domenica, gennaio 10, 2021

Il lockdown secondo il Prof. Eugenio Capozzi

Il Prof. Eugenio Capozzi, professore di Storia Contemporanea dell’Università degli studi di Napoli Federico II si esprime sulla situazione attuale: “Il lockdown generale è già stato deciso da tempo. Tutte le oscillazioni di queste settimane sono soltanto gioco del poliziotto buono e cattivo, tattica per imporre la decisione gradualmente, testando volta a volta le reazioni. Il progetto è chiaro e non ha niente a che vedere con la situazione sanitaria, che è sotto controllo (salvo le solite inefficienze di certe regioni) e che vede una pressione sugli ospedali inferiore a quella che si verifica abitualmente ogni anno per le epidemie stagionali di influenza. Morti e terapie intensive sono evidentemente in gran parte anziani ammalati di altro, spesso già ricoverati - i dati emergono su scala locale anche se il governo si guarda bene dal chiarirlo a livello nazionale. Se si volesse affrontare seriamente la protezione delle fasce di cittadini a rischio (chiarissimamente individuabili per via statistica) basterebbe monitorare gli anziani con patologie specifiche attraverso medicina di base e Usca, somministrare loro terapie ormai note ai primi sospetti di virus, fornire servizi per evitare loro il più possibile di uscire di casa, e raccomandare ai loro familiari di adottare con loro il più rigoroso distanziamento.

Ma chiaramente di questo a chi governa non importa nulla. Il progetto già pianificato dalla primavera è un altro, e tutto politico: un esperimento di ri-disciplinamento autoritario delle società funzionale ad un modello economico ben preciso.

È un progetto non solo italiano ma europeo, che parte dall'asse franco-tedesco e da Bruxelles, e di cui il governo italiano è solo uno tra gli esecutori. Non bisogna essere complottisti per individuarlo: esso è già palese nella torsione paternalista, eticizzante delle istituzioni Ue di cui Ursula von der Leyen è la garante.

L'obiettivo di queste classi politiche è enfatizzare a dismisura il virus per distruggere quel che resta della piccola e media impresa, del terziario autonomo, degli spazi di formazione, socialità e cultura "fisici", e sostituirli con consumi, intrattenimento, didattica, socialità integralmente digitalizzati, completamente inglobati dalle grandi corporations hi tech globali.

La narrazione terroristica del Covid e i lockdown sono lo strumento per rimpiazzare del tutto la socializzazione con i social, le comunità di scuola e università con la didattica su piattaforma, l'amore e il sesso con il dating virtuale, i ristoranti e i bar con il food delivery, i cinema e i teatri con Netflix, lo shopping con Amazon, i concerti con le dirette a distanza, lo sport con il "workout" casalingo gestito da app, il lavoro con sussidi statali di semi-indigenza, il culto religioso comunitario con una spiritualità solitaria senza nessun rilievo sociale.

E, soprattutto, per eliminare ogni forma di associazione culturale, circolo, movimento civico e politico libero, non controllabile, trasformando la società civile in una pluralità di individui isolati che si limitano ad essere followers dei leader politici, in un quotidiano reality show, "profilati" e sottoposti al continuo martellamento delle news unanimi di regime selezionate per loro dai social media depurandole di quelle che loro chiamano fake news, cioè di ogni fonte che non sia approvata dal complesso politico-mediatico mainstream.

L'accelerazione di questa trasformazione permetterebbe, per le élites europee, la saldatura tra il mega-tecno-capitalismo d'oltreoceano, lo statalismo burocratico Ue a economia sussidiata e il modello di mercato autoritario cinese.

L'unico ostacolo che può ancora frapporsi tra il progetto e la sua attuazione è la reazione, la resistenza, la mobilitazione delle società civili europee, dei ceti e delle fasce sociali che si è deciso di sacrificare. Dalla loro capacità di ribellione, dalla loro capacità di coordinarsi, dando vita a un blocco sociale e politico coerente in sostituzione di una rappresentanza politica ormai inesistente, dipende se l'esperimento tecno-autoritario riuscirà o sarà dichiarato fallito o quanto meno dilazionato.

Eugenio Capozzi
Professore Storia Contemporanea
Università degli Studi Napoli.

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sabato, gennaio 02, 2021

La farsa delle vaccinazioni in diretta TV

La falsa pandemia è costruita, è ormai arcinoto, sopra un castello di menzogne, a partire da un virus mai isolato, test inaffidabili e sulla base di cifre di decessi gonfiate, nelle quali un morto per incidente stradale o per infarto, ictus, leucemia, cancro, etc., viene catalogato come "paziente deceduto per Covid". Nessun magistrato che si sia permesso di scoperchiare il vaso di Pandora, per svelare il crimine peggiore della storia dell'umanità. Così il piano va avanti senza intoppi. La terza guerra mondiale è qui ed è una guerra contro i popoli. E se ancora non fosse chiaro a tutti, si contano ormai a decine le vaccinazioni pubbliche simulate, il che significa che, tra coloro che sanno, è evidente che non si tratta di "vaccini", ma di sieri mortali e nessuno oserebbe mai iniettarsi in corpo un veleno. Però devono convincere le persone a farlo ed il motivo è ormai palese: i cosiddetti vaccini hanno un unico scopo: sfoltire la popolazione, a cominciare dagli anziani e dai malati cronici che, a giudizio delle élites, sono una zavorra inutile per la società e devono sparire. Un vaccino biotecnologico è quindi lo strumento ideale per realizzare questo criminoso progetto di sterminio. Così, come nel peggiore dei film distopici di fantascienza siamo al cospetto di un colossale inganno, perpetrato ai danni dei cittadini, annichiliti dalla paura di morire, riprogrammati dai media di regime e che sognano un salvifico vaccino che non esiste e che, ingenuamente, si affideranno fiduciosi alle mani dei carnefici, nell'illusione di salvarsi da un nemico (il virus) che non esiste.

Vi mostro un'eclatante ripresa video, nella quale la dottoressa (si suppone lo sia, ma non è detto) sottopone a vaccinazione un'entusiasta paziente: Kamala Harris, la vice di Biden. Questa esclama: "Oh... è così facile?". La dottoressa ritrae la siringa e con gesto maldestro la fa scivolare verso il bracciolo della sedia, per raddrizzare l'ago che era ripiegato su se stesso. Una siringa pieghevole! Quindi, in questi giorni abbiamo visto siringhe con ago retrattile, siringhe senza ago, siringhe con il cappuccio ancora in sede e così via. Lo volete capire che vi stanno gabbando?



NOTA: qualcuno osserva che l'ago c'è e che esistono siringhe con il cappuccio ripiegabile. Esistono però anche le siringhe con ago retrattile. Costano 99 dollari l'una e sono impiegate in questi frangenti.

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