I politici sanno che per conservare il potere ed il controllo, devono mantenere il popolo in una costante condizione di paura. Ascanio Celestini a “Parla con me” su RAI 3, racconta, con il suo impareggiabile stile ironico e mordente, della manifestazione di Vicenza, della paura, dei media, della politica e della strategia della tensione e di come ha spiegato a suo figlio della correlazione che esiste tra Babbo Natale e le Brigate Rosse.
mercoledì, febbraio 28, 2007
Ascanio Celestini: come si governa un popolo
I politici sanno che per conservare il potere ed il controllo, devono mantenere il popolo in una costante condizione di paura. Ascanio Celestini a “Parla con me” su RAI 3, racconta, con il suo impareggiabile stile ironico e mordente, della manifestazione di Vicenza, della paura, dei media, della politica e della strategia della tensione e di come ha spiegato a suo figlio della correlazione che esiste tra Babbo Natale e le Brigate Rosse.
sabato, febbraio 24, 2007
Illusioni (articolo di Zret)
Gli Stoici insegnavano che la virtù non s’insegna. Se intendiamo per “virtù” quell’insieme di valori che rendono un uomo (vir) consapevole della sua vera natura, magnanimo, fedele ad una legge interiore di moralità, dobbiamo constatare che essa è una qualità assai rara.
Spesso mi chiedo per quale motivo la “civiltà” sia precipitata a livelli così infimi: una possibile risposta è data dalla conclusione che gli uomini non sono tutti uguali. Gli hollow men, la stragrande maggioranza, hanno sempre menato la frusta e tuttora lo fanno. La differenza fra viri ed uomini vuoti è qualitativa: alcune persone possiedono un quid che altre non hanno. È per questo motivo che l’esempio, gli insegnamenti, la cultura, l’educazione ed anche la coercizione sono del tutto inutili nei confronti di certi omiciattoli riottosi e stupidi. L’esortazione al rispetto altrui, all’amore, al senso di giustizia sono vani conati: le stesse parole (amore, fraternità, giustizia, solidarietà…) sono per loro vuote. Accettiamo che gli uomini non sono tutti uguali. Moltissimi resteranno come “porci in brago”, mentre gli “spiriti magni” ora dileggiati ed incompresi, saranno un giorno onusti di gloria.
Non esiste alcuna legge che possa migliorare un uomo corrotto o ignorante: anzi la legge è la dimostrazione che quasi tutti sono inclini all’iniquità, altrimenti essa non esisterebbe, come ci insegna Schopenauer. I “tribunali e le are” di foscoliana memoria, lungi dall’essere un segno di civiltà, sono la riprova che gli uomini devono essere obbligati a rispettare norme e principi del tutto estranei alla loro turpe natura, se si vuole creare una situazione appena accettabile.
Purtroppo “tribunali ed are” si sono rivelati rimedi peggiori del male: la giustizia è, infatti, amministrata da loschi figuri e la religione è la morsa che stritola la coscienza o l’anestetico che la addormenta affinché il clero possa impunemente delinquere e spadroneggiare.
Quante volte facciamo appello al senso di solidarietà, all’umanità, alla coscienza! Come possiamo, però, essere uditi da chi non ha orecchie? Come possono vedere esseri senza occhi? Come possiamo pensare di smuovere le coscienze, se moltissimi uomini non hanno alcuna coscienza, non hanno – direbbe qualcuno di mia conoscenza – Anima?
Mi pare esemplare il caso di quegli esaltati ammiratori di Attivissimo: è noto che costui, in modo del tutto improvvido e con infinita incompetenza, ha deciso di dedicare, un suo intervento allo scottante problema delle scie chimiche. Orbene, egli, da stolido pseudo-aristotelico, ha solo riportato gli spassosi “studi” di un paio di siti attivi nella più bieca e sfacciata disinformazione, per tentare di avvalorare le sue fantasiose e corrive teorie. Tutto ciò, però, non deve sorprendere: Attivissimo è il Sinone di turno che viene mandato a bandire menzogne in cui il volgo, che vuole essere tranquillizzato, crede. Non incombe alcun pericolo, come il cavallo degli Achei non è un’insidia, ma veramente un dono per la dea Atena. La mala fede di Attivissimo è palmare, indiscutibile, tetragona. Come giudicare, però, tutti i suoi acritici sostenitori? Essi non sono al servizio di agenzie di disinformazione, ma, con toni assai più sprezzanti, feroci ed aspri rispetto a quelli del loro domatore, si avventano contro chiunque osi contestare la VERITA’ dispensata dall’idolo disinformatico. Costoro sono persone senza coscienza, poiché, etimologicamente, non sono consapevoli di loro stessi come individui, come esseri senzienti, avendo rinunciato alla loro autonomia di pensiero, per delegare ogni residua capacità di elaborare pur primitivi concetti al loro dio. Essi assomigliano, nella loro fanatica devozione, a quelle intere generazioni di Tedeschi che avevano consegnato la loro identità al Fuhrer. Quando parlavano, quando agivano, quando pensavano, Hitler parlava, agiva, pensava per loro. Erano ossessi posseduti da un altro ossesso.
Decidere di rivolgersi a certe persone è fiato sprecato, è seme che cade tra gli spini o sulla strada o sul terreno infecondo. Essi non capiscono, non perché non vogliano capire – la volontà è prerogativa di uomini che hanno preservato un briciolo di libertà -, ma perché non possono: sono, infatti, involucri vuoti, automi che funzionano finché una qualche forma di energia permette loro di muoversi e di spiccicare un paio di fonemi che non scaturiscono dal cervello, dalla mente o dal cuore, ma da un programma (dis)informatico.
A chi possiamo dunque indirizzare un messaggio? Onde comunicare non significhi soltanto udire l’eco delle proprie parole, è bene scegliere dei destinatari suscettibili di un’elevazione, in cui esista già in potenza una capacità di recepire. Cerchiamo di non scoraggiarci, ancorché il numero di questi destinatari sia molto molto esiguo.
Dobbiamo riconoscere che l’amore, la giustizia, la fratellanza universali sono illusioni: come le illusioni leopardiane nascondono l’arido vero e, fin tanto che non siamo consci del loro carattere ingannevole, spingono all’azione. Se non sono illusioni sempre e comunque, è fallace sperare che esse possano fecondare l’umanità e rigenerarla, anche perché esiste nella storia un percorso fatale, per quanto incomprensibile ad uno sguardo esteriore.
Come dice una profezia della tribù Hopi, “Nel tempo della purificazione, si vedranno ragnatele nel cielo”. Forse questi eventi funesti e mostruosi appartengono ad un disegno imponderabile e sono un modo per discernere gli uomini dai ciandala. Lo affermo, senza esprimere disprezzo per i ciandala, cui sono riservate altre dolorissime, spaventevoli prove, in questa ed in altre dimensioni, affinché evolvano. Se, invece, non sono neppure ciandala, ma mummie, nel giorno della purificazione, prossimo o lontano che sia, saranno bruciate e, dissoltisi i miasmi sprigionatisi dalle bende, di loro non resterà neppure un vago ricordo.
mercoledì, febbraio 21, 2007
RFID
Fonte: Freenfo
sabato, febbraio 17, 2007
A.P.U. for chemtrail use
martedì, febbraio 13, 2007
Scie chimiche: esposto-denuncia del Presidente regionale del Codacons
IL GAZZETTINO
Domenica, 11 Febbraio 2007
Esposto dell’avvocato Claut, presidente regionale del Codacons.
Nel mirino i cargo in volo sopra la Base
Tossicità, aerei americani denunciati
(i.g.) Aerei militari, basi americane, scie tossiche, patologie in crescita: tutto questo è contenuto nella denuncia depositata in Procura dall'avvocato pordenonese Vitto Claut, presidente regionale del Codacons . Nell'esposto il legale chiede l'avvio d'indagini anche al fine di ottenere il risarcimento del danno morale subito. Inoltre, domanda che venga svolta un'apposita perizia sulla composizione delle acque, del terreno e delle colture, senza dimenticare le infrastrutture, soprattutto nella zona circostante la base di Aviano che potrebbe avere una diretta relazione con i fenomeni delle emissioni tossiche. L'obiettivo finale della denuncia? «Valutare - spiega Claut - l'eventuale presenza di percentuali, sopra le soglie di sicurezza, di alluminio, bario e quarzo».
Non è la prima volta che le scie tossiche lasciate da aerei americani finiscono nel mirino (in Canada s'iniziò ad affrontare il capitolo nel '98), ma è una novità assoluta la trasformazione di questi elementi in atto di denuncia. «Non possiamo ignorare - aggiunge - che nelle aree interessate al fenomeno in altri Paesi Nato si sono riscontrati perdita di memoria breve, disturbi alle vie respiratorie, depressione, insorgenza di morbi». Quanto alle ipotesi, Claut elenca quella più accreditata: «Da testimonianze, riprese fotografiche e video si è propensi a pensare ad aerei cargo militari Nato, per lo più da rifornimento, fatti volare a basse quote».
Clicca QUI per leggere l'articolo sul Gazzettino.
sabato, febbraio 10, 2007
Un punto di riferimento scientifico...
http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Attivissimo
Absit iniuria verbis
Ci sono diversi aspetti che, mano a mano che ci inoltreremo nello scontro con Attivissimo ed altri che lo seguiranno a ruota, bisognerà chiarire.
Pensate un pò... ChembusterBoy ha fatto un eccellente lavoro, nel ricercare informazioni semplicemente accessibili in rete (con questa scusa Attivissimo si è lavato le mani su quello che è stato scritto dai suoi fans, attingendo a piene mani ai dati sparsi per la rete) e quindi io non posso che esprimere il mio plauso a ChembusterBoy, perché ha fatto ciò che io non avevo mai pensato di fare.
In effetti... chi è che ha scagliato la prima pietra? Quindi... ora noi ci difendiamo ad armi pari. Vorrà dire che un ex grafico pubblicitario, insegnante di tecnologia delle costruzioni e poi consulente informatico, discuterà (me lo auguro) con un ex DJ. :lol:
Detto questo, andiamo al punto cruciale sul quale Attivissimo (e quelli che come lui) intendono confutare altre posizioni semplicemente demolendo l'immagine dell'avversario o accusandolo di lucrare sulla credulità popolare. Sono accuse calunniose e false!
Non penso sia necessario spiegarlo a Voi che, in un modo o nell'altro, sapete cosa sto portando avanti da tempo ed avrete compreso la mia sincerità d'intenti. Comunque sia, cercherò di essere franco.
Circa due anni fa, mi resi conto che qualcosa di strano ed inusuale stava avvenendo sui cieli di Sanremo. Dopo diverse ricerche sul web e dopo aver compreso che la situazione era così anche in altri paesi, capii che dovevo fare qualcosa per far conoscere anche ad altri lo scempio che si stava perpetrando alla natura ed agli uomini. E' poi, in fondo, il medesimo percorso che avete seguito voi e che vi ha portato qui.
A suo tempo Francesco Mazza (Chemthunter) aveva appena aperto il forum di sciechimiche.org ed esso languiva, perché, come ovvio, il problema non era certo agli onori delle cronache. Decisi così, di comune accordo con mio fratello, di cominciare a "seminare" la conoscenza del fenomeno attraverso gli strumenti offerti dalla rete. Aprimmo in seguito il blog ed attraverso di esso fummo in condizioni di raggiungere più persone. In Italia, infatti, non esisteva un riferimento in lingua italiana che portasse le informazioni che erano reperibili da anni sui siti statunitensi.
Ovvio che la ricerca non si fa solo con le intenzioni. Abbiamo investito molto tempo e denaro, col fine di colmare il divario che c'era tra le impressioni di un fatto ben visibile e la possibile dimostrazione del medesimo (analisi chimiche, riprese video, volantinaggio, stampa di bigliettini, calendari (gratuiti) ecc. Da ultimo... il microscopio, così come ha fatto anche Cowboyfromhell.
Recentemente abbiamo pubblicato su LULU.com un libro di divulgazione sulle scie chimiche, sulla cui vendita e per nostra scelta, non percepiamo nessuna percentuale in diritti. In pratica, il prezzo al pubblico del libro (disponibile sia in vesione elettronica sia in versione cartacea) non contempla alcun ricarico da parte nostra, ma rappresenta il costo del prodotto per la sua produzione ad opera di lulu.com.
Quindi... a conti fatti, penso che in questi due anni, abbiamo speso qualche migliaio di euro a fondo perduto e quindi... se nel divulgare ci si accusa di averci guadagnato, non solo è una falsità, ma è anche una calunnia, perseguibile legalmente. Sì, certo... se la legge fosse legge! Il problema è LA LEGGE. Esiste una giustizia veloce e giusta in questo paese? NO. E se sì, chi vince? Il più forte che ha sbagliato o il più debole che intende ottenere giustizia? Risposta: il più forte, è ovvio, con buona pace degli avvocati, che in tutto questo, sono sempre contenti, che perda o vinca il loro cliente.
Purtroppo ho eperienze in tal senso, per cui, lascio che l'egregio Paolo Attivissimo si cuocia nella la sua stessa pentola. Prima o poi, quando avrà esaurito le sue armi mediatiche basate sul dileggio dell'avversario e sui bassi ricatti per email, dovrà spiegare a tutti noi e ad altri che, grazie a lui (forse non ci aveva pensato), verranno a conoscenza dei voli chimici, come mai non ha PROVE per confermare quanto afferma "Gli sciichimisti credono ad una bufala colossale, trascinati dai Vanna Marchi di turno".
Vedremo, signor DJ, vedremo.
venerdì, febbraio 09, 2007
Percezione e realtà
La percezione ha una natura articolata, implicante elementi biologici e psichici, essendo un quid che collega soggetto ed oggetto, in un’interazione costante e biunivoca. In alcuni casi credo sia prevalente l’attività percettiva rispetto al dato sensibile: si considerino quelle forme (lettere, figure geometriche) che vengono integrate e create dalla mente.
Si può anche accennare a certe rappresentazioni dello spazio in cui la componente culturale predomina sul fenomeno percepito: Erwin Panofsky, nel celebre saggio intitolato La prospettiva come forma simbolica, denunciò il carattere astratto, geometrico-matematico della perspectiva rinascimentale, (da Leon Battista Alberti a Brunelleschi, a Piero della Francesca), nonostante il suo apparente realismo. Componenti ottiche e simboliche interagiscono nella modellazione dello spazio e degli oggetti.
Si pensi al termine celtico “glas” che designa sia l’azzurro sia il verde: due colori dello spettro sono uniti in un solo aggettivo, forse per la continuità percettiva, ma anche biologica ed economica, tra il mare e le praterie dell’Irlanda che si compenetrano a formare una distesa indistinta. Ancora una volta la cultura fa aggio sulla natura.
Non si può escludere che i dischi volanti di Adamski dalle forme bombate rispondenti allo stile degli anni 50 del XX secolo, con le sue linee curve, e le astronavi di Billy Meier, dai profili squadrati tipici degli anni 70, invece di rivelare una mistificazione, siano la riprova che la mente plasma archetipi formali “oggettivi” (in questo caso il cerchio), conferendo forme coerenti con un preciso contesto culturale.
Di fronte alla presunta struttura soggettiva, non ci si deve sorprendere se alcuni individui, sotto la pressione di condizionamenti percettivi (e non solo) sia consci sia subliminali, non riescono ad oltrepassare il livello passivo della vista per gettare, quasi letteralmente, lo sguardo oltre. Guardare, infatti, implica un’azione, un processo volitivo da cui scaturisce il per-spicere, ossia il vedere bene, ma anche il vedere attraverso, di là dalle apparenze. Chiedete a certe persone di osservare le scie venefiche che tramano il cielo: esse ne negano l’esistenza non solo perché la loro mente è ottusa, ma anche in quanto la loro percezione è incentrata su modelli elementari per cui una scia è riconducibile, sulla base di un paradigma interno, grosso modo, ad una linea bianca, senza altre determinazioni cromatiche, prospettiche, chiaroscurali… Come distinguere dunque una normale scia di condensazione da una cicatrice chimica, se il disegno schematico mentale le fa apparire pressoché uguali? (1)
Come è possibile osservare un nuovo referente che non è mai caduto nell’ambito percettivo? Si pensi ai Mexica (o Aztechi) che, non conoscendo i cavalli, non sapevano come inserire nel loro sistema culturale e percettivo, i destrieri dei conquistadores spagnoli.
Il discorso è piuttosto arduo e controverso. Tralascio perciò di soffermarmi sui messaggi subliminali, su quelle immagini che penetrano nel subconscio e nell’inconscio, senza passare attraverso il filtro della coscienza, siano questi messaggi istantanei o mimetizzati: la riflessione, infatti, diverrebbe ancora più complessa. Basti qui ricordare che una corretta, efficace educazione alla visione, al discernimento di sfumature, valori tonali, profondità, textures… vale molto più di una laurea in economia politica o in una disciplina scientifica, al fine di osservare le “cose” e per comprendere i capisaldi della “realtà”.
(1) Escludo da questo novero le numerose persone in mala fede e quelle il cui intelletto è stato atrofizzato da certi studi, soprattutto “scientifici”.
Fonte: Zret Blog
martedì, febbraio 06, 2007
Highlander
Vi invito quindi a variare la discussione... non mi pare manchino argomenti. Come certamente sapete, ogni tanto qualcuno usa linguaggi da luogo privato, costringendoci ad intervenire. Il senso del limite ( sia nel numero di interventi, che nei toni di replica) fa la diferenza fra qualcosa di costruttivo e qualcosa di inutile... e le cose inutili non fanno mai una bella fine.
Fra qualche giorno la nostra home page cambierà. In attesa della nuova serie pubblicheremo alcune segnalazioni sulle quali sarebbe opportuno partisse adeguata campagna: cominceremo con gli incidenti sul lavoro e la legge sulla responsabilità d'impresa.
Grazie a tutti coloro che contribuiranno.
Milena Gabanelli
Messaggio 5 Feb 2007, 16:07 - Team Community - Vorremmo dare un'indicazione, sperando che sia accolta dagli utenti. Vista anche la richiesta della Redazione, chiederemmo agli utenti interessati a parlare di scie chimiche, di spostare la discussione nel forum di Gaia. La redazione di Report pensiamo abbia tutti gli elementi per valutare questa vostra segnalazione, quindi reiterarla in questo forum non ha senso. Nel forum di Gaia, dove c'è un moderatore esperto dei fenomici fisici del pianeta e di quelli meccanici dell'uomo che li influenzano, la conversazione sarebbe portata avanti con più fruttuosi risultati probabilmente.
Vi chiediamo di aprire quindi lì un topic, che linka a questo, che poi sarebbe successivamente chiuso.
grazie.
Absit iniuria verbis
Oltre 50.000 letture, 361 pagine, 3606 interventi. La discussione più letta in assoluto su un forum RAI e presente da oltre un anno sul forum di Report è stata definitivamente chiusa ed i suoi frequentatori sono stati "di forza" trasferiti sul poco visitato forum di "Gaia": il pianeta che vive" (io direi... che muore). Siamo stati quindi sfrattati e portati nel limbo del "geologo" col piccone. Questo "fa onore" alla RAI ed alla redazione di Report, nonché alla Gabanelli stessa, che è l'artefice del golpe censorio (alla faccia della paladina delle verità scomode!). Io penso che un'azione del genere possa anche dare spunto per un esposto/denuncia per aver violato le norme che garantiscono il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, secondo il dettato costituzionale (art.21). In termini legali, la cosa è meno semplice, ma il reato si ravvisa benissimo. Alla RAI ed a chi manovra questi fili sporchi di sangue, dava fastidio la visibilità di quel trhead. La verità non si sia mai che venga a galla.
Non è un problema. Abbiamo fatto crescere quella discussione noi attivisti contro le scie chimiche e faremo la stessa cosa con il nuovo, sino a quando, ignobilmente, ci sfratteranno anche da lì.
Tutti dovrebbero vergognarsi. Siamo la generazione che osserva sbigottita ed impotente un panorama fosco presentarsi all'orizzonte, in puro stile "Highlander II". E' un mondo oscurato artificialmente, un mondo controllato. E' una realtà cupa e violenta, dove vincono i poteri forti e dove la censura, mascherata in mille stupidi modi, la fa da padrona.
Noi siamo e saremo la spina nel fianco di costoro che ci avvelenano, che distruggono gli ecosistemi e che ci vogliono portare alla rovina. Noi siamo i nemici da combattere. Noi siamo i nemici da zittire (Gabanelli docet). Ma noi non ci arrenderemo mai ed ostacoleremo il vostro sordido strapotere in tutti i modi. Non ci sconfiggerete! Siete tristi individui, stolti omuncoli venduti al sistema che, per una sedia, vi scannate tra colleghi e che anteponete vili questioni di "sopravvivenza di casta" alla salute vostra e dei vostri figli. Miei cari signori... meritate tutto il mio/nostro disprezzo.
Come sempre, nella storia dell'umanità, il bene avrà la meglio sul male. Pennivendoli di regime, vigliacchi servi del potere... Preparate le valigie per l'inferno!
Ah... ma siamo ancora in un paese democratico?
venerdì, febbraio 02, 2007
Dov'eri? Lettera aperta alla Dottoressa Gabanelli
Milena Gabanelli
Necesse est ut veniant scandala (Matteo, 18, 7) E' necessario che il male non rimanga nascosto.
Dov’eri, quando il volto del cielo veniva sfregiato da orribili cicatrici, trasformato nel sembiante terreo di un cadavere? Dov’eri, quando l’acqua era amara di veleni e la terra isterilita? Dov’eri quando gli alberi intristivano, tendendo rami scheletrici nell’aria grigia e spettrale? Dov’eri, quando gli animali languivano per la sete e l’inedia, vagando tra lande inaridite, sotto un sole esangue? Dov’eri quando bambini, uomini e donne si ammalavano di morbi atroci, ignoti? Dov’eri quando i loro corpi si coprivano di piaghe purulente e di bolle? Dov’eri quando si gridava la verità, sgradita, terribile, ma pur sempre verità? Dov’eri quando si denunciava il genocidio, quando si attentava alla vita, alla salute ed ai più elementari diritti? Dov’eri quando cialtroni e bugiardi, travestiti da esperti o da paladini della democrazia, vomitavano vituperi, diffamazioni e minacce pur di ridurre al silenzio chi dimostra, in questo mondo di vigliacchi, di ipocriti e di profittatori, inconcussa dignità, coraggio leonino, disinteressata benevolenza?
Solo ora Milena, fai sentire la tua voce querula, ma non per una pur tardiva resipiscenza. No, per continuare a gettare fumo negli occhi, preannunciando inchieste su temi senza dubbio scottanti, ma che non creano neppure una screpolatura nel poderoso muro dell’omertà e della connivenza.
Ad ognuno il suo ruolo: come distingueremmo la verità, se qualcuno non la nascondesse? Ad ognuno il suo ruolo: come potremmo essere arsi dalla sete di giustizia, se non regnasse l’iniquità? Noi sappiamo qual è il nostro compito ed abbiamo scelto. Forse un giorno ti unirai a noi. Il Cielo non voglia che quel giorno giunga, quando sarà ormai troppo tardi.
Qui si può leggere il mellifluo ed ambiguo messaggio della Dottoressa Milena Gabanelli, da cui è scaturita questa lettera aperta.