Sempre più spesso vengono segnalati lunghi filamenti argentei che, dopo aver fluttuato in aria, ricadono al suolo o si impigliano ai rami di alberi, a ringhiere, steccati, inferriate... Alcuni credono che siano ragnatele tessute da qualche specie di Aracnidi. Certi "ricercatori" hanno cominciato ad almanaccare, chiedendosi quale specie possa aver creato queste tele.
In realtà, una normalissima analisi chimica consente di falsificare l'ipotesi di cui sopra: le analisi condotte dalla Dottoressa Hildegarde Staninger, negli Stati Uniti, e dal Dottor L. Z. a Venezia, non lasciano spazio a dubbi. Prelevati alcuni campioni di queste ragnatele, i due scienziati hanno esaminato la composizione chimica. Dagli esami è risultato che le fibre in questione contengono soprattutto carbonio, silicio, alluminio, ferro, calcio, sodio, cloro e magnesio.
Invece le "sete" (setae in latino) sono composte per circa il 50% della loro struttura da una catena proteinica polimerizzata chiamata fibroina. A loro volta, le proteine polimerizzate sono formate da amminoacidi, principalmente glicina, alanina e serina, ma ciascun tipo di tela ha la propria struttura amminoacidica. Si ricordi che gli amminoacidi sono i componenti delle proteine, pertanto le sete non sono altro che proteine. La restante parte delle sete è composta da pirolidina, potassio, idrogeno, fosfato e potassio nitrato. La pirolidina ha proprietà fortemente igroscopiche, il potassio, l'idrogeno ed il fosfato abbassano il pH della tela ad un livello acido ed il potassio nitrato è un forte antibatterico. Grazie a queste tre componenti la ragnatela, pur essendo proteica, non viene attaccata da batteri e funghi".
E' evidente: i filamenti, che sono stati analizzati, non sono costituiti da proteine.(1) Non sono perciò tele di Aracnidi, ma fibre artificiali diffuse nell'ambiente attraverso le scie chimiche per scopi che devono essere ancora chiariti, ma sicuramente malevoli.
(1) Le proteine contengono carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo, talora fosforo e ferro.
Fonti:
Autore non indicato, Mondovì: quale l'origine dei filamenti dal cielo? 2007
F. Mori, Seta e ragnatele
L. Zamengo, Ragnatele simili a quelle di ragno cadute a Venezia (Italia), 2007
In realtà, una normalissima analisi chimica consente di falsificare l'ipotesi di cui sopra: le analisi condotte dalla Dottoressa Hildegarde Staninger, negli Stati Uniti, e dal Dottor L. Z. a Venezia, non lasciano spazio a dubbi. Prelevati alcuni campioni di queste ragnatele, i due scienziati hanno esaminato la composizione chimica. Dagli esami è risultato che le fibre in questione contengono soprattutto carbonio, silicio, alluminio, ferro, calcio, sodio, cloro e magnesio.
Invece le "sete" (setae in latino) sono composte per circa il 50% della loro struttura da una catena proteinica polimerizzata chiamata fibroina. A loro volta, le proteine polimerizzate sono formate da amminoacidi, principalmente glicina, alanina e serina, ma ciascun tipo di tela ha la propria struttura amminoacidica. Si ricordi che gli amminoacidi sono i componenti delle proteine, pertanto le sete non sono altro che proteine. La restante parte delle sete è composta da pirolidina, potassio, idrogeno, fosfato e potassio nitrato. La pirolidina ha proprietà fortemente igroscopiche, il potassio, l'idrogeno ed il fosfato abbassano il pH della tela ad un livello acido ed il potassio nitrato è un forte antibatterico. Grazie a queste tre componenti la ragnatela, pur essendo proteica, non viene attaccata da batteri e funghi".
E' evidente: i filamenti, che sono stati analizzati, non sono costituiti da proteine.(1) Non sono perciò tele di Aracnidi, ma fibre artificiali diffuse nell'ambiente attraverso le scie chimiche per scopi che devono essere ancora chiariti, ma sicuramente malevoli.
(1) Le proteine contengono carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo, talora fosforo e ferro.
Fonti:
Autore non indicato, Mondovì: quale l'origine dei filamenti dal cielo? 2007
F. Mori, Seta e ragnatele
L. Zamengo, Ragnatele simili a quelle di ragno cadute a Venezia (Italia), 2007
sulla stampa di ieri c'era un articolo che parlava del morgellons; l'ho saputo ascoltando la puntata di ieri del programma melog di radio 24 dove infatti veniva riportata questa notizia. però non mi è parso di sentire nominare le scie chimiche..
RispondiEliminaCiao. Il link.
RispondiEliminaMi sembra ovvio che abbiano completamente ignorato le scoperte di Castle, Staninger, Scott, i quali coinvolgono le chemtrails nella faccenda, visto che le fibre sono identiche. Considera che questo argomento può essere affrontato in due modi.
a) col discredito
b) ignorando fatti concreti
Intanto è già un buon risultato che si parli di Morgellons su "La Stampa", visto che, per gente come kattivix si tratta solo di una nostra fantasia (vedasi titolo imbecille sul suo blog... i capelli di plastica...).
Un passo alla volta. la trasmissione Rebus ha rotto il muro di silenzio su questa gravissima patologia.
monica scrive:
4 Dicembre 2007 alle 11:05 pm
è realtà stento a crederci ma da un anno e mezzo che sto soffrendo e pochi giorni fa dopo inutili visite dermatologiche e su consiglio di tali che mi han consigliato la visita di un ricercatore scientifico ho scoperto questo morbo che mi appartiene credo che non sia contagioso al tatto perchè dopo un anno e mezzo avrei contagiato tutta la famiglia ho sempre pensato che fosse strana questa sofferenza che mi sta dando-
avere prurito insistente sentire la sensazione di essere morsi da un insetto che cammina e poi la manifestazione di piaghe purulente da cui fuoriesce il sangue nero sotto forma di spine coaguli che sembrano sassi e un piccolo filamento con un estemità scura a forma di spillo piegato e non essere creduta è sconvolgente persino mio marito pensava fosse un autodistruzione eppure i segni sono evidenti cicatrici viola che forse non andranno più via ma adesso mi preoccupo di come fare a conbattere tutto ciò le manifestazioni sono attenuate ma non vogliono sparire
e spero che la gente inizi a capire che tutto ciò è realtà
http://www.ilballodisanvito.com/2006/09/09/morbo-di-morgellons/#comment-14166