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lunedì, maggio 18, 2009

Strani filamenti nelle urine di soggetti apparentemente sani

"Piante, uomini ed animali sono costantemente esposti, nel loro ambiente, ad una vasta gamma di sostanze chimiche estranee agli organismi naturali. Queste sostanze possono essere di origine naturale o umana. In genere i composti lipofilici sono facilmente assorbiti attraverso la pelle, i polmoni o il tratto gastrointestinale. Un’esposizione costante o anche intermittente a queste sostanze lipofiliche potrebbe sfociare in un loro accumulo nell’organismo, a meno che non siano presenti mezzi per l’eliminazione. Inoltre, le sostanze chimiche possono essere espulse attraverso l’urina, la bile, le feci, l’aria espirata e la traspirazione. Tranne che per l’espirazione, la facilità con cui i composti chimici sono eliminati dall’organismo, dipende in larga misura dalla loro solubilità in acqua. Questo è particolarmente vero per le sostanze chimiche non volatili, che sono eliminate con l’urina e le feci, le vie prevalenti di espulsione. I composti lipofilici, che sono presenti in questi fluidi, tendono a diffondersi nelle membrane cellulari e ad essere riassorbiti, mentre i composti solubili in acqua vengono espulsi. In questo modo si spiega perché le sostanze lipofiliche possono accumularsi nell’organismo: esse sono facilmente assorbite, ma scarsamente escrete.

Il Morgellons è una malattia che colpisce uomini ed animali con circa 93 sintomi. I soggetti colpiti da questo morbo, rintracciano fibre colorate che crescono sotto pelle nonché lesioni da cui trasuda un materiale simile al gel o possono avere la sensazione di una scheggia di vetro che trafigge il derma come un ago. L’esame tossicologico dei campioni estratti da un paziente cui è stata diagnosticata questa sindrome e che aveva subìto un’operazione al ginocchio, rivelavano che il campione conteneva silicone e silicio. Ulteriori analisi di questi campioni, eseguiti usando la tecnologia Micro Raman, rivelarono che le fibre erano composte da due parti di poliammide, come una cannuccia di plastica terminante in una testa di silicone. Il poliammide è un materiale sintetico. E’ nylon con un altro nome. Il nylon è un composto lipofatico, proprio come il silicone. Inoltre, fibre di polietilene sono state trovate nei talloni e nei piedi di alcuni pazienti. La differenza tra questi composti e quelli prodotti industrialmente è la seguente: i primi sono di nano dimensioni.

Nano-dimensione significa che lo zero è seguito da nove decimali. E’ inferiore alla larghezza di un capello umano. Com’è possibile che qualcosa di così piccolo sia tanto dannoso alle persone? I nano-materiali, che hanno molteplici usi, come la polvere intelligente, i nano-gel, i punti quantici, i nanotubi, i nanofili, sono parte di un campo in espansione della nonotecnologia. Se qualcosa è così piccolo da non stimolare il sistema immunitario a reagire ad un’aggressione esterna, si verificherà una reazione cellulare tossicologica.

Non importa quale sia l’agente biologico o chimico:
l’organismo si è adattato per proteggersi e per espellere il materiale tossico, tuttavia esso non è pronto ad un invasore nano-tecnologico, poiché è un nemico invisibile. Normalmente l’organismo ricorrerebbe alla biotrasformazione e rimuoverebbe il materiale tossico, ma non nel caso del Morgellons, che sembra avere un’intelligenza propria, visto che crivella l’organismo con le sue fibre e lo aggredisce con una continua auto-replicazione.

Gli strumenti nanotecnologici sono un'insidia ignorata. David Williams, consigliere dell’Unione Europea per i problemi della percezione delle tecnologie mediche afferma: “Il corpo umano è disegnato per respingere o attaccare agenti estranei delle dimensioni di una cellula”. Ancora peggio, gli strumenti nanotecnologici potrebbero inibire il sistema immunitario irreversibilmente.

Se strumenti così piccoli sono in grado di sfuggire al sistema immunitario, ci si chiede quali saranno gli effetti sulle membrane cellulari, sul nucleo del DNA e sulla sua membrana. Se i nanomateriali sono costituiti da plasmidi di funghi, batteri o virus, questi nuovi materiali si mescoleranno e si legheranno ai nostri costituenti interni delle cellule? (Mutazione genetica – n.d.r.)

Nel progetto FMN, due persone affette da Morgellons hanno sottoposto dei campioni ad un’analisi che si è avvalsa del microscopio elettronico; i campioni sono stati confrontati con il materiale di ricaduta delle scie chimiche diffuse nei cieli del Texas. L’esame ha rivelato che nel materiale di tutti i campioni erano rintracciabili vari stadi di sviluppo o degradazione delle sostanze trovate negli ospiti (Anna e Lilly): il campione delle scie chimiche corrisponde a quello delle donne esaminato. I campioni provenivano da zone distanti 1.500 miglia l’una dall’altra.

Nel 2006 il dottor Michael Castle (chimico) stabilì che almeno 20 milioni di Statunitensi presentavano questi sensori, antenne fili e strumenti nel loro organismo. Egli ritiene che il sintomo principale sia l’espulsione di fibre dalla pelle, ma se non si manifestano sintomi, vuol dire che l'organismo del soggetto si sta abituando all’aggressione. Un'aggressione è comunque in atto e porta alla progressiva e silente contaminazione di tutti gli esseri viventi". (H. Staninger)

I nanomateriali, che vengono diffusi nei fiumi, nei mari e nell’aria, sono una bomba ad orologeria per l’ambiente. Questa considerazione trova un inquietante riscontro di fronte alla presenza di filamenti nelle urine di soggetti apparentemente sani e che non hanno conclamato il Morgellons. Questi filamenti (si vedano le immagini al microscopio) sono del tutto simili ai filamenti di ricaduta delle chemtrails ed a quelli che fuoriescono dalle lesioni cutanee dei malati di Morgellons. Il parere dei medici consultati in merito a questa sconcertante ed incredibile evidenza, è unanime: essi non hanno mai visto nulla del genere in tutti gli anni della loro carriera né possono spiegare, sulla base delle loro conoscenze scientifiche, tale fenomeno.

Il biologo Giorgio Pattera ha giustamente evidenziato che i filamenti di ricaduta delle chemtrails (da alcuni spacciati per tele di fantomatici ragni volanti), usati come vettori per i nanomateriali dispersi, hanno la caratteristica di essere biocompatibili. Per quale motivo questi polimeri dovrebbero essere biocompatibili? Forse per non manifestare evidenti reazioni "da rigetto" una volta inalate o ingerite?

L'aumento vertiginoso delle patologie del primo apparato respiratorio è un campanello d'allarme, in quanto rappresenta la diretta conseguenza di un'aggressione silenziosa e subdola perpetrata su cittadini inermi attraverso la dispersione aerea dei vettori: i filamenti di polimeri. La ridicola spiegazione sulle allergie da pollini non regge, in quanto si è potuto appurare che le classiche terapie antistaminiche non hanno più effetto ed inoltre, negli ultimi cinque anni, si è verificato un picco incredibile di nuovi casi in soggetti che non hanno mai sofferto prima di allergie. [*]

Lo stesso morbo di Morgellons potrebbe quindi essere un "incidente di percorso", laddove chi ha realizzato lo scellerato progetto di contaminazione biotecnologica, non ha, evidentemente, nessun interesse a che si palesino spiacevoli episodi che vadano a "disturbare" il prosieguo delle operazioni (chemtrails).

La dottoressa Staninger osserva: "I filamenti del Morgellons si sviluppano nella pelle umana, ma questo è solo il percorso finale, poiché arrivano dall’interno per uscire all’esterno. Dall'esame dei pazienti sottoposti a screening concludiamo che i cristalli di silicone si devono trasformare in un massa gelatinosa (lo pseudo derma gelatinoso che caratterizza le piaghe dei malati di Morgellons - n.d.r.) e per far questo, deve incontrare un ambiente alcalino (PH di 10, 11). Gli unici organi che hanno questo PH sono il tratto intestinale ed i reni, il che significa che questi materiali sono progettati per insediarsi lì, replicarsi e quindi migrare verso l’esterno".



Appare chiaro, a questo punto, che è in atto un deliberato disegno che prevede la progressiva contaminazione cellulare delle popolazioni sottoposte alle operazioni di aerosol clandestine. Ciò porterà ad una progressiva e forzata modificazione genetica, che diventerà sempre più marcata con il susseguirsi delle generazioni. La stessa Staninger nota come le normali protezioni della placenta non rappresentano alcun ostacolo per la trasmissione dei geni modificati dai nanosensori diffusi in ambiente.

Per verificare quali saranno gli effetti nefasti di quanto sta da alcuni anni avvenendo, basta aspettare un po' di tempo. Se avete ancora dei dubbi, non vi resta che attendere. Le conferme ci saranno ed il giorno delle conferme non sarà bello per nessuno.


[*] Per quanto riguarda l'Italia, il 6,4% della popolazione, quindi circa 4 milioni di persone, soffre di asma o di Bpco, la Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Quest'ultima nel nostro paese provoca diciottomila decessi ogni anno.



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lunedì, febbraio 09, 2009

Morgellons: la verità rivelata (articolo di Dean Terry)

Pubblichiamo un dettagliato studio di Dean Terry, cittadino statunitense affetto da Morgellons, le cui conclusioni sono suffragate peraltro dalle ricerche eseguite, agli inizi del 2008, dai genetisti Dottor Mae-Wan Ho e Professor Joe Cummins.

Sulla base di diversi elementi oggettivi, si può ipotizzare uno stretto collegamento tra l'agrobacterium, [a soil bacterium extensively manipulated and used in making G.M. crops], una particolare specie di acaro, frutto di manipolazione genetica, in grado di sopravvivere senza ossigeno sino a cinque settimane ed alcuni funghi presenti nell'acqua e nell'aria, diffusi per mezzo delle chemtrails.

Dean Terry, pur menzionando le infami operazioni di aerosol clandestine nei cieli del mondo, non cita le nanostrutture, capaci di replicare D.N.A. ed R.N.A., disperse con le chemtrails.

E' una tessera fondamentale per comprendere il meccanismo micidiale che è alla base della sintomatologia del morbo di Morgellons.

Diversi scienziati come il Dottor Michael Castle, la dotttoressa Hildegarde Staninger, il dottor Karjo, il dottor Randy Wymore, evidenziano la presenza di nanotecnologie di tipo sconosciuto direttamente correlabili alle attività di aerosol. Il punto cruciale consiste nel fatto che le nanostrutture che fuoriescono dalle piaghe dei malati di Morgellons, una volta che vengono a contatto con un agente esterno (ambientale), sono in grado di replicarne il codice genetico, attraverso meccanismi per ora non perfettamente compresi e, da quel momento, si diffondono in maniera esponenziale, attaccando l'organismo ospite, che può essere un essere umano oppure un animale domestico.

Dalle recenti verifiche che abbiamo potuto svolgere grazie ad informazioni che riceviamo direttamente da pazienti italiani di Morgellons, abbiamo avuto la conferma statistica che il morbo di Morgellons si conclama solitamente in seguito alla puntura di una pulce o di una zecca.

Pare corrano dunque dei rischi, in particolar modo, quelle persone che posseggono animali domestici o che vengono a contatto con animali randagi o da allevamento.

Inoltre è ormai accertato che il morbo di Morgellons è trasmissibile da animale a uomo, da uomo a uomo ed anche in seguito a contaminazione ambientale o di acqua considerata potabile. Devono dunque essere prudenti le persone che, per motivi familiari o di lavoro frequentano luoghi contaminati o individui affetti dalla grave patologia.

Bisogna osservare inoltre che la diminuzione di luce solare, causata dalle perenni coperture artificiali (l'irraggiamento solare è calato, in questi ultimi anni, di circa il 20%), favorisce la proliferazione di funghi, batteri ed acari.

L'agrobacterium presente nei cereali geneticamente modificati della diabolica Monsanto è quindi da considerarsi una concausa o semplicemente uno dei possibili "attivatori" delle nanostrutture già presenti, come dimostrato da Clifford Carnicom, nell'organismo umano (intestino e reni principalmente) e che sono ormai da ritenersi la principale minaccia per la salute del genere umano del XXI secolo.

Morgellons: la verità rivelata
di Dean Terry

Molti medici considerano il Morgellons una truffa o la conseguenza dell’ipocondria, ma le evidenze indicano che questa patologia misteriosa è reale e collegata agli alimenti geneticamente modificati.

a) La mia ricerca ha dimostrato che uno degli imputati del Morgellons è un antiparassitario della Monsanto Corporation Roundup che ha determinato la proliferazione di funghi nei nostri campi coltivati, diffusi attraverso le scie chimiche sulle piantagioni di cotone, nei campi di cereali ed anche nel cibo. Le spore di questi funghi sono diffuse nel suolo e nell’aria, nell’umidità e nell’acqua. Le tubature delle cisterne, le cisterne d’acqua, i tubi nelle case contaminati, veicolano questi funghi. Questo fungo, geneticamente modificato attraverso batteri, sta causando malattie tra migliaia di persone in Florida, Texas, California e molti altri stati. Un modo per eliminare il fungo negli ambienti domestici è sottoporre gli oggetti contaminati a bassissime temperature (ghiaccio secco). Negli ultimi cinque anni, le compagnie assicurative non offrono più polizze per i danni causati da muffe e da funghi. Nel portale di seguito indicato si trovano informazioni sull’antiparassitario creato dalla Monsanto:

http://www.ipsnews.net/interna.asp?idnews=19754



b) La mia ricerca dimostra pure che le spore dei funghi penetrano nell’organismo quando si respira, si mangia e si beve. Le spore si accumulano specialmente nello stomaco, sotto la pelle e nel derma. Questo fungo, proprio come i batteri all’interno dell’organismo, come il borrelia borgdorgferi, provenienti dall’acqua contaminata e dall’aria, stimolano ferormoni nell’organismo che attraggono un acaro non ancora identificato (potrebbe essere l’acaro della scabbia o del collembolo) la cui funzione è quella di decomporre i batteri morti ed i materiali organici. Come si può notare, il Morgellons è un insieme di problemi e si sta diffondendo rapidamente tra la popolazione. Noi dobbiamo ritenere la Monsanto responsabile di quest’incubo che ha creato.

c) La mia indagine dimostra che la cura potrebbe essere già disponibile, ma che non è stata divulgata per evitare di coinvolgere la Monsanto in questioni legali e per non causare panico tra la popolazione. La Monsanto finanzia le campagne elettorali di molti politici tra i quali molti sono stati corrotti ed il loro silenzio è stato comprato affinché tacciano su questa minaccia per la salute.

d) Ho cercato delle statistiche sul sito sotto indicato ed ho letto interamente i resoconti sull’acqua contaminata dai batteri ed ho constatato che l’ambiente è inquinato attraverso aerosol biologici facenti capo alla Monsanto. Vedi http://www.morgellons.org/

e) Credo che il microscopico acaro che potrebbe essere quello della collembola, ma non l’ho ancora identificato in organismi in decomposizione, sia attratto dai ferormoni dell’antiparassitario della Monsanto e dei batteri (specialmente il borrelia borgdorgferi è stato trovato nei malati definiti di Lyme). L’antiparassitario è stato trovato nelle cisterne d’acqua, nel suolo e in strutture aeroportuali.

f) Nel sito sotto indicato si trova uno studio dell’M.P.A. che collega l’acaro della collembola al Morgellons

http://www.headlice.org/lindane/new/2005/drhouse.htm

Comunque, grazie alla ricerca che ho condotto, si possono fornire dei consigli su come decontaminare gli ambienti:

1) sostituire i vecchi scaldabagno
2) installare sistemi a raggi ultravioletti che uccidono i funghi ed i batteri
3) sostituire le vecchie grondaie arrugginite dove proliferano i funghi, le muffe e le alghe
4) decontaminare l’abitazione ed il prato per eliminare i parassiti ed eseguire trattamenti contro gli acari.

Come paziente di morbo di Morgellons, credo che sia una patologia molto grave che prima debilita le persone, per poi ucciderle. E’ tempo di scelte responsabili. Le compagnie assicurative e la Monsanto devono pagare e non possono esimersi dal riconoscere la loro responsabilità.


Fonte: Tanker Enemy


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venerdì, aprile 25, 2008

L’Aeronautica militare ti vuole L.O.V.: diffusione aerea di impianti biologici nel cibo, nell’acqua, nell’aria (di C. W. Palit - Prima parte)

L'articolo che abbiamo tradotto è stato elaborato da una ricercatrice sagace e lungimirante del fenomeno "scie chimiche", Carolyn Williams Palit. Basandosi soprattutto sugli studi di scienziati come Castle e la Staninger e su documenti in parte declassificati, la Palit giunge a conclusioni plausibili sul vero scopo delle chemtrails, ossia il controllo della popolazione mondiale, per mezzo della distribuzione un po' in tutto il globo di microsensori che funzionano alimentati dai raggi ultravioletti. Ciò ci permette di comprendere per quale motivo gli avvelenatori stiano completando la distruzione dell'ozonosfera e di capire che, in nessun modo, essi stanno tentando di creare uno schermo contro le radiazioni solari, come ventilato ingenuamente da qualche ricercatore. Sono comunque temi illustrati dalla Palit con chiarezza ed incisività in uno studio che, senza tema di apparire iperbolici, giudichiamo fondamentale e di vitale importanza.

Bisognerebbe acquisire familiarità con il documento “Weather As a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025”, un capitolo delle previsioni future. Le persone preoccupate circa le operazioni di aerosol in tutto il mondo nell’atmosfera e definite “scie chimiche”, spesso si riferiscono a questo testo come un’evidenza in grado di dimostrare che le forze armate statunitensi sono coinvolte nelle operazioni di irrorazione per il controllo del tempo.

Izakovic Rolando, Amy Worthington e Scott Gilbert hanno esplorato il problema nei particolari. Mentre è ovvio che il tempo è manipolato con queste operazioni, le applicazioni militari attuate sono considerate di minore rilievo. Il concetto che le scie chimiche servono a ridurre il riscaldamento globale sembra essere la solita vecchia storia di copertura.

Lydia Mancini ha indagato alcuni degli aspetti delle scie chimiche in relazione al controllo mentale, ma penso di aver trovato una delle tessere finali del mosaico: l’aeronautica militare statunitense ha studiato come diffondere sensori nanometrici tra la popolazione per mezzo del cibo, dell’acqua e dell’aria, di modo che questi sensori penetrino nell’organismo.

I ricercatori hanno raccolto prove che le scie chimiche contengono non solo germi, ma anche metalli, cellule di sangue, sedativi, sostanze cristalline, sali di bario ed un tipo di fibra di polietilene e silicio.

Recentemente la dottoressa Hildegarde Staninger, tossicologa ed il dottor Michael Castle, chimico e attivista, hanno unito le loro forze per determinare se le nanofibre che fuoriescono dalla pelle dei malati di Morgellons e le nanofibre delle scie chimiche sono correlate.

I pazienti affetti da Morgellons presentano nanofibre di colori differenti che fuoriscono da piaghe che non guariscono. Le fibre di ricaduta delle scie chimiche sono simili. Sono su di te e nella tua abitazione e si possono vedere con una luce fluorescente nera. La luce ultravioletta le fa brillare. Usa anche una lente di ingrandimento, per vederle.

I filamenti, campioni di tessuto prelevati dalle vittime del Morgellons e campioni delle fibre delle chemtrails, sono stati inviati nei migliori laboratori degli Stati Uniti: AMDL Inc., ACS, Inc., MIT e Lambda Solutions. Il dottor Castle e la dottoressa Staninger hanno chiesto a questi laboratori di identificare le fibre. La dottoressa Staninger ha inoltre determinato che i filamenti del Texas coincidono con quelli analizzati in Italia.

Le fibre delle scie chimiche sono una specie di filamenti pre-Morgellons. Le fibre del Morgellons sono più sviluppate, ma sono correlate ad un tipo di nanotecnologia.

Assistiamo ad un’invasione dei tessuti umani nella forma di nanotubi, nanofili, nonostrumenti, in grado di autoassemblarsi, autoreplicarsi insieme con sensori o antenne e capaci di trasportare frammenti di D.N.A. ed R.N.A. geneticamente modificati. Queste nanomacchine proliferano in un ambiente alcalino ed usano l’energia dell’organismo, i suoi minerali ed altri elementi non identificati come alimentazione.

Esiste un’evidenza che suggerisce che queste nanomacchine ospitano al loro interno delle batterie. Si ritiene anche che siano in grado di ricevere specifiche microonde, segnali EMF ed ELF. Alcuni malati di Morgellons riferiscono che queste nanomacchine hanno una sorta di intelligenza di gruppo.

E’ possibile che le fibre delle scie chimiche diventino nanoparticelle? La dottoressa Staninger pensa di sì. Le nanoarticelle possono passare attraverso le barriere del sangue nei polmoni, entrare in circolo e raggiungere il cervello o altri organi del corpo. Jim Giles afferma: “Le nanoparticelle, piccoli grumi che potrebbero essere usati per rendere i circuiti dei computers più veloci e per migliorare l’assorbimento dei farmaci, possono raggiungere il cervello dopo essere state inalate".

La Staninger ritiene che queste nanoparticelle siano in grado di assemblarsi dopo che hanno raggiunto il cervello o altri organi. Ella afferma che noi mangiamo questa nanotecnologia. È nel cibo, nelle piante e negli animali. Ricorda anche che le nanoparticelle replicano il D.N.A. dei germi con cui vengono in contatto. Ciò determina un aumento delle malattie. Un tipo di nanofilo è implicato nella creazione di pseudo-capelli e di pseudo-pelle. Queste proteine, in grado di replicarsi, creano anche forme chimeriche, simili ad insetti o a parassiti. Nascono pure dei bambini con queste nanomacchine nel loro organismo e ciò è la prova che questa tecnologia può oltrepassare le barriere protettive.

Il dottor Castle ha stabilito che almeno 20 milioni di Statunitensi hanno questi sensori, antenne fili e strumenti nel loro organismo. Il Morgellons si diffonde con una media di mille casi al giorno. La media è destinata a crescere nei prossimi anni. Le persone che non manifestano sintomi del Morgellons possono avere comunque una malattia non conclamata. Si ritiene che il sintomo principale sia l’espulsione di fibre dalla pelle. Se non si manifestano sintomi, vuol dire che il tuo organismo si sta abituando all’aggressione.

Clifford Carnicom è uno scienziato esperto in geodetica, matematica, informatica e fisica. Ha lavorato per quindici anni con varie agenzie: DOD, Forest Service and The Bureau of Land Management. Egli studia ciò che molti ritengono essere una conseguenza delle scie chimiche, ossia l’aumento dell’alcalinità dei suoli del pianeta. Documenta l’incremento di calcio, magnesio, bario e potassio nell’acqua piovana. E’ interessante che J. Walleczck del Lawrence Berkeley Laboratory ha stabilito, nel 1991, come gli ioni di calcio favoriscano il trasporto di elettricità nelle membrane cellulari a livello molecolare.

Carnicom documenta anche che gli alti livelli di sali nei suoli sono dovuti alle scie chimiche ed essi rendono la terra più elettroconduttiva. Queste sostanze sono facilmente ionizzate dalla luce ultravioletta e stanno causando un aumento degli ioni positivi nell’atmosfera. Questo non è salutare per gli esseri viventi. Egli ha rilevato le stesse anormalità nel sangue tra i pazienti di Morgellons.

La terra e tutti i suoi abitanti sono ora un ambiente favorevole per queste nanotecnologie che prediligono un ambiente alcalino, adatto per usare la bioelettricità e per sensori, antenne e strumenti in grado di autoreplicarsi ed autogenerarsi all’interno degli organismi viventi.

Ciò ci porta ad un altro documento dell’Aeronautica denominato: “Hit ‘Em Where It Hurts: Strategic Attack in 2025”. Questo testo merita un’indagine accurata, poiché descrive come impiantare nella popolazione “invisibili sensori biologici che sono più sottili di un capello umano”, diffondendo queste macchine nel cibo, nell’acqua e nell’aria ed usando agenti umani all’uopo.


Fine prima parte - Leggi qui la seconda parte

Guarda il video di questo articolo.


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lunedì, marzo 10, 2008

Un altro documentato caso di Morgellons

Pubblichiamo un articolo tratto dall'eccellente sito Ecplanet e relativo ad un caso di Morgellons, malattia che, come si evince dal testo, molti medici continuano ad ignorare sicché non possono neppure diagnosticarla. Mentre, però, parecchi dermatologi si ostinano per giunta a non voler esaminare i pazienti, la tossicologa californiana Hildegarde Staninger, che ha correttamente correlato il Morgellons alle scie chimiche, è impegnata con alacrità nella ricerca di una possibile cura.


di Ivanhole – photobucket.com

Parecchi mesi fa, iniziai ad avere qualche problema con della ‘roba’ tra i capelli, così mi rasai la testa. Questo video è stato girato qualche giorno dopo che mi ero rasato. Non sapevo di avere tutta quelle cose sulla testa. Mi ero visto sotto una luce ultravioletta ed i miei capelli sembravano una giungla. Ad una luce normale, di giorno o di notte, parevo a posto. Sotto quella ultravioletta, sembravo ricoperto di una specie di fibra o lanugine. Ho tenuto sotto osservazione quella strana forma di lanugine, in ambiente controllato, per impedire ogni normale contatto che la mia pelle potesse quotidianamente avere. Nel video, potete vederne le fasi di crescita sul cuoio capelluto: prima delle punte di colore brillante che sbucano fuori da dove dovrebbe esserci un follicolo, per poi divenire dei fili o forme più lunghe che, alla fine, si collegano tra loro. Queste immagini sono state girate, dopo aver fatto la doccia. Mi sono ‘asciugato all'aria’ in modo che la mia pelle non venisse a contatto con asciugamani, vestiti, tessuti etc.

Ho cercato di avere un consulto da un dermatologo, su questo od altri disturbi cutanei correlati. Ho tentato di mostrargli la mia pelle sotto la luce ultravioletta, ma vi ha dato una rapida occhiata e ha subito scrollato le spalle, dicendo “Beh, qual è il problema? Hai della lanugine in testa”. Ho tentato di fargli vedere che cresceva da me stesso, ma non ha guardato. Quando gli ho detto che assisto alla sua comparsa e l'ho grattata via da sotto la pelle: ha risposto che stavo avendo le allucinazioni e che mi ingannavo.

Mi ha consigliato di assumere un qualche antipsicotico o comunque un calmante. Bene... non mi ero ancora agitato, fino a quando 'sto stupido non s'è rifiutato di guardare quello che gli stavo mostrando. Diceva che tutti abbiamo quello strato di roba che ci ricopre... Beh, non so voi ragazzi, ma di tutte le volte che mi è capitato di stare sotto ad una luce fluorescente, in passato, non ricordo di essermi mai visto ricoperto da una lanugine del genere.

E così gli ho detto “Bene, potremmo guardare sotto una luce ultravioletta la sua pelle, per esempio quella del braccio, per dimostrarmi che è vero?” Si è rifiutato, dicendo che non mi sarebbe servito, aggiungendo che, infatti, se l'avesse fatto avrebbe peggiorato le mie condizioni mentali (?). Sino a quel momento non sapevo di avere ‘delle condizioni mentali’, anche se è vero che la sua ignoranza e l'atteggiamento compiaciuto mi stavano davvero mandando fuori di testa.

Parlava in quel modo senza minimamente esaminarmi il cuoio capelluto o una singola parte della pelle in genere. E se avessi avuto una qualche brutta infezione cutanea o una micosi? Come si fa ad arrivare ad una simile decisione e una così rapida diagnosi, solo con una superficiale osservazione durante un colloquio? Non ha toccato né esaminato la mia pelle con un qualche mezzo d'ingrandimento o anche soltanto da vicino ad occhio nudo.

Se lo avesse fatto, avrebbe trovato di più di quello che c'è nel video. Ho delle specie di fibre sotto e sopra la pelle. Produco come delle specie di palline da tennis di fibra, della misura di un pisello, tutte strettamente avvolte. Si attaccano allo stelo del capello. Credo crescano proprio insieme con alcuni capelli e dai follicoli. Sono microscopici ‘fagottini’ che, ad oggi, misurano dai 7,5 ai 10,5 centimetri. Ho dei piccoli fili striscianti che mi ricoprono continuamente. Si legano ai capelli da sotto e sopra lo strato cutaneo. Molte volte appaiono, come se fossero stati fatti per avere la forma di un insetto[*]. Ho questo e altri sintomi comuni a ciò che viene definito ‘Morgellons’. Qualcun altro ha regolarmente di questa roba sulla pelle, a qualsiasi ora, giorno e notte? Io ne emetto costantemente e non va affatto bene.

[*] Nota: ‘bug’ significa insetto in generale, o cimice in particolare, oltre che germe/microbo (tralasciando gli altri significati assunti in campo informatico). La cosa ‘curiosa’ è che bug vuol dire ANCHE “cimice” nel senso di “microspia”. Questo… come nota di riflessione a sostegno di quanti sono certi che la natura del Morgellons è tutt’altro che... ‘naturale’.

Dal link fornitovi qui, potrete scorrere altre immagini prese dopo aver girato il video, con gli aggiornamenti della situazione. Se un qualche lettore italiano, che conosce l’inglese, si ritrovasse PURTROPPO ad avere lo stesso problema, potrebbe magari contattare l’autore del video per rispondere al suo appello.

Qui il video sul canale You-Tube di Ivanhole.

Data articolo: marzo 2008

Traduzione rielaborazione e correzioni sintattiche: Daniela Brassi



giovedì, febbraio 21, 2008

Morgellons: chi vuole nasconderci la verità?

Le fibre con punta d'oro ritrovate nei malati di MorgellonsQuando ci si riferisce al morbo di Morgellons e si associa questa orribile patologia alle chemtrails ed alle nanomacchine, cosparse tramite i famigerati tankers chimici, si è consapevoli che certe affermazioni, oltrepassando il limite ammesso dalla "verità" ufficiale, si scontreranno con lo scetticismo di molti ed il patetico dileggio di altri. Da un lato abbiamo infatti la gente comune che, abituata ad una verità edulcorata dai media di regime, fatica a comprendere che effettivamente qualcuno, dal cielo, ci stia lentamente avvelenando. Dall'altro lato assistiamo al fanatico zelo di un manipolo di agenti che, in tutti i modi possibili cercano di tappare la falla nella censura ed assegnano alla nostra ricerca e diffusione di informazioni, l'appellativo di "ridicola invenzione allo stato puro".

Nanomacchine autoassemblanti? Filamenti intelligenti ed autoalimentati? Polimeri bioattivi? Secondo le affermazioni di questi disinformatori si tratta solo del risultato di fantasie da "cospirazionisti". Inutile dire che questi beoti al soldo degli avvelenatori (pagati in realtà da noi) sono bene al corrente del fatto che quanto qui si afferma è rispondente al vero, altrimenti non sprecherebbero il loro tempo ed il denaro dei contribuenti per diffamarci sulla Rete!

Riassumendo... che cosa è il Morgellons? Perché in molti hanno paura solo di affrontare l'argomento? Come mai alcune case editrici addirittura si rifiutano di iniziare o proseguire la loro collaborazione con coloro (pochi, a dire il vero) che vogliono semplicemente informare su quanto di drammatico sta avvenendo nei paesi interessati dalle operazioni clandestine di aerosol? Il Morgellons è originato da esperimenti sulle popolazioni? Chi ha interesse e perché a mantenere il tutto sotto una vergognosa cappa di silenzio? Per quale motivo frange dello Stato mirano a mantenere il silenzio su questo terribile flagello? A quale livello i nostri governi sono coinvolti nella sperimentazione "per mezzo di aerosol" di nuove tecnologie atte a trasformare la popolazione in esseri semibionici?

E' dimostrato che nella nostra atmosfera viene sparsa la smartdust (polvere "intelligente", già usata in Iraq ed Afghanistan per spiare le truppe nemiche). Gli scienziati Michael Castle, Hildegarde Staninger, Michael karjo, Donald Scott sono certi che la diffusione della smurtdust è all'origine del morbo di Morgellons, ma stranamente nessun organo ufficiale accreditato vi accenna. Ufficialmente il nesso tra questa patologia e le chemtrails, non esiste. Anzi, questi scienziati indipendenti sono quotidianamente costretti ad affrontare attacchi volti al loro discredito attraverso la calunnia e la diffamazione. Costoro hanno scoperto che le nanofibre che fuoriescono dalle ferite dei malati di morgellons, sono in grado di trasmettere e ricevere sia immagini sia suoni. E' chiaro dunque che la popolazione umana è attualmente sottoposta ad una serie di tests clandestini atti a modificare progressivamente il DNA umano (molti bambini nascono già portatori del Morgellons) e per trasformare gli esseri viventi in una sorta di ripetitori di segnali wireless (Tutto intorno a te...).

Sulla base di alcune nostre ricerche, pare che alcuni ospedali italiani stiano affrontando una situazione epidemiologica non più sostenibile: da un lato i casi sempre più numerosi di Morgellons, che non si sa come curare (almeno qui in Italia), dall'altro il rifiuto di prendere in cura le persone affette da questa affezione... perchè visti come "patata bollente".

Il giornalista statunitense Tim Swartz scrive: "Esistono dati convincenti i quali indicano che il Morgellons è associato alla tecnologia, specialmente alle nanomacchine sotto forma di nanostrutture. La National science foundation (N.S.F.) definisce nanofibre delle strutture che hanno almeno le dimensioni di 100 nanometri o meno. I campioni di fibre, estratti dai pazienti di Morgellons, se esposti a calore, non bruciano, se non ad una temperatura di 1.700 gradi Fahreneit. Osservate al microscopio elettronico, le fibre non appaiono organiche: non hanno cellule eucariotiche né membrana cellulare. Dal momento che il Morgellons non è un parassita, esso è una macchina. In marzo ed aprile, Jeff Rense ha pubblicato e diffuso alcune valide ricerche basate su analisi scientifiche di tipo spettroscopico. Le ricerche sono state condotte sotto l'egida della tossicologa,
Dottoressa Hildegarde dell'Integrative Health International di Lakewood, California.

I primi risultati sono stati inquietanti. Il Morgellons sembra essere l'invasione del tessuto umano per opera di una nanotecnologia finalizzata alla comunicazione sotto forma di nanotubi, nanocavi, nanostrumenti in grado di assemblarsi da soli e di replicarsi e dotati di sensori.

Altre configurazioni associate al Morgellons veicolano frammenti geneticamente modificati di D.N.A. e di R.N.A. Le nanomacchine del Morgellons proliferano in ambiente alcalino ed usano l'energia bioelettrica dell'organismo ed altre fonti non identificate per alimentarsi. Esiste anche l'evidenza che certe nanomacchine contengono al loro interno delle batterie. Le nanomacchine del Morgellons sono costruite per ricevere specifiche microonde, segnali E.M.F., E.L.F. ed onde radio".

I ricercatori sono in possesso da diversi anni della tecnologia adatta alla realizzazione di progetti che sembrano originati dalla mente di un folle. Ora, con cautela, filtrano alcune notizie sui "progressi" raggiunti e si cerca di disseminare queste informazioni con l'alibi di una nuova era ricca di vantaggi enormi per l'uomo e per la "civiltà" in genere. Ecco come vengono descritte alcune applicazioni che si basano sull'uso di nanomacchine autoalimentate, nanotubi, nanocavi, filamenti, etc.

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Nanoantenne in una microfibra per generare energia elettrica

Fonte: reuters.com, genitronsviluppo.com

Un team di scienziati statunitensi diretti da Zhong Lin Wang hanno messo a punto un nuovo tessuto in microfibra che genera energia elettrica, in grado di creare abbastanza corrente per ricaricare un telefono cellulare o un lettore MP3. Una semplice camicia, il cui tessuto potrebbe generare energia elettrica per chi la indossa semplicemente passeggiando o anche quando mossa da una leggera brezza.

"La microfibra a base di nanogeneratori sarebbe un modo semplice ed economico per convertire l'energia raccolta dal movimento fisico in energia elettrica" così dichiara Zhong Lin Wang del Georgia Institute of Technology, che ha guidato lo studio. I nanogeneratori sfruttano le proprietà dell'ossido di zinco un semiconduttore - nanoantenne - ossia minuscoli filamenti 1000 volte più fini della larghezza di un capello umano che saranno incorporati nel tessuto in coppie di microscopici pennelli.

Una delle 2 fibre in coppia è rivestita con oro e serve da elettrodo. Così le coppie di materiali diversi attraverso il movimento del corpo, sfregandosi, convertono il movimento meccanico in energia elettrica. Il team di scienziati alle prese con i nanogeneratori spiegano che questi immersi per 12 ore in determinate sostanze "crescono automaticamente sulla superficie della fibra", così ha detto Wang. "In linea di principio, è possibile utilizzare qualsiasi fibra, a patto che conduca elettricità".

Finora, i ricercatori hanno dimostrato il principio e sviluppato un piccolo prototipo. Sempre Wang: "Le nostre stime mostrano che possiamo ottenere fino a 80 milliwatt per metro quadrato di tessuto. Questo è sufficiente per fornire energia elettrica per un iPod o ricaricare la batteria di un telefono cellulare", "quello che abbiamo fatto è dimostrare il principio fondamentale e il meccanismo". Il materiale potrebbe essere utilizzato benissimo da escursionisti o in settori come la biomedicina o il monitoraggio ambientale.

Un grande ostacolo rimane: l'ossido di zinco degrada quando si bagna. Il team di Wang quinid sta lavorando su un processo di come creare un mantello per proteggere le microfibre del tessuto in lavanderia.

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Su "Nature": Indumenti a generazione di energia

Fonte: lescienze.espresso.repubblica.it

Sono tessuti con fibre di Kevlar su cui vengono fatti crescere i nanocavi di ossido di zinco in senso radiale.

Fibre tessili ricoperte di nanocavi di ossido di zinco possono generare una corrente elettrica sfruttando l’effetto piezoelettrico ed essere combinate in modo da poter essere integrate in un tessuto da cui si può ricavare, in linea di principio, indumenti a generazione di energia. Ciò aprirebbe la strada alla realizzazione di giacche in grado di alimentare piccoli dispositivi elettronici in situazioni critiche, come nel caso di azioni militari.

È quanto spiegano in un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Nature” i ricercatori del Georgia Institute of Technology che hanno realizzato il dispositivo.

Il gruppo di Zhong Lin Wang in realtà non è nuovo a questo tipo di realizzazioni: già nell’aprile dello scorso anno aveva annunciato la possibilità di nanogeneratori in grado di sfruttare l'energia dispersa nell’ambiente in forma di onde di ultrasuoni o vibrazioni meccaniche, o addirittura di quella del flusso sanguigno. Il sistema ibrido microfibre-nanocavi presentato ora si basa proprio su quel progetto, che sfruttava le proprietà uniche delle nanostrutture di ossido di zinco, sia piezoelettriche sia semiconduttrici. Tali nanostrutture vengono poi integrate in un nanogeneratore che ha le dimensioni di un quadrato di 3 millimetri di lato, in grado di produrre una corrente elettrica fino a 800 nanoampere e una differenza di potenziale di 20 millivolt.

Questi ultimi generatori a microfibre si basano sugli stessi principi, ma sono realizzati con materiali flessibili e sono progettati per catturare l’energia a bassa frequenza di vibrazioni meccaniche. Sono costituite da fibre di Kevlar su cui vengono fatti crescere nanocavi di ossido di zinco in senso radiale, a partire da una “radice” avvolta in un materiale polimerico fino a costituire una struttura simile a quella di una spazzola per capelli. Una delle fibre in ogni coppia è anche rivestita di oro e funge da elettrodo deflettendo oltre a ciò le punte dei nanocavi.



La storia ci insegna che il silenzio, la censura ed il disinteresse, si pagano sovente a caro prezzo. Ascoltare per una volta chi urla nel silenzio, potrebbe salvarvi la vita.

Comitato nazionale Tanker Enemy


mercoledì, dicembre 26, 2007

Morgellons: una nuova malattia o un'arma del terrore creata dall'uomo? (articolo di Tim Swartz - traduzione di Zret)

L'articolo di Tim Swartz, di cui abbiamo tradotto la terza parte, sembra suffragare le ipotesi ventilate tempo fa, circa la natura tecnologica del morbo di Morgellons, forse un micidiale strumento per trasformare, a poco a poco, le persone in esseri cibernetici, come paventato anche da Bojs.


Morgellons e nanomacchine

Esistono dati convincenti i quali indicano che il Morgellons è associato alla tecnologia, specialmente alle nanomacchine sotto forma di nanostrutture. La National science foundation (N.S.F.) definisce nanofibre delle strutture che hanno almeno le dimensioni di 100 nanometri o meno. I campioni di fibre, estratti dai pazienti di Morgellons, se esposti a calore, non bruciano, se non ad una temperatura di 1.700 gradi Fahreneit. Osservate al microscopio elettronico, le fibre non appaiono organiche: non hanno cellule eucariotiche né membrana cellulare. Dal momento che il Morgellons non è un parassita, esso è una macchina. In marzo ed aprile,
Jeff Rense ha pubblicato e diffuso alcune valide ricerche basate su analisi scientifiche di tipo spettroscopico. Le ricerche sono state condotte sotto l'egida della tossicologa, Dottoressa Hildegarde Staninger dell'Integrative Health International di Lakewood, California.

I primi risultati sono stati inquietanti. Il Morgellons sembra essere l'invasione del tessuto umano per opera di una nanotecnologia finalizzata alla comunicazione sotto forma di nanotubi, nanocavi, nanostrumenti in grado di assemblarsi da soli e di replicarsi e dotati di sensori.

Altre configurazioni associate al Morgellons veicolano frammenti geneticamente modificati di D.N.A. e di R.N.A. Le nanomacchine del Morgellons proliferano in ambiente alcalino ed usano l'energia bioelettrica dell'organismo ed altri fonti non identificate per alimentarsi. Esiste anche l'evidenza che certe nanomacchine contengono al loro interno delle batterie. Le nanomacchine del Morgellons sono costruite per ricevere specifiche microonde, segnali E.M.F., E.L.F. ed onde radio.

A questo punto ci si chiede che cosa stia accadendo. Sappiamo che il Morgellons è contenuto nei liquidi organici, negli orifizi e nei follicoli e sappiamo che penetra normalmente in tutto l'organismo.

Se queste conclusioni sono corrette ed il Morgellons è una nanotecnologia capace di prendere il sopravvento sull'organismo, resta la domanda se tale morbo sia il risultato di un incidente o se sia stata diffusa deliberatamente per infettare le persone nell'ambito di scopi non noti.

E' come se il Morgellons fosse un processo per ricostruire gli uomini, generando una specie differente: una creatura cibernetica, sia uomo sia macchina. Poiché le nanomacchine ricevono segnali, si può arguire che ciascuna persona-sistema sarebbe in grado di comunicare con gli altri pazienti, trasformandola in un componente di un’enorme intelligenza artificiale.

Stiamo affrontando un'invasione, il tentativo di un gruppo clandestino o del governo di ottenere il controllo definitivo dell'umanità. Se consideriamo l'attuale situazione del pianeta, non è irragionevole pensare che qualcuno potrebbe aver deciso di creare qualcosa del genere ai danni di una popolazione inconsapevole. Talora piccole cose possono causare giganteschi problemi. Dobbiamo osservare con maggiore acume, oltre la malattia stessa, se vogliamo trovare delle risposte soddisfacenti.


Traduzione di Zret

Leggi qui l'articolo in inglese.

mercoledì, novembre 28, 2007

Texas Chemtrail Samples Compared To Samples From Venice Italy

Vista l'eccezionale importanza della notizia, riportiamo la seguente documentazione, seppure non ancora tradotta e quindi in lingua originale, relativa agli studi che il dottor L. Z. sta eseguendo su campioni di filamenti di ricaduta ritrovati nell'area di Venezia e confrontati con i filamenti di polimeri ritrovati sul suolo del Texas. Il dottor Zamengo è in stretto contatto con la dottoressa Hildegarde Staninger e, a breve, si spera di ottenere ampia documentazione in italiano.

Ringrazio Gazal per avermi prontamente segnalato il link a rense.com.


Il documento è visionabile da qui. Inoltre ne abbiamo realizzato una versione in PDF... qui e qui, scaricabile e distrubuile liberamente.

Chemtrail Spider-Like
Webs Fall On Venice, Italy

Dr. L. Z.
©Copyright 2007, Dr. L. Z.

PART I - Section A (pdf)
PART I - Section B (pdf)
PART I - Section C (pdf)
PART I - Section D (pdf)

lunedì, novembre 19, 2007

Scie chimiche - Le patologie correlate (il video)

Quali sono le malattie che si possono correlare alle scie chimiche?

E' noto che le chemtrails contengono elementi chimici e biologici dannosi. E' quindi possibile collegare il massiccio spargimento di vari veleni nell'ambiente sia all'insorgenza di nuove patologie sia all'incremento di malattie un tempo meno diffuse.

Una sindrome causata dalle scie chimiche è il Morgellons, un terribile morbo che si manifesta con fibre di materiali sintetici che fuoriescono dalla pelle. Questi filamenti, contenuti nelle scie chimiche, al loro interno ospitano nanostrumenti in grado di replicare il D.N.A. di insetti, virus, parassiti con cui vengono a contatto. Ecco perché la malattia insorge di solito in seguito alla puntura di un insetto.

Il Morgellons, caratterizzato da un prurito insopportabile, provoca un grave deperimento dell'organismo. La connessione tra scie chimiche e Morgellons è stata appurata da vari medici tra cui la dottoressa Hildegarde Staninger, il dottor Michael Castle, il dottor Edward Spencer, il dottor Karyo.

Poiché, con le chemtrails, sono sparsi vari metalli (l'alluminio, il bario, il piombo etc.), si diffondono sempre più malattie come il Parkinson e l'Alzheimer. La causa del Parkinson è probabilmente da ricercarsi nell'accumulo di metalli nell'encefalo. Anche il Parkinson, sebbene se ne sospetti un'origine genetica, è legato presumibilmente all'accumulo di metalli nel cervello.

Il bario è un veleno che attacca soprattutto i muscoli, cuore compreso. Può essere all'origine di ictus a loro volta legati alla fibrillazione atriale ed all'infarto miocardico.

Molte forme tumorali (ad esempio i linfomi) sono connesse all'uranio e all'etilene dibromide, quest'ultimo è un insetticida ufficialmente bandito negli Stati Uniti. Se assorbito dall’organismo, può causare danni al sistema nervoso, edemi polmonari e sintomi quali dispnea, ansia, affanno, tosse. È molto irritante per le mucose e le vie respiratorie.



Il dottor Donald Scott ritiene che la fibromialgia, l'Alzheimer, la sclerosi multipla, l'encefalomielite mialgica (o sindrome da affaticamento cronico), insieme con altre affezioni neurosistemiche, siano la conseguenza dell'aggressione del micoplasma, un batterio che è stato geneticamente modificato in vari laboratori canadesi e statunitensi e quindi sperimentato sulle popolazioni inconsapevoli. I micoplasmi sono stati e vengono sparsi - ricorda Scott - soprattutto con gli aerei.

Lo studioso Tom Montalk ha individuato nelle chemtrails vari batteri: lo Pseudomonas eruginosa, Enterobatteri e la Serratia marcescens.

Lo Pseudomonas eruginosa è un batterio che è stato modificato geneticamente da aziende come la Pathogenesis. Se inalato, può provocare immunodepressione e danni alle cellule in cui si insedia come ospite.

Gli Enterobatteri sono microorganismi comprendenti l’Enterobatterio coli, la salmonella e la Klebsiella, responsabile della polmonite.
La Serratia marcescens è un patogeno molto pericoloso che determina l’insorgenza della polmonite. Questo batterio, come emerge da documenti declassificati, fu sperimentato nel 1950 sulla popolazione, ovviamente inconsapevole, di San Francisco: causò vari decessi.

Altri disturbi ed affezioni meno gravi, ma non per questo da trascurare sono dovuti all'inalazione ed alla ingestione di elementi chimici e biologici di varia natura: depressione, annebbiamento mentale, stipsi, sindromi para-influenzali, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, amnesie...

Un altro capitolo è costituito dalle patologie causate dalle intense e costanti emissioni elettromagnetiche inquadrabili in un piano di potenziamento delle trasmissioni a fini militari. Il Professor Levis elenca le principali sintomatologie connesse all'irradiazione di onde elettromagnetiche. Queste si possono riassuemere nei seguenti problemi: sintomi cutanei (prurito, eritemi, allergie); del sistema nervoso (disturbi del sonno, ansia, cefalee, emicranie, sindromi depressive...); del sistema muscolare (crampi, dolori muscolari, astenia); del sistema cardiovascolare (aritmie, disturbi della pressione arteriosa, ictus); del sistema ormonale e di quello immunitario (riduzione della sintesi della melatonina, alterazioni delle popolazioni linfocitarie); del sistema riproduttivo (aborti spontanei); del sistema acustico (tinniti), visivo, olfattivo, digestivo. L'esposizione alle radiazioni non ionizzanti è reputata da molti scienziati all'origine di neoplasie, soprattutto leucemie.

lunedì, novembre 05, 2007

Filamenti di ricaduta

Veritas odium parit - La verità suscita risentimento

Dopo anni di irrorazioni chimiche, interrogazioni parlamentari, accurati studi per opera di ricercatori indipendenti sparsi nel mondo, si è giunti ad un punto di non ritorno nel quale si deve decidere se si vuole stringere un patto scellerato con gli avvelenatori e chi li copre, fornendo loro ossigeno attraverso anche il tradimento morale, oltre che con la collaborazione, oppure scegliere la strada per la ricerca della verità, sebbene questa sia irta di ostacoli e dura da scalare.

Noi abbiamo deciso di continuare nonostante tutto e proseguiamo con le nostre ricerche. Non perdiamo tempo con gli stolti e non facciamo marcia indietro a causa delle minacce e delle defezioni e qui ve lo dimostriamo una volta di più, aggiungendo un'altra domanda alle già tante sin qui poste a voi che ci leggete e soprattutto alle istituzioni che, colpevolmente perché conniventi, latitano. Sono domande che non devono restare senza risposta! Per questo NOI non ci fermeremo.

Texas Fibers

Così come è accaduto ed accade ogni giorno nei cieli di molti stati del mondo, misteriose sostanze appiccicose ricadono dal cielo in seguito alle pesanti scorribande chimico-biologiche dei tankers della morte. Nell'ambito delle ricerche del "2007 Project FMM Research Team", diretto dalla dottoressa Hildegarde Staninger, sono stati sottoposti ad analisi diversi campioni di ricaduta, definiti filamenti. Queste fibre hanno apparentemente l'aspetto di una tela di ragno e si depositano sul terreno, sui frutti, sulle verdure, sugli oggetti più comuni, come ad esempio lo stenditoio o lo specchietto retrovisore delle automobili. Essi sono ovunque e sono molto probabilmente la causa delle incrementate affezioni respiratorie di questi ultimi anni. A differenza delle ragnatele, questi filamenti, sono quasi impalpabili e, al contatto con le mani, si disgregano quasi completamente. I campioni statunitensi esaminati dallo staff della dottoressa Staninger sono perfettamente assimilabili a quelli osservati anche in altri luoghi, comprese molte città del nostro paese. Inoltre, una volta sottoposti al microscopio, appaiono del tutto simili ai filamenti che fuoriescono dalle ferite dei malati del morbo di Morgellons. In molti, solo ora, si stanno convincendo dello stretto legame tra questi filamenti polimerici e la grave malattia che sta interessando tutti i paesi sottoposti alle chemtrails. E' un dato di fatto inconfutabile ed è per questo che coloro che si azzardano a collegare morbo di Morgellons alle scie chimiche, sono aggrediti con sempre maggiore veemenza ogni giorno che passa. La verità, si sa, qualcuno non vuole si venga a sapere.

Fibra di ricaduta (falsa tela di ragno)

Anche Sanremo, gravemente interessata dal fenomeno "scie chimiche", mostra la presenza al suolo di queste pseudo-ragnatele. E' stata quindi nostra premura sottoporre ad analisi microscopica due campioni di tele di ricaduta, campioni raccolti in luoghi diversi e li abbiamo confrontati con una vera tela di ragno. Possiamo concludere che non si tratta quindi di comuni ragnatele ma, vista la similarità con lo specimen del progetto FMM, si ritiene plausibile che si tratti di fibre artificiali di ricaduta, conseguenza dei prodotti clandestinamente irrorati nei nostri cieli. Tutti noi respiriamo queste fibre, insieme con altri elementi dannosi per la salute umana. Nessuno di noi è immune dalla minaccia che arriva dall'alto. Nessuno di noi può pensare di uscirne pulito, negando oggi quanto realmente avviene: chiudendo gli occhi e voltando le spalle a coloro che, invece, esigono risposte e la fine delle operazioni di avvelenamento.

Filamento di ricaduta al microscopio (campione 1)
Filamento di ricaduta al microscopio (campione 2)
Tela di ragno

domenica, settembre 30, 2007

Il rapporto Staninger (terza parte)

>> Leggi qui la prima parte <<

>> Scarica qui l'intero documento in formato PDF <<


Disintossicazione

Gli enzimi della fase 1 e della fase 2 convertono le sostanze chimiche estranee in forme che possono essere facilmente espulse; esse sono spesso riferibili agli enzimi di disintossicazione. Comunque dovrebbe essere sottolineato che la biotrasformazione non è strettamente legata alla disintossicazione. In un certo numero di casi, i prodotti del metabolismo sono più tossici dei composti originali. Questo è particolarmente vero per alcuni composti chimici cancerogeni e per un numero di sostanze che causano la necrosi cellulare del polmone, del fegato e del rene. In molte circostanze, un metabolita tossico può essere isolato ed identificato. In altri casi, sostanze intermedie altamente reattive, vengono formate durante la biotrasformazione di una sostanza chimica. Il termine “bioattivazione” è spesso usato per indicare la formazione enzimatica delle sostanze intermedie reattive. Si pensa che esse determinino gli eventi che portano alla morte della cellula, al tumore indotto chimicamente, alla teratogenesi e ad altre patologie.

Le persone malate di Morgellons hanno le reazioni contrarie della fase 1 e 2, poiché esse sperimentano parametri fisiologici specifici come bassa temperatura corporea, pressione sanguigna elevata, alta conducibilità dell’urina, gel e fibre fluorescenti sul corpo simili a microscopici tatuaggi fluorescenti. Tutti i pazienti affermano di aver percepito come la puntura di un ago, attraverso la pelle e soffrono di un insopportabile prurito.


Nanotecnologie

La nanotecnologia presenta nuove opportunità per creare migliori materiali e prodotti. Da tempo, nanomateriali sono disponibili sul mercato statunitense, nell’ambito dell’abbigliamento, dei tessuti, dei computers, dei cosmetici, dell’equipaggiamento sportivo e degli strumenti medici. Un quadro generale della ricerca Mtech relativo alle società che lavorano nel campo della nanotecnologia, ha identificato circa 80 prodotti e più di 600 materiali grezzi, componenti intermedi ed articoli industriali che sono usati dai produttori. La nostra economia sarà sempre più condizionata dalla nanotecnologia, quanto più si diffonderanno i prodotti contenenti nanomateriali che passeranno dal campo della ricerca e dello sviluppo a quello della produzione e del commercio.

La nanotecnologia ha anche la potenzialità di migliorare l’ambiente, sia attraverso le applicazioni dirette dei nanomateriali per individuare ed eliminare gli inquinanti, sia indirettamente, usando la nanotecnologia per sviluppare processi industriali più puliti e per creare prodotti ecocompatibili. Tuttavia esistono domande senza risposta sull’impatto dei nanomateriali e dei nanoprodotti sulla salute umana e sull’ambiente e l’E.P.A. ha l’obbligo di assicurare che i rischi potenziali siano adeguatamente compresi per proteggere la salute umana e l’ambiente. Dal momento che i prodotti nanotecnologici diventano sempre più numerosi e diffusi nell’ambiente, l’E.P.A. sta considerando come agire circa i progressi della nanotecnologia per rafforzare la protezione ambientale. Inoltre sta esaminando l’impatto delle nanotecnologie in relazione ai programmi ambientali, alle esigenze di ricerca ed agli approcci decisionali. Attualmente l’unico codice di regolamentazione che mira a valutare il rischio ambientale delle nanotecnologie, fa capo alla città di Berkley, in California. Alcuni esempi di questa tecnologia applicata alla ricerca privata si riferiscono alla composizione di fibre usate per indirizzare le ricerche.

Iniettori di nano tubi di carbonio - Un nano tubo al carbonio unito a punti quantici rivestiti di streptavidina, sviluppato da Xing Chen, Andrax Kis, Alex Zetti e Carolyn Bertozzi della Università della California di Berklely. La loro caratteristica unica è la capacità di trasferire i geni.

Nanomotore – Carlo Montemagno della Cornel University ha creato un motore molecolare delle dimensioni pari ad un quinto di un globulo rosso. I componenti chiave sono le proteine dell’Helicobacter Coli, attaccato ad un asse di nichel e ad un’elica che è alimentata dall’ATP, l’energia che l’organismo stesso usa per tutte le funzioni vitali. Questo motore molecolare, però, funziona con un’efficienza che va dall’1 al 4%, notevolmente inferiore a quella degli organismi viventi, che possono raggiungere un’efficienza del 100%.

Nanobombe - I ricercatori del Michigan hanno creato nanobombe intelligenti che sono in grado di aggirare il sistema immunitario e di introdursi nelle cellule malate per ucciderle o per diffondere dei farmaci.

Nanoelettrosensori – Strumenti elettronici che possono far secernere specifici ormoni alle cellule, allorquando l’organismo ne ha bisogno e generatori di elettricità che si autoassemblano all’interno della cellula.

Nanofarmaci - Un’altra idea è quella di interagire direttamente con le cellule, così che esse possano essere trasformate in “industrie farmaceutiche” per produrre medicine su richiesta. Milan Mrksich, chimico dell’Università di Chicago, progetta di agganciare le cellule a circuiti elettronici legandoli ad un tappeto di bracci molecolari. Catene di carbonio della lunghezza da 10 a 20 atomi, sono attaccate ad una lamina dorata con atomi di zolfo. I trefoli sono addensati così strettamente che stanno dritti sulla superficie. Ciò crea una “boscaglia” di villi metallici appiccicosi molecolari, per catturare e manipolare le cellule.

Punti quantici, nanoparticelle, nanotubi di carbonio (nella microelettronica) ed altri nanostrumenti usa e getta, possono costituire nuove classi di nanospazzatura di inquinanti ambientali non bio-degradabili che potrebbero causare patologie assimilabili ad una subdola forma tumorale da amianto (asbestosi).

Il quadro delle possibili reazioni immunitarie avverse è già stato precisato. Gli scienziati hanno già sviluppato materiali sintetici che non causano (?) problemi quando vengono introdotti nell’organismo, a cominciare dalle protesi di silicone per il seno. Gli strumenti nanotecnologici sono peggiori. David Williams, consigliere dell’unione Europea per i problemi della percezione delle tecnologie mediche afferma: “Il corpo umano è disegnato per respingere o attaccare agenti estranei delle dimensioni di una cellula”. Ancora peggio, gli strumenti nanotecnologici potrebbero inibire il sistema immunitario irreversibilmente.

Se strumenti così piccoli sono in grado di sfuggire al sistema immunitario, ci si chiede quali saranno gli effetti sulle membrane cellulari, sul nucleo del DNA e sulla sua membrana. Se i nanomateriali sono costituiti da plasmidi di funghi, batteri o virus, questi nuovi materiali si mescoleranno e si legheranno ai nostri costituenti interni delle cellule? (Mutazione genetica – ndr)


Le nanotecnologie e l’ambiente

Nel libro bianco del NIOSH sulle nanotecnologie, si afferma specificamente che i nanomateriali sono così piccoli che essi non danneggiano le cellule viventi. Tuttavia, recenti studi sull’uso dei nanotubi nei polmoni dei ratti, hanno dimostrato che essi si ammalano o muoiono dopo il trattamento.

Nel progetto FMN, due persone affette da Morgellons hanno sottoposto dei campioni ad un’analisi che si è avvalsa del microscopio elettronico; i campioni sono stati confrontati con il materiale di ricaduta delle scie chimiche diffuse nei cieli del Texas. L’esame ha rivelato che il materiale in tutti i campioni erano rintracciabili vari stadi di sviluppo o degradazione delle sostanze trovate negli ospiti (Anna e Lilly): il campione delle scie chimiche corrisponde a quello delle donne esaminato. I campioni provenivano da zone distanti 1.500 miglia l’una dall’altra.

Il nostro ambiente ha visto i risultati della diffusione di sostanze chimiche nel suolo, nell’acqua e nell’aria. Il DDT immesso rapidamente sul mercato quasi quarant’anni fa dalla American Bald Eagle, è stato un esempio perfetto di come una sostanza chimica può danneggiare la catena alimentare di altri animali. I nanomateriali, che vengono diffusi nei fiumi e nell’aria, sono una bomba ad orologeria per l’ambiente. E’ importante sia per gli scienziati sia per l’opinione pubblica controllare da vicino gli sviluppi della nanotecnologia e discernerne i fatti reali, per determinare se realmente può migliorare la nostra vita senza compromettere la dignità e l’integrità della specie umana.

Dott. ssa
Hildegarde Staninger
Traduzione di Zret & Straker



Un particolare ringraziamento va alla Dottoressa Staninger per la fattiva collaborazione.

REFERENCE(s)

1. Amdur, Mary O., J. Doull, and C.D. Klaassen. Casarett and Doull's Toxicology: The Basic Science of Poisons, 4th Edition. Chapter 4: Biotransformation of Toxicants by I. Glenn Sipes and A. Jay Gandolfi. Pergamon Press. New York. © 1991. Pgs. 88 ­ 126.

2. Staninger, Hildegarde. Far-Infrared Radiant Heat (FIR RH) Type Remediation for Mold and Other Unique Diseases. National Registry of Environmental Professionals. Annual Conference in Nashville, Tennessee. NREP, Des Plaines, IL © October 18, 2006,
http://www.dldewey.com/stan.htm
3. Staninger, Hildegarde. 'Size Matters'
http://www.rense.com/morgphase/sizematters.htm © March 2007

4. Dutton, G.J. Glucuronidation of Drugs and Other Compounds. CRC Press, Inc.. Boca Raton, FL. © 1980

5. Guengerich, F.P. and Liebler, D.C. Enzymatic activation of chemicals to toxic metabolites. CRC Crit. Rev. Toxicol. 14:259-307. © 1985

6. Hawkins, D.R. (ed): Biotransformaitons. Vol. 1: A Survey of the Biotransformations of Drugs and chemicals in Animals. Royal Society of Chemistry. London. © 1988

7. Weber, W.W. The Acetylator Genes and Drug Response. Oxford University Press. New York. © 1987

8. U.S. EPA Environmental Protection Agency. External Review Draft Nanotechnology White Paper. Science Policy Council. U.S. EPA, Washington, D.C. December 2, 2006,
http://www.epa.gov/osa/nanotech.htm

9. City of Berkley, California County Commissioner's Meeting. Testimony of
Dr. Edward Spencer and other public citizens on the risk of
nanotechnology to the environment. (City developed an
ordinance/regulation to evaluate the risk to the environment from
nanotechnology.) Berkley, California © 2006,
http://www.seektress.com/berkeley.htm

10. Staninger, Hildegarde. Project: Fiber, Meteroite & Morgellons. Phase I and II.
http://www.rense.com/morgphase/phase2_1.htm, © March 2007.

11. Ho, Mae-Wan. Nanotecnology, a Hard Pill to Swallow.
http://www.i-sis.org.uk/nanotechnology.php © July 16, 2007

12. Lam, et. al. Pulmonary Toxicity of Single-Walled Carbon Nanotubes in Mice 7 and 90 Days after Intratracheal Instillation. Toxicol. Sci. 77:126-134 © 2004

13. Staninger, Hildegarde. Project: Fiber, Meteroite & Morgellons. Phase I and II.
http://www.rense.com/morgphase/phase2_1.htm © March 2007

14. Environmental Defense Fund & Dupont. Brochure: NANO Risk Framework. (http://www.dupont.com/ & http://www.environmentaldefensefung.com/)

venerdì, settembre 28, 2007

Smart dust - Il video

[...] Io la chiamo “polvere intelligente” (smart-dust). La polvere intelligente è una particella molto, molto piccola di nano-grandezza che ha una funzione specifica. Se guardate in certe condizioni di luce, essa appare come un luccichio che non è normale pulviscolo. E’ particolarmente differente dalla normale polvere che trovate in casa. E' polvere intelligente. State guardando polvere autoassemblante creata artificialmente.

"[...] Siamo tutti stati esposti: tutti gli animali, tutte le forme viventi di questo pianeta. A questo punto dipende solo dallo stato di salute generale e con cosa siamo stati avvelenati chimicamente... se viviamo in aree già contaminate o meno. Sono questi parametri che alla fine permettono a questa malattia di manifestarsi prima o poi".

Dr. Hildegarde Staninger


giovedì, settembre 27, 2007

Il rapporto Staninger (seconda parte)

I normali composti confrontati con quelli del Morgellons, attraverso la biotrasformazione

Un certo numero di enzimi degli organismi animali è capace di trasformare le sostanze estranee, solubili nei grassi, in modo tale da renderli solubili nell’acqua. Queste reazioni enzimatiche sono di due tipi: reazioni della fase 1, che comprendono l’ossidazione, la riduzione e l’idrolisi; le reazioni della fase 2, che includono la coniugazione o reazione di sintesi […]

La sorte di una particolare sostanza chimica è determinata dai suoi prodotti fisico-chimici. I composti organici volatili possono essere eliminati attraverso i polmoni, senza alcuna biotrasformazione. Quelli con gruppi funzionali possono essere coniugati direttamente, mentre altri sono soggetti alle reazioni della fase 1, prima della coniugazione. La biotrasformazione è spesso integrata e può essere complessa. A causa della sua complessità, gli squilibri tra le reazioni della fase 1 e della fase 2 o i cambiamenti nelle funzioni metaboliche, sono spesso causa di danni ai tessuti.

Localizzazione nelle cellule e negli organi della biotrasformazione

Gli enzimi o i sistemi enzimatici che catalizzano la biotrasformazione di composti estranei sono localizzati prevalentemente nel fegato. Ciò non deve sorprendere, poiché la funzione primaria del fegato è quella di ricevere e di metabolizzare le sostanze chimiche assorbite dal tratto gastrointestinale, prima che siano distribuite agli altri tessuti. Il fegato riceve tutto il sangue che ha irrorato la milza, che contiene nutrienti ed altre sostanze estranee. A causa di ciò il fegato ha sviluppato la capacità di estrarre queste sostanze rapidamente dal sangue e di modificarle chimicamente, prima che esse siano immagazzinate, secrete nella bile o messe in circolo. Altri tessuti possono biotrasformare sostanze estranee. Tessuti non epatici hanno capacità limitate in relazione alla diversità delle sostanze chimiche che possono metabolizzare, cosicché il loro contributo all’intera trasformazione delle sostanze estranee è limitata. Comunque la biotrasformazione di una sostanza chimica in un tessuto non epatico, può avere un’importante implicazione tossicologica, per quel particolare tessuto.

Localizzazione subcellulare degli enzimi di biotrasformazione

La biotrasformazione dei composti estranei all’interno del fegato è compiuta attraverso numerosi sistemi enzimatici. Essi possono modificare chimicamente un’ampia gamma di sostanze tossiche, che entrano nell’organismo attraverso l’ingestione, l’inalazione, la pelle o un’iniezione. Gli enzimi della fase 1, quelli che aggiungono o manifestano gruppi funzionali, sono localizzati soprattutto nel reticolo endoplasmico, una rete di canali presenti nel citoplasma della maggior parte delle cellule. Questi enzimi sono legati alle membrane, dal momento che il reticolo endoplasmico è fondamentalmente una membrana composta di lipidi e di proteine. La presenza di enzimi all’interno di una matrice lipoproteica è critica, dal momento che le sostanze lipofiliche tendono a scindersi in una membrana di lipidi, luogo della biotrasformazione.

Quando il fegato è rimosso in laboratorio e reso omogeneo, il reticolo endoplasmico tubolare si sfalda e frammenti della membrana si rompono per formare micro vescicole. Esse sono riferite ai microsomi, i quali possono essere isolati attraverso un procedimento di centrifugazione del fegato, così omogeneizzato. Se la frazione residua che risulta dalla centrifugazione del fegato omogeneizzato a 9000xg (per rimuovere i nuclei, i mitocondri ed i lisosomi, come le cellule intatte ed i frammenti della membrana) è soggetta a centrifugazione a 105,00xg, si ottiene una pallina piena di microsomi. La frazione risultante, che contiene un certo numero di enzimi solubili, è riferita al citosol. Questo citosol contiene molti degli enzimi della biotrasformazione della fase 2. Molti degli enzimi di biotrasformazione sono riferiti al citosol o ai microsomi per indicare la localizzazione sub-cellulare degli enzimi.

Gli enzimi microsomici che catalizzano le reazioni della fase 1, sono caratterizzati soprattutto dall’abilità di metabolizzare i farmaci. Così, la maggior parte della letteratura si riferisce a questi enzimi come a microsomi, dal momento che gli enzimi convertono i farmaci in prodotti polari, ma agiscono anche su numerose sostanze chimiche. Inoltre, la parola biotrasformazione è preferita a quella di metabolismo dei farmaci, poiché esprime la natura universale delle reazioni. Infine designa il normale processo metabolico di nutrienti e la biotrasformazione di sostanze chimiche estranee.

Leggi qui la prima parte.

Traduzione di Zret e Straker

Si ringrazia il gentilissimo dott. Ginatta per la segnalazione

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