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sabato, febbraio 27, 2021

Imbrattacarte e negazionisti allo sbaraglio

"Conosci il tuo nemico", recita quel famoso detto ed è vero: per difenderti, devi conoscere il tuo avversario ed anticipare le sue mosse. E' di oggi la pubblicazione di un brogliaccio sulla pagina di un famoso "giornalista" organico al sistema. La velina è stata poi rilanciata dai soliti pennivendoli locali (di Sanremo) e nazionali, in merito alle "condanne" sulle quali vi ho già informato nei giorni e nelle settimane scorse.

Si tratta, in questo caso, di due "procedimenti" a mio carico che, per semplicità, definisco "Bencivelli" e "Solesin". Nel primo caso, abbiamo una "condanna" di secondo grado che è suscettibile di "nullità assoluta", in quanto non sono stato informato circa la data dell'udienza di Appello e poi si sono pure dimenticati di informarmi dell'avvenuta "sentenza" che, passati i termini per il ricorso, sarebbe divenuta definitiva. Sennonché, insospettito dal silenzio della cancelleria della Corte di Appello (che non rispondeva alle mie PEC nelle quali chiedevo che destino avesse avuto l'udienza rinviata a data da destinarsi per via dell'emergenza Covid), mi sono premurato di incaricare un legale di fiducia, visto che quello di ufficio era latitante. Così sono venuto a conoscenza del fatto che l'udienza di appello si era svolta il 17 settembre 2020 e che la "sentenza" era stata depositata con le motivazioni pochi giorni dopo. Tuttavia ormai era tardi per ricorrere in Cassazione! Si comprendeva a quel punto lo strano silenzio dei gazzettieri nonché della "parte lesa". Era evidente che non pubblicare alcunché sul "verdetto" in appello era funzionale alle mancate notifiche, giusto per impedirmi di ricorrere e per far sì che la "condanna" divenisse definitiva. Ora, però, non è finita, visto che è stata chiesta la rescissione del giudicato (annullamento della sentenza) per vizio di notifica.

La situazione è simile per quel che riguarda il procedimento "Solesin", poiché anche in quel caso si è verificata una grave violazione del Codice di procedura penale, in quanto l'interrogatorio per opera del Pubblico Ministero si è svolto in assenza del legale che avrebbe dovuto sostituire quello di ufficio e che non fu nemmeno avvisato. Infatti l'incontro ebbe comunque luogo, ma in assenza del difensore. Anche in questa circostanza, nel ricorso in appello già consegnato, si chiederà nuovamente l'annullamento del rinvio a giudizio e, di conseguenza, anche della "sentenza".

Inoltre, come se non bastasse, il Giudice di primo grado (nel processo Bencivelli vs Marcianò) non ha applicato correttamente l'articolo di legge [1], comminando una multa e, nel contempo, la reclusione. Il che rende la sentenza inapplicabile. Errore al quale non è stato posto rimedio nemmeno dai Giudici della Corte di Appello.

[1] Art. 595 c.p.: "Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito [c.p. 598] con la reclusione fino a un anno oppure con la multa fino a euro 1.032".

Questi aspetti sono ben conosciuti dai pennivendoli e negazionisti di turno, perché ne ho dato ampia delucidazione, ma, chissà perché, nei loro scartafacci a contenuto fortemente diffamatorio, queste informazioni sono omesse. Intanto ricevo insulti e minacce in quantità. Passi. "Il giudizio di uno stolto è un titolo da re". (W. Blake)

Se intendete sostenermi nelle spese processuali, ve ne sarò grato. Donazione con IBAN: IT09B0503401753000000052068 - Swift (BIC): BAPPIT21A88. Maggiori dettagli qui.



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venerdì, ottobre 07, 2016

Il negazionista Angelo Mario Nigrelli sarà assolto



Il 24 ottobre prossimo venturo si terrà una delle ultime farsesche udienze che vedono come imputato Angelo Mario Nigrelli, diffamatore di professione. In realtà il rinvio giudizio del famoso tipografo di Sanremo, originario di Petralia Sottana (PA), in Sicilia, è puro fumo negli occhi, poiché sino dalla prima udienza si evidenziò subito come lo stesso Pubblico Ministero così come la Polizia postale ma pure il Giudice, Dottoressa Anna Bonsignorio, mirassero ad una sua assoluzione, negando l'evidenza delle oggettive e schiaccianti prove a suo carico. Il paradosso di questo finto processo diviene evidente quando vediamo lo stesso Nigrelli testimone per la parte civile nel processo per "diffamazione" a carico di Rosario Marcianò [1] con Nigrelli definito "attendibile" dal Giudice Dottor Domenico Varalli. Il Dottor Varalli è lo stesso togato che si è inventato la "recidiva con reiterazione" (così riportò anche il Tribunale di Lanciano) per Marcianò, nonostante questa non sussista e per il semplice fatto che in tal modo si potrà infliggere a chi scrive una condanna più pesante. Per questo ed altri motivi il Dottor Varalli è stato ricusato e denunciato al CSM. [2]



Comunque sia il processo a carico di Angelo Nigrelli prese una cattiva piega per le parti offese nel momento in cui l'avvocato Fabrizio Spigarelli improvvisamente decedette, in circostanze quanto meno misteriose. Infatti alla precedente udienza la parte offesa (Antonio e Rosario Marcianò), essendo rimasta improvvisamente senza legale di fiducia, dovette rinunciare a costituirsi parte civile e non fu nelle condizioni di agire nei modi previsti dalla legge per tutelare i propri interessi. Così colui che, ancora adesso, ingiuria un giorno sì e l'altro pure chi scrive ed il fratello, vede sgomberata la strada, grazie anche al favore del Pubblico ministero che, invece, avrebbe dovuto avere il ruolo di accusa.



Nel procedimento a carico di Marcianò la tesi della parte civile ed anche dell'accusa consiste nell'individuare Angelo Nigrelli come l'utente Wasp, così da scagionare il figlio Enrico e poter condannare quindi Marcianò per il reato di "diffamazione". Invece, nel processo a carico di Angelo Nigrelli, la tesi della sua difesa ma anche, paradossalmente, della pubblica accusa è negare che esistono prove certe che identifichino "Wasp" ed Angelo Nigrelli come lo stesso individuo. "Giustizia" schizofrenica? No. Semplicemente "Giustizia" furba e sbilanciata.

Qualcuno di voi sapeva che Nigrelli è imputato per diffamazione? Nessuno, presumo, visto che i media di regime (vedi anche il locale portale Sanremonews) hanno sempre diligentemente riportato le veline passate dalla disinformazione, accusando Marcianò di ogni nefandezza, con l'evidente obiettivo di screditare.

In definitiva... Angelo Nigrelli sarà assolto e Marcianò sarà condannato. Dalle parti del Ministero della Giustizia e sulle pagine della disinformazione di Stato si festeggerà per il lieto evento, ma ci rivedremo a Filippi...

[1] Rosario Marcianò fu rinviato a giudizio dalla Procura di Imperia, nel 2011, per aver espresso il seguente giudizio sul figlio di Angelo Nigrelli (Enrico): "dozzinale".

[2] - Recidiva - L’articolo 99 c.p. prende in considerazione una delle circostanze legate alla persona del colpevole. La norma prevede la cd. recidiva ovvero il fatto che il reo “dopo essere stato condannato per un delitto non colposo, ne commette un altro […]”. Per la recidiva, il Codice prevede un aumento della pena in quanto tale circostanza evidenzia un possibile nesso con concetto di capacità a delinquere (art. 133 c.p.).

- Reiterata (art. 99 quarto comma c.p.) quando il nuovo reato è commesso da chi è già recidivo. In questi casi, l’Ordinamento prevede l’applicazione di un aumento della pena fino alla metà, se si tratta di recidiva semplice o fino a due terzi, se si tratta di recidiva aggravata specifica o infraquienquennale e da uno a due terzi, se commesso durante o dopo l’esecuzione della pena o nel tempo in cui il condannato si è sottratto volontariamente alla giustizia.

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giovedì, ottobre 31, 2013

Una “giustizia” a senso unico: i fratelli Marcianò nel mirino di una certa magistratura

Giustizia non esiste là ove non vi è libertà. (Luigi Einaudi)



LA CRONACA

30 ottobre 2013, ore 7.00. Cinque agenti della Polizia postale di Imperia, su disposizione del Pubblico Ministero, Dottoressa Maria Paola Marrali, eseguono la perquisizione dell’appartamento ed il sequestro del materiale informatico allocato sui dischi rigidi. Il materiale, comprendente video, memorie difensive, programmi etc., appartenente a Rosario e ad Antonio Marcianò, è così a disposizione della Magistratura che ha deciso di acquisirlo e di compierne una ricognizione per ricavarne eventuali prove da usare a loro carico, a seguito di querela per diffamazione (sic) sporta dalla Signorina Serena Giacomin e dal Signor Massimo Della Schiava. Quest'ultimo peraltro dai Marcianò querelato, ma senza risultato alcuno. Non solo, due agenti, recatosi nella sala professori del Liceo “G.D. Cassini”, hanno poi perquisito l’armadietto di Antonio Marcianò.

LE NOSTRE VALUTAZIONI

In primo luogo, il sequestro, in seguito ad una semplice querela per diffamazione (sic), ci pare atto per lo meno eccessivo, se non illegittimo. Se si ravvisano gli estremi per un’offesa all’onorabilità di una persona, si può e si dovrebbe agire in modo differente, ad esempio, decretando la rimozione di un articolo o di un commento. Se il reato è stato compiuto usufruendo di strumenti della Rete, si interviene sugli strumenti messi a disposizione da Internet e non con la requisizione fisica dei dischi rigidi. Gli scopi di una misura tanto draconiana sono altri? Sottrarre materiale utile alla divulgazione di informazioni circa il genocidio noto come “Geoingegneria clandestina”? Scovare documenti (anche previo idoneo aggiustamento?), che possano essere usati per una raffica di nuove, strumentali accuse e farseschi procedimenti contro Rosario ed Antonio Marcianò? Sono legittime domande che ci poniamo, poiché saremmo inclini a ritenere che il fine vero dell’incursione sia quello di escogitare qualche stratagemma per incastrare Rosario ed Antonio Marcianò.

La lettura del “decreto di perquisizione personale e locale” è comunque molto istruttiva per comprendere il livello infimo cui è precipitata la “giustizia”. A parte la bislacca espressione “scie luminose”, anziché “scie chimiche” impiegata quasi certamente per tentare di schivare la questione cruciale – in sede di eventuale processo diventerà, invece, l’unico argomento su cui i sottoscritti si pronunceranno - è palese che l’iniziativa giudiziaria è viziata da un atteggiamento persecutorio. Non si intende trovare gli estremi di un reato, ma con il pretesto di un ipotetico reato, soffocare la libertà di ricerca (art. 33 della Costituzione, comma 1) ed il diritto ad esprimere il proprio pensiero (art. 21). Siamo di fronte alla perversa, prevaricatrice volontà di perseguire le opinioni, comunque siano espresse, ogni qual volta non coincidono con il pensiero dominante e con le versioni della tirannide politico-scientifica.

Qual è la genesi di un’iniziativa vergognosa e liberticida come questa? L’aver “offeso” (ed è ancora tutto da dimostrare) l’onorabilità dei signori sopra citati. Siamo sinceri e netti: che coloro abbiano una sfilza di titoli accademici o la licenza elementare non ci interessa minimamente. Il decreto è grottesco dove è scritto che i querelanti sono “soggetti in possesso di titoli di studio e competenze specifiche nella materia menzionata”. Che significa ciò? Che tutti gli altri sono degli ignoranti? Che quei due sono depositari della verità rivelata? Che nessun altro ha conseguito una laurea? Se essi definiscono la geoingegneria clandestina “scie luminose”, significa che non hanno compreso un fico secco della “materia menzionata”. Ammettiamo pure che siano competenti: la loro competenza dove si manifesta? Hanno mai confutato le argomentazioni nostre e degli scienziati che da decenni denunciano la guerra climatica? Scrivere degli insulti o falsificare la carta d'identita di Rosario Marcianò significa confutare? Quale reputazione avremmo leso? Se li abbiamo definiti negazionisti, è termine che si addice loro: infatti i negazionisti sono coloro che non ammettono la conclamata esistenza delle illegali attività chimiche nei nostri cieli. Vogliamo quantificare gli improperi, le ingiurie, le calunnie che i disinformatori producono in quantità industriale ogni giorno? Perché gli elaboratori dei negazionisti non sono mai stati posti sotto sequestro? Perché le innumerevoli denunce da noi presentate per delitti ben più gravi della diffamazione si sono quasi tutte volatilizzate?

La “giustizia” - ci insegnano i sofisti greci – è solo la legge del più forte e del più furbo. Dunque non ci illudiamo che essa possa seguire un corso ispirato a principi di imparzialità. Siamo qui per denunciare le storture e le sopraffazioni di un sistema iniquo e corrotto, asservito ai poteri forti, succubo e complice di una cricca di negazionisti. Che i depistatori siano laureati o no, non intercorre alcuna differenza. Laurea non è sempre sinonimo di amore per la verità né di rettitudine. Anche il Dottor Mengele era laureato. Se la scienza è connivente con gli scopi turpi dell’establishment non è scienza, ma depravazione. Se abbiamo contestato la supposta “scientificità” dei due, ne siamo orgogliosi. Riteniamo un preciso, ineludibile dovere dichiarare le scelleratezze degli apparati e le connivenze di chi le copre con la diuturna disinformazione sulla Rete e sui quotidiani. Aver affermato che i due in parola hanno diffuso informazioni erronee e distorte circa la geoingegneria clandestina ridonda a nostro onore: in questo modo abbiamo insegnato loro come si compiono le ricerche e quali sono i princìpi chimico-fisici con cui si può formare una scia di condensazione.

Ciò precisato, non rinunciamo a continuare con le nostre ricerche, traduzioni ed analisi, nonostante l’abnorme danno causato, in primis la perdita dei filmati. Non esitiamo a deprecare alcune affermazioni all’interno del dispositivo dove è scritto “gli indagati risultano altresì titolari di numerosi siti utilizzati alle medesime finalità”. Questa ci pare diffamazione, perché i nostri blog sono volti ad informare, non a screditare. Come potremmo screditare chi è già di per sé privo di credibilità? Non esitiamo a deplorare che il fazioso decreto esprime già dei giudizi di merito, prima che sia acclarata un’ipotetica diffamazione.

Siamo consapevoli che la schiacciasassi della “giustizia” non si fermerà. E’ proprio per questo che seguiteremo ad esporre atti intimidatori, vessazioni, tentativi di censurare, minacce, denigrazioni a mezzo stampa… Proseguiremo nel rintuzzare gli attacchi, fino a quando gli avvelenatori ed i loro servi non avranno ricevuto quello che si meritano. Sapremo aspettare, se sarà necessario.


RINGRAZIAMENTI

In questo frangente intendiamo ringraziare TUTTI gli amici (molti dei quali blogger ed autori) che hanno manifestato la loro solidarietà ed il loro sostegno con articoli, video, messaggi etc.

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili).

Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici.

Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.


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Qui la cronaca di Sanremonews che evidenzia l'accanimento contro chi denuncia la guerra climatica.

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sabato, agosto 24, 2013

Un giornalista Preve-nuto

Ricorderete le recenti prodezze della testata "La Repubblica" che, per voce del giornalista Marco Preve e su mandato dei servizi, ha imbastito un raffazzonato "articolo" che aveva come unico obiettivo quello di screditare un insegnante di ruolo presso il Liceo "G.D. Cassini" di Sanremo. Il motivo? E' semplice... questo insegnante ha avuto l'ardire di offrire una visione alternativa di certi fatti e, insieme con il fratello, si occupa di geoingegneria clandestina alias scie chimiche. Così nei titoloni rilanciati anche dalla stampa locale, il Professor Marcianò "Crede nelle scie chimiche e cioé negli UFO ed è anche antisemita". Ovviamente chi conosce Antonio Marcianò e, soprattutto i suoi allievi, sa benissimo che queste sono infamanti accuse infondate e ridicole, ma ciò non interessa agli autori di questa azione in puro stile stalinista, giacché lo scopo, parallelamente alla diffusione di articoli sull'"aceto che distrugge le scie", è puramente orientato al discredito ed alla delegittimazione di quei pochi che sono sopravvissuti, in questi anni, a minacce e persecuzioni di ogni genere, cominciate sin dalle prime settimane successive alla messa on line del blog tankerenemy.com.

Coincidenze? Esagerazioni? Non direi e d'altronde, leggendo la sgangherata risposta del gazzettiere Marco Preve ad una missiva firmata da alunni ed ex alunni del professor Marcianò, si evince chiaramente che non solo il sedicente "giornalista investigativo" non ha la benché minima idea di che cosa significhi "indagine obiettiva", ma è pure dichiaratamente in malafede! Egli non solo nega di aver diffamato, ma insiste senza pudore nella sua condotta, forte del convincimento che, come i suoi compari della disinformazione istituzionalizzata, è intoccabile e che quindi le querele nemmeno lo sfioreranno. E' inoltre evidente, nella missiva del Nostro, che il reale bersaglio del vile attacco non è tanto il metodo di insegnamento del professor Antonio Marcianò, ma i temi di cui egli si occupa, al di fuori della scuola, insieme con il fratello Rosario e qualche altro collaboratore. Il problema è comunque di coloro che organizzano certe crociate a pagamento, poiché dovrebbero selezionare soggetti intelligenti ed invece si circondano sempre e solo di mezze calzette, utili solo a far brutte figure.

Di seguito riporto integralmente e senza modificarne formattazione (saranno evidenziate in neretto le frasi significative) e punteggiatura la mail inviata dal Preve agli studenti del Liceo "Cassini", discepoli che hanno aperto questa pagina di solidarietà su Facebook, a favore del loro docente.

"grazie per il tono civile della lettera e per la considerazione mostrata nei confronti del mio giornale. Mi permetta però di risponderle con qualche considerazione che naturalmente potrà anche non condividere. Prima di tutto una precisazione: noi non abbiamo infamato nessuno e se lei lo sostiene, o me lo dimostra non con interpretazioni ma con fatti, oppure è lei che sta diffamando me e la mia testata. Mi perdoni se sono un po' duro su questo punto ma il suo professore e suo fratello in questi giorni hanno praticato una diffamazione tanto vergognosa e pesante nei miei confronti, nei confronti di altri colleghi o semplici critici delle loro teorie, da sconfinare nella farsa. Lo hanno fatto nei vari blog che gestiscono e qui vengo ad un altro punto della sua lettera. La pagina Fb era solo uno dei canali on line su cui i Marcianò venivano criticati. E poi mi perdoni, non le sembra contraddittorio che lei ci accusi di prestare attenzione ad una pagina Fb quando Fb è proprio lo strumento che lei ha ritenuto più valido per difendere il suo prof? Potrà non essere d'accordo ma i social network sono oggi parte integrante del sistema mediatico informativo. Ma non è questo il punto, altrimenti i giornali passerebbero il tempo a seguire bufale o vendette on line.
Qui la differenza la fanno altri aspetti.
Primo, le critiche riguardavano idee e tesi effettivamente sostenute da Marcianò; secondo su vari siti e blog tali idee erano da tempo oggetto di critiche e discussioni; terzo credo di aver svolto correttamente il mio mestiere leggendo gli scritti, parlando per 40 minuti con il prof Marcianò e suo fratello che ha voluto intromettersi nella discussione, e soprattutto parlando con la vicepreside. Perché proprio qui sta il cuore del problema: il prof Marcianò per il liceo rappresenta comunque una fonte di imbarazzo visto che in città le sue tesi fanno discutere e alcuni genitori lo ritengono un problema per l’educazione dei loro figli. Lo dice la vicepreside non io. Mi sembra poi tanto appassionata quanto ingenua la vostra difesa del professore circa il fatto che non abbia plagiato (un verbo usato da voi e mai dal sottoscritto) le vostre menti. La vostra mail è quella di chi ritiene legittimamente il prof Marcianò un ottimo insegnante ma mi consentirete di ipotizzare (e se non fosse per una questione di riservatezza vi potrei dire che è anche qualcosa di più di un’ipotesi) che possa anche esistere qualcuno che la pensi diversamente anche se non ha scritto mail pubbliche o creato pagine Fb di sostegno.
Mi fermo qui e come vedete non mi sono neppure soffermato ad analizzare le tesi dei Marcianò. Mi limito ad una sola circostanza che non posso tacere: sostenere che quel carabiniere ferito a revolverate davanti a palazzo Chigi nel maggio scorso - credo sia rimasto invalido a vita – non sia mai esistito e sia il figurante di un complotto è una bestialità che offende non tanto una mente ormai compromessa, bensì voi e il vostro genuino affetto per un professore che vi ha comunque accompagnato negli anni più importanti della formazione di ciascun individuo. Ma visto che i vostri studi vi hanno soprattutto insegnato ad approfondire, sviluppare il senso critico e capire che la realtà e le persone possono avere diverse sfaccettature, permettetemi di invitarvi a rileggere l’intera vicenda alleggerendovi delle suggestioni adolescenziali.
Vi saluto cordialmente
marco preve
ps: utilizzate questa mia risposta liberamente anche se credo che diventerà l’ennesimo spunto per il vostro prof, suo fratello e i loro adepti telematici per vomitare sul sottoscritto e il mio giornale nuovi insulti, minacce e accuse di appartenenza a complotti mondiali"

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Preve... confuta e solo dopo esprimiti!

mercoledì, agosto 14, 2013

I giornalisti della polpetta

“Un’opposizione voluta ed autorizzata dal sistema”. (G.C. Argan)

Marco Preve è un giornalista salito al disonore della cronaca per aver scritto un demenziale articolo il cui scopo principale è il solito, ossia screditare chi si occupa di geoingegneria clandestina.

Chi è Marco Preve?

“Marco Preve, quarantasei anni, è nato a Torino, ma vive e lavora a Genova da quasi vent’anni come giornalista del quotidiano «La Repubblica». Ha iniziato come corrispondente di provincia, poi come cronista di nera e da tempo si occupa principalmente di giudiziaria e inchieste tra affari, politica, speculazione edilizia e urbanistica. Ha seguito i delitti del serial killer Donato Bilancia, poi le giornate del G8 del 2001 ed i processi che ne sono seguiti e ancora i principali scandali in Liguria, specialmente quelli legati al porto di Genova e al casinò di Sanremo. È interessato, anche come fenomeno sociale, alle battaglie dei comitati e delle associazioni ambientaliste. Collabora con “Micromega” e “L’Espresso”. Per “Chiarelettere” ha scritto nel 2008 assieme a Ferruccio Sansa "Il partito del cemento", e nel 2010 “La colata”, insieme a Ferruccio Sansa, Andrea Garibaldi, Antonio Massari e Giuseppe Salvaggiulo. Cura quotidianamente su internet un blog dal titolo “Trenette e mattoni” all’indirizzo www.preve.blogautore.repubblica.it, diventato luogo di denuncia e approfondimento di questioni legate alla devastazione del territorio della Liguria e alle malefatte di amministratori, banchieri e imprenditori”.

Sono dunque queste le credenziali di Marco Preve. Appartiene alla scolaresca di cronisti, pubblicisti, autori che sembrano la coscienza critica del sistema. “Micromega”, “L’Espresso”, “La Repubblica”… tutte testate che galleggiano nella maleodorante palude della pseudo-sinistra, di un’opposizione falsa e stitica, dell’ambientalismo d’accatto, dell’anti-berlusconismo di maniera. Sono pubblicazioni che da decenni fungono da valvola di sfogo per sudditi indignati contro i privilegi della casta. Sono scartafacci per radical chic, intellettualoidi dalle pose anticonformiste, “rivoluzionari” borghesi, per la low e middle class piena di frustrazioni superate solo quando Travaglio denigra Berlusconi. E’ un’accozzaglia di scribacchini che, soltanto per aver denunciato gli abusi edilizi di qualche palazzinaro e per aver messo alla gogna un paio di amministratori corrotti (che grande scoperta!), presumono di essere degli eroi della libertà, dei moralizzatori. Ignorano che il sistema stesso ha previsto questo loro patetico dissenso destinato a lasciare inalterato lo status quo. Sono simili a quei bambini che giocano alla guerra, immedesimandosi a tal punto nei contendenti da credere di combattere veramente.

Il Dottor Preve ha pubblicato due libri per la casa editrice “Chiarelettere”, incarnazione dell’editoria organica al potere sotto le apparenze della critica all’establishment.

Per “Chiarelettere” scrive, ad esempio, il meteorologo Luca Mercalli, noto negazionista, il sedicente “verde” che vede il filo d’erba e non la foresta.

Per “Chiarelettere” scrive Sandro Provvisionato, in forza a Canale 5, perfetta testimonianza di quel “giornalismo” che si barcamena fra timide inchieste ed adesione piena all’ideologia dominante propalata dalle reti “Mediaset”. Ci si arruffiana il pubblico con un’inchiesta un po' fuori dal coro per poi ribadire ad ogni piè sospinto le versioni ufficiali sul 9 11 e compagnia cantante.

Marco Travaglio è la punta di diamante della casa editrice in questione. Il personaggio si squalifica da sé.

Gianluigi Nuzzi ha pubblicato qualcosa per i tipi di “Chiarelettere”. Nuzzi è il reporter che ha avuto il merito di rivelare alcuni scandali del Vaticano, salvo poi mettere in risalto per contrasto un’inesistente Chiesa buona. E’ stata un’operazione molto efficace, con cui un’analisi impietosa del Vaticano di fatto l’ha rinvigorito e legittimato. Nuzzi ha realizzato il suo reportage per la scandalosa rete televisiva “La 7”, bivacco di ignoranti, di gazzettieri, di cattivi maestri, alcuni dei quali legati al Gruppo Bilderberg. “La 7” è il pendant sul piccolo schermo di quel mucchio di immondizia, noto come gruppo editoriale “L’Espresso S.P.A.” (beneficiario di 17 milioni di euro l'anno di finanziamento pubblico). In questo ammasso puzza in particolar modo la spazzatura nota come “Giornalettismo”.

Insomma le referenze del Dottor Preve sono quelle sopra riportate, l’ambiente in cui opera è quello poc’anzi descritto.

Che cosa ci si poteva attendere? Il giornalismo mainstream partorisce mostri, anche e soprattutto quando scrivono per quotidiani e periodici “indipendenti”, anzi indidementi.


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martedì, agosto 13, 2013

Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi

L'11 agosto 2013 vi abbiamo relazionato in merito alle incredili diffamazioni ad opera del giornalista Marco Preve. E' opportuno quindi evidenziare alcuni aspetti di questa vicenda, sempre ricordando che questo concertato attacco mediatico dimostra un innalzamento del livello, volto a far fuori, ad ogni costo, gente scomoda per il regime.

Allora... il quadro è chiaro e vi spiego come sono messe le cose:

Nel 2007 pestiamo i piedi ad Achille Pennellatore, pubblicando alcuni commenti ed articoli e video che mettono in evidenza come il meteorologo della Provincia di Imperia conosca bene la questione "aerosol clandestini" e confezioni quindi delle previsioni ad hoc. Questo, però, dopo un accordo con l'Aeronautica militare italiana. Ciò per il semplice fatto che, prima di quell'accordo, non azzeccava una previsione che fosse una, non sapendo nulla delle "innocue velature" create dai militari. Casualmente Achille Pennellatore è amico amico della famiglia Nigrelli ed ha anzi scritto un libro con uno dei Nigrelli. Il libro è "Polvere di STEL", patrocinato, guarda caso dal Comune di Sanremo, che deve preservare la sua rispettabilità.

La moglie di Nigrelli, Teresa, entra in contatto con mio fratello Antonio, spacciandosi per un'attivista. Raccoglie informazioni preziose. Di lì a poco i Nigrelli aprono una serie di blog dedicati esclusivamente alla diffamazione di chi scrive e del fratello Antonio.

Nigrelli è socio dei negazionisti del C.I.C.A.P. e con essi si coordina costantemente per tutta una serie di iniziative di stalking e diffamazione sulla Rete e sulla piazza non virtuale. Nigrelli vive a Sanremo, ovviamente e funge da base logistica per spiare e controllare i Marcianò.

Nigrelli, il Comune di Sanremo e Pennellatore si può dire che sono una cosa sola, giacché il tipografo in pensione funge da sponsor e garantisce la costante diffamazione dei Marcianò.

Nigrelli viene querelato più volte da chi scrive e fratello, ma... casualmente, la magistratura sanremese pensa bene di rinviare a giudizio chi scrive. Parte offesa e testimoni per l'accusa: i Nigrelli.

Nigrelli scrive su Facebook e gestisce insieme con altri negazionisti pagati dal Ministero dell'Interno diverse pagine diffamatorie e calunnianti dedicate allo scrivente ed ora anche al fratello Antonio. Usa il nick Mario Lipuma, ma tutti sanno che è uno degli pseudonimi di Nigrelli.

Nigrelli è logicamente un meccanismo dell'ingranaggio cui appartiene anche il noto stalker Task Force Butler, il quale usando un nome di comodo, scrive al giornalista Marco Preve e gli segnala la possibilità di scrivere un articolo utile a screditare Antonio Marcianò. In effetti Task Force Butler, in una serie di commenti sul blog di Nigrelli (alias wasp alias Leoniero alias... Mario Lipuma) e sul blog "Strakerenemy", intestato a Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P.) e gestito da Stefano Luciani alias eSSSe, ha orgogliosamente descritto una situazione di possibili guai per Antonio Marcianò e questo grazie alle sue segnalazioni anche al Ministero della Pubblica "istruzione" nonché alla Dirigente scolastica del Liceo "Cassini" ove insegna Antonio Marcianò.

Lo stesso Achille Pennellatore scrive sul profilo Facebook di Mario Lipuma-Niigrelli ed anche sul suo blog!

Il cerchio si chiude nel momento in cui il giornalista della testata "La Repubblica", Marco Preve, riceve da Task Force Butler l'indirizzo email cui scrivere (tanker.enemy at gmail.com) per ottenere il numero di telefono che poi sfocia nella telefonata che avete ascoltato. In realtà l'articolo è già pronto, ma richiede alcuni affinamenti, giacché il Preve ha ottenuto solo una parte delle informazioni necessarie da Task Force Butler nonché dall'ingenua vicepreside del Liceo. Ella riferisce di email di genitori preoccupati, ma che in realtà sono messaggi falsi inviati con nomi diversi da Task Force Butler, il quale è uso impiegare decine di nomi di fantasia per le sue scorribande sulla Rete e per inviare segnalazioni a destra e manca.

Marco Preve
10 ago 2013

Buongiorno, scusi l'intrusione, sono un giornalista di Repubblica redazione di Genova e stavo cercando di mettermi in contatto con il professor Marcianò del liceo Cassini di Sanremo per una questione che lo riguarda. Spero che questa mail sia la sua.
grazie

Marco Preve
la Repubblica, redazione Genova
16121-Via XX Settembre, 41
tel. 010/5742212 fax 010/5742263

Casualmente Mario Lipuma-Nigrelli è amico su Facebook di Marco Preve. Casualmente Achille Pennellatore, amico di Nigrelli, coglie la palla al balzo e scrive al direttore di SanremoNews per esprimere la sua soddisfazione sulle diffamanti accuse di Marco Preve e rilanciate dalle inutili testate locali.

Oviamente, dietro tutta questa manovra alla "servizi segreti de noiartri", si intravede solo un disegno: screditare coloro che, nonostante processi minacce ed attacchi di ogni genere, si permettono ancora di definire quelle scie con il loro vero nome: scie chimiche.

Qui la risposta di Antonio Marcianò al meteorologo Achille Pennellatore.

Articolo correlato:

Preve-dibili diffamazioni, 2013


La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

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CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì, novembre 06, 2009

Gli adoratori delle tenebre

Le immagini del video mostrano come una giornata soleggiata e con qualche nuvola naturale sia rovinata in modo progressivo, ma irreversibile dai continui passaggi di aerei chimici. E' un danno estetico... si penserà. Purtroppo non è solo questo: quanto accade nei cieli di molte nazioni del mondo ha delle implicazioni ben più sinistre. Non ci riferiamo solo al lento avvelenamento della biosfera, una contaminazione dovuta alla dispersione di metalli in microparticelle, causa di numerose malattie, spesso mortali. Il quadro non è completo, se non si comprende che i velivoli chimici sono il mezzo più efficace per diffondere virus e batteri. In Ucraina, i cittadini, all'improvviso, hanno notato un cambiamento: aerei con lunghe e dense scie sporcavano il cielo, mentre i casi di un'influenza il cui patogeno pare sia diverso da quello dell'influenza A/H1N1, diventavano sempre più numerosi. In Ucraina l'epidemia sta mietendo più vittime che negli altri paesi europei, mentre gli aerei bassi e minacciosi continuano ad incrociare. Non esisterà proprio una relazione di causa-effetto tra l'influenza ed i tankers, ma la coincidenza cronologica suscita forti sospetti... e preoccupazioni.

Fonte: http://glavnoe.ua/news/n36609





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