Il nuovo governo, con grande sorpresa per chi si aspettava una politica un poco più liberale, si ritrova in questi giorni a ventilare atti opprimenti che si sperava fossero rivolti solo ed esclusivamente a quel gruppo di persone che, ultimamente, i media classificano come immigrati irregolari e quant’altro. Come si può, però, notare, queste iniziative (in linea teorica condivisibili) contro l'immigrazione clandestina, ma anche contro gli automobilisti imprudenti, hanno fatto sì che l’applicazione di specifici sistemi di controllo verso i cittadini, possano essere introdotti, sfruttando eventi come le tragedie della strada. Questi problemi potrebbero sicuramente esse risolti con l’ausilio di mezzi che puntano, invece, alla vera sicurezza e non al controllo dell'individuo, tramite l’inserimento di “scatole nere”, prodotte da aziende private, all’interno di auto, per ora, ancora altrettanto "private”!
Non è assolutamente una casualità che questa nuova normativa venga discussa subito dopo l’adesione dell’Italia al nefasto Trattato di Lisbona che, tra le varie nefandezze, consente a determinate società private estere di detenere il controllo centralizzato sui dati personali del cittadino. Tali dati potrebbero essere usati per qualunque scopo, anche illegale.
Molti incidenti stradali possono essere prevenuti ed arginati con sistemi efficaci: sono innumerevoli gli esempi. In particolare, esiste un sistema cui si riferì Grilllo tempo fa: riguarda un semplice sensore di distanza studiato per evitare i sinistri in caso di nebbia. Questo sensore, a detta di Grillo, era già disponibile negli anni '80 ed in possesso della F.I.A.T. (I dirigenti dell’azienda glielo mostrarono mentre discutevano un possibile spot) ed è simile al sensore per le distanze di sicurezza che, da qualche anno, viene montato sulle auto più lussuose.
Non se ne seppe più nulla, come di quel cittadino italiano che, agli inizi degli anni '80 dimostrò che si poteva produrre petrolio con l'immondizia.
Un bell’esempio che ci permette di capire come alcuni apparati di controllo vengano camuffati da dispositivi di sicurezza, riguarda sicuramente il nuovo dispositivo per il rilevamento della velocità media in determinati tratti stradali, definito Tutor. Questo sistema, introdotto un paio d’anni addietro, in alcune arterie autostradali e stradali, consente di identificare qualunque veicolo transiti in quel determinato tratto. Anche il mezzo di chi percorre quel tratto, rispettando i limiti di velocità e nell’assoluta legalità viene registrato, ma quello che è ancor più assurdo è l’investimento che lo stato ha fatto per questo "occhio che tutto vede", anziché destinare risorse per l'asfalto drenante o per le barriere in cemento, in tratti come l'autostrada A26 da Ovada a Genova, in cui, nell’ultimo segmento, nonostante le tre corsie a disposizione dell’automobilista, il limite è di 100Km/h!
Come dichiarato nell’agosto del 2007 dal sovrintendente della Polizia Stradale di Ventimiglia sul giornale “La Stampa”, gli incidenti in quel tratto di autostrada messo sotto controllo dai primi mesi invernali del 2006, sono drasticamente diminuiti. Peccato che il funzionario della Stradale si sia dimenticato di ricordare che il governo investì le risorse per l’asfalto drenante in quel tratto, considerato da “Quattro ruote tra i più pericolosi d’Italia, nell’inverno 2006/07 che è stato il meno piovoso degli ultimi decenni.
Personalmente, percorrendo da diversi anni e con gran frequenza quel tratto di autostrada, ho visto veicoli schiantarsi ad ottanta chilometri orari sotto la pioggia (persino io ho rischiato a bassa velocità un impatto sul guard-rail, quando mi sono trovato ad attraversare un’inspiegabile pozza d’acqua proprio davanti all’autogrill di Ovada). E' quindi un’assurdità pubblicare su un quotidiano come “La Stampa” una notizia che elogia la presunta efficacia di un sistema di controllo (e non certo di prevenzione): in realtà, sono drasticamente diminuite le precipitazioni e per questo motivo anche gli incidenti. Se avessero decantatato i "benefici" delle irrorazioni chimiche e del controllo climatico, avrebbero fatto più bella figura.
Per l’ennesima volta, il governo ha deciso di stanziare fondi derivanti dalle tasse dei contribuenti per rendere il controllo sempre più coercitivo. In questo caso, ne beneficeranno le case automobilistiche che introdurrano la “scatola nera” negli autoveicoli i cui prezzi aumenteranno. Tutto ciò serve solo ad incatenare sempre più i cittadini e non ad altri scopi. Se prendo la mia auto e pago qualche euro per tirarla al limite sul circuito di Monza e, se quando esco, una pattuglia mi ferma, accertando che sulla mia scatola nera sono registrati 250 Km/h come picco, come agirà la stradale?
Forse mi sarà elevata una contravvenzione e ritirata la patente, ma io ero in luogo privato e potevo spingere la mia vettura al limite.
Un controllo satellitare che vede ogni luogo in cui sei stato, anche se sei sposato con la collega di chi ti sta controllando, informazioni personali divulgate a chicchessia, con intrusione nella tua vita privata: questo è lo scenario futuro.
Il nuovo mantra “Scatola nera nelle auto” NON può certo evitare incidenti e NON può individuare criminali all’interno di un'auto. Inoltre è molto più dispendioso del sensore che controlla le distanze dei veicoli e che eviterebbe davvero gli incidenti. La scatola nera non permette al mezzo di tenere di più la strada, quando piove. La scatola nera implica situazioni distruttive per la vita privata di un individuo, nel momento in cui sono gestite da enti privati di investigazione e di sondaggio.
Non è assolutamente una casualità che questa nuova normativa venga discussa subito dopo l’adesione dell’Italia al nefasto Trattato di Lisbona che, tra le varie nefandezze, consente a determinate società private estere di detenere il controllo centralizzato sui dati personali del cittadino. Tali dati potrebbero essere usati per qualunque scopo, anche illegale.
Molti incidenti stradali possono essere prevenuti ed arginati con sistemi efficaci: sono innumerevoli gli esempi. In particolare, esiste un sistema cui si riferì Grilllo tempo fa: riguarda un semplice sensore di distanza studiato per evitare i sinistri in caso di nebbia. Questo sensore, a detta di Grillo, era già disponibile negli anni '80 ed in possesso della F.I.A.T. (I dirigenti dell’azienda glielo mostrarono mentre discutevano un possibile spot) ed è simile al sensore per le distanze di sicurezza che, da qualche anno, viene montato sulle auto più lussuose.
Non se ne seppe più nulla, come di quel cittadino italiano che, agli inizi degli anni '80 dimostrò che si poteva produrre petrolio con l'immondizia.
Un bell’esempio che ci permette di capire come alcuni apparati di controllo vengano camuffati da dispositivi di sicurezza, riguarda sicuramente il nuovo dispositivo per il rilevamento della velocità media in determinati tratti stradali, definito Tutor. Questo sistema, introdotto un paio d’anni addietro, in alcune arterie autostradali e stradali, consente di identificare qualunque veicolo transiti in quel determinato tratto. Anche il mezzo di chi percorre quel tratto, rispettando i limiti di velocità e nell’assoluta legalità viene registrato, ma quello che è ancor più assurdo è l’investimento che lo stato ha fatto per questo "occhio che tutto vede", anziché destinare risorse per l'asfalto drenante o per le barriere in cemento, in tratti come l'autostrada A26 da Ovada a Genova, in cui, nell’ultimo segmento, nonostante le tre corsie a disposizione dell’automobilista, il limite è di 100Km/h!
Come dichiarato nell’agosto del 2007 dal sovrintendente della Polizia Stradale di Ventimiglia sul giornale “La Stampa”, gli incidenti in quel tratto di autostrada messo sotto controllo dai primi mesi invernali del 2006, sono drasticamente diminuiti. Peccato che il funzionario della Stradale si sia dimenticato di ricordare che il governo investì le risorse per l’asfalto drenante in quel tratto, considerato da “Quattro ruote tra i più pericolosi d’Italia, nell’inverno 2006/07 che è stato il meno piovoso degli ultimi decenni.
Personalmente, percorrendo da diversi anni e con gran frequenza quel tratto di autostrada, ho visto veicoli schiantarsi ad ottanta chilometri orari sotto la pioggia (persino io ho rischiato a bassa velocità un impatto sul guard-rail, quando mi sono trovato ad attraversare un’inspiegabile pozza d’acqua proprio davanti all’autogrill di Ovada). E' quindi un’assurdità pubblicare su un quotidiano come “La Stampa” una notizia che elogia la presunta efficacia di un sistema di controllo (e non certo di prevenzione): in realtà, sono drasticamente diminuite le precipitazioni e per questo motivo anche gli incidenti. Se avessero decantatato i "benefici" delle irrorazioni chimiche e del controllo climatico, avrebbero fatto più bella figura.
Per l’ennesima volta, il governo ha deciso di stanziare fondi derivanti dalle tasse dei contribuenti per rendere il controllo sempre più coercitivo. In questo caso, ne beneficeranno le case automobilistiche che introdurrano la “scatola nera” negli autoveicoli i cui prezzi aumenteranno. Tutto ciò serve solo ad incatenare sempre più i cittadini e non ad altri scopi. Se prendo la mia auto e pago qualche euro per tirarla al limite sul circuito di Monza e, se quando esco, una pattuglia mi ferma, accertando che sulla mia scatola nera sono registrati 250 Km/h come picco, come agirà la stradale?
Forse mi sarà elevata una contravvenzione e ritirata la patente, ma io ero in luogo privato e potevo spingere la mia vettura al limite.
Un controllo satellitare che vede ogni luogo in cui sei stato, anche se sei sposato con la collega di chi ti sta controllando, informazioni personali divulgate a chicchessia, con intrusione nella tua vita privata: questo è lo scenario futuro.
Il nuovo mantra “Scatola nera nelle auto” NON può certo evitare incidenti e NON può individuare criminali all’interno di un'auto. Inoltre è molto più dispendioso del sensore che controlla le distanze dei veicoli e che eviterebbe davvero gli incidenti. La scatola nera non permette al mezzo di tenere di più la strada, quando piove. La scatola nera implica situazioni distruttive per la vita privata di un individuo, nel momento in cui sono gestite da enti privati di investigazione e di sondaggio.
A molti può venire in mente la legge sulla privacy, ma a quei molti ricordo che l’adesione dell’Italia al Trattato di Lisbona ha decretato la fine del diritto alla riservatezza per i cittadini.
Infine bisogna ricordare che gli incidenti stradali sono diminuiti come le violazioni del codice della strada in questi ultimi anni, ma i media ci subissano con notizie di incidenti per criminalizzare i cittadini, anziché denunciare le storture della classe politica. Le percentuali sono chiare: mai, come in quest'ultimo periodo, gli incidenti stradali sono stati così poco numerosi, ma ogni giorno nei telegiornali li presentano come catastrofi.
Intanto non ci accorgiamo di avere così tanti criminali in Parlamento: i notiziari evitano il discorso, occupando lo spazio a disposizione con questioni ridicole!
Infine bisogna ricordare che gli incidenti stradali sono diminuiti come le violazioni del codice della strada in questi ultimi anni, ma i media ci subissano con notizie di incidenti per criminalizzare i cittadini, anziché denunciare le storture della classe politica. Le percentuali sono chiare: mai, come in quest'ultimo periodo, gli incidenti stradali sono stati così poco numerosi, ma ogni giorno nei telegiornali li presentano come catastrofi.
Intanto non ci accorgiamo di avere così tanti criminali in Parlamento: i notiziari evitano il discorso, occupando lo spazio a disposizione con questioni ridicole!
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E' proprio così: i media amplificano certe notizie per allarmare i cittadini, nel tentativo (abbastanza riuscito) di tenerli mansueti di fronte alle solite decisioni estreme, ormai divenute consuete; e così, tutti tacciono e accettano di buon grado...in particolare l'esaltazione degli incidenti è una cosa che non si può non notare, accompagnato dall'inasprimento dei mezzi repressivi indiscriminati per chiunque debba viaggiare in auto (già, siamo proprio noi i criminali, anche se in fondo sono loro a incentivare l'utilizzo della stessa). La scatola nera è scabrosa. In ogni caso, in futuro non dovremo scordarci di ringraziare, un pò per tutto, anche coloro che non hanno fatto una piega alle notizie come quelle del trattato, delle impronte, a quelli che non vedono(!) le scie chimiche nel cielo ecc. e che anzi, le hanno condivise come utili per "la sicurezza". La sorpresa per loro sarà che, oltre a non a cambiare nulla e non risolvere i problemi, la situazione peggiorerà ulteriormente. Accidenti anche a loro!
RispondiElimina...anche se in macchina ci si può far male, ultimamente pare che sia più rischioso viaggiare in aereo; gli atterraggi di emergenza sono all'ordine del giorno. E' quasi una moda. SpainAir ha avuto un nuovo inconveniente -senza conseguenze questa volta- con un ulteriore volo che è stato costretto al rientro (notizia di RDS non ancora confermata da ANSA, magari più tardi).
RispondiEliminaL'esigenza di spargere veleni per conto dei militari va al di sopra degli interessi di sicurezza dei passeggeri. Mi sembra ormai chiaro.
RispondiEliminaCarissimi, noto da ieri irrorazioni di proporzioni massiccie nei cieli del vicentino orientale: scie persistenti, non persistenti e qualche aereo (drone?) a bassissima quota con la metà inferiore delle ali celeste.
RispondiEliminaMotivi per intensificare le attività di aereosol in tal modo?
Ieri ho pure assistito al passaggio di un caccia intercettore ad una quota molto bassa. Rumore infernale ma velocità del velivolo tutto sommato limitata. Direzione est.
Aspettiamo.
Ciao, non è semplice dare una ragione univoca per l'intensificarsi delle operazioni in talune aree. Può dipendere da esigenze climatiche, ma può anche essere collegato a particolari esigenze di "controllo" sulle popolazioni residenti.
RispondiEliminaCONFERMO anche sul mantovano tra ieri e oggi si sono verificate una massiccia dose di irrorazioni!!!
RispondiEliminaVeramente da panico: proprio come nei video visti e rivisti si notano vere e proprie formazioni di aerei guidati da un terzo aereo che però non rilascia scie...mbah... se si ripete anche domani filmo tutto (oggi ero fuori casa per lavoro ma da domani filmo tutto).
... quanta rabbia..... se piglio attivix o un qualsiasi giuliacci di turno gli faccio il nodo alle gambe con le braccia
Quando vai a fargli il nodo, chiamami, che ti do' una mano.
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