mercoledì, dicembre 23, 2015

Gli eventi futuri sono già scritti?



Certi episodi della vita restano indelebili nella memoria. Impossibile rimuoverli ed anzi... questi si ripresentano immancabili ad ogni occasione, magari mentre guidiamo l'auto oppure mentre ci svegliamo nella notte senza riuscire a riprendere sonno. Se poi abbiamo pututo antivedere taluni fatti, che ci abbiano riguardato direttamente o meno, come in un film a colori, di lì a poche ore prima che questi si verificassero, allora bisogna chiedersi se davvero possiamo fare qualcosa per cambiare il futuro. Probabilmente no ed anche quelle azioni che stiamo ora compiendo appartengono ad un canovaccio già scritto.

La morte di nostra madre, nei primi minuti di quel drammatico 10 ottobre 2015, era lì che si accingeva a precipitare come un macigno nella nostra ormai decimata famiglia. Quella sera, già da alcune ore prima, ero consapevole che qualcosa di drammatico stava per accadere e che avrebbe probabilmente interessato mamma Rita. Ricordo che nelle due ore antecedenti stavamo guardando un film in streaming, ma, sebbene io mi sforzi ancora ora di ricordare di che pellicola si trattasse, non sono in grado di ricordarmelo. In effetti non riuscii a seguirne granché, poiché il pensiero era fisso su quell'incubo che di lì a poco si sarebbe dipanato davanti ai nostri occhi. Verso le 23:40 preparai l'acqua calda per fare una veloce doccia e quella sensazione di morte incombente diventò ancora più ossessiva. Uscii di lì a poco dal bagno e, prima di tornare nella mia camera, salutai mamma, ancora distesa sul divano del soggiorno. Aveva un bel viso roseo e rilassato. Le chiesi se avesse bisogno di qualcosa. Mi rispose che era a tutto posto e che non aveva bisogno di alcunché. La salutai con un bacio sulla fronte e le diedi la buonanotte. Mi sorrise e ricambiò. Rientrai in camera e, solo pochi minuti dopo, udii un urlo sordo, mai udito prima in vita mia. Subito dopo ne seguì un altro. Capii. Corsi in soggiorno, ma la mamma era già esanime. Il viso contorto, il braccio sinistro teso verso la sedia di fronte al divano. Aveva gli occhi chiusi e probabilmente si era assopita da poco. Un istante e non era più tra noi. Tentai disperatamente di rianimarla, ma il suo cuore non batteva più. Pochi istanti dopo un soffio d'anima fluì tra le labbra prima contratte per il dolore provocato dall'emorragia cerebrale. Poi più nulla. Mamma era andata e, come in un film che finisce male, un sesto senso già protagonista di altre premonizioni, mi aveva preannunciato tutto. E' lecito quindi concludere che il libro della nostra vita è già stato scritto da un demiurgo sadico? Direi di sì.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica, novembre 08, 2015

Relazioni pericolose



Ricordate la nostra segnalazione (con tanto di filmato e fotografie) a Sanremonews oltre che con un post su Facebook, in cui si descriveva come la Aimeri s.p.a. (consociata della Biancamano s.p.a.) non ricicla la "differenziata", ma la "elimina" insieme con l"indifferenziata"? Ebbene, avevamo ragione, poiché l'indagine che ne scaturì (e che diede fastidio ad alcuni geologi - che si occupano di "bonifiche ambientali" - ... e qualche loro amico nei tribunali...) conferma in toto, prove alla mano, la truffa nei confronti dei cittadini nonché i danni agli ecosistemi ed alla salute. Una delle vere ragioni per cui subimmo una perquisizione ed altre iniziative "legali" (pretestuosi ed arbitrari rinvii a giudizio) è proprio da ricercare nella nostra formale denuncia in merito ai fatti acclarati dal Dottor Roberto Cavallone. Basterà indagare su taluni rapporti tra Pubblici Ministeri e supervisori contabili di...

Il dottor Roberto Cavallone, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Imperia, ha dato l’assenso a desecretare il contenuto della sua audizione avvenuta nella Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ad Imperia.

Il Dottor Roberto Cavallone riferindosi anche alla Ditta Aimeri: “.... per il momento, l’unica cosa che sappiamo è che in questo momento sta facendo una raccolta dei cassonetti della differenziata, per poi sversare tutto in discarica senza portarlo nei siti di riciclaggio. Questa ovviamente è una truffa ai danni del comune di Sanremo, perché il comune paga perché la ditta prenda la campana del vetro e la porti dove il vetro viene raccolto e riutilizzato, e così per la plastica e la carta. Se la ditta butta tutto in discarica, ovviamente è un discorso diverso”.

Ulteriori dettagli qui, qui, qui e qui.

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giovedì, ottobre 29, 2015

Roche coinvolta nelle azioni di contrasto ai fratelli Marcianò?

Stefano Luciani alias eSSSe è co-gestore del blog Strakerenemy, insieme con Federico De Massis alias Task Force Butler. Strakerenemy è un blog, lo ricordiamo, intestato a Paolo Attivissimo, antenna per il C.I.C.A.P. in quel di Lugano (Svizzera). Chiaramente il blog "Strakerenemy" ha come unico scopo operare stalking, discredito e diffamazione ai danni dei fratelli Marcianò.

Ma per chi lavora Stefano Luciani? Vediamo....

Per la Roche Pharma con sede in Svizzera, come si evince dal profilo Linkedin. Che cosa ci azzecca la Roche biotecnlogie con le scie chimiche? Evidentemente ci azzecca eccome, soprattutto in considerazione del fatto che queste poche righe sono state fatte prontamente rimuovere da Facebook per ben due volte! La dirigenza Roche, infatti, informata delle strane abitudini di un suo dipendente, invece di dar riscontro alla nostra missiva, ha pensato bene di coprire le malefatte del Nostro ed ha richiesto la rimozione dei contenuti imbarazzanti dal profilo Facebook di Rosario Marcianò.

Ricordiamo... eSSSe di Strakerenemy è Stefano Luciani IT Project Manager at Roche - Business Analyst & IT Project Manager - Digital Solutions at Roche, Svizzera-Industria farmaceutica - essse.blog@gmail.com - steluci@gmail.com


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sabato, settembre 19, 2015

Complimenti! Vi hanno ancora una volta preso per il sedere!



FALSA LA REGISTRAZIONE AUDIO DEL VOLO GERMANWINGS PRECIPITATO SULLE ALPI FRANCESI il 24 marzo 2015.

Questo breve video
dimostra che la traccia audio (ora rimossa) impiegata per suffragare la versione del suicidio del pilota Germanwings, Andreas Lubitz, è un falso. Infatti è stato usato uno spezzone della traccia audio appartenente alla registrazione del volo 626 della Yemenia airlines, inabissatosi nell'Oceano Indiano, a largo delle isole Comore, con a bordo 153 persone, il 30 giugno 2009. Il rumore, spacciato per i pugni alla porta della cabina di pilotaggio e mixato abilmente con rumori e grida di fondo, è, in realtà, il suono del carrello del volo 626 che viene estratto pochi istanti prima dell'impatto. Le tracce audio sono evidentemente identiche.

- Audio fake [ LINK ]
- Audio originale: [LINK ]


ARTICOLI CORRELATI:

- Precipita velivolo commerciale sulle Alpi francesi: completamente falsa la versione ufficiale!
- L'inquietante incidente del volo 9525 della compagnia tedesca Germanwings. Che cosa è successo realmente?
- Germanwings schiantatosi sulle Alpi francesi: l'analisi del fattore altitudine induce ad ipotizzare che l'aereo sia stato abbattuto!

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martedì, agosto 18, 2015

La legge sono io



Per i magistrati la diffamazione non sussiste se questa è perpetrata dai cosiddetti scienziati. In questo caso trattasi di "diritto di critica".

E’ sacrosanto appellarsi all’interpretazione delle leggi, altrimenti si rischia di applicarle in maniera rigida, astratta, ma bisogna altresì dimostrare senso di assoluta equità. In caso contrario, la “giustizia” diventa arbitrio. Chi è chiamato a giudicare deve dimostrare saggezza, capacità di discernimento, imparzialità, prudenza: sono virtù ammirevoli in tutti; assolutamente necessarie nei magistrati. Ora, ci pare che siamo, invece, di fronte a rinvii a giudizio per lo meno avventati, ad archiviazioni discutibili e soprattutto ad un accanimento nei confronti non di chi diffama, ma di chi denuncia crimini gravissimi. Il tutto denota totale mancanza di prospettiva: infatti coloro che denunciano le malefatte di alcuni esponenti del sistema, si ritrovano con procedimenti penali a loro carico, mentre gli autori di reati ambientali e contro la salute (assieme alle coorti dei collusi, ossia i negazionisti-persecutori) possono continuare a delinquere liberamente. Si vede la pagliuzza e si ignora la trave: che oggi, a causa soprattutto della geoingegneria clandestina, una persona su due si ammali di tumore è un’inezia per gli italici (e non solo) tribunali, mentre un aggettivo riferito ad un disinformatore è un delitto di lesa maestà.

Ci auguriamo che nessun giudice in modo diretto o no debba mai constatare le conseguenze di tale disparità di trattamento. Auspichiamo che nelle corti siedano solo magistrati integerrimi, chiamati ad un compito difficile e di grande responsabilità, perché è scritto “Non giudicate e non sarete giudicati”.

Il file audio “La legge sono io” offre un piccolo, ma significativo saggio di quanto sin qui argomentato.


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domenica, luglio 05, 2015

I nostri servizi segreti sfornano un'altra "cagata pazzesca"!



L'intercettazione telefonica tra Maria Giulia Sergio e la madre: un altro falso dei nostri servizi segreti

Elementi tecnici

Fermo restando che il piano Kalergi prevede la distruzione dell'Europa tramite l'immigrazione incontrollata, la telefonata tra la figlia, Maria Giulia Sergio/Fatima e la madre è artefatta. Infatti la gamma di frequenze è completa e non presenta riduzione nello spettro dei bassi in nessuna delle quattro voci. Almeno una di queste dovrebbe avere una qualità tipica delle conversazioni che intercorrono via telefono, ove si nota sempre una preponderanza nelle frequenze medie ed una decurtazione di quelle basse.



Al minuto 10:12 della finta intercettazione si ode un urlo di una donna: è il grido di un personaggio che, nel videogioco GTA, è investito da un'automobile. I rumori di fondo, con il rombo dei motori e lo strepito femminile, sono dunque estrapolati da un noto videogioco e sovrapposti alla conversazione spuria.

Elementi linguistici e prosodici

La giovane, pur essendo di origini campane (Torre del Greco, secondo le fonti ufficiali), non ha neppure un'ombra di inflessione partenopea, mentre pronuncia in modo corretto, con gli accenti giusti e l'idonea aspirazione, parole arabe. Inoltre dice "dimocrazia", anziché "democrazia": questo errore dimostra che l'attrice non è italiana, ma araba. Ha notevole padronanza della lingua del Profeta, usa termini che i neo-convertiti all'Islam, anche quando ne sono a conoscenza, non sono in grado di scandire con tanta accuratezza.

Molti concetti sono sottolineati teatralmente, come in una farsa enfatica ad uso e consumo di fruitori ingenui. La madre, invece, ha un'inopinata cadenza pugliese. La recitazione non è il loro forte.

Conclusioni

Morale? Un falso (l'ennesimo) mal fatto dei servizi. Che cosa ci possiamo attendere da un regime che, con la cassa di risonanza di "giornalisti" decerebrati o asserviti al sistema, confeziona in modo spudorato falsificazioni tanto rozze pur di alimentare il cosiddetto "scontro di civiltà"? Queste frodi configurano istigazioni all'odio e procurato allarme. Complimenti!!!

Quindi... riepilogando... Dipendenti del Ministero della Giustizia e del Ministero dell'Interno sono attivi sulla Rete come persecutori e calunniatori per attaccare i fratelli Marcianò. Nel frattempo taluni Magistrati collusi processano i fratelli Marcianò, che hanno la condanna già decisa, mentre gli avvocati delle parti offese, organici alla setta negazionista, partecipano attivamente alle discussioni con i disinformatori protetti da certi settori della Magistratura telecomandata dai due Dicasteri. Intanto "servizi i segreti de noiartri" creano false flag (vedi false flag Palazzo Chigi 2013) ed intercettazioni telefoniche improbabili con improbabili napoletane con l'inflessione araba, mentre in sottofondo si sentono le auto, le moto e le urla di GTA. Insomma... un quadro davvero edificante!

Qui l'urlo del videogioco GTA estrapolato dal minuto 10:12 della finta intercettazione di Giulia Maria Sergio.

martedì, maggio 19, 2015

Attenti a quei due



Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, politico e filosofo austriaco (1894-1972)
Mario Draghi, Presidente della Banca centrale europea (1947-vivente)

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili). Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici. Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.

giovedì, maggio 07, 2015

Il tribunale di Imperia continua ad archiviare a mio danno, usando il trucco del fascicolo contro NOTI tramutato magicamente in fascicolo contro IGNOTI



Mi trovo ancora costretto a stigmatizzare quella che sembra ormai una consuetudine presso il Tribunale di Imperia: alcuni Pubblici Ministeri, infatti, tramutano immancabilmente le querele contro NOTI in una richiesta di archiviazione contro IGNOTI e così hanno più agio nell’archiviare senza tante storie. Tale procedura, oltre a risultare extra legem, conculca i diritti della parte lesa.

Rosario Marcianò

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martedì, maggio 05, 2015

Black Block e cittadini indignati facenti parte dello stesso disegno...



Guarda un po' chi fa capolino nella città meneghina, quella del Sindaco Pisascia... Francesco Sblendorio (componente del C.I.C.A.P. nonché attore...) , l'amico di Angelo Nigrelli (Wasp) è tra i cittadini milanesi di "Nessuno tocchi Milano"?

Il 19 agosto 2009 Francesco Sblendorio, noto sodale di Paolo Attivissimo, procacciatore di corsisti per il C.I.C.A.P. nonché attore... viene colto in flagrante mentre, in trasferta dalla Lombardia, scatta fotografie della nostra abitazione (violando la privacy), insieme con l'amico Wasp, al secolo Angelo Nigrelli di Sanremo, altro altro negazionista della geoingegneria clandestina.



Sblendorio, lo stesso disturbatore alla conferenza, sempre del 2009, a Milano, assieme ad altri noti esponenti della disinformazione e del C.I.C.A.P., ovviamente. Sblendorio, guitto che ha recitato diverse parti per scemeggiati della RAI ed è stato persino scritturato per qualche ruolo cinematografico.

Ora lo ritroviamo in prima fila tra i cittadini indignati organizzati al grido: "Sì EXPO, no black block" per "Nessuno tocchi Milano".
Spunta questo filmato in cui alcune persone "litigano" contro una manifestante 'No EXPO'. Il personaggio che ad inizio riprese urla ossessivamente "Prendi la spugna e vai a lavorare" è proprio Francesco Sblendorio...

Di certo è una pantomima a favore di telecamera e credo che questa dei cittadini 'spontanei' di Milano sia un'iniziativa filo-EXPO-europea di pseudo-sinistra. Infatti un altro bercia che l'EXPO è una cosa bella, che dà lavoro a tanti etc... Insomma frasi simil Renzi (che, come Sblendorio vedrebbe bene il TSO per chi parla di scie chimiche).

Chiaro come la luce del sole che sia i black block (che, guarda caso la Polizia non ha toccato, mentre pochi giorni dopo ha spaccato le ossa ad insegnanti che protestavano contro il caudillo...) sia i "cittadini indignati di Milano" sono ingranaggi dello stesso meccanismo governativo. Cossiga docet!

domenica, maggio 03, 2015

Mediaset continua a disinformare!

Recentemente anche i mefistofelici imbonitori dell'orribile ed inguardabile "Striscia la notizia" (Mediaset) hanno colto l'occasione per usare in modo abusivo ed illegale una sequenza del nostro documentario "Scie chimiche: la guerra segreta" (secondo 42). Il loro fine è quello di ingannare il pubblico, spacciando quegli sfregi che deturpano i nostri cieli per normali scie di condensazione. Ecco a che cosa serve la televisione oggi: a disinformare, a mentire, a nascondere le verità scomode.



I motori turbofan con high bypass in uso almeno dagli anni ‘70 del XX secolo non possono produrre scie di condensazione, poiché l'80% dell'aria che li attraversa non entra nella camera di combustione. Allo scarico quindi i gas incombusti sono relativamente freddi. Ciò implica che i propulsori attuali non possono in alcun modo generare scie di condensazione, visto che la condensazione dipende da una sensibile differenza di temperatura tra due ambienti.

Scarica il documentario "Scie chimiche: la guerra segreta da questo link.

Prenota il libro da qui.

Ricevi a casa la precedente pubblicazione (Scie chimiche: la verità nascosta - Le prove) da qui.



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domenica, marzo 22, 2015

Imminente l'uscita del libro "Scie chimiche: la guerra segreta"

Sarà disponibile a partire da maggio 2015 il volume “Scie chimiche: la guerra segreta”, i cui autori sono Rosario ed Antonio Marcianò. Il saggio è stato concepito come l'ampliamento dell'omonimo documentario di cui mantiene l'impianto: vi trovano così adeguato spazio gli argomenti che nella precedente produzione o erano stati esposti per sommi capi o talora trascurati per evidenti ragioni di durata. Si traccia in questo modo un quadro esauriente che travalica i confini della geoingegneria clandestina intesa come insieme di attività di intervento sui fenomeni atmosferici, per esplorare altri àmbiti non meno rilevanti, come lo snaturamento della biosfera, il controllo delle nazioni, i nessi con le politiche gestite da apparati sovranazionali etc.

Cogliamo l'occasione per ringraziare l'editore ed i suoi collaboratori che hanno creduto, sin dal principio, nel progetto nonché tutti i lettori, i cui contributi, segnalazioni, spunti hanno permesso di scrivere un'opera che è veramente agganciata ad esigenze divulgative scevre da ogni condizionamento.

Di seguito la presentazione della quarta di copertina.

"Con taglio oggettivo e per mezzo di una corposa documentazione, dopo aver inquadrato il problema, il libro si sofferma sulle varie sfaccettature della questione:

- il controllo del tempo e del clima
- le connessioni con le strategie militari e gli interessi economici
- le conseguenze sull’ambiente e sulla salute
- il ruolo della disinformazione e della propaganda

È stato privilegiato un approccio scientifico, ma questo non esclude una precisa volontà di denuncia accanto ad uno sprone nei confronti dei lettori a prendere coscienza del fenomeno.

Il testo si basa su ricerche pluridecennali sul tema che hanno condotto a conclusioni ormai inconfutabili.

L’osservazione e l’esperienza, come da metodo consolidato, hanno completato il mosaico".

"Scie chimiche: la guerra segreta" sarà disponibile entro maggio 2015 e può essere già prenotato su Macrolibrarsi.it da questo link.


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giovedì, marzo 05, 2015

Chi di lama ferisce... di lama perisce?



Breve resoconto dell'udienza del 4 marzo 2015, nella quale Class Meteo, Serena Giacomin e Massimo Della Schiava sono... parti "offese", mentre imputati (tanto per cambiare) sono i fratelli Marcianò. Come già qualcuno di voi saprà il nostro legale è indisponibile per gravi motivi di salute, per cui oggi interveniva un suo sostituto per richiedere il rinvio ad altra data. In quel frangente, però, abbiamo saputo che in cancelleria non risultava la revoca del precedente legale (avvenuta nell'agosto 2014 per mezzo di lettera raccomandata nonché P.E.C.). Tanto meno risultava formalizzato l'incarico del nuovo legale. Non è la prima volta che in cancelleria si vaporizzano scartoffie varie. In altre occasioni vennero persi fascicoli su cui fare opposizione, tanto per fare un esempio. Oggi, per via di questo... "problemuccio", poco ci è mancato che ci venisse assegnato un avvocato d'ufficio, ma avendo bene chiarito con il Giudice che la revoca del precedente era stata perfettamente formalizzata tramite P.E.C., i legali della controparte e le parti "offese" hanno dovuto rassegnarsi e non opponendosi al rinvio, l'udienza è stata differita al 30 novembre 2015. E' curioso come già fossero pronti i testimoni, giacché forse si era certi che comunque il processo sarebbe andato avanti comunque, grazie alla mancanza della formalizzazione dell'incarico al nostro attuale legale. Se la revoca del vecchio legale non fosse stata formalizzata con tutti i crismi, oggi i testimoni per l'accusa (ivi compreso il comandante della Polizia Postale Ivan Bracco) avrebbero potuto deporre. Certo è curioso come "il Fioba" si sia sobbarcato un viaggio da Firenze. Forse gli era stato assicurato che il processo si sarebbe svolto comunque? Il sospetto è legittimo.

Nota finale: all'uscita dalla sede del Tribunale di Imperia un giovane agente (Guardia di Finanza) addetto al controllo d'entrata ha restituito al Fioba un coltello a serramanico dall'impugnatura rossa ed una lama di almeno 6 cm. Certo che entrare in un Tribunale con un coltello è veramente il Massimo! [1]

[1] L’art. 4 L. 110/1975 punisce il porto di coltello senza giustificato motivo con le pene dell’arresto da un mese ad un anno e dell’ammenda da euro 50 ad euro 200. Se il fatto è lieve può essere irrogata la sola pena dell’ammenda. La misura minima della pena a seguito di rito alternativo è quella di gg. 14 di arresto ed euro 90 di ammenda. Solo euro 30 di ammenda se il fatto è lieve. La pena può essere sostituita dalle sanzioni sostitutive di cui alla legge 689/1981. Il porto di coltello in una riunione pubblica è punito con l’arresto da due a 18 mesi e con l’ammenda da euro 100 ad euro 1.600; la pena è raddoppiata se il coltello è usato al fine di commettere reati. Pena minima con rito alternativo è quella di gg. 27 di arresto ed euro 50 di ammenda.

La Cass. (mass. 25), ha affermato che nel caso in cui il porto è punibile solo con l’ammenda, trattandosi di fatto lieve, non è comunque consentita l’oblazione a norma dell’art. 162 c.p.

venerdì, febbraio 06, 2015

Gianni Lannes è un gatekeeper?

Tempo addietro Gianni Lannes decide per conto suo che UN MILIONE di cittadini si devono riunire tutti a Roma per protestare contro le attività di aerosol clandestine. Reputiamo l'idea bislacca ed anzi ci irrita il fatto di essere stati tirati in ballo, insinuando che, se non vi partecipiamo, significa che...

Pensiamo: "A che gioco gioca Lannes? Chi vuole delegittimare e perché? Cui prodest?". Oltre tutto l'indetto sit-in non ha ricevuto l'autorizzazione per opera della Prefettura.

Già mesi prima in un suo articolo, pubblicato sul blog "Su la testa", sembra si voglia avvalorare la tesi delle fantomatiche scie di condensazione e questo episodio comincia a far serpeggiare qualche sospetto in merito a chi realmente gestisce il blog di Gianni Lannes.

Successivamente a quegli strani eventi, il "giornalista investigativo" si rende protagonista di alcune dichiarazioni sopra le righe, nelle quali il target da screditare è sempre, guarda caso, Marcianò. Fingiamo di non capire e lasciamo correre. A metà maggio 2014, sempre sul blog "Su la testa", viene pubblicato un messaggio privato del Dottor Stefano Montanari, il quale, senza mezze misure e dopo essere scampato ad una nostra querela (fatta evaporare da qualche PM compiacente), spara a zero su Marcianò. Poi, come suo solito, Lannes nasconde la mano... cancella l'articolo ed anche in quel caso la cosa finisce lì. Lo ignoriamo. Per quale motivo, però, Lannes pubblica le spericolate asserzioni di Montanari? Forse perché così qualcuno le legge e si forma un'opinione errata...

Nel mese di giugno 2014, sempre volendo ignorare di aver compreso da che parte sta davvero Lannes, gli scriviamo e gli chiediamo se vuole partecipare, con un'intervista sul tema, alla realizzazione del documentario "Scie chimiche: la guerra segreta". Il Nostro non risponde nemmeno...

Poco tempo dopo la pubblicazione del documentario, Lannes denuncia un attentato incendiario a suo danno. Scopriamo tuttavia che un rogo si è verificato, ma in fiamme è andata una vettura di un esponente del comune in cui risiede il giornalista e le foto sono quelle di un sito web locale. Qualcosa non quadra. Fatto sta che il reporter rimuove l'articolo dal suo blog.

Ora costui annuncia ai quattro venti che è di prossima pubblicazione il volume, edito da "Arianna Editrice", "Scie chimiche: la guerra segreta". Il titolo è sin troppo simile a quello del documentario di "Tanker Enemy". Il motivo? Un'operazione di marketing? Lasciamo al lettore le ovvie conclusioni.

Ed ecco, signore e signori, che Gianni Lannes getta finalmente la maschera: il 5 febbraio 2015 pubblica il seguente scartafaccio, usando un nome di comodo (Giulio Bianchi), dal titolo inequivocabile:

"MARCIANO', MARCIASI': MARCIACHI?

Attenzione agli esperti da cameretta. In Italia, a parte i negazionisti delle scie chimiche, c'è qualche mister "so tutto io", che si arroga il diritto di monopolizzare l'argomento guerra ambientale. A parte il vittimismo conclamato ed esibito ad ogni giro di giostra, sul predetto argomento una premiata ditta le spara sempre più grosse. Questi novelli profeti da condominio sgomitano e sbraitano sempre più per un briciolo di notorietà. Recita l'adagio: "scherza con i fanti ma lascia stare i santi". A buon intenditore poche parole". E ora fuori dai piedi!"

Analizziamo il lessico del testo. Vediamo che in esso compaiono termini usati sino alla noia dalla disinformazione organizzata e questi sono: "cameretta", "premiata ditta", "vittimismo", "novelli profeti da condominio"...

Leggiamo che cosa scrive Task Force Butler al secolo Federico De Massis. Prendiamo un messaggio a caso inviatoci tra le centinaia di comunicazioni intimidatorie e persecutorie ed in cui, per conoscenza, sino dal 2011, è incluso il destinatario "Gianni Lannes".

"Eh sì, decisamente la puzza di merda che si alza dalla cameretta in quel di Sanremo sta appestando l'intera Europa".

Capito? Ora è chiaro un concetto: il blog "Su la testa" è un blog civetta e Gianni Lannes, di conseguenza è un gate keeper [1]. Non credete sia vero? Ne trarrete conferma dalle sue prossime reazioni e da quelle che, a tutti gli effetti, sono suoi collaboratori tra cui un personaggio di notevole peso.

[1] "Gatekeeper" significa letteralmente "guardiano del cancello": il vocabolo designa, nel lessico della comunicazione in Rete o più in generale dei media, un blogger, un autore, un giornalista che, fingendo di informare in modo obiettivo e con l'apparente intento di denunciare problemi scottanti, mescola abilmente menzogne e mezze verità per catturare il consenso di lettori ed attivisti. Dopo aver ottenuto consenso, pilota l'opinione pubblica verso pseudo-verità o la distoglie dai problemi veri per enfatizzare aspetti secondari. Il gatekeeper è una specie di pastore che lascia pascolare il gregge in un recinto un po' più ampio di quelli normali, illudendo le pecore di essere libere. Emblematico è il caso di Adam Kadmon, un ingannevole e fraudolento paladino di un'opposizione "voluta ed autorizzata dal sistema".


martedì, febbraio 03, 2015

"La chiave orgonica" è un sito civetta gestito dai disinformatori di Stato


Ennesima conferma che il sito "La chiave orgonica" è gestito dalla disinformazione organizzata di Stato. Sulla pagina degli imbecilli di turno, infatti, è stato pubblicato un falso scambio di messaggi privati: minacce mafiose abilmente confezionate da Federico De Massis alias Task Force Butler, di concerto con gli amministratori del ricettacolo di notizie false ed ingannevoli, "La chiave orgonica". Sono minacce che sono imputate, in perfetta malafede, al sottoscritto. Ci chiediamo dove siano gli agenti della Polizia postale e della Polizia giudiziaria. Come svolgono le indagini i Pubblici Ministeri che poi, immancabilmente, rinviano a giudizio il sottoscritto? Siamo di fronte a collusioni e non certo ad inefficienza.




giovedì, gennaio 29, 2015

Facebook: nuovo giro di vite a danno dell'informazione non controllata dai regimi occidentali

In molti si saranno chiesti per quale motivo ho cancellato il mio account Facebook. Com'era prevedibile gli sciacalli impegnati da anni nel contrasto al mio operato, ben infiltrati nei gruppi di ingenui attivisti, hanno dichiarato che il sottoscritto è "esaurito", "è stato minacciato e gli stato concesso un ultimatum di 24 ore", "si sente stretto nell'angolo" etc. Tutte balle! Mi ritengo un uomo libero e non sono più disposto a subire l'ennesima censura opposta dal regime, per cui ho deciso di non sottostare ad ulteriori compromessi.



D'altronde le piattaforme di condivisione dovrebbero avere l'unico fine di condividere, appunto le informazioni... quelle vere e non quelle decise sulla scrivania di qualche dirigente di Stato. Una volta perso questo fine ultimo, Facebook non è più utile e va abbandonato. Consiglio di seguire il mio gesto e di boicottare il Social notoriamente gestito e controllato da poteri forti e che ora getta definitivamente la maschera, calando l'ennesima ghigliottina sul collo della libertà d'espressione. Sui media asserviti di Stato, infatti leggiamo titoloni di giubilo come questo:

"Facebook contro bufale e notizie spazzatura

Continua la battaglia contro lo spam nel news feed di Facebook - Il 21 geannio 2015 l’azienda di Palo Alto ha annunciato oggi una serie di novità per il riconoscimento delle bufale che circolano sul social network. Basta dunque alle prove sull’esistenza degli alieni, alle scie chimiche o alla dimostrazione scientifica che Babbo Natale esiste. [...] Facebook interverrà per ridurne la visibilità e aggiungerà una piccola scritta sopra il link per avvisare che “molte persone segnalano che questa storia contiene informazioni inattendibili”. Non si tratterà di rimuoverli come avviene in caso di pornografia o di accuse razziste, bensì è una sorta di tutela per i “buoni” contenuti che meritano di acquistare visibilità a discapito dei link spazzatura".

E chiaro? In pratica la piattaforma di Zuckerberg è ora sotto il pieno controllo della disinformazione di Stato. In effetti già da alcune settimane si era evidenziata una netta diminuzione della interattività con le notizie pubblicate da Tanker Enemy sul social network e ciò dipendeva chiaramente dalla scomparsa delle "notizie scomode" dalle pagine del portale. Il sistema, semplicemente basato sulle segnalazioni degli "utenti" costituisce, in realtà, un regalo servito su piatto d'argento ai negazionisti di mestiere, anche definiti disinformatori o influencers, logicamente finanziati da lobbies potenti come le aziende OGM, del farmaco, della biotecnologia, chimiche, dell'industria militare etc. e dalla stessa Unione Europea che, solo l'altro anno ha stanziato altri tre milioni di euro per questa gentaglia. Anche il "Partito Democratico" non vuole essere da meno e nel 2014 ha arruolato nuovi "paladini della libertà d'espressione" con il dichiarato obiettivo di "contrastare le bufale propalate sulla Rete". In Italia non ci facciamo mancare niente e questo sporco lavoro è svolto con solerzia da individui noti, dei quali abbiamo già discusso in innumerevoli occasioni. Questi soggetti hanno quindi ora in mano un'arma micidiale ed a gioire, ovviamente, sono i loro compagni di merende: i giornalisti d'accatto delle testate finanziate dallo Stato con milioni di euro a perdere. Vi piace continuare a foraggiare con il vostro silente beneplacito questi infami? Sì? Bene! Benvenuti nella nuova era dell'informazione corretta, se è così che vi aggrada!

sabato, gennaio 24, 2015

Lanciano ti dà una mano

Nel provvedimento del Tribunale di Lanciano (Abruzzo) a firma del P.M. Dottoressa Rosaria Vecchi, il sottoscritto è avvisato di conclusione indagini in merito ad una supposta diffamazione a danno del meteorologo abruzzese Angelo Ruggieri. Su tale circostanza è bene evidenziare come i commenti contestati sono palesemente vergati da altro soggetto che si spaccia per lo scrivente. Non bisogna dimenticare nemmeno che la parte lesa è in rapporti di amicizia con diversi protagonisti di altri procedimenti imbastiti a carico di Rosario Marcianò. Omettiamo qui di elencarli tutti, poiché sono già noti...



E' necessario anche osservare come il famigerato Federico De Massis (residente a Pescara e fratello di Fabio, avvocato del foro di Pescara), alias Task Force Butler, sia perfettamente a conoscenza e nei dettagli di tale ultimo procedimento, così come degli altri sette, nonché di udienze che si sono tenute presso il Tribunale di Imperia. Udienze ex novo (e non quindi rinvii) delle quali né lo scrivente né il suo legale erano stati messi a conoscenza. Tuttavia De Massis Federico... lui ne era informato! Non dimentichiamo che questo soggetto è stato più volte querelato per diffamazione, calunnia, atti persecutori, minacce, sostituzione di persona, ma nessuna Procura si è mai degnata di perseguirlo e quindi di tutelare i querelanti e cioè Antonio e Rosario Marcianò. Esiste una disparità di trattamento che esige siano ristabiliti principi di equità.



Che cosa recita il provedimento del Tribunale di Lanciano? Si afferma che è stata lesa la dignità del querelante Angelo Ruggieri e che il sottoscritto è rinviato a giudizio per il reato di diffamazione. Poi, appena al di sotto del dattiloscritto si osserva un'interpolazione (non rispondente al vero) aggiunta a posteriori da persona che non si è firmata, per cui il documento è passibile di nullità. Di chi è la nota manoscritta? Per quale motivo non riporta a fianco la firma dell'autore della... "correzione" così come prescrive la legge? Per quale motivo il documento del P.M. Dottoressa Rosaria Vecchi reca una glossa non rispondente al vero? Infatti lo scrivente, nei fatti, non è recidivo e mai ha subito condanne definitive per diffamazione! Per quale motivo il Tribunale di Lanciano nella fattispecie non competente per territorialità [1], redige e registra un porovvedimento ufficiale con postille manoscritte non rispondenti al vero? Chi è il suggeritore? Fatemi indovinare... De Massis Federico? Ne siamo certi.

Come ben si comprende, qualcuno intende fermare Marcianò con le scartoffie, ma non ci riusciranno!



[1] Il Tribunale di Lanciano non è competente per territorialità, in quanto la sede dibattimentale va ricercata nel luogo più vicino a dove sarebbe stato commesso il reato. Competenza territoriale: è l'ultima ripartizione, operante dopo l'individuazione della materia, fra i vari distretti geografici. L'art.8 c.p.p. sancisce le regole per la determinazione del giudice territorialmente competente. Innanzitutto, è competente il giudice del luogo ove è stato consumato il reato. Se a causa del reato è morto qualcuno, però, competente è il giudice dell'avvenuta azione od omissione. Nel caso di reato permanente è competente in ogni caso il giudice del luogo in cui ha avuto inizio la consumazione, mentre nel caso di delitto tentato è competente il giudice dell'ultimo atto. L'art.9 soccorre i principi generali dell'8, qualora non sono determinabili i criteri d'individuazione: il giudice competente è innanzitutto quello dell'ultimo luogo noto in cui si è svolta parte dell'azione, e qualora non fosse comunque conoscibile, competente è il giudice della residenza, della dimora oppure del domicilio dell'imputato. Se anche in questo caso fosse impossibile risalire a un criterio, competente è il giudice della sede del PM che per primo ha iscritto la notizia di reato.


[2] - Recidiva - L’articolo 99 c.p. prende in considerazione una delle circostanze legate alla persona del colpevole. La norma prevede la cd. recidiva ovvero il fatto che il reo “dopo essere stato condannato per un delitto non colposo, ne commette un altro […]”.
Per la recidiva, il Codice prevede un aumento della pena in quanto tale circostanza evidenzia un possibile nesso con concetto di capacità a delinquere (art. 133 c.p.).

- Reiterata (art. 99 quarto comma c.p.) quando il nuovo reato è commesso da chi è già recidivo. In questi casi, l’Ordinamento prevede l’applicazione di un aumento della pena fino alla metà, se si tratta di recidiva semplice o fino a due terzi, se si tratta di recidiva aggravata specifica o infraquienquennale e da uno a due terzi, se commesso durante o dopo l’esecuzione della pena o nel tempo in cui il condannato si è sottratto volontariamente alla giustizia.

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lunedì, gennaio 19, 2015

La strana morte di Enrico Berlinguer

Enrico Berlinguer (Sassari 1922, Padova 1984) è il noto uomo politico italiano. Dopo aver aderito nel 1943 al Partito comunista, diventò segretario della sezione giovanile di Sassari. Deputato dal 1968, in quello stesso anno fu eletto vicesegretario del partito, allora diretto da Longo. Nel 1972 fu scelto come segretario del P.C.I. Nel 1973 lanciò la strategia del cosiddetto “compromesso storico”, ossia un accordo tra comunisti, socialisti e cattolici. Dopo il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro (1978) fu uno dei principali artefici del governo denominato di “solidarietà nazionale” (marzo 1978 - gennaio 1979). L’esecutivo, guidato da Andreotti, sancì l’ingresso del P.C.I. nella maggioranza parlamentare. Durante la sua segreteria, la formazione politica assunse un atteggiamento sempre più critico verso le decisioni assunte dall’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche. Di fronte alla corruzione dilagante, sottolineò l’importanza della questione morale. Il 7 giugno del 1984, durante il suo ultimo comizio, Berlinguer accusò un malore. Ricoverato in ospedale, morì il giorno 11 giugno.

Alcuni studiosi hanno messo in dubbio il motivo ufficiale del decesso, un ictus, ed ipotizzato che il leader politico possa essere stato vittima di una congiura. In particolare il Professor Rocco Turi, autore di un saggio intitolato “Storia segreta del P.C.I.”, ritiene che “attraverso corretti e tempestivi passaggi metodologici, forse Berlinguer avrebbe potuto avere salva la vita anche nel caso di un malessere provocato da cause diverse da quelle ufficiali. Ci fu un complotto?

Il volume del Professor Turi spiega come la morte di Berlinguer potrebbe avere un legame con la fine di Aldo Moro: “Entrambi lavoravano per realizzare in Italia il primo compromesso storico della storia repubblicana e probabilmente i servizi segreti dei Paesi dell’Est, e non soltanto loro, non riuscivano ad accettare che questo potesse accadere”.

A volte certe verità sono nascoste in plain sight, esibite ed occultate al tempo stesso... Non è il caso qui di avventurarsi in speculazioni su chi avrebbe avuto interesse ad eliminare Berlinguer: se penseremo all’internazionale dei servizi, non saremo molto lontani da una ricostruzione probabile. D’altronde lo stesso Moro fu nel mirino di potenti e sinistri apparati paragovernativi, anche se l’omicidio e l’uccisione furono addebitati in toto alle Brigate rosse, in realtà per lo meno infiltrate da strutture di “intelligence”.

Ci sembra, però, opportuno enucleare tre aspetti, oltre a quelli evidenziati dai giornalisti investigativi: questi elementi inducono a collocare la morte di Berlinguer nel novero dei numerosi omicidi politici.



• Nel discorso elettorale tenuto a Padova, Enrico Berlinguer menzionò la P2 di Licio Gelli. Evocare la famigerata loggia denota una conoscenza degli arcana imperii. E’ anche una denuncia del pernicioso ruolo rivestito da frange occulte nell'amministrazione della cosa pubblica.
• Il segretario del P.C.I. cominciò a sentirsi male, dopo aver sorseggiato, come sua abitudine, del whisky allungato con acqua: presumibilmente fu avvelenato e sappiamo chi è abituato ad usare pozioni letali per liberarsi di nemici e rivelatori. I sintomi che si manifestarono non sono quelli di un ictus, piuttosto sono riconducibili ad un avvelenamento.
• Il giorno in cui l’uomo politico italiano spirò è comunque siglato dall’usuale cifra. E’ quasi certamente una coincidenza, ma il numero 11 proietta un’ombra sinistra su questo come su molti altri oscuri accadimenti, anche di questi ultimi anni.

Sia come sia, Enrico Berlinguer, pur con tutte le tare delle ideologie e con i limiti che contraddistinguono l’azione delle élites, apparteneva ad una classe politica che non si occupava soltanto dei propri interessi. Vi sopravvivevano un’istanza etica, un’indipendenza di pensiero, una reale sollecitudine per il bene collettivo, sebbene all’interno di una condotta pragmatica e spesso contraddittoria. Per questa ragione qualcuno decise di neutralizzarlo. Oggi chi potrebbe progettare di sbarazzarsi, ad esempio, di Matteo Renzi, perfetto esemplare del pupazzo utile alla feccia mondialista per perseguire i suoi laidi scopi? Uno come Renzi, tra l’altro, non si può uccidere: quando non serve più, lo si smonta per buttarlo nel cassonetto dell’indifferenziata.

venerdì, gennaio 09, 2015

False flag parigino: il vero obiettivo era l'economista Bernard Maris?

A Parigi si recita a soggetto: il 7 gennaio 2015 un commando, che sembra provenire da un b-movie, irrompe nella sede di una pubblicazione "satirica" per sparare all'impazzata contro i redattori. Lo Stato, per mezzo dei suoi servizievoli servizi, colpisce ancora...



Siamo alle solite. I regimi occidentali intendono a tutti i costi arrivare ad un conflitto generalizzato che coinvolga Islam da una parte e "paesi democratici" dall'altra. Così confezionano l'ennesimo atto terroristico da mostrare ad una popolazione sempre più rimbambita, incapace di distinguere tra finzione cinematografica d'accatto e realtà e quindi facilmente manipolabile. Basta una sparatoria "fortuitamente" ripresa da un testimone di passaggio (immagini mosse e di scarsa qualità, come al solito...) ed il gioco è fatto. Si mostra la "violenza inaudita degli integralisti islamici" e si fomenta l'odio, oltre che la paura. Tutto questo... domandatevi, a chi serve? Chi può ottenere vantaggi da queste sceneggiate che si ripetono con sempre maggiore frequenza? Il risultato? Più controllo oppressivo sui cittadini e, magari, una bella guerra contro un altro "Stato canaglia", magari ricco di giacimenti petroliferi...

Ora si parla di 12 vittime (all'inizio il simbolico numero era 11, come "Arrondissement 11", Undicesimo distretto etc.) e tra queste l'economista della Banque de France Bernard Maris che, guarda caso, aveva recentemente dichiarato:

“Tutti i paesi europei dovranno prima o poi rassegnarsi a cancellare parte del loro debito pubblico. Bisogna rinegoziarlo quando supera il 60% del PIL per potere rispettare di nuovo i criteri di Maastricht. I creditori e quindi le banche dovranno chiaramente fare uno sforzo importante. Anche i grandi paesi come Germania e Francia. E’ l’unico modo per consentire agli Stati dell’eurozona di rilanciare l’economia. Senza crescita non riusciranno ad affrontare il debito pubblico, come è successo ai paesi africani per diversi decenni, rimborseranno per l’eternità un debito che soffocherà l’Europa.

E’ pertanto l’unico modo per evitare anni di ristagno dell’economia come in Giappone o nel Portogallo. L’unico modo anche per evitare un grosso crollo del potere di acquisto delle famiglie e dei conflitti sociali principali. La scelta della Germania rovinerà anche la sua economia a lungo termine. Non è un circolo virtuoso ma un circolo vizioso. Preferisce ridurre il livello di vita dei tedeschi pur di essere competitiva. Questa politica come quella della Costa D’Avorio negli anni ’60, si chiama la “crescita che impoverisce”.



Si è deciso quindi di eliminare un personaggio scomodo? E' probabile che il reale obiettivo fosse lui e non certo i vignettisti di una rivista che ormai vendeva tante copie da contarle sulle dita di una mano. Quindi la mente non è islamica, come si può ben comprendere! Ovvio che, però, quest'occasione ghiotta è stata sfruttata per proseguire la campagna anti-Islam cominciata con il false flag del giorno 11 settembre 2001. Allora furono sacrificati oltre 3000 cittadini inconsapevoli ed inermi per sferrare l'aggressione contro il Medio Oriente, spacciata per "esportazione della democrazia". E sappiamo come è finita.

Di là delle numerosissime incongruenze di questa operazione dei servizi come il fatto sconcertante che i "terroristi" se ne vadano in giro con i documenti di identità addosso e che poi li lascino "sbadatamente" in auto, soffermiamoci sulle immagini inizialmente mostrate dai media di regime senza tagli e che poi, via via, sono state tagliuzzate qua e là, visto che qualche sospettuccio potevano farlo venire anche al più rincoglionito e disattento spettatore.

Parliamo del presunto omicidio dell'agente di Polizia. Nessun apparente rinculo del fucile, niente sangue (l'uomo era già stato "ferito" alla gamba per giunta!), suono e fumo che sembrano uscire da qualcosa (una pistola a penna?) in mano all'attore a terra (è proprio la mano, non il fucile, a subire un rinculo), il fumo non allineato con la canna del fucile, la testa che si accascia comodamente in direzione opposta allo "sparo" (la versione ufficiale è che il colpo è stato dato alla testa) etc.


Il video in versione MP4 è scaricabile da qui.

Inoltre osservate come il figurante a terra si gira agilmente su sé stesso per ben tre volte in attesa del finto terrorista. Inizialmente si volta dal lato dei finti jihadisti, per verificare quando uno di loro arriva a dargli il "colpo di grazia". Quando si accerta che stanno arrivando, si gira di spalle e prepara la piccola pistola che ha in mano (si noti la fiammata e quindi il fumo provenire dalla mano sinistra). Tracce di sangue di una precedente ferita sul selciato? Zero. Testa fracassata a seguito del colpo devastante del fucile mitragliatore AK47? Zero. In tutta evidenza il guitto spara verso il selciato, coordinato con l'arrivo del suo complice che simula di finirlo. Risultato: sceneggiata ad uso e consumo dei media ufficiali che, in collaborazione con i servizi, architettano un false flag addirittura peggiore di quello orchestrato davanti Palazzo Chigi dal Governo Letta nel 2012.

Singolare è il fatto che anche in quest'ennesima pantommima una diretta televisiva mira a ripetere il successo dell'inside job datato 11 settembre 2001 e non importa se veramente siano state compiute delle stragi. L'importante è atterrire.

Intanto la "realtà" disegnata dai giornali e televisioni main stream è sempre quella che fa più comodo agli artefici di quest'ultima tragica farsa, mentre la verità è occultata con l'eliminazione dei video scomodi, in barba a quella che sarebbe una battaglia per il diritto d'opinione, minacciato dalla violenza di terroristi islamici in libera uscita per le strade di Parigi.

Questa storia funziona come per la questione delle "scie chimiche". Infatti i giornalisti non sono "idioti che non capiscono", ma collaborazionisti che recitano la loro parte.

AGGIORNAMENTO:

Le immagini che riprendono la finta uccisione dell'agente (un attore) sono state registrate precedentemente al 7 gennaio 2015. La prova è sempre stata in bella vista! Infatti, nel video realizzato dal tetto di un edificio che si trova nel quartiere dove sono avvenuti i "fatti", si nota che sta piovendo (è quanto è stato anche dichiarato dai media). Invece le immagini successive, relative alla "morte" del police man, mostrano asfalto ed auto perfettamente asciutti! Ciò attesta che la sequenza venduta ai media di regime come atto scellerato e crudele di due "terroristi islamici" è uno sceneggiato registrato giorni prima, con la strada chiusa al traffico, quindi senza testimoni scomodi (automobilisti e passanti).

Partecipa alla discussione qui.

lunedì, gennaio 05, 2015

Il Servizio Segreto uccide; la Polizia e la Magistratura NON indagano


Minacce ricevute da un anonimo che anonimo non è e che è strettamente legato ad apparati governativi. Queste manifestazioni di inaudita violenza verbale, cattiveria spropositata, disprezzo per la vita altrui e che non sono in alcun modo perseguite, sebbene siano denunciate da anni, sono la granitica dimostrazione che forze dell'ordine, magistratura e governo sono tutt'uno con le gang stalkers imperversanti sulla Rete ed altrove.



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