Il 24 gennaio 2018 si è tenuta l'udienza preliminare presso il Tribunale dell'inquisizione di Imperia. Si tratta dell'ennesima scemeggiata per la bolsa regia dall'agente governativo Federico De MassisaliasTask Force Butler a danno di Rosario Marcianò. Udite udite! La "parte lesa" è l'avvocatessa Paola Sala, legale della famiglia Nigrelli-Wasp, già salita agli onori delle cronache per aver incassato una condanna truffaldina a carico sempre di chi scrive. L'avvocatessa Sala, già denunciata presso la Procura di Torino, competente per i tribunali liguri, indulse a suo tempo in amabili conversazioni con il persecutore e calunniatore storico, Federico De Massis (Chicco lo smilzo per gli amici) e soci. Come non citare i querelati (ma tutto è stato insabbiato) Lorenzo Bertoni, militare di marina, radarista o il geologo Aldo Piombino, Massimo Della Schiava (il Fioba), geologo, anche costoro impegnati in ameni colloqui con la dottoressa Sala, proprio su Facebook, nelle pagine di Task Force Butler e nel gruppo "le scie chimiche sono una cazzata (sic)". Non vi mostro tutti i raffinati screenshot, che d'altronde sono stati posti all'attenzione del Giudice che deve decidere per il rinvio a giudizio, ma fidatevi... l'avvocatessa Sala non era considerata un'estranea da De Massis e compagni di merende. Anzi! Tant'è che qualcuno in Procura dovrà spiegarci come il nostro longilineo eroe fosse in anticipo in possesso di informazioni particolareggiate proprio sul procedimento in cui la legale Sala era impegnata nel "tutelare" il buon nome (noblesse oblige) della famiglia Nigrelli... figlio e nuora del famigerato coprolalico Wasp!
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Correva l'anno 2012, allorquando, su querela di parte della famiglia Wasp-Nigrelli-Selvini, fui rinviato a giudizio per il supposto reato di "diffamazione". Nel provvedimento era già presente (aggiunta a penna) la nota "con recidiva reiterata", proprio come nel caso della controversia Ruggeri vs Marcianò in quel di Lanciano. Ciò risulta ancora più inverosimile, visto che all'epoca non si erano mai svolte udienze di alcun genere a carico di chi scrive e non erano state pronunciate condanne, tanto meno per lo stesso reato (diffamazione). In tutta evidenza, per dirla come osservava il compianto avvocato Fabrizio Spigarelli, qualcuno aveva funto da suggeritore dell'interpolazione.
In definitiva, come non esistevano precedenti penali allora, così non ne risultavano al momento dell'incredibile sentenza di condanna nel processo gestito dal Giudice Dott. Domenico Varalli, già ricusato presso la Corte di Appello di Genova per una serie di violazioni del c.p.p. proprio nel processo in oggetto. Costui, considera illecitamente la recidiva-reiterata come fatto reale, al fine di non considerare la prescrizione (già avvenuta) e per definire una condanna con le aggravanti. Precedenti penali inventati di sana pianta, ma indispensabili per irrogare una pena severa all'"imputato" Marcianò. Il processo è in tutta evidenza nullo e la sentenza va stracciata.
Recidiva:
L’articolo 99 c.p. prende in considerazione una delle circostanze legate alla persona del colpevole. La norma prevede la cd. recidiva ovvero il fatto che il reo “dopo essere stato condannato per un delitto non colposo, ne commette un altro […]”.
Reiterata (art. 99 quarto comma c.p.) quando il nuovo reato è commesso da chi è già recidivo. In questi casi, l’Ordinamento, prevede l’applicazione di un aumento della pena fino alla metà se si tratta di recidiva semplice o fino a due terzi se si tratta di recidiva aggravata specifica o infraquienquennale e da uno a due terzi se commesso durante o dopo l’esecuzione della pena o nel tempo in cui il condannato si è sottratto volontariamente alla giustizia.
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Nel 2013, da un'indagine investigativa spuntò il nome del referente di Federico De Massis, il persecutore di Stato che imbastisce i procedimenti penali a danno di Rosario Marcianò. Certificati penali falsi, precedenti inventati, informazioni di prima mano partono dalla Procura di Imperia e finiscono direttamente tra le grinfie della disinformazione di Stato. Sono stalkers manovrati e protetti dal Ministero della Giustizia! Ecco chi gestisce i negazionisti governativi. Ecco chi manovra i burattini delle Procure italiane. Ecco chi decide chi deve essere perseguito illegalmente! Ecco chi inventa recidive che non esistono!
Paolo Antinucci, archivio centrale dello Stato, Ministero della giustizia
REPARTO II - TABELLE GIUDIZIARIE
DIPENDENZA : UFFICIO II - STATUS GIURIDICO ED ECONOMICO
ORGANO : MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero della Giustizia. Reparto II - Tabelle giudiziarie
68852077 Fax 39 06 68897418 email
Paolo Antinucci (giustizia.it)
Competenze
Attività istruttoria e predisposizione dei provvedimenti relativi alle tabelle di composizione tabelle infradistrettuali e tabelle feriali degli uffici giudicanti Predisposizione di schemi di risposta alle interrogazioni ed interpellanze parlamentari in materia di status giuridico ed economico dei magistrati ordinari ed onorari.
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