martedì, dicembre 18, 2007

Non piove, Ermione (a cura della redazione di "Tanker enemy")

Absit iniuria verbis

In questi due anni abbiamo ventilato varie ipotesi sugli scopi delle scie chimiche e formulato delle predizioni sugli sviluppi dell’attività di irrorazione. Stando alle reazioni dei disinformatori, squallidi e ributtanti personaggi la cui ignoranza è crassa, siamo pressochè sicuri di aver colto nel segno: infatti i maggiordomi dei potenti sono stati in grado solo di insultare e di diffamare, non potendo in nessun modo, con il loro “metodo scientifico” confutare, anzi tentare di confutare i dati e le conclusioni degli studiosi che si sono occupati e si occupano delle scie tossiche. Tra l’altro, il loro non si può definire metodo scientifico, dal momento che prescinde aprioristicamente ed in modo assoluto dall’osservazione dei fenomeni, pietra angolare di qualsiasi indagine, senza la quale ogni ricerca che ambisca ad acquisire anche solo una parvenza di scientificità, è destinata ad abortire miseramente.

Dalle informazioni raccolte e dagli studi condotti, si deve quindi concludere che le ipotesi sugli obiettivi delle scie chimiche non sono state ancora falsificate (Popper docet). Resta da stabilire con maggior precisione il ruolo del quarzo (SiO2): non si può escludere che questo minerale, assai diffuso in natura, sia impiegato per le sue proprietà piezoelettriche, ma, a tale proposito, mancano ancora riscontri. Tuttavia, ammesso che le proprietà piezoelettriche del quarzo non rivestano alcun ruolo nella criminale operazione, si tratterebbe solo della evangelica pagliuzza, perché la trave è lì, enorme. Fuor di metafora, è dimostrato che le scie chimiche non sono scie di condensazione; è acclarato che contengono metalli, composti, virus, viron, batteri e funghi etc. nocivi alla salute ed all’ambiente; è assodato che uno degli scopi per cui vari elementi chimici vengono sparsi con gli aeroplani è quello relativo alla modificazione delle condizioni meteorologiche. Ecco allora rientrare dalla finestra il quarzo che era stato espulso dalla porta. Osserva un acuto utente del forum di www.sciechimiche.org: “Le scie chimiche sembrano correlate con la progressiva diminuzione delle piogge. Aumentando a dismisura i nuclei di condensazione (cristalli di quarzo, granelli di silice, ossia sabbia), aumenta il numero dei cristalli di ghiaccio che, poi, sciogliendosi, formano gocce di pioggia piccole e leggere, con poche possibilità di precipitare al suolo. Peraltro la distribuzione di ioduri d'argento si praticava già negli anni Settanta del XX secolo con aerei come i pipers, proprio con funzione antigrandine, sfruttando questo principio dell'incremento dei nuclei di condensazione”. (1)

Ricordiamo che l’acqua è destinata a diventare il petrolio del futuro: chi controllerà le risorse idriche, sempre più scarse e preziose, dominerà il mondo. Non è un caso se in questi giorni, oltre a lanciare i soliti ipocriti allarmi sulla siccità causata da chi, a parole, sostiene che occorre prendere delle precauzioni, gli “esperti” hanno dibattuto sulla possibilità di privatizzare le aziende che distribuiscono l’acqua “potabile”. Varie multinazionali esercitano forti pressioni in tal senso: in alcuni comuni d’Italia dove, con la connivenza di politici barattieri, le aziende municipalizzate sono state acquisite da società private, le tariffe dell’acqua sono aumentate fino al 3000 per cento! È palese: le multinazionali, che già monopolizzano il mercato delle acque minerali, intendono allungare le grinfie anche su acquedotti ed impianti di distribuzione pubblici per incrementare i loro già astronomici fatturati.

Opponiamoci con ogni mezzo a tale diabolico progetto, di cui i disinformatori e gli “scienziati” servi del sistema, con la loro ignobile condotta, sono di fatto complici.


(1) La caduta della pioggia avviene quando la temperatura del vapore acqueo diffuso nell’atmosfera si abbassa notevolmente, ma non sotto 0 gradi C ed allorché il vapore si addensa attorno a nuclei di condensazione. Le goccioline, così formatesi, scendono dapprima molto lentamente, incontrando una forte resistenza a causa dell’aria. Ingrossandosi, acquistano via via velocità sempre maggiore, di circa un centimetro al secondo, per stille del diametro di 1/50 di millimetro.

Si ringrazia il gentilissimo Ottone per le preziose informazioni fornite.

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