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giovedì, dicembre 27, 2012

Acquistiamo un analizzatore di polveri sottili

Le A.R.P.A., le agenzie regionali per la "protezione" dell'ambiente sottostanno ad una direttiva interna (in vigore anche negli Stati Uniti) che vieta di rilevare il nanoparticolato atmosferico che possa rimandare alle attività di geoingegneria militare clandestina (bario, alluminio, manganese, cadmio, litio, silicio, biossido di zolfo etc.). Questa situazione porta ad ignorare completamente la presenza di nebbie elettroconduttive indotte di ricaduta, dipendenti dal sorvolo a bassa quota di aerei non identificati, impegnati nella modifica climatica. In sintesi, nelle analisi delle A.R.P.A. non sono mai contemplati i letali inquinanti tipici delle cosiddette "scie chimiche".

Il compito istituzionale di queste agenzie è così del tutto disatteso, con buona pace dei contribuenti. Per ovviare a questa grave forma di censura nonché omissione d'atti d'ufficio e per evidenziare tale illegale comportamento, il Comitato Tanker enemy lancia l'idea di reperire, quindi acquistare uno strumento portatile certificato, generalmente usato da professionisti del settore, progettato per la rilevazione del particolato più sottile (PM 2, PM1, conseguenza diretta delle attività chimiche-biologiche in atmosfera). Dimostreremo, quindi, dati alla mano, che i bollettini quotidiani sull'inquinamento ambientale redatti dagli enti ufficiali sono quanto meno lacunosi.

Sebbene il rilevatore di PM (scheda prodotto) non possa evidenziare quali sono gli elementi presenti in atmosfera, certamente indicherà il quantitativo di particolato inquinante, fornendo un parametro certo in relazione ai resoconti delle A.R.P.A. che spesso non corrispondono assolutamente alla reale situazione di quel determinato periodo o giorno sottoposto a controllo. Inoltre gli enti per il controllo dei pm atmosferici frequentemente non rilevano particolato inferiore a PM10, omettendo di valutare quindi, in modo del tutto legale, la presenza di nanoparticolato che, come sapppiamo, in centri dove non si trovano inceneritori o stabilimenti industriali, se presente, è inequivocabilmente correlabile al sorvolo a bassa quota di aerei militari impegnati nel controllo climatico. D'altronde la presenza di nebbie tossiche di ricaduta serali o mattutine, dal classico odore di zolfo, è la diretta conseguenza delle attività di aerosol clandestine ed è impossibile che le centraline A.R.P.A. non le rilevino. Se esse non sono evidenziate nei rapporti sulla qualità dell'aria, è palese che sono volutamente ignorate.

L'analizzatore di Polveri sottili Art. Arw-9880 potrebbe essere un buon compromesso tra qualità e prezzo. E' uno strumento semplice da usare e dispone di una serie di funzioni che lo rendono di sicuro ideale per le nostre esigenze. Per il Vostro contributo all'acquisto dell'apparecchio è sufficiente accedere a questa pagina di PayPal. Al momento l'Arw-9880 è in offerta, per cui il prezzo è di 860 euro (+ I.V.A. e spese di spedizione ) contro 2400 (+ I.V.A. e spese di spedizione). Ci auguriamo che si riesca a raccogliere la somma adeguata in tempi brevi tanto da riuscire ad approfittare di tale sconto.

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CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì, luglio 01, 2011

Comitato Stop Scie Firenze: comunicato stampa del 30/06/11

FIRENZE Il 29 giugno 2011 alle 15.00, un gruppo di cittadini ha partecipato ad un presidio di protesta davanti alla sede regionale dell'A.R.P.A.T. (Agenzia regionale per la "protezione" dell'ambiente Toscana) di via Porpora, per denunciare l'immobilismo dell'Agenzia sulla questione delle cosiddette "scie chimiche".

Numerosi sono stati gli esposti di comitati e cittadini negli anni passati all'A.R.P.A.T., che si è decisa a rispondere solo lo scorso aprile. E' stata, però, una risposta completamente insufficiente, parziale e fuorviante, basata su materiale di dubbia scientificità, raccolto da Internet e senza alcuntipo di analisi di campioni (vedi sulla questione anche Scie chimiche: le preoccupazioni dei toscani e le risposte dell'A.R.P.A.T.).

E' stato un responso che il Comitato Stop Scie Firenze, uno dei gruppi organizzatori del presidio, ha già contestato in una lettera diretta all' A.R.P.A.T. e ad altri organismi interessati (LINK). Nei vari esposti si chiedeva di eseguire analisi di acqua, suolo ed aria al fine di rilevare la presenza di alcuni elementi dannosi per la salute (es. bario, alluminio, polimeri...). Molte analisi condotte privatamente hanno rilevato la presenza in percentuali altissime e ingiustificate di alcuni di questi elementi (bario e alluminio), presenza che ormai in tante parti del mondo si associa alle emissioni deliberate da parte di velivoli non meglio identificati, emissioni meglio note come SCIE CHIMICHE.

Sulle scie chimiche solo in Italia dal 2003 ad oggi sono state presentate 13 interrogazioni parlamentari, di fatto cadute nel vuoto. Anche in Toscana è venuta alla luce nel gennaio 2011 la questione del bario, nel caso che ha riguardato l'acquedotto di Quarrata, dove ne sono state rilevate altissime concentrazioni, senza individuare la fonte di inquinamento, almeno stando a quanto affermano le autorità.

I manifestanti con cartelli, foto e volantini si sono piazzati davanti alla sede regionale. Una delegazione è entrata all'interno per chiedere di conferire con il direttore generale o con qualche altro responsabile di rilievo dell'Agenzia. Sia il direttore sia altri responsabili non erano disponibili, così i manifestanti hanno potuto incontrare l'addetto stampa dell'A.R.P.A.T. che si è impegnato a riportare le richieste del Comitato ai responsabili. Alle 17.00 circa il presidio si è sciolto.

30/06/11 Comitato Stop Scie Firenze

Qui il servizio video del quotidiano La Nazione

Articolo correlato: Manganese nell'acqua potabile


domenica, giugno 26, 2011

Bario: gli studi di Clifford Carnicom

Il lavorio dei disinformatori, personaggi invidiosi, inetti, inutili, ignoranti, continua senza sosta, ma essi non hanno inteso che è controproducente per la loro ignobile causa: infatti, quanto più si affannano nel tentare, adducendo argomenti pseudo-scientifici e petizioni di principio, di negare la realtà delle scie chimiche, tanto più si moltiplicano le persone che aprono gli occhi, soprattutto insospettite dall'accanimento di chi afferma che le scie chimiche sono una leggenda metropolitana.

Se avessero un briciolo di sale in zucca, i disinformatori tacerebbero per evitare di sollevare tutto questo polverone sul problema. Teste di legno! Non hanno capito che essi non possono neppure provare ad affossare la verità, perché da stolti quali sono mai la riconosceranno. Intanto, come si accennava, tra gli altri, l'accorta ideatrice del Calaminta blog, compresa la rilevanza della questione, ha tradotto ed elaborato due testi in cui sono riportate alcune allarmanti conclusioni dell'ingegnere statunitense, Clifford Carnicom, sul bario contenuto nelle scie chimiche.



LIVELLI DI BARIO IN ATMOSFERA SUPERIORI AL LIMITE DI SICUREZZA

Secondo gli studi condotti dallo scienziato statunitense Clifford E. Carnicom la presenza di Bario nell'atmosfera terrestre supera di 8 volte la soglia di sicurezza stabilita dall'EPA, agenzia governativa ambientale USA.

La tossicità del Bario è comparabile a quella dell'Arsenico. Secondo l'E.P.A., non è salutare per gli esseri umani respirare aria contenente più di 5 parti per milione di Bario (lo stesso limite indicato per l'Arsenico). Le ultime ricerche indicano che siamo stati esposti a livelli di Bario atmosferico di gran lunga superiori (circa 8 volte) al limite di sicurezza.

"E' stata eseguita una stima analitica preliminare della concentrazione di composti di bario nei campioni atmosferici sottoposti ad analisi. Questa stima eccede il limite per l'esposizione umana agli agenti contaminanti diffusi nell'aria [...]. I test sui campioni atmosferici continuano a confermare la presenza di composti di bario. I test comportano una varietà di metodi d'indagine, incluso l'uso di filtri di ionizzazione, filtri elettrostatici, filtri HEPA, filtri ad alte temperature.

I metodi di analisi includono solubilità, pH, precipitazione, cromatografia, elettrodi, elettrolisi, spettrografia e test di comparazione spettrografica. Le agenzie ambientali pubbliche sono state esortate ad intraprendere un processo di verifica dei metodi di analisi, per confermare o confutare i risultati che sono stati stabiliti. Le forme solubili di bario sono altamente tossiche, comparabili con i livelli di tossicità dell'arsenico". (Fonte: Carnicom.com)

Codice legale degli Stati Uniti
U.S. House of Representatives, Title 50/Chapter 32, Sec 1520a

Restrizioni sull'utilizzo di soggetti umani per i test di agenti chimici o biologici A. Attività Proibite - Il Segretario della Difesa non può condurre (direttamente o per contratto) (1) nessun test o esperimenti che comprendano l'utilizzo di agenti chimici o biologici sulla popolazione civile; o (2) nessun test di agenti chimici o biologici su soggetti umani.

Gli esperimenti biologici sui civili sono proibiti e considerati una grave violazione della Convenzione di Ginevra (Convention IV, Art. 147).


BARIO, CHEMTRAILS E IMMUNOSOPPRESSIONE USA: ANALISI CONFERMANO PRESENZA BARIO

(di Bob Lee, fonte Rense.com)

Crescenti prove suggeriscono che il fenomeno delle "chemtrails" è molto più serio di un semplice "aereo che rilascia vapore acqueo nel cielo". Il lavoro di ricerca di Clifford Carnicom sostiene la possibilità di aumento del bario precipitato nell'acqua piovana raccolta nelle aree in cui si è verificato recentemente lo spray di chemtrails.

Quali sono gli effetti del bario, un metallo pesante, sugli esseri umani? Pecanha e Dos Reis (1989) riportarono in un articolo intitolato "Eterogeneità funzionale nel processo di attivazione dei linfociti T; il bario blocca diverse modalità di attivazione dei linfociti T, ma risparmia un'unica funzionalità delle cellule T sottoposte all'attivazione PHA". Pubblicato nel maggio 1989 in "Immunologia clinica sperimentale": "Tutte le modalità dell'attivazione delle cellule T, eccetto la mitogenesi PHA indotta, vengono bloccate dal Ba2+ (bario) in maniera reversibile e relativa alla dose".

In altre parole, il bario rende inattive le cellule T del corpo. Le cellule T sono una fondamentale componente del sistema immunitario. Insieme ai linfociti OKT4+ inducono le cellule T ad indirizzare l'attacco delle cellule OKT8 verso gli antigeni estranei (batteri invasivi o virus).

In estrema sintesi, il bario può disattivare il sistema immunitario.


SURRISCALDAMENTO GLOBALE: IL BARIO E' RESPONSABILE DELLE ELEVATE TEMPERATURE (C.CARNICOM)

E' stato svolto uno studio per esaminare il ruolo delle operazioni di aerosol in relazione al riscaldamento globale.

Da molto tempo è stato proposto che tali operazioni hanno l'effetto di aggravare lo stato di riscaldamento del pianeta, e che esse non mostrano alcuna prospettiva di raffreddamento per la terra come molti hanno sostenuto. Ciò si pone in diretta contraddizione con molte delle diffuse nozioni che comunemente circolano al loro riguardo e cioè che tali operazioni sono in qualche modo intese per il nostro bene ma che è meglio che la loro vera natura rimanga segreta e nascosta al pubblico dominio. [...]

Leggi qui il seguito dell'articolo pubblicato nell'aprile 2007.



martedì, giugno 21, 2011

Hanno origine governativa le azioni di disturbo operate nei confronti del Comitato Tanker Enemy

You-Tube riesuma una notifica scaduta da oltre un anno per danneggiare lo stato dell'account tankerenemy

Sono di nuovo on line i video fatti rimuovere il giorno 15 giugno 2011 dai server di archive.org su richiesta dei militari italiani (o chi per loro) che gestiscono il canale fake USAFFEKC10A.

A McDonnel Douglas KC-10 SPRAYER compared with agent orange dispersion and "Popeye operation" USAFFEKC10A "KC-10 'Contrails' while refueling" video debunked

E' tutto italiano il canale USAFFEKC10A - The USAFFEKC10A channel is italian

Come "contromisura" You-Tube riesuma una notifica scaduta da oltre un anno, al fine di danneggiare lo stato dell'account tankerenemy. La notifica, del tutto strumentale ed illegale, si riferiva al video "Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata" (eliminato immediatamente dal portale di Google inc.), nel quale si denunciavano i metodi liberticidi degli adepti appartenenti alla sacra setta del C.I.C.A.P. e del suo sommo sacerdote, Paolo Attivissimo.

Il "cartellino giallo" esibito da You-Tube il 06 maggio 2010, aveva una sua fisiologica scadenza di sei (6) mesi ed in effetti era inutilizzabile da tempo. Infatti nella pagina della contestazione si legge:

"Il tuo account ha ricevuto i seguenti avvertimenti relativi alle norme della community, che saranno validi per sei mesi. Ulteriori violazioni potrebbero comportare la disattivazione temporanea della tua capacità di pubblicare contenuti su YouTube e/o la chiusura del tuo account. Una copia di ogni messaggio è stata inoltre inviata tramite email all'indirizzo associato a questo account per riferimenti futuri".

"I seguenti video nel tuo account sono stati disattivati a causa di una violazione delle Norme della community di YouTube:
Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata (Rifiutato - Diffamazione) - (tankerenemy)
Data ricezione: 06/mag/2010 | Data di convalida: 06/mag/2010 | Appealed Rejected"

Vogliamo precisare che MAI abbiamo ricevuto alcuna email di notifica. Soprassediamo...

Il 16 giugno 2011, con un tempismo spettacolare, spunta questo avviso, come precisato, non più valido dal mese di novembre del 2010. Ma è lo stesso: quelli di You-Tube, nell'eseguire ordini e non richieste, possono agire anche così.

Il motivo di questa rappresaglia? Come spiegato, si tratta di un sordido tentativo di chiuderci la bocca. La causa scatenante è l'aver scoperto la reale identità del canale clone USAFFEKC10A, una replica dell'originale "USAFFEKC1O", il canale che propose il video del KC-10 mentre rilasciava dichiarate scie chimiche sui cieli del Canada (si ascoltino le voci dell'equipaggio) e poi misteriosamente scomparso e sostituito dalla pagina contraffata "USAFFEKC10" (Notare la sostituzione della "O" maiscola con lo zero).

Il fatto è che abbiamo avuto l'ardire di contestare, dati alla mano, la genuinità della fonte e quindi abbiamo mandato all'aria i piani di depistaggio di coloro che si erano posti l'obiettivo di demolire, definitivamente, la validità testimoniale del video da noi proposto un anno fa: "The insider: chemtrails KC-10 sprayer air to air - The proof". Abbiamo anche osato associare le chemtrails del filmato "KC-10 Contrails while refueling" alla dispersione di veleni sul Vietnam (Operazione orange), mostrando due filmati originali dell'epoca e mettendoli a confronto con le sequenze del KC-10 con le supposte scie di condensazione. Abbiamo anche dimostrato che non si tratta comunque nemmeno di "Wingtip vortices" (trecce di Berenice) e neppure di contrails, poiché esse non scaturiscono dai motori. Infatti si scriveva:

"Il filmato mostra un'imbarazzante analogia tra le dense scie rilasciate dal KC-10, spacciate per contrails e le missioni di avvelenamento del Vietnam, negli anni 60 del XX secolo. Il video "A McDonnel Douglas KC-10 SPRAYER compared with 'agent orange' in "Popeye operation" - USAFFEKC10A "KC-10 'Contrails' while refueling" video debunked - è stato da noi rimosso dai server You-Tube, per motivi precauzionali, in quanto si sta cercando di far sospendere l'account "tankernemy" sulla base di false dichiarazioni inerenti alla violazione del copyright, ad opera dell'utente fake USAFFEKC10A che, in realtà, non appartiene all'equipaggio KC-10 del primo video come millantato, ma è un militare italiano di stanza presso la sede dell'Aeronautica Militare - Servizio Coordinamento e Controllo di Padova. Ciò, oltre che da diversi elementi oggettivi, è confermato dai logs riferentesi agli accessi su tanker-enemy.tv, che puntano a due link specifici, alle 17:38 ora locale del giorno 24 maggio 2011. Le pagine in questione erano state viste unicamente dal militare che ora si spaccia per un pilota statunitense e da nessun altro fruitore del Web dall'Italia o dall'estero, come peraltro testimoniano i logs in nostro possesso. I link inviati come trabocchetto, infatti, sul canale fake 'USAFFEKC10A' erano stati immediatamente cancellati dal gestore della pagina. E' rilevante osservare quanto alcuni soggetti si stiano alacremente impegnando per tentare di ridimensionare il valore testimoniale del filmato ormai noto come 'Cani sciolti'.

Il video in questione 'KC-10 Contrails while refueling' mostra tre sequenze girate in momenti diversi, durante le quali ci si è premurati di non eseguire campi lunghi e nel quale si osservano dense ed iridescenti scie direttamente attaccate ai bordi alari del velivolo. Ciò induce a sospettare la presenza di una fonte liquida assimilabile al kerosene che, per via dei flussi aerodinamici, scorre sul bordo delle ali sino alla loro parte terminale, per poi nebulizzarsi sotto forma di aerosol.

Perché non sono contrails aerodinamiche (Wingtip vortices)

Le contrails aerodinamiche si formano solo nelle seguenti circostanze:

a) L'aereo è in fase di decollo o atterraggio, con i flaps abbassati. Ciò implica una differenza di pressione tra la parte superiore e quella inferiore dell'ala.

b) Il velivolo si trova a bassa quota e con valori di umidità elevati (ad esempio, durante un atterraggio con pioggia).

c) L'aeroplano è impegnato (si pensi al caso di un caccia) in una brusca manovra acrobatica".

Ovviamente nell'area commenti del video "KC-10 Contrails while refueling " si sono subito scatenati con argomentazioni dal contenuto altamente scientifico come queste:

"@tankerenemy Hahahaha SEI RIDICOLO!Alle tue panzane non ci crede più nessuno, hai finito di campare sulle spalle di quattro coglioni creduloni, ormai i tuoi "accoliti" stanno diminuendo sempre più. Tu menti sapendo di mentire,schifoso, nullafacente, imbroglione. Spero di vederti sotto terra al più presto.
by blekoldshaflo2

@tankerenemy Dalla questione del telemetro (con cui hai rubato i soldi ai tuoi accoliti) e dai tuoi goffi tentativi di insabbiare la vicenda, a questa storia del KC10, con cui hai preso una cantonata pazzesca, sei diventato lo simbello della rete. Come fai a non renderti conto di quanto sia ridicola la tua figura?
by TheSueisfine
"

La pagliacciata è andata avanti per un po', come nell'ormai abituale stile della disinformazione italiana (foraggiata e protetta dallo Stato), sino a quando non abbiamo pubblicato (su You-Tube) i due filmati più sopra citati e cioè:

A McDonnel Douglas KC-10 SPRAYER compared with agent orange dispersion and "Popeye operation" USAFFEKC10A "KC-10 'Contrails' while refueling" video debunked

E' tutto italiano il canale USAFFEKC10A - The USAFFEKC10A channel is italian

A quel punto, considerata la consolidata sicumera "scientifica" degli autodefinitisi "debunkers", l'unica cosa che sono stati capaci di fare è stata quella di inviare una raffica di segnalazioni false, ricorrendo ad un nome fittizio, tale Timothy Andrew Mullinax, preso a caso da un elenco di militari statunitensi, lista presente sul sito Web airforcetimes.com.

A quel punto abbiamo trasferito i contenuti scomodi su archive.org, "famoso" per essere un portale di condivisione "sicuro" ed al riparo da censure strumentali. Così dicono... fatto sta, però, che da archive.org fu ottenuta la rimozione in un lampo, in risposta alla nostra apparizione su Italia Uno, di quella "sporca dozzina" di filmati che mettevano in cattiva luce Paolo Attivissimo, il C.I.C.A.P., la Gabanelli e la R.A.I.). e così anche dei video che mettevano in difficoltà gli autori dell'ultimo falso canale statunitense, è stata ordinata l'immediata cancellazione. Non bisogna stupirsi. Di conseguenza abbiamo portato i sorgenti in formato flv sui nostri server ed abbiamo concluso il lavoro verso le 2.30 di notte, avendo cura di comunicare quanto accaduto sul canale USAFFEKC10A, nell'aerea commenti. La mattina seguente abbiamo trovato la sorpresa concernente la "notifica farsa". Come si può notare, si è dipanata una chiara sequenza di eventi di causa-effetto, che legano strettamente quel canale fraudolento di ciarlatani italiani con le stellette e le strane prese di posizione di You-Tube, la notte stessa.

La disinformazione italiana, che tanto si vanta di portare le prove di quanto afferma e che pretende che i ricercatori indipendenti dimostrino le loro affermazioni, caso vuole, ogni volta in cui viene contraddetta con i fatti, agisce nel solo modo che conosce. Sì, perché questi paladini delle verità ufficiali sono solo in grado di occultare le prove della loro insipienza per ricorrerre all'unico mezzo che i regimi totalitari ben conoscono: la censura. In questo, ovviamente, hanno gioco facile, poiché essi non sono semplici cittadini, ma individui al di sopra della legge manovrati, protetti e finanziati dai governi. Se veramente queste sentinelle hanno ragione da vendere, per quale motivo hanno bisogno di chiedere la rimozione dei nostri video? Se il canale "USAFFEKC10A" è davvero intestato ad un fantomatico co-pilota statunitense di un KC-10, per quale motivo, nel momento in cui dimostriamo che esso in realtà è il puro parto di menti malate italiane, qualcuno si adopera per insabbiare le prove filmate che confermano quanto da noi evidenziato?

Quest'ennesima iniziativa di rappresaglia ad opera degli scherani svizzeri (sede per l'Italia del portale di sharing), del tutto illegittima ed illegale, dimostra una volta di più l'esistenza di illecite nonché losche collusioni all'interno dello staff italiano del portale di condivisione che, non dimentichiamolo, esegue senza porsi tanti problemi, gli ordini che gli esecutivi impartiscono per stroncare sul nascere i contenuti che arrecano danno al sistema. Ciò è anche confermato da questa mappa, riguardante le richieste di intervento per opera dei governi di tutto il mondo sui vari servizi web offerti dalla società di Mountain View: le statistiche sono divise tra data request e removal request, dove le prime consistono nella richiesta di account, le seconde, invece, nella rimozione di materiale pubblicato. Tra le data request e removal request, l’Italia si trova rispettivamente al sesto e settimo posto della classifica mondiale, con il grosso delle richieste di cancellazione dedicate a YouTube con 39 interventi: la percentuale di richieste parzialmente o completamente accettate è invece del 75,4%. Per ammissione di Google i dati non sono affidabili al 100%, vista la natura particolare di alcune richieste, ma offrono comunque un’interessante panoramica su quello che è il rapporto tra i governi dove l’azienda offre i suoi servizi e Google stessa. [ Fonte: www.downloadblog.it ]

Ciliegina sulla torta... dalla notte 16 guigno 2011 molti utenti segnalano l'impossibilità di pubblicare commenti sugli altrui canali nonché sul proprio. In buona sostanza, è stato escluso il pulsante di invio al di sotto della finestra in cui digitare il testo. Inoltre i canali scomodi non risultano presenti nell'elenco dei più visitati, con maggiori iscrizioni etc. Un metodo semplice, ma efficace per nascondere all'opinione pubblica quelle informazioni scomode per l'establishment, semplicemente occultando agli utenti della Rete quei canali che operano nella controinformazione sganciata dal Diktat governativo. Un espediente che si basava sull'uso di uno script da inserire nella barra degli indirizzi, ha avuto la sua efficacia per una manciata di minuti. Gli amministratori di You-Tube sono evidentemente corsi subito ai ripari. Successivamente, a seguito delle vivaci proteste di migliaia di utenti, You-Tube ha "cortesemente" ripristinato la funzione commenti.

La domanda è quindi legittima, anche se molti lettori, alla luce di quanto letto e visto, avranno già le idee molto chiare in proposito.

Chi può detenere il totale controllo decisionale nella censura di contenuti scomodi al sistema? Chi ordina ed ottiene responsi immediati da parte dei grandi gestori, nell'arco di poche ore? Chi può scavalcare tutte le procedure, le regole e le leggi? Chi agisce, nascondendosi dietro i servi senza volto e senza attributi che infestano Internet?

La risposta è una sola: per l'Italia è il nostro ministero dell'Interno, i cui rappresentanti ringraziamo per le assidue visite [ SCREENSHOT ], con buona pace di coloro che definiscono questi resoconti solo il frutto di "paranoia".

Ora sapete che la censura è il pilastro su cui si basa il famoso contraddittorio su cui tanto insistono il C.I.C.A.P. ed i suoi rappresentanti. Costoro non valgono niente e non avrebbero alcuna voce in capitolo, se non fossero sponsorizzati dai governi fantoccio che si sono sino ad ora succeduti ed ancor meno potrebbero reggere ad un serio dibattito. Ciò deve essere chiaro. Costoro sono pedine e senza il sostegno dei finanziatori occulti, valgono meno di un soldo bucato.

Qui concludiamo, ribadendo che quelle in cui viviamo sono finte democrazie e l'unico modo per vincere la nostra battaglia per la libertà di opinione e per cieli di nuovo puliti, passa attraverso la tenace denuncia di quanto avviene, senza lasciar cadere nell'oblio e nel silenzio certi episodi che, se possono apparire marginali ed insignificanti, sono, invece, il segno evidente di una deriva dittatoriale molto pericolosa.

Non aspettate che la casa vi crolli addosso, ma rinsaldate le fondamenta al primo scricchiolìo. Attendere potrebbe essere fatale.

martedì, maggio 31, 2011

E' tutto italiano il canale "USAFFEKC10A"

Questi filmati mostrano un'imbarazzante analogia tra le dense scie rilasciate dal KC-10, spacciate per contrails e le missioni di avvelenamento del Vietnam, negli anni 60 del XX secolo. Il video "A McDonnel Douglas KC-10 SPRAYER compared with agent orange dispersion and 'Popeye operation'" è stato da noi rimosso dai server You-Tube, per motivi precauzionali, in quanto si è tentato di far sospendere l'account "tankerenemy" sulla base di false dichiarazioni inerenti alla violazione del copyright, ad opera dell'utente fake USAFFEKC10A che, in realtà, non appartiene all'equipaggio KC-10 del primo video come millantato, ma è gestito, con tutta probabilità, da un militare italiano di stanza presso la sede dell'Aeronautica Militare - Servizio Coordinamento e Controllo di Padova. Ciò, oltre che da diversi elementi oggettivi, è confermato dai logs riferentesi agli accessi su tanker-enemy.tv, che puntano a due link specifici, alle 17:38 ora locale del giorno 24 maggio 2011. Le pagine in questione erano state viste (sul suo canale You-Tube) unicamente dal supposto militare che ora si spaccia per un componente dell'equipaggio di un KC-10 statunitense e da nessun altro fruitore del Web dall'Italia o dall'estero, come peraltro testimoniano i dati in nostro possesso. I link inviati da noi come trabocchetto, infatti, sul canale fake USAFFEKC10A erano stati immediatamente cancellati dal gestore della pagina. E' rilevante osservare quanto alcuni soggetti si stiano alacremente impegnando per tentare di ridimensionare il valore testimoniale del filmato ormai noto come "Cani sciolti".

Sul canale "clone" USAFFEKC10A sono stati caricati i due video dell'utente USAFFEKC1O (utenza ora chiusa), dei quali uno è quello ormai conosciuto come "The insider - Cani sciolti". Oltre a questi due video, che ritraggono aerei KC-10 durante operazioni clandestine di aerosol, è stato aggiunto un terzo video, con il quale si vorrebbe dimostrare, non si comprende in che modo, che già il primo girato riprendeva comunissime "contrails aerodinamiche".

Il video in questione "KC-10 Contrails while refueling" mostra tre sequenze girate in momenti diversi, durante le quali ci si è premurati di non eseguire campi lunghi e nel quale si osservano dense ed iridescenti scie direttamente attaccate ai bordi alari del velivolo. Ciò induce a sospettare la presenza di una fonte liquida assimilabile al kerosene che, per via dei flussi aerodinamici, scorre sul bordo delle ali sino alla loro parte terminale, per poi nebulizzarsi sotto forma di aerosol.

Perché non sono contrails aerodinamiche (Wingtip vortices)

Le contrails aerodinamiche si formano solo nelle seguenti circostanze:

a) L'aereo è in fase di decollo o atterraggio, con i flaps abbassati. Ciò implica una differenza di pressione tra la parte superiore e quella inferiore dell'ala.

b) Il velivolo si trova a bassa quota e con valori di umidità elevati (es. atterraggio con pioggia).

c) L'aeroplano è impegnato (es. caccia) in una brusca manovra acrobatica.

Nel filmato che segue non si riscontra nessuna di queste condizioni.



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CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica, maggio 08, 2011

Il delitto corre sulle microonde

Il segnale del picchio verde

Il 14 ottobre 1976, tutte le comunicazioni radio del globo furono interrotte da segnali radio di forte intensità. Le emissioni erano irregolari e si alternavano frequenze molto elevate a frequenze molto basse.

L'Unione sovietica, dopo essere stata identificata come la diretta responsabile, presentò delle formali scuse a tutti i paesi che avevano protestato. I loro "esperimenti" erano all'origine di questi disturbi. Poco dopo i Russi cambiarono lunghezza d'onda e cominciarono così le emissioni di gigantesche onde elettromagnetiche stazionarie.

I Sovietici avevano usato il "PIVERT", chiamato anche "Woodpecker" (Picchio), a causa del caratteristico suono ritmato che i rilevatori di segnali elettromagnetici avevano registrato. Questo suono assomiglia al rumore che si produce, battendo su una tavola con una penna, a una velocità di 14 colpi al secondo. Pare che il segnale venisse dalle città sovietiche di Riga e di Gomel, dove i Sovietici sperimentavano dei mastodontici generatori ad energia continua basati sulla tecnologia di Tesla. Come bersaglio fu scelta l'ambasciata statunitense a Mosca: tra il personale del consolato molti accusarono disturbi di varia natura (cefalea, insonnia, inappetenza, irritabilità, depressione...); alcuni furono colpiti da patologie, anche gravi, tra cui emorragie cerebrali, ictus, attacchi epilettici e tumori.

La strana morte di Mark Purdey

L'abitazione del medico veterinario Mark Purdey fu incendiata. Un giorno trovò la sua linea telefonica isolata. Un'altra volta vide degli estranei che si aggiravano, con fare sospetto, nei paraggi della sua fattoria. Questi estranei pedinarono a lungo sia lui sia la moglie. L'avvocato di Purdey morì in un incidente stradale, avendo perso il controllo dell'auto su cui viaggiava. E' stato riferito che un giorno l'autoveicolo, con alla guida Purdey, incrociò un autocarro dotato di strane apparecchiature. La morte di Purdey è avvolta nel mistero: il tumore cerebrale che lo colpì fu causato da campi elettromagnetici mirati e potenti?

Da fine ottobre 2010 sino ad aprile 2011 la nostra famiglia è stata coinvolta in una serie di drammatici eventi che, alla fine, nonostante innumerevoli tentativi, hanno portato alla morte di nostro padre, avvenuta il 3 aprile 2011. Molti dei lettori sapranno che nel periodo compreso tra fine novembre 2010 sino al 17 gennaio 2011, mio padre ed io siamo stati a Rozzano (MI), presso il centro ospedaliero Humanitas. Non mi dilungo nei particolari, visto che chi vorrà approfondire, può leggere questa sorta di resoconto in memoria del papà.

Dobbiamo giocoforza, però, ritornare su questa storia, poiché abbiamo il fondato sospetto che nostro padre sia stato, diciamo così... aiutato a morire. Sul tetto dell'edificio di fronte (sette piani - ora disabitato), a 110 metri di distanza, nel marzo 2005, furono installate due antenne di telefonia mobile. Nel settembre 2005 mio padre cominciò a conclamare disturbi motori per un tumore (glioblastoma IV, causato dai campi magnetici della telefonia mobile), che, però, non gli fu diagnosticato. Infatti, sino a dicembre 2010, tutti pensavamo, a causa di una diagnosi sbagliata dei medici sanremesi, al morbo di Parkinson.

_blankUna relazione di causa-effetto tra smog elettromagnetico e cancro al cervello intercorre evidentemente. Fatto sta che il nostro babbo conclamò in modo drammatico il tumore all'encefalo, il Glioblastoma IV, solo nell'ottobre 2010. Per cercare di salvarlo, decidemmo il ricovero in un centro specializzato per questo tipo di neuropatie, l'Humanitas.

Alla fine di dicembre 2010 mio fratello ed io iniziammo a concordare telefonicamente il rientro a casa, affinché fosse tutto pronto per la lunga convalescenza di papà a letto.

Il 17 gennaio 2011 il babbo firmò per le dimissioni. Partimmo alla volta di Sanremo dove arrivammo nel tardo pomeriggio.

Papà quella sera cenò nel suo letto, seguì qualche programma in televisione e si addormentò sereno, finalmente era a casa sua, con la famiglia. Ci sembrava di aver toccato il cielo con un dito: pensammo che l'incubo fosse concluso, ma qualcosa di terribile stava per accadere.

18 gennaio 2011, alle 8:30 di mattina sentii gridare mio padre che accusava un fortissimo dolore al piede sinistro. Visto il viaggio del giorno prima in auto, pensai ad un crampo e cominciai a massaggiare l’arto. Non ebbi nemmeno il tempo di rendermi conto che non era un innocuo crampo muscolare. Vidi, infatti, che papà cominciava a contrarre il viso, a sbattere gli occhi, a serrare la bocca. Nell’attimo in cui compresi, saltando dall'altra sponda del letto, che si trattava di una probabile emorragia cerebrale con attacchi epilettici, il dramma era già compiuto, poiché in quei secondi preziosi papà si morse la lingua, le labbra e si sublussò la mandibola, scheggiando anche due denti incisivi. Dovemmo chiamare subito il pronto intervento. I paramedici arrivarono dopo pochi minuti, mentre le scariche epilettiche di papà si ripetevano ed il sangue schizzava da tutte le parti. Subito lo portarono via. Lo seguii in ospedale. Le crisi epilettiche si avvicendarono per circa 40 minuti, nonostante i sedativi somministrati per “spegnere” le scariche. Il cuore arrivò per un attimo a 150 pulsazioni al minuto, poi si stabilizzò e papà si risvegliò. Una lacrima gli sgorgò dall’occhio destro. Chiamai l’infermiera, che per quei lunghissimi minuti era rimasta fuori, in una saletta adiacente. La informai che papà era appena uscito dalle crisi epilettiche. Lo trasferirono quindi nella stroke-unit.

Incredibilmente l’emorragia cerebrale, con sede nella zona dell’intervento stereotassico e che aveva procurato le crisi epilettiche, non produsse all'apparenza ulteriori danni neurologici. Gli arti si muovevano ancora e papà parlava in modo normale. Soffriva, però, di un’amnesia a breve e medio termine, ma questo sintomo è spesso causato dell’epilessia. In realtà non ricordava più neanche del ricovero a Rozzano.

Una settimana prima del ritorno a Sanremo mio fratello mi aveva comunicato che erano state installate delle nuove antenne sulla palazzina di fronte. Scattò, per fortuna, una serie di fotografie, adoperando la nostra vecchia videocamera Panasonic.

Mio padre, tutto sommato, al rientro a Sanremo, era in buone condizioni. Fatto sta che, solo 14 ore circa dopo il nostro rientro a casa, egli subì una gravissima emorragia cerebrale con annesse crisi epilettiche che si protrasero per un'ora. Caso vuole, una settimana circa prima, sul tetto dello stabile di fronte, era stato aggiunto uno strano apparato, che poi fu, fatto strano, rimosso il giorno successivo al decesso di nostro padre e solo quattro mesi dopo la sua installazione. Si notino il cablaggio avvolto in modo visibilmente provvisorio, il diametro notevole dei cavi e lo strano aspetto e colore dell'"antenna".

Nei giorni immediatamente precedenti al decesso, nostro padre fu colpito da altre due emorragie con crisi epilettiche. Fu la fine. Il 2 aprile entrò in coma ed il 3 aprile 2011, alle ore 23.11, esalò l'ultimo suo respiro.

Ci è stato confermato da diverse fonti "del mestiere" che quel particolare apparato, installato in direzione dei nostri locali d'abitazione per circa 130 giorni ed ora rimosso, è un'apparecchiatura "camuffata" probabilmente con sottile telo che, con molta probabilità è un cosiddetto "quinta banda" e cioè un'attrezzatura militare realizzata ed installata per arrecare danni, mediante fasci di microonde concentrati in una ristretta area. "E' un'antenna con un beam (fascio di emissione) che può variare tra 1 e 2 gradi, a seconda della frequenza di impiego. Di conseguenza a 110 metri di distanza il beam ha un'apertura tale da formare un cerchio elettromagnetico concentrato di circa 3 metri".

In definitiva, si deve pensare che abbiano irradiato in modo indiscriminato l'appartamento ed il più debole (nostro padre) della famiglia ha avuto la peggio.

Visto il chiaro collegamento che esiste tra le microonde e le emorragie cerebrali (oltre che i tumori) e data la strana coincidenza di eventi e fatti relativi alla morte del nostro babbo, la mente va subito ad un amplificatore di microonde. Considerato che ci occupiamo di temi scomodi, propendiamo ad una specie di vendetta trasversale o comunque ad un tentativo di distrarci dalla nostra opera di divulgazione, così come accaduto, in casi luttuosi del tutto assimilabili al nostro, ad altri noti attivisti in questi anni.


NOTA: i nostri numeri telefonici sono sotto controllo e quindi chi di dovere poteva benissimo sapere del mio rientro a casa e predisporsi in modo adeguato.

sabato, settembre 18, 2010

Davide Cervia ed il Progetto RFMP

Pochi giorni fa, è caduto un triste anniversario: Davide Cervia - esperto in armi elettroniche ed ex sottufficiale della Marina originario di Sanremo - venne rapito a Velletri il 12 sett. 1990 da un gruppo di loschi individui (testimonianza del vicino di casa, poi minacciato) e sparì nel nulla. Alla moglie Marisa fu in seguito "consigliato" di smettere di cercare il marito, con la promessa di una cospicua somma di denaro. Nel 2000 la Procura Generale di Roma avocò l'inchiesta con la seguente conclusione: Cervia era stato sì rapito, ma si archiviava il caso per la mancata identificazione dei responsabili. Ed i responsabili? Di mafia è impossibile, quindi il cerchio si restringe necessariamente attorno allo Stato stesso, con i suoi amati onnipresenti Servizi. Direi che spiegare i motivi è superfluo, date le circostanze che vedono i militari governare, giocando con le vite altrui senza alcun permesso, diritto o giustificazione.

Davide si occupava di quello che poi divenne il progetto di mappatura 3D del territorio (per mezzo di spargimento di sali di bario), un programma denominato R.F.M.P. e relativo sottoprogetto V.T.R.P.E. [ VIDEO ] Fu eliminato poiché probabilmente aveva compreso i pericoli a cui si andava incontro, se quel progetto fosse divenuto realtà. Il giovane fu eliminato ed il suo lavoro divenne parte integrante del "programma copertura" a.k.a. chemtrails.

Davide Cervia, esperto sanremese di guerra elettronica, probabilmente fu uno degli esperti di elettronica che elaborarono il sistema noto come RFMP, un sistema che attua una scansione tridimensionale del territorio a fini bellici, previa dispersione di sali di bario nell'atmosfera.

Davide Cervia nasce a Sanremo nel 1959, dove risiede con la famiglia fino al 1978, quando decide di arruolarsi come volontario in Marina, anche se poi rinuncia a rimanere in servizio fino al termine della ferma di sei anni. Accade, infatti, che nel 1982 conosce Marisa Gentile che sposa in quell'anno. Dopo il matrimonio, comincia a provare insoddisfazione per i lunghi periodi di lontananza dalla nuova famiglia che si è formato e decide di congedarsi con un anno di anticipo sulla scadenza naturale. Nel 1988 si trasferisce a Velletri, dove lavora per la società Enertecnel Sud, che ha sede presso Ariccia, trenta minuti di auto dalla sua abitazione.

Davide Cervia viene visto l'ultima volta alle ore 17 del 12 settembre 1990. "Ho visto un gruppo di persone che spingevano Davide con la forza verso l'interno di un'auto color verde scuro. Ho visto anche che lo hanno picchiato e subito dopo gli hanno messo un fazzoletto sulla bocca, come per narcotizzarlo. Davide urlava, faceva resistenza, tentava di difendersi. Poi, forse perché mi aveva visto o forse perché sperava che fossi nel giardino, mi ha chiamato urlando tre volte il mio nome." Così racconta a Marisa (la moglie di Davide Cervia) Mario, un anziano che vive solo da anni, custodendo una villa vicino all'abitazione dei Cervia.

Qualche mese più tardi, due persone si presentano a casa di Mario. Affermano di essere due agenti assicurativi, ma il loro tono è arrogante e perentorio, insistono per entrare in casa, dicono che devono parlargli. L'agricoltore non si fida dei due e riesce a riparare all'interno dell'abitazione. Marisa Gentile, la consorte di Davide Cervia, casualmente viene messa sulla pista giusta da un collega di Davide ancora in servizio. Quando Marisa lo mette al corrente di tutto l'accaduto, il militare non esita a collegare la specializzazione conseguita da Davide con la sua sparizione.

Un ispettore della Digos incontra Marisa. E' insistente: vuole sapere il nome di un ex collega di Davide che prestava servizio a La Spezia ma che è di Napoli. E' questa una descrizione che permette a Marisa di capire subito a chi si riferisce l'ispettore della Digos. Si tratta di una persona che ha fornito alla famiglia indicazioni sul passato in Marina di Davide, successivamente rivelatesi di estrema utilità. In quel momento -ricorda Marisa- ebbi la certezza che le mie conversazioni telefoniche erano regolarmente ascoltate, perché con quella persona ho parlato soltanto al telefono". In seguito si presenta a casa di questo ex collega di Davide un uomo, con la scusa di un censimento sulle Fiat Uno (sic): in realtà è un uomo con incarichi non precisati in Polizia. Se il suo scopo è di intimorire il marinaio, la missione può considerarsi un successo. Da quel momento Davide chiede a Marisa di non contare più su di lui.

Al convento dei Cappuccini di Velletri arriva una lettera anonima da Grottaglie, località in provincia di Taranto. Chi scrive dice di essere la moglie di un ex sottufficiale di Marina, "agganciato" da strani e misteriosi individui che gli chiedono di svolgere il lavoro che sa, se vuole evitare guai. Il fatto che la missiva non sia firmata è giustificato dalla paura di essere individuati e di esporsi quindi a rischi troppo elevati. La speranza dell'anonima scrivente è che l'inchiesta vada avanti e che "i magistrati indaghino meglio nei servizi segreti" per venire a capo della verità.

Il 12 settembre 1994 il Comitato per la verità su Davide Cervia occupa per dodici ore l'ufficio del capo-gabinetto del Ministero della Difesa, alla presenza di numerose telecamere e giornalisti di varie testate.


Lo Stato Maggiore della Marina fornisce ai familiari di Davide ben quattro fogli matricolari diversi, prima di arrivare a quello reale, in cui viene ammessa la qualifica di "specialista Ete/GE (tecnico elettronico/guerra elettronica).

L., un altro collega di Davide Cervia, riferisce: "Il nostro corso in Marina militare era inizialmente di 900 persone. Quando si frequenta il corso base, non sai neppure che esistono le guerre elettroniche. Gli Elt, i tecnici elettronici, erano 120. Dopo i primi tre mesi di corso siamo diventati 90. Dopo un anno, siamo diminuiti a 50 persone. Alla fine del secondo anno, abbiamo portato a termine il corso in 22, di cui solo 6 sistemisti. Noi eravamo orgogliosi di un radar ideato dalle industrie belliche italiane, un radar tridimensionale. Quello che non capivamo proprio, che anzi ci faceva andare in collera, era averlo venduto a 109 paesi. Noi sistemisti siamo stati invitati a compiere "gite turistiche" con le navi, che avevano lo scopo di magnificare e vendere i nostri armamenti ai paesi stranieri. Non immaginavamo per niente il giro di soldi che era dietro al traffico d'armi.

La palazzina dove studiavamo aveva le porte blindate. Eravamo tenuti sotto controllo dai servizi. Scoprivi così che il tuo amabile interlocutore del treno era un uomo della "sicurezza" che ti controllava. All'inizio del corso si presta un giuramento di particolare riservatezza, di livello NATO. Questo giuramento ti permette di accedere a tutti gli uffici che hanno una classe di segretezza affine alla tua.

Per un paese straniero è' quasi impossibile formare dei propri tecnici, perché ci sono delle nozioni-chiave di base per cui neanche un ingegnere elettronico riesce a leggere i manuali delle singole apparecchiature che leggiamo noi. Ma non è un problema d'intelligenza. Ci sono delle chiavi precise per capirle. Io ho conosciuto Davide Cervia alla scuola sottufficiali di Taranto nel 1979. Lui era entrato sei mesi prima di me. Era capo-corso, il primo degli allievi."

"Le indagini ufficiali sono ferme a quel 12 settembre 1990 ed il silenzio, come una pietra tombale che grava su tutti i segreti italiani, rischia di far dimenticare una vicenda drammatica che coinvolge i nostri servizi segreti, sempre loro, lo Stato maggiore della Marina militare ed i trafficanti di tecnologia militare.

Il magistrato che conduce le indagini convoca per la prima volta la moglie di Davide Cervia, Marisa Gentile, dopo sei mesi esatti dalla scomparsa del tecnico. Il sostituto procuratore, Romano Miola, che segue il caso, l'attende nel suo ufficio, ma non è solo. Con lui si trova il procuratore capo, Vito Giampietro, anzi è proprio lui ad interrogarla. Fin dall'inizio il contatto con la Procura non è sereno. Il procuratore chiede a Marisa Gentile di rispondere alle domande con un "sì'" o con un "no" e, ad ogni tentativo della donna di spiegare meglio varie circostanze, viene bruscamente invitata ad attenersi alle richieste o, nella migliore delle ipotesi, interrotta. Il dottor Giampietro contesta ogni episodio riportato dalla moglie del tecnico rapito.

La giornalista Laura Rosati chiede di essere ricevuta dal sostituto Miola il quale, non conoscendo il motivo della visita, è molto cordiale. Il cambiamento del suo atteggiamento è, però, tanto repentino, quanto radicale, non appena viene pronunciato il nome di Davide Cervia. Alzandosi di scatto, terreo in volto, ripete ossessivamente, mentre addirittura volta le spalle all'interlocutrice: "Non posso dire niente, vada via!".

Le intimidazioni colpiscono un po' tutti coloro che tentano di scoprire che cosa si celi dietro il rapimento di Cervia.

Nonostante l'importanza delle affermazioni di L., un ex militare che aveva studiato guerre elettroniche a Taranto con Davide Cervia, gli inquirenti non danno peso alle rivelazioni sulle guerre elettroniche e sulle "gite" che i militari della Marina italiana compiono per pubblicizzare nel mondo il sistema d'arma in cui è specializzato Davide Cervia.

L., dopo essersi congedato dalla Marina per un incidente, viene avvicinato da sconosciuto che gli propone di tornare al suo vecchio lavoro in cambio di soldi. Non accetta. Viene minacciato. L'impianto elettrico della sua auto prende fuoco (come era accaduto a Davide Cervia). Riceve una telefonata: "Hai visto? Può essere l'auto, può essere qualsiasi cosa." L. racconta agli inquirenti di conoscere la situazione di altri tecnici specializzati in guerra elettronica minacciati da sconosciuti, ma il titolare dell'inchiesta non gli chiede nemmeno di chi si tratta. Riceve altri avvertimenti nell'ottobre 1990, poco dopo il rapimento di Cervia. L. vive ancora oggi nascosto. Nessuno lo protegge.

Gli inquirenti prestano, invece, ascolto ad un certo Giuseppe Carbone, di Taranto. Spunta fuori il 22 gennaio 1991. Carbone è la persona giusta al momento giusto. Con la sua versione, tutto quadrò per chi propende per la tesi dell'allontanamento volontario. Nessun intrigo internazionale, nessun rapimento. Ci sono, però, molti dati di fatto che hanno permesso di appurare come Giuseppe Carbone non abbia mai conosciuto Davide Cervia. Eppure occorrono affinché gli inquirenti si accorgano dell'impresentabilità di Carbone. Nessun procedimento per falsa testimonianza pende sul suo capo. Rimane il mistero su chi gli abbia fornito tutte le informazioni su Davide, ma soprattutto ci si chiede come possa conoscere così bene gli ufficiali che lavorano al ministero della Difesa a settecento chilometri da casa sua. Carbone ha una fedina penale consistente: appropriazione indebita, emissione di assegni a vuoto (un reato commesso due volte), reati amnistiati ma che non dovrebbero sfuggire al vaglio di chi indaga su Cervia.

Quando alla moglie di Cervia arrivano le minacce di morte che investono tutta la sua famiglia, decide, per alcuni giorni, la donna di non mandare i figli a scuola. Due carabinieri vanno più volte a scuola per verificare la possibilità di denunciare Marisa Cervia per il mancato adempimento degli obblighi scolastici nei confronti dei figli. La procedura è anomala perché spetta ai capi d'istituto segnalare eventuali inadempienze circa gli obblighi scolastici per opera dei genitori.

Alla trasmissione televisiva "I fatti vostri", Marisa Cervia racconta di aver ricevuto l'offerta di cinquecentomila euro affinché non cerchi più Davide.

Fonti:

Gianluca Cicinelli, Il caso Cervia: un giallo di Stato
http://www.censurati.it/
http://www.peacelink.it/


Articoli correlati:

- Il Progetto RFMP: i dettagli, 2007

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giovedì, aprile 29, 2010

L’inquinamento da freni delle auto provoca un incremento delle malattie polmonari

Le particelle rilasciate dalle pastiglie dei freni delle auto, uno dei maggiori fattori d’inquinamento spesso sottovalutati, possono danneggiare le cellule polmonari in vitro. Un gruppo di ricercatori ha pubblicato sul giornale del BioMed Central Particle and Fibre Toxicology la loro scoperta che una brusca frenata, come quando si inchioda in caso di pericolo, ha provocato i danni maggiori, mentre le frenate normali e progressive, anche senza toccare il pedale del freno, hanno portato potenzialmente pericoli di stress cellulare.

Barbara Rothen-Rutishauser e Peter Gehr dell’Università di Berna, in Svizzera, e Michael Riediker dell’Istituto per il lavoro e la salute di Losanna, sempre in Svizzera, hanno lavorato con un team di ricercatori per studiare gli effetti delle particelle dei freni sulle cellule polmonari coltivate in vitro e collocate vicino alla camera in prossimità di una vettura.

I ricercatori hanno affermato che:

l’usura dei freni contribuisce fino al 20% delle emissioni del traffico totale, ma gli effetti sulla salute delle particelle del freno rimangono in gran parte mai studiati. Abbiamo riscontrato che i metalli nelle particelle di usura dei freni possono danneggiare le giunzioni tra le cellule con un meccanismo di coinvolgimento dello stress ossidativo.

L’analisi del team ha rivelato che le particelle di usura dei freni contengono notevoli quantità di ferro, rame e carbonio organico. L'esposizione a tali inquinanti ha causato maggiori segnali di stress ossidativo ed infiammazione delle cellule, e le brusche frenate hanno causato un’esposizione in più. È interessante notare che, una certa esposizione si è verificata anche quando i freni non venivano azionati, presumibilmente a causa delle residue particelle del freno provenienti da fuori l’asse del sistema di frenatura.

Un confronto diretto con altri prodotti di particelle note per causare tali effetti dello stress in vitro non è stato effettuato. I ricercatori sperano che gli studi futuri saranno in grado di determinare esattamente quali componenti siano coinvolti in ogni stress cellulare. Secondo Rothen-Rutishauser e Riediker,

Proprio come per le particelle dei gas di scarico, gli sforzi per ridurre le emissioni di particolato dei freni porteranno ad un miglioramento della qualità dell’aria nell’ambiente e quindi forniranno una migliore protezione della salute umana.


di Paola Pagliaro

Fonti: Sciencedaily - medicinalive



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sabato, febbraio 27, 2010

Jet fuel, Stadis 450, sali di bario: tossicità organica

STADIS 450: un additivo tossico e cancerogeno

In questo articolo avevamo ampiamente discusso dello STADIS 450, uno speciale additivo antistatico per Jet-A1, carburante impiegato per aeromobili civili e per jet fuel JP-8 ad uso miltare. Lo Stadis 450 è, infatti, l’unico additivo adoperato anche nei carburanti dell'aeronautica militare. Sebbene gli ingredienti segreti siano molto ben protetti dal produttore, un recente studio dell’E.P.A. (Enviroment Protection Agency) rivela che questi componenti chimici sono i sali di bario e/o il calcio.

Mentre i politici, gli scienziati ed i media di regime recitano il mantra dei cosiddetti "cambiamenti climatici" causati dal traffico automobilistico, dagli impianti di riscaldamento domestico e dalle emissioni delle industrie, nessuno osa puntare il dito contro l'aviazione (civile e militare) e ancor meno verso quelle che ormai, sotto gli occhi di tutti, sono deliberate azioni di avvelenamento dei biomi ad opera di velivoli clandestini, non identificati dai radar [ qui e qui ], la maggior parte dei quali diffonde veleni a media e bassa quota, con o senza scia al seguito. Non è un caso se sono in preoccupante aumento le patologie respiratorie, i tumori e le leucemie legate alle nanoparticelle metalliche da combustione (e da dispersione aerea deliberata), ma il silenzio è totale.

Considerando che un "normale aereo" inquina almeno quanto 300 autoveicoli non catalizzati, non si comprende per quale motivo ancora molti insistono nell'affermare che il traffico aereo (anche quello apparentemente regolare) non è responsabile dell'esponenziale incremento di serie patologie tra la popolazione. Ci si trincera dietro sterili calcoli matematici, volti a determinare la percentuale di additivi per Jet Fuel che vengono emessi nell'atmosfera e che vengono considerati quindi accettabili e non tossici. Eppure la gente muore!

Ovviamente le sostanze di ricaduta hanno un effetto devastante per la vita di piante, animali ed esseri umani. I composti diffusi avvelenano i corsi d'acqua, le falde acquifere, i frutti della terra etc., ma sembra che questo dettaglio sia ininfluente per la disinformazione.

Fulvio Turvani, tristo disinformatore ormai a tempo pieno, in questa ennesima "lettera aperta" (sic) diffamatoria, per l'occasione inviata al nostro amico Cesare dal Pont di Radio Imago, nel vano tentativo di gettare ombre sul nostro operato, tra le altre baggianate, scrive:

"[...] Tralascio poi le ridicole affermazioni sull'uso di un additivo antistatico nel carburante, lo Stadis 450, per spargere bario nel cielo e deviare le perturbazioni, far sparire o comparire nuvole nebbia e quant'altro. Tale additivo, presente al massimo 3 parti per milione per ogni kg di cherosene, contiene al massimo il 30% di un sale che potrebbe essere composto al massimo del 13% di bario metallico".

Peccato che dalle analisi delle acque "potabili", eseguite in tutto il mondo, elementi igroscopici ed elettroconduttivi come il bario siano una costante, soprattutto nelle aree in prossimità degli aeroporti e nelle zone ove l'attività aerea, regolare e no, è intensa. Ciò porta alla conclusione che questi rigorosi calcoli percentuali siano quanto meno da rivedere, esimio Turvani. In realtà, sono fumo negli occhi, poiché si deve considerare l'accumulo nel tempo di queste sostanze e non l'apporto di un singolo aereo, per quanto solo due minuti al decollo di un Boeing 747 corrispondano a 2,4 milioni di decespugliatori in funzione contemporaneamente.

Considerato inoltre che l'additivo Stadis 450, per codesto signore, è un toccasana, vediamo che cosa recita il safety data sheet riguardante questo particolare composto antistatico:

"Product name: Stadis (R) 450

Use of the substance/preparation: Fuel additive. Anti-static agents

Product code: 10101

Composition/information on ingredients:

toluene
solvent naphtha (petroleum), heavy aromatic.
naphthalenesulfonic acid, dinonyl-
propan-2-ol
naphthalene
1,2,4-trimethylbenzene

Hazards identification:

The preparation is classified as dangerous according to Directive 1999/45/EC and its amendments.

These products are carbon oxides (CO, CO2), nitrogen oxides (NO, NO2 etc.), sulphur oxides (SO2, SO3 etc.)".

Interessante... i composti di scarico producono, tra gli altri, biossido di zolfo e triossido di zolfo. Il giorno 2 febbraio 2010, mattinata di pesante attività aerea su Sanremo, i valori di biossido di zolfo erano balzati da 20,5 microg/m3 delle 11:00 a 556,6 microg/m3 delle 13:00. Sarà un caso...

Il biossido di zolfo, o anidride solforosa (SO2), è un gas dall’odore pungente, la cui presenza in atmosfera deriva dalla combustione di prodotti organici di origine fossile contenenti zolfo. L’esposizione a SO2 - che peraltro è un inquinante caratterizzato da una soglia di percezione molto bassa - provoca nell’uomo irritazione e lesione al tratto superiore dell’apparato respiratorio ed aumenta la predisposizione ad episodi infettivi acuti e cronici (tracheiti, bronchiti etc.). I danni alla vegetazione (maculatura fogliare ed arresto della crescita) ed ai materiali (corrosione) sono dovuti essenzialmente alla partecipazione di questo inquinante nella formazione delle cosiddette “piogge acide”.

Proseguiamo con la lettura del safety data sheet...

"Health Hazards - Acute and Chronic

ACUTE: MODERATE TO SEVERE IRRITATION OF SKIN, EYES AND RESPIRATORY TRACT; HEADACHE, NAUSEA, VOMITING.

Symptoms of Overexposure

SIMILAR TO TOLUENE. EYE: IRRIT. SKIN: IRRIT., POSSIBLE DERMATITIS. INHALED: ANESTHESIA, HEADACHE, NAUSEA. INGESTED: G/I IRRITATION, NAUSEA, VOMITING.

Irritating to eyes. Vapours may cause drowsiness and dizziness. Toxic to aquatic organisms, may cause long-term adverse effects in the aquatic environment. Harmful: may cause lung damage if swallowed. Repeated exposure may cause skin dryness or cracking. Harmful if swallowed. Limited evidence of a carcinogenic effect. Very toxic to aquatic organisms, may cause long-term adverse effects in the aquatic environment. Not classified. Irritating to eyes and skin. Irritating to skin. Harmful: danger of serious damage to health by prolonged exposure through inhalation. Possible risk of harmto the unborn child. [1]

Target organs:

Contains material which causes damage to the following organs: kidneys, liver, upper respiratory tract, skin, central nervous system (CNS), eye, lens or cornea".

Sarà fortuita la preoccupante casistica che vede passeggeri, personale di bordo e gli stessi piloti che manifestano sintomi di avvelenamento dovuti a sostanze neurotossiche?

Analisi di particolato atmosferico presso il sito Wytham Woods vicino ad Oxford, mostrano letture elevate per la maggior parte dei veleni associati alle chemtrails, ovviamente compresi e non limitati ai sali di bario. E' lo stesso bario che troviamo in zone non antropizzate e non industrializzate del Canada, in Australia, Svizzera, Italia, Germania, Argentina... OVUNQUE vi sia registrato traffico aereo, regolare o meno. Va qui, infatti, ancora ribadito che lo STADIS 450 viene adoperato normalmente sia per carburanti ad uso civile (Jet-A1) sia per carburanti ad uso militare (JP-8).



Per finire, è interessante notare come pure il personale adddetto allo stoccaggio e distribuzione dello Stadis 450, in seguito a problemi di salute, dovuti a contaminazione a causa di questo additivo, sta cominciando a cercare informazioni particolareggiate su quanto maneggia, ma spesso gli addetti si trovano di fronte ad un muro di gomma istituzionale, teso a non fornire ragguagli sulla tossicità di tale componente, un muro rappresentato anche dall'improvvisa irreperibilità di alcuni documenti sul Web.

Vuoi vedere che questi aerei non diffondono essenza di gelsomino?

What kinds of health effects may be occurring to the population in your neighborhood can be seen from a report, dated June 20, 1997 to the Georgetown Crime Prevention and Community Council by the Seattle-King County Department of Public Health. Georgetown is an area of Seattle, and surrounds the King County International Airport (Boeing Field), King County, in turn, surrounds greater Seattle. (The Georgetown Council is a sister organization to AReCO and member of US-CAW (United States Citizens Aviation Watch). When comparing hospitalization rates for Georgetown (Zip Code 98108) to those of King and North King Counties, the following, alarming statistics resulted:

a 57% higher asthma rate
a 28% higher pneumonia/influenza rate
a 26% higher respiratory disease rate
an 83% higher pregnancy complication rate
a 50% higher infant mortality rate genetic diseases are statistically higher mortality rates are 48% higher for all causes of death: 57% higher for heart disease, a 36% higher cancer death rate with pneumonia and influenza among the top five leading causes average life expectancy 70.4 years (the same as in many developing nations) compared to Seattle's of 76.0 years.

Did you ever wonder what blows out of a jet airplane? Here is what you'll find in the air around an airport:

Freon 11, Freon 12, Methyl Bromide, Dichloromethane, cis-l,2-Dichloroethylene, 1,1,1-Trichloro-ethane, Carbon Tetrachloride, Benzene, Trichloroethylene, Toluene, Tetrachloroethene, Ethylbenzene, m,p-Xylene, o-Xylene, Styrene, 1,3,5-Trimethyl-benzene, 1,2,4-Trimethylbenzene, o-Dichlorobenzene, Formaldehyde, Acetaldehyde, Acrolein, Acetone, Propinaldehyde, Crotonaldehyde, Isobutylaldehyde, Methyl Ethyl Ketone, Benzaldehyde, Veraldehyde, Hexanaldehyde, Ethyl Alcohol, Acetone, Isopropyl Alcohol, Methyl Ethyl Ketone, Butane, Isopentane, Pentane, Hexane, Butyl Alcohol, Methyl Isobutyl Ketone, n,n-Dimethyl Acetamide, Dimethyl Disulfide, m-Cresol, 4-Ethyl Toulene, n-Heptaldehyde, Octanal, 1,4-Dioxane, Methyl Phenyl Ketone, Vinyl Acetate, Heptane, Phenol, Octane, Anthracene, Dimethylnapthalene (isomers), Flouranthene, 1-methylnaphthalene, 2-methylnaphthalene, Naph-thalene, Phenanthrene, Pyrene , Benzo(a)pyrene, 1-nitropyrene, 1,8-dinitropyrene, 1,3-Butadiene, sulfites, nitrites, nitrogen oxide, nitrogen monoxide, nitrogen dioxide, nitrogen trioxide, nitric acid, sulfur oxides, sulfur dioxide, sulfuric acid, urea, ammonia, carbon monoxide, ozone, particulate matter (PM10, PM2.5).

[1] Danni alla salute: acuti e cronici

Moderata o severa irritazione della pelle, degli occhi e del tratto respiratorio, cefalea, nausea, vomito

Sintomi da sovraesposizione

Simili a quelli causati dal toluene: irritazioni della pelle e degli occhi. Se inalato, provoca cefalea, nausea, vomito; se ingerito, irritazione del tratto gastro-intestinale, nausea, vomito.

Irritante per gli occhi. I vapori possono determinare sonnolenza e stordimento. Tossici per gli organismi acquatici. Può causare danni ai polmoni, secchezza e screpolatura della pelle. Nocivi, se ingeriti. Limitata evidenza di effetti oncogeni. Possibili gli aborti.

Contengono elementi che possono cagionare danni ai seguenti organi: reni, fegato, apparato respiratorio, pelle, sistema nervoso centrale, occhi (cristallino e cornea).



Biological And Health Effects Of Exposure To Kerosene-Based Jet Fuels And Performance Additives

Authors: Glenn Ritchie; Kenneth Still; John Rossi III; Marni Bekkedal; Andrew Bobb; Darryl Arfsten
Affiliations: a Geo-Centers, Inc., Wright-Patterson Air Force Base, Ohio, USA. Naval Health Research Center Detachment-Toxicology, Wright-Patterson Air Force Base, Ohio, USA.


Abstract

Over 2 million military and civilian personnel per year (over 1 million in the United States) are occupationally exposed, respectively, to jet propulsion fuel-8 (JP-8), JP-8 +100 or JP-5, or to the civil aviation equivalents Jet A or Jet A-1. Approximately 60 billion gallons of these kerosene-based jet fuels are annually consumed worldwide (26 billion gallons in the United States), including over 5 billion gallons of JP-8 by the militaries of the United States and other NATO countries.

JP-8, for example, represents the largest single chemical exposure in the U.S. military (2.53 billion gallons in 2000), while Jet A and A-1 are among the most common sources of nonmilitary occupational chemical exposure. Although more recent figures were not available, approximately 4.06 billion gallons of kerosene per se were consumed in the United States in 1990 (IARC, 1992). These exposures may occur repeatedly to raw fuel, vapor phase, aerosol phase, or fuel combustion exhaust by dermal absorption, pulmonary inhalation, or oral ingestion routes. Additionally, the public may be repeatedly exposed to lower levels of jet fuel vapor/aerosol or to fuel combustion products through atmospheric contamination, or to raw fuel constituents by contact with contaminated groundwater or soil. Kerosene-based hydrocarbon fuels are complex mixtures of up to 260+ aliphatic and aromatic hydrocarbon compounds (C 6 -C 17+ ; possibly 2000+ isomeric forms), including varying concentrations of potential toxicants such as benzene, n-hexane, toluene, xylenes, trimethylpentane, methoxyethanol, naphthalenes (including polycyclic aromatic hydrocarbons [PAHs], and certain other C 9 -C 12 fractions (i.e., n-propylbenzene, trimethylbenzene isomers).

While hydrocarbon fuel exposures occur typically at concentrations below current permissible exposure limits (PELs) for the parent fuel or its constituent chemicals, it is unknown whether additive or synergistic interactions among hydrocarbon constituents, up to six performance additives, and other environmental exposure factors may result in unpredicted toxicity. While there is little epidemiological evidence for fuel-induced death, cancer, or other serious organic disease in fuel-exposed workers, large numbers of self-reported health complaints in this cohort appear to justify study of more subtle health consequences. A number of recently published studies reported acute or persisting biological or health effects from acute, subchronic, or chronic exposure of humans or animals to kerosene-based hydrocarbon fuels, toconstituent chemicals of these fuels, or to fuel combustion products. This review provides an in-depth summary of human, animal, and in vitro studies of biological or health effects from exposure to JP-8, JP-8 +100, JP-5, Jet A, Jet A-1, or kerosene.

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