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lunedì, gennaio 21, 2019

Una sola regia per eliminare i fratelli Marcianò



Le connessioni tra apparati dello Stato, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata, indicano chiaramente un'unica regia nell'intento di eliminare, una volta e per sempre, i fratelli Marcianò, impiegando il braccio armato della Magistratura telecomandata.

E' nel mese di gennaio del 2011, allorquando cominciano a fioccare i primi rinvii a giudizio a carico di Rosario Marcianò e fratello. Questi procedimenti hanno un comune denominatore: le segnalazioni anonime di un tizio che si firma "Task Force Butler". Il nickname è mutuato dal nome assegnato ad una brigata di corazzati statunitensi in azione nel territorio abruzzese sul finire del Secondo conflitto mondiale. Questo dettaglio si evidenziò rilevante ai fini dell'identificazione, nel 2014, del soggetto che si nasconde dietro questo pseudonimo e che, sempre dal 2011, perpetra attività persecutorie a danno dei fratelli Marcianò. Lo schema seguito da Task Force Butler è il seguente: mantenere sotto costante controllo tutte le attività svolte sulla Rete da Rosario Marcianò e dal fratello e riportare, ridicolizzandoli, tutti i contenuti pubblicati sul blog denominato Tanker enemy nonché sui profili Web che fanno capo alla sua "vittima designata".

Nel contempo, se qualche frase o parola può essere usata affinché questa possa sfociare in una querela di parte, allora lo stalker Task Force Butler invia una "segnalazione" alla potenziale "parte lesa". Non importa se i contenuti riportati risultano una forzatura o, addirittura, sono il frutto di una manipolazione, poiché l'importante è il risultato. Fatto è che, in tutti i procedimenti a carico dei Marcianò fuorché uno (ma qui abbiamo a che vedere con la tutela della letale chemioterapia...), le "parti lese" sono colluse con lo stesso Task Force Butler e, come lui, orbitano intorno al comitato, fondato dal "divulgatore scientifico" Piero Angela C.I.C.A.P., che è ora l'acronimo di "Comitato italiano per il controllo delle affermazioni delle pseudoscienze", originariamente "Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale". Indicativa questa metamorfosi, che adatta il Comitato e le sue attività, attraverso conferenze e meeting in tutta Italia, alle nuove esigenze dettate dall'intenzione di contrastare il pensiero non allineato. Il fatto che Piero Angela sia il figlio di un illustre massone di 33mo grado, il medico Carlo Angela, è solo una coincidenza...



Ma torniamo a Task Force Butler ed ai suoi contatti eccellenti, che vedono tra questi geologi, avvocati, piloti, biologi, matematici, agenti di Polizia giudiziaria, militari della Marina e dell'Aeronautica etc. Un buon numero tra questi fu in più occasioni dai Marcianò denunciato, ma senza alcun riscontro da parte della Magistratura che, nella gran parte dei casi, ha semplicemente ignorato le denunce, mentre in altri ha archiviato, adducendo scuse incredibili. Ma facciamo dei nomi. Tra questi personaggi ci sono Lorenzo Bertoni, radarista di Marina, Massimo della Schiava alias il Fioba, geologo, impegnato in attività di "bonifica ambientale" e, nel tempo libero "debunker" (sul suo blog - I pensieri del Fioba - si legge: "Raccolta di alcune 'perle, bufale, tarocchi e falsificazioni' realizzate da Straker al secolo Rosario Marcianò"), Aldo Piombino (debunker C.I.C.A.P.), geologo, Serena Giacomin, ora conduttrice televisiva meteo ed ex dipendente Enichem (settore carburanti alternativi), David Puente (debunker C.I.C.A.P.), Paolo Attivissimo (debunker C.I.C.A.P.), intestatario del blog di diffamazione "Strakerenemy", Angelo Ruggieri (debunker C.I.C.A.P. e meteorologo), Silvia Bencivelli (giornalista, conduttrice per la RAI e relatrice per il C.I.C.A.P., autrice del noto articolo per il giornale "La Stampa" intitolato "Scie chimiche: la leggenda di una bufala" e sempre impegnata, nelle sue conferenze, in opera di discredito di Rosario Marcianò.

Ed ancora... Lucio Tonello alias Axlman, biomatematico (debunker C.I.C.A.P. e gestore del blog "Giorni di ordinaria follia"), Simone Angioni (debunker C.I.C.A.P.), creatore del portale "Scientificast", della cui redazione fa parte anche il già menzionato Massimo Della Schiava, Stefano Luciani alias eSSSe, gestore, insieme a Task Force Butler, del blog di diffamazione "Strakerenemy", anch'egli debunker C.I.C.A.P. e dipendente, in ruoli non marginali, di aziende farmaceuticche tra le quali la Roche...

Guarda caso, buona parte di costoro sono o sono state "parti lese" nei processi istruiti dalla Magistratura a carico dei fratelli Marcianò. Ciononostante non disdegnano tuttora di partecipare alle animate e scurrili discussioni screditanti ed insultanti che ogni giorno Task Force Butler pubblica sulla sua intoccabile pagina Facebook, sino dal 2011.



Ma chi è Task Force Butler e quali sono i suoi collegamenti con apparati dello Stato e le compagnie petrolifere? Una ricerca che durò alcuni mesi, portò ad identificare con assoluta certezza l'individuo in questione: si tratta del Dottore commercialista ed informatico (quest'ultima consiste in attività di copertura) Federico De Massis, di Pescara, fratello del noto avvocato Fabio De Massis, socio (e legale per un certo periodo) del negazionista WWF Abruzzo ed in contatti stretti anch'egli con apparati di dirigenza del C.I.C.A.P. abruzzese. Federico De Massis ha lavorato in questi ultimi anni prima per la Delta System s.r.l. e poi per la SPER s.r.l., entrambe aziende pescaresi e per le quali risultano appalti statali nell'ambito di forniture e servizi che hanno a che vedere, guarda caso, con aziende petrolifere. Non dimentichiamo, a questo proposito, che nei carburanti avio si trovano (vedi gli studi referati della scienziata svizzera Ulrike Lohmann) ben 16 metalli neurotossici e tra questi proprio l'alluminio, il bario ed il manganese, impiegati nella geoingegneria clandestina mediante l'aviazione civile. L'additivo avio al manganese, denominato MMT, è prodotto dalla Enichem.

Ovviamente, anche per quanto riguarda le denunce-querela nei confronti di Federico De Massis, le Procure di mezza Italia non hanno agito e si comprende bene il motivo, anche perché indagini investigative, svolte da agenzia autorizzata sanremese, portarono a collegare il soggetto ed in modo inequivocabile, ad apparati dello Stato, in special modo presso il Ministero della Giustizia. La cosa non ci stupisce, visto e considerato che diversi contenuti diffamatori nei confronti dei Marcianò portano agli indirizzi IP univoci del Ministero della Giustizia, appunto, nonché del Ministero dell'Interno, così come dimostrato con schermate e filmati già nel 2014. Prove documentali fortunatamente archiviate, visto che, quasi subito, a seguito della denuncia dei fatti, tutti i risultati mostrati dai motori di ricerca, furono fatti sparire da una manina solerte e premurosa, che ordinò a Google ed altri motori di ricerca la rimozione degli imbarazzanti e compromettenti contenuti.

Ora è chiaro come le frenetiche attività di certi magistrati, volte all'eliminazione di soggetti scomodi come i fratelli Marcianò (impegnati dal 2006 in opera di divulgazione sulla guerra climatica in corso, peraltro confermata da illustri scienziati nel mondo) attraverso processi farsa e condanne sbrigative, non sono altro che il frutto di un'azione ad hoc, gestita ai più alti livelli dello Stato. I fatti, ad oggi, lo confermano senza ombra di dubbio.


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mercoledì, gennaio 24, 2018

Imperia: si inscena un'altra farsa nello stabile del Tribunale dell'inquisizione



Il 24 gennaio 2018 si è tenuta l'udienza preliminare presso il Tribunale dell'inquisizione di Imperia. Si tratta dell'ennesima scemeggiata per la bolsa regia dall'agente governativo Federico De Massis alias Task Force Butler a danno di Rosario Marcianò. Udite udite! La "parte lesa" è l'avvocatessa Paola Sala, legale della famiglia Nigrelli-Wasp, già salita agli onori delle cronache per aver incassato una condanna truffaldina a carico sempre di chi scrive. L'avvocatessa Sala, già denunciata presso la Procura di Torino, competente per i tribunali liguri, indulse a suo tempo in amabili conversazioni con il persecutore e calunniatore storico, Federico De Massis (Chicco lo smilzo per gli amici) e soci. Come non citare i querelati (ma tutto è stato insabbiato) Lorenzo Bertoni, militare di marina, radarista o il geologo Aldo Piombino, Massimo Della Schiava (il Fioba), geologo, anche costoro impegnati in ameni colloqui con la dottoressa Sala, proprio su Facebook, nelle pagine di Task Force Butler e nel gruppo "le scie chimiche sono una cazzata (sic)". Non vi mostro tutti i raffinati screenshot, che d'altronde sono stati posti all'attenzione del Giudice che deve decidere per il rinvio a giudizio, ma fidatevi... l'avvocatessa Sala non era considerata un'estranea da De Massis e compagni di merende. Anzi! Tant'è che qualcuno in Procura dovrà spiegarci come il nostro longilineo eroe fosse in anticipo in possesso di informazioni particolareggiate proprio sul procedimento in cui la legale Sala era impegnata nel "tutelare" il buon nome (noblesse oblige) della famiglia Nigrelli... figlio e nuora del famigerato coprolalico Wasp!

Il Ministero della verità ordina ed il contenuto viene immediatamente rimosso


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martedì, marzo 21, 2017

Il Pubblico Ministero infranse il codice di procedura penale: il rinvio a giudizio è nullo



Novembre 2013: a seguito di un'illegittima ed illegale perquisizione in casa Marcianò, ad opera di cinque agenti della Polizia Postale di Imperia e su mandato del Pubblico Ministero, Dott.ssa Maria Paola Marrali, nonostante tale perquisizione si concluse in un nulla di fatto (il GUP rigettò l'incidente probatorio ed ordinò la restituzione del materiale illecitamente sequestrato), i fratelli Antonio e Rosario Marcianò furono comunque rinviati a giudizio per supposta diffamazione nei confronti di... udite udite... Massimo Della Schiava (Il fioba), noto disinformatore e stalker incallito, amico dello psicopatico Federico De Massis alias Task Force Butler. Assieme a lui, Serena Giacomin (conduttrice televisiva) e Paolo Panerai (dirigente Class meteo TV), tutti insieme appassionatamente.

A distanza di anni, non certo grazie agli avvocati (di fiducia e d'ufficio) che sino ad ora si sono succeduti ad assistere i due "imputati", veniamo a scoprire, spulciando tra i cavlli procedurali, che il Pubblico Ministero, Dott.ssa Maria Paola Marrali violò palesemente il Codice di procedura penale, giacché a suo tempo rigettò senza appello la richiesta di chi scrive e fratello di essere sentiti, per voce del loro legale all'epoca assegnato dalla Procura di Sanremo. Nessuno eccepì, tant'è che ci venne negata anche l'udienza preliminare.

Noi che curiamo i nostri interessi, osserviamo la totale illegittimità del rinvio a giudizio per mancato interrogatorio di garanzia e constestuale violazione del Codice di procedura penale, poiché in questo quadro è palese la violazione degli articoli 416 (comma 1) e 415-bis. Nella fattispecie, la violazione dell'articolo 415-bis determina la nullità del rinvio a giudizio.

Leggiamo [ FONTE ] che cosa scrive il legislatore in merito a questo che è un diritto inalienabile dell'imputato.

[...] Deve al riguardo tenersi presente l’articolo 416, comma 1, c.p.p. secondo il quale "La richiesta di rinvio a giudizio è nulla, se non è preceduta dall’avviso previsto dall’articolo 415bis, nonché dall’invito a presentarsi per rendere l’interrogatorio ai sensi dell’articolo 375, comma 3, qualora la persona sottoposta alle indagini abbia chiesto di essere sottoposta ad interrogatorio entro il termine di cui all’articolo 415-bis, comma 3, CPP".

CODICE DI PROCEDURA PENALE - PARTE SECONDA - LIBRO QUINTO - INDAGINI PRELIMINARI E UDIENZA PRELIMINARE - TITOLO IX - Udienza preliminare - Art. 416.

L'avviso contiene altresì l'avvertimento che l'indagato ha facoltà, entro il termine di venti giorni, di presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al Pubblico ministero il compimento di atti di indagine, nonché di presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio. Se l'indagato chiede di essere sottoposto ad interrogatorio, il Pubblico ministero deve procedervi. Il Pubblico ministero non può rigettare l’istanza e, se non segue questa norma alla lettera, il provvedimento di rinvio a giudizio è nullo.

Ne consegue che il processo tuttora incredibilmente in corso (il 22 marzo il Giudice Dott.ssa Alessia Ceccardi intenderebbe ascoltare i testimoni per l'"accusa") è, secondo la legge, nullo, illegittimo, illegale. In tutta evidenza la legge è un optional ed i primi ad infrangerla sono i magistrati, con la prona complicità dei legali difensori, poiché non è possibile immaginare che questi non conoscano i rudimenti del Codice di procedura penale. Il sistema si tutela in questo modo, in pieno spregio di quella frase scritta alle spalle del Giudice: "La giustizia è uguale per tutti". Sì... magari!


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domenica, novembre 08, 2015

Relazioni pericolose



Ricordate la nostra segnalazione (con tanto di filmato e fotografie) a Sanremonews oltre che con un post su Facebook, in cui si descriveva come la Aimeri s.p.a. (consociata della Biancamano s.p.a.) non ricicla la "differenziata", ma la "elimina" insieme con l"indifferenziata"? Ebbene, avevamo ragione, poiché l'indagine che ne scaturì (e che diede fastidio ad alcuni geologi - che si occupano di "bonifiche ambientali" - ... e qualche loro amico nei tribunali...) conferma in toto, prove alla mano, la truffa nei confronti dei cittadini nonché i danni agli ecosistemi ed alla salute. Una delle vere ragioni per cui subimmo una perquisizione ed altre iniziative "legali" (pretestuosi ed arbitrari rinvii a giudizio) è proprio da ricercare nella nostra formale denuncia in merito ai fatti acclarati dal Dottor Roberto Cavallone. Basterà indagare su taluni rapporti tra Pubblici Ministeri e supervisori contabili di...

Il dottor Roberto Cavallone, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Imperia, ha dato l’assenso a desecretare il contenuto della sua audizione avvenuta nella Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ad Imperia.

Il Dottor Roberto Cavallone riferindosi anche alla Ditta Aimeri: “.... per il momento, l’unica cosa che sappiamo è che in questo momento sta facendo una raccolta dei cassonetti della differenziata, per poi sversare tutto in discarica senza portarlo nei siti di riciclaggio. Questa ovviamente è una truffa ai danni del comune di Sanremo, perché il comune paga perché la ditta prenda la campana del vetro e la porti dove il vetro viene raccolto e riutilizzato, e così per la plastica e la carta. Se la ditta butta tutto in discarica, ovviamente è un discorso diverso”.

Ulteriori dettagli qui, qui, qui e qui.

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martedì, agosto 18, 2015

La legge sono io



Per i magistrati la diffamazione non sussiste se questa è perpetrata dai cosiddetti scienziati. In questo caso trattasi di "diritto di critica".

E’ sacrosanto appellarsi all’interpretazione delle leggi, altrimenti si rischia di applicarle in maniera rigida, astratta, ma bisogna altresì dimostrare senso di assoluta equità. In caso contrario, la “giustizia” diventa arbitrio. Chi è chiamato a giudicare deve dimostrare saggezza, capacità di discernimento, imparzialità, prudenza: sono virtù ammirevoli in tutti; assolutamente necessarie nei magistrati. Ora, ci pare che siamo, invece, di fronte a rinvii a giudizio per lo meno avventati, ad archiviazioni discutibili e soprattutto ad un accanimento nei confronti non di chi diffama, ma di chi denuncia crimini gravissimi. Il tutto denota totale mancanza di prospettiva: infatti coloro che denunciano le malefatte di alcuni esponenti del sistema, si ritrovano con procedimenti penali a loro carico, mentre gli autori di reati ambientali e contro la salute (assieme alle coorti dei collusi, ossia i negazionisti-persecutori) possono continuare a delinquere liberamente. Si vede la pagliuzza e si ignora la trave: che oggi, a causa soprattutto della geoingegneria clandestina, una persona su due si ammali di tumore è un’inezia per gli italici (e non solo) tribunali, mentre un aggettivo riferito ad un disinformatore è un delitto di lesa maestà.

Ci auguriamo che nessun giudice in modo diretto o no debba mai constatare le conseguenze di tale disparità di trattamento. Auspichiamo che nelle corti siedano solo magistrati integerrimi, chiamati ad un compito difficile e di grande responsabilità, perché è scritto “Non giudicate e non sarete giudicati”.

Il file audio “La legge sono io” offre un piccolo, ma significativo saggio di quanto sin qui argomentato.


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giovedì, marzo 05, 2015

Chi di lama ferisce... di lama perisce?



Breve resoconto dell'udienza del 4 marzo 2015, nella quale Class Meteo, Serena Giacomin e Massimo Della Schiava sono... parti "offese", mentre imputati (tanto per cambiare) sono i fratelli Marcianò. Come già qualcuno di voi saprà il nostro legale è indisponibile per gravi motivi di salute, per cui oggi interveniva un suo sostituto per richiedere il rinvio ad altra data. In quel frangente, però, abbiamo saputo che in cancelleria non risultava la revoca del precedente legale (avvenuta nell'agosto 2014 per mezzo di lettera raccomandata nonché P.E.C.). Tanto meno risultava formalizzato l'incarico del nuovo legale. Non è la prima volta che in cancelleria si vaporizzano scartoffie varie. In altre occasioni vennero persi fascicoli su cui fare opposizione, tanto per fare un esempio. Oggi, per via di questo... "problemuccio", poco ci è mancato che ci venisse assegnato un avvocato d'ufficio, ma avendo bene chiarito con il Giudice che la revoca del precedente era stata perfettamente formalizzata tramite P.E.C., i legali della controparte e le parti "offese" hanno dovuto rassegnarsi e non opponendosi al rinvio, l'udienza è stata differita al 30 novembre 2015. E' curioso come già fossero pronti i testimoni, giacché forse si era certi che comunque il processo sarebbe andato avanti comunque, grazie alla mancanza della formalizzazione dell'incarico al nostro attuale legale. Se la revoca del vecchio legale non fosse stata formalizzata con tutti i crismi, oggi i testimoni per l'accusa (ivi compreso il comandante della Polizia Postale Ivan Bracco) avrebbero potuto deporre. Certo è curioso come "il Fioba" si sia sobbarcato un viaggio da Firenze. Forse gli era stato assicurato che il processo si sarebbe svolto comunque? Il sospetto è legittimo.

Nota finale: all'uscita dalla sede del Tribunale di Imperia un giovane agente (Guardia di Finanza) addetto al controllo d'entrata ha restituito al Fioba un coltello a serramanico dall'impugnatura rossa ed una lama di almeno 6 cm. Certo che entrare in un Tribunale con un coltello è veramente il Massimo! [1]

[1] L’art. 4 L. 110/1975 punisce il porto di coltello senza giustificato motivo con le pene dell’arresto da un mese ad un anno e dell’ammenda da euro 50 ad euro 200. Se il fatto è lieve può essere irrogata la sola pena dell’ammenda. La misura minima della pena a seguito di rito alternativo è quella di gg. 14 di arresto ed euro 90 di ammenda. Solo euro 30 di ammenda se il fatto è lieve. La pena può essere sostituita dalle sanzioni sostitutive di cui alla legge 689/1981. Il porto di coltello in una riunione pubblica è punito con l’arresto da due a 18 mesi e con l’ammenda da euro 100 ad euro 1.600; la pena è raddoppiata se il coltello è usato al fine di commettere reati. Pena minima con rito alternativo è quella di gg. 27 di arresto ed euro 50 di ammenda.

La Cass. (mass. 25), ha affermato che nel caso in cui il porto è punibile solo con l’ammenda, trattandosi di fatto lieve, non è comunque consentita l’oblazione a norma dell’art. 162 c.p.

domenica, settembre 07, 2014

La legge è uguale solo per qualcuno


E' dal 2005 che mio fratello ed io siamo impegnati nella ricerca nonché divulgazione in ordine allo spinoso problema della geoingegneria clandestina alias "scie chimiche" ed è dunque da diversi anni che veniamo brutalmente attaccati dalla disinformazione organizzata, costituita da decine di loschi personaggi, sempre intenti a diffamare ed insultare. Evidentemente chi gestisce, coadiuva e finanzia gli influencers si deve essere reso conto che la sola azione di discredito sulla Rete non era per nulla sufficiente e così, dal 2011 certa magistratura telecomandata è entrata in gioco, rinviando a giudizio i gestori di Tanker Enemy. Caso vuole che le parti "lese" siano a vario titolo direttamente coinvolte nella questione e non si contano le querele inutilmente sporte dagli scriventi contro soggetti noti che hanno commesso (e tuttora commettono con garanzia di impunità) reati quali diffamazione, calunnia, minacce, sostituzione di persona, atti persecutori, danni alle cose, intercettazioni telefoniche ed ambientali etc. Inutile dire che le decine di denunce si sono sciolte come neve al sole. Non si contano le archiviazioni, lo smarrimento di fascicoli, per cui poi non ti puoi oppore all'archiviazione, l'incredibile trasformazione di denunce contro noti in procedimenti contro ignoti e via di seguito.

Intanto una vera associazione a delinquere continua ad operare indisturbata sulla Rete, creando fiumi di parole ed immagini che hanno un unico scopo: denigrare. Nel frattempo il famigerato Task Force Butler, al secolo Federico De Massis, informatico di Pescara, artefice di innumerevoli reati penali, prosegue indisturbato nel confezionare (insieme con gli stessi individui che sono parti "offese" nei processi-farsa a danno dei fratelli Marcianò) dossier che invia alla magistratura, a privati, associazioni, enti, società. Ancora... in associazione con i soggetti di seguito elencati egli compie atti persecutori e, sebbene sia la Polizia postale sia la Polizia giudiziaria sia i Magistrati di Imperia ne siano al corrente, nessuno li ferma. Anzi! E' così che sono stati imbastiti tutti i processi a nostro carico: con i dossier di Federico De Massis. Nessuno lo tocca e costui lo sa bene! La delazione, la falsificazione di documenti e quant'altro sono stati acquisiti come prova da zelanti PM prima di Sanremo e poi di Imperia, pronti a rinviare a giudizio chi scrive e già determinati a condannare prima ancora del dibattimento, poiché una sentenza di condanna è senza dubbio più efficace e meno rumorosa di un proiettile. E' così che si combatte l'opposizione nei paesi "democratici"!

I soggetti al momento impegnati in opera di quotidiano stalking a danno dei fratelli Marcianò e presenti in c.c. nelle quotidiane mail di Task Force Butler sono elencati con i seguenti nickname e nomi e cognomi, laddove identificati:

- Claudio Longagnani (Longaclimb) - longaclimb@gmail.com - Settore rilevazioni termografiche
- Stefano Luciani (eSSSe) - essse.blog@gmail.com - Settore informatica ed investimenti finanziari
- David Cartei (Matrixdave) - matrixdave1972@hotmail.it - Settore sviluppo software
- Nicola Caffarella - nico.caffarella@gmail.com - Settore multimediale
- Nico Murdock - nicodebunk@gmail.com (Identificato) - Settore sicurezza ed elaborazione logs tabulati telefonici
- Giovanni Giuliana (La tigre della malora) - latigredellamalora@vodafone.it - Giornalista
- Angelo Nigrelli (Wasp) - nigrelli.angelo@libero.it - Tipografo
- Lorenzo Bertoni (loreberto) - loreberto@gmail.com - Marina militare italiana - Radarista
- Daniele Barbi - danielebarbi@yahoo.it
- Paoletta Paoletta - paolettapaoletta@hotmail.com (Non identificata)
- Luca Galliani - lucagallianimail@gmail.com - Settore informatica e servizi
- Mikhail Lanart-hastur - mikhaillanarthastur@yahoo.com (Non identificato)
- Gaetano Barresi (Tadness) - tadness@libero.it (Movimento Cinquestelle)
- Loredana Fantini - loryfan76@tiscali.it

I Giudici prendano nota...

martedì, aprile 15, 2014

Sismi e fracking: la rivista "Science" conferma le conclusioni di Tanker Enemy


BOLOGNA - Repubblica.it - La Regione pubblica per intero la relazione della commissione Ichese sul terremoto, che ha sollevato polemiche e scalpore perché i risultati che mettono in relazione il sisma con le trivellazioni sono stati divulgati prima dalla rivista scientifica "Science" che dalla giunta regionale emiliana. La Regione dispone quindi "la sospensione in tutta Emilia-Romagna di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione" di idrocarburi, "come abbiamo fatto sin qui nel cratere" del sisma. Lo annuncia l'assessore regionale alla difesa del suolo, Paola Gazzolo, che questa mattina in assemblea legislativa ha riferito circa i risultati della commissione istituita all'indomani del terremoto de maggio 2012 in Emilia, sui legami fra le trivellazioni e il sisma. Da parte della Regione "non c'è nessuna inerzia o volontà di nascondere la verità - assicura Gazzolo- né abbiamo pensato di tenere il rapporto ichese nel cassetto, perché sarebbe una sciocchezza e sarebbe incoerente con l'azione che la regione ha portato avanti finora".

Sabato 2 giugno 2012, a seguito del devastante sisma che interessò l'Emilia, il 20 maggio 2012, pubblicammo questo articolo. Lo studio suscitò subito l'ilarità e lo scherno di decine di disinformatori tra cui il geologo Massimo Della Schiava alias "Il Fioba", attivo da anni sulla Rete in quello che egli definisce in modo improprio "debunking". L'esperto mira a stroncare sul nascere le "bufale" propalate da fuffari truffatori ciarlatani come Rosario Marcianò e fratello. Ovviamente il Fioba è uno specialista, uno che merita onore e rispetto. Per questo motivo la magistratura imperiese sguinzagliò prontamente gli agenti della Polizia postale per tutelare la rispettabilità di codesto scienziato che ha pure lavorato per il C.N.R.

Nel nostro articolo scrivevamo:

Si può ipotizzare che i sismi siano le conseguenze di attività umane, quali le seguenti:

- trivellazioni del sottosuolo per estarrre gas naturale
- stoccaggio di gas e di biossido di carbonio nelle viscere della terra
- frantumazione delle rocce, il cosiddetto fracking, tecnica che consiste nell’iniettare ad alta pressione delle sostanze chimiche e tonnellate d'acqua negli strati litici per favorire il rilascio di gas. Il pozzo può correre orizzontalmente, in profondità, per svariate centinaia di metri. Si scatenano dei microterremoti, spaccando la roccia da cui si sprigiona il gas. Qualche volta la roccia triturata finisce nelle falde idriche, talora le acque di scarto si iniettano di nuovo sotto terra deliberatamente, in alcuni casi il gas risale fin negli impianti domestici, uscendo dai rubinetti delle abitazioni, come spiega Josh Fox nel suo documentario di denuncia “Gasland”. Il fracking o hydraulic fracturing è una tecnica che è stata ideata dalla Halliburton, la società che appartiene allo spaventoso DicK Cheney, ex vicepresidente degli Stati Uniti.

Ora uno studio referato statunitense ci dà ragione, mentre si scopre che le autorità hanno tentato di nascondere ai cittadini i risultati della ricerca apparsa sulla rivista "Science". Infatti la notizia si è avuta direttamente da "Science" e non dalle istituzioni italiane. Possiamo immaginare che, se le conclusioni non fossero state divulgate dai media, la giunta regionale avrebbe certamente finto di non saperne nulla.



Ricordiamo che all'epoca il geologo Massimo Della Schiava, tra gli ispiratori del sequestro hardware nonché della perquisizione personale, provedimenti illegali ed illegittimi attuati a nostro danno il 30 ottobre 2013, negò che potessero essere individuati collegamenti tra il sisma in Emilia e le perforazioni alla ricerca di gas e petrolio. Egli, infatti, sul suo blog scriveva nel suo italiano abborracciato:

“Il terremoto è stato provocato dal fracking: falso

Il fracking è una tecnica che serve ad aumentare il grado di fratturazione delle rocce poco permeabili tramite l'iniezione di fluidi in pressione, al fine di aumentare e facilitare l'estrazione di petrolio, gas, ecc. In primis non ci sono fracking attivi in italia (sic) ne (sic) tantomeno in pianura padana, in quanto le rocce sono già fratturate (calcari, torbiditi con caratteristiche quindi per l'estrazione tradizionale) e non a bassa permeabilità tale da necessitare tale tecnica. Poi se anche fosse stata effettuata una perforazione non autorizzata e fosse stata messa in atto tale pratica i segnali sismici sarebbero stati facilmente riconoscibili (sia in frequenza che in magnitudo) in quanto studiati nei campi geotermici di tutto il mondo sin dagli anni '70. Inoltre tutte le perforazione (sic) per idrocarburi e similari vengono autorizzate dal Ministero dell'Ambiente. Come si può vedere sul sito, le uniche perforazioni autorizzate sono ormai datate e ultimamente sono stati autorizzati i permessi di ricerca (tipo AleAnna) per i quali non si fanno tramite perforazioni ma tramite prospezioni geofisiche che, per i profani, si svolgono in superficie tramite l'analisi delle onde rifratte e riflesse registrate da un lungo stendimento di sismometri e prodotte da una sorgente [chiaramente per arrivare a 2/3 Km di profondità ci vuole un po (sic!) di esplosivo (sic) come sorgente sismica], ma è la tecnica che si usa da sempre e non fa (sic) danni".

Insomma, Massimo Della Schiava è smentito dalla stessa comunità scientifica cui si gloria di appartenere e non dimentichiamo che egli nega, in modo pervicace, anche l'esistenza delle cosiddette scie chimiche. Verità è sinonimo di onestà intellettuale o di laurea?



giovedì, ottobre 31, 2013

Una “giustizia” a senso unico: i fratelli Marcianò nel mirino di una certa magistratura

Giustizia non esiste là ove non vi è libertà. (Luigi Einaudi)



LA CRONACA

30 ottobre 2013, ore 7.00. Cinque agenti della Polizia postale di Imperia, su disposizione del Pubblico Ministero, Dottoressa Maria Paola Marrali, eseguono la perquisizione dell’appartamento ed il sequestro del materiale informatico allocato sui dischi rigidi. Il materiale, comprendente video, memorie difensive, programmi etc., appartenente a Rosario e ad Antonio Marcianò, è così a disposizione della Magistratura che ha deciso di acquisirlo e di compierne una ricognizione per ricavarne eventuali prove da usare a loro carico, a seguito di querela per diffamazione (sic) sporta dalla Signorina Serena Giacomin e dal Signor Massimo Della Schiava. Quest'ultimo peraltro dai Marcianò querelato, ma senza risultato alcuno. Non solo, due agenti, recatosi nella sala professori del Liceo “G.D. Cassini”, hanno poi perquisito l’armadietto di Antonio Marcianò.

LE NOSTRE VALUTAZIONI

In primo luogo, il sequestro, in seguito ad una semplice querela per diffamazione (sic), ci pare atto per lo meno eccessivo, se non illegittimo. Se si ravvisano gli estremi per un’offesa all’onorabilità di una persona, si può e si dovrebbe agire in modo differente, ad esempio, decretando la rimozione di un articolo o di un commento. Se il reato è stato compiuto usufruendo di strumenti della Rete, si interviene sugli strumenti messi a disposizione da Internet e non con la requisizione fisica dei dischi rigidi. Gli scopi di una misura tanto draconiana sono altri? Sottrarre materiale utile alla divulgazione di informazioni circa il genocidio noto come “Geoingegneria clandestina”? Scovare documenti (anche previo idoneo aggiustamento?), che possano essere usati per una raffica di nuove, strumentali accuse e farseschi procedimenti contro Rosario ed Antonio Marcianò? Sono legittime domande che ci poniamo, poiché saremmo inclini a ritenere che il fine vero dell’incursione sia quello di escogitare qualche stratagemma per incastrare Rosario ed Antonio Marcianò.

La lettura del “decreto di perquisizione personale e locale” è comunque molto istruttiva per comprendere il livello infimo cui è precipitata la “giustizia”. A parte la bislacca espressione “scie luminose”, anziché “scie chimiche” impiegata quasi certamente per tentare di schivare la questione cruciale – in sede di eventuale processo diventerà, invece, l’unico argomento su cui i sottoscritti si pronunceranno - è palese che l’iniziativa giudiziaria è viziata da un atteggiamento persecutorio. Non si intende trovare gli estremi di un reato, ma con il pretesto di un ipotetico reato, soffocare la libertà di ricerca (art. 33 della Costituzione, comma 1) ed il diritto ad esprimere il proprio pensiero (art. 21). Siamo di fronte alla perversa, prevaricatrice volontà di perseguire le opinioni, comunque siano espresse, ogni qual volta non coincidono con il pensiero dominante e con le versioni della tirannide politico-scientifica.

Qual è la genesi di un’iniziativa vergognosa e liberticida come questa? L’aver “offeso” (ed è ancora tutto da dimostrare) l’onorabilità dei signori sopra citati. Siamo sinceri e netti: che coloro abbiano una sfilza di titoli accademici o la licenza elementare non ci interessa minimamente. Il decreto è grottesco dove è scritto che i querelanti sono “soggetti in possesso di titoli di studio e competenze specifiche nella materia menzionata”. Che significa ciò? Che tutti gli altri sono degli ignoranti? Che quei due sono depositari della verità rivelata? Che nessun altro ha conseguito una laurea? Se essi definiscono la geoingegneria clandestina “scie luminose”, significa che non hanno compreso un fico secco della “materia menzionata”. Ammettiamo pure che siano competenti: la loro competenza dove si manifesta? Hanno mai confutato le argomentazioni nostre e degli scienziati che da decenni denunciano la guerra climatica? Scrivere degli insulti o falsificare la carta d'identita di Rosario Marcianò significa confutare? Quale reputazione avremmo leso? Se li abbiamo definiti negazionisti, è termine che si addice loro: infatti i negazionisti sono coloro che non ammettono la conclamata esistenza delle illegali attività chimiche nei nostri cieli. Vogliamo quantificare gli improperi, le ingiurie, le calunnie che i disinformatori producono in quantità industriale ogni giorno? Perché gli elaboratori dei negazionisti non sono mai stati posti sotto sequestro? Perché le innumerevoli denunce da noi presentate per delitti ben più gravi della diffamazione si sono quasi tutte volatilizzate?

La “giustizia” - ci insegnano i sofisti greci – è solo la legge del più forte e del più furbo. Dunque non ci illudiamo che essa possa seguire un corso ispirato a principi di imparzialità. Siamo qui per denunciare le storture e le sopraffazioni di un sistema iniquo e corrotto, asservito ai poteri forti, succubo e complice di una cricca di negazionisti. Che i depistatori siano laureati o no, non intercorre alcuna differenza. Laurea non è sempre sinonimo di amore per la verità né di rettitudine. Anche il Dottor Mengele era laureato. Se la scienza è connivente con gli scopi turpi dell’establishment non è scienza, ma depravazione. Se abbiamo contestato la supposta “scientificità” dei due, ne siamo orgogliosi. Riteniamo un preciso, ineludibile dovere dichiarare le scelleratezze degli apparati e le connivenze di chi le copre con la diuturna disinformazione sulla Rete e sui quotidiani. Aver affermato che i due in parola hanno diffuso informazioni erronee e distorte circa la geoingegneria clandestina ridonda a nostro onore: in questo modo abbiamo insegnato loro come si compiono le ricerche e quali sono i princìpi chimico-fisici con cui si può formare una scia di condensazione.

Ciò precisato, non rinunciamo a continuare con le nostre ricerche, traduzioni ed analisi, nonostante l’abnorme danno causato, in primis la perdita dei filmati. Non esitiamo a deprecare alcune affermazioni all’interno del dispositivo dove è scritto “gli indagati risultano altresì titolari di numerosi siti utilizzati alle medesime finalità”. Questa ci pare diffamazione, perché i nostri blog sono volti ad informare, non a screditare. Come potremmo screditare chi è già di per sé privo di credibilità? Non esitiamo a deplorare che il fazioso decreto esprime già dei giudizi di merito, prima che sia acclarata un’ipotetica diffamazione.

Siamo consapevoli che la schiacciasassi della “giustizia” non si fermerà. E’ proprio per questo che seguiteremo ad esporre atti intimidatori, vessazioni, tentativi di censurare, minacce, denigrazioni a mezzo stampa… Proseguiremo nel rintuzzare gli attacchi, fino a quando gli avvelenatori ed i loro servi non avranno ricevuto quello che si meritano. Sapremo aspettare, se sarà necessario.


RINGRAZIAMENTI

In questo frangente intendiamo ringraziare TUTTI gli amici (molti dei quali blogger ed autori) che hanno manifestato la loro solidarietà ed il loro sostegno con articoli, video, messaggi etc.

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili).

Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici.

Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.


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Qui la cronaca di Sanremonews che evidenzia l'accanimento contro chi denuncia la guerra climatica.

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giovedì, aprile 25, 2013

La saga degli "influencers"

Lo abbiamo sempre ribadito: la Giustizia con la "G" maiuscola, intesa nella sua mera accezione, non esiste, anzi, essa viene usata, nei modi più biechi e fantasiosi, per mettere a tacere le voci fuori dal coro. Chi ci segue da tempo saprà che, almeno dal 2005, esiste un gruppo di cosiddetti disinformatori o "influencers" o negazionisti (essi si autodefiniscono impropriamente "debunkers"), ben coordinati tra loro ed in tutta evidenza finanziati dallo Stato, giacché attuano, 24 ore su 24 le loro azioni di stalking, unite a quasi quotidiane pubblicazioni (sui loro blog, sui forum infiltrati, su Facebook e nei canali video dedicati) calunniose e diffamanti. Essi costituiscono senza dubbio una vera e propria associazione a delinquere.

In questi anni codesti individui hanno cercato in tutti i modi di screditare i principali componenti del Comitato Tanker Enemy ed in special modo i fratelli Marcianò, dedicandovi decine di blog che sputano odio, veleno e risentimento da tutti i pori e che, nel contempo, usano le più sofisticate tecniche della programmazione neuro-linguistica per convincere chi legge che le loro bugie sono tutte sacrosante verità. Costoro hanno violato o tentato infinite volte di violare accounts, hanno provocato la chiusura di servizi di hosting video, hanno commesso il reato di sostituzione di persona, hanno perpetrato azioni di spionaggio, anche con l'uso di sofisticate apparecchiature elettroniche, hanno pubblicato dati sensibili, hanno scritto lettere anonime piene di falsità etc.

Chi scrive, nel gennaio 2012, fu informato di avere a suo carico due procedimenti penali. Uno di questi scaturiva da una querela di Angelo Nigrelli anche conosciuto con gli pseudonimi Mario Lipuma, Giuseppe Cirone, Beppe Ciro e che, ora, è... udite udite... testimone per l'"accusa" nel processo-farsa a mio carico, istruito su querela del figlio e della nuora. Un diffamatore di professione testimone in un processo per diffamazione. Sublime!

Chi è Angelo Nigrelli? E' un tipografo in pensione che, nonostante tutto, mantiene aperta la sua tipografia e da lì, si sbizzarrisce nella diffamazione più volgare e scatologica, tramite l'accesso ad Internet OKcom S.P.A. (ex Teleunit), indirizzo IP 89.148.154.153, proseguendo con le sue centinaia di incursioni sui vari canali di condivisione, con l'uso di innumerevoli nomi di comodo. Sin qui non ci sarebbe nulla di strano... conoscendolo, tranne che per il fatto che costui, lo ribadisco, è testimone per l'"accusa" nel buffonesco processo imbastito a carico di Rosario Marcianò. E' superfluo ricordare che le diverse denunce-querela nei suoi confronti per vari reati penali sono... evaporate. E' tutto inutile anche per la richiesta di rimozione delle pagine Facebook e Blogger gestite da costui, nelle quali si incita pure ad eliminare fisicamente il suo nemico numero uno: Marcianò. In regalo un I-Phone! E' ovvio: questo soggetto è coadiuvato ed affiancato da decine di "influencers", così definiti dalla U.E. nel momento in cui sono stati stanziati altri 3 milioni di euro per sostenere il... lavoro di codesti negazionisti.

"Basta, porca puttanaccia Eva, non se ne può più, fateli smettere questi imbecilliii!!! Sindaco, vicesindaco, assessori!!! Poi gli albergatori danno la colpa ai previsori meteo, se non vengono i turisti a Sanremo, si tratta di foschia densa da correnti umide sciroccali! e non altro!
Achille Pennellatore, meteo Porto Sole Sanremo, assonautica IM e LIMET (Associazione ligure di meteorologia)
".

Intanto è passato del tempo, durante il quale la richiesta di persegure Marcianò per "atti persecutori" (sic) per opera di Angelo Nigrelli è stata rigettata (si legga qui il dispositivo di archiviazione. ), ma cionostante il Nigrelli, spalleggiato dai suoi piccoli fans, continua a scrivere a destra e manca che il sottoscritto è sotto processo per stalking. Questo non è assolutamente vero e colui lo sa bene, ma sa anche che è intoccabile, date le aderenze che egli vanta all'interno del Tribunale di Sanremo. Osserviamo la famiglia Nigrelli al completo conversare in modo amichevole con la cancelliera del Tribunale alla fine del dibattimento, oppure leggiamo commenti stupidi a sostegno del "Mario Lipuma" e del sodale Achille, il meteorologo (il quale urla "cacciamoli da Sanremo!), per poi scoprire che una di queste chiose offensive è a firma di un agente della Polizia penintenziaria sempre del Tribunale di Sanremo. Costui si esibisce in questo lirico intervento: "Anch'io ho mal di testa, Achille, sarà la ricaduta della nebbia psicopatologica della supercazzola della Maremma infestata. Fatemi sapere...".

Tuttavia non finisce qui, poiché Angelo Nigrelli alias Mario Lipuma, continua a pubblicizzare il post calunnioso e diffamatorio del suo amico, il Fioba, al secolo Massimo Della Schiava, noto negazionista, geologo toscano, anche'egli denunciato, ma senza che la Magistratura si sia assolutamente presa la briga di occuparsi di costui. Allora che cosa dobbiamo concludere? E' chiaro che questi omuncoli non solo sono intoccabili, ma appartengono ad un solido apparato volto a screditare e mettere a tacere i fratelli Antonio e Rosario Marcianò. Non bisogna stupirsi, giacché siamo una colonia degli Stati Uniti: una "Repubblica" delle banane con "governi del Presidente", dove i pupi sono mossi certamente da entità sovranazionali, mentre la Magistratura, tranne qualche lodevole eccezione, esegue degli ordini, ignara dei veri principi della giustizia.

Mi viene da pensare che i continui rinvii nel processo in cui Marcianò si deve difendere da false accuse di diffamazione, siano serviti e servano a dare ulteriore tempo a questi agenti affinché essi provino a distruggere, sempre con l'uso spregiudicato ed illegale della Rete, la reputazione di Marcianò, sperando di conseguire i loro scopi, prima della sentenza. Eh sì, perché i Giudici sanno bene che non hanno niente contro l'"indagato" ma che, anzi, Nigrelli e soci rischiano grosso, essedosi esposti oltremodo, dopo aver costruito un castello di menzogne che, inevitabilmente, li seppellirà. Quel giorno arriverà, prima o poi: non temete.


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mercoledì, aprile 21, 2010

Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata

Che cosa distingue l'uomo dal servo? Potremmo porre questa domanda alla giornalista della RAI, Milena Gabanelli, conduttrice della trasmissione Report. Molti di voi sono già al corrente della preoccupante deriva del "giornalismo" italiano, ormai da tempo succubo di poteri forti. Abbiamo avuto l'ultimo sconcertante esempio di questo declino con la surrettizia comparsa degli esponenti del C.I.C.A.P., comitato che coordina i disinformatori italiani, sulla Rete e fuori dalla Rete. L'esponente di spicco di questa associazione dai dubbi scopi è l'autodefinitosi giornalista Paolo Attivissimo, carta di identità svizzera sempre in bella mostra, quando ci sono da negare verità scomode al regime.

Così, in una puntata di Report, ecco che l'armata brancatopone al completo ci svela l'arcano: le scie chimiche non esistono, a Caronia tutti gli incendi sono opera di piromani etc.

Ovviamente non è accettabile che dalla R.A.I., che si vanta di essere "servizio pubblico", possano essere ospitati simili personaggi che, come è noto, sono il volto presentabile (si fa per dire) dietro al quale nascondere e lasciar agire, protetti dalla magistratura, elementi come Fulvio Turvani o Massimo della Schiava. Eppure la pseudo-giornalista d'assalto, che in verità non rischia mai niente, visto che le eventuali responsabilità legali sono sempre degli inviati freelance che realizzano i vari servizi, ha poi avuto l'ardire di cercare una giustificazione per aver ospitato il C.I.C.A.P. nella sua trasmissione.

Peccato che ella abbia dato voce e lustro a gente come Paolo Attivissimo, il quale, sul suo blog "sciechimicheinfo.blogspot.com", oltre che toccare il livello infimo della sua carriera di disinformatore, ringrazia, a fondo articolo, il suo amichetto Massimo Della Schiava (il fioba), linkando questo delirante post, nel quale viene pubblicato un falso documento di identità con la mia fotografia e la mia firma in calce.

Paolo Attivissimo, grande esperto tuttologo ora afferma (visto che non può più negare la quota cumulo degli aerei chimici), che le scie di condensa si possono formare anche al livello del suolo. Egli infatti scrive:

"Secondo i sostenitori dell'esistenza delle 'scie chimiche' vi sarebbero dei limiti di quota sotto i quali le scie di condensazione non possono formarsi e pertanto qualunque scia emessa da un velivolo al di sotto di tale quota sarebbe anomala e dunque "chimica".

I fatti smentiscono quest'affermazione. Una scia di condensazione si forma se si verificano le opportune condizioni di temperatura, pressione e umidità relativa (preesistente o generata dallo scarico dei motori). La quota non è un parametro: semplicemente, le suddette condizioni idonee alla formazione di scie di condensazione si verificano solitamente al di sopra di una certa quota. Ma nulla vieta che si verifichino a bassa quota o anche a livello del suolo.

La fotografia qui sotto è la dimostrazione più eloquente di questo fatto. È stata scattata il 24 novembre 2009 a Bodaybo, in Russia, e ritrae un turboelica Antonov An-24RV, marche RA-46625, che decolla con una temperatura al suolo di -43°C e genera scie di condensazione a livello del suolo. L'originale e i dettagli sono disponibili su Airliners.net
".

Ora, a prescindere dal fatto che Airlines.net è un sito acquisito da tempo (il suo creatore è morto in circostanze poco chiare circa un anno fa) e che quindi può pubblicare qualsiasi foto a favore della bislacca tesi delle contrails, è palese che quanto ritratto in questa foto è il fumo prodotto dalla combustione, tanto è vero che è visibilmente azzurro! O vorrebbero che noi credessimo che la condensa assume tale colorazione? Inoltre i dati exif della foto pubblicata sul sito sopra citato, evidenziano che il file immagine è stato modificato e da esso sono stati rimossi tutti i riferimenti alla macchina fotografica con la quale è stata scattata l'istantanea. I sospetti sono dunque leciti.

Che cosa troviamo su N.A.S.A. GLOBE?

"Le scie di condensazione sono nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni dei motori a reazione degli aerei. Questo processo di condensazione avviene tipicamente a quote di 8-12 Km al di sopra della superficie della Terra."

Insomma, a mano a mano che vengono raccolti dati inconfutabili a dimostrazione delle basse quote di volo dei tankers, gli "esperti" presentati dalla Gabanelli come scienziati di primo livello, modificano le leggi della fisica a loro piacimento, infischiandosene delle decine di testi e manuali sul tema e prendendo per i fondelli i malcapitati lettori che hanno la sventura di approdare su quelle pagine.

Attivissimo e gli altri sono una vergogna vivente e quindi non possiamo che congratularci con Milena Gabanelli che, evidentemente, si sente a suo agio insieme con ciarlatani che della scienza, quella vera, fanno strame e stupro quotidiano.

Sarà per questo che Milena ci tedia con il noto ritornello di Simone Angioni "Nel senso che..."? A star con lo zoppo, si impara a zoppicare.

Gabanelli, per il futuro, segua un consiglio spassionato, scelga meglio le sue amicizie. Non è il massimo per la sua reputazione, appoggiare diffamatori di professione quali, ad esempio, Massimo Della Schiava. Ha visto il livello di costui? Poi non si lamenti se le arrivano rotoli e rotoli di carta igienica. Ognuno di noi raccoglie quel che semina.

AGGIORNAMENTO: analizzando a fondo la foto mostrata dal disinformatore Massimo Della Schiava e rilanciata da Paolo Attivissimo, essa appare il risultato di una manipolazione ad un programma di grafica. Tracce di pixels blu sono presenti anche sui tetti delle case, sugli alberi e sulle sterpaglie, per cui si suppone l'uso di un particolare filtro, impiegato per accentuare la consistenza dei fumi.



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domenica, marzo 28, 2010

La disfatta dei cloni

«La verità passa per tre gradini: viene ridicolizzata, viene contrastata, viene accettata come ovvia.» (A. Schopenauer)


Questo articolo vuole costituire un elogio alle autorità preposte al rispetto delle leggi. E' grazie al loro sprezzo del pericolo ed alla loro solerzia, se oggi possiamo godere di quotidiani spettacoli coreografici nei nostri cieli. Panorami chimici come quello nella foto di introduzione vengono quotidianamente disegnati da impeccabili piloti militari e civili. E' grazie al completo immobilismo della magistratura se, sulla Rete e da diversi anni, possiamo leggere minacce, diffamazioni, calunnie, insulti. Dobbiamo ringraziare ancora una volta la magistratura se, nonostante le denunce sporte, i guardiani del sistema alzano il tiro con virtuosismi come il seguente:

"Ciao, io voglio solo vedere i Marcianò ammettere che sono dei ladri racconta balle ... sarò cattivo ma non mi dispiacerebbe nemmeno vederli pestati a sangue... tu che sei più informato di me sai se gli sciachimisti stanno aumentando?? Oppure qualcuno ha iniziato a svegliarsi e sono in diminuzione???... ciao [wasp], a morte banferenemy!!!".

Dobbiamo essere grati mille volte ai magistrati i quali, con grande impegno professionale, si occupano delle telefonate del Premier al direttore del TG1, mentre ignorano completamente reati come l'istigazione a delinquere, le ingiurie, le calunnie, la pubblicazione di dati personali, la sostituzione di identità, le diffamazioni etc.

Ringraziamo di cuore i magistrati e le forze dell'ordine che indagano cittadini che denunciano misfatti ad opera di istituzioni come le operazioni di aerosol clandestine, mentre proteggono individui regolarmente denunciati, i quali divengono sempre più spregiudicati e prepotenti, superando anche il limite del buon gusto. Certo, questo atteggiamento indica che costoro hanno raschiato il fondo del barile, per cui, non avendo argomentazioni, puntano sul personale, mirando alla delegittimazione di quello che loro ritengono un avversario, un nemico da abbattere. Fa specie che questi imbecilli siano in gran parte piloti, geologi, ingegneri aeronautici, consulenti ambientali...

Che dire del geologo-vulcanologo Massimo Della Schiava? Egli, dopo un inizio glorioso all'epoca di una nostra conferenza in Toscana, si esibisce in una sequela di insulti, introdotti da un falso documento di identità che rappresenterebbe chi scrive secondo il suo perverso e distorto modo di vedere.

Sebbene questo squilibrato soggetto e le sue gesta siano non solo state segnalate alla Magistratura, ma anche all'Ordine dei geologi della Toscana, quel materiale è ancora al suo posto ed anzi è stato riprodotto su altri fakeblog. Per molto meno, la zelantissima Polizia postale, per conto del magistrato, avrebbe sicuramente agito, eppure, in questo caso come in altri, non muovono un dito. Per quale motivo? Esistono connivenze? Qualcuno ci dimostri che così non è.

In effetti, queste azioni scomposte, oltre che dimostrare la mancanza di argomenti e la completa imbecillità di certi mascalzoni, in realtà rappresentano un autogoal, perché chi legge non è stupido ed è in grado di valutare i fatti nel loro insieme, per cui il fakeblog di Massimo Della Schiava, come anche quelli dei suoi circa quaranta compagni di merende coordinati dal funesto C.I.C.A.P. , risulta essere la massima espressione del fallimento su tutti i fronti. E' un fallimento come uomini, ma anche un fallimento come "scienziati". Il vero scienziato non insulta, ma espone pacatamente le sue ipotesi con idonee argomentazioni.

L'acqua di questi signori è alla gola. Esemplare nonché patetico è lo sbracciarsi frenetico di tale Wasp, al secolo Enrico Nigrelli. Colui, evidentemente colpito da cecità omerica, sponsorizza su Google Ad-Sense il suo blog cloaca con il seguente testo: "Scie chimiche a sanremo? la verità che straker falsifica è che a sanremo il cielo è azzurro".

Quali interessi ha costui da tutelare? Forse non è un caso se un suo libraccio, "Polver di Stel", fu patrocinato dal Comune di Sanremo? Gli amministratori matuziani dovrebbero concedere il loro augusto patrocinio a persone che conoscono i rudimenti della lingua italiana.

A prescindere dalla sintassi sgangherata, il contenuto dello sponsor Ad-Sense è oltremodo un inutile e disperato tentativo di dimostrare l'indimostrabile, visto che a Sanremo come in moltissime altre città, basta uno sguardo al cielo per comprendere chi è che mente e chi dice la verità. Eppure è necessario sponsorizzare il proprio blog, coacervo di insulti, se si è convinti che è la ragione a trionfare? E' necessario, signor Enrico Nigrelli? Per quale motivo Lei, esimio Nigrelli, ed i suoi degni sodali Massimo Della Schiava, Michele Galloni, Paolo Attivissimo, Pier Luigi Torreggiani, Marco Capuzzo, Gianni Comoretto, Alessandro Falcone e tutti gli altri accoliti del C.I.C.A.P., avete bisogno di pubblicizzare le vostre gesta? Per quale motivo, se avete ragione, cercate tutti i modi per risicare spazi televisivi con il volto presentabile del bamboccio (eterno dottorando) Simone Angioni, tentando goffamente di smentire una realtà oggettiva innegabile e non confutabile?

Ebbene, cari signori, avete perso tre volte. Una volta, perché respirate quello che respiriamo noi, la seconda volta, poiché siete riusciti a farvi detestare dalle persone che hanno avuto la sventura di osservare come agite e la terza volta giacché, nonostante la magistratura vi stia proteggendo, ricordate che non è necessariamente in questo mondo che dovrete pagare per le vostre infamie e turpitudini. Chissà che non vi ritroverete tutti insieme all'inferno con coloro che ora vi coprono le spalle. L'impunità non è eterna ed i denari che ora accumulate, non vi serviranno da morti.



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