In queste settimane la compagnia di guitti, denominata ampollosamente governo di “centro-sinistra”, getta fumo negli occhi dei sudditi, cianciando di riforma del trattamento di fine rapporto, di scalone, di scalino, di rendimenti dei fondi, di coefficienti…
Inutile ricordare che le cifre sciorinate dai vari padoa schiappa e compagni di merende sono del tutto false: in primo luogo, i fanfaroni dell’esecutivo affermano che bisogna contrastare l’aumento del debito pubblico, laddove non è debito, bensì credito. Dunque raccontano una menzogna colossale da cui derivano poi tutte le altre bugie sulla necessità di rimandare l’età del pensionamento, sui parametri europei, sulle valutazioni delle agenzie di rating e baggianate simili.(1)
Quello che sconcerta non è tanto l’improntitudine di questa armata Brancaleone, che prende ordini dai banchieri e dal Nazivaticano, ma la dabbenaggine della stragrande maggioranza degli Italiani subito abbindolati. Il popolino, di fronte alle menzogne del Dottor Balanzone, invece di tentare di comprendere da che cosa potrebbe dipendere il cosiddetto debito pubblico, si affretta a chinare il capo per l’ennesima volta, accettando sacrifici e tagli alla spesa pubblica, raccomandati in modo paternalistico dai parassiti del governo.
Non solo, improvvisati pennivendoli insudiciano forum e siti su cui è possibile pubblicare notizie ed editoriali, per avventurarsi in analisi pseudo-economiche e suggerendo strategie per risanare il deficit che non esiste, se non nelle menti perverse degli usurai che escogitarono la truffa del debito. In questo modo, a causa di una sorta di imprinting, gli editorialisti dilettanti fanno il gioco delle "classi dirigenti" che ammanniscono, avvalendosi della servile collaborazione dei gazzettieri, frottole ad ogni piè sospinto.
Perché quasi nessuno mai è sfiorato dal dubbio che le statistiche riferite dai vomitevoli telegiornali e pubblicate sugli immondi bollettini potrebbero essere non dico inventate, quali in realtà sono, ma almeno alterate, manipolate? Perché nella gente non s’insinua mai il sospetto che i “politici” spesso mentono? Posso capire che individui indotti e semplici non riescano nemmeno a concepire l’inganno, ma persone che solo hanno letto qualche pagina di Tucidide, di Tacito, di Machiavelli, di Manzoni, di Horkheimer, di Reich… per quale arcano motivo non subodorano l’imbroglio?
Non occorre nessun rogo dei libri, come in Fahreneit 451: i libri sono lì, ma sono cose inerti, inutili, mute.
Fonte: Zret Blog
(1) In questo articolo mi riferisco solo all’economia.
Inutile ricordare che le cifre sciorinate dai vari padoa schiappa e compagni di merende sono del tutto false: in primo luogo, i fanfaroni dell’esecutivo affermano che bisogna contrastare l’aumento del debito pubblico, laddove non è debito, bensì credito. Dunque raccontano una menzogna colossale da cui derivano poi tutte le altre bugie sulla necessità di rimandare l’età del pensionamento, sui parametri europei, sulle valutazioni delle agenzie di rating e baggianate simili.(1)
Quello che sconcerta non è tanto l’improntitudine di questa armata Brancaleone, che prende ordini dai banchieri e dal Nazivaticano, ma la dabbenaggine della stragrande maggioranza degli Italiani subito abbindolati. Il popolino, di fronte alle menzogne del Dottor Balanzone, invece di tentare di comprendere da che cosa potrebbe dipendere il cosiddetto debito pubblico, si affretta a chinare il capo per l’ennesima volta, accettando sacrifici e tagli alla spesa pubblica, raccomandati in modo paternalistico dai parassiti del governo.
Non solo, improvvisati pennivendoli insudiciano forum e siti su cui è possibile pubblicare notizie ed editoriali, per avventurarsi in analisi pseudo-economiche e suggerendo strategie per risanare il deficit che non esiste, se non nelle menti perverse degli usurai che escogitarono la truffa del debito. In questo modo, a causa di una sorta di imprinting, gli editorialisti dilettanti fanno il gioco delle "classi dirigenti" che ammanniscono, avvalendosi della servile collaborazione dei gazzettieri, frottole ad ogni piè sospinto.
Perché quasi nessuno mai è sfiorato dal dubbio che le statistiche riferite dai vomitevoli telegiornali e pubblicate sugli immondi bollettini potrebbero essere non dico inventate, quali in realtà sono, ma almeno alterate, manipolate? Perché nella gente non s’insinua mai il sospetto che i “politici” spesso mentono? Posso capire che individui indotti e semplici non riescano nemmeno a concepire l’inganno, ma persone che solo hanno letto qualche pagina di Tucidide, di Tacito, di Machiavelli, di Manzoni, di Horkheimer, di Reich… per quale arcano motivo non subodorano l’imbroglio?
Non occorre nessun rogo dei libri, come in Fahreneit 451: i libri sono lì, ma sono cose inerti, inutili, mute.
Fonte: Zret Blog
(1) In questo articolo mi riferisco solo all’economia.
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