La notizia proviene dall'agenzia di stampa bloomberg - articolo di Simeon Bennett - Traduzione di Corrado, ricerche Giuditta.
24 novembre 2009 - Bloomberg - Adrian Gibbs, il virologo che a maggio ha affermato che il virus dell'influenza suina poteva essere fuoriuscito da un laboratorio, ha pubblicato le sue ricerche oggi, alimentando nuovamente la discussione sulle origini del virus pandemico.
Il nuovo ceppo di H1N1 che è stato scoperto in Messico e negli Stati Uniti ad aprile, può essere il risultato di tre ceppi provenienti da tre continenti che hanno scambiato i loro geni in un laboratorio o in un'azienda produttrice di vaccini, hanno scritto Gibbs ed altri collegahi australiani sul Virology Journal. Gli autori hanno analizzato la composizione genetica del virus ed hanno trovato che la sua origine si potrebbe spiegare molto più semplicemente con un intervento umano che con una coincidenza avvenuta in natura.
Il loro studio pubblicato in un giornale scientifico gratuito online, revisionato da altri scienziati, fa seguito al dibattito di sei mesi fa, quando Gibbs chiese all'Organizzazione Mondiale della Sanità di considerare tale ipotesi. Dopo avere controllato l'iniziale studio di tre pagine di Gibbs, l'OMS e le altre organizzazioni hanno concluso che il virus pandemico si fosse originato naturalmente e non in un laboratorio.
“E' importante che venga individuata l'origine del nuovo virus se vogliamo evitare future pandemie piuttosto che semplicemente cercare di minimizzane le conseguenze dopo che sono emerse” hanno affermato oggi Gibbs ed i colleghi John Armstrong e Jean Downie in uno studio di otto pagine.
Gibbs e Armstrong sono professori emeriti dell'Università Nazionale Australiana di Canberra e Downie è un professore affiliato al Centro per le Malattie Infettive e per i Servizi di Laboratorio di Microbiologia dell'Ospedale Westmead di Sydney, secondo quanto viene citato nello studio.
Mentre l'esatta origine del nuovo ceppo di H1N1 è un mistero, la loro ricerca ha “sollevato molte nuove questioni” hanno affermato. Gli autori hanno confrontato la composizione genetica dei ceppi influenzali registrati nell'archivio (ad accesso libero) di Genbank ed hanno trovato che il progenitore più vicino del virus pandemico è diffuso tra i maiali.
La spiegazione più semplice
Mentre gli uccelli migratori possono avere agito come canale per la loro convergenza, l'intervento umano per metterli assieme [i geni dei tre differenti virus] è “di gran lunga la spiegazione più semplice” ha affermato oggi Gibbs in un'intervista telefonica.
Gibbs, nel corso dei suoi 39 anni di carriera all'Università Nazionale Australiana, è stato autore o co-autore di più di 250 pubblicazioni scientifiche sui virus, la maggior parte delle quali si riferiscono al mondo vegetale, secondo le informazioni biografiche del sito web dell'università.
“Conoscendo Adrian Gibbs, egli deve averci pensato in maniera perfettamente logica ed è arrivato a tale conclusione” ha affermato Lance Jennings, un virologo clinico dei Laboratori Sanitari di Christchurch (Nuova Zelanda) in un'intervista telefonica. “Tocca a qualcun altro cercare di confermare o di confutarlo.”
Potete contattare chi ha scritto questo articolo: Simeon Bennett Singapore sbennett9 [at] bloomberg.net.
Articolo correlato: Medimmune Patented H1N1 Swine Flu Virus Back in 2008
24 novembre 2009 - Bloomberg - Adrian Gibbs, il virologo che a maggio ha affermato che il virus dell'influenza suina poteva essere fuoriuscito da un laboratorio, ha pubblicato le sue ricerche oggi, alimentando nuovamente la discussione sulle origini del virus pandemico.
Il nuovo ceppo di H1N1 che è stato scoperto in Messico e negli Stati Uniti ad aprile, può essere il risultato di tre ceppi provenienti da tre continenti che hanno scambiato i loro geni in un laboratorio o in un'azienda produttrice di vaccini, hanno scritto Gibbs ed altri collegahi australiani sul Virology Journal. Gli autori hanno analizzato la composizione genetica del virus ed hanno trovato che la sua origine si potrebbe spiegare molto più semplicemente con un intervento umano che con una coincidenza avvenuta in natura.
Il loro studio pubblicato in un giornale scientifico gratuito online, revisionato da altri scienziati, fa seguito al dibattito di sei mesi fa, quando Gibbs chiese all'Organizzazione Mondiale della Sanità di considerare tale ipotesi. Dopo avere controllato l'iniziale studio di tre pagine di Gibbs, l'OMS e le altre organizzazioni hanno concluso che il virus pandemico si fosse originato naturalmente e non in un laboratorio.
“E' importante che venga individuata l'origine del nuovo virus se vogliamo evitare future pandemie piuttosto che semplicemente cercare di minimizzane le conseguenze dopo che sono emerse” hanno affermato oggi Gibbs ed i colleghi John Armstrong e Jean Downie in uno studio di otto pagine.
Gibbs e Armstrong sono professori emeriti dell'Università Nazionale Australiana di Canberra e Downie è un professore affiliato al Centro per le Malattie Infettive e per i Servizi di Laboratorio di Microbiologia dell'Ospedale Westmead di Sydney, secondo quanto viene citato nello studio.
Mentre l'esatta origine del nuovo ceppo di H1N1 è un mistero, la loro ricerca ha “sollevato molte nuove questioni” hanno affermato. Gli autori hanno confrontato la composizione genetica dei ceppi influenzali registrati nell'archivio (ad accesso libero) di Genbank ed hanno trovato che il progenitore più vicino del virus pandemico è diffuso tra i maiali.
La spiegazione più semplice
Mentre gli uccelli migratori possono avere agito come canale per la loro convergenza, l'intervento umano per metterli assieme [i geni dei tre differenti virus] è “di gran lunga la spiegazione più semplice” ha affermato oggi Gibbs in un'intervista telefonica.
Gibbs, nel corso dei suoi 39 anni di carriera all'Università Nazionale Australiana, è stato autore o co-autore di più di 250 pubblicazioni scientifiche sui virus, la maggior parte delle quali si riferiscono al mondo vegetale, secondo le informazioni biografiche del sito web dell'università.
“Conoscendo Adrian Gibbs, egli deve averci pensato in maniera perfettamente logica ed è arrivato a tale conclusione” ha affermato Lance Jennings, un virologo clinico dei Laboratori Sanitari di Christchurch (Nuova Zelanda) in un'intervista telefonica. “Tocca a qualcun altro cercare di confermare o di confutarlo.”
Potete contattare chi ha scritto questo articolo: Simeon Bennett Singapore sbennett9 [at] bloomberg.net.
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