venerdì, dicembre 27, 2013

Gianni Comoretto: "Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo..."

Le scie di condensazione secondo lo "scienziato" di Arcetri Gianni Comoretto

Lo "scienziato" Gianni Comoretto si cimenta in una grottesca e tragicomica arrampicata sugli specchi, prendendosi beffa delle più basilari leggi della fisica, con un delirio del genere: "Gli aerei moderni hanno turbine che sono più efficienti... consumano meno carburante. Questo qui fa sì che le scie si formino più facilmente, perché gli scarichi sono più freddi. "... "L'umidità dell'acqua si aggiunge all'umidità della scia e la ingrossa. La ingrossa anche di mille volte. Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo e quindi lo scarico è più freddo e quindi si ghiaccia più facilmente"... "Un aereo brucia la benzina (non era il kerosene? - n.d.r.) che gli serve ad andare, produce acqua ed anidride carbonica"... "queste robe qui... contengono migliaia di tonnellate d'acqua"...



Biological And Health Effects Of Exposure To Kerosene-Based Jet Fuels And Performance Additives

Authors: Glenn Ritchie a; Kenneth Still b; John Rossi III b; Marni Bekkedal b; Andrew Bobb b; Darryl Arfsten b
Affiliations: a Geo-Centers, Inc., Wright-Patterson Air Force Base, Ohio, USA.
Naval Health Research Center Detachment-Toxicology, Wright-Patterson Air Force Base, Ohio, USA.

Over 2 million military and civilian personnel per year (over 1 million in the United States) are occupationally exposed, respectively, to jet propulsion fuel-8 (JP-8), JP-8 +100 or JP-5, or to the civil aviation equivalents Jet A or Jet A-1. Approximately 60 billion gallons of these kerosene-based jet fuels are annually consumed worldwide (26 billion gallons in the United States), including over 5 billion gallons of JP-8 by the militaries of the United States and other NATO countries. JP-8, for example, represents the largest single chemical exposure in the U.S. military (2.53 billion gallons in 2000), while Jet A and A-1 are among the most common sources of nonmilitary occupational chemical exposure. Although more recent figures were not available, approximately 4.06 billion gallons of kerosene per se were consumed in the United States in 1990 (IARC, 1992). These exposures may occur repeatedly to raw fuel, vapor phase, aerosol phase, or fuel combustion exhaust by dermal absorption, pulmonary inhalation, or oral ingestion routes. Additionally, the public may be repeatedly exposed to lower levels of jet fuel vapor/aerosol or to fuel combustion products through atmospheric contamination, or to raw fuel constituents by contact with contaminated groundwater or soil. Kerosene-based hydrocarbon fuels are complex mixtures of up to 260+ aliphatic and aromatic hydrocarbon compounds (C 6 -C 17+; possibly 2000+ isomeric forms), including varying concentrations of potential toxicants such as benzene, n-hexane, toluene, xylenes, trimethylpentane, methoxyethanol, naphthalenes (including polycyclic aromatic hydrocarbons [PAHs], and certain other C 9 -C 12 fractions (i.e., n-propylbenzene, trimethylbenzene isomers). While hydrocarbon fuel exposures occur typically at concentrations below current permissible exposure limits (PELs) for the parent fuel or its constituent chemicals, it is unknown whether additive or synergistic interactions among hydrocarbon constituents, up to six performance additives, and other environmental exposure factors may result in unpredicted toxicity. While there is little epidemiological evidence for fuel-induced death, cancer, or other serious organic disease in fuel-exposed workers, large numbers of self-reported health complaints in this cohort appear to justify study of more subtle health consequences. A number of recently published studies reported acute or persisting biological or health effects from acute, subchronic, or chronic exposure of humans or animals to kerosene-based hydrocarbon fuels, toconstituent chemicals of these fuels, or to fuel combustion products. This review provides an in-depth summary of human, animal, and in vitro studies of biological or health effects from exposure to JP-8, JP-8 +100, JP-5, Jet A, Jet A-1, or kerosene.

Acqua ed anidride carbonica?

Di seguito la trascrizione dell'intervista.

Saverio Tommasi (attore):
Cosa sono le scie?

Gianni Comoretto (Osservatorio di Arcetri - CICAP):
Le scie sono nuvole fatte di cristalli di ghiaccio e quando un aereo brucia la benzina che gli serve ad andare, produce acqua ed anidride carbonica. A diecimila metri fa molto freddo: sono dai quaranta, sessanta, settanta anche gradi sotto zero e l'acqua ghiaccia. In condizioni normali può durare pochi secondi. Se è umido, l'umidità dell'acqua si aggiunge all'umidità della scia e la ingrossa. La ingrossa anche di mille volte. Le scie grosse che vediamo nelle foto delle scie chimiche... cieli a scacchi e queste robe qui... contengono migliaia di tonnellate d'acqua per scia. Nessun aereo potrebbe trasportarne così tanta. Chi sostiene che le scie sono chimiche, porta come prova che gli aerei sono bassi. Queste sagome sono in scala 1:500, quindi se io mi metto a 20 metri, è come se fossi a 10 km dall'aereo vero. Son piccole ma le vedo!

Saverio Tommasi:
Perché non vedo le insegne?

Gianni Comoretto:
Vuol dire che intanto li sto guardando da sotto. Quindi alcuni aerei si riconoscono anche da sotto. Il Ryanair, per esempio, c'ha un bellissima sagoma nera, scura, sotto la fusoliera, però di solito gli aerei sotto non hanno scritto niente.

Saverio Tommasi:
Però bisogna dirla... oggi ci sono più scie di quante ce n'erano quarant'anni fa.. E' vero questo.

Gianni Comoretto:
Certamente. Però questo è dovuto al fatto che ci sono un sacco di aerei. Le voli low cost non c'erano quarant'anni fa. Poi c'è anche un altro fatto: che gli aerei moderni hanno turbine che sono più efficienti... consumano meno carburante. Questo qui fa sì che le scie si formino più facilmente, perché gli scarichi sono più freddi. Usano l'energia del carburante per far andare l'aereo e quindi lo scarico è più freddo e quindi si ghiaccia più facilmente.

File audio qui.



martedì, dicembre 03, 2013

Wi-fi? No, we die

La morte invisibile che sta falcidiando le nuove generazioni



Quella che risulta essere la principale minaccia per la nostra salute è anche naturalmente quella che più viene tenuta nascosta dai media. Un giro economico più che miliardario, legato ai settori in piena crescita della telefonia e della tecnologia wireless in genere, monopolizza, infatti, l’informazione, impedendo che si sappia a livello di massa un’inquietante verità: l’esposizione alle radiazioni di microonde a (Wi-fi) è causa conclamata di irreversibili danni cerebrali, cancro, malformazioni, aborti spontanei, alterazioni della crescita ossea. E la fascia di popolazione più a rischio è rappresentata in assoluto dai bambini e dalle donne.

Non stupisce quindi che tutto questo fosse ben noto e documentato in ambito medico e scientifico già molto prima che la tecnologia wi-fi dilagasse in tutte le nostre case, arrivando quotidianamente alla portata anche dei bambini. Gli effetti biologici non solo pericolosi, ma letali di questa tecnologia sono stati abilmente tenuti nascosti al pubblico per preservare i lauti profitti delle aziende e per riempire le tasche dei vari Bill Gates, Steve Jobs e Carlo De Benedetti.

Come ha dimostrato il Professor John Goldsmith, consulente dell’Organizzazione mondiale della sanità in Epidemiologia e Scienze della comunicazione, l’esposizione alle radiazioni di microonde wi-fi è diventata ormai la prima causa di aborti spontanei: addirittura nel 47,7% dei casi di esposizione a queste radiazioni, i casi di aborto spontaneo si verificano entro la settima settimana di gravidanza. E il livello di irraggiamento incidente sulle donne in esame partiva da cinque microwatt per centimetro quadrato. Un tale livello potrebbe sembrare privo di senso per un non scienziato, ma diventa più significativo, se diciamo che è al di sotto di quello che la maggior parte delle studentesse riceve in un’aula dotata di trasmettitori wi-fi, a partire dall’età di circa cinque anni in su.

Il dato ancora più allarmante è che nei bambini l’assorbimento di microonde può essere dieci volte superiore rispetto agli adulti, semplicemente perché il tessuto celebrale e il midollo osseo di un bambino hanno proprietà di conducibilità elettrica diverse da quelle degli adulti a causa del maggiore contenuto di acqua. L’esposizione a microonde a basso livello permanente può indurre stress cronico ossidativo e nitrosativo e quindi danneggiare i mitocondri cellulari (mitocondriopatia). Questo stress può causare danni irreversibili al D.N.A. mitocondriale (esso è dieci volte più sensibile allo stress ossidativo e nitrosativo del D.N.A. nel nucleo della cellula). Il D.N.A. mitocondriale non è riparabile a causa del suo basso contenuto di proteine istoniche, pertanto eventuali danni (genetici o altro) si possono trasmettere a tutte le generazioni successive attraverso la linea materna.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha evidenziato questi rischi in un documento di 350 pagine noto come “International Symposium Research Agreement No. 05-609-04” (“Effetti biologici e danni alla salute dalle radiazioni a microonde – Effetti biologici, la salute e la mortalità in eccesso da irradiazione artificiale di microonde a radio frequenza”). La sezione 28 tratta in modo specifico i problemi riguardanti la funzione riproduttiva. Questo documento è stato classificato ‘Top secret’ ed i suoi contenuti celati dall’O.M.S. e dall’I.C.N.I.R.P. (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection – Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti).

Da un ottimo articolo di Barrie Trower pubblicato dall’edizione italiana della rivista "Nexus", apprendiamo quali sono i rischi principali per i bambini esposti all’uso di cellulari e a tecnonologie wi-fi:

L’irradiazione di microonde a bassi livelli influenza i processi biologici che danneggiano la crescita fetale. Non solo, gli stessi processi biologici sono coinvolti nei seguenti casi.

- Barriera ematoencefalica: si forma in 18 mesi e protegge il cervello dalle tossine. Si sa che viene alterata. – Guaina Mielinica: ci vogliono 22 anni perché si formino i 122 strati di cui è composta. E’ responsabile di tutti i processi cerebrali, organici e muscolari. – Cervello: ci vogliono 20 anni perché si sviluppi (vi assicuro che i cellulari non lo aiutano in questo). – Sistema immunitario: ci vogliono 18 anni perché si sviluppi. Il midollo osseo e la densità ossea sono notoriamente influenzati dalle microonde a bassi livelli come pure i globuli bianchi del sistema immunitario. – Ossa: ci vogliono 28 anni per lo sviluppo completo. Come menzionato, il grande contenuto di acqua nei bambini rende sia le ‘ossa molli’ sia il midollo particolarmente sensibile all’irradiazione con microonde. Il midollo osseo produce le cellule del sangue.

Chiaramente, quelli che decidono per noi stanno sottovalutando una pandemia di malattie infantili finora sconosciuta nelle nostre 40.000 generazioni di civiltà, una pandemia che può coinvolgere più di una metà delle mamme/bambini irraggiati al mondo.

Alla luce di questi dati allarmanti e delle previsioni di molti scienziati secondo i quali, se proseguirà con questo ritmo la diffusione incontrollata dei sistemi wi-fi, entro il 2020 il cancro e le mutazioni genetiche saranno diffusi in tutto il mondo a livello pandemico, molti paesi stanno fortunatamente correndo ai ripari, varando leggi che limitano per i bambini l’uso dei cellulari e rimuovendo dalle aule scolastiche i dispositivi wireless.

Il Comitato Nazionale Russo per la Protezione dalle Radiazioni NON-Ionizzanti, in un proprio documento di ricerca intitolato “Effetti sulla salute dei bambini e adolescenti” ha evidenziato nei bambini esposti a queste radiazioni:

1) 85% di aumento delle malattie del Sistema Nervoso Centrale;
2) 36% di aumento dell’epilessia;
3) 11% di aumento di ritardo mentale;
4) 82% di aumento di malattie immunitarie e rischio per il feto.

Nel 2002, 36.000 medici e scienziati di tutto il mondo hanno firmato l’ “Appello di Friburgo”. Dopo dieci anni, l’Appello è stato rilanciato e mette in guardia in particolare contro l’uso del wi-fi e l’irradiazione di bambini, adolescenti e donne incinte. Quello di Friburgo è un appello di autorevoli medici internazionali che in Italia ha purtroppo trovato scarso ascolto.

E allora che fare? Come proteggere noi stessi, e soprattutto i nostri bambini, da questa letale minaccia invisibile?

Il sito Tuttogreen ha diramato un utile prontuario, consistente in dieci consigli pratici, che qui di seguito vi riporto:

1) Non fare usare i telefoni cellulari ai bambini, se non in caso di emergenza. Tollerati gli SMS, ma è meglio ridurre anche quelli. In Francia, non a caso è stata vietata la pubblicità dei telefoni cellulari rivolta ai minori di 14 anni.

2) Usare sempre gli auricolari con cavo (non quelli wireless). Anche l’uso del vivavoce è consigliabile.

3) In caso di mancanza di campo, non eseguire chiamate. In questi casi sarà necessaria più potenza radiante, con conseguenti maggiori radiazioni.

4) Usare il cellulare meno possibile in movimento, come in treno e in automobile. Il rischio costante di diminuzione del segnale aumenta in questi casi l’emissione di radiazioni.

5) Non tenete il cellulare vicino all’orecchio o vicino alla testa in fase di chiamata, quando le radiazioni sono più forti. Fatelo semmai dopo aver atteso la risposta;

6) Non tenete il cellulare in tasca dei pantaloni, nel taschino della camicia o nella giacca che indossate;

7) Cambiate spesso orecchio durante la conversazione e, soprattutto, riducete la durata delle chiamate;

8) Aoperate il più possibile, quando potete farlo, la linea fissa non wireless, oppure strumenti di instant messaging come Skype o similari;

9) Non addormentatevi mai con il cellulare vicino alla testa, ad esempio usandolo come sveglia;

10) Scegliete sempre modelli che abbiano un basso valore di SAR (tasso di assorbimento specifico delle radiazioni).

Aggioungo un undicesimo consiglio: se proprio dovete impiegare un cellulare per comunicare con il mondo che vi circonda, evitate di usare gli smartphone. Sono in assoluto i più pericolosi!

Fonte: Ilrostro.org

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sabato, novembre 16, 2013

Giro di vite

Chi controlla la “formazione” e l”informazione” controlla il mondo.

Ha ragione chi afferma che la prepotente casta dei disinformatori mena la frusta, decide il bello ed il cattivo tempo. Le stesse istituzioni paiono asservite ad una combriccola il cui sancta sanctorum è il mondo universitario. Certi atenei sovrintendono alla “formazione” ed all’”informazione” sulla Rete ed altrove, inviando le loro veline a quotidiani e redazioni televisive. Non saremo lontani dalla verità se vedremo nel C.I.C.A.P, il famigerato politburo pseudo-scientifico, il regista di talune torbide operazioni. E’ evidente l’asimmetria: da un lato ci si accanisce contro i ricercatori indipendenti e gli attivisti; dall’altro i calunniatori, che amano fregiarsi del titolo di debunkers, agiscono senza freni e senza timore di incorrere nei rigori della giustizia.

Di fronte a tale palese sperequazione, qualsiasi tentativo di ripristinare un po’ di equilibrio risulta vano. Gli apparati sono, pur con qualche lodevole eccezione al loro interno, schierati contro i cittadini onesti. Per questo motivo è necessario creare un fronte comune, tentare di generare un corto circuito nell’establishment.



Il tempo ci incalza: gli occultatori alzano il tiro, giorno dopo giorno. Dalle denigrazioni sono passati alle calunnie, dalle calunnie alle minacce, dalle minacce agli avvertimenti in stile mafioso. Né si possono dimenticare le iniziative “legali” ed i sabotaggi. Coloro non sono tigri di carta, ma provocatori ben addestrati: è bene non sottovalutare certi messaggi ed intimidazioni.

Il momento appare decisivo: o si riesce a coivolgere buona parte dell’opinione pubblica in iniziative per denunciare la geoingegneria clandestina, soprattutto in riferimento alla ricaduta di polimeri dannosi per la salute, o si rischia di essere neutralizzati. La morsa stringe. E’ vitale che si uniscano professionisti (avvocati, medici, veterinari, insegnanti…), associazioni, movimenti etc. per respingere gli attacchi dei negazionisti. E’ indispensabile portare alla luce i loro misfatti e le connivenze con il sistema.

Non bisogna demoralizzarsi, ma neppure abbassare la guardia né rinunciare ad aggredire in tutti i modi leciti l’ipocrisia, l’omertà e la censura ovunque esse si annidino.

Qui la trascrizione audio di questo articolo.

giovedì, ottobre 31, 2013

Una “giustizia” a senso unico: i fratelli Marcianò nel mirino di una certa magistratura

Giustizia non esiste là ove non vi è libertà. (Luigi Einaudi)



LA CRONACA

30 ottobre 2013, ore 7.00. Cinque agenti della Polizia postale di Imperia, su disposizione del Pubblico Ministero, Dottoressa Maria Paola Marrali, eseguono la perquisizione dell’appartamento ed il sequestro del materiale informatico allocato sui dischi rigidi. Il materiale, comprendente video, memorie difensive, programmi etc., appartenente a Rosario e ad Antonio Marcianò, è così a disposizione della Magistratura che ha deciso di acquisirlo e di compierne una ricognizione per ricavarne eventuali prove da usare a loro carico, a seguito di querela per diffamazione (sic) sporta dalla Signorina Serena Giacomin e dal Signor Massimo Della Schiava. Quest'ultimo peraltro dai Marcianò querelato, ma senza risultato alcuno. Non solo, due agenti, recatosi nella sala professori del Liceo “G.D. Cassini”, hanno poi perquisito l’armadietto di Antonio Marcianò.

LE NOSTRE VALUTAZIONI

In primo luogo, il sequestro, in seguito ad una semplice querela per diffamazione (sic), ci pare atto per lo meno eccessivo, se non illegittimo. Se si ravvisano gli estremi per un’offesa all’onorabilità di una persona, si può e si dovrebbe agire in modo differente, ad esempio, decretando la rimozione di un articolo o di un commento. Se il reato è stato compiuto usufruendo di strumenti della Rete, si interviene sugli strumenti messi a disposizione da Internet e non con la requisizione fisica dei dischi rigidi. Gli scopi di una misura tanto draconiana sono altri? Sottrarre materiale utile alla divulgazione di informazioni circa il genocidio noto come “Geoingegneria clandestina”? Scovare documenti (anche previo idoneo aggiustamento?), che possano essere usati per una raffica di nuove, strumentali accuse e farseschi procedimenti contro Rosario ed Antonio Marcianò? Sono legittime domande che ci poniamo, poiché saremmo inclini a ritenere che il fine vero dell’incursione sia quello di escogitare qualche stratagemma per incastrare Rosario ed Antonio Marcianò.

La lettura del “decreto di perquisizione personale e locale” è comunque molto istruttiva per comprendere il livello infimo cui è precipitata la “giustizia”. A parte la bislacca espressione “scie luminose”, anziché “scie chimiche” impiegata quasi certamente per tentare di schivare la questione cruciale – in sede di eventuale processo diventerà, invece, l’unico argomento su cui i sottoscritti si pronunceranno - è palese che l’iniziativa giudiziaria è viziata da un atteggiamento persecutorio. Non si intende trovare gli estremi di un reato, ma con il pretesto di un ipotetico reato, soffocare la libertà di ricerca (art. 33 della Costituzione, comma 1) ed il diritto ad esprimere il proprio pensiero (art. 21). Siamo di fronte alla perversa, prevaricatrice volontà di perseguire le opinioni, comunque siano espresse, ogni qual volta non coincidono con il pensiero dominante e con le versioni della tirannide politico-scientifica.

Qual è la genesi di un’iniziativa vergognosa e liberticida come questa? L’aver “offeso” (ed è ancora tutto da dimostrare) l’onorabilità dei signori sopra citati. Siamo sinceri e netti: che coloro abbiano una sfilza di titoli accademici o la licenza elementare non ci interessa minimamente. Il decreto è grottesco dove è scritto che i querelanti sono “soggetti in possesso di titoli di studio e competenze specifiche nella materia menzionata”. Che significa ciò? Che tutti gli altri sono degli ignoranti? Che quei due sono depositari della verità rivelata? Che nessun altro ha conseguito una laurea? Se essi definiscono la geoingegneria clandestina “scie luminose”, significa che non hanno compreso un fico secco della “materia menzionata”. Ammettiamo pure che siano competenti: la loro competenza dove si manifesta? Hanno mai confutato le argomentazioni nostre e degli scienziati che da decenni denunciano la guerra climatica? Scrivere degli insulti o falsificare la carta d'identita di Rosario Marcianò significa confutare? Quale reputazione avremmo leso? Se li abbiamo definiti negazionisti, è termine che si addice loro: infatti i negazionisti sono coloro che non ammettono la conclamata esistenza delle illegali attività chimiche nei nostri cieli. Vogliamo quantificare gli improperi, le ingiurie, le calunnie che i disinformatori producono in quantità industriale ogni giorno? Perché gli elaboratori dei negazionisti non sono mai stati posti sotto sequestro? Perché le innumerevoli denunce da noi presentate per delitti ben più gravi della diffamazione si sono quasi tutte volatilizzate?

La “giustizia” - ci insegnano i sofisti greci – è solo la legge del più forte e del più furbo. Dunque non ci illudiamo che essa possa seguire un corso ispirato a principi di imparzialità. Siamo qui per denunciare le storture e le sopraffazioni di un sistema iniquo e corrotto, asservito ai poteri forti, succubo e complice di una cricca di negazionisti. Che i depistatori siano laureati o no, non intercorre alcuna differenza. Laurea non è sempre sinonimo di amore per la verità né di rettitudine. Anche il Dottor Mengele era laureato. Se la scienza è connivente con gli scopi turpi dell’establishment non è scienza, ma depravazione. Se abbiamo contestato la supposta “scientificità” dei due, ne siamo orgogliosi. Riteniamo un preciso, ineludibile dovere dichiarare le scelleratezze degli apparati e le connivenze di chi le copre con la diuturna disinformazione sulla Rete e sui quotidiani. Aver affermato che i due in parola hanno diffuso informazioni erronee e distorte circa la geoingegneria clandestina ridonda a nostro onore: in questo modo abbiamo insegnato loro come si compiono le ricerche e quali sono i princìpi chimico-fisici con cui si può formare una scia di condensazione.

Ciò precisato, non rinunciamo a continuare con le nostre ricerche, traduzioni ed analisi, nonostante l’abnorme danno causato, in primis la perdita dei filmati. Non esitiamo a deprecare alcune affermazioni all’interno del dispositivo dove è scritto “gli indagati risultano altresì titolari di numerosi siti utilizzati alle medesime finalità”. Questa ci pare diffamazione, perché i nostri blog sono volti ad informare, non a screditare. Come potremmo screditare chi è già di per sé privo di credibilità? Non esitiamo a deplorare che il fazioso decreto esprime già dei giudizi di merito, prima che sia acclarata un’ipotetica diffamazione.

Siamo consapevoli che la schiacciasassi della “giustizia” non si fermerà. E’ proprio per questo che seguiteremo ad esporre atti intimidatori, vessazioni, tentativi di censurare, minacce, denigrazioni a mezzo stampa… Proseguiremo nel rintuzzare gli attacchi, fino a quando gli avvelenatori ed i loro servi non avranno ricevuto quello che si meritano. Sapremo aspettare, se sarà necessario.


RINGRAZIAMENTI

In questo frangente intendiamo ringraziare TUTTI gli amici (molti dei quali blogger ed autori) che hanno manifestato la loro solidarietà ed il loro sostegno con articoli, video, messaggi etc.

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili).

Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici.

Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.


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Qui la cronaca di Sanremonews che evidenzia l'accanimento contro chi denuncia la guerra climatica.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì, ottobre 24, 2013

Escalation

Il giorno 1 dicembre 2011 ci viene recapitata una lettera priva di mittente, contenente una fotocopia di un articolo di cronaca nera che si riferisce a donne di facili costumi. La missiva vuole essere un'intimidazione, un avvertimento. Il timbro postale reca l'indicazione "Milano Roserio"... MR: le iniziali di Marcianò Rosario. Un messaggio obliquo sembra anche essere reperibile nel francobollo in cui è effigiato il volto di Italo Svevo. Lo scrittore triestino nacque nel 1861- Rosario Marcianò nel 1961. Svevo morì prematuramente, nel 1928, in un incidente stradale.



Gennaio 2012 Riceviamo due avvisi di chiusura delle indagini a carico di Rosario Marcianò.

Giugno 2013 Il sedicente "scienziato" Stefano Montanari, al termine di una conferenza sulle nanoparticelle, cita inopportunamente in modo diffamante Rosario Marcianò, affermando, in buona sostanza, che delle cosiddette "scie chimiche" egli non sa nulla e non vuole nemmeno sentirle accennare.

"[...] Beh insomma, a me fa veramente ridere una cosa di questo genere. La scienza è un'altra cosa, la scienza è molto limitata, però ha delle regole ferree... quindi... Delle scie chimiche non si sa nulla. Ci sono... ci sono, c'è un tipo... c'è un signore che si chiama Marcianò di cognome, che dice delle boiate pazzesche sulle scie chimiche, senza nessuna base. Eppure trova credulità, non credito, credulità presso la gente".

Luglio 2013 Italia Uno trasmette integralmente, in una sola serata dedicata, una un gran numero di servizi delle passate edizioni di "Mistero". Tra queste anche il servizio, originariamente di 15 minuti, dedicato alle "scie chimiche". Questo però è intenzionalmente epurato delle parti in cui Rosario Marcianò è intervistato. Chiaro l'obiettivo di obliterare davanti agli occhi dello spettatore un personaggio divenuto scomodo per via delle verità incoffessabili che egli svela e che il regime tenta affannosamente di nascondere. D'altronde se ti screditano o se ti fanno cadere nell'oblio è più semplice eliminarti senza che se ne parli troppo.

10 agosto 2013 Il giornalista del quotidiano "La Repubblica", Marco Preve, dando séguito alla delazione anonima del famigerato pluriquerlato Task Force Butler, osa telefonarci per tastare il terreno, visto che ha intenzione di scrivere uno scartafaccio ingiurioso e balzano. Il pretesto gli è offerto da uno studio del Professor Francesco Lamendola, inerente ai cosiddetti Protocolli dei Savi anziani di Sion. L'articolo viene pubblicato ed è riportato da diverse testate della Liguria. Lo stesso Preve afferma che le sue... preoccupazioni, nascono dalla comparsa di una pagina su Facebook e da diverse (sempre a suo dire) doglianze di genitori preoccupati. In seguito appuriamo, però, che il giornalista del quotidiano "La Repubblica" ha contattato la vice-preside del Liceo "G.D. Cassini" alcuni giorni prima della creazione (10 agosto 2013) della pagina Facebook nella quale il professor Antonio Marcianò viene tacciato di antisemitismo. Oltretutto il Preve si trovava a Sanremo, in quei giorni. Approfittando della ghiotta occasione, i gazzettieri del paese delle banane ed i loro direttori calcano la mano e, coinvolgendo anche chi scrive, parlano di "fantomatiche scie chimiche, complottisti e paranoia".

Successivamente, a seguito di un'imperdonabile svista dello stalker Task Force Butler (al secolo Federico De Massis), accertiamo che il "genitore preoccupato" che ha scritto ripetute volte alla vice-preside del liceo, tale Alfio Alberti, è sempre Federico De Massis alias Task Force Butler alias Alfio Alberti. Povero Marco Preve... che cosa significa non verificare le fonti, vero? Si rischia solo di essere radiati dall'albo...

Alfio Alberti
8 ago a impc040002

Gent.ma Dott.ssa (omissis), come già scritto nella precedente comunicazione ho iniziato l'opera di pubblicità nei confronti del Prof. Antonio Marcianò per le sue idee razziste ed antisemite.
https://www.facebook.com/pages/Fuori-Zret-Marcian%C3%B2-dalla-scuola-italiana/189098904594282

Distinti saluti.

Agosto 2013 La rivista "Cronaca Vera" pubblica, in malafede, un articolo a firma della giornalista Carmen Scotti, secondo cui l'aceto di mele sarebbe lo strumento ideale per combattere le scie chimiche. Ovviamente lo zimbello, l'amico Umberto Morazzoni, è convinto di quel che afferma, sebbene la cosa non stia né in cielo né in terra. Intanto la notizia rimbalza su tutti i siti e blog negazionisti... primo tra tutti, nemmeno a dirlo, "Giornalettismo" ed "Il disinformatico", entrambi gestiti dai servizi. Nel post di Giornalettismo.it si legge: "…psst… Infermieri! Venite! Sono qui!".

Inizio di settembre 2013 Italia Uno trasmette un servizio delle Iene sulle "scie chimiche". Chiaramente è solo disinformazione...

12 settembre 2013 Riceviamo SMS minatori da mittente falso e numerose telefonate da numero riservato che poi si scopre provenire da Frank Matano delle Iene.

13 settembre 2013 Dopo gli SMS intimidatori arrivano le offerte di denaro (circa 150.000 euro). Il "generoso" interlocutore usava il termine "attenzionare". Vi ricorda qualcosa? Solitamente questo salto di qualità prelude all'ultimo passo: la soppressione fisica. Davide Cervia e Franco Caddeo sono dei precedenti che non possiamo sottovalutare.

16 settembre 2013 La giornalista freelance Silvia Bencivelli, personaggio che ha legami con il famigerato C.I.C.A.P., incoraggiata dal suo direttore, scrive uno scartafaccio per "La Stampa", nel quale irride la questione geoingegneria, trasformandola in un caso da malati psichiatrici. A darle manforte sono, ovviamente, i disinformatori prezzolati (tra questi Angelo Nigrelli e Federico De Massis), operanti a tempo pieno insieme con altri personaggi legati al "giornalismo" italiota.

21 Ottobre 2013 Angelo Nigrelli, testimone per l'accusa in uno dei due processi-farsa a carico di Marcianò, viene finalmente rinviato a giudizio per il reato di diffamazione aggravata, perpetrata sui suoi numerosi blog. La prima udienza è fissata per il 5 febbraio 2013. Intanto costui, che su Facebook scrive con il nicname di Mario Lipuma, pubblica ancora, sulla pagina Facebook "Le scie chimiche sono una cazzata", le foto della Renault Twingo di proprietà di Antonio Marcianò. In una di queste istantanee si nota che la vettura è stata immortalata da dietro e con il conducente alla guida, probabilmente dalle parti di Arma di Taggia. Chi seguiva la vettura? Lo stesso Nigrelli o chi altri?

Metà ottobre 2013 Un giornalista della testata "La Stampa" contatta il legale che difende Marcianò dalle false accuse per diffamazione. Il redattore vuole avere dettagli in merito al fatto che chi scrive si occupa di scie chimiche. Chiede altresì se il processo abbia qualche attinenza con la questione.

Tardo pomeriggio del 19 ottobre 2103: mio fratello Antonio concorda al telefono della linea fissa (intercettata) un incontro con alcuni colleghi di lavoro. Qualcuno ha, come sempre, ascoltato la conversazione ed organizza quello che sarebbe dovuto apparire come uno fra i numerosi incidenti stradali del sabato sera...





Mezzanotte e mezzo del 20 ottobre 2013. Mentre Antonio Marcianò rientra da Arma di Taggia, all'altezza della rotatoria che smista il traffico verso Sanremo e la Valle Armea, un'auto di grosse dimensioni (probabilmente un S.U.V.), di colore scuro spunta all'improvviso, invadendo, di là dallo spartitraffico, la corsia della rotatoria su cui sta viaggiando con la sua Renault Twingo e punta contro a forte velocità [ FOTO ]. Per evitare una collisione frontale con il veicolo, d'istinto Marcianò sterza bruscamente verso destra, urtando violentemente contro il guardrail con la parte anteriore della fiancata destra. Quindi l'auto rimbalza e tocca anche sul lato posteriore destro, fermandosi. Il veicolo, che ha invaso la sua corsia, sfiora perciò la Twingo, quindi accelera e si dilegua in pochi istanti, superando agilmente la rotatoria. Purtroppo il Marcianò, in quegli istanti concitati, non è in grado di leggere la targa. La zona è molto buia, non è provvista di telecamere di videosorveglianza ed è frequentata solo da prostitute (che stazionano qualche decina di metri prima, lungo la strada che collega Sanremo ad Arma di Taggia). Curiosamente il fatto, in un primo momento riportato fedelmente da Sanremonews, poi viene frettolosamente rimosso. L'episodio è indicativo. Per quello che sembra un maldestro tentato omicidio o quanto meno un tentativo di intimidazione, si sporgerà denuncia-querela contro ignoti.

23 ottobre 2013 "La Stampa" e "Sanremonews" pubblicano due aborti di articolo su dettatura della disinformazione, volti a screditare, ancora una volta, Rosario Marcianò. Gli scartafacci sono a firma di Maurizio Vezzaro e Carlo Alessi. Comprendiamo quindi il motivo per cui la cronaca del tentato omicidio del 20 ottobre sia stata frettolosamente rimossa...

Occultare, negare, screditare è l'imperativo per i gazzettieri italiani, utili zerbini dei poteri forti.

A ruota libera si susseguono azioni di stalking, intimidazioni, minacce esplicite, trabocchetti e depistaggi, ma noi restiamo in prima linea. Sotto a chi tocca!

Gianni Lannes: Vivo in prima linea da quasi 30 anni. Ho subito alcuni attentati e ricevuto minacce di morte! Ho vissuto quasi due anni sotto scorta della Polizia di Stato, con i Carabinieri a vigilanza della mia famiglia. Godo di ottima salute: sono uno sportivo. Non ho alcuna intenzione di uccidermi. Sono un combattente per la libertà e andrò fino in fondo. Occorre lottare adesso per assicurare un futuro ai bambini e alle prossime generazioni.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì, ottobre 09, 2013

La legge è disuguale per tutti

Siamo all'ennesima dimostrazione che la Magistratura intende assecondare il Diktat di poteri forti e così ricevo oggi la notifica di altre due richieste di archiviazione per procedimenti che vedono me e mio fratello come parti lese. Non solo, le originarie circostanziate querele contro PERSONE NOTE, sono state trasformate, in spregio alla legge, in PROCEDIMENTI CONTRO IGNOTI. In questo modo il PM non deve percorrere l'iter solitamente necessario per archiviare e la procedura è più agevole e veloce. Ennesimo insabbiamento. E' evidente l'intento di mettere a tacere Rosario Marcianò che, nel frattempo, è sottoposto a due processi-farsa. Essi dovranno di nuovo essere istruiti e celebrati sin dalla fase istruttoria, poiché i Giudici che avevano in carico i procedimenti, sono stati destinati ad altri incarichi.

Questi sono i soggetti tutelati dalla magistratura con le sue archiviazioni. Si noti che tra i destinatari c'è anche Angelo Nigrelli alias Mario Lipuma e testimone in uno dei due processi farsa.

Constatiamo che il famigerato Mario Lipuma (Angelo Nigrelli) si vanta pure, tra i suoi sodali, di aver agevolmente operato per l'archiviazione, ammettendo che il tutto gli è costato "quasi 1000 euro". Attraverso quali procedure? Chi ha avvisato Nigrelli delle due querele? Chi e come ha poi agito per l'archiviazione? Fonti certe ci rendono edotti che il Nigrelli ha amicizie importanti in alcuni ambienti. Ricordiamo inoltre che il cosiddetto "avviso di garanzia" non esiste e che l'indagato viene informato sollo alla fine delle indagini, motivo per cui il testimone per il testimone per l'accusa nel processo-farsa contro Rosario Marcianò è stato necessariamente informato attraverso ALTRE vie, probabilmente di dubbia legittimità. Questo siamo inclini a pensare.

Intanto le operazioni di guerra climatica proseguono in modo parossistico e letale, mentre la stampa italiota si segnala per la vergognosa e becera disinformazione. Qualcuno crede ancora nella Giustizia? Io non vi ho mai creduto e meno che mai ora! Il PM che ha disposto l'archiviazione è la Dottoressa Francesca Scarlatti, la stessa che ha deciso uno dei due rinvii a giudizio ai danni di Rosario Marcianò. Per coloro che non conoscessero ancora tutta la vicenda, consiglio di leggere questo articolo.

mercoledì, ottobre 02, 2013

Le quote di volo degli aerei chimici: ecco le prove!


Come molti avranno notato, partecipando alle discussioni immancabilmente fagocitate da disinformatori mercenari, costoro puntano sempre su un punto fondamentale, cioé il seguente: "Quelle che vedete sono normalissime contrails rilasciate dai motori caldi degli aerei di linea ad altissima quota". E' palese che, nel momento in cui questo caposaldo crollasse, i negazionisti istituzionalizzati non potrebbero più giustificare in alcun modo la presenza di scie nei nostri cieli. D'altronde la stessa N.A.S.A., pesantemente coinvolta nelle attività chimiche a fini militari, giustifica le chemtrails definendole contrails ed ha pure inventato nuove classificazioni per tutte quelle formazioni artificiali originate dalle operazioni di geoingegneria clandestina. Anche i meteorologi, civili e militari, seguono questa... scia, come è naturale, ma tutto il castello di menzogne crolla miseramente, dal momento in cui è dimostrato - ed è dimostrabile in qualsiasi momento - che le scie igroscopiche (clouds base hygroscopic seeding) osservabili da terra sono disperse "a bella posta" (Generale Fabio Mini) a quote spesso inferiori ai 1.600 metri dove non sussistono per nulla i parametri fisici necessari per la formazione delle fantomatiche scie di condensazione [1]

QUALI SONO QUINDI I PRINCIPALI, INCONFUTABILI CARDINI SECONDO CUI GLI AEREI IMPEGNATI NELLA GUERRA AMBIENTALE RILASCIANO SCIE (NON DI CONDENSAZIONE) A QUOTE NON SUPERIORI AI 2.000 METRI? ELENCHIAMONE QUALCUNO.

a) I velivoli sono ben visibili ad occhio nudo nei dettagli, anche di notte. Un aereo che voli a quote anche superiori agli 8.000 metri non può essere scorto, a meno che l’apparecchio non generi una scia che comunque sarebbe brevissima ed esile. Nel libro "La fisica delle particelle", infatti, si legge: "Quando un aereo a reazione passa alto nel cielo, si forma sulla sua scia una nube di cristalli di ghiaccio chiaramente visibile, anche se non è possibile scorgere l'apparecchio". [2] [3]

b) I test con laser verde di gittata non superiore ai 4.000 metri dimostrano che il suo fascio di luce concentrata attinge la pancia degli aerei, durante il sorvolo notturno a bassa quota. Se si trattasse di aerei commerciali ad altissima quota (dagli 8 ai 13 km di altitudine), la luce del laser non potrebbe illuminare la fusoliera dei tankers. Anche le misurazioni tramite telemetro (range finder) non sarebbero possibili, se le unità in oggetto volassero a quote di crociera (24.000 piedi ed oltre), poiché il fascio laser dello strumento non ha tale portata.


c) Le regole della propagazione del suono implicano che il rombo di aeromobili che volano a quota di crociera (8.000/14.000 metri) non può essere udito. Un semplice calcolo matematico dimostra, invece, che se il motore di un velivolo viene udito nell'arco di pochi secondi dal suo sorvolo sulla verticale, l’aereo non supera i 1.800 metri di altitudine (velocità di propagazione del suono nell'aria: 343 m/sec. +/- 5%). I particolari sono ai seguenti link:

- Relazione tra propagazione del suono e quote dei velivoli, 2008
- Calcolo della quota in base al suono percepito, 2009

d) Il radar Doppler - Il radar Doppler è un particolare tipo di radar che si basa sull'effetto di slittamento in frequenza, definito, appunto, effetto Doppler. L'effetto Doppler è l'apparente variazione di frequenza delle onde emesse da una sorgente in moto rispetto ad un osservatore: la frequenza aumenta, se sorgente ed osservatore si avvicinano, mentre diminuisce in caso di allontanamento. Il fenomeno fu scoperto dal fisico e matematico C. Doppler (1803-1853) per le onde sonore, ma si verifica anche per quelle elettromagnetiche. L'effetto Doppler ha molte applicazioni nella tecnica (radar), in medicina (ecografia), in astronomia. Esso permette al radar di distinguere bersagli in movimento anche in presenza di oggetti fissi. L'obiettivo del C.D.D.P., che ha realizzato il video, è quello di fornire la documentazione inoppugnabile circa le attività chimico-biologiche (chemtrails), attraverso immagini digitali e di radar meteorologici i cui dati sull'atmosfera superiore indicano che le condizioni meteorologiche presenti alla quota degli aerei chimici NON sono idonee per la formazione di scie persistenti in base ai parametri fisici. Dunque le nuvole filiformi di bassa quota, create dai velivoli clandestini, non sono cirri, a differenza di quanto affermano i meteorologi di regime, ma scie tossiche. I cirri veri, infatti, che si trovano a quote molto più alte, non possono essere rilevati dai radar meteorologici Doppler. Qui il filmato: http://www.tanker-enemy.tv/doppler-radar-and-chemtrails.htm

e) La stima trigonometrica della quota di un tanker chimico costituisce un altro metodo idoneo a dimostrare le quote di volo dei velivoli rilascianti scie chimiche (persistenti e no). I particolari a questo link.


f) Il metodo del focale è più complicato, ma ugualmente efficace. I chiarimenti qui

g) Anche l'applicativo Google Earth dimostra, involontariamente, che le attività di aerosol sono in gran parte compiute a bassa quota e quindi in condizioni non adatte alla formazione di qualsivoglia tipo di scia di condensazione. Le spiegazioni sono in questo articolo.

h) Il computo della velocità dimostra che i velivoli impegnati nelle operazioni di guerra climatica viaggiano a velocità ridotte, a causa della notevole densità dell'aria presente a basse altitudini al fine di evitare danni strutturali. Se fossero aerei commerciali a quote elevate, essi dovrebbero toccare velocità di crociera. Gli approfondimenti in un questo articolo.


g) Last, but not least, la prova regina: essa può essere verificata da chicchessia, senza particolari conoscenze tecniche e solo mediante l'osservazione diretta. Mi riferisco alla "prova del cumulo". Se, infatti, un aereo produce la sua mortale scia di metalli pesanti, nanopolimeri, biossido di zolfo etc. all'interno oppure al di sotto di un cumulo (notoriamente si tratta di una nube bassa che non supera i 1.600 metri di altezza), significa in modo inequivocabile che quell'aereo sta incrociando a bassa quota, fuori dai corridoi ufficiali ed al di sotto delle altitudini consentite dalle normative sulla sicurezza del volo. [4]


[1] Afferma il meteorologo statunitense Scott Stevens: "Sono aerei militari che volano a bassa quota, a trasponder spento e che sono camuffati da velivoli civili".

Dane Wingington asserisce: "I motori a reazione non producono scie di condensazione, se non in condizioni rarissime e comunque gli aerei che eventualmente generano una breve ed effimera contrail sono troppo alti per essere visti da terra. In realtà, la maggior parte delle persone non potrà mai vedere una vera scia di condensa in tutta la sua vita. Molti osservatori del cielo e piloti di linea hanno deciso di esprimere il loro sdegno per la clamorosa disinformazione con cui è occultata la geoingegneria clandestina".

[2] "L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e quindi la formazione di scie. Le scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente". [G. Sansosti, A. Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'U.A.I. (Unione Astrofili Italiani), 2006, pag. 86]

[3] Le scie di condensazione ad alta quota sono un fenomeno rarissimo. Ciò perché alle altitudini dei voli di crociera l'atmosfera è molto secca, per cui nemmeno l'acqua proveniente dai motori dei jet è sufficiente affinché si formino scie di condensazione, anche non durature. Oltre a ciò è bene chiarire che la persistenza e l'espansione delle scie di condensazione è un mito da sfatare, in quanto bisognerebbe ipotizzare valori di UR (umidità relativa) in quota superiori al 150% ed in progressivo aumento. Ciò è praticamente impossibile. In realtà quelle scie che sfregiano i nostri scieli sono il risultato della dispersione di trimetilalluminio (TMA), in percentuali vicine al 14%. I dettagli qui: http://www.tankerenemy.com/2012/12/un-documento-governativo-del-1958.html

[4] 3.1.2 Altezze minime: "Ad eccezione dei casi in cui è necessario per il decollo o l'atterraggio o nei casi di permesso accordato dall’E.N.A.C., gli aeromobili non devono volare al di sopra di aree abitate di città e paesi, su insediamenti o assembramenti di persone all'aperto, a meno di volare ad un’altezza tale da consentire, in caso di emergenza, un atterraggio senza mettere in pericolo persone o beni al suolo".


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sabato, agosto 31, 2013

Informazione pervertita

Il giorno 11 agosto 2013 il Dottor Marco Preve pubblica un articolo volutamente diffamatorio. Ricostruiamo, però, un possibile e molto plausibile antefatto.

E' il 10 agosto 2013. Stranamente il dottor Marco Preve si trova a Sanremo. Lo stesso giorno spunta la pagina di diffamazione su Facebook nei confronti di Antonio Marcianò. E’ creata ad hoc dal personaggio noto come Angelo Nigrelli, alias Mario Lipuma, alias Beppe Ciro, alias Giuseppe Cirone alias Stercorarius sanremensis etc. Dopodiché Preve imbastisce l'articolo per "La Repubblica". Singolare coincidenza: bisognerebbe, infatti, spiegare come sia riuscito il redattore a sapere di quella pagina, dianzi apparsa su Facebook. La pagina è un parto del negazionista di Sanremo, tipografo in disarmo e testimone per l'”accusa” nel farsesco processo istruito contro Rosario Marcianò.

Tra l’altro, per riportare uno stralcio dell’intervista alla collaboratrice del Dirigente scolastico (sempre che l’intervista non sia stata inventata di sana pianta dall’autore del bislacco testo), Preve deve essersi recato nella cosiddettà “città dei fiori”. Qui può aver preso contatto con il simpatico stampatore e con lui deciso gli ultimi particolari della “soluzione finale”, volta a neutralizzare con scaltri stratagemmi i testimoni della “difesa”, ossia Umberto Morazzoni ed Antonio Marcianò, scredidantoli in tutti i modi e sempre con l'uso della stampa nazionale. Il rinvio delle udienze ha permesso al Nigrelli ed ai suoi sodali di affilare le proditorie armi contro il Comitato Tanker enemy, vero obiettivo della campagna di diffamazione.

Non basta! Si è scoperto che sulla famigerata pagina di cui sopra grava addirittura l’ombra sinistra del satanismo. Se ne deduce che il Dottor Marco Preve non ha verificato le fonti del suo pezzo, contravvenendo ad una precisa regola deontologica.

Intanto, con infinita improntitudine i responsabili di Facebook si rifiutano di rimuovere la pagina infamante realizzata con lo scopo precipuo di favorire la pubblicazione dell’oltraggiosa e scalcinata cronaca e sebbene questa sia stata segnalata da oltre duecento persone. Questo pervicace diniego dimostra – se ce ne fosse ancora bisogno – che gli amministratori di Facebook sono conniventi con pericolose frange della disinformazione istituzionalizzata, finanziata lautamente dal governo.

Abbiamo così offerto un piccolo ma significativo saggio di come l’informazione ufficiale sia pervertita in modo irrimediabile.

To be continued…


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sabato, agosto 24, 2013

Un giornalista Preve-nuto

Ricorderete le recenti prodezze della testata "La Repubblica" che, per voce del giornalista Marco Preve e su mandato dei servizi, ha imbastito un raffazzonato "articolo" che aveva come unico obiettivo quello di screditare un insegnante di ruolo presso il Liceo "G.D. Cassini" di Sanremo. Il motivo? E' semplice... questo insegnante ha avuto l'ardire di offrire una visione alternativa di certi fatti e, insieme con il fratello, si occupa di geoingegneria clandestina alias scie chimiche. Così nei titoloni rilanciati anche dalla stampa locale, il Professor Marcianò "Crede nelle scie chimiche e cioé negli UFO ed è anche antisemita". Ovviamente chi conosce Antonio Marcianò e, soprattutto i suoi allievi, sa benissimo che queste sono infamanti accuse infondate e ridicole, ma ciò non interessa agli autori di questa azione in puro stile stalinista, giacché lo scopo, parallelamente alla diffusione di articoli sull'"aceto che distrugge le scie", è puramente orientato al discredito ed alla delegittimazione di quei pochi che sono sopravvissuti, in questi anni, a minacce e persecuzioni di ogni genere, cominciate sin dalle prime settimane successive alla messa on line del blog tankerenemy.com.

Coincidenze? Esagerazioni? Non direi e d'altronde, leggendo la sgangherata risposta del gazzettiere Marco Preve ad una missiva firmata da alunni ed ex alunni del professor Marcianò, si evince chiaramente che non solo il sedicente "giornalista investigativo" non ha la benché minima idea di che cosa significhi "indagine obiettiva", ma è pure dichiaratamente in malafede! Egli non solo nega di aver diffamato, ma insiste senza pudore nella sua condotta, forte del convincimento che, come i suoi compari della disinformazione istituzionalizzata, è intoccabile e che quindi le querele nemmeno lo sfioreranno. E' inoltre evidente, nella missiva del Nostro, che il reale bersaglio del vile attacco non è tanto il metodo di insegnamento del professor Antonio Marcianò, ma i temi di cui egli si occupa, al di fuori della scuola, insieme con il fratello Rosario e qualche altro collaboratore. Il problema è comunque di coloro che organizzano certe crociate a pagamento, poiché dovrebbero selezionare soggetti intelligenti ed invece si circondano sempre e solo di mezze calzette, utili solo a far brutte figure.

Di seguito riporto integralmente e senza modificarne formattazione (saranno evidenziate in neretto le frasi significative) e punteggiatura la mail inviata dal Preve agli studenti del Liceo "Cassini", discepoli che hanno aperto questa pagina di solidarietà su Facebook, a favore del loro docente.

"grazie per il tono civile della lettera e per la considerazione mostrata nei confronti del mio giornale. Mi permetta però di risponderle con qualche considerazione che naturalmente potrà anche non condividere. Prima di tutto una precisazione: noi non abbiamo infamato nessuno e se lei lo sostiene, o me lo dimostra non con interpretazioni ma con fatti, oppure è lei che sta diffamando me e la mia testata. Mi perdoni se sono un po' duro su questo punto ma il suo professore e suo fratello in questi giorni hanno praticato una diffamazione tanto vergognosa e pesante nei miei confronti, nei confronti di altri colleghi o semplici critici delle loro teorie, da sconfinare nella farsa. Lo hanno fatto nei vari blog che gestiscono e qui vengo ad un altro punto della sua lettera. La pagina Fb era solo uno dei canali on line su cui i Marcianò venivano criticati. E poi mi perdoni, non le sembra contraddittorio che lei ci accusi di prestare attenzione ad una pagina Fb quando Fb è proprio lo strumento che lei ha ritenuto più valido per difendere il suo prof? Potrà non essere d'accordo ma i social network sono oggi parte integrante del sistema mediatico informativo. Ma non è questo il punto, altrimenti i giornali passerebbero il tempo a seguire bufale o vendette on line.
Qui la differenza la fanno altri aspetti.
Primo, le critiche riguardavano idee e tesi effettivamente sostenute da Marcianò; secondo su vari siti e blog tali idee erano da tempo oggetto di critiche e discussioni; terzo credo di aver svolto correttamente il mio mestiere leggendo gli scritti, parlando per 40 minuti con il prof Marcianò e suo fratello che ha voluto intromettersi nella discussione, e soprattutto parlando con la vicepreside. Perché proprio qui sta il cuore del problema: il prof Marcianò per il liceo rappresenta comunque una fonte di imbarazzo visto che in città le sue tesi fanno discutere e alcuni genitori lo ritengono un problema per l’educazione dei loro figli. Lo dice la vicepreside non io. Mi sembra poi tanto appassionata quanto ingenua la vostra difesa del professore circa il fatto che non abbia plagiato (un verbo usato da voi e mai dal sottoscritto) le vostre menti. La vostra mail è quella di chi ritiene legittimamente il prof Marcianò un ottimo insegnante ma mi consentirete di ipotizzare (e se non fosse per una questione di riservatezza vi potrei dire che è anche qualcosa di più di un’ipotesi) che possa anche esistere qualcuno che la pensi diversamente anche se non ha scritto mail pubbliche o creato pagine Fb di sostegno.
Mi fermo qui e come vedete non mi sono neppure soffermato ad analizzare le tesi dei Marcianò. Mi limito ad una sola circostanza che non posso tacere: sostenere che quel carabiniere ferito a revolverate davanti a palazzo Chigi nel maggio scorso - credo sia rimasto invalido a vita – non sia mai esistito e sia il figurante di un complotto è una bestialità che offende non tanto una mente ormai compromessa, bensì voi e il vostro genuino affetto per un professore che vi ha comunque accompagnato negli anni più importanti della formazione di ciascun individuo. Ma visto che i vostri studi vi hanno soprattutto insegnato ad approfondire, sviluppare il senso critico e capire che la realtà e le persone possono avere diverse sfaccettature, permettetemi di invitarvi a rileggere l’intera vicenda alleggerendovi delle suggestioni adolescenziali.
Vi saluto cordialmente
marco preve
ps: utilizzate questa mia risposta liberamente anche se credo che diventerà l’ennesimo spunto per il vostro prof, suo fratello e i loro adepti telematici per vomitare sul sottoscritto e il mio giornale nuovi insulti, minacce e accuse di appartenenza a complotti mondiali"

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Preve... confuta e solo dopo esprimiti!

mercoledì, agosto 14, 2013

I giornalisti della polpetta

“Un’opposizione voluta ed autorizzata dal sistema”. (G.C. Argan)

Marco Preve è un giornalista salito al disonore della cronaca per aver scritto un demenziale articolo il cui scopo principale è il solito, ossia screditare chi si occupa di geoingegneria clandestina.

Chi è Marco Preve?

“Marco Preve, quarantasei anni, è nato a Torino, ma vive e lavora a Genova da quasi vent’anni come giornalista del quotidiano «La Repubblica». Ha iniziato come corrispondente di provincia, poi come cronista di nera e da tempo si occupa principalmente di giudiziaria e inchieste tra affari, politica, speculazione edilizia e urbanistica. Ha seguito i delitti del serial killer Donato Bilancia, poi le giornate del G8 del 2001 ed i processi che ne sono seguiti e ancora i principali scandali in Liguria, specialmente quelli legati al porto di Genova e al casinò di Sanremo. È interessato, anche come fenomeno sociale, alle battaglie dei comitati e delle associazioni ambientaliste. Collabora con “Micromega” e “L’Espresso”. Per “Chiarelettere” ha scritto nel 2008 assieme a Ferruccio Sansa "Il partito del cemento", e nel 2010 “La colata”, insieme a Ferruccio Sansa, Andrea Garibaldi, Antonio Massari e Giuseppe Salvaggiulo. Cura quotidianamente su internet un blog dal titolo “Trenette e mattoni” all’indirizzo www.preve.blogautore.repubblica.it, diventato luogo di denuncia e approfondimento di questioni legate alla devastazione del territorio della Liguria e alle malefatte di amministratori, banchieri e imprenditori”.

Sono dunque queste le credenziali di Marco Preve. Appartiene alla scolaresca di cronisti, pubblicisti, autori che sembrano la coscienza critica del sistema. “Micromega”, “L’Espresso”, “La Repubblica”… tutte testate che galleggiano nella maleodorante palude della pseudo-sinistra, di un’opposizione falsa e stitica, dell’ambientalismo d’accatto, dell’anti-berlusconismo di maniera. Sono pubblicazioni che da decenni fungono da valvola di sfogo per sudditi indignati contro i privilegi della casta. Sono scartafacci per radical chic, intellettualoidi dalle pose anticonformiste, “rivoluzionari” borghesi, per la low e middle class piena di frustrazioni superate solo quando Travaglio denigra Berlusconi. E’ un’accozzaglia di scribacchini che, soltanto per aver denunciato gli abusi edilizi di qualche palazzinaro e per aver messo alla gogna un paio di amministratori corrotti (che grande scoperta!), presumono di essere degli eroi della libertà, dei moralizzatori. Ignorano che il sistema stesso ha previsto questo loro patetico dissenso destinato a lasciare inalterato lo status quo. Sono simili a quei bambini che giocano alla guerra, immedesimandosi a tal punto nei contendenti da credere di combattere veramente.

Il Dottor Preve ha pubblicato due libri per la casa editrice “Chiarelettere”, incarnazione dell’editoria organica al potere sotto le apparenze della critica all’establishment.

Per “Chiarelettere” scrive, ad esempio, il meteorologo Luca Mercalli, noto negazionista, il sedicente “verde” che vede il filo d’erba e non la foresta.

Per “Chiarelettere” scrive Sandro Provvisionato, in forza a Canale 5, perfetta testimonianza di quel “giornalismo” che si barcamena fra timide inchieste ed adesione piena all’ideologia dominante propalata dalle reti “Mediaset”. Ci si arruffiana il pubblico con un’inchiesta un po' fuori dal coro per poi ribadire ad ogni piè sospinto le versioni ufficiali sul 9 11 e compagnia cantante.

Marco Travaglio è la punta di diamante della casa editrice in questione. Il personaggio si squalifica da sé.

Gianluigi Nuzzi ha pubblicato qualcosa per i tipi di “Chiarelettere”. Nuzzi è il reporter che ha avuto il merito di rivelare alcuni scandali del Vaticano, salvo poi mettere in risalto per contrasto un’inesistente Chiesa buona. E’ stata un’operazione molto efficace, con cui un’analisi impietosa del Vaticano di fatto l’ha rinvigorito e legittimato. Nuzzi ha realizzato il suo reportage per la scandalosa rete televisiva “La 7”, bivacco di ignoranti, di gazzettieri, di cattivi maestri, alcuni dei quali legati al Gruppo Bilderberg. “La 7” è il pendant sul piccolo schermo di quel mucchio di immondizia, noto come gruppo editoriale “L’Espresso S.P.A.” (beneficiario di 17 milioni di euro l'anno di finanziamento pubblico). In questo ammasso puzza in particolar modo la spazzatura nota come “Giornalettismo”.

Insomma le referenze del Dottor Preve sono quelle sopra riportate, l’ambiente in cui opera è quello poc’anzi descritto.

Che cosa ci si poteva attendere? Il giornalismo mainstream partorisce mostri, anche e soprattutto quando scrivono per quotidiani e periodici “indipendenti”, anzi indidementi.


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martedì, agosto 13, 2013

Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi

L'11 agosto 2013 vi abbiamo relazionato in merito alle incredili diffamazioni ad opera del giornalista Marco Preve. E' opportuno quindi evidenziare alcuni aspetti di questa vicenda, sempre ricordando che questo concertato attacco mediatico dimostra un innalzamento del livello, volto a far fuori, ad ogni costo, gente scomoda per il regime.

Allora... il quadro è chiaro e vi spiego come sono messe le cose:

Nel 2007 pestiamo i piedi ad Achille Pennellatore, pubblicando alcuni commenti ed articoli e video che mettono in evidenza come il meteorologo della Provincia di Imperia conosca bene la questione "aerosol clandestini" e confezioni quindi delle previsioni ad hoc. Questo, però, dopo un accordo con l'Aeronautica militare italiana. Ciò per il semplice fatto che, prima di quell'accordo, non azzeccava una previsione che fosse una, non sapendo nulla delle "innocue velature" create dai militari. Casualmente Achille Pennellatore è amico amico della famiglia Nigrelli ed ha anzi scritto un libro con uno dei Nigrelli. Il libro è "Polvere di STEL", patrocinato, guarda caso dal Comune di Sanremo, che deve preservare la sua rispettabilità.

La moglie di Nigrelli, Teresa, entra in contatto con mio fratello Antonio, spacciandosi per un'attivista. Raccoglie informazioni preziose. Di lì a poco i Nigrelli aprono una serie di blog dedicati esclusivamente alla diffamazione di chi scrive e del fratello Antonio.

Nigrelli è socio dei negazionisti del C.I.C.A.P. e con essi si coordina costantemente per tutta una serie di iniziative di stalking e diffamazione sulla Rete e sulla piazza non virtuale. Nigrelli vive a Sanremo, ovviamente e funge da base logistica per spiare e controllare i Marcianò.

Nigrelli, il Comune di Sanremo e Pennellatore si può dire che sono una cosa sola, giacché il tipografo in pensione funge da sponsor e garantisce la costante diffamazione dei Marcianò.

Nigrelli viene querelato più volte da chi scrive e fratello, ma... casualmente, la magistratura sanremese pensa bene di rinviare a giudizio chi scrive. Parte offesa e testimoni per l'accusa: i Nigrelli.

Nigrelli scrive su Facebook e gestisce insieme con altri negazionisti pagati dal Ministero dell'Interno diverse pagine diffamatorie e calunnianti dedicate allo scrivente ed ora anche al fratello Antonio. Usa il nick Mario Lipuma, ma tutti sanno che è uno degli pseudonimi di Nigrelli.

Nigrelli è logicamente un meccanismo dell'ingranaggio cui appartiene anche il noto stalker Task Force Butler, il quale usando un nome di comodo, scrive al giornalista Marco Preve e gli segnala la possibilità di scrivere un articolo utile a screditare Antonio Marcianò. In effetti Task Force Butler, in una serie di commenti sul blog di Nigrelli (alias wasp alias Leoniero alias... Mario Lipuma) e sul blog "Strakerenemy", intestato a Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P.) e gestito da Stefano Luciani alias eSSSe, ha orgogliosamente descritto una situazione di possibili guai per Antonio Marcianò e questo grazie alle sue segnalazioni anche al Ministero della Pubblica "istruzione" nonché alla Dirigente scolastica del Liceo "Cassini" ove insegna Antonio Marcianò.

Lo stesso Achille Pennellatore scrive sul profilo Facebook di Mario Lipuma-Niigrelli ed anche sul suo blog!

Il cerchio si chiude nel momento in cui il giornalista della testata "La Repubblica", Marco Preve, riceve da Task Force Butler l'indirizzo email cui scrivere (tanker.enemy at gmail.com) per ottenere il numero di telefono che poi sfocia nella telefonata che avete ascoltato. In realtà l'articolo è già pronto, ma richiede alcuni affinamenti, giacché il Preve ha ottenuto solo una parte delle informazioni necessarie da Task Force Butler nonché dall'ingenua vicepreside del Liceo. Ella riferisce di email di genitori preoccupati, ma che in realtà sono messaggi falsi inviati con nomi diversi da Task Force Butler, il quale è uso impiegare decine di nomi di fantasia per le sue scorribande sulla Rete e per inviare segnalazioni a destra e manca.

Marco Preve
10 ago 2013

Buongiorno, scusi l'intrusione, sono un giornalista di Repubblica redazione di Genova e stavo cercando di mettermi in contatto con il professor Marcianò del liceo Cassini di Sanremo per una questione che lo riguarda. Spero che questa mail sia la sua.
grazie

Marco Preve
la Repubblica, redazione Genova
16121-Via XX Settembre, 41
tel. 010/5742212 fax 010/5742263

Casualmente Mario Lipuma-Nigrelli è amico su Facebook di Marco Preve. Casualmente Achille Pennellatore, amico di Nigrelli, coglie la palla al balzo e scrive al direttore di SanremoNews per esprimere la sua soddisfazione sulle diffamanti accuse di Marco Preve e rilanciate dalle inutili testate locali.

Oviamente, dietro tutta questa manovra alla "servizi segreti de noiartri", si intravede solo un disegno: screditare coloro che, nonostante processi minacce ed attacchi di ogni genere, si permettono ancora di definire quelle scie con il loro vero nome: scie chimiche.

Qui la risposta di Antonio Marcianò al meteorologo Achille Pennellatore.

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