sabato, agosto 31, 2013

Informazione pervertita

Il giorno 11 agosto 2013 il Dottor Marco Preve pubblica un articolo volutamente diffamatorio. Ricostruiamo, però, un possibile e molto plausibile antefatto.

E' il 10 agosto 2013. Stranamente il dottor Marco Preve si trova a Sanremo. Lo stesso giorno spunta la pagina di diffamazione su Facebook nei confronti di Antonio Marcianò. E’ creata ad hoc dal personaggio noto come Angelo Nigrelli, alias Mario Lipuma, alias Beppe Ciro, alias Giuseppe Cirone alias Stercorarius sanremensis etc. Dopodiché Preve imbastisce l'articolo per "La Repubblica". Singolare coincidenza: bisognerebbe, infatti, spiegare come sia riuscito il redattore a sapere di quella pagina, dianzi apparsa su Facebook. La pagina è un parto del negazionista di Sanremo, tipografo in disarmo e testimone per l'”accusa” nel farsesco processo istruito contro Rosario Marcianò.

Tra l’altro, per riportare uno stralcio dell’intervista alla collaboratrice del Dirigente scolastico (sempre che l’intervista non sia stata inventata di sana pianta dall’autore del bislacco testo), Preve deve essersi recato nella cosiddettà “città dei fiori”. Qui può aver preso contatto con il simpatico stampatore e con lui deciso gli ultimi particolari della “soluzione finale”, volta a neutralizzare con scaltri stratagemmi i testimoni della “difesa”, ossia Umberto Morazzoni ed Antonio Marcianò, scredidantoli in tutti i modi e sempre con l'uso della stampa nazionale. Il rinvio delle udienze ha permesso al Nigrelli ed ai suoi sodali di affilare le proditorie armi contro il Comitato Tanker enemy, vero obiettivo della campagna di diffamazione.

Non basta! Si è scoperto che sulla famigerata pagina di cui sopra grava addirittura l’ombra sinistra del satanismo. Se ne deduce che il Dottor Marco Preve non ha verificato le fonti del suo pezzo, contravvenendo ad una precisa regola deontologica.

Intanto, con infinita improntitudine i responsabili di Facebook si rifiutano di rimuovere la pagina infamante realizzata con lo scopo precipuo di favorire la pubblicazione dell’oltraggiosa e scalcinata cronaca e sebbene questa sia stata segnalata da oltre duecento persone. Questo pervicace diniego dimostra – se ce ne fosse ancora bisogno – che gli amministratori di Facebook sono conniventi con pericolose frange della disinformazione istituzionalizzata, finanziata lautamente dal governo.

Abbiamo così offerto un piccolo ma significativo saggio di come l’informazione ufficiale sia pervertita in modo irrimediabile.

To be continued…


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