Il Cyberstalking come mezzo di dissuasione nelle politiche di disinformazione governativa
Il Cyberstalking è l’uso di Internet per inseguire, pedinare, assediare, diffamare, minacciare, opprimere, molestare una persona, un gruppo di persone riunite in un soggetto ed è una sempre più crescente pratica in uso dai cosiddetti “disinformatori” nei confronti di coloro che definiscono con il termine dispregiativo “complottisti”.
Può comprendere la diffamazione, il costante controllo delle azioni virtuali delle persone molestate, le minacce, il furto di identità, un danno provocato a dati, pagine, siti delle persone molestate, la sollecitazione di un'attenzione che le persone molestate non vogliono concedere, la raccolta di informazioni al fine di molestare, la creazione di decine di blog dove schernire, insultare, calunniare nella più assoluta impunità.
Lo stalking è una serie continua di azioni volte a invadere la sfera sociale, professionale e personale di una vittima. Lo stalking è una forma di aggressione costante, senza pause né interruzioni, al mondo della vittima affinchè essa si senta in condizioni di costante assedio. Gli atti di aggressione vengono valutati non solo nelle singole azioni ma anche in senso cumulativo ovvero nell’insieme di conseguenze che generano nella vittima.
Lo stalking si caratterizza per malizia, premeditazione, ripetizione, ossessione, vendetta, l’assenza di uno scopo legittimo, l’azione diretta nei confronti della persona che si intende molestare, il fatto che si ignori praticamente sempre volutamente l’invito, l'avvertimento, più volte chiaramente espresso, a fermarsi, si caratterizza in ulteriori insulti e sbeffeggiamenti con metodi da bulli.
Una serie di fattori chiave individuati nel cyberstalking sono:
- La diffamazione: molti cercano di danneggiare la reputazione della loro vittima e di volgere altre persone contro di essa (o esse). Pubblicano sovente informazioni false sui loro siti web. Creano pagine web, blog, siti allo scopo di danneggiare la reputazione della o delle vittime. Denigrano e diffamano la vittima (o le vittime di un unico gruppo) su newsgroup, chat, forum, pagine facebook, social network etc. Pubblicano affermazioni false e denigratorie su pagine Web che appaiono ai più rappresentative ed affidabili quali wikipedia e altre simili. Portali in verità controllati e gestiti dagli stessi disinformatori.
- Lo stalker istiga altri a diffamare la vittima (o le vittime); molti cercano di coinvolgere terzi nella diffamazione. Essi possono rivendicare di sentirsi “danneggiati” in qualche modo dalla vittima o da persone conosciute dalla vittima o altresì dotati di investitura divina per portare a termine la loro missione di salvataggio del mondo dai “complottisti” .
- Lo stalker compie generalmente una falsa vittimizzazione per conto suo o per l’intera umanità; il cyberstalker sosterrà, al di là di ogni evidenza, che è la vittima ad avergli fatto un torto o a rappresentare una minaccia per il mondo.
- Lo stalker può servirsi dell’opzione “segnala pagina” esistente in diversi servizi di social network (youtube, facebook) per distruggere la pagina che avete attivato o farvi rimuovere un video scomodo, può clonare le vostre pagine per ridurre o rendere nulla la vostra visibilità.
- I cyberstalkers amano soddisfare la loro esigenza di vedere le proprie diffamazioni a carico delle vittime apparire nei canali di ricerca, nei forum online, nelle liste di discussione, nelle chat, nei social network, su Youtube, su Blogger. Le vittime di cyberstalking vengono letteralmente pedinate, in senso virtuale (e non), seguite passo passo in ogni azione compiuta, in ogni pagina frequentata, in ogni spazio di suo interesse. I cyberstalkers sono perennemente ossessionati nella ricerca di notizie che possano soddisfare la propria ossessione e la propria curiosità a proposito della vittima.
- I cyberstalkers solitamente non si fermano se con loro si dialoga tentando di farli ragionare, anzi potrebbero diventare più ossessivi e usare sistemi di messaggistica istantanea, mail, messaggi facebook, trackback, i referrer delle statistiche con titoli di pagine a voi dedicate che sarete spinti a vedere. I cyberstalkers tentano in tutti i modi di ottenere una risposta alle loro continue e incessanti provocazioni. Non accettano un rifiuto. Loro vogliono stabilire un contatto con voi anche se a voi non interessa.
- I cyberstalkers postano comunemente messaggi diffamatori nei confronti della vittima o delle vittime, a commento del vostro blog (nonostante la moderazione dei commenti ci proveranno ugualmente), su varie pagine web, talvolta su pagine o blog create apposta con il nome del soggetto che vittima di stalking contenente contenuto diffamatorio e offensivo.
- Quando sono stati sottoposti a procedimento penale molti stalkers hanno tentato invano di giustificare il loro comportamento immaginando fosse lecito e non punibile quell’uso di forum pubblici nella ricerca di un contatto virtuale invece che il contatto fisico e diretto con la vittima. Altri hanno tentato di difendersi facendosi scudo della libertà di opinione, di espressione e del diritto di critica che com’è ovvio alle persone non in malafede non sono caratterizzate dalla diffusione di diffamazioni, minacce pubbliche e private, molestie pubbliche e private, tese a danneggiare sensibilmente una persona o un unico soggetto collettivo.
Lo stalking, sotto qualunque forma, è da tanto tempo perseguito e punito negli Sati Uniti ed in Europa. In italia la legge sullo stalking ha ampliato questo capitolo prima vuoto dedicandolo alle molestie di qualunque genere che vengono realizzate sul piano fisico o per via telematica (attraverso internet).
Capita spesso che i cyberstalkers siano più d’uno, agiscano di comune accordo, allo scopo di perseguitarvi, intimidirvi, diffamarvi, minacciarvi, farvi violenza. In questo caso per comodità definiremo il fenomeno: squadrismo.
Lo squadrismo è un'aggressione sistematica, istigata, progettata e organizzata ai danni di qualcuno che taluni ritengono meritare la “vendetta”, la "punizione" o addirittura l’“annichilimento” dei cyberstalkers.
La natura e la provenienza dei cyberstalkers può essere varia. Ci possono essere varie deliranti ragioni per le quali un gruppo di cyberstalkers vi prende di mira.
Nel Web, luogo naturale nel quale possono insediarsi e agire questo tipo di persone, potreste trovare, per esempio, frustrati, persone mentalmente instabili, schizofrenici, megalomani, persone che nella vita reale sono delle nullità e che magari incontrate per strada, da sole, fuggono a gambe levate, ma che dietro la tastiera ed in gruppo fanno i gradassi. Il cyberstalking di gruppo si compone generalmente di uno o più leader che istigano indicando l’oggetto della diffamazione.
I componenti di un branco di cyberstalkers possono avere varie caratteristiche. Generalmente si incontrano per affinità e per condivisione di interessi e ossessioni.
La loro attitudine si esprime nella persecuzione:
- tenteranno in tutti i modi di raggiungervi con qualunque forma di comunicazione via Web connettendosi ripetutamente anche in ore notturne e coi mezzi più disparati come i cellulari di ultima generazione;
- tenteranno sempre di farvi sapere che loro esistono e stanno parlando male di voi;
- tenteranno insistentemente, ossessivamente, di farvi arrivare i loro messaggi, i loro insulti, le loro minacce, via mail, attraverso i commenti del vostro blog, nella pagina facebook che frequentate, per telefono etc.;
- parleranno di voi insultandovi;
- si produrranno in provocazioni di vario genere;
- vi diffameranno violentemente;
- esibiranno la loro aggressività accusandovi di “giustizialismo” e/o “nazismo” se reagirete e risponderete a tono, passandosi i link incriminati e/o le pagine “freezate” (altra ossessione) attraverso msn o email;
- vi aggrediranno nei luoghi virtuali che voi frequentate;
- vi intimidiranno;
- vi minacceranno in privato, uno alla volta, sempre con gli stessi argomenti;
- si incoraggeranno a vicenda a prodursi in altre molestie;
- immagineranno di essere una specie di esercito di liberazione del gruppo tal dei tali o dei salvatori del mondo dai fuffari e dai complottisti;
- vi pedineranno.
Gruppi di questo tipo conoscono l’arte del mobbing a menadito. La praticano sovente, sono bravissimi nel darsi una mano l’uno a giustificare le azioni dell’altro.
Prendiamo ad esempio “blog” come strakerenemy, un blog che a detta del suo amministratore sarebbe: “Questo blog e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano”.
Già il fatto stesso di aprire un blog per il solo scopo di schernire il libero pensiero di altre persone è qualcosa di aberrante, ma non lo è in un contesto di cyberstalkers che agiscono in branco spinti dall’unico desiderio di sfogare la propria frustrazione e la propria rabbia repressa contro qualcuno.
In questo caso quel qualcuno non sarebbero altri che quelle persone che per libero arbitrio e nel pieno del loro diritto inalienabile di esprimere il proprio libero pensiero, vanno contro gl’intoccabili dogmi della società occidentale.
Ebbene si, quelli che loro chiamano fuffari, cialtroni, complottisti (per citare gli epiteti meno offensivi), sono dei pericolosi individui da mettere a tacere, perché con le loro opinioni potrebbero minare l’intoccabile status-quo di questi elementi assuefatti al sistema.
Non sono mossi da semplice ironia, il loro è odio ed è per questo che una volta davanti ad una tastiera si trasformano in cyberstalkers furiosi ed assatanati, non si spiegherebbe altrimenti la loro ossessione che li porta a stare incollati 24 ore su 24 al pc, sul luogo di lavoro, a casa, con il cellulare, in ore notturne per dedicarsi all’insulto.
I cyber stalkers solitamente non vi danno tregua, non dovrete perciò parlare con nessuno di loro. Non dovrete prestare loro altra attenzione rispetto a quella che destinereste a qualunque infimo personaggio.
Ricordatevi che vogliono nuocervi. E’ quello che vi dicono. Non hanno alcun timore di comunicarvelo. L’unica differenza che intercorre tra il piano reale e quello virtuale è che la minaccia urlata in un dialogo a due non può essere provata se non per testimonianza della vittima. La diffamazione scritta resta scritta e costituisce una prova indiscutibile a prescindere dalla firma con cui i cyberstalkers la perpetrano.
Abbiamo dunque detto fin qui che il Web potrebbe essere popolato da soggetti di vario tipo come frustrati e persone mentalmente instabili. Non è inusuale che questi soggetti, come chiunque altro per il web, trovino piacevole frequentare luoghi di socialità nei quali troveranno persone simili a loro. Non è così inusuale che queste persone, insieme, moltiplichino per 10, 20, 30 l’azione di molestia contro una persona che forse, all’origine, era solo oggetto del persecutorio e distorto interesse di uno di loro.
Come difendersi:
- fare attenzione alla vostra privacy;
- denunciare pubblicamente quello che vi sta succedendo. Il silenzio è il miglior complice dei vostri persecutori;
- copiare, fare screenshot di tutto quello che dicono di voi e raccoglierlo in ordine progressivo;
- registrare data, ora, luogo virtuale, e la descrizione delle calunnie e delle diffamazioni;
- non abbandonate quella che ritenete "casa vostra" (in questo caso quella virtuale) perché i cyberstalkers l’hanno invasa con la loro presenza. Sono loro che devono andarsene perché no vuol dire no e se restano in un luogo in cui non sono graditi è stalking;
- in casi estremi raccogliere tutto il materiale che avete, trovare un buon avvocato, presentare una denuncia.
- ricordate che è più che possibile presentare una denuncia per più soggetti con l’accusa di cyberstalking. Se tutti agiscono in accordo nel denigrarvi, diffamarvi, perseguitarvi, si tratta di stalking.
Tenete bene a mente, ripetiamo, che il web è come la vita reale. Nessuno può imporvi la sua presenza. Nessuno può obbligarvi ad un “dialogo” che voi non volete. Nessuno può obbligarvi ad ascoltare e a parlare con qualcuno con cui non berreste mai neppure una tazza di caffè sullo stesso bancone del bar. Nessuno può diffamarvi e nessuno può fare quello che non potrebbe fare nella vita reale. Sebbene per la vita reale potreste ottenere una diffida, un ordine di allontanamento dai luoghi che frequentate e per il web tutto ciò diventa più difficile, comunque vale esattamente lo stesso principio e se voi percepite di essere molestati e perseguitati non dovete passarci sopra solo perché la questione non riguarda il piano fisico. Anzi va chiarito che tutto quello che gli stalkers compiono sul web riguarda comunque la vostra vita, sul piano fisico e morale, perché l'insulto e la diffamazione, specie se commessi in pubblico ed in accordo con altri complici... di un branco, sono un'istigazione alla violenza, all'insulto, al dileggio, alla denigrazione e alla mortificazione della vostra persona. Vi riguarda sempre perché tutte le volte che gli stalkers sono riusciti a suscitare la vostra rabbia, indignazione, umiliazione, ansia, paura, hanno comunque coinvolto voi, la vostra giornata e la giornata dei vostri familiari, quelli che vivono con voi e sono comunque inficiati dai deleteri effetti che provoca il suo comportamento.
Gli stalkers vanno denunciati e devono capire che voi non siete complici dell’abuso che loro stanno perpetrando.
Fonte: laserpe66
Il Cyberstalking è l’uso di Internet per inseguire, pedinare, assediare, diffamare, minacciare, opprimere, molestare una persona, un gruppo di persone riunite in un soggetto ed è una sempre più crescente pratica in uso dai cosiddetti “disinformatori” nei confronti di coloro che definiscono con il termine dispregiativo “complottisti”.
Può comprendere la diffamazione, il costante controllo delle azioni virtuali delle persone molestate, le minacce, il furto di identità, un danno provocato a dati, pagine, siti delle persone molestate, la sollecitazione di un'attenzione che le persone molestate non vogliono concedere, la raccolta di informazioni al fine di molestare, la creazione di decine di blog dove schernire, insultare, calunniare nella più assoluta impunità.
Lo stalking è una serie continua di azioni volte a invadere la sfera sociale, professionale e personale di una vittima. Lo stalking è una forma di aggressione costante, senza pause né interruzioni, al mondo della vittima affinchè essa si senta in condizioni di costante assedio. Gli atti di aggressione vengono valutati non solo nelle singole azioni ma anche in senso cumulativo ovvero nell’insieme di conseguenze che generano nella vittima.
Lo stalking si caratterizza per malizia, premeditazione, ripetizione, ossessione, vendetta, l’assenza di uno scopo legittimo, l’azione diretta nei confronti della persona che si intende molestare, il fatto che si ignori praticamente sempre volutamente l’invito, l'avvertimento, più volte chiaramente espresso, a fermarsi, si caratterizza in ulteriori insulti e sbeffeggiamenti con metodi da bulli.
Una serie di fattori chiave individuati nel cyberstalking sono:
- La diffamazione: molti cercano di danneggiare la reputazione della loro vittima e di volgere altre persone contro di essa (o esse). Pubblicano sovente informazioni false sui loro siti web. Creano pagine web, blog, siti allo scopo di danneggiare la reputazione della o delle vittime. Denigrano e diffamano la vittima (o le vittime di un unico gruppo) su newsgroup, chat, forum, pagine facebook, social network etc. Pubblicano affermazioni false e denigratorie su pagine Web che appaiono ai più rappresentative ed affidabili quali wikipedia e altre simili. Portali in verità controllati e gestiti dagli stessi disinformatori.
- Lo stalker istiga altri a diffamare la vittima (o le vittime); molti cercano di coinvolgere terzi nella diffamazione. Essi possono rivendicare di sentirsi “danneggiati” in qualche modo dalla vittima o da persone conosciute dalla vittima o altresì dotati di investitura divina per portare a termine la loro missione di salvataggio del mondo dai “complottisti” .
- Lo stalker compie generalmente una falsa vittimizzazione per conto suo o per l’intera umanità; il cyberstalker sosterrà, al di là di ogni evidenza, che è la vittima ad avergli fatto un torto o a rappresentare una minaccia per il mondo.
- Lo stalker può servirsi dell’opzione “segnala pagina” esistente in diversi servizi di social network (youtube, facebook) per distruggere la pagina che avete attivato o farvi rimuovere un video scomodo, può clonare le vostre pagine per ridurre o rendere nulla la vostra visibilità.
- I cyberstalkers amano soddisfare la loro esigenza di vedere le proprie diffamazioni a carico delle vittime apparire nei canali di ricerca, nei forum online, nelle liste di discussione, nelle chat, nei social network, su Youtube, su Blogger. Le vittime di cyberstalking vengono letteralmente pedinate, in senso virtuale (e non), seguite passo passo in ogni azione compiuta, in ogni pagina frequentata, in ogni spazio di suo interesse. I cyberstalkers sono perennemente ossessionati nella ricerca di notizie che possano soddisfare la propria ossessione e la propria curiosità a proposito della vittima.
- I cyberstalkers solitamente non si fermano se con loro si dialoga tentando di farli ragionare, anzi potrebbero diventare più ossessivi e usare sistemi di messaggistica istantanea, mail, messaggi facebook, trackback, i referrer delle statistiche con titoli di pagine a voi dedicate che sarete spinti a vedere. I cyberstalkers tentano in tutti i modi di ottenere una risposta alle loro continue e incessanti provocazioni. Non accettano un rifiuto. Loro vogliono stabilire un contatto con voi anche se a voi non interessa.
- I cyberstalkers postano comunemente messaggi diffamatori nei confronti della vittima o delle vittime, a commento del vostro blog (nonostante la moderazione dei commenti ci proveranno ugualmente), su varie pagine web, talvolta su pagine o blog create apposta con il nome del soggetto che vittima di stalking contenente contenuto diffamatorio e offensivo.
- Quando sono stati sottoposti a procedimento penale molti stalkers hanno tentato invano di giustificare il loro comportamento immaginando fosse lecito e non punibile quell’uso di forum pubblici nella ricerca di un contatto virtuale invece che il contatto fisico e diretto con la vittima. Altri hanno tentato di difendersi facendosi scudo della libertà di opinione, di espressione e del diritto di critica che com’è ovvio alle persone non in malafede non sono caratterizzate dalla diffusione di diffamazioni, minacce pubbliche e private, molestie pubbliche e private, tese a danneggiare sensibilmente una persona o un unico soggetto collettivo.
Lo stalking, sotto qualunque forma, è da tanto tempo perseguito e punito negli Sati Uniti ed in Europa. In italia la legge sullo stalking ha ampliato questo capitolo prima vuoto dedicandolo alle molestie di qualunque genere che vengono realizzate sul piano fisico o per via telematica (attraverso internet).
Capita spesso che i cyberstalkers siano più d’uno, agiscano di comune accordo, allo scopo di perseguitarvi, intimidirvi, diffamarvi, minacciarvi, farvi violenza. In questo caso per comodità definiremo il fenomeno: squadrismo.
Lo squadrismo è un'aggressione sistematica, istigata, progettata e organizzata ai danni di qualcuno che taluni ritengono meritare la “vendetta”, la "punizione" o addirittura l’“annichilimento” dei cyberstalkers.
La natura e la provenienza dei cyberstalkers può essere varia. Ci possono essere varie deliranti ragioni per le quali un gruppo di cyberstalkers vi prende di mira.
Nel Web, luogo naturale nel quale possono insediarsi e agire questo tipo di persone, potreste trovare, per esempio, frustrati, persone mentalmente instabili, schizofrenici, megalomani, persone che nella vita reale sono delle nullità e che magari incontrate per strada, da sole, fuggono a gambe levate, ma che dietro la tastiera ed in gruppo fanno i gradassi. Il cyberstalking di gruppo si compone generalmente di uno o più leader che istigano indicando l’oggetto della diffamazione.
I componenti di un branco di cyberstalkers possono avere varie caratteristiche. Generalmente si incontrano per affinità e per condivisione di interessi e ossessioni.
La loro attitudine si esprime nella persecuzione:
- tenteranno in tutti i modi di raggiungervi con qualunque forma di comunicazione via Web connettendosi ripetutamente anche in ore notturne e coi mezzi più disparati come i cellulari di ultima generazione;
- tenteranno sempre di farvi sapere che loro esistono e stanno parlando male di voi;
- tenteranno insistentemente, ossessivamente, di farvi arrivare i loro messaggi, i loro insulti, le loro minacce, via mail, attraverso i commenti del vostro blog, nella pagina facebook che frequentate, per telefono etc.;
- parleranno di voi insultandovi;
- si produrranno in provocazioni di vario genere;
- vi diffameranno violentemente;
- esibiranno la loro aggressività accusandovi di “giustizialismo” e/o “nazismo” se reagirete e risponderete a tono, passandosi i link incriminati e/o le pagine “freezate” (altra ossessione) attraverso msn o email;
- vi aggrediranno nei luoghi virtuali che voi frequentate;
- vi intimidiranno;
- vi minacceranno in privato, uno alla volta, sempre con gli stessi argomenti;
- si incoraggeranno a vicenda a prodursi in altre molestie;
- immagineranno di essere una specie di esercito di liberazione del gruppo tal dei tali o dei salvatori del mondo dai fuffari e dai complottisti;
- vi pedineranno.
Gruppi di questo tipo conoscono l’arte del mobbing a menadito. La praticano sovente, sono bravissimi nel darsi una mano l’uno a giustificare le azioni dell’altro.
Prendiamo ad esempio “blog” come strakerenemy, un blog che a detta del suo amministratore sarebbe: “Questo blog e' una presa in giro dei vari complottisti (sciacomicari, undicisettembrini, pseudoscienziati e fuori di testa in genere che parlano di 2012, nuovo ordine mondiale e cavolate simili). Qui trovate (pochi) post originali e (molti) post ricopiati pari pari dai complottisti al fine di permettere liberamente quei commenti che loro in genere censurano”.
Già il fatto stesso di aprire un blog per il solo scopo di schernire il libero pensiero di altre persone è qualcosa di aberrante, ma non lo è in un contesto di cyberstalkers che agiscono in branco spinti dall’unico desiderio di sfogare la propria frustrazione e la propria rabbia repressa contro qualcuno.
In questo caso quel qualcuno non sarebbero altri che quelle persone che per libero arbitrio e nel pieno del loro diritto inalienabile di esprimere il proprio libero pensiero, vanno contro gl’intoccabili dogmi della società occidentale.
Ebbene si, quelli che loro chiamano fuffari, cialtroni, complottisti (per citare gli epiteti meno offensivi), sono dei pericolosi individui da mettere a tacere, perché con le loro opinioni potrebbero minare l’intoccabile status-quo di questi elementi assuefatti al sistema.
Non sono mossi da semplice ironia, il loro è odio ed è per questo che una volta davanti ad una tastiera si trasformano in cyberstalkers furiosi ed assatanati, non si spiegherebbe altrimenti la loro ossessione che li porta a stare incollati 24 ore su 24 al pc, sul luogo di lavoro, a casa, con il cellulare, in ore notturne per dedicarsi all’insulto.
I cyber stalkers solitamente non vi danno tregua, non dovrete perciò parlare con nessuno di loro. Non dovrete prestare loro altra attenzione rispetto a quella che destinereste a qualunque infimo personaggio.
Ricordatevi che vogliono nuocervi. E’ quello che vi dicono. Non hanno alcun timore di comunicarvelo. L’unica differenza che intercorre tra il piano reale e quello virtuale è che la minaccia urlata in un dialogo a due non può essere provata se non per testimonianza della vittima. La diffamazione scritta resta scritta e costituisce una prova indiscutibile a prescindere dalla firma con cui i cyberstalkers la perpetrano.
Abbiamo dunque detto fin qui che il Web potrebbe essere popolato da soggetti di vario tipo come frustrati e persone mentalmente instabili. Non è inusuale che questi soggetti, come chiunque altro per il web, trovino piacevole frequentare luoghi di socialità nei quali troveranno persone simili a loro. Non è così inusuale che queste persone, insieme, moltiplichino per 10, 20, 30 l’azione di molestia contro una persona che forse, all’origine, era solo oggetto del persecutorio e distorto interesse di uno di loro.
Come difendersi:
- fare attenzione alla vostra privacy;
- denunciare pubblicamente quello che vi sta succedendo. Il silenzio è il miglior complice dei vostri persecutori;
- copiare, fare screenshot di tutto quello che dicono di voi e raccoglierlo in ordine progressivo;
- registrare data, ora, luogo virtuale, e la descrizione delle calunnie e delle diffamazioni;
- non abbandonate quella che ritenete "casa vostra" (in questo caso quella virtuale) perché i cyberstalkers l’hanno invasa con la loro presenza. Sono loro che devono andarsene perché no vuol dire no e se restano in un luogo in cui non sono graditi è stalking;
- in casi estremi raccogliere tutto il materiale che avete, trovare un buon avvocato, presentare una denuncia.
- ricordate che è più che possibile presentare una denuncia per più soggetti con l’accusa di cyberstalking. Se tutti agiscono in accordo nel denigrarvi, diffamarvi, perseguitarvi, si tratta di stalking.
Tenete bene a mente, ripetiamo, che il web è come la vita reale. Nessuno può imporvi la sua presenza. Nessuno può obbligarvi ad un “dialogo” che voi non volete. Nessuno può obbligarvi ad ascoltare e a parlare con qualcuno con cui non berreste mai neppure una tazza di caffè sullo stesso bancone del bar. Nessuno può diffamarvi e nessuno può fare quello che non potrebbe fare nella vita reale. Sebbene per la vita reale potreste ottenere una diffida, un ordine di allontanamento dai luoghi che frequentate e per il web tutto ciò diventa più difficile, comunque vale esattamente lo stesso principio e se voi percepite di essere molestati e perseguitati non dovete passarci sopra solo perché la questione non riguarda il piano fisico. Anzi va chiarito che tutto quello che gli stalkers compiono sul web riguarda comunque la vostra vita, sul piano fisico e morale, perché l'insulto e la diffamazione, specie se commessi in pubblico ed in accordo con altri complici... di un branco, sono un'istigazione alla violenza, all'insulto, al dileggio, alla denigrazione e alla mortificazione della vostra persona. Vi riguarda sempre perché tutte le volte che gli stalkers sono riusciti a suscitare la vostra rabbia, indignazione, umiliazione, ansia, paura, hanno comunque coinvolto voi, la vostra giornata e la giornata dei vostri familiari, quelli che vivono con voi e sono comunque inficiati dai deleteri effetti che provoca il suo comportamento.
Gli stalkers vanno denunciati e devono capire che voi non siete complici dell’abuso che loro stanno perpetrando.
Fonte: laserpe66