Il 22 aprile del 2017, in merito alla curiosa vicenda che vedeva imputato per diffamazione lo stalker seriale Angelo Nigrelli alias Wasp, scrivevamo:
"Il 24 ottobre 2017 si terrà una delle ultime farsesche udienze che vedono come imputato Angelo Mario Nigrelli, diffamatore di professione. In realtà il rinvio giudizio del famoso tipografo di Sanremo, originario di Petralia Sottana (PA), in Sicilia, è puro fumo negli occhi, poiché sino dalla prima udienza si evidenziò subito come lo stesso Pubblico Ministero così come la Polizia postale ma pure il Giudice, Dottoressa Anna Bonsignorio, mirassero ad una sua assoluzione, negando l'evidenza delle oggettive e schiaccianti prove a suo carico. Il paradosso di questo finto processo diviene evidente quando vediamo lo stesso Nigrelli testimone per la parte civile nel processo per "diffamazione" a carico di Rosario Marcianò con Nigrelli definito "attendibile" dal Giudice Dottor Domenico Varalli.
Nel procedimento a carico di Marcianò la tesi della parte civile ed anche dell'accusa consiste nell'individuare Angelo Nigrelli come l'utente Wasp, così da scagionare il figlio Enrico e poter condannare quindi Marcianò per il reato di "diffamazione". Invece, nel processo a carico di Angelo Nigrelli, la tesi della sua difesa ma anche, paradossalmente, della pubblica accusa è negare che esistono prove certe che identifichino "Wasp" ed Angelo Nigrelli come lo stesso individuo. "Giustizia" schizofrenica? No. Semplicemente "Giustizia" furba e sbilanciata.
In definitiva... Angelo Nigrelli sarà assolto e Marcianò sarà condannato. Dalle parti del Ministero della Giustizia e sulle pagine della disinformazione di Stato si festeggerà per il lieto evento, ma ci rivedremo a Filippi...
Nell'aprile del 2017 lo scatologico diffamatore di professione trapassa improvvisamente. Intanto era stato in grado di testimoniare (nel processo farsa a carico di chi scrive) ai danni dei fratelli Marcianò. Il Giudice Dottor Domenico Varalli, fa sua la deposizione di Wasp e la pone come unico cardine per pronunciare condanna nei confronti di Rosario Marcianò, assumendo come attendibili le dichiarazioni di in imputato per reato connesso e distorcendo quella che è la realtà dei fatti, tanto che il Giudice conclude che gli atti persecutori sarebbero stati commessi dall'imputato (e da non ben identificati "seguaci”) a danno (incredibile!) del persecutore incallito Angelo Nigrelli! Tutto ciò in palese violazione degli articoli 197, 197 bis, 210 e 371 del C.P.P. Infatti, nel momento in cui Angelo Nigrelli rese dichiarazioni in qualità di testimone per la parte civile, la sua testimonianza avvenne in contrasto con quanto sancito dalla legge, poiché, essendo egli imputato in un procedimento per reato di diffamazione a danno di Antonio Marcianò e di Rosario Marcianò ed essendo, di conseguenza, la sua deposizione condizionata da circostanze che collegano i due procedimenti, costui avrebbe dovuto deporre con l’assistenza di un legale. Nello specifico Angelo Nigrelli-Wasp, nel procedimento a suo carico, negò di aver scritto dei commenti diffamatori a nome di utenza “Wasp” e ciò, ovviamente, per ottenere l’assoluzione. Contemporaneamente, la stessa Polizia Postale nonché il Pubblico Ministero ed il Giudice, come detto, mostrarono di dubitare che il Signor Angelo Nigrelli coincidesse con l’autore che si firmava con lo pseudonimo “Wasp”.
Chiaramente una situazione del genere andava sanata in qualche modo. La testimonianza di Nigrelli era stata registrata agli atti, per cui la sua presenza non solo non era più utile, ma rappresentava un problema. Nigrelli non poteva essere assolto, ma nemmeno condannato! Per cui... l'unica soluzione era aiutarlo a dipartire. E così fu. Problema risolto. Il Giudice Varalli poteva emettere sentenza a carico di Rosario Marcianò e Nigrelli riposa in pace. Insomma... in pace...
"Il 24 ottobre 2017 si terrà una delle ultime farsesche udienze che vedono come imputato Angelo Mario Nigrelli, diffamatore di professione. In realtà il rinvio giudizio del famoso tipografo di Sanremo, originario di Petralia Sottana (PA), in Sicilia, è puro fumo negli occhi, poiché sino dalla prima udienza si evidenziò subito come lo stesso Pubblico Ministero così come la Polizia postale ma pure il Giudice, Dottoressa Anna Bonsignorio, mirassero ad una sua assoluzione, negando l'evidenza delle oggettive e schiaccianti prove a suo carico. Il paradosso di questo finto processo diviene evidente quando vediamo lo stesso Nigrelli testimone per la parte civile nel processo per "diffamazione" a carico di Rosario Marcianò con Nigrelli definito "attendibile" dal Giudice Dottor Domenico Varalli.
Nel procedimento a carico di Marcianò la tesi della parte civile ed anche dell'accusa consiste nell'individuare Angelo Nigrelli come l'utente Wasp, così da scagionare il figlio Enrico e poter condannare quindi Marcianò per il reato di "diffamazione". Invece, nel processo a carico di Angelo Nigrelli, la tesi della sua difesa ma anche, paradossalmente, della pubblica accusa è negare che esistono prove certe che identifichino "Wasp" ed Angelo Nigrelli come lo stesso individuo. "Giustizia" schizofrenica? No. Semplicemente "Giustizia" furba e sbilanciata.
In definitiva... Angelo Nigrelli sarà assolto e Marcianò sarà condannato. Dalle parti del Ministero della Giustizia e sulle pagine della disinformazione di Stato si festeggerà per il lieto evento, ma ci rivedremo a Filippi...
Nell'aprile del 2017 lo scatologico diffamatore di professione trapassa improvvisamente. Intanto era stato in grado di testimoniare (nel processo farsa a carico di chi scrive) ai danni dei fratelli Marcianò. Il Giudice Dottor Domenico Varalli, fa sua la deposizione di Wasp e la pone come unico cardine per pronunciare condanna nei confronti di Rosario Marcianò, assumendo come attendibili le dichiarazioni di in imputato per reato connesso e distorcendo quella che è la realtà dei fatti, tanto che il Giudice conclude che gli atti persecutori sarebbero stati commessi dall'imputato (e da non ben identificati "seguaci”) a danno (incredibile!) del persecutore incallito Angelo Nigrelli! Tutto ciò in palese violazione degli articoli 197, 197 bis, 210 e 371 del C.P.P. Infatti, nel momento in cui Angelo Nigrelli rese dichiarazioni in qualità di testimone per la parte civile, la sua testimonianza avvenne in contrasto con quanto sancito dalla legge, poiché, essendo egli imputato in un procedimento per reato di diffamazione a danno di Antonio Marcianò e di Rosario Marcianò ed essendo, di conseguenza, la sua deposizione condizionata da circostanze che collegano i due procedimenti, costui avrebbe dovuto deporre con l’assistenza di un legale. Nello specifico Angelo Nigrelli-Wasp, nel procedimento a suo carico, negò di aver scritto dei commenti diffamatori a nome di utenza “Wasp” e ciò, ovviamente, per ottenere l’assoluzione. Contemporaneamente, la stessa Polizia Postale nonché il Pubblico Ministero ed il Giudice, come detto, mostrarono di dubitare che il Signor Angelo Nigrelli coincidesse con l’autore che si firmava con lo pseudonimo “Wasp”.
Chiaramente una situazione del genere andava sanata in qualche modo. La testimonianza di Nigrelli era stata registrata agli atti, per cui la sua presenza non solo non era più utile, ma rappresentava un problema. Nigrelli non poteva essere assolto, ma nemmeno condannato! Per cui... l'unica soluzione era aiutarlo a dipartire. E così fu. Problema risolto. Il Giudice Varalli poteva emettere sentenza a carico di Rosario Marcianò e Nigrelli riposa in pace. Insomma... in pace...
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