a parchi, biblioteche, asl, centri d'impiego e punti di informazione, sarà raggiunta dal nuovo servizio. "La Provincia di Roma sarà la più grande area italiana a offrire Internet gratis” dice il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti.

E probabilmente sarà anche quella con il più alto tasso di onde elettromagnetiche. Sì perché tutto questo proliferare di antenne ha un costo, questa volta non monetario, ma in termini di salute. Da tempo si parla delle conseguenze che le onde elettromagnetiche hanno sulla salute degli individui e, sebbene la questione - come tutte quelle in cui girano parecchi soldi - sia ancora oggi molto controversa, aumentano costantemente i medici e gli scienziati che ritrovano nell'alta esposizione ad onde elettromagnetiche una delle cause di aumento del rischio di tumori cerebrali e infertilità.

Ma non è tutto. Posto il fatto che gli effetti sono più gravi se si accumulano nel tempo, diverse ricerche dimostrano come questo rischio sia ancora maggiore quando si parla di bambini. Ricercatori dell'Università dello Utah affermano che il cervello di un bambino di 5 anni assorbe quattro volte le quantità di radiazioni di un adulto e il suo fluido oculare assorbe, invece, ben 10 volte più di quello di un adulto.

Queste evidenze scientifiche si sono tradotte negli ultimi anni in diverse proteste organizzate di gruppi di cittadini e associazioni che chiedono di limitare l'uso di queste tecnologie, di informare gli utenti e soprattutto di regolamentare l'utilizzo di questo tipo di strumenti.

In Francia il governo, dopo forti resistenze, ha messo mano alla questione proibendo l'uso dei cellulari nelle scuole medie ed elementari. Il divieto, ovviamente, non riguarda solo gli studenti, ma tutto il personale sia docente che non docente.

All'estero la sensibilità verso questo tipo di problemi cresce di anno in anno, in Italia restiamo sempre al palo come dimostra la Provincia di RomaIn Francia qualcosa si muove, in Italia no. Al solito e con grande dispiacere, siamo così costretti a constatare che mentre all'estero la sensibilità verso questo tipo di problemi cresce di anno in anno, in Italia restiamo sempre al palo come dimostra la Provincia di Roma, che se da un lato è da lodare per la lungimiranza tecnologica dall'altro si rivela, invece, miope in campo sanitario. Domanda: che necessità c'è di coprire di onde elettromagnetiche i parchi? Proprio queste zone frequentate dai più piccoli andrebbero preservate e protette da questo tipo di rischio.

Una lotta tutta italiana in questo senso è quella del Ctcu (Centro Tutela Consumatori Utenti) che, dall'Alto Adige collabora con analoghi gruppi austriaci, svizzeri e tedeschi per ottenere tutele a favore dei più piccoli. Dice il Ctcu: "il cervello dei bambini ha una maggiore conducibilità, è più piccolo, la consistenza delle componenti ossee è minore e ridotta è anche la distanza complessiva rispetto all’antenna". Le conseguenze di una negligente incuranza di questa problematica possono essere: disturbi dell'attenzione, diminuita capacità di apprendimento, problemi del sonno, disposizione a manifestare epilessia e altre patologie.

Come dicevamo, ad oggi non ci sono evidenze definitive sulla nocività effettiva delle onde elettromagnetiche - sebbene più di qualche indizio ormai esista - può essere che un giorno scopriremo come queste paure fossero ingiustificate, ma in attesa di quel momento siamo sicuri di voler scommettere sulla nostra salute e soprattutto su quella dei nostri bambini?


Fonti: terranauta.it e ariannaeditrice.it



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2 commenti:

  1. "In Francia il governo, dopo forti resistenze, ha messo mano alla questione proibendo l'uso dei cellulari nelle scuole medie ed elementari"

    La situazione quà in Italia è la seguente: oltre ad un governo più "sordo" nei confronti di svariati problemi, la reazione degli stessi genitori (la maggior parte) sarebbe un forte sdegno per la limitazione della libertà del proprio figlio nell'uso del cellulare, oggetto che pare essere un dei simboli di modernità per eccellenza, tant'è che lo cambiano quasi più spesso di quanto si cambiano le scarpe.

    Ciao

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  2. Giustissimo e penso che una grossa responsabilità in tutto questo cel'hanno la classe medica ed i media.

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