L'interrogazione di Nieddu...
NIEDDU. – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio, della difesa, della salute e dei trasporti. – Premesso che: sono rilevabili a quote diverse nel nostro spazio aereo scie persistenti di natura non determinata, denominate dagli organi di stampa e da associazioni specializzate con il termine di chemtrails; in particolare negli ultimi mesi sui cieli della Sardegna, specialmente nelle giornate limpide, sono state notate da parte della popolazione residente, creando una forte preoccupazione ed apprensione, scie conseguenti ad un intenso traffico di aerei non identificati i quali percorrono rotte non convenzionali; tali scie intersecandosi tra loro generano una sorta di reticolato, non si dissipano subito, come accade normalmente, ma sfaldandosi si allargano e lentamente si espandono formando un manto nuvoloso che interessa un’area molto vasta; ambienti scientifici internazionali avvalorerebbero la tesi che si tratta di scie contenenti sostanze nocive per la salute dei cittadini; alcuni studiosi sostengono, peraltro, che tutto cio` sarebbe l’effetto di specifiche sperimentazioni per verificare o provocare mutamenti climatici, altri ancora pensano a possibili utilizzi militari, per la presenza consistente, nelle zone sottoposte a monitoraggio, di silicio e materiali di altra natura, l’interrogante chiede di sapere: se il fenomeno sia oggetto di rilevazione o di studio per la parte dicompetenza di ciascun dicastero; se i Ministri in indirizzo interessati siano già in possesso di dati o ipotesi che possano in qualche modo far luce sul fenomeno; se si ritenga opportuno fornire spiegazioni sulle conseguenze che le scie chimiche rilasciate dagli aerei possano avere sulla salute dei cittadini, nonche´ chiarire se negli ultimi mesi siano stati autorizzati piani di volo sulla regione Sardegna per scopi riconducibili alla materia in oggetto.
(4-00053) Senato della Repubblica – 149 – XV LEGISLATURA
8ª Seduta Assemblea - Allegato B 13 giugno 2006
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/209244La risposta all'interrogazione dell'on.le Pecoraro Scanio...
"Le scie nei cieli? Solo scarichi di aerei, vapore acqueo cristallizzato. Nessun pericolo". Parola di Pecoraro Scanio, ministro dell'ambiniente che ha risposto ad un'interrogazione del senatore DS Nieddu. L'allarme nell'isola aveva determinato la creazione di osservatori permanenti del fenomeno e richieste di chiarimenti.
La risposta del comitato sardo contro le scie chimiche, non si è fatta attendere...
Il Comitato Sardo per la Sensibilizzazione sulle Scie Chimiche è nato qualche mese fa per iniziativa di alcuni cittadini preoccupati dall’aumento improvviso ed esponenziale del numero dei velivoli nel cielo della Sardegna, le cui scie persistenti trasformano il cielo in una scacchiera e rapidamente si espandono fino a oscurare il sole. Entrati in contatto con altri cittadini italiani ci siamo resi conto che il fenomeno è diffuso dappertutto, in particolare in quelle nazioni che aderiscono alla NATO. Ma nessuna idea “cospirazionista” ha mosso il nostro tentativo di capire se sia bene o male ciò che avviene sulle nostre teste. Vogliamo solo conoscere la verità e se ci sono conseguenze per la salute delle persone e degli ecosistemi. In questi mesi abbiamo cercato di dare una base scientifica a domande e risposte. Tra noi ci sono ingegneri aeronautici, medici, esperti di meteorologia, dottori in scienze ambientali. Abbiamo incontrato molte persone preoccupate per un fenomeno che dal 2000 si era verificato sporadicamente, ma che dal 2005 si è presentato in maniera massiccia. Da tutta la Sardegna ci sono giunte testimonianze inequivocabili. Ma il Ministro dell’Ambiente della Repubblica Italiana, molto ben informato, ci dice che “non sembrano esserci state particolari attività sui cieli della Sardegna”. Lo può dire lui che non ci vive? È il parlamentare sardo Gianni Nieddu che ha fatto l’interrogazione, non un lombardo. Ci dispiace contraddire il Ministro e la sua Letteratura Scientifica, ma tra i siti internet che dileggia ce ne sono alcuni davvero seri e molto ben fondati scientificamente. Basta avere il senso del dovere di informarsi. È davvero incredibile che senza alcuna dimostrazione delle argomentazioni esposte, scriva di “presunti episodi di scie chimiche che in realtà sono comuni scie di condensazione”. Che prove ha? Noi possediamo foto, immagini dal satellite, video, testimonianze, analisi sullo stato di salute delle persone, dell’aria, dell’acqua. Perché noi non parliamo di normali aerei di linea, e ne abbiamo le prove, piuttosto di decine e decine di aerei cisterna che attraversano il cielo di qualsiasi parte della Sardegna la notte e il giorno, inverno ed estate. O il Ministro non ha tempo per dedicarsi al problema oppure la sua risposta ha un altro scopo. Magari quella di velare gli occhi ai sempre più numerosi scrutatori del cielo… Perché c’è una profonda superficialità nel dire che “non si può escludere che il combustibile e i tipi di motore possano concorrere a…”: allora ci dica il Ministro quali sono i motori e quali i combustibili che noi non conosciamo, e che generano questi scie che lui chiama “di condensazione”. Non osiamo pensare altrimenti, ma prima dell’utilizzo di un nuovo combustibile (con l’eventuale aggiunta di additivi) non dovrebbero essere eseguite tutte le analisi post-combustione per monitorare la presenza di residui nocivi, senza rinviare a futuri e complessi studi?
Ma passiamo alle basi scientifiche. Quelli della NASA e dell’EPA, non noi, affermano che una scia di condensazione (contrail), si può formare solo in presenza di determinate condizioni fisico-chimiche: 1)Temperatura inferiore a - (meno) 40° C. (all’incirca una quota di volo non inferiore agli 8000 m); 2) Umidità relativa intorno al 75%. Se le due condizioni si verificano insieme i gas combusti caldi, che fuoriescono dai motori dell’aereo, subiscono il fenomeno della condensazione o sublimazione (passaggio di stato da vapore acqueo ad acqua o ghiaccio), provocando una scia che può durare da 50 sec a 2 min. Qualche rara volta dura di più. Questo è scientifico. Ma i “nostri” aerei volano a quote molto inferiori agli 8000 m, rilasciando scie che creano nubi fibrose, molto diverse da quelle naturali, che persistono per tutta la giornata. Che scie sono? Esigiamo una spiegazione scientifica dal Ministro, senza “potrebbe essere”, o “non si può escludere” o “l’interpretazione più plausibile”. Vogliamo certezze. Ci spieghi il Ministro come è possibile che di due aerei che volano all’incirca alla stessa quota e nelle stesse condizioni fisico-chimiche (e ne fotografiamo ogni giorno), uno rilasci la scia mentre l’altro no? Se fosse normale scia, o la rilasciano entrambi o nessuno! Ma noi siamo i cospiratori perché pensiamo che siano in corso esperimenti sul clima all’insaputa della popolazione. È noto che i tentativi condotti in Israele “inseminando” le nubi con lo ioduro d’argento per generare piogge artificiali, sono stati abbandonati da oltre 30 anni. Ma ben altri e più pericolosi esperimenti sono in atto per il controllo del clima (vedi U.S. Senate Bill 517 e U.S. House Bill 2995 del 2006), già denunciati il 14 Gennaio 1999 dal Parlamento Europeo, con una relazione sul sistema denominato H.A.A.R.P. del governo degli Stati Uniti, a cui, per molti versi - scientifici - le scie chimiche sono collegate. Invitiamo allora il nostro Ministro dell’Ambiente ad evitare d’esporre ingiustificate critiche ai siti web, che hanno solo il merito di aver messo in evidenza il fenomeno, e a collaborare con i cittadini per dare informazioni sicure a coloro che rappresenta. Noi non siamo visionari e non vogliamo perdere tempo: ogni giorno lottiamo contro la disinformazione e l’omertà, per la salute di tutti, una battaglia che noi non abbiamo voluto, costretti da qualcuno che ha un progetto segreto e - a questo punto osiamo pensare - pericoloso, se addirittura un Ministro della Repubblica cerca di evitarlo in maniera così sbrigativa.
Il Comitato Sardo di sensibilizzazione sulle scie chimiche
http://www.sciesardegna.itAnche Alessandro Delitala si è espresso sulle scie chimiche, definendole una bufala...
Come si fa a chiedere un parere ad un climatologo che è direttore del progetto WERMED (Weateherrouting dans la Mediterranee Occidental).
Per questo programma sono stati stanziati 1.773.954 euro nell'ambito di Interreg IIIB Medoc: 1.100.00 euro derivano dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, 674 mila da fondi di ciascuna nazione partecipante e 92.000 da fondi propri dei partners. Capofila del progetto è il Consorzio Interuniversitario per la Fisica dell'Atmosfera e delle Idrosfere (CINFAI), mentre la Regione Sardegna ospiterà la direzione di progetto grazie ad un budget regionale di oltre 356 mila euro e con il 20% delle risorse assegnate.
Fondi europei, regionali, statali: potrà mai essere obbiettivo un tale individuo?
Questa dovrebbe essere la sua mail:
wermed@tiscali.itLa email inviatagli da un iscritto al forum di sciechimiche.org (gurzo)...
Egregio Sig. Delitala, le scrivo in merito alle sue dichiarazioni rilasciate al quotidiano "La Nuova" del 18 novembre 2006, in merito al fenomeno delle scie chimiche. Mi spiace constatare che un altro climatolgo (non si preoccupi, è in buona compagnia), esprime giudizi sommari senza evidentemente conoscere la materia. Dato il suo ruolo dovrebbe sapere che secondo le definizioni tratte da pubblicazioni di enti come EPA ( US Environmental Protection Agency) o FAA ( Federal Aviation Administration), queste scie si formano soltanto dagli 8.000 metri in su, con temperature inferiori ai -40°C ed umidità relative non inferiori al 70%. Lei afferma che le condizioni favorevoli sono le basse temperature: mi spieghi un pò che temperature c'erano quest' estate ad altitudini notevolmente inferiori agli 8000 metri, tanto da poter distinguere nitidamente la forma e il tipo di aereo irroratore.
Asserisce anche che non si tratta di operazioni di manipolazione del clima (mi trova parzialmente d'accordo); mi stupisce(?) il fatto che non conosca quante interventi sono stati fatti nel corso degli anni per tentare di arginare il tanto declamato "Riscaldamento Globale", irrorando le nubi con sostanze chimiche per creare una barriera ai raggi solari. Altresì sono stati prodotti numerosissimi brevetti con metodologie dettagliate al raggiungimento dello scopo. Sono tentato di metterle a disposizione tutto questo materiale, ma temo che sia tempo perso. Se crede, si documenti attentamente, visto il ruolo che ricopre avrà un accesso facilitato a qualsiasi documentazione. Per noi poveri cristi, ci restano i documenti pubblici degli enti preposti a questa materia reperibili in rete.