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lunedì, febbraio 02, 2009

Smart dust: il governo ti terrà d'occhio (art. di Enkidu)

La smart dust è polvere "intelligente" collegata in un network. Queste microscopiche macchine (dell'ordine di grandezza di un millimetro cubo) messe in comunicazione mediante un sistema wireless capaci di rilevare (per esempio) luce, temperatura oppure vibrazioni. In teoria, dovrebbero essere usate a scopi civili, ma tutti noi sappiamo bene che tutte le grandi invenzioni vengono impiegate sempre prima per scopi militari e solo successivamente per scopi civili. Questo è vero per l'energia atomica, per i computers, per Internet e per i satelliti. Tutte cose intorno a noi che si sono evolute dalle loro controparti militari e non viceversa.

I recenti sviluppi delle nanotecnologie certamente renderanno (o forse hanno già reso) possibile l'impiego della smart dust su larga scala. Questi minitrasmettitori possono affidarsi a mini batterie di vari tipi. E' emerso anche di recente che queste nanomacchine potrebbero venire sviluppate di pari passo con nuove tecnologie di manipolazione genetica, per “integrare al meglio” o.g.m. e nano macchine in un'unica forma. Ricordiamo che gli o.g.m. di cui stiamo parlando non sono la frutta e la verdura modificate per volere della sinarchia, ma batteri e piccoli insetti. Il progetto mira a generare insetti in grado di “ospitare”, come un parassita, queste nanomacchine di ultima generazione. In questo modo i granelli di smart dust, ossia le macchine, possono venire integrate con esseri viventi (anche una mosca andrebbe bene).

Il risultato sarebbe un qualcosa di mostruoso, un ibrido essere vivente-macchina che rientra a mala pena nella categoria dei “cyborg”. In questo modo la smart dust, con tutto il suo potere di inviare e ricevere informazioni, potrebbe essere integrata su un insetto. L'insetto, a sua volta, potrebbe essere stato “progettato” con sofisticate manipolazioni genetiche per comportarsi in un certo modo. Sembra impossibile, ma ormai la tecnologia per questi fini esiste. Non c'è dubbio che quelli che sono in grado di adoperarla lo faranno anche a costo di grandi investimenti, perché avranno un incremento esponenziale del loro potere. Nanomacchine di questo tipo potranno non essere potentissime, ma la loro forza è nel fatto che possono integrare sensori di vario tipo, come un micro-processore ed una ricetrasmittente in un millimetro cubo. Di sicuro non saranno potenti come i supercomputer della N.A.S.A. e nemmeno come il vostro computer domestico.

Non possono accedere ad Internet né guardare i Divx, ma possono spiarvi e trasmettere in un ampio raggio informazioni su di voi. Vi immaginate di essere spiati da qualcosa che riuscite a vedere a malapena? Oppure di avere attorno a voi una mosca che serve da tracciante per chi vi vuole eliminare? Le mosche possono essere progettate per seguire esclusivamente l'odore degli uomini e comunicare la loro posizione via radio. Se vi va bene, lo diranno alla C.I.A., se vi va male, alle bombe intelligenti.
La
robotica degli sciami permetterà a tutte queste nanomacchine di funzionare come un'unica mente ed un unico corpo. E' una rete neurale creata per il controllo totale. Probabilmente nemmeno i progettisti di queste macchine conoscono tutti i loro potenziali usi. Qualcosa è certo: questa polvere "intelligente” non lavorerà certo per la nostra sicurezza.

Abbiamo visto tanti film in cui i servizi segreti spiano la gente usando microspie e noi abbiamo sempre pensato che un giorno succederà: quel giorno è arrivato purtroppo.


Fonte:
La nuova era


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mercoledì, luglio 09, 2008

I cellulari stanno sterminando le nostre api?

Pubblichiamo un articolo del quotidiano britannico “The independent”, intitolato: "I cellulari stanno sterminando le nostre api?"

E' necessaria però, per una comprensione del tema in tutte le sue sfaccettature, una premessa, anche perché talune informazioni potrebbero essere diffuse ad arte per nascondere le vere cause di questo e di altri disastri ecologici.

I cellulari sono solo una parte del problema: infatti i telefoni cellulari erano diffusi in Europa ancor più che negli Stati Uniti (soprattutto in Italia la concentrazione è maggiore che nel resto del mondo). Invece abbiamo assistito ad una progressiva scomparsa delle api nei paesi irrorati dalle chemtrails ed irraggiati da H.A.A.R.P. e da altri apparati di antenne. Infatti le api hanno cominciato a scomparire dagli alveari a partire dal 2003, in Italia, nell'estate del grande caldo, in concomitanza con l'accordo Italia - U.S.A. per le sperimentazioni climatiche e quindi con la climax delle attività aeree clandestine sul nostro territorio. Lo stesso fenomeno si è riscontrato progressivamente, con una tempistica impressionante, negli altri paesi che hanno via via conosciuto le scie chimiche, mentre, pur essendo la telefonia mobile diffusa in altri stati, laddove non sono diffuse le chemtrails, le api sono ancora nei loro alveari. E' anche assodato che le antenne di telefonia mobile e gli hot-spot wireless hanno funzioni nascoste complementari alle emissioni e.m.f. ed e.l.f., nell'ambito del piano di controllo mentale governativo, dunque la correlazione tra la telefonia mobile e la moria di questi insetti va ridimensionata. Agli scienziati manca la tessera principale e, sino a quando continueranno ad ignorare il fenomeno chemtrails/H.A.A.R.P., non giungeranno ad una reale ed esauriente comprensione del problema.


***

Secondo alcune ricerche compiute in particolare dal professor Cumminis dell'università dell'Ontario, per trovare le cause di questo "colony collapse disorder", (sindrome da collasso delle colonie di api), "esistono evidenti indizi che suggeriscono che dei funghi parassiti incorporati nei pesticidi chimici per eliminare i grilli, la piralide del mais (Ostrinia nubilalis) e dei pesticidi del gruppo dei neonicotinoidi interagiscono in sinergia provocando la distruzione delle api", vittime dell'aumentata efficacia delle nuove generazioni di pesticidi chimici.

L'entomologo cita, in particolare, la pratica sempre più frequente che consiste nell'avvolgere industrialmente le sementi con pesticidi, per evitare di doverli polverizzare sulle piante in pieno campo. Questi pesticidi penetrano in tutta la pianta, dalle radici al polline che le api riportano nei favi.

E' così che i pesticidi, a base d'imadaclopride e distribuiti dalla Bayer in Europa sotto varie denominazioni, Gaucho, Merit, Admire, Confidore, Hachikusan, Premise, Advantage etc., molto controversi sia in Francia sia negli Stati Uniti, eppure autorizzati dall'Unione Europea, attaccano il sistema immunitario delle api, che diventano vulnerabili a questi funghi parassiti di grilli e piralidi.

Ciò è confermato dalla scoperta di una mezza dozzina di virus, microbi e di questi funghi su alcune api sopravvissute. Questo è anche il motivo dell'assenza di insetti "squatter" nelle arnie abbandonate: non sopravvivono.

Il professore Cummins aggiunge che questa micidiale associazione tra funghi parassiti volontariamente sparsi sulle coltivazioni, e i "biopesticidi" prodotti dalle piante modificate geneticamente hanno lo stesso effetto.

Ha illustrato in modo sperimentale che le larve di piralide del mais infettate dal fungo Nosema pyrausta, sono 45 volte più sensibili alle infezioni che le larve sane. Questo provocherebbe il collasso del sistema immunitario delle api.

"Le autorità fitosanitarie incaricate della regolamentazione hanno trattato il declino delle api con un approccio ristretto e limitato, ignorando l'evidenza, secondo la quale i pesticidi agiscono in sinergia con altri elementi devastatori" afferma.

Dunque le concomitanti cause del decremento delle api possono essere le seguenti: pesticidi, virus e batteri diffusi con le chemtrails, elementi chimici nocivi contenuti nelle scie chimiche, campi elettromagnetici che disorientano gli imenotteri e danneggiano la loro capacità di ipercomunicare.


Dall’articolo del quotidiano britannico “The independent”: I cellulari stanno sterminando le nostre api? [Traduzione a cura di Corrado Penna]

Gli scienziati attribuiscono alle radiazioni da telefonia cellulare la causa della misterioso fenomeno del “collasso delle colonie” delle api

Di Geoffrey Lean and Harriet Shawcross
Domenica, 15 Aprile 2007



Sembra la trama di un film dell’orrore particolarmente inverosimile, ma alcuni scienziati suggeriscono che la nostra passione per i cellulari potrebbe causare grossi problemi di approvvigionamento alimentare, dal momento che i raccolti [degli alimenti vegetali di cui ci nutriamo] sono in pericolo.

Tali scienziati ipotizzano che le radiazioni dei cellulari e di altri dispositivi ad alta tecnologia siano la causa di uno dei misteri più bizzarri mai osservati nel mondo naturale: l’improvvisa scomparsa delle api che impollinano i cereali. La scorsa settimana, alcuni apicoltori affermarono che il fenomeno – che è iniziato negli U.S.A. e quindi si è diffuso nell’Europa continentale – stava iniziando a colpire anche la Gran Bretagna.

Secondo tale interpretazione, le radiazioni da cellulari interferiscono col sistema di orientamento delle api, impedendo agli insetti di trovare la strada per ritornare al proprio alveare.

Il Disordine da Collasso della Colonia (Colony Collapse Disorder - CCD) è quanto si verifica allorquando le api di un alveare scompaiono improvvisamente, lasciando solo la regina, le uova e poche operaie immature. Le api scomparse non vengono mai ritrovate, ma si pensa che muoiano lontano dalla loro "casa". I parassiti, gli animali selvatici e le altre api che normalmente saccheggiano miele e polline lasciati da un colonia morente, rifiutano persino di avvicinarsi agli alveari abbandonati.

Il primo allarme è stato lanciato lo scorso autunno, ma adesso è coinvolta metà degli stati della confederazione americana. La costa occidentale si pensa che abbia perso il 60% degli insetti curati dagli apicoltori, la costa orientale il 70%.

Il C.C.D. si è quindi diffuso in Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Italia e Grecia. La scorsa settimana John Chapple, uno dei più grandi apicoltori londinesi ha annunciato che 23 dei suoi 40 favi erano stati improvvisamente abbandonati. Altri apicoltori hanno registrato perdite di api in Scozia, Galles ed Inghilterra nord-occidentale, ma il Ministero dell’ambiente ha insistito: "Non c’è nessuna evidenza di comparsa del C.C.D. nel Regno Unito".

Le implicazioni di tale diffusione sono allarmanti. La maggior parte dei cereali mondiali dipende dall’impollinazione delle api. Albert Einstein una volta disse: "Se le api dovessero scomparire, l’uomo avrebbe ancora solo quattro anni di vita”. Nessuno sa perché stia avvenendo. Sono state proposte teorie che puntano il dito su acari, pesticidi, riscaldamento globale e cereali transgenici. [...]

Ricerche in Germania hanno mostrato da tempo che il comportamento della api cambia in vicinanza delle linee ad alta tensione.

Ora uno studio della Landau University ha mostrato che le api rifiutano di ritornare al proprio alveare quando dei cellulari sono posti nelle vicinanze. Il dottor Jochen Kuhn, che ha condotto l’esperimento, ha detto che ciò potrebbe suggerire una possibile causa del colony collapse disorder.

Il dottor George Carlo, che ha condotto negli anni ’90 del XX secolo un ampio studio sui pericoli causati dalla telefonia mobile per il governo U.S.A. e per l’industria dei cellulari, ha affermato: "Sono convinto che tale possibilità è reale”.

La causa contro il cellulare

Le evidenze che i cellulari possano essere pericolosi per gli esseri umani stanno aumentando, ma la prova definitiva non esiste ancora (?! ndr), soprattutto perché molti dei pericoli più grossi, come il cancro, si manifestano dopo decine di anni. La maggior parte delle ricerche sulla relazione tra cancro e cellulari non ha portato a nessuna conclusione, ma uno studio ufficiale finlandese ha provato che le persone che usano il cellulare da più di 10 anni hanno il 40% di probabilità in più di sviluppare tumori al cervello sul lato dove tengono appoggiato il cellulare.

Ugualmente allarmante è una ricerca svedese di alto valore che ha rilevato che le radiazioni da cellulari uccidono le cellule cerebrali, suggerendo che i teenagers del giorno d’oggi potrebbero manifestare comportamenti senili, quando sono ancora nel fiore degli anni.

Studi in India e negli U.S.A. hanno suggerito la possibilità che gli uomini che usano cellulari producano meno spermatozoi e, più prosaicamente, i ricercatori hanno identificato la condizione del cosiddetto “pollice da s.m.s.”, una forma di “patologia da sforzo ripetuto” (RSI, ovvero repetitive strain injury) causata dal continuo scrivere s.m.s.

Il professor Sir William Stewart, che ha guidato due inchieste ufficiali sull’argomento, ha avvertito che i bambini sotto gli otto anni non dovrebbero usare i cellulari ed ha rivolto una serie di raccomandazioni per la sicurezza, largamente ignorate dai ministri.

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martedì, febbraio 12, 2008

Dormi con il cellulare sul comodino? Male!

Una nuova ricerca mostra che tenere il cellulare acceso in prossimità del letto ove si riposa, può rendere più difficile l’addormentarsi ed interferire sul sonno. Lo studio è stato eseguito dal Karolinska Insitute (Svezia) nonché dall'Università Wayne degli Stati Uniti e finanziato dalle aziende di telefonia mobile. Esso rivela che le radiazioni del telefono cellulare possono causare insonnia, emicranie e confusione; possono anche diminuire la durata del sonno profondo - interferendo con la capacità del corpo di riposarsi. Gli scienziati hanno studiato un campione di 35 uomini e 36 donne di età compresa fra 18 e 45 anni. Alcuni sono stati esposti ad una radiazione elettromagnetica equivalente a quella ricevuta da un cellulare, altri sono stati messi nelle stesse circostanze, ma è stato loro solo fatto credere di essere stati esposti alle emissioni.

I soggeti esposti al campo elettromagbetico hanno impiegato più tempo per entrare nella prima delle fasi più profonde del sonno (faser REM) ed il loro sonno profondo è durato di meno.

Il professor Bengt Arnetz ha dichiarato: “Lo studio suggerisce fortemente che l’uso del cellulare è associato a cambiamenti specifici nelle zone del cervello responsabili dell’attivazione e della coordinazione dello stress”.

Un’altra teoria è che le onde UMTS possono interrompere la produzione del melatonina, ormone che controlla i ritmi interni del corpo. Alasdair Philips direttore di Powerwatch, il quale ricerca gli effetti dei campi elettromagnetici sulla salute, ha detto: “Indizzi sempre più evidenti stanno indicando che dovremmo trattare queste cose in un senso preventivo. Questa ricerca suggerisce che se dovete fare una telefonata di sera è preferibile usare un telefono fisso e che conviene non lasciare il cellulare acceso di notte sul comodino”.

Mike Dolan, direttore esecutivo dell’Associazione degli Operatori Telefonia Mobile Inglese, ha dichiarato che lo studio è in contraddizone con moltissime altre ricerche simili. Infatti a Settembre uno studio di sei anni effettuato dalla UK Mobile Telecommunications and Health Research Programme (MTHRP) ha concluso che l’uso del cellulare non comporta rischi a breve termine per il cervello. Tuttavia, i ricercatori hanno detto che non sono in grado di garantire una sicurezza sul lungo termine [forse gli interessi in gioco hanno portato a tali conclusioni - NDR].

Siamo di nuovo quindi di fronte a diverse ricerche scientifiche che affermano tutto ed il contrario di tutto!

Crediamo perciò però che debba prevalere il buon senso. Nel dubbio è valida la regola della prudenza ed è senza dubbio meglio prevenire piuttosto che curare. Ecco allora alcuni semplici consigli:


- Non conservare il cellulare acceso sul torace, in prossimità del cuore.
- Durante l’uso estrarre l’antenna (laddove sia possibile) dal corpo del cellulare o munirsi dell’apposito auricolare per allontanare il centro di emissione dalla testa. In alternativa usare il vivavoce.
- Evitare lunghi colloqui ed alternare spesso l’orecchio durante le conversazioni. Mantenere il cellulare non direttamente a contatto con l'orecchio.
- Non tenere il cellulare acceso accanto a sè nelle ore di riposo.
- Non lasciare acceso il cellulare in ambienti ospedalieri o in cui siano presenti apparecchiature elettromedicali, sugli aerei ed in presenza di persone con dispositivi attivi quali pacemaker o apparecchi acustici.
- I portatori di pacemaker o protesi elettroniche dovrebbero mantenere una distanza di sicurezza di almeno 30 cm dall’apparecchio.


Adattamento a cura di Straker
Fonte: Psiche e Soma

sabato, settembre 29, 2007

Il più grande esperimento biologico mai compiuto

Titolo originale: The Largest Biological Experiment Ever
Fonte: www.eldoradosun.com
Traduzione di Amanda Adams "La Leva di Archimede"

Segnalato da "Foster".

Nel 2002, Gro Harem Brudtland, allora capo del WHO (World Health Organization), disse ad un giornalista norvegese che i cellulari erano stati banditi dal suo ufficio a Ginevra perché se un telefono cellulare era a meno di 4 metri di distanza si ammalava.

La signora Brundtland è un medico e il precedente Primo ministro della Norvegia. Questa sensazionale notizia, pubblicata il 9 marzo del 2002 da Dagbladet, fu completamente ignorata da tutte le altre testate giornalistiche nel mondo. La settimana seguente un suo dipendente, Michael Repacholi, responsabile del progetto internazionale EMF (campi elettromagnetici), minimizzò pubblicamente le preoccupazioni del suo diretto superiore. Cinque mesi dopo, per ragioni che molti sospettano legate all’annuncio riportato in precedenza, la signora Brundtland ha dato le sue dimissioni dal comando del WHO dopo appena un mandato.

Niente potrebbe dimostrare più chiaramente la schizofrenia collettiva di quando si parla delle radiazioni elettromagnetiche. Rispondiamo a tutti quelli preoccupati per la loro salute (come fa intendere il progetto EMF), ma ignoriamo ed emarginiamo coloro, come la Sig.ra Brundtland, che ne hanno già subito i danni.

Come consulente degli effetti sulla salute della tecnologia wireless, ricevo chiamate che possono essere approssimativamente suddivise in due gruppi: le persone solamente preoccupate, che chiamerò gruppo A, e quelle già ammalate, che chiamerò gruppo B. A volte vorrei organizzare una conferenza telefonica ed invitare i due gruppi per farli confrontare, abbiamo bisogno di una comprensione globale del problema in quanto siamo sulla stessa barca. Un individuo del gruppo A, preoccupato, solitamente chiede il tipo di protezione da usare sul cellulare ed il tipo di auricolare. A volte chiede anche qual è la distanza che ci dovrebbe essere tra la sua abitazione ed un ripetitore. Un individuo del gruppo B, ammalato, vuole sapere quale protezione usare per la sua casa, come si può curare o, sempre più di frequente, in quale parte del paese trasferirsi per salvarsi dalle radiazioni.

Questo articolo è stato scritto come un piccolo manuale, prima di tutto per mettere tutti sulla stessa linea d’onda e poi per chiarire alcune cose in modo che si possano effettuare scelte razionali verso un mondo più sano.

Elementi fondamentali

La cosa più importante sui telefoni cellulari ed i ripetitori è che emettono radiazioni microonde proprio come le antenne Wi-Fi, i computer senza fili (portatili), i telefoni cordless e le loro unità base e tutti gli altri apparecchi senza fili. Se è un apparecchio di comunicazione e non è connesso ad un filo, emette radiazioni. La maggior parte dei sistemi Wi-Fi ed alcuni cordless usano la stessa frequenza dei forni a microonde, altri invece usano frequenze diverse. I dispositivi Wi-Fi sono sempre accesi ed emanano in continuazione radiazioni come le unità di base dei cordless che emanano radiazione anche quando il telefono non è in uso. Un telefono cellulare acceso, seppure non in uso, emana in continuazione radiazioni. Per non parlare dei ripetitori, logicamente sempre attivi.

A questo punto potresti domandare quale è il problema. Gli scienziati normalmente suddividono lo spettro elettromagnetico in “ionizzanti” e non “ionizzanti”. Le radiazioni ionizzanti, che includono i raggi x e le radiazioni atomiche, causano il cancro. Le radiazioni “non ionizzanti”, tra cui le microonde, dovrebbero essere innocue. Questa distinzione mi ricorda la propaganda dell’Animal Farm di George Orwell: “Quattro gambe buono, due gambe cattivo”. – L’affermazione “Non ionizzante buono, Ionizzante cattivo” è poco affidabile.

Una volta un astronomo, scherzò sull’eventualità che se Neil Armstrong avesse portato un telefono cellulare sulla luna nel 1969, ci sarebbe apparsa come la terza più potente fonte di radiazioni microonde nell’universo, preceduto solo dal sole e dalla via lattea. Egli aveva ragione. L’evoluzione della vita sulla terra è avvenuta con livelli trascurabili di radiazioni microonde.
Un numero crescente di scienziati asserisce che le nostre cellule usano le microonde per comunicare tra loro, come il sussurro di un gruppo di bambini al buio e che i cellulari interrompono bruscamente questa loro comunicazione. Comunque, sta di fatto che siamo tutti quanti bombardati da una quantità di microonde che superano di dieci milioni di volte la media naturale del passato, ogni giorno, se usiamo o non usiamo il cellulare. Sta di fatto, anche, che la maggior parte delle radiazioni proviene dalle tecnologie create dal 1970 ad oggi.

Per quanto riguarda i cellulari, avvicinandoli alla testa danneggi il tuo cervello in vari modi. Per prima cosa, pensa ad un forno a microonde. Il telefonino, come il forno a microonde e a differenza di una doccia calda, riscalda dall’interno, non dall’esterno. Non ci sono sensori per avvisarti del riscaldamento graduale del cervello in quanto la nostra evoluzione non è avvenuta in presenza di radiazioni microonde. Inoltre, la struttura della testa e del cervello è talmente complessa e non uniforme che si creano all’interno di esso dei “punti caldi” dove il riscaldamento può superare dai dieci alle cento volte quello dei tessuti adiacenti. Questi cosiddetti punti caldi possono crearsi sulla superficie del cervello in prossimità del cranio, in profondità o addirittura a livello molecolare.

La FCC (Commissione Federale delle Comunicazioni USA) è incaricata di stabilire le norme che regolano l’utilizzo dei telefoni cellulari. Nell’imballaggio della maggior parte dei telefoni è esposto un numero chiamato SAR (Specific Absorption Rate) che dovrebbe indicare per ciascun modello di cellulare, la quantità di energia elettromagnetica assorbita dal cervello. Uno dei principali problemi, però, sono i parametri arbitrari sulla quale si basa la FCC. Sostengono che il cervello può sopportare un surriscaldamento fino a 1 grado C per ora. A peggiorare la situazione è la procedura scandalosa usata per dimostrare la conformità degli apparecchi a questi limiti per dare ad ogni modello di cellulare un numero SAR. La procedura standard per la misurazione del SAR consiste, strano ma vero, nella misurazione su una “testa fantasma”, un fluido omogeneo racchiuso in un contenitore a forma di cranio fatto di plexiglas. Voilà, nessuna zona calda! In realtà, le persone che usano il cellulare per svariate ore al giorno, stanno in continuazione surriscaldando zone del loro cervello. Tra l’altro i parametri creati dalla FCC sono stati elaborati da ingenieri elettrici e non da medici!

La barriera sanguigna del cervello

Il secondo effetto collaterale del quale vi vorrei parlare, che è stato provato nei laboratori, avrebbe dovuto di per sé essere abbastanza, per chiudere questa industria e spaventare chiunque convincendoli a non usare più i loro telefoni cellulari. Io lo chiamo la “prova schiacciante” contro i telefoni cellulari. Come la maggior parte degli effetti biologici delle radiazioni microonde, questo non ha niente a che fare con il riscaldare.

Il cervello è protetto da una griglia di passaggi stretti tra cellule adiacenti delle pareti dei capillari, la cosiddetta barriera sanguigna del cervello che, come una pattuglia di guardia, fa passare i nutrienti e blocca le sostanze tossiche. Dal 1988, nei laboratori di ricerca di un neurochirurgo svedese, Leif Salford, vengono eseguite diverse variazioni di questo semplice esperimento: delle cavie vengono esposte a radiazioni dei cellulari o di altri tipi di fonte di radiazioni microonde, in seguito questi ratti vengono sacrificati per esaminare l’albumina nel loro cervello. L’albumina è una componente del sangue che normalmente non attraversa la barriera sanguigna del cervello. La presenza di albumina nei tessuti del cervello è un segnale che dei vasi sanguigni sono stati danneggiati e che il cervello abbia perso una parte della sua protezione.

Questo è quello che hanno trovato costantemente i ricercatori negli scorsi 18 anni: le radiazioni di microonde in una quantità uguale alle emissioni di un cellulare hanno causato la dispersione di albumina nei tessuti del cervello. Un'unica esposizione per 2 minuti ad un normale telefonino ha provocato la dispersione di albumina nel cervello. In uno degli esperimenti, riducendo le esposizioni a 1/1000, i danni alla barriera sanguigna del cervello sono di fatto aumentati, dimostrando che i danni non sono proporzionali alla dose e che ridurre la potenza non renderà i telefoni cellulari più sicuri.
Alla fine, in una ricerca pubblicata nel giugno 2003, si è dimostrato che un’unica esposizione di 2 ore ad un cellulare, una sola volta nella vita, ha danneggiato definitivamente la barriera sanguigna del cervello; 50 giorni più tardi nell’autopsia è stato verificato che il 2% delle cellule del cervello dell’animale erano state distrutte, incluse le cellule collegate all’apprendimento, alla memoria e al movimento. Riducendo il livello di esposizione di 10 o 100 volte, per simulare la ridotta esposizione che si ha usando l’auricolare, allontanando il cellulare dal corpo o stando semplicemente nelle vicinanze di qualcuno che sta usando il cellulare, non ha cambiato il risultato della ricerca! Anche con la minima esposizione, la metà degli animali, mostrava un numero discreto o elevato di neuroni danneggiati.

Quali sono le implicazioni per noi? Due minuti al cellulare disturbano la barriera sanguigna del cervello, due ore al cellulare danneggiano definitivamente il cervello, le radiazioni “passive” potrebbero essere altrettanto dannose. La barriera sanguigna del cervello di un ratto è identica a quella dell’uomo.

Questi risultati eclatanti hanno creato talmente tanta agitazione in Europa che nel Novembre 2003 fu organizzata una conferenza sponsorizzata dall’Unione Europea, dal titolo “La barriera sanguigna del cervello – Può essere influenzata dalle interazioni delle onde elettromagnetiche?”, apparentemente per rassicurarci, quasi come lanciare un messaggio: “Stiamo facendo qualcosa!”. Realmente non hanno fatto niente, come non è stato fatto niente negli ultimi 30 anni.
Alan Frey, durante tutti gli anni ’70, fu il primo dei tanti a dimostrare che le microonde a basso livello danneggiano la barriera sanguigna del cervello. (2) Un meccanismo simile protegge l’occhio (barriera sanguigna dell’occhio) e il feto (barriera placentare), Frey ed altri dimostrarono che le microonde danneggiano anche queste barriere. (3) L’implicazione: Nessuna donna incinta dovrebbe usare il telefono cellulare.

Il Dott. Salford è molto schietto per quanto riguarda le sue ricerche. Definisce l’uso dei cellulari come “il più grande esperimento biologico mai esistito”, e ha avvertito pubblicamente che un’intera generazione di teen-ager potrebbero trovarsi a soffrire di deficit celebrali o di Alzheimer non appena raggiunta la mezz’età.

La malattia delle onde elettromagnetiche

Sfortunatamente, i cellulari non nuocciono solamente a chi li usa, e purtroppo non ci dobbiamo preoccupare solo del cervello. Il seguente sommario è stato preparato tenendo conto di un vasto numero di lavori scientifici sugli effetti delle onde elettromagnetiche (che comprendono anche le microonde), e delle esperienze di alcuni scienziati e medici da tutto il mondo, con i quali sono in contatto.

Gli organi più suscettibili alle radiazioni includono i polmoni, il sistema nervoso, il cuore, gli occhi e la ghiandola tiroidea. Le malattie legate a tali organi, come asma, disordini del sonno, ansia, ADD, autismo, sclerosi multipla, ALS, Alzheimer, epilessia, fibromi, fatica cronica, cataratte, ipotiroidismo, diabete, melanomi maligni, cancro del testicolo e attacchi di cuore, sono aumentate notevolmente negli ultimi decenni, ci sono numerose ragioni che fanno collegare tale incremento al notevole aumento delle onde elettromagnetiche nell’ambiente.
Le radiazioni microonde trasmesse dai ripetitori, sono state associate anche al diffuso seccarsi degli alberi, all’incapacità di riproduzione e la diminuzione di molte specie di uccelli, alle malattie e le deformazioni neonatali degli animali da fattoria. La documentazione a prova degli effetti biologici delle radiazioni microonde è molto vasta, raggiunge quasi i diecimila documenti. Sono sbalordito di come i rappresentanti dell’industria riescono a cavarsela dicendo che la tecnologia senza fili sia risultata innocua, o entrando ancora di più nel ridicolo, che non ci siano prove di dannosità.

Ho omesso dalla lista sopra una malattia: la malattia che ho io e “l’individuo del gruppo B”. Di seguito un riassunto storico. Negli anni ’50 e ’60 i lavoratori che costruivano, testavano e riparavano impianti radar, furono colpiti in larga scala da questa malattia. Così fu anche per chi, nelle industrie, costruiva o riparava forni e saldatrici a microonde. I sovietici lo hanno chiamato, giustamente, la malattia delle onde radio, ed hanno fatto ricerche approfondite a riguardo. Nell’occidente, l’esistenza di questa malattia è stata sempre negata, ma i lavoratori continuavano ad ammalarsi. Vedi le testimonianze in un’udienza del 1981 d’avanti al Congresso, presidiata dal rappresentante Al Gore, che illustrarono gli effetti dei forni e saldatori a microonde. Un altro episodio di “Stiamo facendo qualcosa!” ma realmente niente viene fatto.

Al giorno d’oggi con la proliferazione dei ripetitori radio e dei trasmettitori personali, la malattia si è diffusa come una piaga nella popolazione. La stima è che la malattia ha colpito 1/3 della popolazione, ma viene diagnosticata per quello che è, solamente quando ha disabilitato a tal punto l’individuo, che oramai non può più avere una vita sociale. Alcuni dei sintomi più comuni sono: insonnia, giramenti di testa, nausea, mal di testa, fatica, perdita di memoria, mancanza di concentrazione, depressione, dolori del torace, fischio nelle orecchie. I pazienti possono anche manifestare infezioni croniche a livello respiratorio, aritmie cardiache, sbalzi di pressione improvvise, sbalzi dei livelli dello zucchero nel sangue, disidratazione, e persino lesioni ed emorragia interna.

Quello che rende questa malattia così difficile da accettare, è che nessuna terapia potrebbe essere di successo se non si elimina l’esposizione alla causa, ma la causa ormai è ovunque.
Un sondaggio del 1998 del Dipartimento dei Servizi Salutistici della California, indica che nello stesso anno 120.000 californiani, di conseguenza 1 milione di americani, non hanno potuto lavorare per problemi relativi alle onde elettromagnetiche. (4) Il numero delle persone cosiddette elettro-sensitive sta aumentando sensibilmente in ogni paese del mondo. Sono marginalizzate, etichettate ed ignorate. Con la presenza di onde elettromagnetiche ovunque, raramente si riprendono e a volte si tolgono la vita.

Il Dott. Olle Johansson si riferisce agli ammalati dichiarando “Ci avvertono di un pericolo che c’è per tutti”. “Potrebbe essere un enorme errore sottoporre il mondo intero a radiazioni 24 ore al giorno”. Il Dott. Johansson, neuro-scienziato del famoso Istituto Karolinska a Stoccolma, dirige un gruppo di ricerca che sta documentando il peggioramento significativo della salute pubblica che ebbe inizio con l’introduzione in Svezia nel 1997 dei cellulari di seconda generazione a 1800MHz. (5,6)
Dopo un declino durato 10 anni, a fine 1997 il numero di permessi per malattia dei lavoratori svedesi è aumentato notevolmente, e nei 5 anni successivi i permessi sono più che raddoppiati.
Durante lo stesso periodo è raddoppiata anche la vendita di antidepressivi. Il numero di incidenti stradali, dopo una notevole riduzione negli anni precedenti, nel 1997 iniziò di nuovo ad aumentare. Dopo anni di declino i decessi per Alzheimer nel 1999 si alzarono di picco e sono quasi raddoppiati nel 2001. Considerando che l’Alzheimer richiede alcuni anni per svilupparsi, ecco risolto il ritardo di 2 anni a livello statistico.

Proliferazione incontrollata

Se i cellulari ed i suoi ripetitori sono mortali, i ripetitori radio e tv, con i quali abbiamo vissuto per più di un secolo, sono stati innocui? Nel 2002, Orjan Hallberg e Olle Johansson hanno scritto una relazione che analizza questa domanda dal titolo: “La tendenza al cancro durante il ventesimo secolo”. (7) Hanno trovato negli Stati Uniti, Svezia e dozzine di altri paesi, che l’aumento della mortalità per il melanoma della pelle e per il cancro della vescica, prostata, colon, seno e polmoni, erano quasi paragonabili all’aumento dell’esposizione pubblica alle onde elettromagnetiche negli ultimi 100 anni. Quando aumentavano i trasmettitori in una determinata zona, aumentavano anche i casi di quei tipi di cancro, quando i trasmettitori diminuivano, diminuivano anche i casi di cancro. Un’altra scoperta sensazionale, paese per paese, e località per località in Svezia, hanno trovato statistiche che provavano che i tumori causati dall’esposizione alle onde elettromagnetiche erano tanti quanto quelli causati dal fumo delle sigarette.

Questo mi porta a sottolineare un’incomprensione globale. La differenza più grande tra i ripetitori dei cellulari di oggi ed i ripetitori radio, non è la sicurezza bensì il numero. Il numero di ripetitori radio negli Stati Uniti, ancora oggi, è minore di 14000. Il numero di ripetitori per i cellulari ed i ripetitori Wi-Fi superano i centomila, e di cellulari, computer portatili, cordless e “walkie-talkie” se ne contano un centinaio di milioni. Inoltre si stanno moltiplicando senza controllo le istallazioni radar ed i network di comunicazione per le emergenze. Dal 1978, quando l’Agenzia per la protezione ambientale ha per l’ultima volta censito le onde radio negli Stati Uniti, l’esposizione urbanistica per ogni abitante alle onde elettromagnetiche è aumentata di 1000 volte, l’aumento maggiore c’è stato negli ultimi 9 anni. 8
Nello stesso periodo, l’inquinamento elettromagnetico si è esteso come la nebbia dalle città a tutto il pianeta.

Le vaste conseguenze di tutto questo sull’umanità sono ignorate. Dalla fine del 1990, è stata creato negli Stati Uniti, un’intera nuova classe di rifugiati ambientali. Abbiamo un numero, sempre maggiore, di persone ammalate o morenti, che, come me, stanno cercando un po’ di sollievo dalla sofferenza, abbandonano le loro case, alcuni vivono nelle macchine, nei rimorchi o in tenda senza fissa dimora. A differenza dei terremotati, nessuno fa alcun tentativo per alleviare le nostre sofferenze. Nessuno sta raccogliendo donazioni, magari per comprare una casa protetta, nessuno prende in considerazione la possibilità di rinunciare al proprio telefono cellulare, i loro portatili o i loro cordless in modo che possiamo avere anche noi dei vicini di casa.

Le persone preoccupate, e quelle ammalate non si sono ancora aperti l’un l’altro, però si pongono domande.

Una risposta al gruppo A: Nessuna barriera o auricolare può proteggerti dal tuo telefono cellulare o dal tuo cordless. Non c’è una distanza che può essere considerata sicura dai ripetitori. Se il tuo telefono cellulare, il tuo cordless o il tuo portatile funziona nella tua casa, sei irradiato 24 ore su 24.

Al gruppo B: Creare una barriera efficace per la tua casa, è difficile ed ha poche possibilità di successo. Ci sono solo un paio di medici negli Stati Uniti che provano a curare i danni delle onde elettromagnetiche, e raramente hanno avuto successo poiché ci sono pochissimi luoghi in tutto il mondo dove ancora non sono arrivate le radiazioni.

Si, le radiazioni provengono anche dall’alto, dai satelliti; i satelliti sono una parte del problema, non la soluzione. Non c’è alcun modo per rendere la tecnologia wireless sicura.

La nostra società in appena un decennio, è divenuta socialmente ed economicamente dipendente da quella tecnologia che sta danneggiando tremendamente il mondo. Più ci “infanghiamo” in questa tecnologia, più sarà difficile uscirne. Il momento per uscirne, come individuo e collettivo, per quanto possa essere difficile, è adesso!

sabato, giugno 02, 2007

Nuove armi per il vecchio continente

Continuano i passaggi di tankers chimici a bassa quota, mentre si è intensificata la presenza (in zone non militari) di aerei Lockheed Martin/Alenia C27J Spartan (la versione più piccola del C-130) ed elicotteri Agusta Bell 212, che di solito, seguono di pochi minuti i voli di irrorazione. Questa attività frenetica ha sicuramente attinenza con sperimentazioni militari su nuove armi basate sulle microonde. Abbiamo un'inquietante conferma dall'inchiesta svolta dai giornalisti di RAINews24. L'inchiesta fotografa l'Europa (e l'Italia) alle prese con le nuove armi a microonde. E' una fotografia che vede il vecchio continente seguire la sciagurata strada intrapresa dagli Stati Uniti.

Sono molte le società europee che studiano nuovi progetti di armi ad energia e che vengono coordinate dalla neonata Agenzia della Difesa europea.

La società italiana Ansaldo Ricerche - insieme con partners britannici ed olandesi - sta lavorando ad uno studio finanziato dalla Agenzia della Difesa europea per la realizzazione di una sistema di arma ad energia, in grado di lanciare un impulso di microonde che distrugge i congegni elettronici di missili alla distanza di cinquemila metri.

Esistono anche studi finanziati direttamente dal Settore ricerca del Ministero italiano della Difesa , come il cannone ad "acqua elettrificata": un cannone da usare per il controllo dell'ordine pubblico che - oltre a bagnare le persone investite dal getto di acqua - provoca una leggera scossa elettrica. Lo studio più importante è, però, quello finanziato dall'Agenzia europea, al quale lavorano insieme l'università di Pisa, l'Oto Melara e l'Ansaldo Ricerche e che riguarda gli effetti nocivi prodotti dalle microonde sulle cellule organiche. Lo studio ha già rilevato che anche solo le microonde dei telefonini possono causare piccole modifiche al genoma delle cellule umane e dovrà proseguire con un'analisi molto vasta, perché ogni frequenza produce un "effetto finestra" su particolari molecole, che varia al variare delle frequenze.

L'inchiesta analizza i rischi legati all'introduzione delle nuove armi ad energia scalare che - potendo passare dalle funzioni letali a quelle non letali - richiedono una rigida normativa di intervento.

L'indagine rileva la necessità di interlocutori istituzionali forti e non solo di strutture di promozione di sinergie imprenditoriali come quelle della neonata Agenzia della Difesa europea: esiste il rischio concreto che le decisioni su questa nuova generazione di armi vengano presi nei Consigli di Amministrazione delle società del settore e non nei Parlamenti dei paesi interessati.

di Mario Sanna, Angelo Saso, Maurizio Torrealta
si ringrazia per la collaborazione Paola Demaio
RAINEWS24

Il filmato di RAINEWS24

mercoledì, gennaio 03, 2007

Batteri geneticamente modificati fabbricano polimeri

Alimentando i batteri modificati di Escherichia Coli con sostanze contenenti zolfo, ricercatori tedeschi sono riusciti a realizzare un procediemento tentato per mezzo secolo senza successo.

Il batterio Escherichia Coli geneticamente modificato produce biopolimeri sulfurici, la cui realizzazione arriva dopo 50 anni di tentativi falliti dell'industria chimica. Autore del lavoro, che sarà pubblicato su Nature Materials, è Alexander Steinbuchel con i suoi collaboratori dell'Istituto di microbiologia dell'Università di Monaco.

I ricercatori hanno inserito nel batterio tre geni, e l'Escerichia coli è diventato così produttore di polimeri termoplastici, tecnicamente chiamati politioesteri. Gli scienziati hanno ottenuto i politioesteri semplicemente alimentando i batteri modificati con sostanze contenenti zolfo, che normalmente non fanno parte della loro dieta.

Secondo i ricercatori, alcuni di questi polimeri possono essere usati nelle applicazioni mediche, grazie alla loro biocompatibilità e degradabilità. Gli scienziati affermano che i politioesteri possono resistere alla degradazione anche ad alte temperature. Il loro prossimo obiettivo è di conoscere tutte le proprietà di questi nuovi polimeri per valutare la gamma completa di applicazioni possono avere.

13 dicembre 2002


Nota: nel 2002 si registrano i primi casi di morbo di Morgellons. Le fibre che fuoriescono dalle ferite sono polimeri che resistono al fuoco.

Fonte: Newton-Corriere

lunedì, novembre 20, 2006

11/9: gli aerei superarono i loro limiti software

di JIM HEIKKILA

Due degli aerei l’11/9 superarono i loro limiti software.

I Boeing 757 e 767 sono equipaggiati con la capacità di volare in maniera completamente autonoma, essi sono gli unici due velivoli di linea [il termine usato è ‘commuter’ cioè ‘pendolari’, più precisamente adibiti a regolari e continui voli di linea con andata e ritorno consecutive n.d.t.] della Boeing capaci di volo completamente autonomo. Possono essere programmati per decollare, volare sino a destinazione e atterrare, tutto senza un pilota ai comandi.

Sono degli aerei intelligenti, e hanno dei limiti pre-imposti dal software in modo che errori del pilota non possano causare danni ai passeggeri. Sebbene siano fisicamente capaci di manovre ad alto g [cioè con forti accelerazioni, g=9.8 m/s^2 è l’accelerazione di gravità n.d.t.], il software nei loro sistemi di controllo di volo fa in modo che non vengano effettuate manovre ad alto g tramite i controlli dell’abitacolo. Essi sono limitati a circa 1.5 g, ripeto, un g e mezzo. Ciò in modo che un errore del pilota non finisca per spezzare il collo alla nonna.

Non importa ciò che vuole il pilota, non può annullare questa caratteristica.

L’aereo che ha colpito il Pentagono si è avvicinato o ha raggiunto i suoi autentici limiti fisici, personale militare ha calcolato che l’aereo del Pentagono si è spinto tra i 5 e i 7 g nella sua virata finale.

La stessa cosa è vera per il secondo aereo che ha colpito il WTC.

C’è solo un modo perché una cosa simile possa accadere.

Così come per la completa capacità di volo autonomo, i 767 e i 757 sono gli UNICI AEREI DI LINEA PRODOTTI DALLA BOEING CHE POSSONO ESSERE GUIDATI TRAMITE UN CONTROLLO REMOTO. E’ una caratteristica standard per tutti loro, tutti i 757 e i 767 possono fare ciò. Lo scopo è che se c’è un problema ai piloti, il Norad può guidare in remoto gli aeroplani sino ad una destinazione sicura. Solo in questa modalità di volo questi aerei possono eccedere i loro limiti software e volare sino ai loro autentici limiti fisici, perché se viene usata questa modalità di volo si presume che esista già una situazione di emergenza.

(cercate su Google "Raytheon Global Hawk system")

I terroristi infatti non guidarono quegli aeroplani, è totalmente e completamente impossibile che quegli aeroplani siano stati pilotati in una tale maniera dall'abitacolo. Essi sono aerei di linea, non F-16 e il loro software lo sa.

Un' altra prova decisiva: le registrazioni delle voci sono state ritrovate vuote.

Le scatole nere che sono state ritrovate avevano all'interno nastri che non erano danneggiati, me erano vuoti. C'è un solo modo per cui ciò possa accadere su di un 757 o su di un 767. Quando gli aerei sono comandati tramite il controllo remoto, i microfoni che sono collegati al registratore vocale della cabina sono re-indirizzati verso le persone che operano il controllo remoto, così che le registrazioni di ciò che avviene nella cabina vengano fatte in un posto presumibilmente più sicuro. Ma a causa di un inconveniente del sistema, su di un 757/767, il registratore vocale continua a girare piuttosto che spegnersi quando il microfono è re-indirizzato. I registratori vocali usano ciò che è chiamato un nastro a scorrimento continuo che automaticamente ogni mezz'ora ripassa sopra le testine di registrazione e cancellazione, così che dopo mezz'ora che gira con i microfoni re-indirizzati il nastro sarà vuoto. Proprio come erano i nastri ritrovati. Ancora un'altra prova che nessun pilota ha guidato quegli aerei nell'ultima mezz'ora.

Otto dei dirottatori che dovevano essere su quegli aerei si sono lamentati affermando che invece essi sono ancora vivi. Scommetto che non avete mai sentito del fatto che il nostro ministro degli esteri è volato in Marocco e ha presentato delle scuse ufficiali all'accusato, lo sapevate? No, i terroristi non hanno guidato quegli aeroplani, le storie dei coltelli di plastica e dei taglierini erano infatti troppo ridicole per essere credute. Ognuno degli altri accusati sarà stato ormai cercato e ucciso.

La nostra informazione è controllata.

Le chiamate con i telefoni cellulari dagli aerei non possono essere state fatte. Sono uno specialista di guerra elettronica addestrato dalla National Security Agency, e ho la qualifica per affermare ciò. Il mio titolo ufficiale: MOS33Q10, Electronic Warfare Intercept Strategic Signal Processing/Storage Systems Specialist, [Specialista in guerra elettronica, intercettazione, elaborazione segnali strategici e sistemi di archiviazione dati n.d.t.], è una MOS [Military Occupational Speciality, specializzazione in ambito militare n.d.t.] altamente qualificata che richiede una conoscenza avanzata di molti metodi di comunicazione e di circuiti sin nei minimi dettagli. Sono ufficialmente qualificato a porre un forte dubbio che normali chiamate con telefoni cellulari possano mai essere state fatte dall'aereo.

E' impossibile che ciò sia accaduto, specialmente in un' area rurale, per un gran numero di ragioni.

Quando fate una chiamata con un telefono cellulare, la prima cosa che succede è che il vostro telefono ha bisogna di contattare un trasmettitore. Il vostro telefono ha una potenza massima di trasmissione di cinque watt, tre watt è attualmente la norma. Se un aereo viaggia a cinquecento miglia all'ora il vostro telefono non sarà capace, prima di superare il range di 5 watt, di 1)contattare una torre, 2)dire alla torre dove siete e qual'è il vostro provider, 3)dire alla torre in che modo volete comunicare e 4)stabilire che è in un'area di roaming. Questa procedura, chiamata “electronic handshake” [stretta di mano elettronica n.d.t.] richiede circa 45 secondi per essere completata da un telefono cellulare a partire dall'accensione iniziale in un'area di roaming perchè né il cellulare né il trasmettitore della cella sanno dove si trova il telefono e che modalità usa quando viene acceso. A 500 miglia all'ora, prima che possa avvenire l' handshaking l'aereo percorre tre volte la distanza alla portata del trasmettitore da cinque watt del cellulare. Sebbene sia a volte possibile connettersi durante il decollo o l'atterraggio, nella situazione che è stata affermata le chiamate non erano possibili. Le telefonate dall'aereo sono false, senza se o ma.

Spero di essere stato chiaro, se avete delle domande risponderò se possibile. Se non rispondo cercate voi stessi, cercate nel sito della Boeing, cercate il sito della DARPA [“Defense Advanced Research Projects Agency”, Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata per la Difesa n.d.t.], cercate dove non avete cercato prima. Alcune delle informazioni sono classificate e fatte trapelare da alcuni, e vengono anche cancellate dalla rete. Ho tutti i documenti originali sul mio computer per salvaguardarmi da ciò.

Per piacere non ignorate queste cose, perchè, dato che solo il Norad ha i codici di volo per quegli aerei, l'11-9 lo abbiamo fatto da soli. Hitler ebbe il Reichstag, noi abbiamo l' 11-9. Se l'11-9 non si dimostra sufficiente per convincere i cittadini Americani a mettere da parte i loro diritti per la sicurezza, la gente che ha fatto l'11-9 ha certamente accesso a materiale nucleare. L' 11-9 deve essere mostrato per ciò che è prima che quel materiale venga usato.

Jim Heikkila
Fonte: http://www.viewzone.com/
Link: http://www.viewzone.com/911revisited.html

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALCENERO (Marcoc)

Nota del traduttore:

Come specificato dall’autore parte delle informazioni tecniche (presumibilmente quelle riguardanti la predisposizione standard al volo con controllo remoto) sarebbero ricavate da materiale classificato, comunque sul sito http://www.viewzone.com/911revisited.html sono pubblicati sia commenti critici sia possibili elementi di conferma ottenuti dalla documentazione originale della Boeing


Fonte:
http://www.comedonchisciotte.org/

Link al testo originale:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2739

venerdì, settembre 01, 2006

L’intelligence americana e l’abitudine di controllare le menti

Al giorno d’oggi si sente spesso menzionare il termine “controllo e manipolazione”, in particolar modo quando si tratta l’argomento “mass media” ovvero mezzi di comunicazione. Manipolazione delle notizie, manipolazione dell’informazione, messaggi subliminali, condizionamento mentale al fine, ad esempio, di avere il controllo sull’opinione pubblica, e chi più ne ha più ne metta.
Numerose ricerche più o meno note, più o meno attendibili, hanno dimostrato le varie subdole forme di condizionamento e controllo mentale provenienti dalla sfera televisiva, pubblicitaria, dal cinema ai cartoni animati, dai giornali alle riviste ai libri e così via. Ci sono dati sufficienti però, per dichiarare che tali azioni non vengono solamente compiute attraverso questi mezzi.

Qualcuno, in materia di controllo, infatti, è andato oltre ed ha documentato i risultati degli immensi “sforzi” delle agenzie federali statunitensi: CIA (Central Intelligence Agency), FBI (Federal Bureau of Investigation), DIA (Drug Information Association), DEA (Drug Enforcement Administration), NSA (National Security Agency), NRO (National Reconnaissance Office), FINCEN (Financial Crimes Enforcement Network), le quali all’unisono hanno collaborato alla creazione di una Carta D’Identità computerizzata (Universal Biometric Card), sottoforma di biochip, che impiantato nei futuri neonati garantirà la completa disponibilità ed il facile reperimento di tutte le informazioni riguardanti l’individuo come il suo DNA, le sue caratteristiche fisiche e mentali e sarà facilmente rintracciabile grazie ad un sistema di sorveglianza che verrà gestito in toto dalle suddette agenzie di vigilanza, dal Ministero della Difesa americano e, addirittura, dalle polizie locali.

Ogni individuo potrà essere monitorato 24 ore su 24 da un Grande Fratello che avrà anche la facoltà di individuare i famosi “Thought Crimes” ovvero i Crimini Potenziali non ancora commessi ma prodotti dalla mente di qualcuno, grazie alle leggi del sospetto (Anti-Crime Bill del 1994 e Patriot Act del 2001) che il governo americano ha approvato e attuato. Questi sfortunati pensatori saranno, purtroppo, in un futuro non troppo lontano, arrestati prima ancora di poter compiere il malfatto e senza aver possibilità di dimostrare la loro innocenza (vedi il film Minoriry Report, di Steven Spielberg)

Nonostante la pericolosità della situazione qui sopra descritta, c’è molto da riflettere se si considera che l’intelligence statunitense lavora ormai da più di mezzo secolo al programma di controllo e manipolazione mentale. Risalgono, infatti, agli anni ’20 i primi esperimenti dell’organizzazione che si chiamerà OSS prima (Office of Strategic Service) e successivamente CIA, che avevano come scopo il controllo radio del cervello da prima operato sugli animali attraverso l’applicazione di elettrodi sul capo. Successivamente venne sviluppato su cavie umane un programma chiamato “Valutazione Critica del Metodo Ipogenetico” attuato dal fisiologo parapsicologo russo Vasiliev. Si trattava di un controllo radio del cervello su individui che si trovavano in una stanza adiacente a quella del professore o in stanze ancora più lontane. Coloro, quindi, che finora sono stati convinti che l’inizio di tali esperimenti sia da ricondursi al periodo hitleriano e agli studi “sanguinari” effettuati all’interno dei campi di concentramento, dovranno purtroppo rivedere le loro ottimistiche opinioni in merito ai nostri alleati d’oltreoceano (anche se numerosi membri della CIA sono stati proprio personaggi delle SS e della GESTAPO tedesche). Sono più di ottant’anni di lavoro alle spalle e si suppone, quindi, che le ricerche siano già a buon punto.

Non molti anni dopo le prime prove su animali, la CIA fece costruire una clinica di Controllo Sperimentale Della Mente a Montreal, il costo della quale fu totalmente a carico della Fondazione Rockefeller. La direzione di tale struttura venne affidata allo psichiatra D. Ewan Cameron, il quale venne presto a contatto con l’ambiente nazista tedesco entro il quale aveva la possibilità di disporre di tutto il materiale umano di cui necessitava. Il braccio destro di Cameron era il Dr. Walter Freeman, il quale nella sua carriera poteva vantare 4.000 lobotomie frontali effettuate nell’arco di 20 anni su pazienti che soffrivano di depressione o paranoia. Con l’aiuto di altri studiosi, essi furono finanziati per sperimentare l’annullamento e la destrutturazione della personalità di alcune cavie umane.

Tali scientifici esperimenti consistevano nella somministrazione di dosi massicce di LSD (Acido Lisergico), barbiturici fino ad indurre il sonno per 65 giorni continuativi, elettroshock operati ad una potenza 75 volte più alta delle dosi raccomandate. Una volta cancellata la mente della cavia si procedeva alla riprogrammazione della stessa attraverso la ripetizione di messaggi registrati per 16 ore al giorno. Cameron divenne e rimase fino alla sua morte, nel 1967, il presidente dell’Associazione Psichiatri di Canada e America.

I suoi esperimenti continuarono grazie al SEI, Scientific Engineering Institute di Boston, centro che fungeva da copertura per la CIA , all’interno del quale si progrediva nello studio del controllo della mente attraverso l’applicazione di elettrodi nel cervello. Già nel 1962 circa, il Dr. Baldwin studiò gli effetti dell’irradiazione del cervello di una scimmia con segnali radio. Il dottore dopo aver decapitato la testa della povera scimmia, la trapiantò sul corpo di un’altra cercando di riportarla in vita attraverso la saturazione radar! Sempre lo stesso anno il Dr. Stephen Aldrich, sostenitore delle ricerche occulte, prese il controllo dell’Ufficio Ricerche e Sviluppo dando inizio all’Operazione “Often”, un’investigazione dell’occulto. La sua teoria di manipolazione del cervello a distanza era basata sulla tecnica “psichica”.

Gli scienziati della CIA, collaboratori di Aldrich erano specializzati nella chirurgia stereotassica, semplificando di molto l’applicazione di elettrodi sul cervello che servivano ad azzerare la mente e a prepararla alla chirurgia “ipnotica ricostruttiva”.
Per chi se lo sta chiedendo, è ovvio che tali ricerche dovevano per forza essere finalizzate anche all’applicazione strettamente militare. E’ abbastanza noto un progetto chiamato ARTICHOKE che la CIA aveva già programmato dal 1950. Tale progetto doveva servire alla formazione di un soldato che fosse una sorta di pupazzo sanguinario e assassino con la memoria vuota come una scatola, la quale veniva riempita attraverso stimolazione elettrica (rientra l'MK-ULTRA)

Il passo successivo a quanto sopra descritto è ciò che viene identificato sotto il nome di “Tecnologia Cibernetica”. Dopo, infatti, aver creato il soldato “perfetto” si trattava di creare il mezzo più affidabile, infallibile e mimetizzabile per trasportare informazioni top secret. E’ stata resa nota una brochure riassuntiva della CIA che risale al 1965 circa, nella quale si descrive una ricerca effettuata da un Distretto della Columbia, dove si afferma il successo ottenuto nel realizzare un “Mezzo Biologico di Comunicazione” ovvero un “…mezzo attraverso il quale le informazioni di media importanza possono essere somministrate a umani utilizzando altri sensi diversi dalla vista e l’udito…”.

Nella stessa nota si sosteneva, inoltre che “… La Cibernetica può essere usata per plasmare il carattere di un bambino, per inculcare conoscenze e tecniche, per istituire un sistema di esperienze comuni, per stabilire l’andamento del comportamento sociale…tutte funzioni che possono essere riassunte nel pieno controllo dei processi di crescita degli individui.” Si ritiene che la tecnologia per fare ciò provenisse dalla Russia, in quanto si faceva riferimento ad uno studio “…basato su ricerche provenienti dall’Est dell’Europa”. Ecco quindi che ci si ricollega alle già più note e recenti sperimentazioni sulle personalità dissociate, effettuate dalla CIA.

Ma fu con la scoperta delle microonde nel 1965, grazie all’aiuto dell’Ambasciata Americana di Mosca, che l’Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzati (ARPA) sotto la guida del Dr. Jose Delgado progettò di costruire armi invisibili “…molto più pericolose delle distruzioni atomiche”. Egli diceva, alla luce della sua immensa conoscenza del cervello umano, che “..ora possiamo trasformare, dare forma, comandare l’uomo robot. Penso che il più grande pericolo per il futuro…sarà che avremo robotizzato esseri umani i quali non saranno affatto coscienti del fatto di essere stati robotizzati”.
Ma la soffiata dell’Ambasciata Americana costò, successivamente, l’inizio della Guerra Fredda.

Proprio con il Progetto PANDORA vennero studiati gli effetti delle microonde allo scopo di condizionare le azioni di un individuo a distanza e per facilitare il lavaggio del cervello o il crollo totale dei prigionieri sotto interrogatorio.

Credo che a questo punto, considerate tutte le evoluzioni delle suddette ricerche (si potrebbe continuare oltre) e sperimentazioni e l’affidabilità e l’etica di coloro a cui sono state assegnate possa non essere difficile accettare l’esistenza di sistemi militari come HAARP o come i satelliti così detti “Killer”, quelli cioè che irradiano onde elettromagnetiche su porzioni di territorio per colpirne gli esseri che lo abitano fino, in alcuni casi, ad indurne la morte. Esiste anche una terza via, quella del “terrorismo telepatico” ovvero intaccare parti di cervello di un individuo legate alla memoria e indurlo in uno stato di schizofrenia a seguito della continua percezione di voci all’interno della sua testa. Questi ultimi casi risalgono alla metà degli anni ’70, come il caso di Marti Koskii, abitante di Edmonton in Canada.

Purtroppo i meccanismi di acquisizione del potere anche attraverso il controllo delle masse, parte integrante della filosofia insita nel Nuovo Ordine Mondiale, sembrano non dare molta fiducia nei confronti del futuro dell’umanità. Eppure sono certa del fatto che possa esistere un alto livello di coscienza e consapevolezza in grado di contrastare questo tipo di azioni finalizzate a creare un popolo schiavo, svuotato di ogni tipo di attività emotiva e cerebrale, che debba servire solo ad arricchire e ad accrescere il potere dell’élite, degli Illuminati o Bilderberg come si vogliano chiamare.

E’ un dato di fatto che molte più persone si stanno “risvegliando” e acquisiscono, soprattutto grazie ad una corretta informazione, la capacità di analizzare gli eventi dell’attualità riconducendoli ad un quadro più generale. Ed è proprio l’abilità nel ricomporre i tasselli del mosaico e di comprendere i meccanismi che regolano la nostra realtà che si diventa liberi. E questi meccanismi, a dire il vero, sono tutt’altro che complessi, se si pensa che ciò che regola il mondo è la sete di potere infinita e senza regole di un ristretto gruppo di persone. E questo ristretto gruppo è quello che ha le possibilità ed i mezzi per far apparire le cose in modo tale che ci sembrino buone ed accettabili, cose che sembrino mettere al centro il benessere di ogni individuo comune, in modo tale da non contrastare i loro piani di dominio, ma di diventarne parte, legittimandoli. La verità è che quelle cose non sono né buone né accettabili.
La verità rende liberi.

Lorenza Veronese
Fonte:www.disinformazione.it
Link: http://www.disinformazione.it/controllare_le_menti.htm
30 agosto 2006

Fonti:
Project L.U.C.I.D. di Texe Marrs
Psychic Dictatorship in the U.S.A. di Alex Constantine
The Zapping of America: Microwaves, their deadly risk and the Cover-Up di Paul Brodeur
Mind Control: The Story of Mankind Research Unlimited Inc. di A.J. Weberman
Operation Mind Control di Walter Bowart
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